Problem Solving
Problem Solving
Risolvere o tentare di risolvere un problema sembra essere una funzione tipica del pensiero.
Una teoria del problem solving dovrebbe spiegare come riuscire a spiegare un problema e come
avviene una soluzione, ma anche come non avviene, deve spiegare sia la risposta corretta che il
fallimento.
Gilhooly: un problema esiste quando qualcuno ha un obiettivo per il quale non è in grado di
generare una sequenza di azioni adeguata né dalla memoria né applicando un metodo di routine.
Per risolvere un problema è necessario rappresentare la situazione problematica e l’obiettivo, seguiti
dalla ricerca di una sequenza appropriata di azioni nell’ambito della rappresentazione iniziale del
problema.
Partendo da un dato certo, ricaviamo una conclusione o un altro dato sicuro, il metodo è la ricerca. Il
metodo di risoluzione improntato sulla ricerca in cui l’obiettivo è l’esame dei passaggi che portano
alla soluzione.
Donald+Gerald= Robert
Sapendo che:
D=5
Ciascuna lettera deve essere sostituita da un numero differente da quello usato per qualsiasi altra
lettera
Per risolvere un problema ci muoviamo come se fossimo in un labirinto. Il solutore forma e applica
una strategia, facendo una ricerca selettiva nello spazio di problema. Nei problemi procedurali la
difficoltà risiede nel calcolo, nel numero di operazioni da eseguire e nella quantità di dati da
elaborare e ricordare.
Problemi insight
Quando abbiamo nessuna strategia, non sappiamo come uscirne dal problema, non riusciamo a
vedere soluzioni possibili siamo in un'impasse.
Esistono, infatti problemi per il quale non è richiesto il calcolo o operazioni da eseguire ma è
richiesto una ristrutturazione, che non sembra interessare né la capacità di memoria di lavoro né il
recupero consapevole dalla memoria di soluzione.
Gli psicologi della gestalt hanno dato vita ad una lunga serie di studi sul problem solving
(Wertheimer, Koehler, Koffka, Dunker), in cui osserviamo che in alcune tipologie di problemi, la
soluzione sopraggiungeva improvvisamente e inconsapevolmente, dimostrando il coinvolgimento di
processi qualitativamente differenti rispetto a quelli utilizzati con altri problemi.
Le principali operazioni del pensiero produttivo consistono nel riconoscimento e nella localizzazione
degli elementi di disturbo della situazione problematica, nella trasformazione delle varie parti nel
tutto attraverso una ricombinazione dei dati a disposizione.
Per raggiungere il cibo, gli scimpanzè dovevano superare un ostacolo. Nei dintorni venivano
posizionati oggetti che avrebbero potuto aiutarli a raggiungere l’obiettivo.
Rincentramento della situazione in funzione del compito: ristrutturazione del problema dal punto di
vista dell’insight
Quando si cambia strategia si cerca una soluzione migliore e viene definita una ristrutturazione
senza insight
Non è chiaro il motivo a causa del quale l’integrazione tra working memory e sistema 2 debba
necessariamente escludere il coinvolgimento di processi paralleli e automatici nell’insight.
Il pensiero analitico inconscio: non elabora le informazioni con il metodo associativo ma è riferito al
funzionamento del pensiero analitico, quindi alla ricerca consapevole e non, di altre possibili
relazioni tra le parti e il tutto fino a quando non si trova una soluzione.
Ristrutturare un problema insight significa scoprire nuove prospettive, dando un nuovo senso alle
relazioni esistenti fra le parti.
La soluzione del problema è data dai processi consci e inconsci che interagiscono tra di loro e questo
avviene nella fase di incubazione.
Incubazione, Wallas
Incubazione: distacco temporaneo dalla ricerca della soluzione può portare all’elaborazione
spontanea di nuove idee. (oblio selettivo, cambio di strategia)
Attiva il Default Mode Network, ovvero un sistema di connessioni di attività neuronali che
continuano in assenza dello stimolo esterno, anche quando ci si allontana dal problema.
L'intuizione creativa è il culmine di una serie di stati celebrali di transizione che operano in diverse
regioni celebrali di entrambi gli emisferi. Questo atto richiede concentrazione ma anche momenti in
cui la mente vaga.
Nel 1926 Wallas ha presentato questo modello in 5 stadi nel quale l’insight può essere diviso in:
• L'ipotesi lavoro cosciente: sostiene che gli effetti dell’incubazione siano dovuti a questioni
come la riduzione dell’affaticamento mentale o la presenza di supplementari attività di
problem solving durante il periodo di incubazione. Il ruolo della pausa sarebbe quello di
rendere la mente più propensa a ricevere ed assimilare stimoli esterni provenienti
dall’ambiente circostante. Gli individui traggono maggiori vantaggi da una incubazione senza
attività alternative, poiché questo darebbe loro l’opportunità di rilassarsi, ridurre
l’affaticamento o continuare a lavorare sul problema
• L'ipotesi lavoro inconscio: suggerisce che gli effetti positivi dell’incubazione siano il risultato
di un graduale e inconsapevole processo di problem solving. Processi inconsci di risoluzione
si verificano quando gli individui spostano la loro attenzione lontano dal problema ad altre
attività mentali. Così, un certo livello di coinvolgimento in altre attività durante un periodo di
incubazione dovrebbe facilitare problem solving.
Dimenticanza selettiva: spostando l’attenzione lontano dal problema e inibendo l’attivazione dei
concetti irrilevanti che determinano la fissazione
Ritiro attentivo: durante la fase di incubazione nella quale non avvengono nessun processo.
Quando gli individui tornano a lavorare sul problema dopo il periodo di incubazione, la probabilità di
riadottare il principio organizzatore iniziale è bassa poiché esso non ha funzionato in precedenza.
Non sappiamo ancora come ciò avvenga.
La fase di incubazione non è sufficiente alla risoluzione del problema, non è garantito il successo.
Verbalizzazione come metodo indiretto di indagine del tipo ragionamento implicato in due classici
problemi insight. La verbalizzazione seriale contemporanea al processo di soluzione avrebbe
ostacolato la risoluzione stessa dei problemi insight.