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Il documento fornisce una panoramica dettagliata su vari componenti elettronici, tra cui la scheda Arduino UNO, il contatore 7490, il transistor NPN, l'amplificatore operazionale LM741, il Timer 555 e il pilotaggio di relè e motori. Vengono descritti i cicli di programmazione, le tipologie di memoria, le configurazioni degli amplificatori e le modalità di controllo dei motori, evidenziando le applicazioni pratiche di ciascun componente. Inoltre, il documento esplora le caratteristiche tecniche e i circuiti di comando necessari per l'implementazione di questi dispositivi in progetti elettronici.

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Il documento fornisce una panoramica dettagliata su vari componenti elettronici, tra cui la scheda Arduino UNO, il contatore 7490, il transistor NPN, l'amplificatore operazionale LM741, il Timer 555 e il pilotaggio di relè e motori. Vengono descritti i cicli di programmazione, le tipologie di memoria, le configurazioni degli amplificatori e le modalità di controllo dei motori, evidenziando le applicazioni pratiche di ciascun componente. Inoltre, il documento esplora le caratteristiche tecniche e i circuiti di comando necessari per l'implementazione di questi dispositivi in progetti elettronici.

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APPUNTI TPSE

Scheda IDE “ARDUINO UNO”: cicli di programmazione, dati di input e


output, sensori ,attuatori
- Scheda Arduino tipologie memorie: La scheda Arduino UNO è una delle
schede più comuni e popolari utilizzate nel campo dell'elettronica e della
prototipazione rapida. Ecco un riassunto delle sue caratteristiche principali:

 Cicli di programmazione: La scheda Arduino UNO può essere programmata


utilizzando il linguaggio di programmazione Arduino, che si basa sulla
programmazione in linguaggio C/C++. Il programma viene scritto nell'IDE di
Arduino e poi caricato sulla scheda tramite un cavo USB.
 Dati di input e output: La scheda Arduino UNO dispone di diversi pin che
possono essere utilizzati come input o output per connettere sensori e attuatori.
I dati di input possono provenire da sensori come sensori di temperatura,
sensori di luce, sensori di movimento, ecc. I dati di output possono essere
inviati a display LCD, LED, motori, relè e altri dispositivi.
 Sensori: La scheda Arduino UNO può essere utilizzata per leggere dati da una
vasta gamma di sensori. Alcuni esempi comuni includono sensori di
temperatura, sensori di umidità, sensori di pressione, sensori di movimento,
sensori di prossimità, sensori di luce e molti altri. Questi sensori forniscono
dati di input che possono essere elaborati e utilizzati nel programma Arduino.
 Attuatori: Gli attuatori sono dispositivi che convertono i segnali di output della
scheda Arduino UNO in azioni fisiche. Alcuni esempi di attuatori includono
motori, relè, servo motori, LED e display. La scheda Arduino UNO può
controllare questi attuatori attraverso i pin di output elettronici.
 Tipologie di memoria: La scheda Arduino UNO dispone di diverse tipologie di
memoria. La memoria Flash viene utilizzata per memorizzare il programma
Arduino caricato sulla scheda. La memoria SRAM viene utilizzata per
memorizzare le variabili e i dati temporanei utilizzati durante l'esecuzione del
programma. Infine, la scheda Arduino UNO dispone di una piccola quantità di
memoria EEPROM che può essere utilizzata per memorizzare dati persistenti
che devono essere conservati anche quando la scheda è spenta.

In sintesi, la scheda Arduino UNO offre un ambiente di sviluppo versatile per creare
progetti elettronici. È possibile programmarla per leggere dati da sensori, elaborare
tali dati e controllare attuatori. La scheda dispone di diverse tipologie di memoria per
archiviare il programma e i dati di lavoro. È una scelta popolare tra gli hobbisti, gli
studenti e gli ingegneri per realizzare progetti interattivi e di automazione.

1
Pilotaggio di un display a sette segmenti: contatore 7490, decoder drive
7447, display ad anodo comune: Il pilotaggio di un display a sette segmenti
utilizza diversi componenti per visualizzare numeri o caratteri. Ecco un riassunto dei
componenti chiave coinvolti nel processo:
 Contatore 7490: Il contatore 7490 è un circuito integrato che può essere
utilizzato per contare in sequenza da 0 a 9. È un contatore asincrono a modulo
decimale, il che significa che avanza di un'unità quando riceve un impulso di
clock appropriato.
 Decoder driver 7447: Il decoder driver 7447 è un altro circuito integrato che
converte i dati binari in un segnale appropriato per pilotare il display a sette
segmenti. Riceve l'input dai contatti di uscita del contatore 7490 e genera i
segnali di controllo per i segmenti del display.
 Display a sette segmenti ad anodo comune: Il display a sette segmenti è
composto da sette segmenti luminosi, disposti in modo da formare i numeri o i
caratteri desiderati. Nel caso di un display ad anodo comune, il polo positivo
dell'alimentazione viene collegato ai segmenti comuni, mentre il polo negativo
viene collegato ai singoli segmenti per accenderli.

Il funzionamento del sistema è il seguente: il contatore 7490 incrementa il suo valore


in sequenza da 0 a 9, generando un output binario corrispondente all'attuale
conteggio. Questo output viene inviato al decoder driver 7447, che decodifica il
valore binario e genera i segnali di controllo appropriati per i segmenti del display a
sette segmenti. Quando i segmenti vengono accesi correttamente, il numero o il
carattere corrispondente viene visualizzato sul display.

In sintesi, il pilotaggio di un display a sette segmenti richiede un contatore 7490 per


generare il conteggio, un decoder driver 7447 per decodificare i dati e generare i
segnali di controllo, e un display a sette segmenti ad anodo comune per visualizzare i
numeri o i caratteri desiderati. Questo sistema può essere utilizzato per creare
contatori, timer, visualizzazioni numeriche e altro ancora.
Transistor a giunzione NPN- rete di autopolarizzazione. Amplificatore ad
emettitore comune.Banda passante: Il transistor a giunzione NPN è un
componente elettronico che funziona come un amplificatore di corrente. È costituito
da tre strati di materiale semiconduttore, con un giunzione P-N-P (dove P rappresenta
materiale semiconduttore di tipo "positivo" e N rappresenta materiale semiconduttore
di tipo "negativo"). Il terminale di emettitore è collegato al materiale N, la base è
collegata al materiale P e il collettore è collegato nuovamente al materiale N.

La rete di autopolarizzazione è una configurazione di collegamenti dei componenti


attorno al transistor NPN, che permette di stabilire la corrente di polarizzazione del
transistor senza l'uso di resistenze esterne. Questo viene realizzato utilizzando la
giunzione base-emettitore come diodo, in modo che la caduta di tensione attraverso
2
questa giunzione determini la corrente di polarizzazione. La configurazione della rete
di autopolarizzazione include il collegamento di una resistenza dal terminale di base
al terminale di collettore e il collegamento del terminale di base al terminale di
collettore attraverso la giunzione base-emettitore.

L'amplificatore ad emettitore comune è una delle configurazioni più comuni per


utilizzare un transistor come amplificatore di segnale. In questa configurazione, il
segnale di ingresso viene applicato alla giunzione base-emettitore, mentre il segnale
di uscita viene preso dal terminale di collettore. L'emettitore è comune sia all'ingresso
che all'uscita. L'amplificatore ad emettitore comune offre un'alta guadagno di
tensione, una bassa impedenza di ingresso e una grande capacità di amplificazione
del segnale.

La banda passante è una misura dell'intervallo di frequenze in cui l'amplificatore può


amplificare il segnale senza una significativa attenuazione. La banda passante di un
amplificatore ad emettitore comune è determinata dai componenti circuitali, dalle
capacità parassite e dalle caratteristiche del transistor utilizzato. In generale,
maggiore è la banda passante, maggiore sarà la gamma di frequenze che
l'amplificatore può amplificare in modo efficace.

In breve, il transistor a giunzione NPN è un componente amplificatore di corrente. La


rete di autopolarizzazione è una configurazione dei componenti attorno al transistor
che stabilisce la corrente di polarizzazione. L'amplificatore ad emettitore comune è
una configurazione comune che utilizza un transistor NPN come amplificatore di
segnale. La banda passante è l'intervallo di frequenze in cui l'amplificatore può
amplificare il segnale senza una significativa attenuazione.
Caratteristiche reali , dati tecnici degli A.O..LM741
Correnti di polarizzazione , tensione di offset, CMRR
Configurazioni lineari degli A.O; amplificatore invertente e non
invertente: Il LM741 è un amplificatore operazionale (A.O.) molto comune e
ampiamente utilizzato nell'elettronica. Ecco un riassunto delle sue caratteristiche reali
e dei dati tecnici:

 Correnti di polarizzazione: Il LM741 ha correnti di polarizzazione


relativamente basse, che influenzano la precisione e il consumo di corrente
dell'A.O. Queste correnti includono la corrente di polarizzazione dell'ingresso
invertente (IB-) e dell'ingresso non invertente (IB+), nonché la corrente di
polarizzazione di offset (IBO).
 Tensione di offset: La tensione di offset è una caratteristica importante degli
A.O. che può causare una differenza indesiderata tra l'ingresso e l'uscita
quando l'ingresso è a zero. Nel caso del LM741, la tensione di offset di

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ingresso è tipicamente nell'ordine dei millivolt (mV), il che significa che può
essere presente un piccolo errore di offset nell'amplificazione del segnale.
 CMRR (Common Mode Rejection Ratio): Il CMRR è una misura della
capacità di un A.O. di rifiutare segnali comuni presenti sia all'ingresso
invertente che all'ingresso non invertente. Il LM741 ha un CMRR tipico di
circa 90 decibel (dB), il che indica una buona capacità di rifiuto dei segnali
comuni.

Le configurazioni lineari degli A.O. includono l'amplificatore invertente e


l'amplificatore non invertente:

 Amplificatore invertente: In questa configurazione, il segnale di ingresso viene


applicato all'ingresso invertente dell'A.O. attraverso una resistenza, mentre
l'uscita viene presa dall'uscita dell'A.O. L'amplificatore invertente amplifica il
segnale di ingresso e lo inverte in fase. La guadagno dell'amplificatore
invertente può essere calcolato rapportando il valore delle resistenze di
ingresso e di feedback.
 Amplificatore non invertente: In questa configurazione, il segnale di ingresso
viene applicato all'ingresso non invertente dell'A.O., mentre l'uscita viene presa
dall'uscita dell'A.O. L'amplificatore non invertente amplifica il segnale di
ingresso senza invertirlo in fase. La guadagno dell'amplificatore non invertente
può essere calcolato rapportando il valore delle resistenze di ingresso e di
feedback.

In sintesi, il LM741 è un A.O. ampiamente utilizzato con caratteristiche di correnti di


polarizzazione, tensione di offset e CMRR. Le configurazioni lineari degli A.O.,
come l'amplificatore invertente e non invertente, sono ampiamente utilizzate per
l'amplificazione dei segnali.
TIMER 555: configurazione astabile e monostabile: Il Timer 555 è un circuito
integrato ampiamente utilizzato nella progettazione elettronica per generare segnali di
temporizzazione. Ecco un riassunto delle due configurazioni principali del Timer
555:

1. Configurazione astabile: In questa configurazione, il Timer 555 funziona come


un oscillatore, generando un'uscita periodica rettangolare. È chiamato
"astabile" perché non ha uno stato stabile fisso. La frequenza di oscillazione
può essere regolata variando le resistenze e i condensatori collegati ai pin
appropriati del Timer 555. Il circuito astabile è comunemente utilizzato per
generare segnali di clock, toni di allarme, lampeggianti e altri segnali periodici.
2. Configurazione monostabile: In questa configurazione, il Timer 555 funziona
come un multivibratore monostabile, generando un singolo impulso di durata
specifica quando viene attivato. È chiamato "monostabile" perché ha uno stato
stabile quando è inattivo e passa a uno stato instabile quando viene attivato. La

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durata dell'impulso può essere regolata variando le resistenze e i condensatori
collegati ai pin appropriati del Timer 555. Il circuito monostabile è utilizzato
per generare ritardi temporizzati, trigger di accensione, circuiti di protezione e
altre applicazioni che richiedono un impulso di durata specifica.

In entrambe le configurazioni, il funzionamento del Timer 555 si basa su resistenze,


condensatori e configurazioni dei pin appropriati per determinare la frequenza o la
durata del segnale generato. Il Timer 555 è un componente versatile e ampiamente
utilizzato per la generazione di segnali di temporizzazione in una varietà di
applicazioni elettroniche.
Pilotaggio rele: Il pilotaggio di un relè è il processo mediante il quale un circuito di
controllo attiva e disattiva un relè per commutare un circuito di potenza separato.
Ecco un riassunto delle fasi coinvolte nel pilotaggio di un relè:

1. Selezione del relè: Prima di tutto, è necessario selezionare un relè appropriato


per l'applicazione specifica. Ciò implica la scelta di un relè con le specifiche di
tensione, corrente e capacità di commutazione adatte alle esigenze del circuito
di potenza che si desidera controllare.
2. Collegamento del relè: Il relè viene collegato al circuito di controllo tramite i
suoi terminali di controllo, che generalmente includono una bobina e uno o più
contatti. La bobina del relè viene collegata a una sorgente di alimentazione
appropriata nel circuito di controllo, mentre i contatti del relè sono collegati al
circuito di potenza che si desidera controllare.
3. Attivazione del relè: Per attivare il relè, viene applicata una tensione alla
bobina del relè. Ciò crea un campo magnetico che chiude i contatti del relè,
consentendo la corrente di fluire attraverso il circuito di potenza. La tensione e
la corrente richieste per attivare il relè dipendono dalle specifiche del relè
selezionato.
4. Disattivazione del relè: Per disattivare il relè, la tensione viene rimossa dalla
bobina del relè. Questo interrompe il campo magnetico e apre i contatti del
relè, interrompendo il flusso di corrente nel circuito di potenza.

Il pilotaggio di un relè può essere eseguito utilizzando diversi tipi di circuiti di


controllo, come un interruttore manuale, un circuito elettronico o un
microcontrollore. L'uso di relè consente di controllare circuiti di potenza ad alta
tensione o corrente utilizzando circuiti di controllo a bassa tensione e corrente,
garantendo così una maggiore sicurezza e flessibilità nelle applicazioni elettriche ed
elettroniche.

5
Motore in corrente continua: controllo lineare della velocità, controllo
PWM con Timer 555,
ponte H, controllo con Arduino,
Motore passo passo: modi di funzionamento, e circuito di comando
Scr: curva caratteristica
Triac:: curva caratteristica e circuito di comando: Motore in corrente continua
(DC):

 Controllo lineare della velocità: Il motore in corrente continua può essere


controllato in modo lineare variando la tensione di alimentazione applicata al
motore. Più alta è la tensione, maggiore sarà la velocità del motore. Questo
controllo può essere ottenuto utilizzando un potenziometro o un circuito di
regolazione della tensione.
 Controllo PWM con Timer 555: Un altro metodo comune per controllare la
velocità di un motore in corrente continua è utilizzando la modulazione di
larghezza di impulso (PWM) con un Timer 555. Questo implica l'uso di
impulsi di tensione a larghezza variabile per controllare la velocità del motore.
Il ciclo di lavoro del segnale PWM determina la velocità del motore, dove un
ciclo di lavoro più alto corrisponde a una velocità maggiore.
 Ponte H: Il ponte H è un circuito utilizzato per invertire il flusso di corrente nel
motore, consentendo il controllo bidirezionale del motore in corrente continua.
È composto da transistor e diodi che consentono di invertire la polarità
applicata al motore, determinando così la direzione di rotazione.
 Controllo con Arduino: Arduino è una piattaforma di prototipazione elettronica
che può essere utilizzata per controllare un motore in corrente continua
utilizzando diverse tecniche. Utilizzando gli ingressi e le uscite digitali di
Arduino, è possibile implementare il controllo PWM, il controllo bidirezionale
utilizzando un ponte H o utilizzare librerie specifiche per il controllo dei
motori.

Motore passo-passo:

 Modi di funzionamento: I motori passo-passo possono funzionare in diversi


modi, tra cui il modo unipolare e il modo bipolare. Nel modo unipolare, il
motore ha due avvolgimenti per ogni fase e utilizza una configurazione a
quattro fili. Nel modo bipolare, il motore ha un avvolgimento per ogni fase e
utilizza una configurazione a due fili.
 Circuito di comando: Il motore passo-passo richiede un circuito di comando
per generare i segnali di controllo necessari per far ruotare il motore. Il circuito
6
di comando può essere realizzato utilizzando un driver di motore passo-passo
dedicato o utilizzando circuiti di controllo basati su transistor o integrati
specifici.

Scr (Stepper Current Ratio): La curva caratteristica del motore passo-passo descrive
la relazione tra la coppia generata dal motore e la corrente applicata. La curva
caratteristica dipende dalle specifiche del motore e può essere utilizzata per
determinare le prestazioni del motore in termini di coppia e velocità.

Triac:

 Curva caratteristica: Il triac è un dispositivo semiconduttore utilizzato per il


controllo della potenza alternata. La sua curva caratteristica descrive la
relazione tra la tensione di gate e la corrente di tenuta necessaria per far
condurre il triac. La curva caratteristica può variare a seconda del tipo di triac
utilizzato.
 Circuito di comando: Per controllare un triac, è necessario un circuito di
comando che generi il segnale di gate necessario per attivare il dispositivo. Il
circuito di comando può utilizzare un isolamento ottico come un optoisolatore
per separare il segnale di controllo dal circuito di potenza.
SENSORI E TRASDUTTORI
Caratteristiche e prestazioni.
Trasduttori di luminosità( fotoresistenza,fotodiodo., fototransistor): I
sensori e i trasduttori sono dispositivi utilizzati per convertire una grandezza fisica in
un segnale elettrico misurabile o controllabile. Ecco un riassunto delle caratteristiche
e delle prestazioni dei trasduttori di luminosità, come la fotoresistenza, il fotodiodo e
il fototransistor:

1. Fotoresistenza (LDR): La fotoresistenza è un trasduttore che varia la sua


resistenza in base all'intensità della luce incidente su di essa. Aumentando
l'intensità luminosa, la resistenza diminuisce. Le caratteristiche chiave
includono la sensibilità alla luce, la gamma di resistenza e la velocità di
risposta. La sensibilità può variare tra diverse fotoresistenze e può essere
influenzata dalla lunghezza d'onda della luce incidente.
2. Fotodiodo: Il fotodiodo è un dispositivo a semiconduttore che genera una
corrente proporzionale all'intensità della luce incidente. Ha una risposta più
rapida rispetto alla fotoresistenza. Le caratteristiche importanti includono la
sensibilità spettrale, la corrente di buio (corrente generata in assenza di luce) e
il tempo di risposta.
3. Fototransistor: Il fototransistor è un dispositivo a semiconduttore che funziona
come un transistor con una base fotosensibile. Genera una corrente
proporzionale all'intensità della luce incidente. Il fototransistor ha una
7
maggiore sensibilità rispetto al fotodiodo e può amplificare il segnale. Le
caratteristiche chiave includono la sensibilità spettrale, la corrente di collettore,
il guadagno e la velocità di risposta.

Le prestazioni dei trasduttori di luminosità dipendono dall'applicazione specifica e


dalle esigenze del progetto. È importante considerare la sensibilità, la linearità, la
gamma di misura, la risoluzione, il tempo di risposta e la stabilità nel selezionare il
trasduttore più adatto.

I trasduttori di luminosità sono ampiamente utilizzati in applicazioni come


rilevamento della luce, regolazione dell'intensità luminosa, sensori di prossimità e
rilevamento di oggetti. Forniscono un modo efficace per misurare e controllare la
luce in vari contesti e possono essere interfacciati con circuiti elettronici o
microcontrollori per elaborare e utilizzare i dati luminosi rilevati.
Trasduttori di velocità: dinamo tachimetrica
Estensimetro: ponte di Wheatstone
Trasduttori di spostamento e di posizione: potenziometro lineare ed angolare,
trasformatore
differenziale, encoder,
Trasduttori di pressione.: KP101A
1. Sensori di temperatura.( termocoppia, termoresistenze, termistori NTC-
PTC,LM35, AD590,): Trasduttori di velocità:
 Dinamo tachimetrica: È un tipo di trasduttore che misura la velocità di
rotazione di un oggetto mediante la generazione di una tensione proporzionale
alla velocità. Viene spesso utilizzata per misurare la velocità di motori e alberi
rotanti.
2. Estensimetro:
 Ponte di Wheatstone: È un circuito elettrico utilizzato per misurare le
variazioni di resistenza causate dalla deformazione meccanica di un materiale.
L'estensimetro è collegato al ponte di Wheatstone per rilevare la deformazione
e fornisce un'uscita elettrica proporzionale allo sforzo applicato al materiale. È
ampiamente utilizzato nella misurazione di carichi, deformazioni strutturali e
pressione.
3. Trasduttori di spostamento e di posizione:
 Potenziometro lineare ed angolare: Il potenziometro è un trasduttore resistivo
che misura lo spostamento o l'angolo di rotazione di un oggetto. Viene
utilizzato per misurare la posizione di una leva, un cursore o un asse rotante.
 Trasformatore differenziale: È un trasduttore che converte le variazioni di
posizione in variazioni di flusso magnetico e quindi in tensione. Viene
comunemente utilizzato per misurare lo spostamento lineare o angolare di un
oggetto.
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 Encoder: È un dispositivo che converte il movimento rotatorio o lineare in un
segnale digitale. Esistono due tipi principali di encoder: assoluto e
incrementale. L'encoder assoluto fornisce informazioni sulla posizione
assoluta, mentre l'encoder incrementale fornisce solo informazioni sulla
direzione e sullo spostamento relativo.
4. Trasduttori di pressione:
 KP101A: È un esempio di trasduttore di pressione che converte la pressione
applicata in un segnale elettrico. Viene utilizzato per misurare la pressione in
applicazioni come la misurazione della pressione dei fluidi, il monitoraggio
della pressione atmosferica e la misurazione della pressione nei sistemi
idraulici.
5. Sensori di temperatura:
 Termocoppia: È un trasduttore che sfrutta l'effetto Seebeck per misurare la
temperatura. È costituito da due giunzioni di metalli diversi che generano una
differenza di tensione proporzionale alla temperatura.
 Termoresistenze: Sono sensori che variano la loro resistenza in base alla
temperatura. Le termoresistenze al platino come la PT100 e la PT1000 sono
comunemente utilizzate per misurare la temperatura in una vasta gamma di
applicazioni.
 Termistori NTC-PTC: Sono termistori a coefficiente negativo (NTC) e a
coefficiente positivo (PTC) che variano la loro resistenza in base alla
temperatura. Sono ampiamente utilizzati per il controllo della temperatura in
applicazioni come elettrodomestici, riscaldamento e condizionamento

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