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SPORT

E
DISABILITÀ
1
Al termine della lezione dovresti essere in grado di:

1. Definire che cos’è la disabilità e le diverse tipologie

2. Spiegare l’impatto dell’attività sportiva sugli atleti


con disabilità.

3. Identificare i fattori che influenzano il


coinvolgiemento degli atleti con disabilità nella
pratica sportiva

2
La disabilità è una parte della
condizione umana

Quasi tutti siamo stati o saremo, temporaneamente o


permanentemente, menomati ad un certo punto nella vita.

Secondo il Rapporto Mondiale sulla


disabilità dell‘OMS,
circa il 10% della
popolazione mondiale,
cioè 650 milioni di persone,
vive con una forma di disabilità.

Online alla pagina web


http://www.who.int/disabilities/world_report/en/index.html.
3
Che cos’è la disabilità?

“Disabilities is an umbrella term, covering impairments,


activity limitations, and participation restrictions.
Disability is thus not just a health problem.
It is a complex phenomenon, reflecting the interaction
between features of a person’s body and features of the society
in which he or she lives”

World Health Organization. Retrieved 11 August 2012.

4
International Classification of Impairments,
Disabilities and Handicaps (ICIDH)
OMS, 1980

MENOMAZIONE DISABILITÀ HANDICAP


• Perdita, malformazione o • Riduzione parziale o totale • Limita o impedisce il
insufficienza di un organo, della capacità di compiere compimento di un ruolo
di una struttura o di una un’attività con le modalità o considerato come normale
funzione. nei limiti considerati normali in base all’età, al sesso e ai
per una persona. fattori socio-culturali della
• Malattia in sé e alla sua persona.
esteriorizzazione in • Concretizza le limitazioni
termini di lesione. • Ricaduta sociale che deriva
implicate nella menomazione.
dalla menomazione o dalla
• Può modificarsi solo in • Sarà spesso permanente, disabilità.
relazione a cure sanitarie, anche se determinanti
mediche, chirurgiche e interventi potranno ridurne • È strettamente correlato al
farmacologiche, che l’entità. contesto e può subire
spesso sono in grado di notevoli modificazioni per
ridurla solo in parte. l’effetto di diverse variabili.

ISTAT, Disabilità In Cifre, Il concetto di disabilità. Online al sito web


5
http://www.handicapincifre.it/documenti/concettodisabilit%C3%A0.asp#par4 .
ICF – Classificazione internazione del
funzionamento, della disabilità e della salute

Il 22 Maggio 2001 è stato approvato il


secondo documento dell’OMS:
l‘International Classification of
Functioning, Disability and Health (ICF).

Disabilità come risultato di una


complessa interazione tra
condizioni di salute di un individuo
www.who.int/classification/icf
e fattori ambientali in cui vive.

6
Nuova definizione, nuova prospettiva

IMPAIRMENT, DISABILITY,
HANDICAP

• Valore universale
• Definizione dal negativo al positivo
• Disabilità come frutto dell’interazione
individuo-ambiente

• FUNZIONI CORPOREE
DISABILITÀ • STRUTTURE CORPOREE
• ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE
• FATTORI AMBIENTALI

7
La disabilità diventa un concetto relativo
e non assoluto

DA HANDICAP A PARTECIPAZIONE SOCIALE:


– Risposta che la SOCIETÀ è in grado di fornire.

– Vissuto e caratteristiche soggettivo della PERSONA.


CORPO

DA PERSONA DISABILE O DIVERSAMENTE


SOCIETÀ MENTE ABILE A PERSONA CON DISABILITÀ

MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE di ENGEL

8
Differenziazione primaria delle disabilità

CONGENITA DISABILITÀ
ACQUISITA

FISICA SENSORIALE INTELLETTUALE

9
DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI,
PERCHÈ?

Garantire un confronto con


l’avversario che abbia
potenzialità e caratteristiche
il più possibile paritarie
alle proprie.

Nella pratica sportiva si distinguono le seguenti categorie:


 Disabili fisici
 Disabili sensoriali ciechi - Disabili sensoriali sordi
 Disabili psico-mentali
 Les Autres 10
SPORT E DISABILITÀ IN ITALIA

• Relativamente poco diffuso ma in aumento: il 26% dei


disabili pratica attività sportiva.

• Il motivo prevalente della pratica sportiva è lo svago,


soltanto dopo subentra lo scopo terapeutico.

• Il numero di disabili che praticano sport è ……

11
SPORT E DISABILITÀ IN ITALIA
“La pratica dell’educazione fisica e dello sport
è un diritto fondamentale per tutti.
Ogni essere umano ha il diritto fondamentale
di accedere all’educazione fisica e allo sport,
che sono indispensabili allo sviluppo della sua personalità”
Carta Internazionale per l’educazione e lo Sport,art.1, UNESCO 22/11/1979

La Legge 15 luglio 2003, n.189 ha portato al nuovo assetto


organizzativo della Federazione Italiana Sport Disabili che si è
definito in Comitato Italiano ParaOlimpico.

12
Comitato Italiano Paralimpico (CIP)

 Disciplina, regola e gestisce le


attività sportive per persone
disabili sul territorio nazionale.

 Coordina e favorisce la
preparazione atletica delle
rappresentative paralimpiche in
http://www.comitatoparalimpico.it
vista dei Giochi Paralimpici Estivi
ed Invernali.
13
PARTE 2

14
IL VALORE DELLO SPORT NELLA
DISABILITA’

RISORSA
TERAPETUTICO-
RIABILITATIVA

STRUMENTO di FORMA di
INCLUSIONE AUTO-
SOCIALE REALIZZAZIONE

15
SPORT COME RISORSA
TERAPETUTICO-RIABILITATIVA
• SPORT COME BENESSERE PER LA PERSONE

• ATTIVITÀ FISICHE ADATTATE (APA) : attività fisiche e


sportive mirate ad interessi e capacità di persone che hanno
specifiche caratteristiche.

Sir Ludwig Guttmann, 1944


Ospedale di Stoke Mandeville

16
Lo sport come un’importante attività riabilitativa
con ripercussioni positive nel percorso di
abilitazione post-ospedaliera.

• Sviluppare capacità residue al fine di raggiungere un miglior


recupero psicofisico e quindi maggior autonomia.

• Recuperare un buono stato


psicologico con riduzione
del tasso di mortalità e
degli stati depressivi.

17
• I edizione dei «Giochi di Stoke Mandeville» per atleti
28 LUGLIO con disabilità.
1948

• Antonio Maglio propose a Guttmann di svolgere la IX


1952 edizione dei «Giochi di Stoke Mandeville» a Roma.

• I Giochi si svolsero durante le Olimpiadi di Roma


1960

• Olimpiadi per disabili a Tokio: 390 partecipanti…


1964..

• …Paraolimpiadi invernali di Vancouver : 45 nazioni


..2010 con 650 atleti

18
SPORT COME STRUMENTO
DI INCLUSIONE SOCIALE
• DAL MODELLO MEDICO INDIVIDUALE AL MODELLO
STRUTTURALE SOCIALE.

• DALL’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE SOCIALE


Dal rendere la persona adatta all’ambiente a modificare in
modo interattivo la persona e l’ambiente.

19
“È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica,
104 / 1992 psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di
1992 LEGGE
apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da
QUADRO
determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.”

Attraverso il progetto individuale per la persona con disabilità (art. 14) il


legislatore prevede una "presa in carico globale e personalizzata" della
328/2000
2000 persona.
LEGGE TURCO
La finalità deve essere la piena inclusione sociale nel proprio contesto
familiare e sociale e quindi la qualità di vita.

2001 e ICF
Organizzazione Nuova definizione di DISABILITÀ.
2006 mondiale della Sanità

“Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche,


CONVENZIONE mentali,intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con
2006 ONU
Articolo 1 – punto 2 varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione
nella società su una base di eguaglianza con gli altri.”
20
Convenzione ONU sui diritti delle persone
con disabilità (2006)

Art. 30 : Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport
"Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di
uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle
persone con disabilità:
(a) l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili;
(b) l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati
accessibili;
(c) l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi
turistici, monumenti e siti importanti per la cultura nazionale “.

La Convenzione amplia le potenzialità della pratica sportiva,


estendendo il suo valore dalla sola dimensione socio-sanitaria
in un’ottica di INCLUSIVITÀ.
21
SPORT COME FORMA DI
AUTOREALIZZAZIONE

Attraverso lo sport è possibile un


recupero e un mantenimento
mirato delle POTENZIALITÀ
individuali, e un’espressione delle
risorse e abilità non solo residue,
ma LATENTI ed inespresse, che
l’individuo non sa di possedere.

22
L’attività sportiva può aiutare la persona a:

• Ri-costruire la propria identità

• Promuovere una miglior relazione con il proprio corpo.

• Potenziare le capacità di
coping, di resilienza e il
senso di autoefficacia.

23
L’attività sportiva può aiutare la persona a:

• Permette lo scarico
dell’aggressività e di energie
represse.

• Favorisce il confronto e la
socializzazione con gli altri.

• Incrementare la fiducia in se
stessi e l’autostima.

24
25
I FATTORI CHE INFLUENZANO
IL COINVOLGIMENTO DEGLI
ATLETI CON DISABILITÀ

1. CARATTERISTICHE SPORT
DELLO SPORT
2. CARATTERISTICHE
DELL’ATLETA
3. CARATTERISTICHE ALLENATORE ATLETA
DELL’ALLENATORE

26
CARATTERISTICHE DELLO SPORT:
CONOSCERE LA TECNICA
• Conoscenza dettagliata della didattica e della propedeutica
dell’insegnamento della disciplina sportiva.

• Conoscenza delle regole e della tattica di gioco.

• Costruzione di abilità fondamentali.

• Strategie individualizzate.

• PIANIFICARE e PROGETTARE, concordando con gli atleti, il


piano di attività (durata, tipologia e obiettivi).

27
CARATTERISTICHE DELLO SPORT:
QUALI SPORT?

1. SPORT INVARIATI: destinati a persone con lieve


disabilità che hanno la possibilità di raggiungere livelli di
sviluppo pari a persone normodotate

2. SPORT CON REGOLE ADATTATE per persone con


disabilità media grave.

3. ATTIVITA’ MOTORIE ADATTATE per le persone con


disabilità grave.
28
CARATTERISTICHE DELL’ATLETA
CONOSCERE L’ATLETA

OSSERVARE, ASCOLTARE, VALUTARE il soggetto

 Conoscere la persona

 Conoscenza specifica della patologia

 Conoscenza delle capacità residue 29


CARATTERISTICHE DELL’ATLETA
CONOSCERE L’ATLETA
La persona con disabilità mostra difficoltà di relazione e
adattamento all’ambiente, per alterazioni sul piano:

a. PERCETTIVO: significative alterazioni dei canali percettivi,


della propriocezione e dello schema corporeo.

b. COGNITIVO: pensieri, attenzione, memoria,


apprendimento, intelligenza, comunicazione, linguaggio.

c. EMOTIVO: presenza di una organizzazione o struttura rigida


del Sé, con vissuti di rabbia, paura, lutto, frustrazione e
impotenza che il soggetto ha difficoltà di elaborate e
contenere.
30
CARATTERISTICHE DELL’ATLETA
CONOSCERE GLI AUSILI

Rispondere in modo più efficace


alle difficoltà funzionali della
persona.

Un idoneo utilizzo di ausili


permette all’atleta di:
– Condizioni di massima sicurezza.
– Migliorare la partecipazione
all’attività.
– Ottenere risultati adeguati.

L’ausilio deve essere scelto sulla base delle capacità residue,


sostituendo ciò che non c’è e adattandosi bene con ciò che già c’è.
31
CARATTERISTICHE DELL’ATLETA

CONOSCERE L’ATLETA CONOSCERE GLI AUSILI

Migliorare la programmazione del piano di attività.

Potenziare le risorse cognitive ed emotive valorizzando il


benessere emozionale.

Incrementare la partecipazione e la motivazione allo sport.

32
CARATTERISTICHE DELL’ALLENATORE:
CONOSCERE SE STESSI
Chi lavora con atleti disabili deve imparare
a sentire prima ancora che a capire,
per poter entrare empaticamente in contatto
e metabolizzare in prima persona la sofferenza.
S. Sereno, 2007.

I requisiti che un buon operatore sportivo deve possedere nella


relazione con l’atleta sono:
 CAPACITÀ MOTIVAZIONALI

 CAPACITÀ EMPATICHE

 CAPACITÀ RELAZIONALI
33
CAPACITÀ MOTIVAZIONALI
Aiutare l’atleta (anche disabile)
a trovare un senso in quello che fa e far sì che ciò,
possa soddisfare in qualche modo i suoi bisogni.

MOTIVAZIONE ESTRINSECA MOTIVAZIONE INTRINSECA


ottenere un risultato e una a conoscere, a capire, a
vittoria, evitare una punizione diventare capaci, abili nel
compiere certe prestazioni, a
crescere e realizzare il proprio
progetto di vita.

34
CAPACITÀ EMPATICHE

EMPATIA
Empàtheia, en-, “in” “dentro”, e pathos, “affetto” o “sentimento”

• Capacità di entrare in risonanza emotiva


con cosa l’altra persona sta provando,
senza perdere la propria individualità.

• Si basa sull’autoconsapevolezza.

• Nelle misura in cui riusciamo ad attivare un atteggiamento


empatico aumentiamo la probabilità i cogliere e rispondere ai
bisogni dell’altro!
35
CAPACITÀ RELAZIONALI
FLESSIBILITÀ
ACCETTARE
e CAPACITÀ di ATTENZIONE e STIMOLARE
ADATTAMENTO

RISPETTO
ASCOLTO
ATTIVO

CAPACITÀ
FAVORIRE LA COMUNICATIVE
PARTECIPAZIONE di TUTTI
MANTENERE
L’ORDINE e
SAPER GRATIFICARE LA CALMA
36
Concludendo…
• Lo sport nella disabilità ha subito importanti
modificazioni in relazione ad obiettivi e metodologie:
da strumento di riabilitazione, a mezzo di inclusione
sociale fino a diventare una risorsa per la persona.

• Ciò che prima era un handicap individuale ad oggi è


diventato un problema di partecipazione sociale che
richiede percorsi globali di integrazione della
persona.

37
• Lo sport è qualcosa di più che una pratica motoria, ma
assume nella persona un importante valore esistenziale,
come esperienza di crescita personale per rispondere ai
propri bisogni interni.

• Questo richiede sempre maggiori conoscenze e


competenze, non solo tecniche, ma anche psicologiche e
relazionali a tutti coloro che si occupano di attività
sportive (allenatori, formatori, tecnici della riabilitazione,
etc.).

38
Bibliografia e sitografia essenziale
• Andrich R. (2011) Concetti generali sugli ausili, Portale SIVA, Fondazione Don Carlo
Gnocchi Onlus, Milano.
• B. Zani, E. Cicognani, (2000) “Psicologia della Salute”, Il Mulino, Bologna
• Giovannini D., Savoia L. (2002) Psicologia dello sport, Carocci editore, Roma.
• Bal Filoramo (a cura di) (2007) Disabilità e sport. Contributi multidisciplinari, Celid, Torino.
• Ferrari G., Penati V. (2013) “Psicologia e sport. Dal benessere alla compulsione”, Ferrari
Sinibaldi, Milano.
• Marchionni F., Migni L. , Menna M., Fraschini M. (2006) “Elementi di Riabilitazione nella
disabilità plurima”, Edizioni Istituto Serafico, Perugia.
• OMS (2002), ICF – Classificazione internazione del funzionamento, della disabilità e della
salute, Erickson, Trento.

• www.paralympic.org
• www.comitatoparalimpico.it
• www.disabili.com
• www.fisdir.it
• www.who.int
39
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Dott.ssa Giulia Cenci


[email protected]

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