BG Troy
BG Troy
Figlio di Arthur e
MaryBeth, primo di 5 figli: Troy, Glenn, Elizabeth, Hailey e Arthur jr. Famiglia di
origine irlandese, trasferitasi in America quando il piccolo Troy era appena nato.
I motivi non sono mai stati capiti fino in fondo, quando venivano chiesti Arthur
sviava il discorso con un semplice "è colpa di tuo nonno che ha voluto dare a
Ethan", suo fratello. Arthur non parlava molto della sua vita irlandese, e ciò ha
scaturito in Troy una grande curiosità e sulle sue origini, sulla sua cultura, il
suo retaggio e la sua famiglia. Cresciuto con i buoni insegnamenti del sud
(famiglia, fede, lavorare sodo), Troy cresce nella periferia di Atlanta, in un
piccolo ranch, in mezzo agli animali e sotto la visione di papà Arthur e gli
insegnamenti della chiesa. In una città così grande, la vita da ecclesiastico cow-
boy stava a stretta a Troy ma, non volendo deludere i suoi, mantiene un profilo
basso e ubbidisce. Il mondo gli si inizia a rivelare per quello che è quanndo
inizia ad andare a scuola, la varietà di persone e intelletti e culture, metteva la
mente del giovane irlandese sempre in movimento, in perenne euforia, tale da voler
sempre sapere un po' da tutti, con scarsi risultati e risultando fastidioso e poco
capce nelle interazioni sociali. Ma ciò non lo scoraggiava, sapere di più è un modo
per cavarsela meglio, o almeno così si diceva. Ma la sua vita prende una spiacevole
svolta quando aveva 13anni. Durante una brutta tempesta, avvenne un incidente a
Ranch Rainse: il piccolo Arthur jr morì alla tenera età di 3 anni, devastando così
la famiglia. Questo influì molto sulle vite della sua famiglia. Arthur sr si diede
all'alcol e questo mandò pian piano il ranch sempre più allo sfacelo; MaryBeth
cadde in depressione, non sfoggiando più quel sorriso a 32 denti lentigginoso che
irradiava le giornate; Glenn ed Elizabeth, rispettivamente 11 e 10 anni, rimasero
sconvolti ma aiutati da Troy, che come fratello maggiore, si sentiva in obbligo di
sostenere la famiglia nel momento peggiore; la piccola Hailey di soli 6 anni invece
sembrò come se si fosse spenta, come se qualcosa in lei fosse andata via e non
fosse mai più ritornata da quel momento in poi.
Ad un anno dall'accaduto però, Troy è totalmente sommerso dal tempo trascorso in
High School, visto la dedizione che apporta nei suoi studi e nelle attività extra
scolastiche, portando via molte di quelle attenzioni che dedicava al ranch e ai
suoi fratelli. Sin da subito si getta in ogni tipo di attività scolastica: prima
prova con lo sport, ma baseball e football non erano nelle sue corde. L'unica cosa
che si sentì di provare era la corsa campestre; d'altronde non faceva altro che
correre sin da quando ha memoria: correva dietro ai suoi fratelli, dietro agli
animali che scappavano dalle gabbie o persino dietro al bus che lo portava a scuola
quando era in ritardo. La corsa campestre fu una scelta naturale per lui, ma non
un'ottima scelta visto come questo si rifletteva nel campus scolastico. Era
talmente bravo ed ossessionato che a volte si vestiva con la tuta pur di non perder
tempo nel cambiarsi. Oltre che nella corsa, Troy eccelleva nelle materie
didattiche, sopratutto le materie empiriche, data la sua curiosità non vedeva l'ora
che vi fossero nuove lezioni e nuove prove in laboratorio per spiegare come
funziona ogni cosa sul pianeta. Lo affascinava la fisica, era intrigato dalla
biologia e incuriosito dalla chimica. Eppure qualcos altro lo meravigliava: ciò che
non si poteva provare. Crescendo in una famiglia così religiosa sapeva capire il
concetto di fede, ma nel campus vi era qualcosa di diverso, qualcosa che lui prima
non si era mai approcciato: il fantasy. Creature mitologiche, capacità arcane,
maledizioni, tutte cose che lo affascinavano, poichè così distanti dal suo retaggio
ma al contempo così proprie dato che potevano affamare ogni sua immaginazione
dell'ignoto. Col suo compagno di stanza Mitch Callaway aveva iniziato a giocare a
Dungeons and Dragons, ma tra gli impegni di laboratorio, gli allenimenti con la
squadra e le ore a studiare, ogni volta le giocate venivano rimandate o perse a
causa di Troy, per cui il più delle volte veniva allontanato o gli si mentiva pur
di non far parte del gruppo di gioco. Ma questo non lo ha mai scoraggiato, sapeva
che Mitch non era cattivo, e poi gli andava a genio poichè avendo i capelli rossi
gli ricordava il fratello Glenn. Così viaggiarono i suoi anni a scuola: clsse,
allenamenti, laboratorio, studi, riposo e si ricomincia il giorno dopo. Nel tempo
cercava di essere amichevole e socievole, ma la gente lo scostava o lo guardava
come uno strambo, e per questo motivo alla fin fine della sua carriera non ebbe
nessuno con cui condividere i suoi successi. Troy vinse tutti gli anni le
esposizioni scientifiche scolastiche, divenne parte integrante della squadra di
corsa campestre e anche di lotta greco-romana, fu nominato come miglior studente
per i suoi voti e la non ben che minima traccia di assenze. E grazie alle sue doti
riuscì a strappare una borsa di studio per la Georgia Institute of Technology, non
una delle migiori in assoluto, ma vantava ottimi campus, laboratori eccezionali, e
la più importante per lui: stare vicino casa. Non stare lontana da Atlanta gli dava
quella sensazione di abbandono verso la famiglia. Ma col passare delle settimane le
cose non cambiarono molto. Troy era preso dai suoi studi, dai mille esperimenti in
laboratorio e la curiosità dello svoglere degli avvenimenti empirici. Non vi era
spazio per le inezie familiari, la sua curiosità aveva la precedenza su tutto.
Durante l'inverno del 2010 ci fu uno shock nella vita di Troy. Mentre era immerso
in un esperimento fisico in laboratorio, venne chiamato dal rettore per essere
informato di qualcosa che traumatizzo il giovane studente. Il Ranch Rainse era
stato dato alle fiamme, e vi furono trovati solo i corpi dei suoi genitori. Da ciò
che apprese sembrò che il fuoco è stato appiccato in modo doloso, ma nessuno dei
figli che vivono lì rimase coinvolto nell'incidente. Glenn ed Elizabeth erano al
campus nelle loro rispettive scuole, ma di Hailey non se ne trovò traccia, nè al
ranch nè altrove. Questo distrusse Troy, tale che iniziò a mettersi in discussione,
mettere in discussione ciò in cui credeva. La famiglia, la religione erano suoi
dogmi che erano crollati: da una parte si sentiva che uno lo aveva abbandonato lui,
dall'altra si sentiva abbandonato da lui. Questo mise in discussione tutto il duro
lavoro che aveva fatto per arrivare dove era arrivato, e quella sera stessa mollò
tutto, chiuse baracca e burattini e partì, verso ovest. Prese il primo bus che
abbandonasse la città e si addormentò tra le lacrime, non sapendo neppur dove
stesse andando. L'indomani stesso si accorse dove era diretto, e tra un pianto e un
singhiozzo lesse la sua nuova destinazione: Phoenix, Arizona.
Ed eccoci qua, oramai a 30anni suonati il non più così giovane Troy McCluster si
ritrova dietro al banco di un fast food, a servire gente bifolca dell'Arizona, per
una misera paga da spendere in un buco di appartamento. Però almeno la vita piena
di drammi, meraviglie ed impegni è solo un vago ricordo. Le giornate sono sempre le
stesse: sveglia per andare a lavoro, lavorare 12ore, prendere due soldi, tornare a
casa per magiare un po' di fagioli e bersi un paio di bicchieri di scotch e tornare
a dormire. La routine oramai era tutto ciò che aveva e di cui necessitava per
mantenere la lucidità mentale per tirare avanti.
Un giorno però venne affiancato da un uomo, diverso dai soliti zotici del posto,
era vestito con vesti dalle tonalità scure e con aria di chi sa fare bene le cose
in segreto. Non ordinò, ma disse soltanto che era in quel fast food per cercare
qualcuno, non disse chi cercasse o di cosa avesse bisogno o i requisiti o nient
altro, dopo aver pronunciato quella frase si girò e se ne andò. Quella frase rimase
in testa a Troy per tutta la giornata, ore di domande sul fatto perchè un uomo ben
vestito è venuto durante il suo turno a fare lo strambo e a dire frasi campate in
aria. Epuure quella semplice frase fece crescere un'enorme curiosità, quella stessa
curiosità sopita oramai da quasi 10 anni. Così si decise che il giorno dopo avrebbe
aspettato quell uomo misterioso e gli avrebbe urlato che era lui quello che
cercava. Ma ciò non avvenne mai. All'uscita del ristorante si parò davanti a Troy
quest uomo elegante che gli sussurrò soltanto "ti stavo aspettanto" e di lì a poco
chiuse gli occhi e non vide più nulla.
Al suo risveglio Troy ebbe uno shock, l'ennesimo, ma stavolta era quantomeno
positivo. Dinanzi a lui vi erano scaffali pieni di libri che sembrassero parlare di
scienze empiriche, di fisica, metafisica, storie e miti della vecchia europa, tutte
cose che lui amava e tutte materie che erano affini a lui. Questo da una parte lo
spiazzò in primis, ma lo stuzzicò in secondo luogo. Non fece nemmeno tanto caso
alla stanza in cui si era risvegliato, era talmente affascinato da quello che gli
si parava davanti che il resto svaniva. Una volta ripreso dallo stupore, notò che
quello stesso strano uomo del fast food era lì in piedi dinanzi la porta della
stanza. Sembrava compiaciuto e soddisfatto, aveva proprio la faccia di chi avesse
trovato quel qualcuno che cercava in una bettola dell'Arizona. Pronunciò il suo
nome e chiese di seguirlo. Camminò per un corridoio con appesi alle pareti quadri
di gesta mitologiche, di uomini che combattono bestie o che si parano dinnanzi al
maligno. Ma non sembrava un castello o una magione, era semplicemente un piccolo
appartamento, ricoperto di questi libri antichi e moderni, di miti e scienze.
Mostrò la sua abitazione e lo introdusse ad un nuovo mondo, un mondo che era
assopito per Troy fino a quella sera, ma che ora stava prendendo vita. Divenne
assai loquace, se non troppo, e iniziò a parlare di magia, arcani, rivelazioni,
segreti e ordini, tutte cose nuove e soprattutto fuori dalla realtà. Era l'inizio
di una nuova vita e di un nuovo essere. Colui che era fino a poco fa era Troy
McCluster, ora Mes(meras), un mago novizio, pronto a mettersi in gioco e a scoprire
nuove rivelazioni che questa vita aveva da offrire. Prendendo parte a un ordine che
nemmeno lui ha capito a cosa servisse, ma si sentiva come se fosse pronto a
spaccare il mondo e dimostrare chi veramente è Mes