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sociologia

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I MEZZI DI CONOSCENZE

La scienza è un insieme di conoscenze legate tra di loro da meccanismi logici.


Ci sono diversi tipi di conoscenze, che fanno pensare le persone in un modo
rispetto ad un altro.

Esistono mezzi di conoscenza:

- Non empirici  dettati dall’autorità (es. io ti dico che devi lavarti le


mani prima di pranzo perché è così); le autorità sono la famiglia, la
scuola, religione, dove c’è un rapporto di asimmetria tra persone (es.
professore e alunno) è non empirico perché noi facciamo un atto di
fede, ci fidiamo di ciò che ci viene detto dall’autorità. Anche la logica è
un mezzo non empirico perché posso fare deduzioni logiche che non
corrispondono alla realtà: se piove prendo l’ombrello, se non piove non lo
prendo ha una logica ma nella realtà io posso decidere di prendere
l’ombrello anche se non piove
- Empirici = basato sulla realtà, osservabile, esperibile (si po' fare
esperienza) l’intuizione è istintiva: noi facciamo azioni su base
istintuale (es. stiamo attraversando, arriva auto e istintivamente ci
ritraiamo). All’interno dell’intuizione c’è il senso comune e il
misticismo; il primo significa che è “così e basta”, norme a cui ci
affidiamo a prescindere (es. buttare il sale dietro quando ti cade). Il senso
comune si modifica con il tempo e non ha una temporalità scientifica. Il
misticismo invece riguarda esperienze mistiche esperite da qualcuno.
Empirica è anche la scienza ovvero un insieme di conoscenze legate tra
di loro. La scienza ha determinate caratteristiche:
 È empirica = si esperisce, si basa su fatti concreti
 È obbiettiva = si basa sui fatti che posso osservare (un tempo si pensava a
quello che poteva essere non si osservava)
 Si autocorregge, non è definitiva (il sangue fermo nell’organismo,
l’acqua che fa male se ci si lava…) ogni traguardo può essere definitivo o
può essere superato da nuove conoscenze
 Fa progressi, va sempre avanti (anche la moda va avanti ma essa ritorna la
scienza invece no)
 È possibilista = accoglie il fatto che può essere diversa da come la pensa
lei anche se non è d’accordo la mente deve essere aperta
 È parsimoniosa: deve essere spiegata in modo semplice e chiaro
 È interessata alla teoria (è diversa dalla tecnologia perché la scienza è
interessata al perché funziona a quel modo mentre la tecnologia è
interessata a far funzionare)

SCIENZA

La scienza parte da delle ipotesi che sono di due tipi:


1. alternativa (se studio avrò un buon voto)
2. nulla (non vale la pena che studio tanto all’esame avrò un buon voto)

Io devo andare a verificare la 2., cerco tutto quello che mi conferma che la mia
ipotesi è sbagliata (se non le trovo vuol dire che la mia ipotesi è vera) questo
è il ragionamento scientifico deduttivo

la scienza è razionale, segue una sequenza di connessioni logiche; è regolare


ovvero chiunque può osservare i fatti in luoghi e tempi differenti e giungere
allo stesso risultato: deve essere replicabile in qualsiasi contesto. È
caratterizzata da scopribilità e causalità: se c’è un effetto c’è una causa.

COME OPERA LA SCIENZA


La procedura è:

 definizione del problema: definire il problema in modo tale che non ci siano
dubbi (su quale tipo di patologia vogliamo indagare ad esempio)
 formuliamo delle ipotesi: nulla e alternativa
 raccolta dei dati: raccogliamo più dati possibile
 elaborazione dei dati: cercare tutte le evidenze che confermino la nostra
ipotesi nulla (se nella raccolta dei dati devo respingere l’ipotesi nulla, devo
accettare quella alternativa).

DIFFERENZA TRA LE CLASSI


SOCIALI
L’India ha superato la Cina in termini di popolazione in uno spazio
relativamente piccolo. A differenza di altre popolazioni non ha i servizi riguardo
la protezione dalle malattie ci sono caste (che non si possono incontrare tra
loro, non si può cambiare casta…) per far sì che se in una casta ci sono
epidemie in una di esse, non si estenda all’altra ciò è funzionale alla
sopravvivenza della società stessa.

Tutto è orientato alla sopravvivenza della specie e i bene più importante che
ciascuno di noi ha è la discendenza (=la continuazione del sé attraverso i figli e
tutti quelli che verranno). Tra animale e uomo la differenza è l’autonomia
perché il bambino ha bisogno per determinato tempo di due genitori che sono
legati da legami. I genitori fanno dei sacrifici.

 le norme sociali hanno un loro fondamento che talvolta è molto profondo e


noi ne vediamo solo il risultato non la causa

STRATIFICAZIONE SOCIALE
Anche la società ha delle stratificazioni e lo strato è un insieme di individui o
di famiglie che godono della stessa quantità di risorse (uguaglianza) o che
occupano la stessa posizione nei rapporti di potere. Abbiamo due condizioni:

- aspetto distributivo = distribuzione delle ricchezze (quanto ciascuno di


noi ha) che possono essere benefici materiali (macchine, terreni, case…)
o simbolici (riconoscimento sociale) riguarda l’ammontare delle
ricompense materiali e simboliche ottenute dagli individui e dai gruppi di
una società
- aspetto relazionale: riguarda i rapporti di potere esistente fra persone o
gruppi

La stratificazione è sempre esistita e sempre esisterà: abbiamo tutti gli stessi


diritti e doveri ma non siamo tutti uguali (es. in casa ci sono i genitori e i figli e
anche tra i figli non si è uguali).

Ci sono periodi in cui siamo più uguali e periodi in cui siamo meno uguali,
l’uguaglianza c’è quando c’è interesse a condividere le risorse (es. io caccio e
prendo un mammut lo condivido così se a me la caccia va male so che gli altri
mi condivideranno la loro carne).

Le disuguaglianze sono nate quando siamo diventati stanziali, quando


abbiamo iniziato a conservare le nostre risorse: con il latifondismo c’è chi
aveva di più e chi aveva di meno e questi ultimi iniziavano a lavorare per i
primi per incrementare le loro risorse. Ora si tende ad escludere chi non
condivide.

TEORIE SULLA STRATIFICAZIONE

La teoria funzionalista di Durkheim: la stratificazione è necessaria per la


sopravvivenza del sistema in quanto colloca (in una società ci sono posizioni in
cui ci si colloca: fisioterapista, TO…) e motiva (motiva perché ti devo sostenere
moralmente affinché tu contrasti la forza di gravità sociale) gli individui nella
struttura sociale. In ogni società ci sono quattro punti fondamentali:

1. alcune posizioni sono più rilevanti di altri e richiedono capacità speciali


2. il numero di persone dotate di quelle capacità è limitato e scarso
3. la conversione delle capacità in competenza implica un periodo di
addestramento durante il quale si fanno sacrifici  sacrifici che si fanno
nell’ottica di un futuro diverso
4. per indurre le persone capaci a sottoporsi ai sacrifici è necessario dar loro
delle ricompense materiali
e morali (maggior livello di reddito e prestigio) per far si che una
persona faccia una mansione si deve garantire anche una certa
ricompensa
LE CLASSI SOCIALI SECONDO KARL MARX

Marx disse che la classe sociale fa differenza soltanto per chi ha di più e chi di
meno

CLASSI, CETI E GRUPPI DI POTERE SECONDO WEBER

Weber disse che ci sono altri modi per distinguersi in classi rispetto a quelli
detti da Marx. Possono essere per esempio di tipo:

- culturale (io sono un operaio, ma amo il burraco e mi trovo a giocare con


il meccanico, con il dirigente siamo una classe che gioca a burraco, non
siamo diversi)
- Politico  a prescindere dal titolo che hai sei una classe diversa dalle
altre classi

LO SQUILIBRIO DI STATUS SECONDO I SOCIOLOGI AMERICANI

C’è una moltitudine di classi in ciascuno di noi ciascun individuo occupa una
posizione in ciascun contesto (qui siamo studenti fuori siamo insegnati di
danza, cameriere, etc.). il sociale è un organismo. Levski dice che c’è un
equilibrio di status quando una persona si trova in ranghi equivalenti nelle
diverse gerarchie.

Si parla di squilibrio di status quando un individuo non si trova sullo stesso


livello in tutte le gerarchie (es. nobile decaduto ed impoverito, laureato che
lavora in un supermercato…).

Se lo status ascritto (=che viene ereditato) è alto e quello acquisito


(=che abbiamo raggiunto noi) è basso l’individuo tende a reagire in modo
intrapunitivo (attribuisce a sé le cause del suo insuccesso)

quando invece lo status ascritto è basso e quello acquisito è basso,


l’individuo tende a reagire in modo extra punitivo (attribuisco agli altri la colpa
del mio insuccesso)la nostra tendenza è tendere a migliorare la nostra
posizione perciò c’è uno squilibrio

Lo squilibrio di status è fonte di frustrazioni e tensioni e può provocare:

- isolamento sociale
- emergere di disturbi psicosomatici
- politicizzazione o radicalizzazione

I GRANDI MUTAMENTI SOCIALI

I mutamenti che si sono sviluppati negli ultimi due secoli sono da ricondurre al:
1. declino di alcuni settori di attività economica (proletarizzazione); dalla
piccola borghesia si è passati al lavoro salariato. Fenomeno della de-
proletarizzazione dopo la Seconda guerra mondiale.
2. spostamento dall’agricoltura all’industria: prima il 60% viveva di
agricoltura oggi la popolazione che lavora in campi è molto ridotta (ci
sono solo aziende di certo tipo, non più piccoli agricoltori)
3. spostamento dall’industria al terziario (le fabbriche sono venute meno e
c’è più impiego nei servizi) la società non è più organizzata attorno al
coordinamento di individui e macchine ma attorno alla conoscenza
(abbiamo informazioni di ogni tipo e vince chi gestisce l’informazione, ha
un vantaggio chi sa, chi ha le conoscenze)

CLASSI

- alta borghesia
- media borghesia
- alta borghesia
- classe operaia

LA SOTTOCLASSE

È costituita da persone che si trovano in uno stato permanente di povertà e che


non essendo in grado di procurarsi da vivere dipende dall’assistenza pubblica.

La formazione della sottoclasse ha almeno due spiegazioni:

1. una di tipo culturalista: quelle persone che pur potendo lavorare


decidono di non farlo perché quelli che guadagnerebbero sarebbe
inferiore a quello che ricevono dall’assistenza pubblica
2. l’altra di tipo strutturalista: il declino dell’industria manifatturiera ha
fatto venir meno un gran numero di lavori operai ben retribuiti che
costituivano una fonte di reddito per gli immigrati

OGGI ESISTONO ANCORA LE CLASSI SOCIALI? SI


I redditi, perciò, non sono distribuiti equamente, se non ci fossero le classi
sociali non ci sarebbe una disparità reddituale

LA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI

Negli USA il 20% delle famiglie a più alto reddito riceve 11 volte di più del 20%
delle famiglie a minor reddito.

Giappone, Svezia, olanda, Norvegia sono le nazioni altamente sviluppate che


hanno una distribuzione del reddito più egualitaria.
In Italia il 10% delle famiglie a maggior reddito percepisce il 26% del reddito
complessivo e possiede il 35%del patrimonio. Non ci può essere equità perché
chi ha più soldi tenderà ad investire di più e a fare più soldi.

La disuguaglianza si è ridotta, poi è aumentata è altalenante.

LA DISUGUAGLIANZA OGGI
Oggi si assiste ad una nuova inversione di tendenza:

- diminuzione della domanda di operai poco qualificati


- aumento del tasso di attività delle donne  oggi uomini e donne
desiderano lavorare e i posti di lavoro sono meno della richiesta 
disuguaglianza e mercato del lavoro si è inflazionato. Spesso però la
donna riceve un salario inferiore rispetto all’uomo, a livello di carriera ha
meno possibilità di avanzare perché c’è un fenomeno
- crescita del numero dei divorzicreano disuguaglianza

TENDENZA ALLA DIVARICAZIONE SOLCIALE

La divaricazione sociale ha due tendenze:

- verso l’alto in quanto aumentano i professionisti, dirigenti, etc.


- verso il basso: aumenta la classe delle persone che svolgono lavori a
basso livello di qualificazione (Macjobs es lavoro nei fast-food per un
tot di tempo e poi me ne vado, ma resto legato comunque al fatto che si
guadagna quindi posso togliermi i miei sfizi e chiedo altri mesi di lavoro)

LA DURATA DELLA VITA

La relazione fra classe sociale e durata della vita è significativa:

- gli operai hanno probabilità di morte quai doppia rispetto agli impiegati
- il tasso di mortalità degli uomini dai 35 ai 54 anni decresce all’aumentare
della scolarità (9% per ogni ulteriore anno di studio)

QUALI SONO LE CAUSE DELLE DIFFERENZE NELLA QUALITÀ DI VITA TRA


CLASSI SOCIALI?
1. Accesso a cure migliori
2. Alimentazione più sana
3. Potersi permettere spese che in fase di bisogno uno non spenderebbe

Inoltre, altre cause si possono ricondurre:

- all’ambiente più nocivo


- Alle abitudini dannose (bere di più, mangiare in modo non sano, fumare…
 fa ciò perché mancano le informazioni alla base come ad esempio
fumare è nocivo)
- Alla difficoltà di accesso ai servizi sanitari di alta qualità.

SOPRAVVIVENZA E SALUTE
L’INVECCHIAMENTO

Noi trascorriamo ¼ della nostra esistenza nell’invecchiamento e nei prossimi


anni sarà 1/3.

- Per millenni la specie umana ha vissuto mediamente 30 anni


- nel secolo scorso l’età media l’età media era 43 anni
- Metà del 1900 si è saliti a 63 anni per gli uomini e 67 per le donne
- Oggi 78.9 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne

Per millenni l’età media è stata 20 anni (età del bronzo) e ci sono voluti
migliaia di anni per guadagnare anni di vita.

Un essere umano nato nel 2000 potrebbe vivere fino a 120 anni, la persona
che è vissuta di più al mondo è Ms. Jeanne Louise Calment (122 anni).

L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Sono sempre di più le persone che hanno la vita longeva, si avrà la tendenza
ad incontrare sempre più persone anziane che persone giovani. Ci sarà una
popolazione sempre più anziana.

In Italia oggi abbiamo 10.000 centenari, nel 2050 saranno 200.000 con una
prevalenza di donne (4 su 5 son donne)

TRE TIPI DI CENTENARI

1. SOPRAVVISSUTI: hanno malattie croniche prima degli ottant’anni, ma


continuano la loro vita
2. RITARDATARI: persone che fino ad 80 anni stavano bene ma dopo gli è
venuto qualcosa di cronico e hanno continuato a vivere fino alla soglia
dei cent’anni
3. FUGGITIVI: coloro che arrivano ai 100 anni senza problemi (1 su 5).
Questa soglia è in continuo aumento.
I fuggitivi sono:
- Persone attive, hanno una vita intellettiva molto vivace (per loro l’età è
solamente un numero, non è un limite che non li condiziona)
- Sono autonomi, si gestiscono loro, non vogliono ingerenze da parte di
familiari, spesso viaggiano anche
- Hanno atteggiamenti positivi verso la vita (max serenità a 72 anni perché
si ha poco tempo davanti, cambia il funzionamento del cervello)
- Riescono a modificare il loro stile di vita in base a nuove necessità si
adattano facilmente (escluso il cambio residenziale o di città)

(75 anni terza età, 85 anni quarta età)

CICLO DI VITA

Negli ultimi decenni si è fatta strada la concezione del ciclo di vita come una
continua crescita: a mano a mano che si va avanti con gli anni si perde
qualcosa ma si guadagna qualcosa in più.

L’età dei 65 anni è vista come un’età delle opportunità: si può fare ciò che non
si è fatto precedentemente perché non si lavora più, si viaggia di più…

QUALI SONO LE CAUSE

Dagli studi emerge che le cause dello star meglio sono:

- I progressi della medicina


- Progressi delle tecnologie
- L’attività di prevenzione guadagnare salute quando ancora sei in salute
(proattività)
- Aumento dell’istruzione
- Stili di vita più salutari
- Genetica al 20%
- Essere amati
- Maggiore disponibilità economica

Il raggiungimento di età avanzate è un traguardo sempre più accessibile ed è


possibile intervenire per allungare o accorciare il ciclo di vita.

LE TENDENZE RECENTI E LA GEOGRAFIA

Mediamente c’è una tendenza migliorativa in tutte le regioni italiane ma:

- Il genere femminile che vive al sud e nelle isole è più svantaggiato


rispetto a chi vive al centro e al nord di circa 1 anno di aspettativa di vita
(al nord le donne vivono circa 1 anno in più di quelle del sud)
- Genere maschile: prima si viveva di meno al nord e di più al sud, mentre
il centro rimane in condizione di mezzo; ora al nord il genere maschile
tende a vivere di più rispetto al sud, mentre il centro rimane favorevole.

Si moriva di più al nord prima perché:

 La salubrità dell’aria era pessima a causa della diffusione delle industrie


 Gli uomini sono più a rischio di tumori e malattie ischemiche, sulle isole le
donne sono più soggette a malattie di tipo diabetico e cardiocircolatorie

SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA E A 65 ANNI: GENERE E TERRITORIO


Min. 1:16:10 audio 25 nov. 24

ETÀ E CAUSE DI MORTE

- Riduzione della mortalità oltre i 65 anni


- Il 39% dei 3 anni di speranza di vita alla nascita guadagnati dagli uomini
negli anni ’80 possono essere attribuiti alla riduzione dei rischi di morte
in età avanzata
- Nell’ultimo decennio la percentuale è salita più del 50%--> abbiamo
molto che si può fare per ridurre la mortalità
- Per le donne più della metà dei due anni e mezzo guadagnati sono da
attribuire alla ridotta mortalità
- Nell’ultimo decennio le donne hanno guadagnato altri due anni e il 70% è
dovuto alla ridotta mortalità

DIFFERENZA PER GENERE DELLA SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA


Min1:22:50 audio 25 nov. 24

Differenze rilevate di mortalità tra i due generi:

- Nei primi 12 anni di vita non c’è differenza di mortalità tra maschi e
femmine
- Età adolescenziale: la fine degli anni Ottanta c’era una maggior mortalità
maschile che nel 2009 si è ridotta Gli adolescenti maschi sono meno
sensibili al rischio più mortalità di essi

CAUSE DI MORTE

- 70% dei decessi malattie del sistema circolatorio e tumori maligni


- In diminuzione è la mortalità per malattie respiratorie
- In lieve aumento le morti per malattie infettive

IL RECUPERO DELLO SVANTAGGIO MASCHILE NELLA SOPRAVVIVENZA

Negli ultimi 30 anni c’è una diminuzione tra i livelli di sopravvivenza di uomini e
donne

 Questo perché gli uomini hanno adottato stili di vita più salutari, in
passato gli uomini erano più esposti a rischi lavorativi
 Sono le vecchie generazioni a mantenere questo divario

Uno studio dice che un uomo sposato nel Nord Europa vive 10 anni in più
rispetto a chi non è sposato.
DURATA DELLA VITA E QUALITÀ DELLA SOPRAVVIVENZA

Aumento della sopravvivenza = miglioramento condizioni di salute ma c’è un


peggioramento …………

UOMINI E DONNE DAL MEDICO

Il medico chiede: come sta?

Risposta uomo: bene

Risosta donna: bene + argomentazione spontanea delle problematiche

l’uomo tende a sottostimare o a non dire la propria malattia

la donna è più sensibile nei confronti della propria salute

DISUGUAGLIANZE SOCIOECONOMICHE E DI SALUTE


Percezione di cattiva salute più alta con l’avanzare dell’età, a mano a mano
che passano gli anni più si è attenti al proprio stato di salute. Le donne sono
più sensibili al tema della salute, chi ha problemi di peso (chi è sottopeso
percepisce di non essere in buono stato), chi è disabile, chi ha un basso status
economico percepito, basso livello di istruzione.

Per gli anziani in particolare: vivere soli, mancanza di rete di relazioni,


mancanza di aiuto (anche da familiari). Una riduzione delle diseguaglianze
nella salute non può trascurare interventi che:

- Colmino le differenze socioeconomiche


- Migliorino la qualità della vita in ogni direzione

SANA LONGEVITÀ
AGGREGAZIONE E CAPITALE SOCIALE
L’OMS definisce la salute come non semplicemente l’assenza di malattia
e di infermità la cultura invece definisce la malattia come l’impedimento
alla salute e basta.

Nella carta di Ottawa hanno fatto una valutazione molto ampia di quello che
sarebbe da fare a livello di intervento per favorire la salute nelle popolazioni:

- Rafforzare l’azione comunitaria  ognuno di noi è incastonato in una


realtà comunitaria e vivere in un posto piuttosto che in un altro definisce
la salute della persona
- Sviluppare capacità personali
- Dare mezzi, mediare, promuovere idee
- Riorientare i servizi sanitari
- Creare ambienti favorevoli
- Costruire politiche per la salute

La costituzione tutele la salute: l’articolo 32 sancisce la tutela della salute


come un fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività

La legge 833 del 1978 sottolinea l’importanza della prevenzione della salute sia
fisica che psichica come supporto al benessere generale dell’individuo.

L’OMS dice che la salute riguarda il benessere fisico, psicologico e sociale


bisogna prendersi cura della persona nella sua interezza con gli obbiettivi di:

- Migliorare le condizioni di vita dei cittadini


- Redistribuire il carico di lavoro per gli operai sanitari

Nel corso del ciclo di vita ogni individuo affronta dei mutamenti:

- Fisici
- Cognitivi
- Psico-relazionali
- Sociali e di comunità

OBBIETTIVO (MACRO): PROMUOVERE LA SALUTE IN ETÀ ANZIANA IN


DIVERSI MODI

- Promuovere la costruzione di una rete sociale


- Fortificare le relazioni
- Vedi slide

INTERROGATIVI

1. Che cosa è l’aggregazione/gruppo?


2. Perché è importante?
3. Come si può migliorare?
4. Che conseguenze può produrre?
5. Che rapporto c’è tra gruppo e salute?

Un gruppo è diverso da un aggregato perché nel secondo avvengono degli


scambi, hanno relazioni ed è un organismo con sue caratteristiche proprie (un
insieme di persone che aspettano il pullman alla pensilina non sono un gruppo,
noi che siamo in classe siamo un gruppo).

IL PERCORSO
Nel tempo ci sono stati mutamenti sociali:

il passaggio dall’agricoltura all’industria ha creato degli effetti sulle reti


sociali: prima c’erano cascine e cortili e c’erano famiglie allargate ma queste
reti sociali si stanno impoverendo perché abbiamo le risorse in modo
indipendente e autonomo (prima ci si conosceva di più tra famiglie vicine di
casa. Trasformazione micro-reti di relazioni sociali (famigliare, amicizia, di
vicinati, associativo…), siamo diventati sempre più isolati.

allungamento della vita media; invecchiamento demografico come fenomeno


in espansione maggiore necessità di reti di sostegno e supporto emotivo,
sociale

INQUADRAMENTO TEORICO: “NESSUN UOMO È UN ISOLA”

- Sgretolamento reti tradizionali di sostegno famigliare ed extra


famigliare visibile oggi con società industriale affermarsi dei valori
economici, viene meno il senso di comunità, modernizzazione VS
comunità
- È importante partire dalle risorse dei soggetti: uomo=animale sociale in
grado di instaurare relazioni di comunicazioni, scambi e aiuti

SENSO DI ABBANDONO E SOLITUDINE

Come contrastare la dinamica?

1- Creando- incentivando – aumentando le possibilità e le occasioni per


stare insieme
2- Fortificare le interazioni e la rete di sostegno dei soggetti, riducendo
parzialmente l’isolamento sociale

MIGLIORARE LA RETE: PERCHÉ?

Una buona condizione di sostegno sociale:

- Aiuta a fronteggiare adeguatamente situazioni problematiche (strategie


per affrontare problemi) relative alle criticità della vita quotidiana
- Effetti positivi sulla capacità di gestire lo stress sui disturbi di tipo
psicologico e fisico
- Incentiva comportamenti di promozione della salute (se sono solo posso
non mangiare, non lavarmi…)
- Agisce a livello cognitivo ed emotivo fornendo informazioni che aiutano il
processo di definizione e comprensione del problema suggerendo
soluzioni alternative (fenomeno del criss cross land scape=ripetere
sempre la stessa cosa per più volte )

CONCETTO DI RELAZIONE DIFFICILMENTE SPARABILE DA QUELLO DI


CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale è costituito da rapporti interpersonali con altre persone, è


una risorsa complessa perché è costituito dalle diverse cerchie che sociali dei
soggetti, che si produce attraverso pratiche quotidiane, azioni di avvicinamento
e distanziamento di apertura e chiusura agli altri noi non siamo sempre gli
stessi: con la nostra famiglia esprimiamo una parte del nostro modo di essere
delle persone, con gli amici degli altri modi di essere

Il capitale sociale di ciascuno diviene misurabile a partire dalle risorse che i


soggetti ottengono dalle loro reti di relazione.

TIPI DI CAPITALE SOCIALE

- Capitale sociale familiare


- Capitale sociale parentale
- Capitale sociale comunitaria allargato misurato a partire dalla
quantità di aiuto reciproco presente all’interno…
- Capitale sociale associativo se si fa parte di squadre o comunità che
condividono interessi ad esempio
- Capitale sociale generalizzato qual è grado di fiducia che noi
abbiamo nei confronti della comunità allargata

APPROCCI UTILIZZATI PER SPIEGARE IL CAPITALE SOCIALE

- Approccio micro: punto di vista individuale


- Approccio macro: punto di vista collettivo
- Approccio reticolare: dinamiche che si sviluppano tra persone che
appartengono a quel contesto
- Approccio relazionale: valuta la qualità delle relazioni

FUNZIONI SVOLTE DAL CAPITALE SOCIALE

Funzioni interne dette funzione bonding tutto ciò che si crea lo si fa per il
gruppo stesso

Funzioni esterne dette funzioni brinding tutto ciò che si fa lo si fa per


l’ambiente esterno

COME FARE?

1. È importante conoscere i principi teorici delle reti sociali, del capitale


sociale, etc.
2. Si potrebbe creare un sondaggio mirato a vagliare gli interessi delle
persone
3. Attivare un percorso di training sociale
4. Analizzare i cambiamenti e le variazioni avvenute
5. Trarre i risultati a favore o a sfavore delle ipotesi di partenza
COME MIGLORARAE LA RETE?

Bisogna tenere conto che ci sono differenze individuale rispetto al tempo e allo
spazio: a mano a mano che il tempo passa c’è un isolamento delle persone,
oggi questo fenomeno si è esacerbato ed è necessario fare qualcosa affinché
esse possano aumentare il loro capitale sociale e la loro rete sociale.

INDICI PER MISURARE LA RETE


L’ampiezza (=quanto posso allargarmi dalle cerchie intime, familiari,
parentali, amicali, di conoscenze per poi arrivare a quelle di comunità= quanto
è ampia la mia rete? Si limita alla cerchia intima e familiare e a mano a mano
che si allontana dalla periferia di questi cerchi si dirada oppure riesco avere più
conoscenze?) e la densità (=quante persone che conoscono vivono in quella
cerchia di amicizie) delle reti di supporto tendono a variare in funzione dell’età
e al titolo di studio. Dagli studi emerge come:

- con il passare degli anni diminuiscono sia ampiezza che densità  accade
perché
 si cambiano opinioni crescendo
 progetti di vita come quello familiare che tende a far convergere gli
interessi verso il nucleo familiare ad esempio
 minor autonomia
- più aumenta il titolo di studio maggiore è l’ampiezza e la densità 
accade poiché:
 da professionisti c’è maggior opportunità di formazione, maggior
opportunità di incontro e relazione con altri professionisti (lavori di
equipe, lavoro con altre figure professionali).
 I professionisti vanno in pensione ad un’età maggiore

CISCUNO HA LA PROBABILITÀ DI PREVENIRE E/O RALLENTARE I


PROCESSI DI INVECCHIAMENTO SE:

- È orientato all’affermazione di sé prende in considerazione la propria


centralità
- Agisce in anticipo sui fattori di rischio
- Accumula benessere quando ancora è in salute (proattività, senza
aspettare che si arrivi al limite/che succeda qualcosa intervenire prima in
modo tale che quando si è più esposti si abbiano le risorse per far fronte
a quella vulnerabilità)
- Sa cosa e come farlo

C’è un aspetto mentale che è centrale, è l’approccio mentale che fa sì che il


corpo si in salute oppure no; infatti, le prestazioni mentali sono correlate a
quelle motivazionali e attribuzionali. Quando parliamo di MOTIVAZIONE
parliamo di un’organizzazione mentale basata su esperienze soggettive che
consente di spiegare:

- L’inizio
- La direzione
- L’intensità
- La persistenza

nello svolgimento di un compito.

La motivazione può essere:

- intrinseca o positiva
 voglio far qualcosa così acquisisco un valore aggiunto/voglio far
qualcosa così evito di avere un danno
 nasce da me
 più forte
 qui nasce il desiderio e la passione di farlo
- estrinseca o negativa
 me la suggerisce qualcun altro
 c’è un dovere/ devo farlo per responsabilità (devo farlo perché la mia
famiglia ha bisogno/ perché per me è un danno avere 20 all’esame)

 è più forte la motivazione positiva che quella negativa.

ATTRIBUZIONE
Il processo attribuzionale è il modo in cui interpretiamo il legame che c’è tra
una causa e un effetto (es. tossisco perché fa freddo, c’è un nesso causa
effetto tra le due).

Correlazione spuria sono le attribuzioni di un legame tra una causa e un


effetto che sono in realtà falsa.

TEORIA DELL’ATTRIBUZIONE

LOCUS OF CONTROL

È un termine psicologico che indica come noi interpretiamo quello che ci


succede:

- mi ha risposto male perché è antipatica, sono andata male al compito


perché il prof è arrabbiato con me LOCUS OF CONTROL ESTERNO
(ciò che accade è colpa degli altri)
- Sono andata male all’esame perché non ho studiato abbastanzaLOCUS
OF CONTROL INTERNO (mi metto in discussione)

STABILITÀ
È stabile quando è duraturo, è instabile quando è temporaneo.

- Tossisco perché mi sono raffreddato ma so che se mi curo bene passerà


- Tossisco perché ho una bronco polmonite e tossirò per anni

CONTROLLABILITÀ

Devo prepararmi per l’esame, mi gestisco per arrivare preparata


controllabilità (la causa può essere gestita direttamente dal soggetto

Devo uscire ma accade un imprevisto  incontrollabilità

FATTORI DI PREVENZIONE
Dall’ incrocio di Locus of control, stabilità e controllabilità viene fuori una
tabella (audio 38.05/ 2 dicembre):

stabile Controllabile TENACIA


Locus
Incontrollabile ABILITÀ
interno
Instabile Controllabile SFORZO
incontrollabile TONO UMORE
Stabile Controllabile PREGIUDIZIO
Locus
Incontrollabile DIFFICOLTÀ
esterno
Instabile Controllabile AIUTO
Incontrollabile FORTUNA

DIFFERENZE DI ATTRIBUZIONE
Le persone anziane attribuiscono ciò che fanno a fattori che non possono
controllare anziché fattori come impegno e le strategie (es. perdo la memoria
perché ho 70 anni).

Il locus of control interno è in grado di influenzare le prestazioni cognitive.

Gli insuccessi: gli anziani attribuiscono gli insuccessi a sé stessi, sono per loro
fattori stabili ed incontrollabili. Invece quelli giovanili sono fattori interni,
instabili e controllabili (es. Ho fatto un compito in classe, è andato male, ma la
prossima volta mi impegnerò di più e andrà meglio).

è importante che il paziente parta dal fondo della tabella (fortuna, aiuto…) e
arrivi alla parte alta (tenaci…) lei non è guarita perché è stata fortunata ma
perché è stata tenacie
SI PUÒ ALLUNGARE LA VITA?

Si, se vale la pena di essere vissuta.

Uno studio dell’università di Cambridge ha fatto una tabella che mostra che:

- Aver vinto qualcosa nella vita allunga la vita di 1.8 anni


- Mangiare cioccolato fondente allunga la vita di 2 anni
- Aver fede allunga la vita di 3 anni
- Meno carne rossa e grassi allunga la vita di 3.6
- ….

IL PROGETTO
Si è fatta una ricerca a Ciniselli Balsamo e Cernusco sul naviglio:

- A tutti è stata fatta un’anamnesi


- Poi è stata somministrata una testistica neuropsicologica
- Un profilo psico-relazionale
- È stato proposto al gruppo una serie di attività: una vv a settimana i
soggetti partecipavano a ginnastica fisica e mentale, ogni 2 settimane
facevano training mentale, ogni 3 settimane un incontro formativo
specifico, ogni 4 settimane un incontro informativo.

dalle analisi si è visto che il gruppo sperimentale ha aumentato le ore di


attività fisica

vedi grafici

 Ci sono stati incrementi significativi in tutte le dimensioni (fisiche,


cognitive, sociali)
 Ampliamento del network sociale
 Maggiore partecipazione alle attività cittadine
 Ruolo cruciale dell’approccio generale e bilanciato degli interventi per la
promozione di una sana longevità

Si può intervenire su queste dimensioni, l’importante è conoscerle ed inserirle


in un progetto ben articolato.

MECCANISMI
Gli studi condotti fino ad oggi dimostrano che le reti sociali influenzano la
salute operando attraverso cinque meccanismi:

1. Sostegno sociale
2. Influenza sociale
3. Impegno sociale
4. Contatto face to face
5. Accesso alle risorse e ai beni materiali

COSA FARE?

- Potenziare l’invecchiamento attivo (partecipazione sociale e lotta


all’esclusione e all’isolamento)
- Organizzare luoghi e occasioni si incontro per e tra anziani
- Sostenere le forme di aggregazione basate su affinità
- Facilitare le funzioni di mediazione tra soggetti e gli anti o le iniziative già
presenti sul territorio

AZIONE E GRUPPI SOCIALI


Secondo Kandinsky i modi in cui vengono disposte le linee crea delle tensioni
nell’osservatore, non si rimane indifferenti difronte ad un’opera, anche una
linea in un quadro da una sensazione di tensione perché la linea non tocca i
lati del riquadro. A seconda di come sono le linee se formano diversi stati
d’animo:

- Equilibrio verso l’alto, ma tensione verso il basso


- Silenzio ed equilibrio
- Stato d’animo movimentato, tormento

All’interno del gruppo a seconda di come si dispongono i componenti si creano


degli stati mentali nei partecipanti, noi non siamo indifferenti al modo in cui si
compone il gruppo ma ne siamo condizionati; in sociologia si dice che esiste
una grammatica degli elementi primari del tessuto sociale, così come c’è una
grammatica nella pittura anche nell’ambito sociologico esiste una grammatica:
il gruppo non è qualcosa di definito, immutabile se c’è un gruppo di 10
persone ad es non sarà uguale ad un gruppo di altre 10 persone. Metà degli
stessi elementi presi e messi in un altro gruppo cambiano le geometrie.

Nessuno di noi è un’isola, è indipendente l’uno dall’altro: tutti noi assumiamo


ruoli sociali e identitari in base al contesto in cui ci troviamo: ciascuno di noi
esprime la sua parte identitaria in base al gruppo in cui si trova.

Le relazioni che si possono creare nel gruppo possono essere:

- Di contrasto
- Di collaborazione
- Di supporto

Non si può non comunicare, noi non possiamo non stare in relazione; anche il
silenzio è una comunicazione.

Le organizzazioni sono caratterizzate da schemi elementari, qualunque sia la


natura c’è comunque una geometria, ci sono dei pesi in un gruppo: qualcuno
di noi ha un peso che sbilancia la struttura da una parte piuttosto che da
un’altra

L’AZIONE SOCIALE

Il gruppo ha una sua natura, è un organismo, anche il gruppo esprime


un’identità (il nostro gruppo classe è diverso dal gruppo classe dell’anno
precedente). È la somma delle nostre identità che ci differenzia e da ciò
scaturisce l’azione sociale, ovvero il modo in cui ci comportiamo
nell’ambiente interno ed esterno al gruppo.

TIPOLOGIE DI AZIONE SOCIALE


1. Azioni razionali rispetto allo scopo: siamo qui perché abbiamo un
obbiettivostudio perché devo raggiungere uno scopo
2. Azioni rivolte al valore: faccio qualcosa perché secondo me questo ha
un valore, anche se non è specializzato ad uno scopo specifico studiare
ha un valore che può essere voler dare soddisfazione ai genitori
3. Azioni determinate affettivamente: lo faccio perché gli voglio bene,
perché me lo ha chiesto, ti accompagno perché provo affetto nei tuoi
confronti
4. Azioni tradizionali: faccio le cose perché comunemente si fanno

La 3 e la 4 sono al limite tra le azioni sociali e i comportamenti reattivi.

Raramente le azioni sociali sono riferite ad un'unica categoria, molte volte


facciamo qualcosa perché ci sono più finalità. In una società multietnica
prendiamo atto che alcune popolazioni hanno modi di relazionarsi differenti dai
nostri. Si parte dall’assunto che un’azione venga fatta relativamente alla
situazione in cui ci si trova.

Secondo Thomas qualcosa ha delle conseguenze diverse in funzione di come


viene interpretata quell’azione (se penso che qualcosa sia in quel modo
probabilmente lo faccio accadere, se penso che ci sia una guerra in atto il mio
comportamento diventa belligerante, il comportamento dei membri del gruppo
diventa belligerante).

RELAZIONE SOCIALE

Ne abbiamo diverse tipologie:


- Relazione stabili o transitorie (stabili come quelle tra amici di classe
che dura tre anni o transitorie come quelle tra persone che vedo una sera
e non la vedo più)
- Superficiali (non ci si confida) o profonde (ci si confida)
- Cooperative o conflittuali

Nell’evoluzione umana non siamo ancora cooperativi abbiamo ancora


un’impostazione conflittuale/competitivo (siamo quelli che fanno la
differenza tra io e te, noi e voi competiamo per ottenere il posto di
lavoro). Ciò che facciamo si modifica nel tempo e nello spazio (noi facciamo
delle cose diverse da quelle cha facevano i nostri genitori), ad esempio la
cultura di 50 anni fa era diversa da quella attuale.

TIPOLOGIE DI GRUPPI

- Diade: essere un gruppo significa essere almeno con un'altra persona;


se uno dei due decide di uscire dalla relazione la diade non c’è più,
ognuno ha delle responsabilità ben precise; nella diade c’è un
coinvolgimento psicologico molto forte (uno fa riferimento all’altro) cosa
che non si verifica negli altri gruppi. Una diade è tenuta insieme dal
contesto culturale in cui vive, dall’humus culturale che ci dice che la
coppia deve adottare determinati valori e comportamenti.
- Triade: quando ci sono tre persone si verificano determinati fenomeni:
 Uno dei tre è il mediatore e gli altri due cooperano o che sono in
conflitto
 Fenomeno del tertius gaudens: il terzo vuole una divergenza tra gli
altri due perché in questo modo può avere dei vantaggi

Queste dinamiche possono essere scomode e la più pericolosa è quella di


quando c’è una relazione affettiva tra due e il terzo e fuori dalla coppia.

 Fenomeno della divide et impera: un terzo fa sorgere o alimenta


intenzionalmente una discordia a proprio vantaggio creo una
spaccatura tra i due o io sono detentore di vantaggi che loro
desiderano e mettendoli in contrasto tra loro ottengo il vantaggio che
ognuno mi viene a riferire ciò che fa l’altro

Quanto detto può essere fatto anche a gruppi in rapporto tra loro.

- Gruppi maggiori di tre:


 Numero pari: hanno maggior tasso di disaccordo (spesso può capitare
che uno rimanga in minoranza)
 Il gruppo di 5 persone è l’ideale perché sicuramente se c’è disaccordo
si è 3 VS 2 mai 4VS1
 I gruppi superiori a cinque non sono gruppi che stanno insieme: si
spaccano, si tendono a formare sottogruppi

PROPRIETÀ RELATIVE AI CONFINI

Gruppi formali hanno regole precise, se si è dentro è difficile uscire ed è


difficile entrare

Gruppi informali non hanno regole e limiti non ben definiti, gruppo di amici
che se non è rigido e una persona manca per qualche tempo può rientrare
senza problemi

PROPRIETÀ RELATIVE AI CONFINI DEL GRUPPO

I gruppi di base si definiscono a chi appartiene a quel gruppo e a chi non vi


appartiene; il gruppo è completo quando tutti quelli che avevano i prerequisiti
ne fanno parte.

Si possono però realizzare diverse condizioni, tre modalità reattive differenti:

1. C’è chi aspira ad entrare nel gruppo:


 Ho i requisiti posso accedere al gruppo
 Non ho i requisiti non posso accedere al gruppo
2. Indifferenza a far parte del gruppo:
 Ho i requisiti ma non mi interessa fare parte del gruppo
3. Chi è deciso a non far parte del gruppo:
 Se ha i requisiti è autonomo e quindi può fare un percorso parallelo
 Se non ha i requisiti e contesta il gruppo diventa un problema

PROPRIETÀ STRUTTURALI DEI GRUPPI

RUOLO
Anche i gruppi sono strutture che possono essere osservate e il ruolo è
l’insieme dei comportamenti che ciascuno all’interno del gruppo riveste.

Difficilmente un comportamento atteso è chiaro e definito, viene interpretato,


tuttavia ci sono norme che valgono per tutti:

- Nessuno si sognerebbe di mettersi a cantare durante le ore di lezione ad


es

Il ruolo può essere:

- Specifico  riguarda un insieme di comportamento limitato e precisato


(studente ad es)
- Diffuso  i comportamenti attesi sono un insieme più ampio e meno
definito (es. ruolo di mamma, che ha questo ruolo anche quando il
bambino è all’asilo, etc.)
I gruppi in base al ruolo sono divisi in:

- Gruppi totalitari: impiegano il comportamento di quasi tutti i ruoli (es.


gruppo familiare: un partner può essere marito, padre, può cucinare
adempie a diversi ruoli), ciascuno fa la maggior parte dei ruoli
- Gruppi segmentali: i ruoli sono distinti

Più è ampio il gruppo più i ruoli sono diffusi e meno concentrati su di un


individuo, tanto più piccolo il numero tanto più ognuno deve fare più attività.

Con riferimento ai ruoli, cioè ai comportamenti attesi:

- gruppi primari  ad es. la famiglia le relazioni sono connotate


affettivamente, le comunicazioni sono di tipo orizzontale, calde e
accoglienti
- gruppi secondarie relazioni affettive sono tenute fuori dal gruppo, le
comunicazioni sono fredde (mail, circolari comunicazione non face to
face)

POTERE E CONFLITTO

All’interno del gruppo si possono creare dei conflitti dovuti all’equilibrio di


potere. C’è una differenza tra autorità= potere legittimo esercitato da chi è
riconosciuto istituzionalmente come il punto di riferimento per quel gruppo, il
potere è inteso come la possibilità di chiedere dei comportamenti e che
vengano eseguiti tali comportamenti. Una distorsione di questa formula è il
match una sorta di potere trasformato in vessazione (= io ho una risorsa che a
voi serve e richiedo qualcosa che va oltre i doveri imposti dal vostro ruolo).
Quando c’è un’autorità e un potere e qualcuno non si adatta o vorrebbe
cambiare l’ordine dei fattori si apre un conflitto. Questo conflitto si genera
maggiormente se ci sono margini di incertezza nella richiesta del
comportamento atteso nel ruolo.

CONSEGUENZA DEL CONFLITTO


Il conflitto può avere anche delle caratteristiche positive: attraverso il conflitto
noi manteniamo i rapporti nel gruppo (quando siamo in conflitto con un altro
gruppo, consolidiamo il gruppo stesso).

STRUTTURA E DINAMICA DELLA


POPOLAZIONE
DEMOGRAFIA

È una scienza che i permette di delineare il profilo di una popolazione; è una


scienza perché permette oltre che di descrivere anche di prevedere le
tendenze future di queste persone.

La demografia fa uso di due tipi di dati:

- dati di flusso dinamici, si modificano vengono rilevati attraverso i


registri anagrafici (nascite, morti matrimoni: danno indicazione sui flussi
in un territorio in quel momento)
- dati di stato sono dei tratti caratteristici di una popolazione fanno
riferimento alle caratteristiche sociodemografiche di un popolo (dati che
vengono rilevati attraverso censimenti, avvengono ogni qualche anno e
sono diversi fogli che rilevano i diversi stili di vita di una persona)

quali sono le condizioni che ci consentono di rilevare la composizione di una


popolazione? Sono tre:

- NATALITÀ: individuata attraverso il:


 tasso generico quante persone sono nate in un contesto sociale in
un periodo, viene espresso dal rapporto tra i nuovi nati e i 1000
abitanti
 tasso specificoquanti nati in una determinata fascia d’età (es. dai 25
ai 35 anni)

importante è la differenza tra:

 fecondità: gravidanza, stato manifesto


 fertilità: capacità di generare figli, quando si è in grado di generare
- MORTALITÀ: individuata da:
 tasso generico: dato dal rapporto fra il numero dei morti in un
intervallo di tempo e l’ammontare della popolazione in quel periodoil
modo più immediato per esprimere il tasso è il 1000
 tasso specifico: quanti sono i decessi in una fascia d’età specifica
- MOBILITÀ: individuata attraverso:
 immigrazione
 emigrazione

LA COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE

È data dalle caratteristiche delle persone che ne fanno parte: sesso, età,
religione…

Ci sono più maschi che femmine alla nascita, ma durante il periodo


adolescenziale il rapporto di mascolinità si abbassa perché sono esposti a più
rischi.
C’è stato un periodo in Cina dove il rapporto di mascolinità era molto alto
dove c’è un rapporto di mascolinità molto alto c’è un processo di spopolamento
molto elevato.

L’età è uno dei fattori importanti che riguarda i livelli produttivi dello stato: uno
stato dove c’è popolazione giovane c’è una maggiore produttività rispetto a
dove c’è una popolazione anziana.

Negli articoli si fa riferimento a:

- indice di vecchiaia: si calcola facendo (classe di età>65/classe di


età<20) x100
- indice di dipendenza: si calcola facendo (classi di età >65 +
<15/classe età tra 15 e 64) x100

Grazie all’età si può fare un’idea sulla natura della popolazione che abbiamo
difronte:

- STORICO STAZIONARIA: ci sono molti giovani e pochi anziani (in africa


c’è una popolazione storico stazionaria)
- MATURA STAZIONARIA: hanno una popolazione elevata di anziani e
una molto ridotta di giovani
- PROGRESSIVA DI TRANSIZIONE: caratterizzata da elevata natalità e
bassa mortalità infantile e forte incremento

LO SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE

La popolazione mondiale non ha mai visto numeri come quelli attuali: nel
mondo sono sempre esistiti poche migliaia di homo sapiens; c’è stata una
crescita molto lenta della popolazione e a mano a mano che andavano avanti
le condizioni di vita migliori si incrementavano anche le persone. Nel periodo
delle pandemie c’è stato un picco verso il basso nel momento delle pandemie,
ma poi c’è stato un picco enorme. Dal 1750 in poi la popolazione è esplosa e
non si è più fermata il tasso di incremento medio annuo è 0,06%: ogni 1000
persone ne nascono sei fino al 1750 poi è divento di 2,04%.

Intorno al 1750 a dare questa impennata alla popolazione è stato lavare le


mani prima di aiutare prima di aiutare al parto.

L’EQUILIBRIO DELLA POPOLAZIONE

La popolazione tende a cercare un punto di equilibrio: secondo Malthus lo


sviluppo della popolazione avviene con un ritmo più rapido di quello dei mezzi
di sussistenza (se io ho molta ricchezza posso incrementare notevolmente la
popolazione se ho meno mezzi di sussistenza la popolazione fatica ad
incrementarsi). Si mettono per raggiungere l’equilibrio due freni:
- FRENI REPRESSIVI: si realizzano nei paesi e nei ceti meno civilizzati
attraverso l’aumento della mortalità. L’incremento della popolazione
rispetto ai mezzi di sussistenza crea un generale peggioramento delle
condizioni materiali di vita generando fame, epidemie e guerre
- FRENI PREVENTIVI: si verificano nei paesi e ceti più civilizzati,
attraverso la riduzione della nuzialità e della natalità. L’aumento della
popolazione rispetto ai mezzi di sussistenza determina il peggioramento
delle condizioni di vita spingendo le persone a rimandare il matrimonio e
a ridurre il numero dei figli. Il fattore stabilità economica è deterrente o
favorente al matrimonio.

Tra i freni repressivi alcuni sono stati devastanti, episodi che hanno decimato le
popolazioni:

- Peste decimò 1/3 della popolazione europea


- Pandemie
- AIDS

IL RUOLO DELLA NUZIALITÀ


Noi prendiamo decisioni sulla base di valutazioni che sono prudenti quanto più
è importante la scelta che dobbiamo fare (su fattori importanti come mettere
su famiglia, sposarsi c’è prudenza). Noi abbiamo prudenza che si esaspera se
non abbiamo mezzi di sussistenza idonei per far fronte alle nuove esigenze
richieste dal nuovo assetto familiare.

C’è una correlazione lineare tra tasso di nuzialità e innalzamento del reddito
pro-capite più aumenta il benessere più aumenta il tasso di nuzialità.

In Inghilterra rispetto all’Italia c’è una bassa pressione il sistema socio


economico influisce di meno sulla decisione di fare dei figli, negli stati
anglosassoni non c’è l’idea di stare in casa finché non mi sistemo ma c’è la
regola della residenza neolocale (a 20 anni escono di casa e si arrangiano per
pagarsi l’affitto anche se non hanno un posto di lavoro fisso)

In Francia sono più vicino alla nostra mentalità: quando sono sistemato
economicamente esco di casa si allungano i tempi di decidere di mettere al
mondo dei figli.

L’ABORTO

È un freno preventivo, non viene praticato dappertutto allo stesso modo e non
ha ovunque lo stesso peso. È usato nei posti dove si usano meno i metodi
contraccettivi, come i paesi a natura cattolica (nell’unione sovietica, la legge
sull’aborto è stata fatta nel 1920, in Italia nel 1978).

Nell’Europa orientale è molto frequente tranne in Polonia, perché ha forte


matrice cattolica (qui è visto come un sistema di repressione colpevole).

Negli USA ricorrono all’aborto persone con meno di 25 anni.

Nell’EUROPA orientale sono le donne sposate con figli che ricorrono all’aborto
perché non usano i contraccettivi.

L’uso dei contraccettivi nacque nel terzo periodo dalle popolazioni


aristocratiche ed ebree perché costavano troppo.

DECLINO DELLA FECONDITÀ

Da quel periodo inizia il declino della fecondità perchè:

- quelli che nascevano vivevano con maggiore possibilità


- Aumento costi relativi all’allevamento dei figli: la teoria di Caldwell
afferma cheil livello di fecondità di una società (=quante famiglie
decidono di far procreare) dipende dalla direzione e dall’ampiezza dei
flussi di ricchezza scambiati tra genitori e figli = io metto al mondo più
figli se la direzione del flusso di ricchezza, quanto a me costa avere figli e
quanto ottengo dai figli, è favorevole alla direzione figli verso genitori.
Nel campo rurale i figli erano forza lavoro: si mettevano al mondo molti
figli.
La direzione dei flussi determina anche il tasso di fecondità di una
popolazione.
- Maggiori precauzioni
- Riduzione della distanza coniugale è il momento giusto? Lo facciamo?
Aspettiamo?

In molti paesi in via di sviluppo il numero dei figli rimane molto alto perché:

- Sono forza lavoro i figli


- Ci sono valori culturali: avere figli è significato di orgoglio, vanto sociale

L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Il calo della natalità è il motivo per cui ci sono soggetti per cui ci sono più
persone anziane dei giovani.

Nel 2010 in EU il numero degli ultrasessantenni supera quello dei giovani al


disotto dei 20 anni, in Campania la popolazione anziana è circa il 10,5%.

COME SARÀ IL FUTURO?


Una statistica del 1950 dice che la popolazione dei paesi in via di sviluppo era il
doppio di quella dei paesi sviluppati, nel 2050 sarà 4 volte maggiore e nel 2015
lo sarà 8.7 volte maggiore.

L’africa raggiungerà una popolazione di 3 miliardi nel 2100, in india continuerà


a crescere per tutto il secolo la popolazione fino a toccare i 2 miliardi.

WELFAR STATE
Nacque in Inghilterra per combattere le 5 i (i cinque giganti):

- Indigenza
- Ignoranza
- Immoralità
- Indolenza
- Insalubrità

I temi centrali del Welfare italiano sono:

 Salvataggi d’impresa
 Cassa integrazione
 Pensioni

Il Welfare ha fallito l’obbiettivo della redistribuzione della ricchezza,


avvantaggiando di fatto la classe medio-alta e trascurando quella più
bisognosa degli emarginati.

Il principio universalistico significa che tutti hanno diritto a quel livello di


assistenza: la nostra assistenza sanitaria è di questo tipo perché tutti i cittadini
hanno diritto ad accedere ai trattamenti sanitari. Ciò è in contrapposizione al
principio contributivo, presente negli stati uniti dove ci sono le assicurazioni: in
base a ciò che paghi hai diritto ad avere delle assistenze.

Quando si parla di mix è la compartecipazione dei servizi tra pubblico, privato


sociale e privato mercantile.

- Efficienzaè il servizio che ottimizza le risorse con le qualità del servizio


- Efficacia riuscire a coprire tutte le domande provenienti dal territorio

Sempre più lo stato si sta sottraendo al compito di gestire le risorse economico


finanziarie per la società.

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