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LA RETE TOKEN RING E LO STANDARD IEEE 802.5
7.1 INTRODUZIONE
Token Ring nasce nei laboratori IBM nel 1976, come rete locale alternativa a
Ethernet. Essa è concepita per operare su un cablaggio a stella, realizzato con cavo
STP di tipo 1. La prima versione ha una velocità trasmissiva di 4 Mb/s.
Nel 1982 la IEEE crea il comitato IEEE 802.5, che ha lo scopo di redigere uno
standard per Token Ring relativamente al livello 1 ed al sottolivello MAC del livello
2 (figura 7.1). Il comitato apporta alcune modifiche e introduce anche una versione a
16 Mb/s che utilizza concentratori passivi e cavi di tipo STP.
LIVELLO
NETWORK
Nel 1985 lo standard IEEE 802.5 viene adottato dal comitato 97 dell'ISO come
ISO/DIS 8802.5 (Draft International Standard) e nel 1992 viene approvato come
Una rete Token Ring consiste in un certo numero di stazioni collegate serialmente
tramite un mezzo trasmissivo e richiuse ad anello. I pacchetti vengono trasferiti da una
stazione ad un'altra serialmente; ogni stazione ripete e rigenera la trasmissione verso
la stazione successiva.
Poiché le stazioni devono ripetere continuamente i pacchetti delle altre stazioni, per
ragioni di affidabilità la rete viene cablata a stella, come spiegato nel paragrafo 3.5.2.
I collegamenti tra il centro stella e le stazioni prendono il nome di "lobi". Quando una
stazione è spenta o guasta, il centro stella (concentratore) la esclude dalla rete (figura 7.2).
A B C D
Bypass
Concentratore
E F G H
Ottetti 1 1 1
Starting Access Frame Destin. Source Routing INFO FCS Ending Frame
Delimiter Control Control Address Address Inform. Delimiter Status
da 0 da 4
Ottetti 1 1 1 6 6 a 30 a 17749 4 1 1
Il token è formato da 3 ottetti (24 bit): lo starting delimiter, l'access control, l'end
delimiter. Questi tre campi hanno formato e funzioni analoghe per il token e per il
pacchetto (figura 7.4).
Il pacchetto è delimitato da due sequenze:
- la Start-of-Frame Sequence (SFS) che indica l'inizio del pacchetto ed è formata da
un ottetto di starting delimiter e da un secondo ottetto di access control;
- la End-of-Frame Sequence (EFS) che indica la fine di un pacchetto ed è formata
da un ottetto di ending delimiter e da un secondo ottetto di frame status.
Il campo Starting Delimiter (SD) identifica in modo univoco l'inizio del token o
del pacchetto. A tal fine, esso contiene dei bit identificati con J e K che violano il
codice di Manchester.
Il campo Access Control (AC) contiene le informazioni di accesso al ring. Il token bit
assume valore 0 nel caso del token e valore 1 nel caso di un pacchetto. I reservation bit
indicano la priorità d'accesso richiesta. I priority bit indicano la priorità d'accesso attuale.
Il campo di Ending Delimiter (ED) indica la fine del pacchetto.
L'ottetto Frame Status (FS) contiene i bit di address-recognized (A) e frame-
copied (C). Le combinazioni di questi due bit indicano che:
- la stazione è inesistente o inattiva nel ring (A=0, C=0);
- la stazione esiste, ma il pacchetto non è stato copiato (A=1, C=0);
- il pacchetto è stato copiato (A=1; C=1).
Il pacchetto vero e proprio inizia dopo la SFS e può avere una lunghezza compresa
tra 21 e 17796 ottetti, di cui al massimo 17749 per il campo dati (INFO).
Nel campo Destination Address (DA) è contenuto l'indirizzo della stazione a cui
è destinato il pacchetto, nel campo Source Address (SA) è contenuto l'indirizzo della
stazione che ha generato il pacchetto.
Il campo Routing Information (RI) contiene le informazioni d'instradamento del
pacchetto attraverso una rete locale estesa (si veda il paragrafo 10.20.1).
Il campo Frame Control (FC) definisce il contenuto del pacchetto: se il valore dei
bit FF è 00 allora il pacchetto è una trama MAC (usata per scopi di management) che
deve essere ricevuta da tutte le stazioni (ad esempio, beaconing frame o ring purge;
si vedano i paragrafi 7.2.8 e 7.2.10), se il valore è 01 allora il pacchetto contiene una
LLC-PDU.
Il campo Frame Check Sequence (FCS) contiene il CRC calcolata sui campi
descritti precedentemente.
La figura 7.5 mostra l'architettura di una stazione Token Ring. Si noti il repeat path
che è il cammino usato per ripetere i pacchetti ed è inserito direttamente tra ring-in e
ring-out. I simboli ricevuti vengono anche passati al livello superiore.
Quando la stazione deve trasmettere essa stessa un pacchetto, disabilita il repeat
path e preleva i simboli dal livello superiore.
Protocollo MAC
controllo di
Ricevitore accesso al Ring Trasmettitore
Stazione
Ring In
Concentratore
A
ED AC SD
Token
D B
- la stazione A inibisce il circuito di ripetizione dei bit (repeat path) tra ring-in
e ring-out;
- la stazione A trasmette il Frame Control (FC), l'indirizzo di destinazione (DA),
l'indirizzo di mittente (SA) ed eventualmente delle informazioni per i bridge
source routing (RI);
- la stazione A trasferisce i dati nel campo INFO (figura 7.7);
A INFO RI SA DA FC AC SD
D "A" "C" B
A
RI SA DA FC AC SD ED AC SD FS ED FCS
Token
D "A" "C"
B
INFORMATION
Tutte le stazioni che non hanno il possesso del token (in questo caso B, C e D)
ripetono i bit che ricevono verso la stazione successiva. Se durante tale operazione
verificano la presenza di errori, li evidenziano modificando in modo opportuno il bit
E dell'Ending Delimiter.
Ogni stazione osserva i pacchetti che ripete per verificare se l'indirizzo di
destinazione (DA) è uguale al proprio indirizzo MAC (figura 7.9). Tale uguaglianza
si verifica unicamente sulla stazione cui è destinato il pacchetto. Essa, oltre a
continuare a ripetere il pacchetto, ne effettua la ricezione e modifica in modo
opportuno l'address recognized bit e il copied bit, nel campo Frame Status (FS).
"C" "A"
D B
SD AC FC DA SA RI INFORMATION
FC DA
Alla fine della ricezione dei propri pacchetti (figura 7.10), la stazione A riabilita la
ripetizione dei bit ricevuti (circuito di repeat path) tra la porta di ring-in e quella di ring-out.
A
ED AC SD
Token
D B
7.2.5 Sincronizzazione
In un anello c'è una sola stazione che svolge funzioni di active monitor per la rete
e viene designata per questa funzione a seguito di un processo di elezione (token
claim). Le altre stazioni si mettono in uno stato di attesa (standby monitor state) pronte
a diventare l'active monitor della rete nel caso di problemi all'active monitor.
Durante la fase di elezione tutte le stazioni che rilevano l'assenza dell'active
monitor trasmettono continuamente dei pacchetti di claim attraverso cui propongono
il proprio valore di claim (valore determinato dall'indirizzo della stazione) e control-
lano i pacchetti ricevuti; comparano quindi la proposta di claim ricevuta con il proprio
valore proposto. Se una stazione riceve una proposta di claim superiore al proprio
valore interrompe la generazione dei pacchetti di claim e ripete quelli ricevuti, se la
proposta ricevuta è inferiore continua a generare i pacchetti di claim. Alla fine una sola
stazione riceve il proprio pacchetto di claim ed è quella vincente che diventa l'active
monitor.
Essa trasmette prima un pacchetto di azzeramento (ring purge) per ripulire il ring
e poi genera un nuovo token.
L'active monitor comunica periodicamente la sua presenza a tutte le altre stazioni
tramite un pacchetto AMP (Active Monitor Presence). Se una stazione in stato di
standby monitor non vede transitare un pacchetto AMP per un tempo superiore a TSM
(Timer Standby Monitor) essa inizia un processo di elezione di un nuovo active
monitor.
L'active monitor invia periodicamente in broadcast, con periodo pari a TAM (Timer
Active Monitor), dei pacchetti AMP che attivano anche il processo di notifica della stazione
vicina. Tale processo permette ad ogni stazione di conoscere l'indirizzo della stazione
collegata all'ingresso Ring-In, cioè la più vicina stazione "a monte" attiva, più vicina
(NAUN: Nearest Active Upstream Neighbor o UNA: Upstream Neighbor Address).
La prima stazione attiva a valle dell'active monitor che riceve un pacchetto AMP
esegue le seguenti operazioni:
- pone a 1 bit di address recognized e frame copied del pacchetto AMP;
- copia il pacchetto AMP ricevuto e memorizza l'indirizzo della stazione vicina
da cui ha ricevuto il pacchetto in una locazione di memoria chiamata Stored
Upstream neighbor's Address (SUA);
- trasmette in broadcast appena possibile un pacchetto chiamato SMP (Standby
Monitor Presence) alla stazione successiva.
La stazione che riceve un pacchetto SMP memorizza a sua volta l'indirizzo della
stazione vicina da cui ha ricevuto il pacchetto e trasmette un pacchetto SMP per poter
notificare il proprio indirizzo alla stazione successiva.
Il processo di notifica continua fino a quando tutte le stazioni conoscono la propria
stazione vicina, cioè il proprio UNA.
A B A B
F C F C
BEACON
E D E D
F C F C
E D E D
Al crescere della velocità trasmissiva, il MAC a token sin qui descritto non
aumenta le sue prestazioni in modo lineare. Per comprendere il perché analizziamo
l'efficienza del Token Ring a 16 Mb/s per la trasmissione di un pacchetto da 256 ottetti.
Supponiamo, per esempio, di avere una rete di 260 stazioni aventi ognuna una
lunghezza di lobo di 100 m: ne consegue che lo sviluppo totale dell'anello è di 260 x
200 m = 52 Km. La trasmissione di 256 ottetti impiega 256 x 8 x 62.5 ns = 128 µs. La
velocità di propagazione di un cavo rame è di circa 200 m/µs, ne consegue che un pacchetto
da 256 ottetti occupa circa 25.6 Km del ring, in quanto 128 x 200 = 25600 m. Quindi, nel
caso preso in esame, avremo circa la metà dell'anello inutilizzata (bit di riempimento),
con un'efficienza del MAC dimezzata.
Per superare tale limite è stata introdotta la possibilità, per il Token Ring a 16 Mb/s,
di rilasciare il token alla fine della trasmissione del pacchetto, senza attendere che la
stazione trasmittente riceva il campo di source address del pacchetto che ha trasmesso.
Questa miglioria è detta early token release.
A B A B
P P
0,0
F C F C
0,1
E D E D
La stazione A sta trasmettendo un pacchetto per La stazione B imposta la richiesta di
la stazione C, la stazione B vede passare il priorità a 1.
pacchetto P con priorità 0 e richiesta di priorità 0.
A B A B
T
3,0
F P C F C
0,3
E D E D
A B A B
T P
3,1 3,1
F C F C
E D E D
Ogni stazione può richiedere al centro stella di essere inserita oppure no sull'anello.
Tale richiesta viene effettuata con una differenza di potenziale continua che la stazione
genera tra le coppie di Ring-In e Ring-Out. In assenza di differenza di potenziale (ad
esempio, stazione spenta) la stazione è disinserita dall'anello (si veda il paragrafo 7.3.4).
Le principali funzioni del livello MAC sono governate da timer, allo scadere dei
quali vengono intraprese le seguenti azioni:
- il Timer Holding Token (THT) indica il tempo massimo per cui una stazione
può trattenere il token. Il valore massimo consentito è di 8.9 ms;
- il Timer Valid Transmission (TVX) indica il tempo massimo che può intercor-
rere tra due trasmissioni valide (di token o pacchetto). Il valore massimo
consentito è di 10 ms;
- il Timer No Token (TNT) indica il tempo massimo di assenza del token, e viene
usato per ricuperare varie situazioni di errore relative al token. Il valore
massimo ammesso è di 2.6 s;
- il Timer Active Monitor (TAM) indica l'intervallo di tempo che intercorre tra
due richieste di notifica delle stazioni vicine provocate dall'active monitor. Il
valore massimo consentito è di 7 s;
- il Timer Standby Monitor (TSM) è utilizzato dalle stazioni che sono in stato di
standby monitor per rilevare la presenza dell'active monitor e dei token. Il
valore massimo consentito è di 15 s;
- il Timer Beacon Transmit (TBT) indica il tempo in cui una stazione può
rimanere nello stato di trasmissione di beacon prima di andare in una condizio-
ne di bypass. Il valore massimo consentito è di 160 ms.
7.3.1 Il Jitter
Uno dei problemi più complessi a livello fisico che i costruttori di componenti
elettronici hanno dovuto risolvere, è stato quello di compensare il jitter, cioè la
variazione temporale spuria della fase del segnale causata principalmente dai compo-
nenti passivi quali i cavi, i connettori ed i concentratori passivi.
In una rete Token Ring è l'active monitor che genera il clock, tutte le altre stazioni
si sincronizzano sul clock dell'active monitor durante la ricezione del token, dei
pacchetti o dei bit di riempimento. Questi ultimi devono essere almeno 20 e precedono
sempre qualunque tipo di trasmissione. La sincronizzazione viene effettuata da
appositi circuiti della stazione ricevente che agganciano in fase il loro clock con quello
della precedente stazione trasmittente.
Un jitter troppo elevato può comportare una non corretta sincronizzazione di una
o più stazioni rispetto al clock dell'active monitor. Per questa ragione lo standard ha
imposto regole di configurazione molto restrittive riguardanti il numero massimo di
stazioni e di concentratori in un anello e la lunghezza massima dei lobi.
Per compensare i problemi di sfasamento dovuti al fenomeno del jitter è stato
aggiunto un elasticity buffer (si veda figura 7.5) che può essere espanso a seconda
della necessità, per mantenere costante la latenza totale.
7.3.2 Il cablaggio
Il percorso delle informazioni in una rete Token Ring è ad anello, ma il cablaggio tra
le stazioni ed il concentratore è a stella. La connessione tra il concentratore e la stazione si
S S S
RO RI
S S S S S
Qualora il cablaggio venga realizzato con cavo UTP bisogna inserire un media
filter tra la stazione ed il cavo, con lo scopo di adattare l'impedenza da 150 a 100 Ω
e di ridurre l'emissione di disturbi elettromagnetici. Il media filter presenta due diversi
tipi di connettori: un DB9 che va connesso alla stazione ed un RJ45 (si veda il paragrafo
4.4.5) a cui va connesso il cavo UTP.
Quando si usano i cavi UTP bisogna installare i media filter sulle stazioni, mentre
dal lato concentratore non è necessario in quanto le porte o sono passive, o sono attive
e hanno già l'impedenza corretta.
Station
Receive Transmit
0V +V
Mechanism Control
Load Balance
Trunk
Trunk Insertion/Bypass Mechanism
Cable OUT
Cable IN
La ripetizione dei pacchetti ricevuti è demandata al circuito di repeat path (si veda
figura 7.5) il quale è controllato dal livello MAC che determina l'abilitazione o
disabilitazione della funzione di ripetizione.
7.3.7 I concentratori
B A A B B A A B B A A B
RX TX RX TX RX TX
Stazione Stazione Stazione
Nei concentratori passivi il percorso di backup può essere utilizzato solo se le porte di
dorsale sono connesse a ripetitori. In tal caso è il ripetitore che ha la capacità in caso di guasto
di richiudere automaticamente l'anello primario sul percorso di backup. In alternativa si può
disconnettere manualmente il cavo da una porta di dorsale e il connettore stesso è costruito
in modo da richiudere l'anello primario sul percorso di backup.
I concentratori attivi sono stati sviluppati per utilizzare i cavi UTP senza imporre
grosse limitazioni di configurazione. Essi rappresentano la miglior soluzione per i
sistemi di cablaggio in quanto offrono una grande flessibilità e semplificano molto le
regole di configurazione. Essi vengono anche chiamati Active Retimed Concentrator
(ARC) in quanto tutte le porte sono equipaggiate con un ripetitore e quindi eseguono
funzioni di amplificazione e retiming del segnale. Le porte dei concentratori attivi
contengono anche il media filter (figura 7.18).
B A A B B A A B B A A B
RX TX RX TX RX TX
Stazione Stazione Stazione
Le connessioni tra concentratore e stazione sono riportate nella figura 7.20 e sono
indipendenti dal tipo di concentratore.
MIC_U CMIC_U
TX-A 3 3 LRX-A
TX-B 6 6 LRX-B
Concentratore
Stazione Cablaggio di lobo UTP di porte lobo
RX-A 4 4 LTX-A UTP
RX-B 5 5 LTX-B
MIC_S CMIC_S
TX-A B (blue)
B LRX-A
TX-B O (orange)
O LRX-B Concentratore
Stazione di porte lobo
Cablaggio di lobo STP
RX-A R (red) STP
R LTX-A
RX-B G (green)
G LTX-B
La perdita massima ammessa nel percorso tra due elementi attivi, siano essi due
stazioni, nel caso di utilizzo di concentratori passivi, o una stazione e una porta di un
concentatore attivo, è la seguente:
- 19 dB a 4 e 16 Mb/s quando si utilizzano concentratori passivi;
- 19 dB a 4 Mb/s quando si utilizzano concentratori attivi;
- 16 dB a 4/16 e 16 Mb/s quando si utilizzano concentratori attivi.
Quando si parla di velocità 4/16 Mb/s ci si riferisce a stazioni che usano
componenti elettronici che possono funzionare a 4 e 16 Mb/s.
I valori minimi richiesti di NIR in un percorso tra due elementi attivi sono i
seguenti:
- 19 dB con l'utilizzo di cavi STP e concentratori attivi o passivi, a 4 Mb/s;
- 17.5 dB con l'utilizzo di cavi UTP e concentratori attivi o passivi, a 4 Mb/s;
- 17 dB con l'utilizzo di cavi STP e concentratori passivi, a 4/16 e 16 Mb/s;
- 15.5 dB con l'utilizzo di cavi STP e concentratori attivi, a 4/16 e 16 Mb/s;
- 15.5 dB con l'utilizzo di cavi UTP e concentratori passivi, a 4/16 e 16 Mb/s;
- 14 dB con l'utilizzo di cavi UTP e concentratori attivi, a 4/16 e 16 Mb/s.
La limitazione del numero di stazioni dipende da due fattori: il livello MAC, che
limita ad un massimo di 260 stazioni, ed il jitter accumulato.
Quando si usano i concentratori passivi il numero massimo di elementi di
ripetizione è 300, di cui:
- 260 possono essere stazioni;
- 40 possono essere altri elementi di ripetizione.
Quando si usano i concentratori attivi il numero massimo di elementi di ripetizio-
ne è 300, di cui:
- 144 possono essere stazioni;
- 144 possono essere le porte attive dei concentratori;
BIBLIOGRAFIA