Anassimandro - Testi
Anassimandro - Testi
2) Tutte le cose sono o principio o dal principio: e dell’infinito non c’è principio,
perché avrebbe un limite. Poi, come principio, è ingenerato e imperituro: ciò che è
generato deve avere una fine, e la fine è propria di ogni dissolvimento. Perciò, noi
diciamo, di esso non può esserci principio, ma esso sembra essere principio delle
altre cose, e abbracciarle tutte e tutte reggerle, come dicono tutti coloro che non
pongono altre cause oltre l’infinito [...]. E [l’infinito] appare come il divino, perché è
immortale e indistruttibile, come dicono Anassimandro e la gran parte dei fisiologi.
Aristotele (384/383-322 a.C.) Fisica, 4, 203 b 6 e sgg.
3) Donde le cose traggono la loro nascita, ivi si compie la loro dissoluzione secondo
necessità; infatti reciprocamente pagano il fìo e la colpa dell’ingiustizia, secondo
l’ordine del tempo.
Anassimandro