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Cap. 10 - Barbera

Il capitolo discute la sovranità popolare, evidenziando che il popolo è il titolare della sovranità e la esercita attraverso il diritto di voto, che è un dovere civico e deve essere garantito dalla Repubblica. Viene analizzato il sistema elettorale italiano, le modalità di elezione e le leggi che regolano le elezioni a vari livelli, inclusi i referendum. Infine, si sottolineano le garanzie fondamentali del voto e le diverse forme di elezione, con particolare attenzione alle recenti leggi elettorali.

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Cap. 10 - Barbera

Il capitolo discute la sovranità popolare, evidenziando che il popolo è il titolare della sovranità e la esercita attraverso il diritto di voto, che è un dovere civico e deve essere garantito dalla Repubblica. Viene analizzato il sistema elettorale italiano, le modalità di elezione e le leggi che regolano le elezioni a vari livelli, inclusi i referendum. Infine, si sottolineano le garanzie fondamentali del voto e le diverse forme di elezione, con particolare attenzione alle recenti leggi elettorali.

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Cap.

10 – Barbera
LA SOVRANITÀ POPOLARE
Art.1.2 cost. -> La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
<<Appartiene>> per indicare:
a. Il popolo è titolare in senso giuridico della sovranità
b. Il popolo mantiene continuamente il possesso della sovranità
c. Il popolo non può rinunciare alla sovranità e non può trasferirla a nessun singolo
individuo, pur potendo naturalmente delegarne l’esercizio
 Popolo = fonte di legittimazione di ogni potere costituito
 Insieme di tutti coloro che sono legati all’ordinamento statale da un vincolo = Cittadinanza
Determina uno status giuridico = insieme di diritti e doveri che da esso derivano
(N.B. diritti e doveri di cui ai titoli I, II, III si applicano tendenzialmente anche
a coloro che cittadini non sono)
a. Popolo = insieme dei cittadini
b. Popolazione = insieme di tutti coloro che si trovano entro i confini di un qualsiasi ente territoriale
c. Nazione = identifica un vincolo sociale e politico, non giuridico
“italiani non appartenenti alla Repubblica” = coloro che, pur di nazionalità italiana, non sono cittadini
 Corpo elettorale = popolo cui l’ordinamento riconosce il diritto di voto
 Stato = strumento della volontà popolare, che mantiene la sua posizione di sovranità nell’ordinamento giuridico

 Popolo che vota


48 -> Diritto di voto:
1. Sono elettori tutti i cittadini che hanno la maggiore età
- Elettorato attivo = diritto di votare
- Elettorato passivo = diritto di candidarsi e di essere votati
2. Limitazioni al diritto di voto solo per indegnità morale, incapacità civile o pena accessoria in caso di sentenza
penale definitiva
Non godono dell’elettorato attivo:
- I sottoposti a misure di prevenzione personali
- I sottoposti a misure di sicurezza detentiva, libertà vigilata o divieto di soggiorno
- I condannati all’interdizione perpetua o temporanea dai pubblici uffici
! Anagrafe elettorale tenuta dai comuni ma resta funzione statale
3. Il voto è un dovere civico
Si discuteva tra chi concepiva il voto come un diritto individuale e chi lo concepiva come una funzione collettiva
->formula introdotta come invito al legislatore ordinario a provvedere, senza che esso costituisse un vincolo
giuridico => voto come dovere civico e diritto di tutti i cittadini, il cui libero esercizio dev’essere garantito e
promosso dalla Repubblica
4. Il voto è circondato da garanzie fondamentali
Il voto dev’essere:
- Personale -> illegittimo voto per delega e nessuno può fare da accompagnatore per più di un elettore
- Eguale -> illegittimo voto plurimo o multiplo
- Libero -> voto esente da qualsiasi forma di costrizione e garantita libera opinione elettorale
- Segreto
5. L’esercizio di voto dei cittadini residenti all’estero è disciplinato in forme speciali
a. Cittadini italiani residenti all’estero
Allestimento di sezioni elettorali nei paesi dell’Unione
b. Cittadini temporaneamente all’estero
Norme specifiche per personale militare e di polizia in missione
 Popolo che elegge
La nostra democrazia resta prevalentemente rappresentativa, nonostante ci siano forme di decisione popolare
diretta mediante referendum.
Il corpo elettorale elegge:
o Membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia
o Deputati e senatori
o Presidenti delle regioni (salvo diversa previsione statutaria) e consiglieri regionali
o Sindaci e consiglieri comunali
o Consiglieri circoscrizionali
o Consiglieri municipali (fusione di comuni e municipio sub-comunale)
La legislazione elettorale si occupa del sistema elettorale, con riferimento ai meccanismi che trasformano i voti
espressi dagli elettori in seggi. Essa contiene:
a. Modalità di indizione dei comizi elettorali
b. Disciplina dell’elettorato attivo e passivo
c. Modalità di esercizio del voto
d. Modalità di presentazione delle candidature
e. Formula elettorale di ogni tipo di elezione
f. Procedimento elettorale…
 Sistemi elettorali: concetti generali
Sistema elettorale = meccanismo per trasformare in seggi i voti del corpo elettorale
a. Elezione di un organo monocratico
- Maggioranza relativa: vince chi ottiene più voti
- Maggioranza assoluta: metà + 1
->caso di non raggiungimento della quota -> secondo turno (ballottaggio in caso dei primi due)
b. Elezione di un organo collegiale
Esso è rappresentativo della collettività, per cui si deve fare in modo che non tutti gli eletti siano espressione
dello stesso territorio o appartengano allo stesso partito
i. Formule maggioritarie
Chi prende più voti conquista l’intera posta in palio
! Garanzia di governabilità
Varianti:
a. Plurality a turno unico
Il seggio lo vince chi ottiene più voti in ciascun collegio uninominale
b. Majority a doppio turno eventuale
Il seggio lo vince chi nel collegio ottiene la metà più uno dei voti. Se nessuno consegue tale risultato,
si procede ad una seconda votazione con i primi con più voti.
ii. Formule proporzionali
Ripartiscono i seggi da assegnare in rapporto percentuale ai voti ottenuti da ciascun partito
! Garanzia di rappresentatività
- Soglia di sbarramento: il partito che non ottiene almeno una percentuale di voti non può ottenere
seggi (utilizzata per ridurre il numero dei partiti rappresentati -> limitare la frammentazione)
 Sistema misto
Sistema elettorale che cerca di conciliare il principio maggioritario e il principio proporzionale, nel tentativo di
unire i vantaggi
 Italia: Sistema proporzionale con premio di maggioranza
Premio volto a far sì che chi prende più voti ottiene comunque
la maggior parte dei seggi da assegnare (risultato maggioritario
certo e assicurato per legge)
 Elezioni parlamentari
o Legge elettorale del 2005
Sistema a base interamente proporzionale, corretto da un premio di maggioranza
 Sent.1/2014
1. Corte conferma che non esiste un modello di sistema elettorale imposto dalla Costituzione: il Parlamento
può scegliere il sistema che ritiene più idoneo
2. Corte dichiara incostituzionalità del premio di maggioranza a causa dell’assenza di una soglia minima di
voti per assegnarlo, causa alterazione profonda della rappresentanza democratica
3. Liste bloccate: individuazione degli eletti attraverso l’ordine di lista stabilito dai partiti
L’elettore doveva essere messo in condizione di conoscere e valutare i candidati individualmente, anziché
essere costretto a votarli tutti in blocco votando per una lista
4. => Reintroduzione del voto di preferenza
o Legge elettorale del 2015
Riguardante solo la Camera, legge elettorale a base proporzionale di tipo majority-assuring
MA non permesse le coalizioni di liste: premio alla singola lista vincente
->caso di mancato raggiungimento del quorum: secondo turno di ballottaggio
 Sent.35/2017
Legge elettorale parzialmente illegittima: incostituzionale l’attribuzione del premio attraverso il ballottaggio
tra liste perché esso non costituisce una nuova votazione, ma la prosecuzione della precedente e una lista con
pochi voti poteva ottenere, vincendo al secondo turno, un numero di seggi sproporzionato rispetto ai voti
ottenuti nel primo turno
Elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica -> Rosatellum
carattere misto prevalentemente proporzionale: quota più ampia di seggi con sistema proporzionale e quota più
ridotta con sistema maggioritario
! Liste collegate in coalizione devono presentare lo stesso candidato nei collegi uninominali
! possibile candidarsi in massimo 5 collegi plurinominali
! possibile candidarsi in massimo 1 collegio uninominale con possibilità di inclusione in una lista
- Rappresentanza di genere
Alternanza per sesso e nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60%
- Scheda elettorale
Nomi dei candidati nel collegio uninominale + simbolo di lista o liste in coalizione + elenco candidati di
ciascuna lista nel collegio plurinominale
Elettore esprime voto:
a. Segno sul simbolo: voto valido per lista e candidato uninominale
b. Segno sul candidato uninominale: voto valido per candidato e lista
! caso di più liste collegate: voto ripartito pro quota tra le liste della
coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio
c. Segno su candidato uninominale e lista o lista collegata
! Non ammesso voto disgiunto -> nullo
 Elezioni regionali
122.1 – modifica del 1999-> sistema elettorale delle regioni a statuto ordinario spetta alla legge regionale, nei limiti
dei principi fondamentali stabiliti dalla legge dello Stato: Majority-Assuring (salvo Marche e Lazio)
- Elezione diretta del presidente della giunta regionale in un solo turno
- Elezione del consiglio su base proporzionale ma con premio
! innalzamento della soglia di sbarramento
! possibilità di voto disgiunto
->regioni a statuto speciale: da sempre competenza propria su elezione dei consigli regionali e di presidente
 Elezioni comunali
Competenza esclusiva dello Stato
- Elezione diretta del sindaco a maggioranza assoluta, con eventuale secondo turno di ballottaggio
- Elezione consiglio comunale su base proporzionale ma con sicura maggioranza al sindaco eletto -> sindaco
eletto garantisce alle liste collegate il 60% dei seggi consiliari
! soglia di sbarramento per liste: 3%
a. Comuni maggiori – oltre i 15.000 abitanti
o Scheda unica per sindaco e consiglio
o Facoltà per l’elettore di votare:
i. Solo per il sindaco
ii. Per sindaco e una lista collegata
iii. Solo per la lista (voto esteso al candidato sindaco collegato)
iv. Candidato sindaco e lista non collegata -> voto disgiunto
+ voto di preferenza per uno o due candidati di genere diverso della lista prescelta
b. Comuni minori – fino a 15.000 abitanti
- Sindaco collegato a una sola lista, con voto in un solo turno
- Elezione del collegio: 2/3 assicurati alle liste collegate al sindaco e 1/3 proporzionale
+ voto di preferenza
c. Circoscrizioni
Elezioni affidate allo statuto del comune e ad apposito regolamento comunale
 Elezioni europee
76 seggi da assegnare, ripartiti in 5 grandi circoscrizioni pluriregionali
- È possibile candidarsi nella stessa lista in tutte le circoscrizioni
- In ogni lista i candidati dello stesso sesso non possono superare la metà e i primi due devono essere un uomo
e una donna o viceversa
- Formula del quoziente naturale e dei più alti resti
- Fino a tre preferenze a candidati di sesso diverso
 Legislazione elettorale di contorno
Tutto ciò che non attiene alla formula in senso stretto
o Presentazione delle liste di candidati
Obbligo di sottoscrizione da parte degli elettori rapportato alla popolazione delle circoscrizioni elettorali
o Gestione delle fasi del procedimento elettorale
Affidata al ministero dell’interno, ai comuni e agli organi istituiti di volta in volta
o Contestazioni
a. Elezioni politiche
Competenza attribuita alle camere
b. Esclusione di liste e candidati
Ufficio centrale nazionale presso la Corte di Cassazione
c. Altre elezioni
Giudice amministrativo
o Disciplina delle campagne elettorali
Disposizioni che regolano:
1. Propaganda elettorale tramite tradizionali mezzi di comunicazione di massa (stampa, radio e televisione),
con esclusione di quanto veicolato su web e social -> carenza
2. Silenzio elettorale
3. Limiti alle spese elettorali
4. Mandatario elettorale (tramite per la raccolta di finanziamenti)
5. Modalità di controllo e sanzioni tramite:
a. Collegio regionale di garanzia elettorale presso ogni Corte d’appello
b. Collegio di controllo sulle spese elettorali presso la Corte dei conti
o Disciplina di parità di accesso ai mezzi di informazione tramite legge speciale

 Referendum: il popolo che delibera


Forma di decisione popolare diretta -> es. 2 giugno 1946 per la Repubblica
 Votazione sulla base di un quesito che viene sottoposto alla valutazione del corpo elettorale, in forme varie e
con effetti diversi.
a. Referendum consultivo: parere non vincolante
b. Referendum decisivi o deliberativi
! Giochi a somma zero: volontà di chi prevale diventa volontà del popolo, senza mediazioni o vie di mezzo
Tipi di referendum in ambito nazionale, promossi anche su richiesta popolare (referendum dal basso):
a. Referendum costituzionale (138)
Referendum approvativo o confermativo
1. Promosso entro 3 mesi dalla pubblicazione di una legge costituzionale, in caso di maggioranza assoluta
- Titolari del potere di richiesta del referendum:
i. 1/5 dei componenti di Camera o Senato
ii. 500.000 elettori
iii. 5 consigli regionali
2. Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione: tre presidenti di sezione e tre consiglieri
anziani -> decide sulla legittimità della richiesta
3. In caso di ammissione, il Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri,
incide una data tra il 50° e il 70° giorno successivo
4. Votazione referendaria
- Prendono parte i cittadini maggiorenni
- Non previsto quorum strutturale perché si concorre a prendere una decisione, non a incidere su
una normativa già vigente
! Referendum si può indire una sola volta decorsi per intero i 3 mesi previsti
b. Referendum abrogativo (75)
Istituito per evitare che il parlamento assumesse il carattere di unico organo sovrano
 Chiedere al corpo elettorale se vuole che sia abrogata una legge per intero o limitatamente a parti di
essa, analiticamente specificate
- Titolari del potere di richiederlo
i. 500.000 elettori
ii. 5 consigli regionali
NO parlamentari -> il referendum abrogativo riguarda atti ordinari che esprimono un indirizzo politico
di maggioranza (non è pensabile che una minoranza chieda il referendum per le leggi
approvate dal Parlamento)
o Limiti: oggetti che non possono essere sottoposti a referendum
 Ammissibilità delle richieste presentate – Corte costituzionale
 Legittimità del procedimento – ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione
a. Limiti espressi art.75 cost.
- Leggi tributarie
- Leggi di bilancio
- Leggi di amnistia e indulto
- Leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali
b. Limiti ulteriori – sent.16/1978
- Costituzione e leggi formalmente costituzionali
Art.138 cost. prevede procedimento diverso e aggravato rispetto alle leggi ordinarie
- Leggi a contenuto costituzionalmente vincolato
La cost. detta l’unica disciplina possibile, senza lasciare margini di scelta al legislatore
- Leggi a contenuto comunitariamente vincolato
Per cui il legislatore deve rispettare i vincoli del diritto dell’Unione europea
- Atti legislativi aventi forza passiva peculiare
Fonti specializzate che, in ragione della loro competenza, non possono essere abrogate da fonti
legislative ordinarie e per via referendaria (es. leggi di esecuzione dei Patti Lateranensi)
- Leggi collegate strettamente a quelle escluse dal 75
(es. leggi di esecuzione dei trattati internazionali, accanto a leggi di autorizzazione alla ratifica)
- Leggi obbligatorie o necessarie
Devono necessariamente esistere nell’ordinamento perché direttamente previste dalla
costituzione ma che lasciano libero il legislatore quanto alla relativa disciplina
 Referendum su leggi elettorali
 Inammissibili richieste di abrogazione totale causa contrasto col principio di continuità
degli organi costituzionali
 Ammissibili richieste di abrogazione parziale, a condizione che la disciplina che residua
dopo l’abrogazione consenta comunque lo svolgimento delle elezioni
c. Limiti di ammissibilità riguardanti la formulazione del quesito referendario
Richiesta chiara, univoca e omogenea
->alternativa secca con risposta ‘sì’ o ‘no’
! inammissibilità richiesta contenente una pluralità di domande eterogenee che impediscono una
scelta univoca, MA…
->ammissibile quesito con pluralità di disposizioni solo se omogeneo, dunque
riconducibile a un comune principio abrogativo in grado di tenerle tutte insieme
->chiarezza = elettore può capire oggetto, conseguenze e fine dell’abrogazione
=> Da ciò, la corte valuta anche:
a. che il quesito sia idoneo al conseguimento del fine voluto dai promotori del referendum
b. che il fine non sia perseguito in modo contrario alla natura abrogativa del referendum
1. Indizione del referendum
Tra il 15 aprile e il 15 giugno
! Non si può tenere nell’anno delle elezioni politiche e, in caso di scioglimento anticipato delle Camere, il
referendum già fissato slitta all’anno successivo
- Quorum strutturale: metà + uno degli aventi diritto
2. Esito del referendum
a. Prevalenza ‘sì’
PdR emana decreto col quale dichiara l’abrogazione
- Effetto dal giorno dopo la pubblicazione in GU ma può essere ritardata di 60 giorni previa delibera
del Consiglio dei ministri
b. Prevalenza ‘no’
 NO proposta di referendum sulle stesse disposizioni prima che siano passati 5 anni
! interruzione del procedimento se viene approvata una legge che abroga le norme oggetto della richiesta
->Referendum procede, però, se la nuova disciplina non modifica i principi ispiratori e i contenuti
essenziali di quella sottoposta a referendum + l’ufficio centrale per il referendum modifica il quesito e lo
trasferisce sulla nuova disciplina
c. Referendum relativi a modificazioni territoriali (132)
i. Referendum che costituisce il presupposto di una legge costituzionale per la fusione di più regioni o per
la costituzione di una nuova regione
ii. Referendum che costituisce il presupposto di una legge ordinaria che consente a una provincia o a un
comune di staccarsi da una regione e aggregarsi a un’altra
d. Referendum regionali e locali
i. Referendum regionali
Oggetto = leggi e provvedimenti amministrativi della regione
ii. Referendum locale
Oggetto = materie di esclusiva competenza locale
! ulteriore referendum confermativo previsto dall’art.123 per approvazione di statuti delle regioni ordinarie
e delle leggi statutarie nelle regioni speciali

 Partiti: il popolo che partecipa (49)


I. Partiti di massa – Novecento -> partito socialdemocratico tedesco
II. Tollerati come un male inevitabile
III. Strumento per impadronirsi dello stato e imporre la propria ideologia a tutto l’ordinamento: Partitocrazia
IV. Pluralismo partitico, dopo il fascismo, come fondamento dell’ordinamento
->coalizioni: per buon funzionamento delle istituzioni e superamento delle tendenze individualistiche
 Art.49 cost – titolo IV, parte I (rapporti politici), dopo l’articolo relative al diritto di voto
I cittadini hanno diritto ad associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.
 Non sono i partiti che concorrono a determinare la politica nazionale, ma sono i cittadini che, tutti insieme,
partecipano alla funzione sovrana di indirizzo, avvalendosi del diritto di libera associazione in partiti
 Il concorso alla determinazione della politica nazionale deve avvenire con metodo democratico
= rapporti tra i partiti, cioè carattere di leale competizione per il consenso degli elettori,
non organizzazione interna di ciascun partito
- No sindacare i fini del partito politico provoca assenza di democrazia protetta
- Finanziamento pubblico dei partiti abolito perché i rimborsi elettorali non erano commisurati alle
spese elettorali effettivamente sostenute, di notevole consistenza
 I partiti si finanziano:
a. Attraverso erogazioni liberali = contribuzioni volontarie fiscalmente agevolate
b. Attraverso il 2 per mille della propria imposta sul reddito a favore di un partito rappresentato
dal parlamento
 Rafforzati obblighi di rendicontazione e controlli, non più solo formali ma sostanziali e affidati
a un nuovo organismo composto da 5 magistrati = Commissione di garanzia degli statuti e per
la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici

Requisiti di interpretazione aggiornata del metodo democratico


Requisiti di democraticità interna si applicano solo ai partiti che intendono usufruire dei
benefici di cui si è detto e, dunque, iscritti in apposito registro
 Altri istituti di partecipazione politica
a. Petizione alle Camere (50)
Chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità
b. Iniziativa legislativa popolare (71)
50.000 elettori possono presentare un progetto di legge a una delle due camere
(periodo massimo di 6 mesi per la raccolta firme)

GUARDA NEGLI APPUNTI PER L’ELENCO DELLE FORMULE ELETTORALI!

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