2024
2024
Trova nel testo le parole ed espressioni con le quali l’autore vuole dare maggiore
forza alla tesi che la Terra sia una parte dell’universo del tutto insignificante,
malgrado le convinzioni dei suoi abitanti.
L’autore utilizza espressioni come “frammento di materia”, “questo frammento di big bang” e
“marce forzate senza che si muova un dito” per sottolineare l’insignificanza della Terra
rispetto alla vastità dell’universo. Nonostante gli esseri umani credano di avere un ruolo
centrale, queste metafore cosmiche e l’idea di inazione di fronte al disastro evidenziano la
fragilità e irrilevanza del pianeta in un contesto più ampio.
3. Perché alcune guerre sono dette di “semplice massacro”? Che cosa pensi
dell’aggettivo qualificativo usato?
Le guerre sono definite “di semplice massacro” per enfatizzare la brutalità e la disumanità
con cui vengono condotte, come se la morte e la distruzione fossero ormai parte della
routine. L’aggettivo “semplice” serve a sottolineare la banalizzazione della violenza,
rendendo il massacro qualcosa di ordinario, piuttosto che un evento eccezionale.
L’autore usa l’espressione “paesi e paesini” per indicare che tutte le nazioni, grandi o
piccole, si sottomettono alla logica della distruzione. Il “bottone e bottoncino” rappresentano
il potere di vita e di morte che queste nazioni esercitano, e “inchini e riverenze”
simboleggiano la servile accettazione di questa situazione, in cui i governi lustrano
ossessivamente il simbolo della violenza, partecipando attivamente alla sua perpetuazione.
Produzione
Domenico Starnone, nel suo testo, presenta un mondo sull’orlo della distruzione, non solo a
causa delle calamità naturali ma, soprattutto, a causa delle azioni dissennate degli esseri
umani. Il suo pessimismo emerge chiaramente: l’autore descrive un’umanità che ignora la
propria fragilità e continua a sfruttare il pianeta, come se fosse al centro dell’universo,
mentre si avvicina sempre di più al disastro.Condivido questa visione pessimistica di
Starnone, poiché i segni del degrado ambientale sono sotto gli occhi di tutti. La crisi
climatica, l’aumento delle temperature globali, l’innalzamento del livello del mare, le
deforestazioni e l’inquinamento stanno compromettendo gravemente gli ecosistemi del
pianeta. Questi fenomeni non sono eventi isolati ma il risultato di uno sfruttamento sfrenato e
irresponsabile delle risorse naturali. Gli esseri umani, nella loro brama di progresso, spesso
ignorano i segnali d’allarme, proseguendo a “marce forzate” verso la rovina.
Inoltre, l’azione militare e politica descritte nel testo contribuisce ad aggravare la situazione.
Le guerre, la mancanza di cooperazione internazionale sono ulteriori elementi che portano
alla destabilizzazione della Terra. La logica del potere e della supremazia domina le
relazioni tra le nazioni, mentre le decisioni politiche e militari mettono a rischio la pace
globale. In conclusione, il pessimismo di Starnone è
ben fondato se osserviamo l’attuale stato del pianeta. Tuttavia, l’umanità ha ancora la
possibilità di correggere il proprio corso, a patto che le azioni sconsiderate lascino il posto a
decisioni mirate alla salvaguardia della Terra. Non è troppo tardi per agire, ma è necessario
un cambiamento radicale prima che le previsioni più oscure diventino realtà.