DDL Zan
DDL Zan
Articoli
Il DDL Zan, approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020, mira a introdurre misure
per prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza basate su sesso, genere,
orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.
Art. 1
Definisce i termini principali della legge:
Art. 2
Modifica l’articolo 604-bis del Codice penale, aggiungendo "sesso, genere, orientamento
sessuale, identità di genere o disabilità" ai motivi di discriminazione e violenza punibili.
Art. 3
Modifica l’articolo 604-ter del Codice penale, includendo "sesso, genere, orientamento
sessuale, identità di genere o disabilità" come aggravanti per i reati di discriminazione e
violenza.
Art. 4
Tutela il pluralismo delle idee e la libertà di espressione, purché non promuovano incitamento
alla discriminazione o violenza.
Art. 5
Modifica il decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, prevedendo per i condannati di questi reati la
possibilità di svolgere attività non retribuite a favore della collettività.
• Questo lavoro può essere svolto presso associazioni che tutelano le vittime di
discriminazione e violenza.
• Le modalità del lavoro saranno determinate dal giudice tenendo conto delle cause
della condotta del condannato.
Art. 6
Modifica l’articolo 90-quater del codice di procedura penale, includendo "sesso, genere,
orientamento sessuale o identità di genere" tra i motivi che possono giustificare la richiesta di
misure cautelari personali.
Art. 7
Istituisce la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, che
si celebra il 17 maggio.
Art. 8
Modifica il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, introducendo una strategia nazionale
triennale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
• L’attuazione sarà curata dalle amministrazioni pubbliche nei limiti delle risorse
disponibili.
Art. 9
Modifica l’articolo 105-quater del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, specificando i reati
che consentono l’accesso ai centri contro le discriminazioni per motivi legati all’orientamento
sessuale o all’identità di genere.
Art. 10
Prevede rilevazioni statistiche triennali dell’ISTAT in collaborazione con l’OSCAD, per
monitorare l’applicazione della legge e sviluppare politiche contro discriminazioni e violenze.
Disposizioni finali
• La legge non deve generare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
• Entro 60 giorni dall’entrata in vigore, il Ministro della Giustizia definirà con regolamento
le modalità per il lavoro non retribuito a favore della collettività.
Sintesi articoli
Il DDL Zan è un disegno di legge costituito da dieci articoli, finalizzato a combattere
omotransfobia, abilismo e misoginia. Di seguito una sintesi dei singoli articoli:
2. Modifica all'articolo 604-bis del codice penale: Estende le norme che puniscono la
discriminazione basata su razza, etnia, nazionalità e religione anche a motivazioni
legate a sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Non
include la propaganda di idee per queste nuove motivazioni, che resta punita solo in
caso di razzismo.
9. Integrazione del Decreto Rilancio: Aggiorna l'art. 105-quater del Decreto Rilancio per
includere tra i destinatari dei centri antidiscriminazione le vittime di reati aggravati da
motivazioni legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere.
10. Statistiche su violenza e discriminazione: Affida all'ISTAT, in collaborazione con
l’OSCAD, la realizzazione di indagini statistiche triennali sui fenomeni di violenza e
discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi, sessuali o legati all’identità di
genere, comprendendo sia i dati oggettivi che le percezioni delle vittime e della
popolazione.
• Libertà di espressione:
La destra sostiene che il DDL Zan possa limitare la libertà di espressione, impedendo
di esprimere opinioni contrarie all’omosessualità, anche per motivi religiosi. Tuttavia,
questa critica appare infondata, dato che il testo della legge tutela esplicitamente la
libertà di espressione, purché questa non promuova discriminazione o violenza.
1. Libertà di espressione:
• Il Vaticano teme che il DDL Zan possa limitare la libertà di espressione dei suoi
rappresentanti, impedendo loro di proclamare la dottrina cattolica, che definisce le
unioni omosessuali come peccaminose.
• Questa preoccupazione appare infondata, poiché il testo del DDL Zan tutela
chiaramente la libertà di espressione, a condizione che questa non istighi alla
discriminazione o alla violenza. In particolare, l’articolo 4 della legge stabilisce che:
2. Attività scolastiche:
• L’articolo 7 del DDL Zan prevede l’istituzione della Giornata nazionale contro
l’omofobia, la transfobia e la lesbofobia, invitando le scuole ad organizzare attività
educative per promuovere il rispetto e l’inclusione.
Il DDL Zan amplia le tutele previste dalla legge Mancino, che già punisce atti discriminatori
basati su: razza, etnia, religione, nazionalità.
• Sesso;
• Genere;
• Orientamento sessuale;
• Identità di genere;
• Disabilità.
L'identità di genere rappresenta il sesso che una persona sente di avere interiormente,
indipendentemente da quello assegnato alla nascita. Può coincidere o meno con il sesso
biologico;
No. Il DDL Zan salvaguarda esplicitamente la libertà di opinione e di espressione, a meno che
queste non istighino:
• Alla discriminazione;
• Alla violenza.
La possibilità di esprimere opinioni, anche critiche, è quindi protetta.
Per istigazione si intende incitare altre persone a compiere atti discriminatori concreti, non
semplicemente esprimere opinioni o fare battute.
• È lo stesso principio già applicato dalla legge Mancino per le discriminazioni razziali.
No.
Il DDL Zan mira a tutelare le categorie che sono più frequentemente vittime di discriminazioni.
Tuttavia, i reati motivati da odio verso qualsiasi orientamento o identità, inclusi quelli contro
gli eterosessuali, possono essere perseguiti.
No.
L’aggravante si applicherà solo quando la violenza è motivata dall’odio verso:
• L'orientamento sessuale;
• L'identità di genere;
In assenza di tale motivazione, verranno applicate altre aggravanti previste (es. per futili
motivi).
No.
Introduce solo una Giornata nazionale contro l’omofobia, la transfobia e la lesbofobia,
per:
• Educare al rispetto;
No.
Questi temi non sono trattati nel disegno di legge.
• Sesso;
• Genere;
• Orientamento sessuale;
• Identità di genere;
• Disabilità.
L'obiettivo è dare tutele concrete alle categorie colpite da violenza e discriminazione.