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Nietzsche

Cenni biografici di Friedrich Nietzsche


Friedrich Nietzsche nacque il 15 ottobre 1844 in Prussia. Studiò filologia classica, e a soli
ventiquattro anni ottenne una cattedra all'Università di Basilea. Nel 1879, Nietzsche lasciò
l'insegnamento e visse con una pensione, viaggiando tra Svizzera, Italia e Francia. Nel 1889, a
Torino, ebbe un grave attacco di pazzia e trascorse gli ultimi anni della sua vita alternando
lucidità e malattia, morendo il 25 agosto 1900.
Interpretazione del suo pensiero
La filosofia di Nietzsche fu influenzata dalla sua malattia mentale. Alcuni credevano che il suo
pensiero fosse il risultato della malattia, mentre altri pensavano che la malattia fosse causata
dalle sue idee. Oggi, gli studiosi valutano le sue opere indipendentemente dalla sua vita
personale.
Manipolazioni e revisione postuma
Dopo la morte di Nietzsche, sua sorella Elisabeth, sostenitrice del nazismo, manipolò i suoi
scritti, specialmente "La volontà di potenza", per far sembrare Nietzsche un sostenitore di idee
razziste e nazionaliste. Solo nel secondo dopoguerra, grazie a Giorgio Colli e Mazzino Montinari,
ci fu una ripubblicazione accurata delle sue opere, eliminando le manipolazioni. Questo permise
una revisione critica delle interpretazioni precedenti che avevano collegato Nietzsche al nazismo.
Temi controversi
Il pensiero di Nietzsche fu erroneamente associato al nazifascismo per i suoi attacchi alla
democrazia, al cristianesimo e alle forme di governo parlamentari, nonché per le sue idee sul
superuomo e la razza dominante.
Il pensiero di Nietzsche
Nietzsche critica profondamente le civiltà e filosofie occidentali, mettendo in dubbio le loro
certezze. Sostiene che i valori morali, religiosi e metafisici sono invenzioni umane per dare senso
alla vita. Propone un nuovo tipo di civiltà, rappresentata dal superuomo. Usa nuovi modi di
esprimersi, evitando il linguaggio e i metodi tradizionali della filosofia.
Le fasi del filosofare nietzschiano
Il pensiero di Nietzsche viene suddiviso in tre fasi, le quali non vanno intese come tappe singole
e contrapposte tra di loro, ma il maturare del suo pensiero
• Scritti giovanili del periodo wagneriano-schopenhaueriano: La nascita della tragedia, le quattro
Considerazioni inattuali
• Scritti intermedi del periodo illuministico
• Scritti del meriggio o di Zarathustra
• Scritti degli ultimi anni o del tramonto
La nascita della tragedia dallo spirito della musica di Nietzsche
Nietzsche vuole liberare l'uomo dai miti, dalle ideologie e dalle credenze imposte che lo
condizionano. Secondo lui, gli uomini hanno inventato delle certezze morali, religiose e
metafisiche per dare un senso a un mondo che in realtà è caotico e senza punti di riferimento.
Nel suo primo libro, "La nascita della tragedia dallo spirito della musica" del 1872, Nietzsche
offre una nuova interpretazione della classicità. Contrariamente alla visione dominante che
vedeva la classicità come armoniosa e composta, Nietzsche sostiene che essa sia il risultato
dello scontro tra due forze spirituali opposte: l'apollineo e il dionisiaco.
L'apollineo rappresenta l'ordine, la razionalità e la fuga dal caos. Si manifesta nell'arte come la
scultura, creando forme limpide e definite. Il dionisiaco, invece, è la forza caotica e vitale che
accetta la vita in tutte le sue forme, esprimendosi principalmente attraverso la musica.
Nell'età della tragedia, apollineo e dionisiaco si armonizzarono, Questa armonia, però, non durò a
lungo, poiché l'apollineo finì per predominare.
Nietzsche crede che questo equilibrio spezzato debba essere ristabilito dando maggiore
importanza al dionisiaco, che è stato sottomesso dall'apollineo. Egli esalta quindi il dionisiaco,
vedendo nell'arte e nella musica i mezzi migliori per comprendere l'essenza della vita.
Il metodo storico-genealogico e la filosofia del mattino
In "Umano, troppo umano", Nietzsche inizia un periodo chiamato "periodo illuministico", in cui si
allontana dalle idee di Wagner e Schopenhauer, che vede come segni della decadenza
occidentale. Critica la metafisica di Schopenhauer e l'arte di Wagner, sostenendo che la scienza,
non la metafisica o l'arte, è il mezzo per capire la realtà. Per Nietzsche, la scienza è un metodo di
pensiero che aiuta a evitare errori, non una fiducia cieca nella scienza stessa.
Questo metodo di pensiero, chiamato storico-genealogico, analizza la storia ma non crede in
realtà immutabili, vedendo tutto come il risultato di un processo. I concetti chiave sono lo "spirito
libero" e la "filosofia del mattino". Il filosofo, come spirito libero, usa il pensiero critico per
distruggere i valori assoluti e le false tradizioni, diventando libero come un viandante che si
dirige verso un nuovo inizio, dove la vita è vista come un gioco libero e sperimentale, senza valori
assoluti o certezze. Nietzsche pensa che i maggiori errori della nostra mente siano la metafisica
e la morale.
La "morte di Dio"
Nietzsche critica la morale tradizionale e il cristianesimo con il concetto della "morte di Dio".
Questo significa che le persone non credono più in Dio come fonte di valori e verità assolute. La
"morte di Dio" è una critica non solo al cristianesimo, ma a tutte le religioni e filosofie che hanno
cercato di dare un senso rassicurante alla vita. Nietzsche dice che Dio era un simbolo che dava
un significato alla vita, ma in realtà era una fuga dalla dura realtà del mondo.
Il racconto dell'"uomo folle" nella "Gaia Scienza" illustra questo concetto: un uomo dice alla
gente che Dio è morto, ma le persone non capiscono subito cosa questo significhi. La "morte di
Dio" porta smarrimento e la perdita di certezze. Nietzsche vede questo come un'opportunità per
l'avvento del "superuomo", che vive liberamente senza dipendere da una struttura metafisica.
In sintesi, Nietzsche non dice solo che Dio non esiste, ma che le persone devono imparare a
vivere senza cercare nuovi idoli o surrogati di Dio.
Il Superuomo
Il Superuomo è un concetto filosofico di Nietzsche che rappresenta un nuovo tipo di uomo,
superiore e diverso dagli uomini del passato. Questo uomo supera il trauma della "morte di Dio",
accetta la vita con tutte le sue difficoltà e crea i propri valori. Il Superuomo non cerca una vita
ultraterrena ma vive pienamente la vita sulla terra.
Il Superuomo si evolve attraverso tre stadi:
1. Cammello: rappresenta l'uomo che porta il peso della tradizione e obbedisce ai vecchi valori.
2. Leone: rappresenta l'uomo che si ribella ai vecchi valori e afferma la propria volontà, ma solo
per liberarsi dalle vecchie regole.
3. Fanciullo: rappresenta il Superuomo, che affronta la realtà con innocenza e crea nuovi valori,
vivendo senza obblighi.
Nietzsche vede il Superuomo come un'élite di individui superiori che può guidare e dominare la
massa, ma questo concetto è filosofico, non politico.
L'eterno ritorno
L'eterno ritorno è una teoria di Nietzsche che suggerisce che tutti gli eventi si ripetono
all'infinito. Per la maggior parte delle persone, questa idea sarebbe opprimente e spaventosa, ma
per il Superuomo rappresenta l'accettazione suprema della vita. Il Superuomo vive ogni momento
così intensamente da desiderare che si ripeta all'infinito.
Ci sono diverse interpretazioni dell'eterno ritorno:
1. Certezza cosmologica: tutto si ripete perché la materia è finita e il tempo è infinito.
2. Ipotesi etica: bisogna amare la vita così com'è e agire come se tutto dovesse ripetersi.
3. Espressione metaforica: rappresenta un nuovo modo di vivere e di essere.

Pensare in termini di eterno ritorno significa:


1. Rifiutare la concezione lineare del tempo: anziché vedere il tempo come una serie di momenti
in cui ogni evento dipende dagli altri, l'eterno ritorno vede ogni momento come indipendente e
significativo in sé.
2. Accettare che il senso dell'essere risieda nell'essere stesso: vivere ogni momento pienamente,
senza preoccuparsi di passato o futuro.
3. Vivere la vita con pienezza: trovare felicità nel presente, vedendo ogni momento come eterno.
Nel racconto di Zarathustra, Nietzsche illustra questo concetto con la metafora del pastore e del
serpente. Il pastore (l'uomo) deve affrontare e superare la paura del pensiero dell'eterno ritorno
(il serpente) per trasformarsi in una creatura superiore e gioiosa (il superuomo). L'eterno ritorno
invita a vivere ogni attimo con spontaneità, poiché ogni momento si ripete eternamente.
La volontà di potenza
Potenza e vita: La volontà di potenza è la forza fondamentale che guida tutto ciò che esiste, e si
identifica con la vita stessa. La vita spinge a crescere e affermarsi continuamente. Questo è
pienamente espresso nel superuomo, che supera l'uomo del passato e se stesso, creando la
propria vita senza seguire piani prestabiliti.
Potenza e creatività: Vivere come auto-creazione significa che l'arte, vista come forza creativa, è
la forma più alta della vita. L'artista è una prima forma del superuomo. La volontà di potenza crea
valori che riflettono e supportano la vita.
Potenza e dominio: La volontà di potenza è legata al dominio e alla sopraffazione. Nietzsche dice
che la vita consiste nel prendere e dominare ciò che è estraneo e debole. La società è sempre
stata gerarchica, e la lotta per l'uguaglianza dei diritti è vista come un segno di malattia. Questi
aspetti antidemocratici e anti-egualitari sono parte del pensiero di Nietzsche.
Il problema del nichilismo e del suo superamento
Il nichilismo è quando le persone smettono di credere in qualcosa, specialmente dopo la morte di
Dio. Nietzsche lo vede come un senso di vuoto e disillusione nel mondo. Si definisce il primo
nichilista perché ha vissuto questa sensazione profondamente ma crede di averla superata.
Il nichilismo può essere incompleto, dove si distruggono vecchi valori ma si cerca ancora
qualcosa in cui credere, o completo, dove si accetta che non ci sia niente. Nietzsche distingue
anche tra nichilismo passivo, dove la gente si arrende al vuoto, e nichilismo attivo, dove si cerca
di creare nuovi valori.
Per Nietzsche, superare il nichilismo non significa vivere senza regole, ma essere in grado di
creare significati e valori da soli, anche dopo la perdita delle vecchie certezze. Questo è ciò che
intende con il concetto di superamento del nichilismo.

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