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Borromini

Il documento analizza l'opera di Francesco Borromini, architetto barocco, evidenziando il suo stile innovativo e le sue principali opere, tra cui la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane e l'Oratorio dei Filippini. Viene sottolineata la rivalità con Bernini e l'importanza del disegno e della luce nelle sue creazioni architettoniche. Inoltre, si discute l'impatto delle sue opere sulla percezione dello spazio e della luce, rendendole capolavori dell'architettura barocca.

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Borromini

Il documento analizza l'opera di Francesco Borromini, architetto barocco, evidenziando il suo stile innovativo e le sue principali opere, tra cui la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane e l'Oratorio dei Filippini. Viene sottolineata la rivalità con Bernini e l'importanza del disegno e della luce nelle sue creazioni architettoniche. Inoltre, si discute l'impatto delle sue opere sulla percezione dello spazio e della luce, rendendole capolavori dell'architettura barocca.

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PERCORSI DI ARTE

USR SICILIA _ Direzione Generale

Bissone 1599 _ Roma 1667


Prof.ssa Teresa D’Amato

Il Chiostro e la Chiesa di San Carlo alle


Quattro Fontane
Percorsi di Arte

L’Oratorio dei Filippini


USR per la Sicilia_ Direzione Generale

Borromini e Bernini
Prof.ssa Teresa D’Amato

Francesco Castelli, detto il Borromini, nasce a Bissone sul lago di


Lugano (oggi Canton Ticino ) il 27 Settembre 1599. E’
contemporaneo di Bernini, suo antagonista , entrambi sono i
maggiori rappresentanti del Barocco romano. Si recò giovanissimo a
Milano per apprendere l’arte del costruire e partecipò nella fabbrica
del Duomo.
Colonna del ciborio
Giunto a Roma porta con sé i suoi valori legati alla correnti luterane,
per L’altare della
che non gli risparmiano accuse di eresia, anche da parte dello stesso
Confessione di San
Percorsi di Arte

Bernini. Pietro
La sua attività inizia con il lavoro del semplice scalpello, che gli
permetterà di lavorare con abilità la materia, e di plasmarla a suo Realizzato a penna e
acquerello marrone
piacimento, valorizzando con intelligenza tutti gli spazi, lavorando
(effetto
molto sull’aspetto del continuo movimento.
tridimensionale)
Il lavoro con lo scalpellino occupa i primi anni della sua vita: prima a
Milano, poi a Roma, sotto la guida e la protezione di Maderno. Alla Minuzia nel disegnare
morte di quest’ultimo, Borromini, passa alle dipendenze di Bernini il capitello composito,
i rami d’alloro, i
USR per la Sicilia_ Direzione Generale

che nel 1632 gli fece ottenere la carica di architetto della Sapienza, e
puttini e le api nel
nell’occasione collabora alla costruzione della copertura del
terzo superiore del
baldacchino di San Pietro in Vaticano.
fusto
Questa collaborazione cesserà improvvisamente, soprattutto per
divergenze di ordine artistico.
D’ora in poi saranno rivali, e non mancheranno accuse e critiche
reciproche.
Prof.ssa Teresa D’Amato

Progetto della lanterna


di Sant’Ivo alla Sapienza

Borromini aveva uno stile del tutto Realizzato a penna


innovativo e personale. Spesso diceva
“chi segue gli altri, non li supera mai, Interessante la
non mi sono dedicato a questa rappresentazione del
disegno perché presenta
professione per copiare”. contemporaneamente un
Egli parte dalla classicità romana, prospetto esterno, una
prende gli elementi che gli servono, li sezione e una visione
adatta e li compone in base allo interna della lanterna (la
spazio specifico del progetto o per finestra sullo sfondo) e
con una incredibile
Percorsi di Arte

ricrearne un preciso effetto.


precisione, disegna
E’ grandioso il modo in cui riesce a l’andamento della spirale
plasmare la luce e come questa riesca conclusiva in trasparenza.
a guidare lo sguardo dell’osservatore. Si notano nella parte alta
Inoltre, aveva una passione maniacale del disegno, delle
per i suoi abbozzi e disegni come lui li correzioni che
definiva “i miei figliuoli” probabilmente sono
dovuti più ad una
Il Disegno, infatti, è eseguito con correzione ottica che ad
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grande cura utilizzando due un errore di forma.


morbidezze della grafite: dura Probabilmente l’idea
primaria del fastigio
per l’impianto geometrico di
risultava troppo bassa e
base e i tratti precisi; morbida tozza, mentre, rialzandola
per modellare e creare gli effetti le ha dato quella
di luce e ombre. verticalizzazione che la
esalta di più, visto anche
lo spazio ristretto della
fabbrica.
Prof.ssa Teresa D’Amato
Il Chiostro e la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane

E’ la sua prima opera che siamo in grado di


Nel 1634 Borromini diventò conoscere. Convento e Chiesa appartengono
architetto indipendente all’ordine monastico dei Trinitari Scalzi.
cominciando così la sua attività Lavora a questo complesso in due momenti
autonomamente con la diversi della sua vita: Chiostro dal 1634 al
realizzazione del progetto per la 1637; Chiesa dal 1638 al 1641; Facciata della
chiesa e il chiostro di San Carlo Chiesa dal 1664 al 1667 (anno della sua
alle Quattro Fontane detta il San morte). Borromini lavora in uno spazio
Carlino. molto ristretto e le dimensioni, sia della
Negli stessi anni eseguì i lavori di Chiesa che soprattutto del Chiostro, sono
ammodernamento di Palazzo molto limitate. Per questa ragione l’intero
Percorsi di Arte

Spada e Palazzo Falconieri complesso viene sopranominato “San


Carlino”.

1 Il porticato del Chiostro è composto das


coppie di colonne tuscaniche, collegate fra
loro con architravi dalla doppia cornice
sporgente e alternati da archi a tutto sesto.
La solennità cinquecentesca è solo
apparente: gli angoli sono tagliati da corpi
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obliqui posti su una linea convessa; lo


spazio è premuto a forza per far entrare più
luce possibile che man mano diminuisce,
fino alla penombra del portico creando dei
bellissimi effetti chiaroscurali . La forma
ottagonale che Borromini dà al chiostro
diventerà dominante all’interno della
chiesa.
Prof.ssa Teresa D’Amato

La Chiesa ha pianta ellittica, disposta


longitudinalmente, è costituita da
rientranze e sporgenze, alle curve concave
si alternano curve convesse, che danno
luogo a un palpitante organismo plastico
2 generando un dinamismo perfetto.
L’ordine inferiore è formato da possenti
colonne addossate a sua volta nella
muratura e, una trabeazione semplice e
lineare, la collega ai quattro arconi che
sorreggono l’imposta della cupola
Pinta della chiesa e del complesso della
Percorsi di Arte

fabbrica
ellittica. Alternati da piccole nicchie, nei
due assi principali, sono ricavati i tre Particolari interni della cupola
altari. La cupola riprende la tecnica
cassettonata del periodo romano, infatti è
alleggerita con decori a forma esagonale,
ottagonale e croci. La luce invade lo
spazio in maniera fluida dando la
sensazione che sia più grande. La luce
colpendo la decorazione della cupola da
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all’osservatore l’idea di un ricamo/pizzo


Particolare interno lato abside tipico del’500.

Il quadrivio dove è ubicata la chiesa


Prof.ssa Teresa D’Amato

Due ordini, uno inferiore e uno


superiore, quest’ultimo portato a
termine dal nipote Bernardo nel
1677. In entrambi gli ordini sono
presenti quattro colonne che
scandiscono identico spazio e la
successione di superfici concava-
convessa-concava. Nella parte
centrale: nell’ordine inferiore è
posto il portale d’ingresso e
un’edicola convessa che ospita la
statua di San Carlo Borromeo
realizzata da Antonio Raggi con la
presenza di due cherubini a
coronamento del santo.
Percorsi di Arte

In quella superiore vi è un
Particolari della concavità e convessità
finestrone con balconata che della struttura architettonica
termina con un medaglione ovale
a superficie concava sorretto da
angeli in volo che ospitava
l’immagine di San Carlo

La facciata
USR per la Sicilia_ Direzione Generale

Disegno di
Borromini:
prospetto e
sezione
Particolare della nicchia con il santo
Prof.ssa Teresa D’Amato
chiesa San Carlo alle Quattro Fontane
e
chiesa Madonna del Prato
La chiesa Madonna del Prato è situata a
Gubbio fu commissionata dal cardinale
Sperelli per ricordare i fatti miracolosi del
1662. Ufficialmente il Sperelli volle come
architetto il Borromini ma la sua
partecipazione è incerta a causa della scarsa
documentazione e del suo suicidio, di
conseguenza, dalle carte ritrovate
l’attribuzione viene data a Carlo Perugini.
Percorsi di Arte

Però, se si osservano con attenzione le due


chiese… con molta probabilità, Borromini fu
coinvolto nella costruzione o il Perugini ne
fece una copia perfetta.
San Carlo alle Quattro Madonna del Prato
Fontane
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USR per la Sicilia_ Direzione Generale Percorsi di Arte Prof.ssa Teresa D’Amato

falconieri-via-giulia-roma/
https://www.iterarte.it/palazzo-
Prof.ssa Teresa D’Amato

Borromini nel 1637 iniziò la


costruzione dell'Oratorio e del
Convento dei Padri Filippini che
terminò nel 1649. L’Oratorio dei Filippini
Tra il 1642 e il 1660 Borromini
realizzò la chiesa di Sant’Ivo alla
Sapienza. La facciata all’Oratorio dei Filippini è
contemporanea della Chiesa di San Carlino, si
distacca dagli altri edifici, sia per i pilastri laterali
sporgenti, sia per la sua concavità. Questa nuova
visione di progettare le facciate fa sì di creare un
continuo movimento della luce grazie anche alle
Percorsi di Arte

numerose sporgenze e rientranze. Un esempio sono


gli spigoli dei semipilastri a volte sono rilevati dalla
linea d’ombra, altre volte, invece, si appiattiscono.
Altro elemento importante è la proporzione delle
parti e la loro scansione sia orizzontale e sia
verticale. Altro particolare, l’alternanza dei pieni e
dei vuoti soprattutto nell’asse centrale,
esattamente: la concavità della nicchia centrale si
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contrappone con la convessità del balcone e del


sottostante volume semicilindrico in cui si apre il
portone.
L’intera facciata è una continuo rincorrersi di
elementi che a volte si contraddicono e altre volte si
uniscono in modo tale da suscitare emozioni.
Prof.ssa Teresa D’Amato

1642-1660

Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici,


l'edificio è considerato uno dei capolavori
dell'architetto del Barocco e della storia
dell’architettura in generale. Sant'Ivo alla Sapienza
fu un tema difficilissimo per Borromini,
condizionato dalla preesistenza del Palazzo e del
cortile che lasciavano uno spazio quadrangolare
molto limitato per poter costruire la chiesa. La
chiesa, infatti, sorge su uno dei lati minori del
Borromini_ disegno della
Percorsi di Arte

cortile del Palazzo e chiude questo “cortile


pianta
corridoio” con una facciata concava per dare più
risalto alla chiesa stessa
La pianta è costituita da due triangoli equilateri
sovrapposti e invertiti. Su questa, infatti, sono
Facciata della chiesa di Sant’Ivo
state avanzate alcune ipotesi e significati: secondo
alcuni, i due triangoli rappresentano
schematicamente, le api che sono rappresentate
nello stemma Barberini (famiglia di papa Urbano
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Particolare della cupola VIII); secondo altri, viene raffigurato il Chrismon,


il monogramma più antico di Gesù. Entrambe le
ipotesi potrebbero essere corrette, tuttavia il
significato è talmente nascosto che sia il fedele che
il turista vengono attratti più dall’andamento
mosso delle pareti divise da lesene scanalate,
dall’assenza di riposo e dai giochi di luce e di
ombre che, dal basso, si propagano verso l’alto,
Costruzione
geometrica della
culminando nel lanternino della cupola.
pianta
Prof.ssa Teresa D’Amato

Borromini_ disegno della


cupola e della lanterna

Anche il tamburo della cupola


riprende la stessa forma costituita
da curve e controcurve della pianta.
Borromini, contrappone al dorso
della cupola la curva delle mensole,
che viene stretta da contrafforti
radiali curvilinei ad arco rovescio
che sorreggono la lanterna. In
Percorsi di Arte

quest’ultima le facce sono convesse


e separate da colonne binate. Il
tetto della lanterna sale a spirale
concludendo con una struttura
leggera che a sua volta tiene un
globo sormontato da una croce. E’
Spaccato assonometrico
stata paragonata al gioco
pirotecnico dalla girandola che,
terminando il suo movimento
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vorticoso fa apparire, come per


1. La forma sinuosa della
magia, un oggetto (qui la croce). È
lanterna richiama il Faro di
il tema del magnifico e l’azione del
Alessandria. Per la chiesa il
faro è sempre stato considerato stupire, elementi fondamentali
la luce per i fedeli. nell’arte barocca. Anche all’esterno
2. Entrando all’interno della si ripetono il motivo
chiesa si abbraccia e si osserva dell’avvicendamento di concavità e
immediatamente tutto lo convessità
spazio, la stessa cosa accade
entrando Pantheon.
Prof.ssa Teresa D’Amato

Nel 1646 riceve, da Papa Innocenzo X


Pamphìli, l'incarico di “trasformare” la
chiesa di San Giovanni in Laterano con La prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica d’Occidente,
precise richieste: conservare la struttura età paleocristiana (IV secolo), ma modificata più volte, l’ultima da Leone XIII
(abside e coro)
originale, l’abside con il mosaico, il
pavimento cosmatesco e il soffitto ligneo del
‘500. Borromini conciliò l'esigenza di
conservazione dell'antica basilica, con i
problemi di carattere statico che si erano
venuti a creare rivestendo le antiche
strutture con le nuove (cosa che farà
successivamente Bernini con la Cattedrale di
San Pietro), esattamente, come una reliquia
Percorsi di Arte

dentro un reliquiario. Il Borromini, creò,


quindi un gioco di spazi tra le navate,
giocando sulle fonti di luce da lui definite
“camere di luce”, ciò le permetteva di
diffonderla tra gli spazi architettonici e,
riflettendola nello stucco bianco, creava, Il ritmo degli archi, sorretti dalle snelle colonne di un
all’osservatore, l’effetto domino di sensazioni bellissimo marmo verde, viene mantenuto sostituendole con
equilibrate di stupore e gioia. ampi pilastri caratterizzati da un ordine di paraste. Altro
intervento che rende intatta, anzi amplifica la fuga
prospettica che conduce lo sguardo verso l’abside, è
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l’alternare archi a tutto sesto con archi piatti. In quest’ultimi,


colloca delle nicchie a forma di tabernacolo riutilizzando il
marmo delle bellissime colonne. Anche nel secondo ordine
alterna pieni e vuoti: sopra agli archi a tutto sesto rimangono
le finestre preesistenti, mentre sugli archi piatti colloca delle
cornici ovali adornate da motivi vegetali come la palma,
l'alloro, la quercia e essenze floreali, lasciando visibile piccole
parti, dell'antica muratura costantiniana. Anche la
pavimentazione viene restaurata e integrata di elementi
nuovi.
Prof.ssa Teresa D’Amato 1644_ Palazzo Propaganda Fida 1653_ Chiesa di Sant’Agnese in Agone

Grazie al susseguirsi dei movimenti


decorativi/architettonici della facciata, il Palazzo è
considerato uno dei più interessanti esempi
dell’architettura barocca di Roma. Lo spazio
Percorsi di Arte

architettonico della facciata è ritmato da enormi


paraste dividendo lo spazio in tre parti: quelle
laterali sono concave mentre quella centrale è
convessa. All’interno del palazzo vi è la Cappella Particolare pavimento Disegno della
pianta
dei Magi inizialmente costruita dal Bernini,
successivamente, la direzione dei lavori fu data al
Borromini che dopo aver ristrutturato l'intero Particola cupola
isolato fece abbattere la chiesa e la ricostruì.
Il primo progetto è del 1652 ad opera di Girolamo
Rainaldi (1570-1655). L’anno successivo e, fino al 1657, i
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lavori proseguirono sotto la direzione di Borromini. Egli


cambiò in parte il progetto originale: aumentò la distanza
tra le due torri integrate nel prospetto ed ideò
l'impostazione della facciata concava per dare più risalto
alla cupola. All’interno smussa gli angoli e foggia ad
esedra le testate dei bracci trasversali, in questo modo da’
una forma ellittica alla primitiva pianta a croce greca.
Interno
La chiesa verrà completata e terminata nel 1672 da Carlo
della
Cappella Rainaldi, mentre le ricche decorazioni verranno inserite
dei Magi da altri artisti nelle epoche successive.
Prof.ssa Teresa D’Amato

Borromini e Bernini

Personalità introversa, ansiosa, irrequieta e Estroverso, magniloquente, carriera travolgente,


scontrosa. La sua profonda originalità e la il Bernini fu uno dei principali protagonisti della
grande carica innovativa della sua arte non vita artistica romana e più di ogni altro contribuì
furono mai adeguatamente comprese e a diffondere la cultura del Barocco. Fu
apprezzate dai contemporanei. Schiacciato dal l’architetto preferito di sette papi, sostenuto
Percorsi di Arte

successo professionale di Bernini, fece molta anche dalla sua capacità di avere ottimi rapporti
fatica ad affermare il suo talento. La sua carriera con i committenti. Personalità vivace e
fu segnata da amarezze e delusioni, dovute fantasiosa, dotato di grande abilità tecnica non
all’impossibilità di realizzare i suoi progetti solo nell’architettura, ma anche nella scultura e
secondo la propria visione artistica, ma anche nel creare sorprendenti macchine teatrali e
legate al carattere difficile che gli causava spettacolari scenografie: apoteosi di forme, luci e
problemi con i committenti. Fu, infatti, l’artista colori. Per lui la verità viene dall’alto, da Dio.
degli ordini monastici e per un breve periodo il
suo committente fu il papa Innocenzo X. Per lui
Curiosità
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la verità scende dal basso, tutto nasce da noi, e


tutto è sottoposto al dubbio. Utilizzo di materiali Borromini sperimenta partendo da stilemi classici
poveri (mattoni, intonaco). La sua arte, è stata assemblandoli ottenendo così nuove forme geometriche
ampiamente rivalutata nel corso del tempo: (semplici o complesse) che intersecandole, componendole,
oggi Borromini è considerato, insieme al rivale sottraendole ha creato un’architettura sostenibile e di grande
Bernini, l’artista più rappresentativo del Barocco stupore.. Riesce a gestire la luce in maniera molto innovativa,
ancora oggi , infatti, è da molti considerato il padre
romano.
dell’illuminotecnica.

Borromini introduce la figura dell’architetto come


“professionista” indipendente che eccelle in un arte.
Prof.ssa Teresa D’Amato

http://www.museionline.info/architetti/borromini

1654_Il Campanile di http://www.centroarte.com/Borromini%20Francesco.htm


Sant’Andrea delle Fratte
https://www.baroque.it/arte-barocca/architettura-
barocca/francesco-borromini-architetto-barocco.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Borromini
Percorsi di Arte

1. La Sapienza_ di Eugène Green -2014 Francesco Borromini L’austerità


come fonte di innovazione e di
progettualità
https://www.bps-
suisse.ch/pdf/media_asds_1.pdf
https://youtu.be/i51faDOxc2U

https://www.youtube.com/watch?v=CX_S4_c5xJ0
Palazzo Spada l’illusione ottica di Borromini (CLIL)
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Molto caratteristico
ed interessante, per CLIL https://youtu.be/jAI55EHVR9w
l’estrosa
sovrapposizione dei Tre opere raccontate da Argan
diversi elementi https://youtu.be/maCeE7cD71U
architettonici.
https://www.raicultura.it/arte/articoli/2019/10/Paolo-
Portoghesi-Io-e-Borromini-96e966a3-61b4-486c-9e95-
a991d378b079.html Borromini raccontato da P.Portoghesi
Borromini raccontato da Portoghesi
Prof.ssa Teresa D’Amato

Rispondere ai quesiti: Un breve commento sulle opere seguendo questo


schema e facendo riferimento alle novità
1. Autori introdotte da entrambi gli artisti:
2. Nome delle opere 1. Individua tutte le differenze.
3. Data 2. Lo spazio e l’utilizzo della linea
4. Committenti 3. Gli elementi decorativi
5. Città 4. I materiali
Percorsi di Arte

5. Riferimenti stilistici passati


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