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Introduzione: Solennemente Consegnato Il Privilegio Di Concessione o Atto Di Donazione

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Introduzione

Costruita a partire dal 1172 per volere di Guglielmo II d'Altavilla, re di


Sicilia dal 1166 al 1189, è famosa per i ricchi mosaici bizantini che ne decorano
l'interno. Nell'agosto del 1926 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'umanità (UNESCO) nell'ambito
dell'Itinerario arabo-normanno di Palermo e le cattedrali di Cefalù e Monreale. Noto
per i suoi splendidi mosaici e la sua architettura normanna.

Storia

La costruzione del grande tempio fu avviata nel 1172 da Guglielmo II il Buono e


terminò nel 1267. Concepito come chiesa dell'annessa abbazia
territoriale benedettina, indipendente dalla cattedra di Palermo,
nel 1178 l'abate Guglielmo ottenne da Papa Lucio III che fosse costituita l'arcidiocesi
metropolitana di Monreale e la chiesa abbaziale elevata al rango di cattedrale.
Il Cristo Pantocratore che domina dall'abside l'interno della cattedrale
Alla costruzione seguono una sequenza infinita di privilegi e concessioni reali, nei
confronti delle alte gerarchie ecclesiastiche locali, riconoscimenti consistenti in
castelli, terre, chiese, opifici, rendite di vario genere sparsi in tutta la penisola
italiana, i primi tre: 15 febbraio 1175, 15 agosto 1176 concessione di Guglielmo II
che assegna i castelli di Gaito, di Coriglione e Calatrasi e relativi possedimenti,
concessioni riconfermate per privilegio di Margherita di Navarra e di Sicilia.
Risale al 15 agosto del 1176 la prima e più antica festa mariana nella città di
Monreale, giorno in cui, alla presenza di re Guglielmo II, è inaugurata l'abbazia, ed
è solennemente consegnato il Privilegio di Concessione o Atto di Donazione.
La solenne consacrazione avvenne solo sotto il regno di Carlo d'Angiò il 25
aprile 1267 dopo circa 95 anni dall'inizio dei lavori. Tra il 1547 e il 1569 lungo il
fianco settentrionale della cattedrale fu realizzato il portico più antico Nel 1770 è
aggiunto il portico sul prospetto anteriore.

Esterno

L'edificio segue il modello delle grandi basiliche benedettine di


provenienza cluniacense. La facciata, prospiciente una piazza quadrangolare, è
stretta fra le due torri campanarie, delle quali quella di sinistra rimasta incompiuta al
primo ordine. L'ingresso è preceduto dal portico settecentesco, in stile barocco, che
si apre sull'esterno con tre archi a tutto sestopoggianti su colonne tuscaniche; al di
sotto di esso, vi è il portale, chiuso da due battenti bronzei.
Nella parte superiore della facciata, terminante con un basso timpano triangolare, si
apre una monofora ogivale incorniciata da una decorazione ad archetti ciechi
intrecciati fra di loro. Caratteristica peculiare dell'arte scultorea e architettonica
normanna di Sicilia è il baton brisés elementi scultorei architettonici a zig-zag di
origine anglo-normanna presenti nella cattedrale di Monreale e ampiamente
utilizzati in Inghilterra e in Sicilia sia in età normanna che in seguito.

Interno

Il vasto interno della cattedrale ha pianta a croce latina a tre navate


con transettopoco sporgente che di fatto costituisce una continuazione ai lati
del presbiterio delle navate laterali. Le navate, terminanti ciascuna con
un'abside semicircolare, sono divise da due file di 9 colonne corinzie di granito
grigio (tranne una in marmo cipollino) con pulvino e capitelli (alcuni dei quali di
spoglio), anch'essi antichi con clipei di figure che sostengono archi a sesto acuto di
tipo arabo.[2] I soffitti sono a travature scoperte e dipinte nelle navate e a stalattiti di
tipo arabo nella crociera, questi ultimi rifatti nel 1811 dopo un incendio che aveva
distrutto parte del tetto. Il pavimento, completato nel XVI secolo è musivo, con
dischi di porfido e granito e con fasce marmoree intrecciate a linee spezzate.

Sul catino absidale, di misure 13 metri per 7, si dispiega con imponenza ed austerità
il busto del Cristo Pantocratore. Il Cristo indossa una tunica rossa e oro (colori della
regalità) ed una stola dorata ed è avvolto da un manto azzurro (colore della
divinità), minuziosamente particolareggiato nelle ombreggiature delle pieghe. La
mano destra compie un atto di benedizione alla greca

Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto del piano di calpestio della
chiesa, occupa interamente l'area della crociera, nella quale è cinto da transenne
neogotiche, e dell'abside maggiore. Ospita, nella crociera, su due file gli stalli lignei
del coro, in stile neogotico e, sotto l'arco absidale, contrapposti, il trono reale a
sinistra e la cattedra episcopale a destra

Buona parte della cattedrale è rivestita da mosaici di scuola bizantina a fondo oro,
eseguiti tra il XII e la metà del XIII secolo da maestranze in parte locali, formatesi
alla scuola bizantina.[2] I mosaici che rivestono l'interno del Duomo presentano
caratteristiche stilistiche e decorative nuove rispetto al passato nonostante le
evidenti similitudini - sia a livello stilistico che iconografico - con le decorazioni
musive della Cappella Palatina. Obiettivo di Guglielmo II fu infatti quello di
realizzare un complesso artistico senza precedenti che potesse mostrare la
magnificenza raggiunta dalla città durante il periodo della dominazione normanna.

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