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Informatica

Il documento fornisce una guida dettagliata sull'uso dei fogli elettronici, evidenziando le funzionalità principali come l'inserimento, la modifica e la gestione dei dati. Vengono descritti vari tipi di dati ammessi, operazioni di copia e incolla, e i diversi riferimenti di celle utilizzati nelle formule. Inoltre, si affrontano le operazioni di selezione, aggiunta ed eliminazione di righe e colonne nel foglio di lavoro.

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Il documento fornisce una guida dettagliata sull'uso dei fogli elettronici, evidenziando le funzionalità principali come l'inserimento, la modifica e la gestione dei dati. Vengono descritti vari tipi di dati ammessi, operazioni di copia e incolla, e i diversi riferimenti di celle utilizzati nelle formule. Inoltre, si affrontano le operazioni di selezione, aggiunta ed eliminazione di righe e colonne nel foglio di lavoro.

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ESAME DI

INFORMATICA
AIUTO ROSANNA
MODULO 1
IL FOGLIO ELETTRONICO -> È il sistema applicativo che consente la gestione dei dati in un’area di
lavoro (tabelle). Gestire i dati in tabelle indica: la creazione di una tabella, l’inserimento, la modifica e
l’elaborazione dei dati, stampare o salvare su un file i risultati. L’INTERFACCIA è l’aspetto esteriore di
un foglio elettronico. L’aria di lavoro è una parte del foglio elettronico suddivisa in righe e colonne da
linee grigie, che formano piccoli rettangoli (celle).

In prossimità dell’area di lavoro esistono BARRE OPERATIVE:


GOOGLE FOGLI EXCEL
BARRA DEL NOME Presenta il nome associato al foglio di //
lavoro
Presenta le operazioni più frequenti: Presenta le operazioni più frequenti:
1- Annulla l’ultima operazione 1- Stampa su file
BARRA ACCESSO (undo) 2- Annulla l’ultima operazione
RAPIDO 2- Riesegui l’ultima operazione (undo)
(redo) 3- Riesegui l’ultima operazione
3- Stampa (redo)
4- Esegui formattazione 4- Cambia modalità di tocco
(tablet)
5- Personalizza la barra
BARRA Presenta tutte le funzioni che Google Presenta tutte le funzioni che Excel
MULTIFUNZIONE fogli può effettuare può effettuare
BARRA DELLA Contiene il contenuto della cella attiva //
FORMULA e ne permette la modifica
È situata nella parte inferiore del
foglio, contiene info sullo stato del
BARRA DI STATO NON ESISTE foglio di lavoro, uno slider per lo zoom
e pulsanti per il layout di stampa

Se non ci si ricorda il nome di un comando la barra multifunzione di entrambi i software presenta la


“ricerca intelligente, che in FOGLI ritroviamo nel menù guida, mentre in excel basta cliccare sul simbolo
“lente di ingrandimento”. Successivamente basta digitare il nome dell’operazione.

BARRA DELLA FORMULA-> rappresenta ciò su cui si sta operando in un determinato momento sul
foglio elettronico, essa è divisa in: l’indicatore della cella attiva, il pulsante inserisci funzione, la casella
di testo che mostra il contenuto della cella attiva

RIFERIMENTO DI RIGA, COLONNA, CELLE- > sotto la barra della formula vi è una riga orizzontale
contrassegnata da una serie di caselle denominate da una lettera maiuscola (A, B, C, D ->
RIFERIMENTO DI COLONNA). Sulla sinistra vi sono mostrati numeri in verticale (1, 2, 3 -> RIFERIMENTO
DI RIGA). La coppia «lettera-numero» è il RIFERIMENTO DI CELLA, che non è univoco in quanto una
cella può esistere più di una volta e si può lavorare su più fogli di lavoro. Esistono i pulsanti per gestire i
fogli di lavoro (si trovano in fondo all’area di lavoro): • Cliccando sul nome del foglio si passa da uno
all’altro • Il pulsante + consente di aggiungere ulteriori fogli di lavoro • Il pulsante con le tre linee
orizzontali (Fogli) apre un menù per la scelta del foglio • In Excel si attivano delle frecce direzionali
accanto a Foglio1 per spostarsi

CELLA E CELLA ATTIVA-> è l’elemento principale di un foglio di lavoro ed è è l’intersezione di una


riga e di una colonna sul foglio di lavoro. Un intervallo di celle è un gruppo di celle. Sul foglio di lavoro
esistono tantissime celle ma solo una è ATTIVA (quando selezioniamo una cella i suoi bordi diventano
più scuri ed essa si dice attiva, il numero di riga e di colonna sono segnati in grassetto). Nella barra
della formula viene presentato il riferimento alla cella attiva e nell’angolo in basso a destra di essa
viene mostrato il QUADRATINO DI RIEMPIMENTO.

INSERIRE I DATI IN UN FOGLIO DI LAVORO -> sono qualsiasi elemento che può essere
immagazzinato in un archivio per un suo reperimento futuro. Con software come Excel e Fogli i dati non
solo vengono immagazzinati ma su di essi possiamo attivare elaborazioni automatiche (formule).
Per inserire i dati in un foglio di lavoro basta: rendere attiva una cella, utilizzare la tastiera per scrivere
il dato e premere INVIO una volta finita l’operazione. Dopo aver terminato l’operazione il riferimento
della cella attiva cambierà e diventerà attiva la cella sottostante a quella iniziale. (RICORDA che se
nella cella attiva era già presente un dato esso verrà rimpiazzato dal nuovo inserimento). La procedura
di inserimento dei dati in una cella può essere terminata: cliccando su un’altra cella, utilizzando il tasto
TAB sulla tastiera, utilizzando le frecce direzionali.
ANNULLARE L’INSERIMENTO DI UN DATO-> basta premere il tasto esc. Solo per excel quando si
scrive un dato la barra di stato cambia da PRONTO a INVIO
MODIFICARE I DATI DI UN FOGLIO ELETTRONICO-> Spesso accade che il contenuto di una cella sia
diverso da quello che ci servirebbe per un determinato tipo di elaborazione, la soluzione più semplice
sarebbe quella di sovrascrivere il vecchio dato con uno nuovo. Per modificare un dato in una cella si
possono seguire due procedure: • Fare doppio clic con il mouse su quella cella e iniziare ad usare la
tastiera per muovere il cursore lampeggiante nel punto in cui si vuole effettuare la modifica
• Entrare in modalità Modifica facendo clic o nella barra della formula oppure premendo il tasto F2
sulla tastiera

CANCELLARE DATI IN UN FOGLIO ELETTRONICO-> Per svuotare una cella del suo contenuto: si
rende attiva una cella e poi si preme il tasto Canc sulla tastiera. Il contenuto della cella viene cancellato
senza nessuna conferma da parte del software. È necessario ricordare che cancellare una cella non è
equivalente ad inserire uno spazio vuoto o un valore pari a 0 al suo interno poiché anche lo 0 è un dato.
Se ci si accorge di aver erroneamente cancellato un dato in un foglio elettronico si può premere la
combinazione di tasti CTRL+Z oppure cliccare sul pulsante Annulla nella barra di accesso rapido

INSERIMENTO FACILITATO-> Inserire tanti valori in un foglio di lavoro può essere alla lunga
un’operazione noiosa e ripetitiva. Quando i dati da inserire sono correlati o in serie (esiste cioè una
legge particolare che li lega) possiamo sfruttare l’inserimento facilitato

I TIPI DI DATO AMMESSI DAL FOGLIO ELETTRONICO-> I NUMERI


Il tipo di dato più utilizzato è quello numerico, per inserire un numero in una cella basta selezionare la
cella e scrivere al suo interno il dato desiderato. Nelle vecchie versioni dei fogli elettronici, se il dato
inserito fosse stato troppo grande sarebbe stato mostrato il valore “5 cancelletti”.
Ad oggi i software adattano automaticamente la larghezza della cella o utilizzano la notazione
scientifica mantissaEesponente. È anche possibile modificare manualmente la larghezza della colonna
contenente la cella il cui è stato inserito il dato, per farlo si deve spostare il puntatore del mouse sulla
parte destra della cella contente il riferimento di colonna. Per comodità si può anche fare doppio clic sul
puntatore in formato linea verticale + frecce per impostare la larghezza della cella pari a quella
necessaria per visualizzare correttamente il numero.
Entrambi i software ci permettono non solo di lavorare con numeri semplici, ma anche con valori con la
virgola, segno percentuale e valute.
I TIPI DI DATO AMMESSI DAL FOGLIO ELETTRONICO-> IL TESTO
Supponiamo di dover inserire all’interno del foglio elettronico una rubrica telefonica di alcuni clienti, per
fare ciò la tipologia di dato più adatta è il testo. Se il testo risulta più lungo della larghezza della cella
allora i caratteri eccedenti sforerebbero nella cella adiacente sulla riga. Per aumentare la larghezza
della cella si utilizza lo stesso metodo citato in precedenza.
Un’ altra soluzione è quella di intervenire sulla visualizzazione della cella per accomodare l’intero dato,
in questo caso utilizziamo
 Il pulsante sulla barra multifunzione per il testo a capo
 La combinazione ALT + INVIO che inserisce manualmente un ritorno a capo durante
l’inserimento

I TIPI DI DATO AMMESSI DAL FOGLIO ELETTRONICO-> DATA E ORARI


Inserire una data o un orario sul doglio elettronico è come inserire un numero o un testo, con la
differenza che data e orari (pur rappresentando lo stesso dato) possono essere visualizzati in modi
differenti. Ma, nonostante ciò, il foglio elettronico riesce comunque a comprendere che si trattano di
date o orari. AD ESEMPIO, se nella cella x inseriamo una data, essa verrà visualizzata come un semplice
testo, ma per la cella adiacente y il foglio elettronico associa un numero progressivo.

COPIA E INCOLLA-> Può capitare di dover trascrivere dati ripetitivi, per ovviare a questo si può
utilizzare la funzione copia e incolla. Per fare ciò si deve:
1) selezionare l’intervallo di celle che si intende copiare, premere sul pulsante copia nella barra
multifunzione, selezionare la prima cella dell’intervallo di destinazione e cliccare incolla nella barra.
2) fare lo stesso procedimento utilizzando il mouse (utilizzando il tasto destro e cliccare rispettivamente
copia e incolla
3) utilizzare CNTL+C per copiare e CNTL + V per incollare
Un’altra tecnica per copiare una grande quantità di dati contenuti in celle adiacenti è il
TRASCINAMENTO. Basta selezionare l’intervallo di celle, premere il tasto CNTL affinché spunti accanto
al puntatore un segno +(Excel) o una mano (Google fogli), tenere premuto il tasto CNTL e il tasto
sinistro del mouse e trascinare l’intervallo di celle nella posizione desiderata, per poi rilasciare i tasti.

PAGINA 1
RIFERIMENTO CELLE-> Per riferirci a una cella è necessario darne il suo riferimento. Il foglio
eletrronico non usa un solo tipo di riferimento per le celle ma ne usa diversi che inluenzino le formule
che provocano modifiche automatiche di dati o operazioni di copia e incolla, i vari riferimenti utilizzati
sono il riferimento: RELATIVO, ASSOLUTO. MISTO E CIRCOLARE.

RIFERIMENTO RELATIVO -> Tutte le celle denominate A1, B1, C1 fanno riferimento alla coppia nota
come “lettera- numero” o “colonna-riga”, e vengono denominati riferimenti relativi poiché quando al
loro interno si utilizza una formula si chiama in modo relativo la cella, e questo significa che i
RIFERIMENTI DI RIGA E COLONNA sono modificati automaticamente dal software quando viene copiata
una formula che li utilizza in un'altra cella.

RIFERIMENTI ASSOLUTI-> Nel caso in cui non si voglia che una formula venga modificata in base al
punto in cui viene copiata si parlerà di RIFERIMENTI ASSOLUTI, l’utilizzo di un riferimento assoluto serve
per bloccare il riferimento di una cella in modo tale che in caso di copia e in colla di una formula non si
modifichi il suo riferimento. Per rendere un riferimento da relativo ad assoluto si utilizza il simbolo $,
quindi la scrittura $A$1 indica il riferimento assoluto della cella A1, un tipico esempio di utilizzo di
riferimenti assoluti è il CALCOLO DELL’IVA.

RIFERIMENTI MISTI-> Invece con le scritte A$1 o $AI si indicano dei RIFERIMENTI MISTI, ovvero dei
riferimenti di celle in cui una dimensione segue un riferimento assoluto e l’altra ne segue uno relativo.

RIFERIMENTI CIRCOLARI-> Una situazione da evitare sono I RIFERIMENTI CIRCOLARI, che si hanno
quando una formula fa riferimento, direttamente o indirettamente a una cella che contiene il risultato
della formula stessa, in questo caso il software rileva un DIPENDENZA CIRCOLARE

OPERAZIONI DI BASE NEL FOGLIO DI LAVORO (SELEZIONE) -> Se fino ad ora abbiamo visto come
interagire con l’interfaccia del foglio di lavoro e abbiamo visto come inserire ed elaborare i dati al suo
interno ora dobbiamo imparare come selezionare alcune parti del foglio di lavoro:
1. Copiare il contenuto
2. Trascinare il contenuto
3. Disporre le righe in un determinato modo
4. Applicare funzioni specifiche
Per selezionare una cella basta cliccare con il mouse su di essa o utilizzare le frecce direzionali, per
selezionare un intervallo basta cliccare sulla prima cella dell’intervallo e trascinare il puntatore del
mouse tenendo premuto il tasto sinistro fino all’ultima cella dell’intervallo. Sia excel che google fogli
mostrano quanto è grande l’intervallo, excel lo fa in termini di righe e colonne, mentre fogli da un
riferimento di inizio e fine dell’intervallo.

GESTIRE RIGHE E COLONNE-> Oltre ad operare su intervalli di celle e celle possiamo operare su
intere righe o colonne, per selezionare una riga o una colonna basta cliccare sulla cella che presenta
l’intestazione di una riga o una colonna, per selezionare un intervallo di colonne o righe basta
trascinare il puntatore del mouse fino all’ultima colonna o riga che si vuole considerare.
INSERIRE RIGHE O COLONNE -> A volte può capitare che è necessario nel nostro piano di lavoro
aggiungere dei dati, e questo può comportare all’aggiunta di una riga o colonna. Per aggiungere una
riga o una colonna è necessario cliccare sulla colonna o riga vicino alla quale vogliamo aggiungerne
una, cliccare sul tasto destro del mouse per aprire il menu contestuale e cliccare sulla funziona
aggiungi. Mentre Google fogli permetterà di scegliere se aggiungere una riga o una colonna a destra o
a sinistra del punto di inserimento, Excel , permetterà di farlo solo a sinistra di esso. Se aggiungiamo
righe o colonne i riferimenti (anche assoluti) vengono automaticamente aggiornati dal software e si
mantiene la coerenza del foglio di lavoro.

ELIMINARE RIGHE O COLONNE -> Se possiamo aggiungere colonne o righe possiamo anche
eliminarle, per fare ciò dobbiamo cliccare sulla riga o colonna che vogliamo eliminare, cliccare il tasto
destro del mouse per aprire il menu contestuale e selezionare elimina. Se eliminiamo una colonna o
una riga che contiene una cella utilizzata in un riferimento, allora non si manterrà la coerenza del foglio
di lavoro e uscirà fuori la scritta CANCELLETTO RIF, che indica la perdita del riferimento
.
NASCONDERE RIGHE O COLONNE -> Se inoltre, utilizziamo righe o colonne come piano d’appoggio
per l’inserimento di dati usati per elaborazioni particolari, possiamo nasconderle. Per fare ciò dobbiamo
cliccare sulla colonna o riga in questione, cliccare il tasto destro del mouse e selezionare NASCONDI. La
riga o la colonna non sarà mai completamente nascosta perché si deve permettere all’utente di
ripristinarne la visualizzazione, per scoprire la colonna nascosta, è necessario cliccare su di essa e
cliccare il tasto destro del mouse, per poi selezionare SCOPRI.

PAGINA 2
LAVORARE SU PIU FOGLI DI LAVORO
I fogli di lavoro all’interno di una cartella di lavoro possono essere più di uno e sono solitamente
nominati foglio 1, foglio 2…, ma la loro dicitura può anche essere rinominata. Per rinominare un foglio
di lavoro bisogna cliccare con il tasto destro del mouse sulla scheda dei fogli, per poi selezionare
rinomina oppure, si può fare doppio clic sull’etichetta del foglio da modificare.
Oltre a rinominare un foglio di lavoro, sono anche disponibili le operazioni INSERISCI ( per aggiungere
un foglio di lavoro), ELIMINA (per eliminarne uno), SPOSTA o COPIA che consentono di selezionare il
contenuto di un foglio di lavoro e spostarlo o replicarlo.

ZOOM
Il foglio elettronico possiede la funzione ZOOM, il suo valore di default è valutato in percentuale e si può
modificare mediante lo slider a destra nella barra di stato (Excel) o tramite l’apposito pulsante dedicato
(fogli). Se si clicca con il tasto sinistro del mouse sul valore percentuale dello zoom nella barra di stato
appare un menù che permette di settare il valore dello zoom desiderato. È anche possibile zoomare
solo sull’intervallo di celle su cui si sta lavorando.

BLOCCO RIQUADRI
Quando si usano fogli di lavoro che occupano molte righe è complicato avere una visualizzazione
efficace, per questo viene utilizzata la funzione blocca riquadri, con cui si può dividere il foglio di lavoro
in 2 parti: la parte superiore che contiene le categorie dei dati e la parte inferiore che si può scorrere.
Per bloccare ad esempio le prime righe di una tabella si deve cliccare col tasto sinistro del mouse sulla
prima cella a sinistra sotto l’ultima riga da bloccare, fare clic sulla scheda visualizza dalla barra
multifunzione e scegliere BLOCCA RIQUADRI, ciò vale anche per le colonne.
In Google fogli si ottiene lo stesso risultato dal menù visualizza, sezione blocca e poi si sceglie il numero
di righe da bloccare.
Se invece, è necessario che le due zone siano scorrevoli, si utilizza il comando DIVIDI sulla barra
multifunzione nella scheda visualizza, si deve cliccare sulla cella sopra a sinistra della quale si vuole
effettuare la divisione e poi cliccare su DIVIDI.

GESTIRE IL FORMATO DEI DATI-> All’interno del foglio elettronico è possibile gestire il formato dei
dati, la gestione di essi consente di scegliere la visualizzazione più consona per estrapolare
l’informazione che si cerca. In Excel, cliccando con il tasto destro del mouse sulla cella o intervallo di
celle selezionare, si apre il menu contestuale e si deve scegliere l’opzione formato celle, per Fogli si
accede al menu FORMATO.

FORMATO CELLE-> Per quanto riguarda il formato delle celle:


1) Nell’opzione NUMERO si può configurare la visualizzazione dei dati numerici inseriti in una cella
2) Con l’opzione ALLINEAMENTO si può definire la disposizione del contenuto di una cella come in
orizzontale, verticale, su più celle…
3) Con l’opzione CARATTERE si modifica il font usato, il colore e la dimensione del testo
4) Le schede BORDO e RIEMPIMENTO permettono di modificare i colori dello sfondo delle celle e di
inserire i bordi, che separano visibilmente le celle
5) La scheda PROTEZIONE permette di proteggere dalle modifiche non autorizzate da utenti non
desiderati
FORMATI NUMERICI-> Per quanto riguarda i formati numerici:
1) Il formato GENERALE mantiene l’impostazione predefinita del software per l’inserimento dei
numeri da tastiera
2) Il formato NUMERO consente di decidere quante cifre decimali devono apparire
3) I formati VALUTA e CONTABILITA sono simili al formato numero ma aggiungono il simbolo di
valuta e consentono di incolonnare i decimali
4) I formati PERCENTUALE e FRAZIONE trattano valori frazionari in due modi; con il simbolo di
percentuale o con numeratore / denominatore
5) Il formato scientifico è usato per calcoli complessi e mostra un valore in base alla notazione
mantissaEesponente
6) È possibile creare un proprio formato
FORMATI DATI-> Per la formattazione delle date, cliccando sulla relativa Categoria nella scheda
NUMERO della finestra FORMATO CELLE si può visualizzare tutti i tipi di formattazione di una data di
un’ora.

FORMATI TESTO-> Per quanto riguarda i formati testo:


- L’aspetto estetico del testo riguarda la scheda carattere della finestra formato celle
- La scheda allineamento consente di variare la posizione del testo / numero all’interno della
cella, che si può disporre in verticale, al centro, si può forzare il TESTO A CAPO di una cella
quando tocca il bordo di essa.

PAGINA 3
BORDI-> La funzione BORDO permette di aggiungere il bordo alla cella

RIEMPIMENTO E SFONDO-> La cella può essere evidenziata per far risaltare una certa informazione,
per aggiungere un colore ad una cella si usa l’opzione riempimento
-
FORMATTAZIONE RAPIDA
In Excel esiste la modalità di formattazione rapida o formatta come tabella che si trova nella barra
multifunzione che permette di impostare in modo rapido la formattazione che riguarderà tutte le celle.

INCOLLA SPECIALE
Nel caso in cui il contenuto di una cella venga copiato in una cella che è formattata, essa perde la sua
formattazione. Per evitare ciò, il foglio elettronico metta a disposizione la funzione incolla speciale.
Esistono diverse opzioni di incolla speciale: TUTTO (è uguale all’incolla semplice), SOLO FORMULE,
SOLO VALORI, SOLO FORMATI…

IMPORTAZIONE DATI
A volte potrebbe essere necessario dover importare dati da sorgenti esterni, per questo Excel mette a
disposizione una serie di funzioni per l’importazione dei dati sulla scheda dati: sezione recupera e
trasforma dati della barra multifunzione. Può capitare di importare dati da un file che contiene dati
tabulati che vogliamo inserire nel foglio di lavoro, dovremo cliccare sul pulsante DA TESTO / CSV per
scegliere da quale file prendere i dati, cliccare su importa e poi su carica

FORMULE E FUNZIONI
Il foglio elettronico permette di elaborare i dati attraverso formule e funzioni, basta cliccare con il tasto
sinistro sulla cella che ospiterà la formula per poi scrivere la stessa formula nella barra della formula e
premere invio. Il vantaggio di usare una formula è che se venisse modificato il valore di un dato non c’è
bisogno di riscriverla, ma si aggiornerà automaticamente. In un foglio di lavoro non c’è un limite di
formule da utilizzare ma ognuna di esse deve iniziare con =, altrimenti il software rivelerebbe il
contenuto di quella cella come TESTO.
Una formula può contenere:
1. VALORI NUMERICI che rimangono costanti nel calcolo
2. RIFERIMENTI DI CELLA (relativi, assoluti, misti)
3. OPERATORI DI CALCOLO come quelli aritmetici o le parentesi
Ad esempio =(B2*C2)+3 contiene: riferimenti di cella relativi (b2 c2), operatori matematici (* e +) e
valori numerici

OPERATORI DI CALCOLO
Possono essere operatori;
- ARITMETICI: + , - , * , / , percentuale, ^ elevazione potenza
- DI CONFRONTO: =, maggiore, minore, magg uguale, min uguale, diverso da… vengono utilizzati
per confrontare testo o numeri per decidere come proseguire con il calcolo o per ottenere un
risultato logico (vero o falso)
- DI RIFERIMENTO : che separa le celle alle estremità di un intervallo e ; che combina più celle fra
loro

FUNZIONI: Le funzioni sono espressioni all’interno di una formula che operano su più elementi e
consentono di ottenere il risultato più velocemente rispetto alla scrittura della formula.
Tra le più utilizzate abbiamo la funzione SOMMA (), per inserirla in una cella si può usare il pulsante
Somma disponibile nella scheda home, basta cliccare sulla cella in cui inserire la formula e cliccare con
il tasto sinistro del mouse sull’icona Somma e premere INVIO. LA SINTASSI GENERICA di una funzione è:
nomefunzione (argomento1¸argomento2…) dove nomefunzione è il nome della specifica funzione e gli
argomenti sono gli oggetti con cui opera. Un argomento può essere una funzione, in questo caso si
parla di FUNZIONE ANNIDATE.
I fogli elettronici mettono a disposizione una serie di funzioni da usare nelle formule, esse possono
essere: FUNZIONI SCIENTIFICHE, FUNZIONI OPERANTI SU TESTO E INFORMAZIONI, E FUNZ PER LA
FUNZIONE DEI DATI. Quando si conosce il nome della funzione da inserire nella formula basta inserirla
nella cella facendola precedere dal segno =, quando si scrive il nome della funzione, il software apre un
elenco con tutte le funzioni selezionabili, a quel punto si può o terminare l’inserimento completando la
digitazione o selezionarla dall’elenco.

ORDINAMENTO DEI DATI


È possibile la necessita di modificare l’ordine con cui i dati sono stati inseriti e per fare ciò si utilizzano
le tecniche di ordinamento dati. Anche lavorando sui fogli di lavoro si possono commettere sbagli, per
correggere un errore si utilizza ANNULLA (UNDO), la funzione annulla usa uno spazio della memoria del

PAGINA 4
PC detto buffer, che non ha una dimensione infinita. Per annullare l’ultima operazione basta premere
CTRL + Z o premere il tasto Annulla sulla barra di accesso rapido.
Le varie modalità di ordinamento dipendono dal tipo di dato e dalla formattazione dell’intervallo di celle
che si vuole ottenere che possono essere:
1. Dati di tipo di testo: ordine alfabetico
2. Dati di tipo numero: ordine crescente o decrescente
3. Dati di tipo data: giorni, mesi, anni
Per ordinare i dati bisogna in excel selezionare l’intervallo di celle da ordinare, cliccare dati sulla barra
multifunzione e fare clic sull’icona ordina, oppure si può cliccare sul pulsante con la freccia verso il
basso accanto a ordina per selezionare “RAGIONE DOCIALE” come etichetta, verificando che sia
l’ordine sia alfabetico e poi cliccare su OK.
Per ordinare i dati in Fogli si deve cliccare sulla scheda dati del menu multifunzione e cliccare su
ORDINA L’INERVALLO e scegliere il criterio di ordinamento. È possibile personalizza di ordinamento, ad
esempio, aggiungendo più criteri di ordinamento per fare ciò basta cercare l’opzione avanzata.

SALVATAGGIO DATI
Dopo aver finito il lavoro svolto è necessario salvarlo su un supporto di memorizzazione (remoto o
locale). Per quanto riguarda excel bisogna cliccare su FILE nella barra multifunzione, fare clic su salva o
su salva con nome, scegliere se salvare il file sul ONEDRIVE DI MICROSOFT o sul proprio pc, inserire il
nome del file e salvare. Salvare un file di excel comporta anche la scelta di diverse opzioni come: la
posizione di salvataggio, il formato del file ecc..
Google fogli invece salva automaticamente il file su cui si sta lavorando e la locazione predefinita è
Google drive

MODULO 2

SFRUTTARE LA GRAFICA IN UN FOGLIO ELETTRONICO -> Excel presenta una serie di funzioni che
ci permettono, a partire da dati presenti all’interno di una tabella, di generare un grafico (che si
aggiornano in tempo reale). La procedura standard da applicare per creare un grafico è:
 Selezionare l’intervallo dei valori da rappresentare
 Chiedere al software di inserire un oggetto GRAFICO nel foglio di lavoro
 Selezionare il tipo di grafico più adatto
Questa procedura viene effettuata tramite la scheda “inserisci” della barra multifunzione e questa
operazione viene vista come l’inserimento di un oggetto (lo stesso vale per Fogli). Nelle versioni
precedenti di excel era necessario scegliere il tipo di grafico che avrebbe usato come modello di
riferimento. Nelle versioni più recenti esiste la funzione GRAFICI CONSIGLIATI, che consiglia il tipo di
grafico più adatto da utilizzare.

In un foglio elettronico sono generalmente disponibili i seguenti tipi di grafico:


- Istogramma o grafico a barre: si usano per rappresentare una frequenza di un dato
- Grafico a cascata o azionaria; si utilizza per mostrare l’andamento di un dato (tipo valuta,
contabilità)
- Grafico a linee o ad area; indicano l’andamento di un fenomeno nel tempo
- Grafico a torta; utilizzato per rappresentare insiemi di dati riferiti ad un totale del quale si
ripartiscono i valori
- Grafico a dispersione o diagramma cartesiano; costruito su due assi ortogonali su cui viene
fissato l’origine
- Grafici per la statistica: (boxplot and whiskers)
Per ogni tipo di grafici disponibili viene mostrata un’anteprima. I fogli elettronici presentano la
possibilità di visualizzare i grafici in 3D. Quando si inserisce un grafico in un foglio di lavoro appare una
nuova scheda denominata: STRUMENTI GRAFICO (excel) o EDITOR GRAFICI (fogli) dove possiamo
selezionare i dati o scegliere una formattazione rapida. Un grafico viene aggiunto nello stesso foglio di
lavoro dove risiedono i dati, in excel esiste il pulsante SPOSTA GRAFICO che ci permette di creare un
foglio di lavoro che ospiterà il grafico. Esistono altre funzioni legate ai grafici come quella di poter
aggiungere: icone, titoli, una legenda.
Utilizzando i comandi delle schede per la modifica del formato grafico si può variare la posizione degli
oggetti nel grafico e ogni elemento può essere selezionando facendoci clic.
Ogni grafico è oggetto del foglio di lavoro che possiede diversi oggetti priorità inferiore che possono
essere modificati (la dimensione e il tipo di grafico, gli assi...).

DIMENSIONE GRAFICO -> per modificare la dimensione di un grafico è necessario selezionarlo


cliccando sul bordo del grafico fino a visualizzare i cerchi del controllo di ridimensionamento e cliccare
con il pulsante sinistro e trascinare fino a che il grafico non ottiene la dimensione voluta.

PAGINA 5
Per modificare gli elementi di un grafico è sufficiente cliccare con il tasto destro del mouse
sull’elemento per visitare il suo menu contestuale.

OGGETTI GRAFICI -> In un foglio elettronico per oggetto grafico si intende un qualsiasi elemento
estraneo al contenuto delle celle. Ed essi sono: grafici, immagini, forme (disegni che rappresentano
schematicamente una serie di elementi utilizzabili) e disegni, schermate del desktop.
Le immagini possono essere fotografie sul pc, disegni multimediali animati, che possono essere salvati
su proprio pc o essere presi da internet. Per inserire un’immagine in un foglio elettronico è necessario
rendere attiva la cella in cui inserire l’oggetto, cliccare sulla scheda inserisci e selezionare l’immagine.

LA FORMATTAZIONE CONDIZIONALE DELLE CELLE-> consente di applicare alle celle colori che
corrispondono a condizioni specifiche, sono disponibili diverse opzioni di configurazione di REGOLE
EVIDENZIAZIONE CELLE. È anche possibile mostrare la classificazione delle singole celle rispetto ad un
intervallo di valori mediante barre dei dati, scale di colori e set di icone. In Excel può essere attivata
premendo sul pulsante FORMATTAZIONE CONDIZIONALE nella scheda home attraverso cui si apre un
menu contestuale che consente di scegliere quale regola di formattazione applicare alle celle. Mentre
in fogli viene attivata cliccando sulla scheda FORMATO nel menu, attraverso cui si apre un menu ce
permette di scegliere la regola di formattazione da applicare. Le regole di formattazione condizionale si
gestiscono tramite il pulsante gestisci regole.

STAMPA DI UN FOGLIO DI LAVORO-> Per stampare un foglio di lavoro in modo controllato si può
utilizzare la modalità layout di pagina in Excel, che ci permette di visualizzare il risultato di stampa. Si
può anche stampare un solo oggetto del foglio di lavoro, come ad esempio un grafico, per fare ciò
basta selezionare l’oggetto desiderato e andare nella sezione STAMPA

MODULO 3

ANALISI STATISTICA DEI DATI-> La statistica ci permette di raccogliere, analizzare, interpretare e


presentare i dati con l’intento di trasformarli in informazione utile. L’avere a che fare con dati che
provengono da elementi della stessa famiglia (popolazione) impone di usare adeguati metodi di analisi
come formule o grafici.
La statistica può essere DESCRITTIVA e si occupa di riassumere e presentare l’informazione contenuta
nei dati, le tecniche di statistica descrittiva consistono in misure di sintesi che permettono di
riassumere l’informazione essenziale in pochi numeri.
VARIABILI-> Quando si analizza un dato è necessario individuare una caratteristica su cui concentrare
l’osservazione statistica, questa caratteristica è detta variabile. Una variabile può essere:
1) QUALITATIVA: se le sue modalità (i valori che può assumere) sono valori non numerici e non
misurabili. La variabile qualitativa può essere: ordinale se le sue modalità sono passabili di un
ordinamento, o nominale se ciò non è possibile
2) QUANTITATIVA: se le sue modalità sono numeri e quindi misurabili. La variabile quantitativa può
essere: discreta, se prevede operazioni di conteggio su un numero finito di modalità, o continua
se può assumere un qualsiasi all’interno di un intervallo
Ogni variabile viene osservata su una serie di unità statistiche e genera una distribuzione di valori o di
modalità.

ANALISI DEI DATI QUALITATIVI-> L’analisi di una variabile qualitativa per rappresentare un
fenomeno inizia con la valutazione della sua distribuzione, si avrà quindi a che fare con una tabella in
cui la maggior parte delle modalità assunte della variabile si ripetono più volte. La distribuzione di
frequenza di una variabile è una tabella di sintesi che indica il numero di osservazioni per ciascuna
modalità della variabile (FREQUENZA ASSOLUTA). Per favorire l’interpretazione dei dati conviene
prendere in considerazione anche la distribuzione delle frequenze relative e percentuali, che indicano
rispettivamente la proporzione di osservazioni ascrivibili a ciascuna modalità e la percentuale.

LA FUNZIONE CONTA.SE-> Per costruire la distribuzione di frequenza assoluta si utilizza la funzione


CONTA.SE(intervallo_dati;criterio_di_conteggio), dove: intervallo dati contiene le osservazioni della
variabile studiata e criterio di conteggio il criterio di selezione delle sue modalità.
Per ottenere le frequenze relative basta dividere le frequenze assolute ottenute dalla funzione per il
numero totale delle osservazioni, mentre le frequenze percentuali si possono ottenere moltiplicando
per 100 le frequenze relative oppure formattando le celle con il tipo di dato numerico
<<percentuale>>

GRAFICI PER L’ANALISI DI DATI QUANTITATIVI ->


Il grafico a torta-> facendo uso delle frequenze relative o percentuali suddivide la torta in spicchi, la cui
grandezza è proporzionale al peso della modalità osservata. Con il grafico a torta queste frequenze

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sono calcolate automaticamente dai dati delle frequenze assolute. Quando si utilizza questo grafico
bisogna far si che i dati da rappresentare costituiscano il 100% delle osservazioni
Il grafico a barre-> la frequenza di ogni modalità della variabile osservata è rappresentata da una
barra, la cui lunghezza è proporzionale alla frequenza stessa. I valori numerici sull’ascissa identificano
la scala delle frequenze adottata e sull’ordinata le barre sono equi spaziate per evidenziare la
caratteristica qualitativa delle modalità ed esse non hanno un ordine preciso sul grafico

LA FUNZIONE FREQUENZA-> Per i dati di tipo quantitativo è necessario organizzare le modalità di


una variabile in gruppi di frequenza. Nel foglio elettronico la funzione che sintetizza le frequenze per
variabili quantitative discrete è la funzione FREQUENZA (celle_osservazioni;celle_modalità) dove il
parametro celle osservazioni indica il riferimento alle celle contenenti le osservazioni della variabile
osservata e il parametro celle modalità indica il riferimento alle celle contenenti le modalità assunte
dalla variabilità.
È una funzione speciale e fa parte delle FUNZIONI MATRICE, per il loro inserimento si deve: scegliere
l’intervallo di celle in cui si vuol far apparire il risultato della funzione, digitare la formula senza
inserirla, premere contemporaneamente CTRL+Maiusc+Invio sulla tastiera.

CLASSI DI MODALITA’-> Quando la variabile quantitativa discreta esaminata assume un numero


elevato di modalità è necessario rendere leggibili le frequenze, utilizzando le cosi dette CLASSI DI
MODALITA’. Per costruire una tabella di frequenza per classi di modalità si usa sempre la funzione
FREQUENZA, in questo caso però, il secondo argomento della funzione deve contenere il limite
superiore (il valore più elevato) di ogni classe di modalità stabilite.

FREQUENZA CUMULATIVA-> Quando si ha a che fare con variabili quantitative, potrebbe essere
necessario contare la frequenza cumulativa, che rappresenta il numero di occorrenze minori o uguali
alla modalità in esame. Dalla frequenza cumulativa possiamo passare alla frequenza cumulativa
percentuale dividendo la prima per il totale delle osservazioni e moltiplicando per 100.

GRAFICI PER L’ANALISI DI DATI QUANTITATIVI: quelli più utilizzati sono:


Grafico a barre-> usato per rappresentare la frequenza assoluta sull’ordinata e delle modalità della
variabile in osservazione sull’ascissa
Grafico a dispersione-> usato per la rappresentazione della frequenza cumulativa sull’ordinata e delle
modalità della variabile in osservazione sull’ascissa

ANALISI DI DATI QUANTITATIVI CONTINUI-> Nel caso di variabili quantitative continue, data la
natura del dato, la tabella di frequenza deve essere necessariamente organizzata in classi di modalità,
che sono formate specificando gli intervalli per rappresentare i dati. Solitamente si usano tra le 5 e le
20 classi e si consiglia di usare classi ad ampiezza costante.
Non sempre però i dati sono organizzati in modo semplice da interpretare e non si conosce il numero di
dati a disposizione per l’analisi si può utilizzare la funzione CONTA.NUMERI. Il numero di dati da
analizzare può essere usato in una regola empirica che consente di calcolare il numero ottimale di
classi per rappresentare i dati: questa regola restituisce un numero con i decimali. Siccome il numero di
classi in cui suddividere i dati deve essere un numero intero si può utilizzare la funzione INT per
arrotondare per difetto il risultato precedente.
Una volta trovato il numero ottimale di classi è necessario definirne la loro ampiezza attraverso il
CAMPO DI VARIAZIONE DEI DATI (la misura di variabilità dei dati che si calcola come differenza tra il
valore massimo e minimo degli stessi. Il campo di variazione diviso per il numero di classi in cui
suddividere i dati rappresenta l’ampiezza delle classi, che è un numero che deve essere arrotondato
per eccesso utilizzando la funzione ARROTONDA ECCESSO (num;peso). A questo punto vanno creati gli
estremi destri (limite superiore9 di ogni classe -> si sceglie un valore che rappresenti l’estremo destro
della prima classe, mentre i successivi sono semplici incrementi di quest’ultimo in base all’ampiezza
calcolata.

USARE GLI ISTOGRAMMI PER PLOTTARE I DATI -> Per fare un istogramma in excel si può
procedere allo stesso modo per la creazione di un diagramma a barre, allargando le barre così da
rendere gli intervalli continui. L’importante è che siano definiti sull’ascissa I VALORI CENTRALI DI OGNI
CLASSE scelta e calcolati come differenza tra l’estremo destro di ogni classe e la metà della loro
rispettiva ampiezza

USARE LE PARETO CHARTS PER PLOTTARE I DATI-> (es. monitoraggio stipendio annuale di 20
individui) supponiamo di voler plottare un grafico che ci dica non solo la distribuzione di frequenza delle
classi stipendiali (istogramma) ma che ci dica anche quali classi pesano cumulativamente di più.
Questo tipo di grafico prende il nome di PARETO CHARTS e per attivarlo basta scegliere il set di dati da
plottare e successivamente INSERISCI GRAFICO. Potrebbe essere necessario adattare l’ascissa del

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PARETO CHART alle categorie dei dati usati per il grafico. Per fare ciò serve cliccare con il pulsante
destro del mouse sull’ascissa e dal meni contestuale selezionare BIN PER CATEGORIA.

BOXPLOTS-> grafico che rappresenta la distribuzione dei dati in quartili, evidenziando la mediana e i
valori anomali. Presenta delle linee denominate bassi che indicano la variabilità all’esterno del quartile
superiore e inferiore e qualsiasi punto all’esterno di tali linee è definito valore anomali

LA FUNZIONE FREQUENZA-> Come abbiamo visto la scelta delle classi è fondamentale, se si sceglie
male qualche osservazione della variabile in esame potrebbe non essere conteggiata. In questo caso la
funzione FREQUENZA ci può aiutare, basta ampliare l’intervallo di celle che dovranno contenere le
frequenze assolute di un unità, cosi che la cella aggiuntiva conti il numero di osservazioni maggiore
dell’estremo destro ( e questo è un indicatore fondamentale per cambiare classi)

ANALISI UNIVARIATA DEI DATI-> Per le variabili quantitative abbiamo anche a disposizione le
misure numeriche per i dati univariati (relativi a una sola variabile), che possono essere divise in:
Misure di tendenza centrale, misure di variabilità e misure di forma:

MISURE DI TENDENZA CENTRALE-> sono indicatori di sintesi di una distribuzione di frequenza, ad


essa corrispondono diversi indicatori quali: LA MEDIA: che rappresenta il baricentro della distribuzione
dei valori di una variabile quantitativa, ovvero il valore collocato in mezzo alla distribuzione di
frequenza, che si calcola tramite la somma dei valori delle osservazioni diviso il numero delle
osservazioni stesse, per calcolarla in excel e fogli, utilizziamo la funzione MEDIA; LA MEDIANA: che
rappresenta il valore di quella osservazione della variabile che occupa la posizione centrale quando le
osservazioni sono disposte in ordine crescente, per calcolarla in excel o fogli utilizziamo la funzione
MEDIANA (quando il numero di osservazioni è dispari, la mediana corrisponde a quel valore che divide
in due le osservazioni, se esso è pari non vi sarà un unico valore, e quindi identificheremo la mediana
come la media di quei due valori centrali); LA MODA: corrisponde al valore dell’osservazione che si
presenta con una frequenza più elevata nella distribuzione, se i valori più frequenti sono due parliamo
di distribuzione bimodale, se sono più di due parliamo di distribuzione multimodale(non è adeguata a
excel), per calcolarla in excel usiamo MODA.SNGL, mentre per FOGLI usiamo la funzione MODA

PERCENTILI E QUARTILI-> i percentili sono misure di posizione non centrali. Se i dati sono disposti in
ordine crescente, si definisce k-esimo percentile come quel valore al di sotto del quale si trova il k%
delle osservazioni e al di sopra del quale troviamo almeno il (100-k) % delle stesse. I quartili sono
particolari casi di percentili che dividono l’insieme dei dati in 4 parti (235,50,75,100). In excel si
calcolano con la funzione: INX.PERCENTILE(intervallo_celle; percentile) mentre in fogli si usa
PERCENTILE (intervallo_celle; percentile).

MISURE DI VARIABILITA’-> In generale, meno sono le osservazioni di una distribuzione sono


concentrate intorno alla tendenza centrale, minore è la capacità delle misure di quest’ultima di fornire
una sintesi. Per fornire una sintesi appropriata bisogna tener conto della VARIABILITA’ DEI DATI,
mediante le seguenti misure di variabilità;
 Campo di variazione: ha il pregio di essere molto semplice da calcolare, basandosi su solo
due osservazioni presenta il problema degli outliers (
 Range interquartilico: più robusta agli outliers, ed è la differenza tra il terzo e il primo quartile
e contiene il 50% delle osservazioni più vicine al valore centrale. In excel si calcola con la
funzione INC.PERCENTILE(celle;0.75) - INC.PERCENTILE(celle;0.25), in fogli la funzione si chiama
PERCENTILE
 Varianza: è la differenza (o scarto) tra il valore di ciascuna osservazione e la media della
distribuzione. La sua misura corrisponde alla media degli scarti elevati al quadrato, la quale si
annulla quando le osservazioni hanno lo stesso valore e diventa più elevata quanto più esse
sono diverse tra loro. Presenta due formule: nel caso in cui i dati rappresentano una popolazione
(l’insieme di tutte le unità di interesse), si utilizza la formula detta varianza della popolazione
in cui si divide per il numero totale di osservazioni N, mentre se i dati rappresentano un
campione (un sottoinsieme della popolazione), si utilizza la formula detta varianza
campionaria in cui si divide per N-1.
La varianza della popolazione si calcola in excel e in fogli con la funzione VAR.P,
mentre la varianza campionaria si calcola in excel con VAR.C, mentre in fogli con
VAR.S
 Deviazione standard: è la radice quadrata della varianza e indica di quante unità di misura i
dati si discostano dalla media. In excel la deviazione standard della popolazione si calcola con
DEV.ST.P e quella campionaria con DEV.ST.C, in Fogli analogamente avremo DEV.ST.POP
(popolazione) e DEV.ST (campione)

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 Coefficiente di variazione: il rapporto tra la deviazione standard e la media, così da eliminare
gli effetti delle unità di misura e genera un numero puro idoneo al confronto.

ASIMMETRIA-> è una misura di forma di una distribuzione che può essere complementare all’utilizzo
di un istogramma. Se una distribuzione è perfettamente simmetrica, quindi media e mediana
coincidono, l’asimmetria è pari a zero, se la media>mediana allora l’indice di asimmetria è positivo, al
contrario sarà negativo.

CURTOSI-> consente di valutare il grado di appiattimento della distribuzione di una variabile attorno al
suo valore centrale. Se la distribuzione è piatta si dice PLATICURTICA, ovvero l’insieme dei valori più
piccoli e quello dei valori più grandi hanno frequenza non trascurabile, in questo caso la curtosi è
negativa. Al contrario, se una distribuzione è appuntita si dice LEPTOCURTICA, e la curtosi è positiva.

STATISTICA DESCRITTIVA-> Excel fornisce una serie di analisi per la statistica descrittiva. Nel caso in
cui il gruppo Analisi non fosse presente nella scheda dati della barra multifunzione bisogna scaricarlo,
cliccando su analisi apriremo una finestra di dialogo dove dovremo scegliere statistica descrittiva. A
questo punto inseriamo come intervallo di input la colonna in cui si trovano i dati di fatturato e
selezioniamo la casella ETICHETTE NELLA PRIMA RIGA, e inseriamo come intervallo di output una cella
dove posizioniamo il risultato dell’analisi statistica e selezioniamo RIEPILOGO STATISTICHE, così da
ottenere una tabella riassuntiva con la maggior parte di misure di centralità, variabilità e forma.

STRUMENTI DI ANALISI DI EXCEL (ISTOGRAMMA)-> consente, dopo aver definito un intervallo di


input dei dati, di creare un istogramma, sia in forma testuale che grafica. Se non viene specificato un
intervallo delle classi, excel calcola automaticamente i valori centrali delle classi rilevate, indicando con
ALTRO tutti i valori maggiori dell’estremo destro.

VARIABILI CAUSALI-> è una variabile quantitativa la cui distribuzione dei valori non è nota, ma sono
note le sue modalità. Possono essere sia discrete che continue; Una variabile casuale discreta può
assumere un numero finito di valori o una sequenza di numeri interi, mentre una variabile casuale
continua può assumere un qualsiasi valore numerico in un intervallo di valori

DISTRIBUZIONI DI PROBABILITA’-> La distribuzione di probabilità di una variabile casuale è la legge


che stabilisce come le probabilità si distribuiscono sui possibili valori che la variabile casuale può
assumere (vista come modello matematico). Per le variabili casuali discrete si parla di funzione di
probabilità. Per le variabili casuali continue, invece, non è possibile definire una funzione di probabilità,
perché tra un valore e l’altro della variabile casuale esiste un numero infinito di valori (necessaria una
riformulazione). In questo caso la funzione di probabilità viene sostituita dalla funzione di densità in cui,
graficamente, l’area sottostante alla funzione in un determinato intervallo fornisce la probabilità che la
variabile casuale assuma un valore qualsiasi in tale intervallo

LA DISTRIBUZIONE DI PROPRIETA’ BINOMIALE->. Prendiamo il caso di un fenomeno che si


manifesta in una sequenza di n prove identiche. Per ciascuna delle n prove supponiamo che esistano
solo due possibili esiti: successo o insuccesso. La probabilità, indicata con p, che ciascuna prova dia
luogo ad un successo è la stessa per tutte le n prove. Se le prove sono indipendenti (nessuna influenza
l’altra), allora la variabile casuale «numero di successi verificati in n prove» segue una distribuzione di
probabilità binomiale. La funzione da utilizzare con Excel è DISTRIB.BINOM.N(x;n;p;cumul) mentre in
Fogli è DISTRIB.BINOM(x;n;p;cumul) ( x= numero di successi di cui si vuole conoscere la probabilità, n=
n di prove, p è la probabilità di successo. L’argomento cumul è un valore che può essere VERO o FALSO
e indica la probabilità cumulata di ottenere x successi o la probabilità esatta di avere x successi

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA’ DI POISSON-> si usa per studiare il numero discreto di eventi


rari indipendenti tra loro che si verificano in un dato intervallo di tempo (spazio). Il numero di eventi
che si realizzano nel dato intervallo varia da 0 a n e il limite n non è determinabile. La distribuzione
prende come parametro un valore medio indicato con λQuando il numero di prove n è molto grande e
la probabilità di successo èpiccola allora si dice che la distribuzione di Poisson approssima una
distribuzione binomiale avente parametro medio λ = np. REGOLA GENERALE!!! Usare una distribuzione
di Poisson quando n>50 e p<0,1->. La funzione da utilizzare con Excel per modellare la distribuzione di
probabilità di Poisson è DISTRIB.POISSON(x;media;cumul) mentre in Fogli è POISSON(x;media;cumul)
dove x è il numero di successi di cui si vuole conoscere la probabilità, media è il valore medio della
distribuzione definito come np e p è la probabilità di successo

LA DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA’ NORMALE-> Si usa per descrivere fenomeni «governati dal


caso» quali: errori di misura, risultati di un test, altezza, peso, ecc. Così come per la distribuzione di
probabilità

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binomiale, anche la distribuzione normale possiede dei parametri che la descrivono da un punto di vista
della forma, che sono • La media → definisce la posizione della distribuzione sull’ascissa, • La
deviazione standard → definisce la larghezza della distribuzione.
Per calcolare le probabilità della distribuzione di probabilità normale, Excel ci mette a disposizione la
funzione DISTRIB.NORM.N(x;media;dev_std;cumul) mentre Fogli usa
DISTRIB.NORM(x;media;dev_std;cumul) dove x è il valore di cui sivuole ottenere la probabilità; media è
il valor medio della distribuzione; dev_std è la deviazione standard della distribuzione

MODULO 4

FILTRI NEI FOGLI ELETTRONICI-> In un foglio di calcolo, un filtro è un elemento che mostra
unicamente una parte dei dati presenti in una tabella, nascondendo alla vista gli altri
ATTIVAZIONE DEI FILTRI (EXCEL)-> Per attivare un fltro in excel basta selezionare l’intera tabella
che contiene i dati. Cliccare sulla scheda Dati della barra multifunzione o andare nella sezione Modifica
della scheda Home e fare clic sull’icona filtro.ATTIVAZIONE DEI FILTRI (FOGLI)-> L’attivazione di un
filtro in Fogli è praticamente identica: Seleziona l’intera tabella, Cliccare sulla scheda Dati del menù e
successivamente su Crea un filtro.

PERCHE’ USARE UN FOGLIO ELETTRONICO COME DATABASE?-> Quando si prevede di utilizzare il


foglio di lavoro per raccogliere grandi quantità di dati, conviene pensare ad un foglio elettronico come
una base dei dati (database). La caratteristica principale di un database è che i dati al suo interno sono
sempre organizzati in forma tabellare, ma ogni colonna rappresenta un campo preciso. Quando si
organizza un database è necessario che ognuna delle righe sia univocamente indirizzabile attraverso
un identificativo → ID (esiste un solo ID per ogni riga del database).

CREARE UN ID-> Per creare un id creiamo una nuova colonna accanto al primo campo con la funzione
inserisci colonna e aggiungiamo la colonna «ID». Si inserisce un identificativo alfanumerico univoco ad
es. «id.001» ed inseguito ci si posiziona con la freccia del mouse sul bordo della cella attiva e si usa la
funzione di riempimento automatico del foglio elettronico tenendo premuto il tasto sinistro del mouse e
trascinando la selezione fino all’ultima riga occupata

CONVALIDA DEI DATI-> una volta creato un database potrebbe succedere che quel database venga
condiviso anche da altri utenti in un’organizzazione che inseriranno magari nuove righe nel file. Quegli
utenti potrebbero inserire informazioni non congruenti ai campi del database; quindi, è necessaria una
CONVALIDA DEI DATI che è quella procedura da utilizzare in un database per ridurre la probabilità di
errore negli inserimenti dati.
Dopo avere scelto la colonna su cui applicare i criteri di convalida bisogna cliccare sul pulsante
Convalida dati reperibile
nella sezione Strumenti Dati della scheda Dati della barra multifunzione, attraverso cui si aprirà una
finestra di dialogo da cui poter scegliere le opzioni di convalida. Sempre nella finestra di dialogo
Convalida dati è possibile inserire un messaggio di input in modo da avvertire l’utente sui criteri di
convalida presenti in una colonna quando clicca una cella appartenente alla stessa. È anche possibile
scegliere se l’utente deve essere informato tramite un messaggio di Errore/Avviso/Informazione qualora
si verifichi un inserimento dati errato.

RINOMINA DEI CAMPI-> Durante il corso abbiamo visto che tutte le funzioni, formule che richiedono
la conoscenza dei riferimenti di celle, e poiché quando il database ha decine di campi e le righe sono
migliaia, è facile sbagliare i riferimenti il foglio elettronico mette a disposizione la Rinomina dei Campi
per rendere le formule più leggibili. Per attivare questa funzionalità è necessario scegliere il campo
(una colonna) per cui si vuole attivare la funzione di rinomina
Per rinominare un campo dobbiamo scegliere dalla sezione Nomi definiti della barra multifunzione
scegliere il pulsante Gestione nomi (si aprirà una finestra di dialogo dove è necessario cliccare sul
pulsante Nuovo)

ESPORTARE IL LAVORO DEL FOGLIO ELETTRONICO IN ALTRI APPLICATIVI-> Una relazione


scritta con Microsoft Word o una presentazione PowerPoint può includere tabelle di Microsoft Excel, così
come un documento di Google Documenti o Presentazioni può includere dati analizzati in Google Fogli.
Usando la tecnica del copia-incolla da un applicativo all’altro si possono riportare interi fogli di calcolo
in documenti di testo ad esempio

INCOLLARE UNA TABELLA EXCEL IN WORD-> Tutto quello che bisogna fare è scegliere tutta la
tabella che si
vuole incollare e scegliere l’opzione Copia. A questo punto, basta incollare la tabella nel documento
Word. Le opzioni di Incolla sono: Mantieni formattazione originale (colori e formattazione di Excel); Usa

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stili destinazione (adatta la tabella allo stile del documento Word); Immagine (tratta la tabella come
un’immagine); Mantieni solo testo della tabella. Quasi sicuramente l’operazione di Incolla in Word non
darà un’impaginazione corretta della tabella, cliccando sul simbolo a crocetta in alto a sinistra e
andando in Word nella scheda Strumenti Tabella e Layout si può selezionare Adatta

LINKARE I CONTENUTI EXCEL CON WORD-> Se si preferisce che tutte le modifiche fatte in Word
vengano riportate anche nel file Excel di provenienza è necessario, dopo aver seguito la procedura di
copia della tabella, usare la funzione Incolla speciale di Word. Dalla finestra di dialogo, scegliendo
Incolla collegamento e Foglio di lavoro di Microsoft Excel Oggetto tutte le volte che si farà una modifica
al documento Word sulla tabella il risultato sarà automaticamente riportato. Per fogli funziona allo
stesso modo (ma chiede come incollare)

LE TABELLE PIVOT-> Le tabelle pivot sono strumenti di valutazione dei dati presenti in una tabella
che vengono creati per fornire una lettura migliore rispetto al normale, la loro efficacia è più alta
quanto più grande è l’insieme dei dati da trattare. Per creare una tabella pivot: serve selezionare tutti i
dati della tabella e dalla scheda Inserisci della barra
multifunzione o nel menù e scegliere il pulsante Tabella pivot. Aggiungendo il campo Nome Agente
nella casella Colonne si stabilisce che il campo da monitorare sono appunto gli agenti. Ora aggiungendo
Area geografica nel campo Righe si ottiene una tabella che assocerà ad ogni agente di vendita l’area
geografica

CREAZIONE DI UN GRAFICO PIVOT (SOLO EXCEL) -> In modo del tutto analogo alla generazione
della tabella pivot si può generare un grafico pivot in Excel. Se è già presente una tabella pivot lo si può
creare a partire dalla stessa cliccando il pulsante Grafico pivot presente tra i comandi della scheda
Strumenti tabella pivot nella barra multifunzione.

LE MACRO-> ovvero una combinazione di tasti oppure un pulsante che eseguano l’operazione
immediatamente. Tuttavia, essendo le macro una sequenza di istruzioni come per un qualsiasi
programma applicativo di un PC, sussiste il problema della «sicurezza». Un malintenzionato potrebbe
fornirvi una macro da eseguire con effetti devastanti non solo per il foglio elettronico, ma anche per il
PC su cui si lavora. Per evitare danni indesiderati, Excel vi consente di impostare un livello di protezione
dagli effetti delle macro: basso, medio, elevato, molto elevato.

REGISTRAZIONE DI UNA MACRO-> Le macro sono scritte in un linguaggio di programmazione che


prende il nome di Visual Basic for Applications o VBA. I vari software di foglio elettronico ci vengono in
contro con Registratore di macro. Il registratore si attiva con il pulsante Macro nel gruppo omonimo. Tra
le opzioni c’è il Nome macro da assegnargli, un Tasto di scelta rapida per
attivarla con la tastiera tramite la combinazione CTRL+lettera, ecc.
Le macro esistenti possono essere modificate o eliminate se non sono più ritenute utili. Dopo aver
selezionato la macro desiderata si apre una finestra in linguaggio VBA che vi consente la modifica delle
operazioni eseguite. Per eliminare una macro invece basta cliccare sul pulsante Elimina

FUNZIONI DI PREVISIONE E SIMULAZIONE- FOGLIO PREVISIONE (EXCEL)-> Si supponga di


avere una sequenza di dati cronologici all’interno di un foglio di lavoro, ad esempio l’andamento del
prezzo di un titolo azionario. Grazie alla funzionalità Foglio previsione di Excel è possibile valutare con
un solo clic la tendenza dei dati e stabilire se ad esempio il prezzo aumenterà o meno. Per creare un
foglio di previsione basta selezionare tutti i dati della tabella e dalla scheda Dati della barra
multifunzione scegliere Foglio previsione e Crea.

FUNZIONI DI PREVISIONE E SIMULAZIONE- RICERCA OBIETTIVO (EXCEL)-> Ricerca obiettivo è


uno degli strumenti avanzati di Excel per l’analisi di simulazione variando i fattori utilizzati per il calcolo
del risultato. Invocando la funzione ricerca obiettivo dalla scheda Dati della barra multifunzione
compare la finestra di dialogo mostrata al centro di questa slide. Nella scheda Imposta la cella
scegliamo quella che contiene il Valore attuale netto, la fissiamo Al valore desiderato e nella casella
Cambiando la cella scegliamo la cella che contiene l’informazione incognita. Premendo OK la funzione
ricerca obiettivo parte e arriva alla soluzione (se non esistesse una soluzione Excel ritornerebbe un
messaggio informativo)

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