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DISEGNARECON #8/14 - gennaio 2015 DISEGNO PER IL RESTAURO: OLTRE IL RILIEVO

ISSN 1828-5961
Roberto Corazzi
Laureato in Architettura e professore
ordinario presso la Facoltà di Archi-
tettura dell’Università di Firenze e già
docente di Fondamenti ed Applicazioni
della Geometria Descrittiva e Rilievo
Fotogrammetrico dell’Architettura.
E’ membro del Consiglio Scientifico
dell’Istituto Italiano dei Castelli, del
Comitato direttivo della Cicop net Italy.

Nel cuore della cupola del Brunelleschi

In the heart of Brunelleschi’s Dome


Attualmente la tecnologia ci dà uno strumento At present, thanks to laser scanner technology,
che prende il nome di “laserscan”; si affida alla at researchers’ disposal there is a tool capturing
lettura della riflettanza dei materiali che compon- information on the reflectance of materials com-
gono il manufatto e, calcolando il tempo di ritor- posing the building and, calculating the return
no dei raggi laser emessi con errori dell’ordine del time of the laser beams emitted with errors on
millimetro, riesce a tracciare una nuvola di punti, the order of millimeters, able to acquire a point
tutti esattamente collocati nelle tre dimensioni, cloud of the object with three-dimensional coor-
dalla quale trarre tutte le informazioni necessarie dinates. From this documentation it is possible to
alla comprensione geometrica e strutturale della obtain useful information necessary for the geo-
Cupola del Brunelleschi. metrical and structural understanding of Brunel-
E così è possibile rilevare gli embrici delle vele, il leschi’s Dome.
marmo dei costoloni, i vuoti delle buche pontaie, Thus it is possible to survey the roof tiles of the
gli sproni interni, i corridoi, le volticciole, le corde sectors, the marble of the ribs, the holes of scaf-
blande, la spina-pesce fino ad arrivare a indivi- foldings, interior spurs, corridors, vaults, “corde
duare i sesti di quarto e quinto acuto. blande”, the herringbone, up to verifying the cur-
Inoltre nelle indagini sono stati utilizzati il Geora- vature of the pointed profile (“quarto e quinto Parole chiave: patrimonio architettonico, rilievo,
dar, la tomografia dell’intradosso e dell’estrados- acuto”). restauro, documentazione
so, l’endoscopia e il metal detector. The survey also used Georadar, tomography for
the intrados and extrados of the dome, endo- Keywords: Cultural Heritage, survey, restoration,
scopy and metal detector. documentation
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ISSN 1828-5961 Nel cuore della cupola del Brunelleschi

Brunelleschi, durante il suo lungo soggiorno a La cupola interna, con uno spessore di 2,20 m, è
Roma studia i monumenti antichi e si documen- la struttura portante; quella esterna, di circa 90
ta sul modo di costruire e più precisamente sugli cm, serve a proteggere l’altra dalle intemperie.
elementi che spingono e quelli che contrastano La diagonale maggiore della Cupola interna mi-
la spinta. Tutto questo gli è reso più evidente dal sura 45,00 m, quella esterna 54,00 m; la sua
filtro dell’esperienza strutturale gotica per cui si imposta si trova a 53,85 m dal suolo, al di sopra
rende conto del sommarsi di tutta una serie di del tamburo poligonale; la base della lanterna è
forze che i costruttori riescono ad equilibrare. a 91,00 m dal suolo e la Cupola raggiunge un’al-
Oltretutto ammirava e studiava il Battistero di S. tezza totale di circa 116,00. Ha un peso di 29000
Giovanni e da questo ha tratto insegnamenti non tonnellate, di cui 2000 di rivestimenti esterni.
trascurabili, avendo esso caratteristiche formali e La sensazione di equilibrio e armonia che tra-
strutturali simili a quelle della Cupola. smette la Cupola è frutto delle proporzioni auree
Osservando la Piazza del Duomo c’è da menzio- che esistono fra gli elementi che la compongo-
nare un passo di Michelucci: Al Campanile fa da no. La sua base d’imposta è a circa 55,00 m dal
sfondo la Cupola, che semplice e dinamica, mo- suolo, ha un’altezza media di 34,00 m (32,00 m
della nell’osservatore l’attesa di vedere affacciar- la Cupola interna e 36,00 quella esterna), poggia
si attraverso i grandi occhi o sui ballatoi o nelle su un tamburo di 13,00 m ed è conclusa da una
nicchie, la gente che circola fra le calotte, e dà lanterna alta 21,00 m. Mettendo questi numeri in
coscienza dell’esistenza delle “ossa”, su cui si in- sequenza (13, 21, 34, 55) si ottiene la successione
nestano le “membra”. E con queste parole così si di Fibonacci, i cui numeri sono legati alla sezione
esprime il Manetti. aurea.
L’originalità di Brunelleschi consiste essenzial- Il contorno apparente della Cupola rispetta rego-
mente nella musicalità che riesce ad introdurre le precise: il profilo esterno è un «sesto di quar-
nelle sue opere e che si avverte nella Cupola os- to acuto», mentre quello interno è un «sesto di
servandola da qualsiasi parte. quinto acuto».
La semplicità del metodo ideato dal Brunelleschi La cupola interna ha una diagonale di 45,00 m e
rende ancora più grande il personaggio; è tipico se la dividiamo in cinque parti uguali (da qui la
dei geni trovare un metodo semplice per risolve- locuzione di “quinto acuto”) queste misureranno
re un problema difficile. 9,00 m ciascuna. Fig.1. Veduta della Cupola da Piazza S. Giovanni.
La struttura della Cupola, formata da due calotte Per il profilo della Cupola esterna usiamo lo stes-
divise da uno spazio di circa 1,20 m che ospita i so procedimento, dividendo però la diagonale di
camminamenti di accesso alla base della lanter- base, di 54,00 m, in quattro parti uguali (da qui
na, è formata da otto spicchi (le vele) che rappre- la locuzione “quarto acuto”) ottenendo divisioni
sentano porzioni di cilindro ellittico. di 13,50 m.
La superficie di intradosso di ogni vela è quindi Per la costruzione del sesto di quinto acuto si ha
una porzione del mantello di un cilindro a sezione notizia da un racconto di un cronista del ‘500 G.B.
retta ellittica con l’asse che passa per i due centri Gelli che il Brunelleschi avrebbe disegnato sul re-
di curvatura degli spigoli di estremità della vela; naio dell’Arno fuori Porta alla Croce il profilo della
ogni vela appartiene a un cilindro diverso per po- centina angolare della Cupola, necessario per co-
sizione dell’asse e per orientamento. struire le otto centine tenute dalla stella, quale
L’ottagono di base del vano interno del tamburo marchingegno centrale che sarebbe stato neces-
non è regolare: i suoi lati hanno una lunghezza sario per sollevarle fino all’altezza della lanterna.
media di 16,956 m, e tra il lato più corto (16,617 Il profilo della Cupola inoltre si avvicina molto a
m) e quello più lungo (17,240 m) c’è una diffe- quello di una catenaria2 e questa forma, come fu
renza di 0,623 m1; di conseguenza anche gli otto dimostrato da Bernoulli3 alla fine del Seicento, è
angoli interni differiscono lievemente dal valore la più adatta per sostenere una cupola autopor-
di 135° tipici di un ottagono regolare. tante.
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Fig. 2. A sinistra.: veduta notturna del Complesso della Cattedrale.

Figg. 3-4. Al centro e a destra: vedute che possono essere osservate dagli
“occhi” della Cupola.

Le due calotte sono collegate tra loro da un si- Cupola, a 10,50 e a 21,00 m circa al di sopra. sopra il piano di spicco della Cupola; è formata da
stema di 24 “sproni” o contrafforti; 8 di essi sono Ogni catena forma un ottagono che segue l’anda- lunghi tratti di travi in legno di castagno uniti tra
angolari (cioè con i piani medi che coincidono coi mento dei lati della Cupola ed è costituita da trat- loro con “guance” in legno di quercia che sopra
piani verticali di spigolo) e 16, due per ogni vela, ti a sezione quadrata di lato 0,44 m, lunghi circa e sotto la trave principale si sovrappongono per
sono mediani. 2,65 m. I tratti sono uniti tra loro da aggraffature un tratto esteso ai due estremi da unire e ai quali
Gli sproni mediani hanno uno spessore che parte in ferro; sotto e trasversalmente alle due catene sono collegate con perni e fasciature in ferro.
da 1,75 m alla base della Cupola per rastremarsi di ogni coppia sono posate altre travi di macigno La catena, che attraversa l’intercapedine tra il
regolarmente salendo verso la sommità fino a di- di sezione identica che formano con le due cate- primo e il secondo camminamento, è visibile
ventare circa 0,4 m; gli sproni angolari sono inve- ne longitudinali un graticcio reso solido da incavi per gran parte del suo sviluppo; all’interno della
ce spessi circa il doppio. che si incastrano gli uni negli altri (agli angoli del muratura è rinforzata da catene in ferro collega-
Un’altra importante componente strutturale del- tracciato ottagonale furono disposti pezzi speciali te alle travi lignee tramite occhielli che ricevono
la Cupola sono i 144 arconi orizzontali (18 per per assicurare che non ci fossero discontinuità). perni in ferro e cunei, forzati tra occhielli e perni,
ogni vela) che rinforzano la calotta esterna all’u- Al livello più basso le catene lapidee trasversali che ne garantiscono il contrasto.
nione con gli sproni angolari. Sono distribuiti su (12 per ogni lato) sono ortogonali a quelle lon- La calotta esterna è coperta da 30000 tegoloni di
nove livelli nei due terzi superiori della Cupola, a gitudinali (e sporgono all’esterno della Cupola, terracotta rossa (37 x 50 cm) posati su un man-
un interasse tra loro in verticale di circa 2,50 m; formando mensole che erano destinate a fornire to di calce, accostati lateralmente, sovrapposti
hanno un profilo “zoppo”, cioè uno spessore che, sostegno al ballatoio esterno, poi realizzato solo lungo i margini inferiore e superiore e fissati con
da un massimo in corrispondenza dello sprone su un lato da Baccio d’Agnolo e che fu criticato ganci metallici; hanno costole laterali in rilievo
angolare, si rastrema avvicinandosi al centro del- dai contemporanei sia sotto il profilo tecnico che del tipo speciale ideato appositamente dal Bru-
la vela, sino quasi ad annullarsi in corrispondenza formale; Michelangelo definì la loggia “gabbia da nelleschi per poter eliminare il complemento dei
dello sprone mediano più vicino4. grilli”). coppi.
Altro elemento di rinforzo della struttura sono le Oltre alle tre coppie di catene lapidee è presente Il loro scorrimento verso il basso è impedito dalla
catene di macigno, poste all’interno della mura- una singola catena lignea, di sezione quadrata di battuta tra le costole; negli angoli, inoltre, sono
tura, rispettivamente alla quota di spicco della lato pari a circa 0,35 m, e posta a circa 7,70 m resi solidali grazie a un tassello di cotto murato a
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calcina e sono fissati alla muratura ciascuno con braccia a partire dal ballatoio interno, si ha un’al-
due chiodi (soluzione di provenienza nordica). tezza complessiva di 60 braccia di cui 54 relative
La copertura è interrotta agli angoli dai costoloni all’altezza interna e 6 allo spessore in chiave mi-
in marmo bianco a sezione costante (il progetto surato verticalmente. Anche quest’ultimo valore
prevedeva invece che fossero rastremate ver- è indicato nella pergamena insieme al diametro
so l’alto) che sottolineano gli otto spigoli in cor- dell’occhio centrale, di 12 braccia. Inoltre, a con-
rispondenza degli sproni. Sulla calotta esterna ferma dell’applicazione di questo modulo di 6
sono posti 72 piccoli “occhi” circolari (nove per braccia, il programma brunelleschiano prevede
ogni vela) che danno luce all’intercapedine tra le “volticciole” di sostegno dei camminamenti inter-
calotte. Sulla calotta interna invece gli occhi sono ni ogni 12 braccia di altezza, un limite massimo
solo 16, hanno un diametro di un braccio e sono per la muratura in pietra a 24 braccia dall’imposta
ricavati ognuno in un blocco quadrangolare di e un limite massimo per murare senza armatura
pietra forte5. a 30 braccia.
Nella pergamena di Giovanni di Gherardo da Pra-
ASPETTI DIMENSIONALI – MODULI – FIGURE to il diametro di 77 braccia è suddiviso in 5 settori
DOMINANTI di 15,2/5 braccia per individuare i centri delle due
Nel progetto della chiesa e della cupola ottago- opposte curve di intradosso della calotta interna
nale elaborato dalla commissione degli otto ma- secondo quanto previsto nel programma, cioè «a
estri e dipintori nel 1367 vennero stabiliti altezza misura di quinto acuto negli angoli»; per il centro
(144 braccia, anziché le 97 previste inizialmente), di curvatura della calotta esterna è invece defini-
larghezza (72 braccia) e sesto. Il valore di 144 cor- to il “quarto acuto”.
risponde al doppio della larghezza complessiva La scelta del sesto acuto per la sezione verticale
delle navate e all’altezza interna del vano coperto della Cupola fa parte dell’elaborazione originaria
a cupola; quindi, un modulo di 72 braccia coin- e quindi lo slancio verticale che questo sesto de-
cide con la larghezza complessiva delle navate, termina è conseguenza di una precisa necessità
con la larghezza interna dell’ottagono considerata strutturale e non un semplice attributo formale.
normalmente ai lati, con l’altezza della prima tri- Per l’eccezionalità delle dimensioni dell’opera la
buna fino al piano del ballatoio posto alla base forma definita dal progetto segue più un criterio
del tamburo e con l’altezza della seconda sezione di riduzione all’essenziale della complessità dei
della tribuna tra il suddetto ballatoio e la chiave problemi, che non la rispondenza ad uno stile.
di volta. Per questo in fase di progetto si sono abbando-
Questo modello proporzionale elementare verrà nati preziosismi dell’arte scultorea gotica e le de-
però poi alterato nel 1414 dall’incremento dell’al- corazioni minute; all’interesse per l’ornamento il
tezza del tamburo di circa 3 braccia (passando modello brunelleschiano ha quindi sostituito l’in-
da 18 a 21), adottato per dotarlo all’esterno di teresse per una forma strutturale pura.
un doppio ballatoio di coronamento e per aprire
grandi occhi strombati. LA CONCEZIONE COSTRUTTIVA DELLA CUPOLA
Altro valore da sottolineare è quello di 77 braccia, IL TAMBURO
raggiunto dalla diagonale interna dell’ottagono di Dal punto di vista strutturale il tamburo rappre-
base della cupola e desumibile dallo schema gra- senta la parte compresa tra la sommità dei pila-
fico della sezione verticale della Cupola tracciato stri (28,00 m da terra) e la quota di spicco della
su una pergamena da Giovanni di Gherardo da cupola (53,85 m da terra); la maggior parte de-
Prato nel 1425. Nella pergamena appare eviden- gli studiosi però lo intendono come la sola fascia
te anche il riferimento a un modulo di 6 braccia compresa tra il secondo e il terzo ballatoio, cioè
come sottomultiplo dimensionale di alcuni settori tra la sommità dei quattro arconi e la quota di Figg. 5-6-7. Individuazione della vela porzione di un cilindro ellittico, con
previsti dal programma. Se si fa una ripartizione spicco della cupola (13,00 m). evidenziazione dei costoloni laterali e intermedi e degli archi orizzontali di
teorica verticale della Cupola in 10 moduli di 6 Si tratta di una struttura in muratura di pietra for- collegamento.

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te, a pianta ottagonale, alta circa 24,5 m, spessa


circa 4,65 m e con un peso di circa 39000 tonnel-
late8. Al centro di ognuna delle otto facce si apro-
no dei grandi occhi circolari strombati sia verso
l’interno sia verso l’esterno, con un diametro del
vuoto circolare di circa 4,65 m.
Nella sua parte inferiore poggia in parte sui quat-
tro imponenti pilastri angolari del vano ottagona-
le, e in parte sull’intradosso dei quattro arconi a
sesto acuto (17,00 m circa di luce), che poi scari-
cano anch’essi sui pilastri. La sua parte superiore
è delimitata alla base da un ballatoio balaustrato
in aggetto, raggiungibile con quattro scale rita-
gliate nello spessore murario dei piloni, e da un
ballatoio superiore che segna visivamente il mar-
gine interno di attacco tra il tamburo stesso e la
cupola; tramite questo ballatoio i quattro percor-
si indipendenti di risalita vengono convogliati ver-
so il settore sud-est dove si trova la prima rampa Figg. 8-9. Individuazione del quarto e quinto di sesto acuto.
della scala della cupola.
Nella fascia del tamburo rimasta allo stato grezzo
si notano su ogni lato dodici mensole di pietra,
che secondo Saalman sono i terminali degli ele-
menti trasversali (normali ai lati dell’ottagono)
che sosterrebbero i due ricorsi paralleli di ele-
menti lapidei (ammorsati con staffe metalliche) sul quale s’impostano le due calotte e gli sproni.
della prima catena anulare di pietra. A circa un metro dal piano del terzo ballatoio co-
mincia la curvatura della superficie di intradosso;
IL SETTORE BASAMENTALE quella della superficie di estradosso comincia
L’attuazione del programma costruttivo brunelle- invece ad una quota relativa di 4,80 m, subito
schiano iniziò dal livello del terzo ballatoio inter- sopra la ratta: una cornice in marmo sostenuta
no, a una quota di 53,85 m da terra (convenzio- da mensole e sagomata in modo da raccogliere
nalmente assunta come quota base di 0,00 m). le acque meteoriche delle falde e convogliarle in
A questo livello venne allestita una piattaforma pendenza verso le canalizzazioni verticali murate
anulare di legno come cantiere base, testimonia- negli angoli del tamburo6. Alla base della calotta,
ta oggi dalle buche pontaie lasciate aperte alla al centro delle facce orientate a nord, sud e ovest
fine dei lavori in corrispondenza del piano di cal- e impostate sulla ratta, compaiono aperture cor-
pestio del ballatoio interno. rispondenti al primo camminamento interno e
Nel settore basamentale si trovano catene di ferro create come accesso al previsto ma non realizza-
e la prima catena di macigno che, secondo il Saal- to andito esterno superiore.
man, sarebbe composta da due ricorsi paralleli di Nei corridoi di collegamento con le scale elicoida-
elementi lapidei ammorsati con staffe metalliche li emergenti dal tamburo, e soprattutto nel vano
e sostenuti da altri elementi trasversali. Questi ul- scala del settore sud-est (unica via di risalita al pri-
timi corrisponderebbero, nella loro parte finale, mo camminamento interno), è visibile la muratu-
alle 12 mensole visibili sulle facce esterne. ra, composta interamente di conci rettangolari di
La muratura in pietrame si estende fino al piano pietra lavorata a subbia con giunti laterali orienta-
di calpestio del primo camminamento interno, ti normalmente ad ogni faccia dell’ottagono.
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Fig. 10. A sinistra: individuazione della catenaria.

Fig. 11. Al centro: struttura di una vela.

Fig. 12. A destra: catena lignea.

LE CALOTTE E GLI SPRONI IL SETTORE TRA PRIMO E SECONDO CAMMINA- giunti orizzontali di 1,5-2 cm. A questo livello la
A partire dalla quota di 3,50 m dal piano del ter- MENTO correzione dell’inclinazione e dell’allineamento
zo ballatoio la cupola si divide in due calotte di La costruzione di questo settore avviene tra il dei mattoni è assorbita nello spessore dei giunti
diverso spessore, distanziate da un’intercapedine 1422 e il 1427. In questa fascia si ha il passaggio che in alcuni casi raggiunge i 3-4 cm.
che contiene le scale e tre camminamenti anula- dalla muratura in pietra, che si sviluppa fino al Nell’intercapedine tra le calotte il camminamen-
ri; esse sono realizzate in continuità costruttiva e livello degli architravi dei passaggi di attraversa- to anulare, che percorre orizzontalmente l’intera
strutturale con gli sproni, secondo la prescrizio- mento degli sproni, a quella in mattoni, con un struttura, dà accesso all’andito esterno superiore
ne del 14207. Nella doppia cupola innervata da iniziale andamento in obliquo del letto di posa (quota 4,40 m) e permette di risalire attraverso la
sproni, 8 angolari e 16 mediani, è possibile rav- (angolo di inclinazione di circa 10°) attraverso un scala al secondo camminamento anulare interno
visare l’intuizione del principio statico che nella cuneo di muratura mista9. In questo primo set- (quota 11,90 m). La scala segue un unico percor-
riduzione del peso proprio della struttura e nel tore, all’interno dei passaggi di attraversamento so, obbligato per direzione e dimensione dalla
distanziamento delle parti collaboranti dal centro degli sproni angolari, i conci sono disposti su let- conformazione spaziale dell’intercapedine tra le
teorico della sezione pone le condizioni per incre- ti obliqui; per una migliore coesione strutturale, calotte; in alcuni punti, proprio per accogliere il
mentare la resistenza alle sollecitazioni8. sono passanti nello spessore della calotta stessa percorso della scala, la calotta esterna è scavata
Gli sproni angolari hanno un ruolo primario per e l’ammorsatura in direzione longitudinale è limi- fino ad uno spessore di 40 cm.
la statica complessiva della cupola, perché, grazie tata in alcuni tratti. Nell’intercapedine tra le due calotte si sviluppa
alla loro sezione costante lungo tutto lo sviluppo Con l’inizio della muratura in mattoni (ad un’al- anche l’unica catena lignea, ancorata agli sproni e
verticale della costruzione, contengono la risul- tezza di circa 2,30 m sopra il piano di calpestio posta ad un’altezza dal piano di calpestio di circa
tante degli sforzi all’interno del nucleo centrale di del primo camminamento), invece, la connessio- 8 braccia (7,70 m); la sua utilità a fini statici però
inerzia; essi sono orientati verso il centro teorico ne tra sproni e calotta esterna diventa continua. venne già ritenuta incerta nel 1425, ritenendola
dell’ottagono e costituiscono inoltre elementi di Per un’altezza di circa 90 cm si hanno mattoni di dispendiosa e non necessaria. A una quota di cir-
riferimento affidabili anche per guidare il traccia- 6 cm di spessore, con giunti orizzontali di 2-2,5 ca 10 m dal piano d’imposta è posta invece la se-
mento della curvatura interna ed esterna delle cm e lunghezza di 35-36 cm; poi si hanno mat- conda catena di macigno, con funzioni strutturali
vele e degli sproni intermedi. toni più sottili di 4,5 cm e uguale lunghezza, con per la stabilità dell’opera.
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Figg. 13-14. Viste di corridoi interni.

IL SETTORE TRA SECONDO E TERZO CAMMINA- (prova del fatto che è stata concepita una cupola La tecnica della spinapesce è applicata con una
MENTO poligonale secondo il modello di una circolare). diminuzione della distanza tra le spine fino a 75
Nel marzo 1426, dopo una pausa forzata per di- I filari dei mattoni sono stati murati secondo un cm; per la presa rapida sono stati usati grassel-
scutere problemi tecnici sull’andamento dei lavo- andamento a “corda blanda” al fine di realizzare lo di calce o malta contenente sabbia finemente
ri, la costruzione riprende dal livello del secondo ogni letto di posa come superficie continua, cioè vagliata. Negli sproni sono stati inseriti elementi
camminamento a quota 11,9 m (circa 20 braccia). priva di interruzioni negli angoli. radiali di rinforzo in pietra, le cosiddette “leghe”,
Esso ripropone lo schema planimetrico anulare A contatto con l’intradosso del terzo cammina- che in corrispondenza dei passaggi sono tagliati
del primo; negli sproni sono ritagliati dei varchi mento sono disposte, in direzione radiale, le tra- trasversalmente a filo di muro.
per realizzare la completa continuità del percor- verse della terza catena di macigno. In questo settore i percorsi di risalita hanno un’or-
so; nella mezzeria di ogni lato dell’ottagono si ganizzazione diversa dai precedenti: l’unica via,
aprono passaggi trasversali nella muratura della IL SETTORE TRA TERZO E QUARTO CAMMINA- agibile fino al piano di calpestio del terzo cam-
calotta interna. MENTO minamento, è suddivisa in otto distinti percorsi
In questo settore sono contenute quattro serie di A partire dal luglio 1433 la costruzione prosegue radiali posti in aderenza dell’estradosso delle vele
archi orizzontali, impostati tra gli sproni angolari dal piano del terzo camminamento interno (quo- interne, lungo la mezzeria.
e i mediani a supporto della calotta esterna. ta 23,30 m) fino al serraglio conclusivo, comincia-
A partire dal secondo camminamento, il valore to nel 1435. IL SERRAGLIO
critico dell’inclinazione del letto di posa verso il Qui l’inclinazione dei letti di posa verso il centro Questo elemento costituisce la chiave di volta
centro dell’ottagono (20° circa ad un’altezza di un dell’ottagono raggiunge un valore critico per la dell’intero sistema strutturale e funge da elemen-
metro dal piano di calpestio) ha portato all’ado- tendenza allo scorrimento degli strati murari to di connessione tra cupola e lanterna.
zione di un particolare accorgimento costruttivo: Per risolvere il problema della continuità dell’ap- Il modello brunelleschiano del serraglio è la lo-
la spinapesce. Alcuni studiosi hanno rilevato che a parecchiatura muraria nei punti di collegamento gica conclusione della cupola, di cui rispetta la
partire dal livello di applicazione di quest’ultima i tra vele contigue, vennero predisposti degli spe- geometria dell’impianto, e conferma la funzione
giunti laterali dei mattoni assumono orientamen- ciali mattoni angolari composti da due tronchi di portante del suo telaio strutturale rafforzato da
to radiale, e non più normale ai lati dell’ottagono diversa lunghezza. sproni angolari. Il peso della lanterna grava solo
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Figg. 15-16. A sinistra e in alto: Viste della spina pesce.

Figg. 17-18. A destra: viste delle lanterna.

su setti angolari posti in asse con gli sproni, men- fronte interno di ogni settore, consentono invece
tre il carico della copertura viene ripartito sulla l’affaccio nel pozzo centrale della lanterna.
muratura di contorno. La superficie ideale di contatto tra il serraglio e
Un camminamento, il quarto, attraversa i setti la cupola è quindi un tronco di piramide a otto
angolari ed è contornato dalla muratura che rac- facce con il vertice rivolto verso il basso; la super-
chiude il pozzo della lanterna e da quella di con- ficie interna racchiusa dal serraglio è invece un
tatto con le vele. Qui gli ultimi strati di posa dei cilindro retto a sezione orizzontale ottagonale di
mattoni delle vele raggiungono un’inclinazione di lato pari a circa 2,95 m. In corrispondenza del ser-
circa 60°. Le pareti verticali circondano il vuoto raglio la calotta interna termina su un massiccio
interno dell’occhio della lanterna e quelle oblique anello ottagonale in pietra i cui lati hanno sezione
chiudono idealmente, salvo le aperture per il pas- quadrata con 1,75 m di lato, composta da 16 travi
saggio, l’intercapedine tra le due calotte. in macigno di 0,44 m di lato.
La muratura perimetrale esterna del serraglio
forma nel complesso una struttura tronco-pira- LA LANTERNA
midale rovescia a base ottagonale che circoscrive Il 31 dicembre 1436, in seguito ad un concorso, fu
otto vani a pianta trapezoidale, delimitati tra loro approvato il modello della lanterna elaborato da
dai setti angolari e comunicanti attraverso portali; Brunelleschi; la commissione motivò la scelta con
ogni vano ha accesso indipendente dal basso at- i caratteri di leggerezza e di resistenza, la capacità
traverso portali posti al centro di ogni lato ester- di tenuta alle intemperie, la migliore capacità illu-
no, in asse con ognuna delle otto scale radiali; minante per il vano della cupola.
ogni vano ha due oculi che si affacciano sull’inter- Il progetto brunelleschiano fu rispettato, pur con
capedine dei settori di vela compresi tra gli sproni alcune variazioni, anche dopo la sua morte avve-
angolari e i mediani; delle aperture quadrate, nel nuta nell’aprile del 1446.
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Fig. 19. In alto: modello realizzato dall’Arch. Franco Gizdulich che dimostra
come per vele contigue il piano di giacitura dei mattoni è il medesimo.

Fig. 20. Al centro: visione assonometrica in cui si può notare che per vele
contigue il piano di giacitura dei mattoni è il medesimo (Disegno di R. Corazzi).

Fig. 21. A destra: individuazione della tessitura dei mattoni determinata sui
modelli in vetro resina insistenti su porzioni delle vele 5 e 6 (modelli realizzati
durante i lavori di restauro del 1995 agli affreschi del Vasari e dello Zuccari).

La struttura ha un nucleo centrale che si slancia All’interno di un pilastro angolare del tempietto nico”) fissando alla base della finestra sud della
in verticale ed è irrigidito da un sistema di con- centrale fu ricavato il passaggio verticale di ac- lanterna una tavoletta di bronzo recante un foro
trafforti che, attraverso un raccordo a volute, co- cesso ad un piccolo vano superiore, posto sull’e- del diametro di circa 2 cm. Tra la fine di maggio e
stituiscono il sostegno del tempietto ottagonale stradosso della cupoletta interna e coperto dalla la fine di giugno, verso mezzogiorno, il passaggio
che contiene il vano interno della lanterna e che “pergamena”, la struttura conica di coronamento dei raggi solari illumina il pavimento della Cappel-
fungono anche da elementi di continuità dello su cui è impostata la palla terminale. la della Croce dove si trovano una linea meridiana
sviluppo dei costoloni angolari. Quest’ultima fu realizzata nel 1472 da Andrea del e due marmi con la funzione di contrassegni sol-
Le facce laterali del volume centrale ospitano dei Verrocchio in ottone e dorata in superficie, e con stiziali. Lo gnomone fu poi restaurato nel Sette-
finestroni centinati su piedritti, dall’accentuato un diametro di circa quattro braccia (2,35 m); nel cento dal padre gesuita Leonardo Ximenes.
sviluppo verticale. Tramite dei varchi negli otto corso dei secoli però la Cupola è stata colpita da
contrafforti radiali, che liberano dei pilastri ester- molti fulmini, uno dei quali, il 27 gennaio 1601 TRIBUNE E TRIBUNE MORTE
ni, si sviluppa anche a questa quota (37,75 m) un causò la caduta della palla della lanterna, di buo- Le tribune furono completate nel 1420 (e quindi
percorso anulare. na parte della “pergamena” e della cornice. Suc- prima dell’inizio della costruzione della Cupola).
Il marmo della composizione non ha solo carat- cessivamente con un restauro si cercò di ripristi- Le tribune morte furono aggiunte su disegno del
tere di rivestimento superficiale, ma costituisce nare la situazione secondo l’antico modello, ma Brunelleschi e sorgono sulla verticale dei quattro
esso stesso struttura portante dato che si tratta la palla assunse dimensioni un po’ più grandi e, pilastri. Si tratta di edicole poste a coronamento
di blocchi di grande dimensione, dei quali è stato su consiglio del Buontalenti, venne fatta una fine- esterno di ciascuno dei quattro piloni di sostegno
sfruttato il valore di elevata resistenza meccani- strina per dar luce e perché rendesse più agevole della Cupola. Questa definizione compare nei do-
ca. I pilastri sono costituiti da blocchi monolitici salire alla croce. Solo nel 1859, a più di un secolo cumenti a partire dagli anni quaranta del Quat-
sovrapposti, con giunti orizzontali molto sottili, dall’invenzione di Benjamin Franklin, sulla Cupola trocento e probabilmente indica che le tribunette
all’interno cavi e riempiti in corso d’opera di cal- vennero posti dei parafulmini. non racchiudono spazi accessibili dal livello della
cestruzzo alleggerito per ridurne il peso; anche Nel 1475 Paolo dal Pozzo Toscanelli, scienziato e chiesa e non assolvono ad alcuna funzione ceri-
le volute di coronamento dei contrafforti radiali matematico amico di Brunelleschi, realizzò uno moniale. Sia le tribune che le tribune morte sono
sono elementi pressoché monolitici. gnomone (più propriamente un “foro gnomo- nate con la funzione di contrafforti per contra-
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Fig. 22. Immagine della “cupolina” rinvenuta all’interno dell’ex Teatro degli
Intrepidi (foto di A. Bartolozzi).

stare le spinte orizzontali della Cupola; il collega- pietra e comincia quella in mattoni che, proce- gato. Non resta testimonianza del modo di soste-
mento tra queste strutture però subì grosse lesio- dendo verso l’alto, prende gradatamente la carat- nere le centine e di posizionarle correttamente
ni per effetto sia delle spinte della Cupola che per teristica disposizione a “corda blanda”. rispetto ai riferimenti di quota e di orientamento;
differenti assestamenti verticali delle strutture in La massima inclinazione verso l’interno dei corsi non è escluso che esse fossero vincolate a una
questione e dell’ottagono e la loro iniziale funzio- di mattoni risulta di poco superiore ai 60°. struttura centrale avente funzione di coordina-
ne di contrafforti oggi è probabilmente quasi del Lo spessore medio dei mattoni è compreso fra mento strutturale e geometrico. In ogni caso è
tutto venuta meno. 4,5 e 5 cm, mantenuto costante all’interno dei evidente che a guidare la curvatura delle vele do-
singoli corsi di muratura, e lunghezze variabili vessero esserci negli angoli elementi conformati
L’APPARECCHIATURA MURARIA E I METODI tra 12 e 45 cm, con alcune anomalie rappresen- secondo criteri di geometria elementare, disposti
REALIZZATIVI tate da elementi di lunghezza inferiore a 10 cm. su piani verticali orientati radialmente e incidenti
La muratura della parte più bassa della Cupola Lo spessore dei letti di malta è compreso tra 4 e su un comune asse centrale10. Nella ricostruzione
è costituita da grossi blocchi squadrati di pietra 10 cm e un’organizzazione della muratura per fi- del Mainstone del metodo del “gualandrino” con
arenaria murati con sottili letti di calce lievemen- lari ottenuti con mattoni regolari divisi da giunti tre “corde” si ipotizza che per il tracciamento di
te declinanti al basso verso l’asse della Cupola, di malta ad andamento rettilineo e paralleli fra ogni spigolo dell’intradosso della calotta interna
approssimativamente normali alle superfici delle loro. E’ stato infine verificato che la muratura dei si materializzasse un triangolo isoscele che ruo-
due calotte. costoloni si presenta ordinata e rigorosa, men- tando attorno alla sua base orizzontale descrives-
E’ una muratura a tutto spessore sino a circa 3,50 tre quella rimanente sembra realizzata più libe- se col suo vertice il tracciato dell’intradosso dello
m sopra il piano di spicco della volta, per poi di- ramente e con minore attenzione compositiva; spigolo. E’ certo che per controllare la curvatura
vidersi nelle due calotte tra questa quota e i 7,00 i giunti di malta, sottili e regolari nella muratura degli otto spigoli fossero impiegate otto sagome
m circa sopra il piano di spicco della Cupola (cor- dei costoloni, nelle rimanenti aree hanno dimen- di legno (rivestite in ferro contro l’usura) costruite
rispondente a un’inclinazione di circa 10° sull’o- sioni considerevoli ed uno sviluppo caratterizzato nel 1420 e rinnovate periodicamente11.
rizzontale del raggio che negli spigoli unisce la da variazioni di spessore. In ogni caso le operazioni di tracciamento richie-
mezzeria della muratura al centro di curvatura); Per quanto riguarda il tracciamento della Cupola, devano un attento coordinamento nell’imposta-
proprio da questa quota termina la muratura in non si hanno notizie certe circa il metodo impie- zione di riferimenti su diversi settori della strut-
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Figg. 23-24-25. Nuvola dei punti della Cupola esterna, interna e


dell’intercapedine fra le due cupole.

tura; per evitare discontinuità strutturali e per ti in corrispondenza degli sproni angolari.
compensare eventuali irregolarità dovevano es- Di questi fu intuita la funzione fondamentale per
sere effettuati frequentemente controlli di curva- la stabilità della Cupola.
tura della volta con centine-guida angolari, della Per verificare la curvatura degli otto spigoli ven-
convergenza al centro dei giunti laterali dell’ap- nero impiegate otto sagome di legno. Ciascuna di
parato murario e dei piani verticali degli sproni e queste aveva una lunghezza pari a circa 2.65 m e
controlli dell’inclinazione costante per ogni letto spessore di un braccio ed era tenuta ferma con
di posa. tiranti fissati ai ganci metallici affioranti dalla mu-
Un operaio per poter eseguire un lavoro all’inter- ratura fino al momento in cui non fosse terminata
no o all’esterno di una muratura veniva sospeso la porzione delle vele adiacenti allo spigolo.
nel vuoto a mezzo di un paio di brache e tre corde Successivamente veniva spostata verso l’alto per
avevano il compito di spostare l’operaio medesi- far proseguire la realizzazione della muratura nel-
mo verso il basso o l’alto e verso sinistra o destra. la parte più alta.
Per la realizzazione della Cupola, come si sa, il Le superfici delle vele erano determinate da rette
Brunelleschi adottò la soluzione di murare senza orizzontali che venivano posizionate a due spigoli
centine e decise di suddividere il cantiere in otto adiacenti e che erano determinate con livelle e
parti e precisamente in un numero pari alle otto strumenti di traguardo ottico.
vele; la programmazione del lavoro secondo que- Nel Cinquecento, Giovan Battista Gelli racconta
sta organizzazione dava la possibilità di fare avan- che il Brunelleschi facesse preparare un grande
zare in altezza in maniera uniforme la muratura piano sulle rive dell’Arno su cui sarebbero state
sugli otto lati dell’ottagono. tracciate le varie parti della Cupola a grandezza
Inoltre per non creare zone deboli, da un punto di naturale per poter di conseguenza ricavare i vari
vista statico, vennero utilizzate le corde blande in disegni.
maniera da evitare discontinuità dei piani tangen- Certo che il Brunelleschi dovette anche pensare e
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Figg. 26-27. A sinistra: rappresentazione in pianta e sezione ed assonomet-
rica della nuvola dei punti di due costoloni con indicazione della circonferenza
teorica.

Figg. 28-29. In basso: rappresentazione in pianta e sezione ed assonometrica


della nuvola dei punti di due vele con indicazione dell’ellisse teorica.

risolvere il problema della costruzione geometri- individuato la soluzione più opportuna confron-
ca dei costoloni angolari e meridiani. tandosi con i vari Alberti, Toscanelli, ecc.
Il Bartoli fa un’ipotesi geometricamente valida
e più precisamente: … Sarebbe stato sufficiente INDAGINI SVOLTE SULLA CUPOLA12
traguardare la faccia del costolone in costruzione RILIEVO CON IL LASER SCANNER
con qualunque punto della faccia omologa del co- Nel febbraio 2004 è stato eseguito un primo rilie-
stolone opposto anch’esso in costruzione perché vo con il scanner laser dalla società fiorentina Ge-
si sarebbero trovate sullo stesso piano verticale. neral Engeneering – Galileo Siscam Tecnology – in
Gli operatori trovandosi da parti opposte stavano collaborazione con la Codevintec di Milano. Per il
compiendo delle operazioni di proiezione proietti- rilievo è stato utilizzato uno strumento del tipo «a
va (sicuramente il Brunelleschi conoscendo la ge- tempo di volo», ritenuto il più adeguato sia per la
ometria fu in grado di escogitare questo sistema). portata che per la velocità di acquisizione.
E’ bene ricordare che il Brunelleschi nelle istru- Questo strumento ha permesso di definire le vo-
zioni dettate nel 1420 all’Opera del Duomo dice: lumetrie della Cupola nella loro globalità e di do-
“Murinsi le Cupole nel modo disopra, senz’alcuna cumentare tutte le superfici in maniera continua
armadura, massime insino a braccia 30: ma da con una nuvola di punti, che copre il manufatto in
indi in su, in quel modo che sarà consigliato e de- maniera omogenea.
liberato per quei maestri che l’avranno a murare: Sono state rilevate tre vele nella parte nord-ovest
perché nel murare la pratica insegna quel che sia dal timpano della cattedrale) dell’estradosso
ha da seguire”. esterno, e una porzione di due vele (parte nord-
Questa affermazione ci fa pensare che il Brunel- ovest dal primo ballatoio).
leschi abbia risolto i vari problemi che gli si pre- Un ulteriore rilievo con scanner laser è stato ese-
sentavano durante la fase costruttiva e che abbia guito nel 2006 dalla ditta GEOARTE S.T.A. (Sistemi
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Tecnologici Avanzati) s.r.l. di Castelfranco di Sopra


(Arezzo).
In questo caso è stato rilevato tutto l’intradosso
della Cupola interna.
Questa nuvola di punti è stata oggetto del presen-
te studio per la ricerca della geometria del profi-
lo della Cupola, che è poi stata confrontata con
quello ottenuto dalla ditta FO.A.R.T. con il rilievo
fotogrammetrico. Con il rilievo con il laser scan-
ner è stato possibile dimostrare che le sezioni
realizzate sulla mezzeria delle vele della Cupola
sono rappresentate da archi di ellissi e le sezio-
ni quali archi di circonferenza si trovano in corri-
spondenza dei costoloni.
RILIEVO CON IL METODO GEORADAR
Nel maggio 2002 è stata eseguita una prima in-
dagine geofisica non invasiva con strumentazione
georadar sull’estradosso della vela interna, posta
a sud-est .
Lo scopo era quello di individuare e mappare l’e-
ventuale presenza di cavità o di elementi di con-
solidamento presenti nello spessore della mura-
tura. sce per uno spessore che non supera i 70 cm; per
Sono state utilizzate antenne da 600 e 1500 MHz, la cortina opposta, ben delineata per le riflessioni
con verso di percorrenza sulla superficie della lineari del segnale registrate sempre a circa 1,75
vela perpendicolare rispetto al piano di riferimen- m dalla superficie, si ipotizzano le stesse carat-
to dei ballatoi, dal basso verso l’alto e con passo teristiche di tessitura e le stesse dimensioni. Per
di 50 cm. la parte intermedia, definita «riempimento», è
Le immagini ottenute con il georadar rappresen- possibile ipotizzare un vero e proprio sacco con
tano le sezioni verticali relative ognuna ad un materiale incoerente, oppure una diversa appa-
profilo lineare coperto dall’antenna mobile sulla recchiatura degli elementi in cotto.
superficie investigata. A partire dal vano in alto si sono evidenziate trac-
Per ogni settore sono state messe a confronto le ce di possibili elementi di collegamento tra le
sezioni ottenute con le diverse frequenze e sono parti. Si tratta di riflessioni abbastanza lineari, che
state studiate le caratteristiche elettriche dei ma- partono dall’intradosso della calotta, sono incli-
teriali costituenti la parti indagate, la velocità di nate sempre nello stesso modo e sembrano «an-
propagazione delle onde elettromagnetiche, la negate all’interno» del livello di «riempimento».
permittività elettrica relativa (costante dielettri-
ca) e le profondità raggiunte. RILIEVO CON IL METODO TOMOGRAFICO
Dall’elaborazione dei dati è emerso che la sezio- Sulla Cupola, l’indagine tomografica, ha eviden-
ne della Cupola è formata fondamentalmente da ziato la presenza di materiali con valori di resi-
due «paramenti o fronti», all’interno dei quali si stività assai diversi fra loro, in particolare è stato Figg. 30-31-32. Indagini georadar e tomografia.
trova un «riempimento». riconosciuto un primo livello superficiale (lato 1 Riempimento-2 Mattoni spina pesce-3 Mattoni posti per piano
Il materiale del fronte estradossale è sicuramente estradosso) dello spessore di circa 0,50-0,60 m. 4 Complesso antenna. Trasmettitore-5 Impulso elettromagnetico
di risposta di un materiale con riflettività alta (laterizio)-6 Impulso
costituito da una tessitura in mattoni, caratteriz- E’ presente un secondo livello di materiali più elettromagnetico inviato dal radar al materiale-7 Impulso elettromagnetico
zata dai filari della corda blanda e dalla spinape- omogenei e conduttivi, dello spessore di circa di risposta di un materiale con riflettività bassa.

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0,80 m. Vi è la presenza di un terzo strato, fino


all’incontro con l’intradosso, di materiali con resi-
stività maggiore, paragonabili alla zona estrados-
sale.
La zona centrale della Cupola (quella con i valo-
ri più bassi di resistività) ha valori di resistività
comparabili con la zona in cui è presente un ar-
chitrave di arenaria, in corrispondenza della parte
bassa-centrale del grigliato tomografico.
I risultati conclusivi e congiunti delle varie meto-
dologie utilizzate sulla vela indagata, non consen-
tono di ipotizzare la presenza di materiale ferroso
utilizzato come armatura strutturale della Cupola
del Domo. Diversamente nei camminamenti le
fasce metalliche e/o ferrose hanno dimensioni e
lunghezze maggiori, spesso superiori ad uno-due
metri di lunghezza, ma soprattutto hanno una ge-
ometria ricorrente nei vari vani indagati.
La struttura della Cupola può essere assimilata ad
una struttura costituita da tre strati di spessore
abbastanza costante, ma costituito da litotipi di-
versi, sia dal punto di vista della riflettività elet-
tromagnetica, sia dal punto di vista della resisti-
vità elettrica. relazione pubblicata sugli atti del Dipartimento di
Scienza di Costruzioni e dalla prof.ssa Berta Leg-
RILIEVO CON IL METODO ENDOSCOPICO geri, hanno dato l’opportunità di avere, insieme
E’ stato possibile l’utilizzo di questa apparecchia- alle foto della superficie interna di ciascun caro-
tura per la presenza di fenditure e spaccature, taggio, la conferma di quanto è stato ottenuto
all’interno delle quali è stato introdotta una son- con le indagini di georadar e tomografia.
da rigida o flessibile dell’endoscopio.
Attraverso il sistema ottico è stato osservato, fo- INDAGINI CON IL METAL DETECTOR
tografato e filmato alle varie profondità quale ri- Nell’ambito delle prospezioni tomografiche e ge-
sulta essere l’assetto murario della Cupola. Sono oradar, sono state effettuate anche delle indagini
state approntate più riprese di cui si riportano i con il metal detector. Sulla porzione di vela il me-
risultati e le varie relazioni. tal detector ha rilevato la presenza di materiale
Si deve far notare che durante l’indagine accurata ferroso.
della superficie di questa vela, è stato scoperto Lungo i corridoi delle vele est ed ovest le linee si
un carotaggio (Ø cm 8 e profondo m 2.00) a suo dispongono parallelamente al perimetro del cam-
tempo effettuato da qualche ricercatore3. minamento, in posizione ravvicinata all’intrados-
Da una approfondita ricerca è emerso che furono so della calotta esterna; in particolare, lungo la
eseguiti ben quattro carotaggi su quattro vele e vela ovest un’anomalia raggiunge la lunghezza di
di cui riportiamo le immagini e le relative rela- 4,00 m, sviluppandosi lungo quasi tutto il vano tra
zioni. Oltretutto in uno di questi carotaggi è sta- il costolone d’angolo e quello intermedio.
to rinvenuta la camicia, vi era depositato quota Le altre linee risultano avere una lunghezza me-
parte di materiale carotato. Le carote non sono dia di 80/90 cm con un’inclinazione di circa 30°
più esistenti in quanto furono utilizzate per prove rispetto al perimetro del camminamento. Figg. 33-34-35. Fenditura e carotaggio di ø 80 mm. e profondo 2.00 m e
di laboratorio, ma le loro immagini, fornite dalla Come si può osservare dall’indagine georadar carota.
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Fig. 36. Confronto tra i radargrammi realizzati sulla Cupola e sul modello
sperimentale.

Fig. 37. Modello in legno realizzato da R.. Corazzi. Il modello evidenzia le parti
strutturali della Cupola.

eseguita nel 2002 sono ben chiari i segnali inclina- pietra, mattoni e da ferro (questo è stato realizza- “permittività” che ha confermato la profondità
ti che rappresentano i ferri e che sono posizionati to con tubi innocenti e inclinati di un angolo pari delle riflessioni individuate nella Cupola.
nelle zone che interessano la cupola portante; il a 45°). In corrispondenza delle barre metalliche inserite
ferro fu acquistato durante il periodo di costru- L’indagine georadar svolta sul modello ricostruito nel modello, sono state riconosciute le medesime
zione della Cupola come dimostrano i documenti è stata svolta utilizzando la medesima strumenta- forme di riflessione individuate nella Cupola.
dell’archivio dell’Opera del Duomo editi nel sito zione utilizzata durante i rilievi condotti all’inter- In conclusione, le modalità costruttive ipotizzate
“Gli anni della Cupola”. no della Cupola di Firenze. in seguito ai rilievi georadar, tomografia, endo-
Le misure raccolte, elaborate con apposito sof- scopia, metal detector svolti sulla Cupola, sono
INDAGINE SVOLTE SUL MODELLO SPERIMEN- tware, hanno permesso di individuare le medesi- state confermate dai rilievi svolti sul modello, sia
TALE me riflessioni riscontrate nel paramento murario dal punto di vista dei materiali utilizzati, sia dal
Per poter verificare in maniera esatta la compo- della vela della Cupola del Duomo, tali da confer- punto di vista geometrico della struttura e dei rin-
sizione della cupola interna portante e determi- mare la struttura composta da tre strati: il primo forzi metallici.
nare l’effettiva composizione e posizione dei ma- (estradosso) in laterizio di mattoni “spina pesce”,
teriali è stato realizzato un modello sperimentale il secondo (intermedio) costituito da un riempi-
nel resede della sede della Facoltà di Architettura mento misto di malta e elementi lapidei e/o di
in piazza Ghiberti di Firenze. Il modello è stato laterizio, mentre il terzo (intradosso) sempre in
realizzato costituito da due paramenti più esterni laterizio di mattoni “spina pesce”.
di dimensioni pari a 75 cm e costituti da mattoni Gli spessori sono stati confermati dal rilievo geo-
e malta e da una zona interna formata da malta, radar svolto sul modello attraverso il parametro
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NOTE [10] Fanelli G., Fanelli M. La Cupola -Corazzi Roberto, Conti Giuseppe, desia e Scienze Affini dell’ I.G.M.», -Nardini Despotti Mospignotti A., fasc. 1, pp. 65-80.
del Brunelleschi. Storia e futuro di 2007, Indagini non invasive e rilievi XXX, 1971, pp. 158-184. 1885, Filippo di Ser Brunellesco -Sgrilli Bernardo Sansone, 1733,
[1] Non si può parlare di ottagono una grande struttura, p. 193 Man- della cupola di Santa Maria del Fio- -Galluzzi Paolo, 1996, Gli ingegneri e la Cupola del Duomo di Firenze, Descrizione e studi dell’insigne
regolare perché c’è una differenza dragora, Firenze 2004. re a Firenze, in Costruire in laterizio del Rinascimento da Brunelleschi a Dalla Tipografia di Giuseppe Meuc- Fabbrica di Santa Maria del Fiore,
di misura tra i lati che raggiunge n. 115 Faenza Editrice, Faenza, Leonardo da Vinci, catalogo della ci, Livorno. Metropolitana fiorentina, Per Ber-
anche i 63 centimetri. Cfr Corazzi [11] Si veda in proposito Spirali Sfe- Gennaio-Febbraio. mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, -Nelli Giovan Battista, 1753, Ragio- nardo Paperini, Firenze.
R., Conti G., Marini S., Cupola di ra di MC Escher, 1999 Cordon Art -Corazzi Roberto, 2005, Il rilievo 22 giugno 1966-6 gennaio 1997), namento sopra la maniera di voltar
Santa Maria del Fiore. Tra ipotesi e BV – Baarn – Olanda e MC Escher’s -Vasari Giorgio, 1991, Le vite de’
con indagini avanzate – La Cu- Giunti, Firenze. le cupole senza adoperarvi le cen- più eccellenti architetti, pittori et
realtà, p. 19, Bologna 2005. “Speres Spirals” (“Bolspiralen”) di pola di santa Maria del Fiore, in “I tine, in Discorsi di Architettura del
stampa xilografia del 1958. -Guasti Cesare, 1974, Un disegno scultori italiani, da Cimabue, insino
percorsi del Principe” a Firenze – di Giovanni di Gherardo da Prato, senatore Giovan Battista Nelli, per a’ tempi nostri, Firenze, per i tipi
[2] La catenaria è una curva piana Rilievo integrato tra conoscenza e gli Eredi Paperini, Firenze.
che si dispone secondo l’equilibrio [12] Per maggiori approfondimenti poeta e architetto, concernente alla di Lorenzo Tormentino, 1550; rist.
lettura critica (ed. Emma Mandelli), Cupola di Santa Maria del Fiore, -Opera di Santa Maria del Fiore in a cura di L. Bollori e A. Rossi, pre-
di un filo o di una catena, fissata consultare R. Corazzi, G. Conti Il se- Materia e geometria 15/2005, Ali-
agli estremi e soggetta al suo peso. greto della Cupola del Brunelleschi Belle Arti. Opuscoli descrittivi e bio- Firenze., 1939, Rilievi e studi sulla sentazione di G. Previstali, Torino,
nea Editrice, Firenze. pgg. 21 – 36. grafici, Firenze. Cupola del Brunelleschi eseguiti Einaudi.
a Firenze-The Secret of Brunelle-
[3] Bernoulli Giovanni (1667 – schi’s Dome in Florence, Angelo -Corazzi Roberto, 2005, Il rilievo. -Guasti Cesare, 1974, La Cupola di dalla Commissione nominata il 12 -Verdon Timothy, 1995, a cura di,
1748) nacque a Basilea da una Pontecorboli, Firenze 2011. Indagini in profondità sul modello Santa Maria del Fiore illustrata con gennaio 1934, Firenze. Alla riscoperta di Piazza del Duomo
famiglia di illustri matematici e in- reale con strumentazioni avanzate: i documenti dell’Archivio dell’Opera -Ricci Massimo, 1995, Tecnologia in Firenze. 4: La Cupola di Santa
sieme al fratello Giacomo affrontò il georadar. in Le metodologie inno- secolare, Barbera Bianchi e Comp., della Cupola di Santa Maria del Maria del Fiore. Saggi di C. Acidini
lo studio della catenaria. Se un filo BIBLIOGRAFIA vative integrate per il rilevamento Firenze 1857, rist. anast. A. Forni, Fiore in relazione ad una ipotesi Luchinat, S. Di Pasquale, M. Lin-
appeso ai due estremi è soggetto a dell’architettura e dell’ambien- Bologna. sulla sua regola di costruzione, in gohr, A. Paolucci. Centro Di, Firenze.
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