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I Componenti A Semiconduttori 2024c

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I DIODI SEMICONDUTTORI

Il diodo è un componente a due terminali, anodo (A) e catodo (K); il suo simbolo, somigliante alla punta di
una freccia, è quello riportato in Figura. Esso mostra che il dispositivo è unidirezionale, cioè si lascia
attraversare dalla corrente solo in un senso: dall’anodo verso il catodo.

UN DIODO È UN SEMICONDUTTORE CHE SI COMPORTA ESSENZIALMENTE COME UN INTERRUTTORE


UNIDIREZIONALE DELLA CORRENTE. CONSENTE ALLA CORRENTE DI CIRCOLARE IN UN'UNICA DIREZIONE.

I diodi vengono detti anche raddrizzatori in quanto modificano la corrente alternata (AC) in corrente
continua pulsante (DC).
I DIODI VENGONO CLASSIFICATI IN BASE AL TIPO, ALLA TENSIONE E ALLA CAPACITÀ DI CORRENTE.
I diodi sono caratterizzati dalla polarità, determinata da un anodo (terminale positivo) e da
un catodo (terminale negativo). il suo simbolo, somigliante alla punta di una freccia, Esso mostra che il
dispositivo è unidirezionale, cioè si lascia attraversare dalla corrente solo in un senso: dall'anodo verso il
catodo

TIPOLOGIA DI DIODI
MISURARE UN DIODO
I diodi sono componenti elettronici che mostrano un comportamento particolare su cui si fonda gran
parte dell’elettronica moderna. I diodi a semiconduttore realizzati a partire dall’unione di due zone “a
drogaggio differente” - espressione che comprenderemo meglio tra poco continuando a leggere - sono
fondamentali per la realizzazione della maggior parte delle schede elettroniche presenti praticamente in
tutte le macchine che conosciamo e utilizziamo ogni giorno.

Modalità Test diodi produce una piccola tensione tra i puntali, sufficiente a polarizzare in modo diretto la
giunzione di un diodo. La caduta di tensione normale è compresa tra 0,5 V a 0,8 V.

LA RESISTENZA DI UN DIODO INTEGRO POLARIZZATO DIRETTAMENTE DOVREBBE ESSERE COMPRESA


TRA 10000 OHM E 10 OHM.
IL LED “LIGHT EMITTING DIODE”
Il termine "LED" è un
acronimo che sta per
"LIGHT EMITTING
DIODE", ovvero "diodo
che emette luce". I led
sono costituiti da una
giunzione P-N realizzata
con arseniuro di gallio o
con fosfuro di gallio,
entrambi materiali in
grado di emettere
radiazioni luminose
quando siano attraversati
da una corrente elettrica;
il valore di tale corrente è
compreso fra 10 e 30 mA
Il funzionamento del led si
basa sul fenomeno detto
"elettroluminescenza",
dovuto alla emissione di
fotoni (nella banda del
visibile o dell'infrarosso)
prodotti dalla ricombinazione degli elettroni e delle lacune allorché la giunzione è polarizzata in senso diretto. I led
hanno un terminale positivo ed uno negativo, e per funzionare devono essere inseriti in circuito rispettando tale
polarità; in genere il terminale positivo è quello più lungo, ma lo si può individuare con certezza osservando l'interno
del led in controluce: come si vede in figura, l'elettrodo positivo è sottile, a forma di lancia, mentre il negativo ha
l'aspetto di una bandierina. Quando si utilizza un led, è necessario disporre sempre una resistenza in serie ad esso,
allo scopo di limitare la corrente che passa ed evitare che possa distruggersi; la caduta di tensione ai capi di un led
può variare da 1,1 a 1,6 V, in funzione della lunghezza d'onda della radiazione emessa (a lunghezze d'onda minori
corrisponde una caduta di tensione più alta). Molto usati come indicatori elettronici, i LED sono reperibili in varie
forme e dimensioni. ANCHE SE È COSA POCO NOTA, I LED SONO "MACCHINE REVERSIBILI": INFATTI, SE LA LORO
GIUNZIONE VIENE ESPOSTA DIRETTAMENTE AD UNA FORTE FONTE LUMINOSA O AI RAGGI SOLARI, AI TERMINALI
APPARE UNA TENSIONE, DIPENDENTE DALL'INTENSITÀ DELLA RADIAZIONE E DAL COLORE DEL LED IN ESAME
(MASSIMA PER IL BLU). Questa caratteristica viene abitualmente sfruttata nella realizzazione di sensori, per sistemi
di puntamento (inseguitori solari) di piccoli impianti fotovoltaici o a concentratore e per molti altri scopi
UTILIZZO
I primi LED erano disponibili solo nel colore rosso. Venivano utilizzati come indicatori nei circuiti elettronici,
nei display a sette segmenti e negli opto isolatori. Successivamente vennero sviluppati LED che
emettevano luce gialla e verde e vennero realizzati dispositivi che integravano due LED, generalmente uno
rosso e uno verde, nello stesso contenitore permettendo di visualizzare quattro stati (spento, verde, rosso,
verde+rosso=giallo) con lo stesso dispositivo.

I LED in questi anni si sono diffusi in tutte le applicazioni in cui serve avere elevata affidabilità, lunga
durata ed elevata efficienza. ALCUNE DELLE PRINCIPALI SONO:
• NEI TELECOMANDI A INFRAROSSI
• INDICATORI DI STATO (LAMPADE SPIA)
• RETROILLUMINAZIONE DI DISPLAY LCD
• NEI SEMAFORI E NEGLI “STOP” DELLE AUTOMOBILI
• CARTELLONI A MESSAGGIO VARIABILE
• ILLUMINAZIONE
DAL PUNTO DI VISTA APPLICATIVO i LED sono ad oggi molto utilizzati quando l’impianto di illuminazione
deve avere le seguenti caratteristiche:
• MINIATURIZZAZIONE

• COLORI SATURI
• EFFETTI DINAMICI (VARIAZIONE DI COLORE RGB)
• LUNGA DURATA E ROBUSTEZZA
• VALORIZZAZIONE DI FORME E VOLUMI
Concludendo I VANTAGGI DEI LED DAL PUNTO DI VISTA ILLUMINOTECNICO sono:
• DURATA DI FUNZIONAMENTO (LED AD ALTA EMISSIONE ARRIVANO A CIRCA 50.000 ORE)

• ASSENZA DI COSTI DI MANUTENZIONE


• ELEVATO RENDIMENTO (SE PARAGONATO A LAMPADE AD INCANDESCENZA E ALOGENE)
• LUCE PULITA PERCHÉ PRIVA DI COMPONENTI IR E UV
• FACILITÀ DI REALIZZAZIONE DI OTTICHE EFFICIENTI IN PLASTICA
• FLESSIBILITÀ DI INSTALLAZIONE DEL PUNTO LUCE
• COLORI SATURI
• POSSIBILITÀ DI UN FORTE EFFETTO SPOT (SORGENTE QUASI PUNTIFORME)
• FUNZIONAMENTO IN SICUREZZA PERCHÉ A BASSISSIMA TENSIONE ( TRA I 3 E I 24 VDC)
• ACCENSIONE A FREDDO (FINO A -40°C) SENZA PROBLEMI
• INSENSIBILITÀ A UMIDITÀ E VIBRAZIONI
• ASSENZA DI MERCURIO
PARAMETRI FONDAMENTALI DEI DIODI PIÙ IN USO IN
TELECOMUNICAZIONI
20mA 10mA
TIPOLOGIA IF VF VRMAX IFMAX
5V 5V
mA V V mA Ω Ω
AF124 0.3
AA117 GERMANIO 0.3
1N4148 SILICIO ( Indio- Arsenico) 10 1.0 75 200 220 380
1N4007 SILICIO ( Indio- Arsenico) 1.0A 1.1 1000 1A 220 380
LED BLU
Seleniuro di zinco (ZnSe)
Nitruro di gallio e indio (InGaN)
20/30 3.8 5.0 20/30 100 180
Carburo di silicio (SiC)
LED BIANCO UL
LED blu con fosfori gialli
35 3.8 5.0 35 100 180
LED TURCHESE
Arseniuro+fosfuro di gallio
50 2.0 5.0 50 22 47
LED VIOLA
Nitruro di gallio e indio (InGaN) 20 3.2/ 3.8 5.0 75 22 47
Zaffiro (Al2O3) come substrato
LED GIALLO
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP)
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
20 1.4/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di gallio (GaP)
LED VERDE
Nitruro di gallio e indio (InGaN)
Fosfuro di gallio (GaP) 20 1.4/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio e alluminio (AlGaP)
LED ROSSO
Arseniuro di gallio e allumninio (AlGaAs)
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP) 20 1.9/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio (GaP)
LED ARANCIONE
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP)
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
50 2.2/2.8 5.0 50 150 330
Fosfuro di gallio (GaP)
LED UV
Diamante (235 nm)
Nitruro di Boro (BN) (215 nm)
Nitruro di alluminio (AlN) (210 nm)
10 3.5 5.0 30 100 180
Nitruro di gallio e alluminio (AlGaN)
Nitruro di gallio indio e alluminio (AlGaInN)
LED INFRAROSSO
Arseniuro di gallio (GaAs) 20 0.8/1,5 5.0 20 180 390
Arseniuro di gallio e allumninio (AlGaAs)
CALCOLO DELLA RESISTENZA DI PROTEZIONE DI UN DIODO LED

Un diodo led è montato in un circuito con una resistenza posta in serie, con lo scopo di limitare il passaggio
di corrente. Infatti, l’intervallo di valori entro cui può essere compresa questa corrente va da 5 a 30mA
(cui corrispondono, ovviamente, luminosità crescenti); oltre questo limite il led si interrompe in breve
tempo, per il surriscaldamento che subisce. La resistenza viene inserita, perché l’alimentazione dei circuiti
è in genere ben superiore ai circa 1.5V che esso richiede.
Supponiamo che la tensione di alimentazione sia Vcc 12V,
La corrente I assorbita dal led di 20ma
corrente diretta mA DC

30

20
20mA 3.6v

10

0
1 2 3 4 5
tensione diretta V

Si rammenta che la tensione di soglia dei diodi led dipende dal tipo di diodo, generalmente intorno a 1,5
V, nel nostro caso 3.6V
Per non sovraccaricare il diodo led la resistenza di protezione dovrebbe assorbire la rimanenza tensione,
e cioè (12 – 3.6) =8.4V; allora, essendo la c.d.t. sulla resistenza pari a:
Vr= R ⋅ I F
si ricava il valore della resistenza necessaria:

VF Vcc − Vγ Vcc − Vled Vr 8.4


RF = ; Rd = R= = = =420Ω(470Ω)
IF IF IF I F 20 ⋅ 10−3

Se il suo utilizzo è intermittente, la corrente applicabile può eccedere i 30mA suddetti; fino arrivare a 1A,
CARATTERISTICHE DIRETTE DEI DIODI UTILIZZATI IN LABORATORIO
IF mA

Schottky e Ge

giallo verde

e white
infrarosso

led lamp
rosso

blù
60

Si
GaAs GaAsP GaP InGaN

40

20

0 VF Volt
0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0

TYPES Tll220. Tll221 GAlllUM ARSENIDE PHOSPHIDE VISIBLE-LIGHT SOURCES


DESIGNED TO EMIT VISIBLE REO LIGHT WHEN FORWARD BIASED
CODIFICA DEI COMPONENTI A
SEMICONDUTTORE

La grande varietà dei campi applicativi, la continua evoluzione tecnologica e la concorrenza


commerciale hanno portato ad un numero impressionante di tipi di diodi e di transistor,
ciascuno con sue specifiche caratteristiche riportate sui Data Sheet. Ogni tipo è contrad-
distinto da una sigla alfanumerica o codice di identificazione, stampata sul contenitore.
Gli standard più seguiti sono:
L'EUROPEO PRO ELECTRON
L'AMERICANO EIA JEDEC
IL GIAPPONESE JIS
CODIFICA PROPRIETARIA
1. CODICE EUROPEO PRO ELECTRON
E’ espresso in lettere:

1° LETTERA IL COMPONENTE CHIMICO


A = GERMANIO;
B = SILICIO;
C = GaAs;
R = MATERIALE COMPOSITO
2° LETTERA INDICA LA FUNZIONE PER LA QUALE IL DISPOSITIVO È IMPIEGATO
Dopo la seconda lettera vi è una serie di numeri che va da 100 a 997,
• SE VI SONO DUE CIFRE INDICA CHE È DI TIPO PROFESSIONALE;
• SE VI SONO TRE CIFRE È DI TIPO COMMERCIALE
A DIODO DI SEGNALE, PICCOLA POTENZA
B DIODO A CAPACITÀ VARIABILE
C TRANSISTOR PICCOLA POTENZA BF
D TRANSISTOR DI POTENZA BF
F TRANSISTOR DI PICCOLA POTENZA HF
N FOTOACCOPPIATORE
P RILEVATORE DI RADIAZIONI (FOTOTRANSISTOR)
Q LED
X DIODO VARACTOR
Y DIODO RADDRIZZATORE
Z DIODO ZENER

3° LETTERA, FACOLTATIVA, INDICA L'UTILIZZO DEL COMPONENTE SIA ESSO


COMMERCIALE OPPURE INDUSTRIALE (LETTERA X, Y, W OPPURE Z)
• IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 100 A 9999)
• L'ULTIMA LETTERA, ANCH'ESSA FACOLTATIVA, IDENTIFICA IL GRUPPO DI GUADAGNO
Esempio: BC140A
2. CODICE AMERICANO EIA JEDEC
Si ha un numero 1 o 2 seguito da lettera 1N o 2N seguito da 4 numeri ed un'altra lettera;
1N = DIODI
2N = TRANSISTOR
4N =FOTOACCOPPIATORI

LA SECONDA LETTERA N, È SOLO UN SEPARATORE CONVENZIONALE


IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 100 A 9999)

L'ULTIMA LETTERA, FACOLTATIVA, INDICA IL GRUPPO DI GUADAGNO


A equivalente a guadagno basso,
B equivalente a guadagno medio,
C equivalente a guadagno alto
Senza lettera equivale a guadagno non specificato
Esempio: 2N2222A
3. CODIFICA GIAPPONESE JIS
1° NUMERO IDENTIFICA LA TIPOLOGIA DEL COMPONENTE

• 1 EQUIVALE AI DIODI,
• 2 EQUIVALE AI TRANSISTOR
2° E 3° LETTERA CORRISPONDONO AL TIPO DI COMPONENTE:
SA: PNP HF TRANSISTOR
SB: PNP AF TRANSISTOR
SC: NPN HF TRANSISTOR
SD: NPN AF TRANSISTORSE: DIODES
SF: THYRISTORS SG: GUNN DEVICESSH: UJT
SJ: P-CHANNEL FET/MOSFET SK: N-CHANNEL FET/MOSFETSM: TRIAC
SQ: LED
SR: RECTIFIER
SS: SIGNAL DIODES
ST: AVALANCHE DIODESSV: VARICAPS
SZ: ZENER DIODES
• NEI TRANSISTOR IL 2S PUÒ ESSERE OMESSO DALLA SIGLA
• IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 10 A 9999)
• L'ULTIMA LETTERA, FACOLTATIVA, L'APPROVAZIONE DA PARTE DEI VARI ORGANI GIAPPO-
NESI
Esempio: 2SC733
4. CODIFICA PROPRIETARIA
Alcuni costruttori utilizzano il proprio standard e quindi su alcuni componenti puòpossono
risultare i seguenti suffissi:
• J: MOTOROLA, DI POTENZA, INVOLUCRO METALLICO
• MJE: MOTOROLA, DI POTENZA, INVOLUCRO PLASTICO
• MPS: MOTOROLA, BASSA POTENZA, INVOLUCRO PLASTICO
• MRF: MOTOROLA, TRANSISTOR PER HF, VHF E MICROONDE
• RCA: RCA
• RCS: RCS
• TIP: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR DI POTENZA (PLASTICO)
• TIPL: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR DI POTENZA, PLANARE
• TIS: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR PER PICCOLI SEGNALI (PLASTICO)
• ZTX- ZT: FERRANTI
Esempio: TIP120A, MJE2955
RX E TX INFRAROSSO
I led infrarossi, a differenza dei led normali, emettono su una lunghezza d’onda diversa da quella
della luce visibile:

Essendo l’infrarosso fuori dallo spettro del visibile, in Il fototransistor ha prestazioni simili a quelle del fo-
teoria non dovremmo vedere la luce che emette. In todiodo, ma con una sensibilità alla luce molto
effetti è possibile realizzare led che emettono total- maggiore, grazie al fatto che gli elettroni che sono
mente sulle lunghezze d’onda dell’infrarosso, ma generati dai fotoni nella giunzione tra la base ed il
sono più costosi da produrre. La maggior parte dei collettore vengono iniettati nella base e la corrente
led IR che troviamo in commercio emette quindi in così prodotta viene successivamente amplificata
parte anche sulle lunghezze d’onda del rosso: per dal transistor. Per contro un fototransistor ha una
questo motivo vediamo questi led emanare un lieve risposta nel tempo molto meno rapida del foto-
bagliore rosso quando sono accesi. diodo.

LTE 302 TX LTR 301 RX

La coppia Ricevitore e Trasmettitore Infrarossi 940nm è costituita da un led IR da 5 mm e da un


fototransistor IR, può essere utilizzata per il rilevamento di oggetti, come sensore di linea per
robot o per rilevare le distanze.

Caratteristiche:

• Lunghezza d'onda 940nm


• Corrente massima emettitore 100mA
• Tensione diretta: min. 1,2Vcc, max 1,4Vcc
RILIEVO DELLA CARATTERISTICHA VOLTAMPEROMETRICA
DI DIODI A SEMICONDUTTORE
Scopo: rilievo delle caratteristiche dirette di componenti non lineari
Metodologia: alimentazione con segnale in corrente continua

Componenti: Resistenza di protezione = da 220Ω a 1500Ω ; selezione di diodi


Strumentazione: Alimentatore stabilizzato con variazione da 0 a 20V; multimetri digitali
PROCEDIMENTO
Il rilievo delle caratteristiche dei componenti dell’elettronica non lineare, è possibile facendo uso del metodo
voltamperometrico. Per tutte le giunzioni si impongono dei valori di tensione crescente come indicato in
tabelle, fino in prossimità della tensione di soglia. Nell’intorno dei valori di soglia si procede con incrementi
di tensione fino al raggiungimento di una IF = IFMAX
VF Vcc − Vγ
Formule adoperate: RF = ; Rd =
IF IF
BJT: BIPOLAR JUNCTION TRANSISTOR
(transistor bipolare a giunzione)

I transistor sono la base dell’elettronica moderna. Sono essenziali per il controllo in


quasi tutti i circuiti. A volte li vedi, altre sono nascosti all’interno di un circuito
integrato. In questo tutorial apprenderemo le basi del transistor a giunzione bipolare
(bjt).
Generalità del BJT
Il BJT (dall’inglese Transistor a Giunzione Bipolare) è un componente elettronico attivo, ovvero in
grado di controllare tramite un controllo in ingresso una variabile in uscita maggiore di quella in
ingresso. È un tripolo costituito dai tre terminali denominati base, collettore ed emettitore
Questi transistor possono essere utilizzati principalmente come interruttori controllati da una
corrente (sfruttando il naturale stato di non linearità) o come amplificatori (attribuendogli una rete
di polarizzazione) studiando per quest’ultimo il modello statico e dinamico se si tratta di un
amplificatore di segnale.
Esistono due tipi di BJT, il PNP e l’NPN: questi due hanno tra loro una notevole differenza di
funzionamento dato che hanno differenti versi di correnti. Nel caso del transistor NPN si ha una
corrente di base B I entrante, una corrente di collettore C I entrante e una corrente di emettitore
E I uscente a contrario del PNP che deve essere utilizzato con una E I entrante, una B I uscente e
una C I uscente.
SIMBOLI PIN E COSTRUZIONE
I transistor sono dispositivi costituiti da tre terminali. Su un transistor a giunzione bipolare (BJT) i
pin sono etichettati come Collettore (C), Base (B) ed Emettitore (E).
I simboli circuitali sia per il BJT NPN e PNP sono i seguenti:

L'unica differenza tra un NPN e PNP è la direzione della freccia sull'emettitore.

UN TRANSISTOR COME DUE DIODI


I transistor sono solo due diodi con i loro catodi (o anodi) legati insieme.

La rappresentazione dei diodi è un buon punto di partenza ma non basate la vostra comprensione
di funzionamento di un transistor su quel modello (non cercate di replicare su una breadboard,
non funzionerà).
Questo modello è utile per testare un transistor. Utilizzando la funzione di prova di un diodo
sul multimetro è possibile misurare tra i terminali BE e BC per verificare la conduttività o meno.
CONTENITORI DELLA SERIE "TO"
Chi si diletta di elettronica pratica, progettando e costruendo, ha spesso necessità di consultare dei
data-sheets o comunque dei siti informativi, allo scopo di individuare un certo tipo di transistor.
Anche qualche suggerimento circa semplici soluzioni circuitali, può senz'altro tornare utile. In questa
pagina ho pensato di raccogliere le caratteristiche principali dei transistor di uso più comune, e
qualche breve consiglio sul loro impiego.
Quando si passa dallo schema elettrico alla progettazione del circuito, è importante conoscere il
contenitore dei componenti elettronici. In particolare, i transistors, i mosfet e altri dispositivi simili
vengono incapsulati in diversi contenitori... Come accennato poco sopra, i transistor, i mosfet e altri
dispositivi simili vengono incapsulati in diversi contenitori, a seconda della potenza richiesta dal
componente. Ecco che compare la sigla alfanumerica che inizia con "TO". Così ci si può imbattere in
sigle come TO220, TO92, e altre meno note. Può essere utile avere a portata di mano delle foto con
le relative sigle, non tutte, ma la maggioranza, o le più usate della serie TO.

IL "CASE" O "PACKAGE", OVVERO IL VESTITO DEL TRANSISTOR


Cominciamo parlando di una caratteristica non secondaria dei transistor, ovvero del loro
involucro, detto in inglese "case" o "package".
Di seguito sono descritti i tipi di case che più frequentemente si incontrano attualmente.
TO-3: IL TO-3 È UNO DEI PACKAGE DI MAGGIORI
DIMENSIONI; È COMPLETAMENTE METALLICO, in
grado di dissipare molto calore e, pertanto, utilizzato
per semiconduttori di alta potenza. Il TO-3 è previsto
per essere montato su grandi dissipatori,
eventualmente interponendo un isolatore in mica
o ceramico, nel caso lo si voglia mantenere isolato dal
metallo del dissipatore. Il corpo stesso del TO-3 è il
collettore, mentre la base e l'emettitore fanno capo a
due terminali che fuoriescono dall'involucro. Un
transistor che veniva prodotto in case TO-3 è il
"glorioso" 2N3055
TO-18: Si tratta di un case ormai non più usato; era il
case di transistori come il BC107, BC108 e simili

TO-92: E' un involucro plastico di piccole dimensioni,


con il frontale piatto ed il lato posteriore di forma
circolare. Si tratta di un involucro molto economico,
ma non adatto a smaltire calore e quindi destinato a
semiconduttori di piccola potenza. Hanno questo
involucro i comunissimi transistori BC327, BC516,
BC547 ecc.
TO-126: Il TO-126 è l'involucro dei transistor di media
potenza, come ad esempio BD136 BD237 MJE350

TO-247: Questo tipo di package, e altri simili come


TO-220 o SOT-93, sono riservati a transistor di elevata
potenza, come tutta la famiglia dei TIP (TIP30 TIP31
TIP41 TIP50 TIP3055 ecc.), MJE15030, 2N6488,
2N6107 e vari altri
ALCUNI PACKAGE DEI TRANSISTOR UTILIZZATI IN ELETTRONICA
LEGGERE UN DATA SHEET
Il data-sheet come dice il nome è un "foglio dei dati" caratteristici di quel componente. E quei dati
ci dicono (sempre facendo l'esempio del transistor) quali sono i parametri massimi ed ottimali di
funzionamento del componente.
DATA SHEET TRANSISTOR BJT BC109C
Scopo: Progettare la rete di polarizzazione per il BJT BC10X con funzionamento a batteria dimezzata
Metodologia: Il circuito utilizzato è quello in polarizzazione automatica con partitore di base.

SCHEMA DI PRINCIPIO E DI MONTAGGIO DELL’ESPERIENZA

Punto di lavoro: VCEQ=5V; ICQ=2mA; VBEQ=0.65V hfe= 307


Tensione di alimentazione: VCC=12V
Condizioni imposte: Imporre RB=7RE Imporre VRE = Vcc/10=1V

PROCEDIMENTO
FISSARE il punto di funzionamento a riposo ICQ e VCEQ in modo da non spostarsi nella zona di satura-
zione, nella zona di interdizione o nell’iperbole di rottura del BJT.
1) IMPORRE VRE (caduta di tensione su RE = Vcc/10)
2) CALCOLARE RE = VRE/ICQ
3) DALLA MAGLIA DI USCITA VCC = VRC + VCEQ + VRE VRC = VCC - VCEQ - VRE
4) CALCOLARE RC = VRC / ICQ
6) IMPORRE RB = 7RE
7) VBB = RB*IBQ + VBE + VRE. tensione equivalente di Thevenin spezzando alla base il circuito
VBEQ è il valore fornito dal costruttore che è all’incirca 0,65 V.
8) DALLA HFE =ICQ/ IBQ CALCOLARE LA IBQ =ICQ/ HFE
9) R1 = (Vcc*RB)/ (Vbb) e R2 = (RB*R1) /(R1-RB)
10) Montare ed alimentare il circuito con i valori appena trovati.
11) Verificare i valori di IC, IB, VBE, VCE, VRE, IE e VCC.
12) Confrontare con i valori dei calcoli effettuati
DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI
Calcolo di RE
Sappiamo che VRE = Vcc/10=1V

per il proseguo del progetto si utilizzi il valor commerciale di RE.

Calcolo di Rc
Dalla maglia di uscita applichiamo KIRCHHOFF

Calcolo di IB
Dalla formula dell’ hFE calcoliamo

Calcolo di RB
AVEDO IMPOSTO RB = 7RE

Restano ora da determinare le resistenze del partitore di base, R1 e R2.


Per meglio focalizzare il problema, conviene rappresentare la rete di polarizzazione sostituendo al
partitore R1 e R2 il suo equivalente di Thévenin:
Calcolo di R1
Dalla maglia di ingresso del circuito di dx

La c.d.t ai capi di R2 dal circuito di sx

Moltiplichiamo 1°e 2° membro per R1

Con poche operazioni matematiche

Calcolo di R2
Da RB estraiamo R2

Una volta montato il circuito, con il voltmetro digitale per uso cc si effettuano le seguenti misure
VCC VR1 VR2 VRC Vbb VBEQ VBCQ VCEQ VRE It IEQ ICQ IBQ
V V V V V V V V V mA mA mA mA
Valori teorici
Valori misurati X X X

Valori simulati
Ps. Se utilizzate il simulatore per la verifica dei dati di progetto, non utilizzare i valori commerciali
dei resistori
DESCRIZIONE DEI DIODI UTILIZZATI IN TELECOMUNICAZIONI

Questo simbolo rappresenta un diodo generico o un diodo raddrizzatore. È DIODO GENERICO


un componente elettronico costituito da semiconduttore che consente il
flusso di corrente in una direzione e lo blocca in senso inverso.

DIODO ZENER
Il diodo Zener è un tipo di diodo che consente il flusso di corrente in
direzione avanti e indietro ma quando la tensione inversa raggiunge la
tensione di rottura nota come tensione Zener .

Questo tipo di diodo è costituito da una piccola giunzione tra un


semiconduttore di tipo N e un metallo. Non ha giunzione PN come i DIODO SCHOTTKY
normali diodi. A causa di ciò, ha una caduta di tensione diretta molto
bassa e una commutazione rapida perché non è presente una giunzione
capacitiva (giunzione PN).
DIODO
È un tipo di diodo che funziona come un diodo tunnel con polarizzazione ALL'INDIETRO
diretta e diodo zener con polarizzazione inversa. ma il suo effetto tunnel e
le tensioni di rottura zener sono molto ridotti. Viene utilizzato nella
rettifica di un segnale di piccola tensione (da 0,1 a 0,6 V).

Questo tipo di diodo è costituito da un semiconduttore P & N fortemente


drogato che funziona secondo il principio dell’effetto tunneling. Il DIODO A TUNNEL
tunneling è il fenomeno della fuga di elettroni tra la giunzione PN a causa
del forte drogaggio. Il diodo a tunnel ha una regione di resistenza negativa
in cui la corrente diminuisce con l'aumento della tensione e vengono
azionati in questa regione.

È un diodo a tre strati in cui PIN sta per strato P, strato I e strato
DIODO PIN
N. Lo strato semiconduttore intrinseco " I " è posto tra P fortemente
drogato e un semiconduttore di tipo N. Lo strato I blocca l'alta tensione
con polarizzazione inversa. A causa dello scarso tempo di ripristino
inverso, non vengono utilizzati in applicazioni ad alta frequenza.

LED - DIODO A
EMISSIONE DI
Il LED (diodo a emissione luminosa) è un tipo di diodo a giunzione PN che
LUCE
emette luce quando configurato in polarizzazione diretta. Converte
l'energia elettrica in energia luminosa e il colore della luce dipende dal gap
energetico del semiconduttore.

LED BICOLORE
È un tipo di LED che ha due diversi colori di LED collegati in antiparallelo
all'interno di un unico pacchetto. Può emettere due colori diversi a
seconda della sua polarità. Cambiando la direzione della corrente si attiva
il LED con un altro colore.

FOTODIODO
Un fotodiodo converte l'energia luminosa in energia elettrica. Quando la
luce colpisce la giunzione PN, crea una coppia elettrone-lacuna che fluisce
come corrente elettrica. questo simbolo rappresenta un fotodiodo.

FOTODIODO
BIDIREZIONALE
Un fotodiodo generico è progettato per funzionare solo con polarizzazione
inversa. Questo tipo di fotodiodo funziona in entrambe le direzioni.

FOTODIODO A
CATODO COMUNE
Questo tipo di fotodiodo è costituito da due diodi in un unico pacchetto
con un terminale comune, cioè il catodo.

DIODO TVS
Il diodo di soppressione della tensione transitoria è un tipo di diodo
utilizzato per sopprimere i picchi di alta tensione. Viene utilizzato per
proteggere il circuito in polarizzazione inversa (TVS unidirezionale)

Il diodo termico noto anche come diodo Peltier è un tipo di diodo la cui DIODO TERMICO
resistenza termica è diversa in una direzione rispetto all'altra. Quindi
consente al calore di fluire in una direzione lasciando l'altro lato più fresco.

Diodo laser, proprio come il LED, converte l'energia elettrica in energia DIODO LASER
luminosa. ma la luce prodotta dal diodo laser produce luce coerente
(raggio laser). Viene utilizzato nella comunicazione ottica, puntatore laser,
unità CD e stampante laser, ecc.

DIODO
MAGNETICAMENT
Come suggerisce il nome, questi diodi sono sensibili al campo magnetico. e E SENSIBILE (MSD)
possono essere utilizzati come sensori di campo magnetico.

DIODO DI
Diodo di recupero a gradino o diodo a scatto che blocca istantaneamente RIPRISTINO
il flusso di corrente quando la sua direzione viene invertita. Ciò è dovuto al GRADUALE
basso drogaggio della giunzione PN.

DIODO VARACTOR
Il diodo varcato o vericap è un condensatore controllato in tensione che / VERICAP
ha una capacità di giunzione PN variabile. La sua capacità varia variando la
tensione inversa.

DISPLAY A SETTE
SEGMENTI
Il display a sette segmenti è composto da 7 LED secondo uno schema
specifico. Viene utilizzato per visualizzare i numeri decimali e gli alfabeti
inglesi. Tuttavia può essere progettato per visualizzare numerosi caratteri.

DISPLAY A
È composto da LED con schema a matrice 5 × 7, motivo per cui è noto MATRICE DI PUNTI
come display a matrice di punti. Ha 5 colonne e 7 file di LED a forma di 5 × 7 LED
punto una accanto all'altra. Viene utilizzato per visualizzare caratteri e
forme nei dispositivi digitali.
SCR o tiristore è un diodo costituito da una giunzione PNPN. L'SCR viene
attivato (per condurre la corrente) se la tensione diretta aumenta la sua
RADDRIZZATORE
tensione di rottura diretta o tramite un impulso di gate positivo
CONTROLLATO AL
SILICIO (SCR)

È un diodo PNPN proprio come SCR ma non ha alcun ingresso di controllo DIODO SHOCKLEY
del cancello. viene attivato solo applicando una tensione diretta superiore
alla sua tensione di rottura.

RADDRIZZATORE A
PONTE
È anche noto come raddrizzatore a onda intera . È costituito da quattro
diodi che convertono il segnale CA in segnale CC. il processo di
conversione da AC a DC è noto come rettifica.

RADDRIZZATORE A
Questo tipo di ponte raddrizzatore è costituito da SCR (tiristori). Il tempo PONTE VARIABILE
di commutazione dei tiristori può essere controllato dal suo ingresso
gate. quindi questa uscita del raddrizzatore può variare controllando il suo
ingresso di gate.
RADDRIZZATORE
TRIFASE

Un raddrizzatore trifase converte il segnale elettrico trifase in un'uscita


raddrizzata CC. è una forma modificata un raddrizzatore a ponte a onda
intera in cui 2 coppie di diodi convertono ciascuna fase.

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