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IL ROMANICO

Nasce inizialmente in Francia, ma riesce a farsi strada anche in Italia. I Mutamenti politici ed economici del tempo hanno anche portato ad un grande
mutamento dell’arte e dell’architettura. Le città, che erano cadute in abbandono, cominciano a risplendere con nuove strutture. Tutti questi cambiamenti
avvenuti tra il 1000 e 1100 sono chiamati romanici, poichè questi nuovi aspetti avevano un’origine romana. Tuttavia, l’arte romanica non fu unitaria come
lo fu quella romana, poichè subiva molte variazioni di luogo in luogo. Si può parlare dunque di una pluralità di correnti artistiche che sorgono tutte nello
stesso periodo e che vengono raggruppate nel gruppo Romanico.

ARCHITETTURA ROMANICA
Le chiese diventavano progressivamente più importanti, poichè vengono usate come luogo di riunione comuni. Ciò rende necessara la costruzione di più
chiese nuove sempre più grandi.; la corrente romanica soddisfa questi bisogni con basiliche a 3 o 5 navate e una cripta sotterranea. Un’elemento molto
importante era il matroneo, ovvero una grande galleria collocata sopra le navate laterali, che affacciava su quella centrale tramite archi a tutto sesto o altri
tipi di aperture. All’inizio era riservato solo alle donne, ma poi diventa un elemento per tutti che serviva anche a rafforzare la struttura dell’edificio.
Innovazioni dell’architettura romanica:
-Volta a crociera, che sostituisce le strutture in legno e le pesanti volte a botte.
-Pilastro, che sostituisce o affianca la colonna.
-Lo spessore delle mura, che serviva a solidifcare la struttura.
-Contrafforti, elementi architettonici posti all’esterno del muro in corrispondenza dei pilastri per rafforzarli.

La volta a crociera è un sistema di copertura in muratura, generato da due volte a botte che si incrociano; lo spazio coperto si chiama campata, ed è
circondato da quattro pilastri; le 4 porzioni di volta a botte vengono chiamate vele.
Mentre la volta a botte scarica il suo peso sulla parete che la sorregge, la volte a crociera scarica il suo peso sui quattro pilastri e gli archi a tutto sesto su
cui si sorregge, che sono anche aiutati dalle contrafforti, perciò questi pilastri saranno “compositi”, ovvero avranno sezioni quadrangolari molto piccole che
vanno quasi a indicare la presenza di colonne più piccole all’interno del pilastro.
Se, invece, la struttura è a navata unica, la volte a crociera è retta dalle murature esterne, che avranno quindi poche finestre e porte per essere più robuste

SAN’T AMBROGIO A MILANO


Questa basilica a 3 navate, costruita sulla base di una precedente basilica paleocristiana del 300, segue il modello del romanico lombardo. Questa chiesa
non ha transetto, e prolunga le sue navate laterali verso l’esterno formando così un quadriportico, il più grande in Europa, che fungeva da luogo di riunione
per tutti I cittadini. La basilica ha una pianta rettangolare che ha le stesse dimensioni del quadriportico. La navata centrale è larga il doppio delle altre ed è
divisa in quattro campate coperte da volte a crociera, tranne la quarta (che corrisponde al presbiterio) che è stata coperta con una cupola a pianta
ottagonale con l’uso di pennacchi a tromba circa 50 anni dopo la costruzione originale. Le navate laterali, munite di matroneo, sono composte da 8 campate
e anch’esse coperte da volte a crociera. Sulla facciata si aprono 3 finestroni che sono l’unica fonte di illuminazione della struttua. La copertura esterna è a
capanna e gli spioventi hanno solo un effetto decorativo, e I materiali usati sono mattoni, muratura intonicata e pietra per elementi decorativi.

SAN GEMINIANO A MODENA


Una cattedrale in Emilia-Romagna. Costruita nel 1099 e consacrata nel 1184 in onore di San Geminiano, sopra una chiesa del 700. I lavori continuarono
fino al 1400. Usa come modello di riferimento la basilica di sant’Ambrogio, e dunque ha 3 navate, è priva di transetto con una navata centrale larga il
doppio delle altre. Anche la cripta, dove sono I resti di San Geminiano ha 3 navate, e ha un presbiterio rialzato delimitato da un pontile.
Le 5 campate rettangolari della navata centrale sono delimitate da 8 pilastri dove si impostano volte a crociera, che nel 1300 hanno sostituito la copertura di
legno. Ai pilastri si alternano 8 colonne, che devono sostenere il matroneo. L’affaccio del matroneo sulla navata, che su sant’Ambrogio avveniva mediante
archi a tutto sesto, è qui fatto con trifori, il quale motivo è ripetuto anche all’esterno dell’edificio. Il portale maggiore è retto da due leoni stilofori (portatori
di colonna) di epoca romana. All’esterno sono presenti due grandi contrafforti, che erano poste in modo da permettere di immaginare la disposizione
interna della chiesa dall’esterno. Tutte queste consistenze nella struttura sono presenti poichè il progetto della cattedrale è frutto della mente di un solo
architetto, Lanfranco, e non di molteplici come nelle altre. Lanfranco fu aiutato dallo scultore Wiligelmo per le parti ornamentali della struttura.

SAN MARCO A VENEZIA


La costruzione iniziò nel 1063 e terminò nel 1094, quando fu consacrata. Questa nuova basilica, che prendeva ispirazione dall’architettura orientale
(bizantina), poichè grazie ai vari interessi commerciali del passato Venezia era ancora legata a Bisanzio, andava a sostituire la basilica precedente fatta
nell’828 per dare una degna sepoltura all’evangelista Marco, patrono della città. Nel alla fine del XII secolo (1100) è stata però rinnovata. Da questa sono
stati aggiunti alla facciata degli archi a doppa curvatura, pinnacoli gotici e il marmo sulla muratura, che prima era solo di mattoni. La sua pianta a croce
greca cupolata è di ispirazione orientale poichè si rifà ad un modello bizatino: l’Apostoleion di Costantinopoli.
La struttura però non è simmetrica: il corpo longitudinale è più largo di quello del transetto e il loro punto di intersezione è spostato verso l’abside. Ogni
braccio della croce è diviso in 4 navate; quelle centrali hanno coperture a cupola semisferica e a botte, mentre quelle laterali sono coperte da volte a botte e
sono circondate da colonne che sorreggono un matroneo, il quale corre lungo tutto il perimetro della struttura attraversando persino I pilastri che
sorreggono le cupole, cosa che dà alla struttura un senso di leggerezza.
All’esterno, un grande atrio porticato circondava 3 lati dell’edificio ed era uno dei principali luoghi di riunione della città. All’interno, quasi tutto è coperto
da un mosaico, il quale colore dorato rende le forme geometriche interne quasi “irreali” e senza proporzioni.

BATTISTERO DI SAN GIOVANNI A FIRENZE


E’ il principale edificio romanico fiorentino, costruito tra 1000 e 1100, viene ulterioremnte decorato e accresciuto nel duecento. Fu ricostruito sulla base di
un edificio del 700, forse un tempio romano dedicato a Marte. Il battistero presenta una pianta ottagonale, tipica dell’architettura bizantina. C’è una doppia
copertura: all’esterno, il tetto è di marmo bianco a forma ottagonale con una lanterna alla sommità, mentre all’interno c’è una cupola costituita da otto
spicchi coperti totalmente di mosaici. Ogni faccia dell’edificio è suddivisa in 3 fasce separate da true trabeazioni; sopra ci sono poi 3 archi ciechi con
all’interno delle finestre a edicola. Una cosa che stupisce della struttura è la quantità di decorazioni quadrate e rettangolari. C’è un raffinato contrasto tra Il
bianco del marmo di Carrara e il verde del Serpentino di Prato. L’interno, molto appariscente, ha otto pareti decorate da molti marmi colorati e aventi delle
colonne con fusto liscio e capitelli dorati. Queste sorreggono una trabeazione, che a sua volte sostiene un matroneo. Questo matroneo è munito di una
successione di coppie di archetti

DUOMO DI PISA (CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA)


La costruzione iniziò nel 1064 da Buscheto, architetto bizantino, e fu consacrata nel 1118. Nel XII secolo fu ultimata da Rainaldo. Assistito da Guglielmo e
Biduino per le decorazioni. Buscheto, nel progetto, riesce a fondere elementi asiatici, arabi, francesi e romani grazie alla sua grande conoscenza dei modelli
tardo-antichi. Aveva una pianta a croce latina immissa, che nella parte centrale ha 5 navate e 3 nel transetto. L’intersezione del transetto avviente con una
cupola in laterizio di tradizione orientale; la copertura di legno non richiede pilastri, quindi non si hanno campate. Le navate sono divise da archi a tutto
sesto retti da colonne di granito; ciò da una sensazione di grande armonia e solennità. Nei pilastri è presente una decorazione a fasce bicrome alternate, che
si rifà a modelli orientali.
All’esterno, la facciata presenta 4 ordini di loggette che ne scavano la superficie e che creano un alternarsi di luci e ombre; le colonnine che riempono le
loggette hanno altezza decrescente lungo gli spioventi; le decorazioni quì creano forti effetti di rilievo che conferiscono un senso di monumentalità solenne.

PIAZZA DEI MIRACOLI


Nel 1153 Diotisalvi inizia a costruire il battistero a pianta circolare, e nel 1174 Bonanno Pisano costruirà la torre pendente, resa di nuovo agibile nel 2001
dopo diversi lavori. La forma cilindrica della torre rimanda alle torre arabe e all’architettura bizantina di Ravenna; la decorazione esterna con arcatelle a
tutto sesto sarà però applicata nel 1277 da Giovanni di Simone.

LA SCULTURA ROMANICA
Dopo l’anno mille la scultura conosce una rapida rinascita in tutta Europa, un fenomeno significativo poichè le ultime sculture significative erano di epoca
romana imperiale. Come l’architettura, anche la scultura romanica assume caratteristiche diverse in base al luogo. All’inizio, scultura e architettura erano
fra loro molto legate, poichè la scultura serviva soltanto per decorare l’architettura in luoghi molto visibili e appariscenti.
Anche I temi scultorei romanici erano molto vari: quelli a tema sacro prendeva ispirazione dalla bibbia, con rappresentazioni di santi, angeli e profeti. I
temi profani invece trattavano della vita quotidiana, al lavoro dei contadini e artigiani. E’ ancora molto diffusa la decorazione floreale e geometrica, fino ad
avere anche composizioni astratte con intrecci di nastri, rosette etc.
Sono rappresentati molto anche gli animali fantastisci: creature infernali, mostri, draghi, con cui erano decorate varie sezioni di una chiesa. Queste
servivano a turbare il popolo, che era al tempo analfabeta e superstizioso, poichè erano rappresentazioni del peccato.
Inoltre, la scultura romanica cambia completamente la rappresentazione dei corpi delle figure religiose, che fino a quel momento erano rappresentate in
modo rigido, statico e stilizzato, poichè dovevano essere solo simbboliche, creando forme materiali ben definite e usando elementi naturalisti. Ciò non
significa che la scultura romanica sia realistica, poichè le proporzioni non lo sono, e le posizioni assunte sono sempre ripetitive. Eppure, sono sculture
vivaci e facilmente comprendibili, poichè la scultura aveva il compito di trasmettere I messaggi religiosi a tutti I fedeli, e dunque dovevano essere semplici
da capire

WILIGELMO
L’italia settentrionale presenta molto sviluppo per la scultura romanica, poichè accoglieva I maestri francesi che la promuovevano. Ciò favorisce la
fioritura di Wiligelmo, scultore romanico attivo nell’area emiliana nel 1000. Partecipò alla decorazione della cattedrale di Modena, specialmente le lastre
marmoree che narravano gli episodi della genesi.
Uno di questi rilievi era la “creazione di Adamo ed Eva e del peccato originale”, collocato sopra al portale sinistro, e rappresenta 3 eventi: la creazione di
Adamo, la creazione di Eva e il Peccato Originale, da sinistra a destra. Sono rappresentati in successione senza nessuna divisione, cosa che dona all’opera
una unità temporale. Alla sinistra appare Dio su una mandorla retta da due angeli, e prosegue con dio che crea Adamo, che deve ancora prendere
consapevolezza del proprio corpo, che ancora non riesce a controllare (a giudicare dalle ginocchia flesse e il ventre che protrude). Dio, invece, non è più
l’essere incorporeo dell’arte bizantina; il suo braccio destro infatti mostra un corpo sicuro e robusto. Al centro dell’opera c’è la rappresentazione di Eva: si
vede Adamo addormentato su una roccia in riva a un fiume. Ha le gambe incrociate e la testa appoggiata su un fianco, cose che sottolineano un sonno
profondissimo. Eva invece appare incredula e spaesata, e non riesce a reggersi da sola. L’ultima scena, quella del peccato originale, vede Adamo che
divora il frutto mentre Eva e Il serpente sull’albero lo guardano. Quì Dio non è presente, quasi a significare come Adamo ed Eva non siano più degni di
vederlo. Inoltre, persa la loro innocenza e purezza, si accorgono di essere nudi e se ne vergognano coprendosi con delle foglie.

ARCHITETTURA GOTICA

Al contrario dell’architettura romanica, quella gotica non è massiccia, ma agile e leggera. Sono strutture molto verticali e alte, quasi a sfidare il cielo,
indicando che il credente cerca ulteriori risposte per la sua fede. Le chiese gotiche erano solitamente a 3 navate, precedute da un portico e con un profondo
e corto transetto; c’era anche un lungo coro circondato da più deamubulatori che danno accesso alle cappelle. Ci furono anche molte innovazioni tecniche:
-Arco a sesto acuto, sostituisce quello a tutto sesto meno resistente
-Volta a ogiva costolonata, sostituisce la volta a crociera
-Arco rampante, si aggiunge al contrafforte
-Pinnacolo, elemento estetico e di supporto per l’edificio
-Il piccolo spessore dei muri, sostituiti da grandi vetrate in certi tratti.

L’arco rampante è un elemento esterno che deve assorbire le spinte trasmesse dalle volte delle navate, scaricandole sul contrafforte. L’arco può assumere
forme diverse, ed è possibile che più arci siano posti uno sopra l’altro. Il pinnacolo contribuisce al supporto dell’edificio riducendo la spinta obliqua degli
archi. Tutte queste strutture di supporto (solitamente in pietra) rimuovevano l’esigenza di murature spesse.
La parte di parete occupata da vetrate si chiama claristorio. Le vecchie chiese gotiche erano anche dotata di un matroneo con volte ogivali, che servivano al
supporto della struttura. Col passare del tempo e l’avvenimento dell’arco rampante, il matroneo va a sparire perchè non più necessario; ciò porta ad una
migliore illuminazione dell’edificio a causa dello spazio ampliato.
Molte cattedrali, però, ebbero problemi di struttura: molte, infatti, crollarono durante la costruzione.

Il gotico in italia nasce grazie all’importazione di modelli francesi, che a loro volta si adattarono e cambiarono in base al luogo.

BASILICA DI SAN FRANCESCO DI ASSISI


Quando San Francesco fu santificato, il suo ordine di Francescani decise di dedicargli una basilica. La sua costruzione iniziò nel 1228, consacrata nel 1253,
e conclusa nel 1280. La sua base è a croce commissa e ha 2 spazi principali: uno inferiore e uno superiore.
La parte inferiore ha una sola navata di 4 campate, un transetto, un abside a pianta semicircolare e cappelle laterali. Le campate sono coperte da volte
ogivali supportate da massicci pilastri, le quali sono molto basse e danno la sensazione di essere dentro una cripta.
La parte superiore è inondata di luce; all’esterno è affiancata da contrafforti accompagnati da archi rampanti. L’interno ha una grande aula divisa in 4
campate coperte da crociere ogivali ed è destinata alla preghiera, ci sono poi un transetto e un abside poligonale. Al di sopra della muratura si sviluppa il
claristorio (livello più alto di una navata) che in seguito sarà decorato da Giotto.

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