DISARTRIA
DISARTRIA
Disartria
Diagnosi differenziale
Differenzia tali problemi da disordini di più alto livello consistenti nella programmazione alterata dei
movimenti e delle sequenze motorie (Aprassia Verbale) e dalla elaborazione inefficiente delle
unità linguistiche (Afasia)»
Dalla disartria vanno distinti due quadri patologici:
• Diglossie: a. Le alterazioni fonoarticolatorie dovute a danno strutturale degli organi della
articolazione (congenite, esiti di interventi demolitivi del cavo orale o del vocal tract, terapia
radiante), da alcuni autori chiamate DIGLOSSIE→ esiti comunicativi simili, ma integrità della
conduzione nervosa.
• Le aprassie del linguaggio o articolatorie (non ci sono aprassie bocco-facciale ma posso
essere associate) danneggiamento del processo di programmazione e pianificazione dei
movimenti fonoarticolatori, in presenza di normale velocità,
ampiezza e forza muscolare e, nel caso di compiti non linguistici, coordinazione adeguata
→ fenomeno di dissociazione automatico-volontaria
• Aprassie bucco-facciali: incapacità di eseguire su richiesta/imitare un movimento oro-glosso-
faringo- laringeo complesso. L’articolazione non dovrebbe essere compromessa dalla presenza
di ABF a causa dell’elevata automatizzazione di tale attività.
Riassumendo
È possibile distinguere 3 quadri alla base di ridotte capacità di produzione del linguaggio:
• le disartrie, nelle quali ciò che è danneggiato è la via nervosa, che presiede all’esecuzione
del movimento;
• le disglossie, nelle quali il danno coinvolge l’organo periferico in normalità della via
nervosa;
• le aprassie nelle quali ciò che è danneggiato è la programmazione del movimento, con
normalità degli organi fonoarticolatori e delle loro afferenze nervose
La riabilitazione Riassumendo
La disartria flaccida
La disartria flaccida ⇢ 2° motoneurone ⇢ debolezza
Danni alla via finale comune:
• scomparsa o riduzione dei riflessi
• Difficoltà di esecuzione di alcune attività mediare dalla via finale comune
• Debolezza o paresi: danno ad un singolo neurone morte alpha
• Paralisi: danno a tutti i neuroni alpha che innervano il muscolo
• Atrofia
• Fascicolazioni
• Fibrillazione
Se è lesionato la componente motoria del V n.c trigemino ⇢ disartria masticatoria
Il nervo trigemino:
• Ganglio del trigemino: fossa cranica media
• Ramo olftamico: fessura orbitale superiore
• Ramo mascellare: forame rotondo
• Ramo mandibolare: forame ovale
LESIONE BILATERALE
• mandibola abbassata a riposo
• incapacità o ridotta capacità di chiusura • incapacità di resistere a una forza contro resistenza
• incapacità di stringere i denti
Possono esserci:
• difficoltà di masticazione
• incontinenza orale
• alterazioni della risonanza e del volume vocale
• impatto devastante sulla precisione articolatoria
• riduzione della velocità dell’eloquio
Può esserci:
• incontinenza orale
• spazio tra naso e bocca appiattito
• ala del naso immobile in respirazione
• ristagno di cibo nel vestibolo del lato leso
• fascicolazioni
• atrofia
• tendenza a morsicarsi labbra e guance
LESIONE BILATERALE
• Debolezza di entrambi i lati
• Simmetria
• labbra ipotoniche e aperte, non retrazione nè protrusione
• nel sorriso le labbra non vengono tirate verso lʼalto
• impossibilità di gonfiare le guance
Può esserci:
• incinesie
• spasmo emifacciale
• miochimia facciale (movimenti muscolari involontari)
• fascicolazioni
• incontinenza orale
• Guance sfarfallano
• forame giugulare
• nucleo del tratto solitario
RAMO FARINGEO
• gravi disturbi di risonanza e articolazione, moderata riduzione del volume, ridotta lunghezza
degli enunciati, grimace facciale (danno bilaterale)
• raucedine
• diplofonia
• rotture frequenziali
• irregolarità vocale (flutter)
• enunciati brevi
• fonazione in inspirazione
• Lieve disfonia: voce soffiata e rauca; difficoltà nella modificazione della frequenza; volume
tendenzialmente normale (monolaterale)
• volume ridotto
• diplofonia
• rotture frequenziali
NERVO IPOGLOSSO
• Nucleo dellʼipoglosso: bulbo
• forame dellʼipoglosso
LESIONE BILATERALE
•atrofia linguale bilaterale
•fascicolazioni bilaterali
•simmetria in protrusione
•range di movimento limitato o assente
•accumulo di saliva nel cavo orale; fuoriuscita di saliva
•ristagno di cibo nei vestiboli della bocca
•sensazione di lingua pesante e grossa
Può esserci:
• Imprecisione articolatoria sui fonemi linguali
• alterazioni della risonanza (iper-iponasalità)
• riduzione della forza e della resistenza
Reperti fisici:
• Laringe: o corde normali come struttura, le corde vocali possono apparire normali, sia nella
struttura che nel funzionamento, nonostante la disfonia; possono
presentare movimenti incompleti di adduzione ed abduzione Possono essere arcuate (glottide
ovalare)
• Velolaringe: Meccanismo velo-faringeo insufficiente. Riflesso del vomito ipoattivo
• Lingua: Ipotonica, ipotrofica, fascicolazioni e debolezza muscolare
• Labbra: Ipotoniche, ipotrofiche, fascicolazioni e debolezza muscolare
• Denti: normali
• Palato duro: normale
• Mandibola: debolezza muscolare
CLUSTER PREVALENTI:
• INCOMPETENZA FONATORIA-PROSODICA (voce soffiata/velata, di debole intensità, monotono,
monointensità)
Tosse debole: può essere l’unico segno di una patologia neurologica.
• INCOMPETENZA RISONATORIA (ipernasalità)
• IMPRECISIONE ARTICOLATORIA
sintomatologia variabile a seconda dei NC lesi
La disartria spastica
SINTOMI
• Lentezza
• sforzo
• fatica e affaticamento
• voce ipernasale
• disfagia orofaringea
• iperreflessia per il riflesso del vomito
• incontinenza labiale
• difficoltà nel controllare lʼespressione delle emozioni
SEGNI ORALI
• disfagia
• incontinenza labiale
• a riposo: broncio
• m.m. facciale lenta, ma eccessiva
• riso e pianto patologico
• forza mandibolare nella norma
• debolezza facciale bilaterale
• ridotta ampiezza del movimento delle labbra
• lingua simmetrica; ridotta ampiezza di movimento; debolezza
• AMR lenti e ridotti nellʼampiezza ma regolari nel ritmo
• palato simmetrico; ridotta ampiezza di movimento
• iperriflessia del riflesso del vomito
• riflessi orali patologici
• tosse e colpo di glottide nella norma o deficitari
Reperti fisici:
• Laringe: la struttura delle corde vocali è sempre normale. Adduzione normale o iperadduzione
delle corde vocali e delle false corde. E’ di frequente riscontro un rallentamento nei movimenti
di adduzione ed abduzione delle corde vocali, con asincronia pneumo-fonica.
• Velofaringe: meccanismo velo-faringeo insufficiente. Riflesso del vomito iperattivo.
• Lingua: può essere più piccola e più contratta del normale. Ridotto indice di motilità alternata
• Labbra: deboli
• Denti: normali
• Palato duro: normale
• Mandibola: ridotto indice di motilità alternata
CLUSTER PREVALENTI:
• ECCESSO PROSODICO (enfasi uguale ed eccessiva, intervalli, silenzi inappropriati)
• INSUFFICIENZA PROSODICA (monotono, monointensità)
• INCOMPETENZA ARTICOLATORIA-RISONATORIA (consonanti imprecise esageratamente lente,
vocali distorte, ipernasalità)
• STENOSI FONATORIA (voce aspra, tesa-sforzata, breaks tonali, altezza e intensità ridotte)
Possibile pianto e riso inadeguati
La disartria atassica
Diasartria atassica ⇢ cervelletto ⇢ incoordinazione dei movimenti fini
SEGNI E SINTOMI
- Eloquio farfugliato
- eloquio simile a quello di un ubriaco
- difficoltà nella coordinazione pneumofonica - blocchi articolatori
- effetto fatica
- eloquio migliora rallentando
- raramente disfagia (fase orale)
Reperti fisici:
• Laringe: morfostruttura e motilità nella norma
• Velofaringe: normale
• Lingua: topograficamente normale. Ipo-a diadococinesi
• Labbra: ipo-a diadococinesi
• Denti: normali
• Palato duro: normale
• Mandibola: ipo-a diadococinesi
CLUSTER PREVALENTI
• INACCURATEZZA ARTICOLATORIA (consonanti imprecise, interruzioni articolatorie
irregolari= flusso lento + parola scandita, vocali distorte)
• ECCESSO PROSODICO (enfasi uguale ed eccessiva, intervalli, silenzi inappropriati)
• INSUFFICIENZA FONATORIA-PROSODICA (monotono, monointensità, voce aspra, fluttuazioni
aritmiche della voce= improvvisi aumenti di intensità e di altezza vocale)
• RISONANZA NORMALE, alternata da episodi di imprevedibile ipernasalità
La disartria ipocinetica
Ipocinetica ⇢ nuclei della base ⇢ rigidità (se si ha un parkinsonismo prima o poi si arriverà ad avere
una disartria ipocinetica)
CARATTERISTICHE CLINICHE
• Tremore a riposo
• rigidità
• bradicinesia/acinesia
• riflessi posturali alterati
• amimia
• micrografia
• festinazione
• deficit sensoriali
SINTOMI
• Negazione dei cambiamenti di voce
• eloquio rapido
• parole indistinte
• difficoltà nellʼiniziare lʼeloquio
• disfluenza
• effetto fatica
• effetto on-off
• difficoltà di deglutizione • incontinenza labiale
SEGNI ORALI
• Amimia
• ridotta frequenza di deglutizione
• disfagia
• incontinenza labiale
• tremore
• diadococinesia lenta o rapida
Reperti fisici:
• Laringe: struttura e motilità normali oppure atteggiamento motorio ipocinetico
• Velofaringe: normale
• Lingua: normale. Indice di motilità alternata rapido. Ridotta ampiezza dei movimenti.
• Labbra: indice di motilità alternata rapido. Ridotta ampiezza dei movimenti.
• Denti: normali
• Palato duro: normale
• Mandibola: ipotono e ridotta ampiezza dei movimenti
CLUSTER PREVALENTI:
• INSUFFICIENZA PROSODICA (monotono, monointensità, enfasi ridotta, sintagmi brevi)
• INACCURATEZZA ARTICOLATORIA (consonanti imprecise, frasi corte, alterazioni del ritmo, ecolalia,
palilalia)
• INSUFFICIENZA FONATORIA (intensità ridotta e piatta monotono, voce aspra e soffiata)
PARKINSON
Nel morbo di Parkinson viene meno la coordinazione tra l’attività di questi muscoli dell’apparato
pneumo-fono articolatorio, che può portare al quadro tipico di disartria ipocinetica che va a
colpire respirazione, fonazione ed articolazione.
-Rigidità e lentezza dei movimenti dei muscoli facciali e della bocca impatta l’alterazione, in vari
gradi
-Alterazioni del ritmo (accelerazioni della parole alla fine della frase) e del flusso (difficoltà a
cominciare a parlare) oppure fenomeni ripetitivi (ripetizione involontaria di parole o sillabe)
La disartria ipercinetica
Ipercinetica ⇢ nuclei della base ⇢ movimenti involontari
IPERCINESIE VELOCI
In ordine di velocità decrescente troviamo i seguenti quadri patologici:
•mioclonie
•tic
•corea
•emiballismo
MIOCLONO PALATOFARINGEO
Contrazioni brevi e fulminee ritmiche del palato molle (1-4 sec)
Deficit fonatorio, risonatorio e prosodico: tremore vocale, momentanei e ritmici blocchi fonatori,
ipernasalità intermittente, intervalli prolungati, silenzi inappropriati
COREA
Movimenti involontari, rapidi, casuali, non stereotipati e privi di scopo. A riposo, in
posture sostenute e in movimento.
- Improvvisa comparsa di contrazioni involontarie rapide della muscolatura pneumo-fono-
articolatoria
- Arresti di voce, voce forzata, aspra, alterata; interferenze imprevedibili.
IPERCINESIE LENTE
Il movimento si costruisce gradualmente fino ad un apice, è sostenuto per almeno un secondo e
poi si verifica il rilassamento. La contrazione può essere sostenuta per
molti secondi. Il tono muscolare aumenta e successivamente diminuisce, creando posture distorte.
La DISARTRIA è legata alle interferenze che tali alterazioni provocano sulla normale attività
pneumo-fono-articolatoria: atetosi, distonia, discinesie.
DISTONIA =forma lenta, caratterizzata da movimenti anormali dovuti ad eccessive contrazioni dei
muscoli antagonisti
Lentezza iniziale del movimento che gradualmente tende a raggiungere un apice, trattenuto per
almeno più di 1 secondo e poi si verifica il rilassamento. Il tono muscolare aumenta e poi
diminuisce creando posture distorte.
Voce monotonale, difficoltà ad aumentare la velocità dell’eloquio e a mantenerla nel tempo
(caratteristici break vocali).
CLUSTER PREVALENTI:
• ECCESSO PROSODICO (enfasi uguale e variazione eccessiva dell’intensità, intervalli e silenzi
inappropriati)
• INSUFFICIENZA PROSODICA (monotono, monointensità, enfasi ridotta)
• INCOMPETENZA ARTICOLATORIA-RISONATORIA (intervalli e fonemi prolungati, inspirazione udibile,
ipernasalità)
• STENOSI FONATORIA (tono basso, voce aspra, rauca e strozzata, breaks tonali, tremori vocali)
La disartria unilaterale
Unilaterale ⇢ 1° motoneurone unilaterale ⇢ debolezza, incoordinazione, rigidità
Basi neuromuscolari
• Debolezza
• Incoordinazione
• spasticità
Sede lesionale
• Lobo frontale
• Corona radiata
• Capsula interna
• Tronco cerebrale
Segni di conferma
• Emiparesi/emiplegia
• Debolezza dell’emivolto
• Debolezza della lingua
CARATTERISTICHE DELL’ELOQUIO
o Imprecisione articolatoria consonantica
o Breakdowns articolatori irregolari
o Riduzione della velocità d’eloquio, con momentanee accelerazioni o Voce aspra -tesa
o Volume ridotto
o Accentuazione uniforme ed eccessiva
o Lieve ipernasalità
La disartria mista
Mista ⇢ sede della lesione è più di una ⇢ il deficit primario è più di uno
Più comuni (300 pazienti Mayo Clinic)
• flaccida-spastica - 42%
• atassica-spastica - 23%
• ipocinetica-spastica - 7%
• atassica-flaccida-spastica - 6%
• ipocinetica-ipercinetica- 3%
• altre - 19%
Parametri percettivi:
– eccesso prosodico
– insufficienza prosodica
– stenosi fonatoria (voce aspra,
soffiata, strozzata, tremore,
inspirazioni udibili e frequenza
alterata)
– incompetenza fonatoria e
risonatoria (aumento fuga d’aria
nasale)
– intervalli prolungati; fonemi
prolungati; silenzi inappropriati;
rIdotta ampiezza del movimento articolatorio. Eloquio rallentato.
Disartria cerebello - spastica: tipica della SM, caratterizzata da ritmo lento, irregolare con
scandimento sillabico ed iperaccentazione, elisioni sillabiche
- deficit respiratorio
- paralisi facciale
- miochimia (mov continuo o intermittente) facciale
- nevralgia trigeminale
- tremore degli arti superior
- compromissione linguale (forza, velocità)
- diadococinesi alterata
• Speech:
– deficit nel controllo di volume e frequenza e sua variazione
– improvvise rotture dellʼarticolazione
– deficit articolatori (vocali e parole prolungate, consonanti imprecise)
– voce aspra, soffiata, tremore
– lentezza dell’eloquio, più pause, accenti eccessivi ed uguali
– ipernasalità
– deficit nella distinzione sordo-sonoro
– eloquio scandito
Disartrie sensitive
Disartria atassica sensitiva (per lesioni delle vie sensitive afferenti che normalmente forniscono il
feedback corticale dell’attività muscolare periferica per la corretta coordinazione articolatoria):
è caratterizzata da turbe dell’articolazione di tipo scandito ed esplosivo.
Disartrie muscolari
Disartria miastenica (per lesioni della giunzione mioneurale): faticabilità e peggioramento del
disturbo dopo serie verbali prolungate con miglioramento durante il riposo; progressiva
nasalizzazione della voce associata ad ipofonia.
Disartria miotonica (per lesioni a livello del sarcolemma): difficoltà a rilasciare volontariamente la
muscolatura dopo l’attivazione volontaria o riflessa; difficoltà all’inizio della fonazione con ritmo
rallentato e parole articolate con ridotta escursione degli effettori.
Disartria miodistrofica (per lesioni mitocondriali): è rappresentata dalla distrofia muscolare facio-
scapolo-omerale e dalla distrofia muscolare oculofaringea.
Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion Ictus cerebrale Linee guida italiane 2016
Queste linee guida di pratica clinica sono state sviluppate per fornire al clinico informazioni e
raccomandazioni sul modo più corretto di attuare la prevenzione primaria e secondaria e di
gestire l’ictus.
Non sono solo informative, ma tendenzialmente anche normative, anche se non in maniera
vincolante.
Sono state considerate valide le raccomandazioni che:
• esplicitano tutti i nodi decisionali importanti e i relativi esiti;
• identificano le migliori “evidenze esterne” riguardanti la prevenzione e gestione dell’ictus e ne
valutano criticamente l’attendibilità;
• identificano e tengono nella debita considerazione le relative preferenze che i soggetti in gioco
hanno per gli esiti delle decisioni (comprendendo in essi benefici, rischi e costi).
La disartria viene definita come "termine globale per un gruppo di disordini verbali correlati dovuti
a disturbo nel controllo muscolare del meccanismo dell'espressione verbale, risultanti
dall'interessamento di qualcuno dei processi motori di base implicati nell'esecuzione verbale",[352]
che possono quindi coinvolgere con vari livelli di gravità tutti i sistemi che contribuiscono alla
produzione verbale, come per esempio respirazione, fonazione, articolazione e prosodia.
La disartria post-ictus incide in misura variabile tra il 20% e il 30% ma non sono disponibili dati in
letteratura sulla persistenza di tale sintomo.[2]
La valutazione foniatrica preliminare permette un inquadramento clinico diagnostico/differenziale
della disartria con una documentazione strumentale della prestazionalità e delle abilità degli
effettori.[353, 354] , Sovente questa valutazione coincide con una valutazione dinamica
endoscopica della deglutizione con bolo.[355, 356] , La valutazione foniatrica e quella logopedica
permettono di definire gli obiettivi della presa in carico logopedica dei disturbi funzionali, di
eseguire valutazioni in itinere con conseguente verifica del raggiungimento degli obiettivi e la
formulazione di ulteriori obiettivi dell'intervento riabilitativo.
Attualmente è disponibile una revisione Cochrane sull'efficacia del trattamento logopedico della
disartria che prende in considerazione la letteratura sino a gennaio 2005.[365] Tuttavia le
conclusioni di tale revisione, che ha rilevato l'assenza di studi randomizzati controllati e la presenza
di studi prevalentemente di bassa qualità, è che non esiste una evidenza conclusiva dell'efficacia
o dell'inefficacia dell'intervento riabilitativo logopedico, rendendo quindi necessario ed urgente
l'avvio di ricerche e di ulteriori verifiche in tal senso allo scopo di ottimizzare il trattamento.
A conclusione simile giungono le linee guida ANCDS (Academy of Neurologic Communication
Disorders and Sciences) [362] che, oltre ad auspicare un maggior rigore nella ricerca di prove di
efficacia, suggeriscono la necessità di verifiche sperimentali per identificare il timing dell'intervento
riabilitativo, l'efficacia del trattamento e delle tecniche adottate, l'impatto qualitativo
dell'intervento riabilitativo e una idonea misurazione psicometrica dell'esito comprensiva del livello
di partecipazione per valutare eventuali restrizioni comunicative.
Anche la posizione assunta dalle linee guida SIGN (per l’ictus e sempre scozzesi) concorda con il
basso livello di evidenza di efficacia degli studi disponibili, ma tuttavia rimangono fermamente a
favore della rilevanza dell'intervento logopedico (paziente deve essere trattato anche senza
grande validità) ed auspicano la presa in carico per la valutazione e la gestione del paziente con
disartria.
Domanda!
differenza tra lesione monolaterale bilaterale, centrale o periferico? Lei dice dipende, centrale e
periferico cambia solo se è il nervo VII facciale, centrale coinvolge la faccia come occhi,
sopracciglia mentre periferica naso e labbra. Però sulla classificazione delle disartrie la lesione
centrale di questo nervo non va ad intaccare sull’articolazione o respirazione, quindi a livello
logopedico.
Valutazione
(tabella)
0 =non presenti
1= presenti
quasi in tutte
2=
caratteristiche
fonatorie
funzioni respiratoria
• a riposo:
- postura
- respiro superficiale e faticoso (⇢ presa in carico medica)
- movimento addominale e tracico asimmetrico e limitati
- movimenti di spalle e collo
- velocità di respiro rapida (tachipnea) o irregolare
- presenza di movimenti di addome o torace che interrompono il normale ciclo respiratorio
- singhiozzo
• tempo massimo di fonazione TMP maggiore di 10 sec.
• Tosse volontaria
• Valutazione manometrica di screening:
Bolle – paziente ha una respirazione non grave da essere preso in carico (ad es. pz afono). -
bicchiere graduato alto >12cm con cannuccia ancorata a un lato e regolabile (normalità:
capacità di produrre bolle per 5’’ alla profondità di 5cm)
Funzione laringea:
• Endoscopia ( manovra medica)
• Tempo massimo di fonazione
• Variazioni di frequenze e intensità
• Forza del colpo di tosse
• Colpo di tosse: puntualità
• Colpo di glottide: puntualità
• Stridore inspiratorio
esercizi per capire e definire la sede del deficit:
• Colpo di tosse debole e colpo di glottide forte: deficit respiratorio
• Colpo di glottide debole e colpo di tosse normale o debole: deficit laringeo o di entrambi i
sistemi respiratorio e laringeo
• Stridore inspiratorio: deficit di abduzione delle CV
Organi articolatori:
Si valutano forza, velocità, ampiezza del movimento (riduzione, variabilità), stabilità (assenza di
movimenti parassiti), tono (stato basale di contrazione muscolare) e accuratezza (insieme dei 5
parametri precedenti), relativi alla simmetria e motricità di:
• labbra
• lingua
• velo palatino
• mandibola
• Osservazione a riposo, motilità spontanea e prassie BLF
• Valutazione contro-resistenza
• Valutazione della sensibilità
BLB - fonazione
chiediamo al p di fare un ‘’aaaa’’ lunga e si sente:
attacco,qualità, duarata
giorni della settimana: dinamiche di altezza tonale, e risonanza
una /a/ alla massima intensità: livelli di pressione sonora e portanza
si ha un punteggio:
0= alterazione marcata
1= alterazione lieve
2= nessuna alterazione
• 2 PT = articolazione corretta
• 1 PT = presenza di processi distorti con parziale
compromissione dell’intelligibilità
• 0 PT = mancata articolazione, profonda distorsione,
grave o totale compromissione dell’intelligibilità
PROVA 3: COARTICOLAZIONE
STADIAZIONE
Profilo di valutazione della disartria di Robertson - (adattamento italiano di Fussi e Cantagallo,
1997)
È il test più utilizzato. Alla fine del manuale ci sono dei commenti qualitativi che si possono fare. È
moto utile perché guida a tutti gli aspetti qualitativi che si acquisiscono con l’esperienza.
• i vantaggi: Indaga tutti gli aspetti fonoarticolatori, Tarato per l’italiano, Somministrazione
semplice e relativamente veloce, Valutazione quantitativa e qualitativa
• i limiti: Soggettività nell’attribuzione del giudizio, Considera solo intellegibilità, ma non
comprensibilità, Mancanza di un indice complessivo del grado di disartria, Scarsa sensibilità ai
cambiamenti nel tempo, Mancano indice di efficacia comunicativa e autovalutazione, Poco
adatto a pz con rapida affaticabilità
Strumento composto da 8 sezioni:
1. Respirazione
2. Fonazione
3. Muscolatura facciale
4. Diadococinesi
5. Riflessi
6. Articolazione
7. Intelligibilità
8. Prosodia
1.Emissione/s/prolungata
-Strumenti: cronometro
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta una /s/ il più a lungo possibile» contando
quante /s/ fa
Pt: 1 = 1-9’’ 2 = 10-14’’ 3 = 15-19’’ 4 = 20-30’’
2. Crescendo su /s/
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta una /s/ aumentando gradualmente il
volume»
*Quando parliamo la nostra aria dura di più rispetto al fare un respiro solo senza parlare
3. Diminuendo su /s/
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta una /s/ abbassando gradualmente il
volume»
4. Serie di /s/
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta una serie di /s/ intermittenti»
5. Accordo pneumo-fonico
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta un sospiro ad alta voce» Oppure
(preferibile) valutare la coordinazione pneumofonica in conversazione e durante l’esecuzione
delle diverse prove.
6. Serie di /a/
-Istruzioni per il pz: «Faccia un respiro profondo ed emetta una serie di /a/ intermittenti»
B) LABBRA
3. Mantenimento chiusura labiale a riposo
4. Stiramento labbra
5. Protrusione labbra
6. Chiusura labiale durante la conversazione
C) MANDIBOLA
1. Bocca aperta/chiusa
2. Lateralizzazione mandibola a dx
3. Lateralizzazione mandibola a sx
D) LINGUA
10. Protrusione lingua
11. Retrazione lingua
12. Lateralizzazione lingua dx
13. Lateralizzazione lingua sx
14. Passare la lingua sopra i denti
15. Punta lingua contro guancia dx
16. Punta lingua contro guancia sx
17. Alzare punta della lingua nella bocca
18. Alzare punta della lingua fuori dalla bocca
E) VELO
19. Elevazione velo del palato su fonazione prolungata della /a/
20. Elevazione velo del palato su serie di /a/
7. Ripetere PA rapidamente
-Strumenti: cronometro, videocamera, registratore
-Istruzioni per il pz: «Ripeta velocemente ’pa-pa-pa’ il maggior numero di volte possibile in 5’’»
Pt: 1 = 1-7 volte 2 = 8-14 volte 3 = 15-19 volte 4 = 20-30 volte
8. Ripetere TA rapidamente
-Strumenti: cronometro, videocamera, registratore
-Istruzioni per il pz: «Ripeta velocemente ’ta-ta-ta’ il maggior numero di volte possibile in 5’’»
Pt: 1 = 1-7 volte 2 = 8-14 volte 3 = 15-19 volte 4 = 20-30 volte
9. Ripetere KA rapidamente
-Strumenti: cronometro, videocamera, registratore
-Istruzioni per il pz: «Ripeta velocemente ’ka-ka-ka’ il maggior numero di volte possibile in 5’’»
Pt:1=1-7volte 2=8-14volte 3=15-19volte 4=20-30volte
COME LI VALUTIAMO?
Strumenti: acqua, cracker o altro alimento solido
Si valutano mediante prove dirette di deglutizione o raccolta di informazioni dal pz o dal care-giver
2. Aumento di velocità
Strumenti: registratore, videocamera
Istruzioni per il pz: «Ripeta ancora i mesi dell’anno, ma questa volta più velocemente possibile»
Pt: 1= scarso 2= discreto 3= buono 4= ottimo
Osservazione in conversazione
Respirazione (modalità, velocità,...)
• Coordinazione pneumofonica
• Attacco vocale
• Qualità vocale
• Intensità di conversazione
• Mimica facciale
• Motilità orale spontanea
• Chiusura labiale durante l’eloquio
• Presenza di scialorrea
• Precisione articolatori
• Coarticolazione
• Intellegibilità/comprensibilità
• Velocità d’eloquio
• Ritmo verbale
• prosodia
Valutazione standardizzata: Bodys
Bogenhausener Dysarthrieskalen (Bodys) (W.Ziegler et al)
Test costruito per l’analisi dei disturbi disartrici secondo la teoria task- dependent secondo cui i
movimenti della lingua,labbra, laringe sono controllati da circuiti neuronali distinti a seconda
dell’obiettivo dell’attività motoria. In particolare le attività motorie altamente automatizzate o
estremamente ben apprese, come i movimenti preposti ad attività metaboliche, le espressioni
emotive e la produzione del linguaggio, sono controllate da circuiti neurali specializzati.
Le caratteristiche del test:
• Il test contiene esclusivamente compiti linguistici
• Il test si compone di 4 diversi compiti, compresi in ognuno dei 3 gruppi:
- Linguaggio spontaneo
- Ripetizione frasi
- Lettura di un brano
- Descrizione di una figura
• La somministrazione completa dura circa 30 minuti
• L’indagine andrebbe completata in una unica sessione
• L’esaminatore rileva su apposita scheda la frequenza dei sintomi disartrici
Mentre il paziente effettua le prove che sono divise in tre gruppi il logopedista segna il numero di
vote in cui si presentano determinati fenomeni qualitativi
Somministrazione
• Una stanza tranquilla
• Registratore audio o video
Mentre il paziente effettua le prove che sono
divise in tre gruppi il logopedista segna il
numero di vote in cui si presentano determinati
fenomeni qualitativi
Prosodia
“La prosodia è l’insieme degli schemi ritmici ed intonativi generati dalle parole e dalle frasi che
formano gli enunciati.”
-Il processamento delle informazioni prosodiche risulta essere dissociato rispetto agli altri processi
linguistici e tale funzione sembrerebbe essere controllata dall'emisfero destro ed in parte dal
sistema dei gangli della base; in luce di ciò, soggetti con diagnosi di disturbi del movimento (es.
malattia di Parkinson, Parkinsonismi, SLA, ecc.). e lesioni emisferiche destre spesso presentano
deficit prosodici.
-Tali deficit sembrerebbero estendersi sia agli aspetti di prosodia linguistica (lessicale e frasale) che
a quelli di prosodia emotiva, in riferimento sia al processamento percettivo che espressivo, che di
ripetizione
MEC (Protocollo Montréal per la valutazione delle abilità comunicative)
Prove
1. Questionario sulle difficoltà comunicative
2. Discorso conversazionale
3. Comprensione di metafore ed espressioni idiomatiche (Spiegazioni, Risposte)
4. Fluenza lessicale (Libera, Criterio ortografico e semantico)
5. Giudizio semantico (Giudizi, Spiegazioni)
6. Comprensione di atti linguistici indiretti (Spiegazioni, Risposte)
7. Prosodia linguistica (Comprensione, Ripetizione)
8. Prosodia emotiva (Comprensione, Ripetizione, Produzione)
9. Discorso narrativo (Recupero storia divisa in parti e completa, Questionario, Inferenza)
INTELLIGIBILITA’ : VALUTAZIONE
Soggettiva
• Nella valutazione iniziale, durante ed alla fine del trattamento
• in compiti e con materiali diversi; se possibile in contesti diversi
• Parere del terapista, del paziente, se possibile di altri (familiari, altri operatori) • Tenere nota di
tutte le osservazioni
Oggettiva
• una “misura” che descriva la performance verbale del paziente indipendentemente dalle altre
variabili
Principi generali: controllare le variabili in gioco, a parte l’eloquio del parlante
ASSIDS - Assessment of Intelligibility in Dysarthric Speakers (Yorkston e Beukelman,1993)
Valuta l’intelligibilità e l’efficienza di parole e frasi
-L’intelligibilità è valutata attraverso la trascrizione corretta della parole udite da un clinico, che
calcola la percentuale di parole e frasi corrette, mentre l’esame stesso viene eseguito da un altro
clinico. -L’efficienza è calcolata dividendo il tempo impiegato per pronunciare le parole corrette
per 190, ottenendo una percentuale di efficienza (190 secondi è il tempo medio impiegato da un
soggetto con livello di intelligibilità al 100%);
SIT - Sentence Intelligibility Test (Yorkston,Beukelman e Hakel,1988)
Test computerizzato, simile all’ASSIDS nell’esecuzione, comprende la sezione del Word Intelligibility
Test che consente di individuare in quali punti articolatori cade il soggetto disartrico, in quanto gli
item proposti sono classificati secondo un parametro fonetico.
FDA - Frenchay Dysarthria Assessment (Enderby,1983)
Valuta anche l’intelligibilità dell’eloquio spontaneo. Viene espresso un giudizio qualitativo
AUTOVALUTAZIONE
OBIETTIVI:
• Raccogliere informazioni su:
-La percezione che il paziente ha del disturbo, sia complessivamente che nelle sue componenti
-La percezione degli scopi del trattamento e delle possibilità di cambiamento
• Le strategie (efficaci o meno) già in atto
• Avviare insieme al paziente una riflessione su:
-Analisi del disturbo
-Analisi dei contesti che influenzano il disturbo (fatica, interlocutori, medicine...)
VALUTAZIONE STRUMENTALE
VALUTAZIONE delle FUNZIONI:
1) Respiratoria
2) Laringea
3) Velo-faringea
4) Articolatoria
Vantaggi:
• Incremento della precisione diagnostica
• Dati obiettivi confrontabili nel tempo
• Documentazione dell’efficacia terapeutica in modo oggettivo
FUNZIONE RESPORATORIA
SPIROMETRIA = esame eseguito facendo indossare al paziente una maschera e gli viene richiesto
di eseguire inspirazioni ed espirazioni su comando
Valutazione diretta dei volumi respiratori: • Capacità vitale
• Volume espiratorio forzato
• Capacità funzionale residua
• Capacità inspiratoria
• Volume inspiratorio ed espiratorio di riserva
• Rapporto volume/flusso
• Volume corrente
• Frequenza respiratoria
Valori corretti per età, peso e sesso del soggetto
! influenza negativa della maschera sul normale respiro (valutazione distorta rispetto
all’atteggiamento respiratorio abituale del soggetto)
= valutazione che inferisce cambiamenti di volume dai movimenti di gabbia toracica e addome:
• Volumi polmonari
• Patterns respiratori
• Grado di coordinazione dei muscoli della gabbia toracica
! VALUTAZIONE ELETTIVA DELLA FUNZIONE RESPIRATORIA NEL SOGGETTO DISARTRICO
ELETTROMIOGRAFIA = misurazione della variazione nel tempo dell’attività elettrica del
muscolo. Vengono utilizzati diversi elettrodi:
• Elettrodi di superficie (non molto precisi, valutano un gruppo muscolare, non il singolo muscolo)
• Aghi-elettrodo
• Elettrodi uncinati
! INVASIVA, ma elettiva per diagnosi di SLA
• DISARTRIA FLACCIDA: paralisi CV mono o bilaterale. Voce soffiata a seconda della gravità
dell’insufficienza glottica, diminuita a livello di intensità e altezza tonale.
• DISARTRIA SPASTICA: le CV appaiono normale, ma si può osservare iperadduzione bilaterale
delle corde vere e talora delle false. Voce aspra, rauco-strozzata, con F0 e intensità
diminuite.
Escursione tonale e di intensità ridotte.
• DIARTRIA ATASSICA: laringoscopia negativa. Voce normale o rauca, monotona, con
disturbi prosodici (imprecisioni accentazione, eccessive variazioni di intensità).
• DISARTRIA IPOCINETICA: incompleta occlusione glottica per deficit adduzione CV. Voce
rauca e soffiata. Presente monotonie per altezza e intensità vocale.
• DISARTRIA IPERCINETICA: laringoscopia negativa. Corea = alterazioni vocali per irregolari
fluttuazioni dell’altezza tonale + arresti fonatori; Distonia = spasmi laringei addu/abduttori
incontrollati che causano voce rauco-strozzata o soffiata
Indiretta:
-fotoglottografia = grado di apertura della glottide in base alla quantità di luce che le passa
attraverso. Vengono inserite due sonde, una che proietta la luce a livello della cricoide e una che
riceve la luce trasmessa in faringe
-elettroglottografia = dà informazioni sui pattern vibratori delle CV.
Vengono posizionati due elettrodi metallici a placca con superficie di contatto di circa 2-3 cm
sulla cute di ciascun lato del collo, in corrispondenza delle cartilagini tiroidee a livello del piano
glottico, per misurare l’impedenza elettrica che è in funzione del tasso di contatto delle corde
vocali (essa diminuisce a corde vocali chiuse ed aumenta a corde vocali aperte).
-analisi acustica = media di 5 compiti per il calcolo di: F0, range frequenziale, jitter (F) e shimmer
(A), estensione, formanti
• pressione sottoglottica→misurazione della pressione intraorale;
• resistenza laringea→rapporto tra pressione translaringea e flusso translaringeo;
• flusso laringeo/fonatorio→misurato con un trasduttore di pressione (pneumotacografo)
FUNZIONE VELOFARINGEA
ELETTROMIOGRAFIA
TECNICHE A IMMAGINE :
• Endoscopia (preferibilmente flessibile, attraverso la cavità nasale per non interferire con
l’articolazione)
• Fototrasduttore: indica la funzionalità dell’area velofaringea misurando la quantità di luce
trasmessa attraverso lo sfintere velofaringeo. Invasivo, poichè vengono inserite due sonde per la
trasmissione e la ricezione del fascio luminoso
• Tecniche radiografiche: cineradiografia e videofluoroscopia (VFS) sono le più usate.
La VFS è molto utile per osservare il movimento del velo in prove di fonazione.
TECNICHE NON INVASIVE
• Misurazione del flusso aereo nasale: misurazione contemporanea del flusso aereo nasale e della
pressione intraorale.
• Tecniche meccano-acustiche: accelerometro (misura le vibrazioni dei tessuti
molli del naso causati dai suoni nasali) E nasometro (rapporto tra l’energia acustica proveniente
dal naso e dalla cavità orale del parlante)
FUNZIONE ARTICOLATORIA
TRASDUTTORI DI PRESSIONE e FORZA: registrano i movimenti articolatori e la forza di lingua, labbra e
mandibola
• Elevata sensibilità: sono adatti per misurare i minimi cambiamenti che intervengono durante
compiti articolatori e non
• Non costosi, non invasivi
TECNICHE A IMMAGINE
• Ultrasuoni e cineradiografia: informazioni sulla forma, posizione e funzione della lingua durante
compiti articolatori
ELETTROPALATOGRAFIE: dà informazioni sui punti e i tempi di contatto tra lingua e palato
• LIMITI: scarsa applicabilità in ambito clinico, poichè prevede per ogni soggetto la creazione di un
palato artificiale
VALUTAZIONE ACUSTICA: permette di verificare la presenza di distorsione vocalica;
fonazione/silenzio inappropriati; modo di articolazione sbagliato; riduzione o aumento della durata
di vocali e consonanti
MISURE DI OUTCOME
Ci sono due SCALE FONDAMENTALI per la valutazione oggettiva pre-post trattamento:
- TOM
Vantaggi: eseguibile in ogni momento; facile da eseguire; economico; consente diagnosi
differenziale tra i vari gradi di disartria (accuratezza del 90%)
• Valutazione percettiva dell’intelligibilità consente di monitorare cambiamenti nel tempo perchè
sensibile a piccoli cambiamenti, affidabile e semplice da eseguire
Limiti: affidabilità ed accuratezza sono strettamente legate ad abilità ed esperienza del clinico;
standardizzazione difficile; alcune alterazioni dell’eloquio ne influenzano altre
• Ridotto potere nel determinare il deficit fisiologico sottostante al segno percettivo
- ASHA NOMS
Gli individui che presentano deficit nella produzione vocale, possono presentare deficit sottostanti
respirazione, fonazione, articolazione, prosodia e risonanza.
In alcuni casi potrebbe essere utile usare ulteriori FCM, concentrandosi sulla voce quando la
fonazione disordinata è una gran componente.
HANDICAP: presenza di limitazioni della partecipazione così come intesa nell’ICF, difficoltà nelle
situazioni di vita quotidiana
0. Incapace di adempiere a qualunque ruolo sociale/educativo/familiare. Non coinvolto nel
prendere decisioni/nessuna autonomia/nessun controllo sull’ambiente. Nessuna integrazione
sociale.
1. Ridotta fiducia in se stesso/poca stima di sé/limitata integrazione sociale/ socialmente
isolato/contribuisce ad alcune fondamentali e limitate decisioni. Non può raggiungere il potenziale
in alcuna situazione.
2. Discreta fiducia in se stesso/discreta integrazione sociale/prende alcune decisioni ed esercita un
controllo nelle situazioni familiari.
3. Discreta fiducia in se stesso, autonomia emergente. Prende decisioni ed esercita controllo su
alcuni aspetti della vita. Capace di raggiungere qualche limitata integrazione sociale/attività
educative. Insicuro nel controllo sulla vita. Necessita di incoraggiamenti per raggiungere il
potenziale.
4. Maggiormente fiducioso, occasionali difficoltà nell’integrazione o nell’adempiere attività e ruoli
sociali. Partecipazione in tutte le decisioni appropriate. Potrebbe avere difficoltà nel raggiungere il
potenziale in alcune occasionali situazioni.
5. Raggiungimento del potenziale, autonomo e senza limitazioni. Capace di adempiere al ruolo
sociale, educativo e familiare.
BENESSERE/ANGOSCIA
0. Costante grave: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/ preoccupazione/
ritiro
1. Frequente grave: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/ preoccupazione/
ritiro
2. Consistente moderato: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/
preoccupazione/ ritiro
3. Frequente moderato: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/
preoccupazione/ ritiro
4. Occasionale lieve: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/
preoccupazione/ ritiro
5. Non improprio: sconvolgimento/ frustrazione/ rabbia/ angoscia/ imbarazzo/ preoccupazione/
ritiro
1. Apraxia of Speech Rating Scale (ASRS) Mayo Clinic, 2014 ( non tradotta)
2. Apraxia
Battery for Adults (ABA-2) Dabul, 2000
Valuta la presenza di alterazioni caratteristiche dell’AOS, tra cui:
• Errori di perseverazione fonemica
• Errori di trasposizione fonemica
• Errori di sonorizzazione
• Numerosi tentativi molto differenti dalla parola target
• Errori che aumentano all’aumentare della sequenza fonemica
• Meno errori nel linguaggio automatico che nel linguaggio volontario
• Marcata difficoltà nell’iniziare una frase
• Introduzione di fonemi tra le sillabe o nei gruppi consonantici
• Caratteristiche prosodiche anormali
Comprende prove di:
• diadococinesi
• ripetizione di parole di lunghezza crescente
• denominazione di parole polisillabiche
• adeguatezza articolatoria nel ripetere tre volte di
seguito parole polisillabiche
• Eloquio spontaneo, conteggio, lettura
• valutazione di aprassia orale non verbale e di aprassia
degli arti
Quando gli obiettivi sono stati raggiunti e si è arrivati a un plateau il trattamento deve essere
sospeso.
*Utile follow-up, soprattutto nelle patologie degenerative.
1- INTERVENTO MEDICO
• farmacologico: rivolto alla rimozione del sintomo (es. dopamina in pazienti Parkinsoniani,
tossina botulinica per la condizione di spasticità)
• chirurgico: mira alla risoluzione permanente di segni e sintomi (es.asportazione di un tumore,
faringoplastica, fonochirurgia)
• protesico: mira a compensare una funzione alterata (es. protesi palatale per IVF)
2-TRATTAMENTO LOGOPEDICO
• speech-oriented: si focalizza primariamente sull'intellegibilità (quindi sulla modificazione
dell'eloquio) e secondariamente sulla naturalezza ed efficienza della comunicazione.
• communication-oriented: interviene sulla modificazione delle strategie dell'eloquio quando
questo non è passibile di miglioramento. Richiede un lungo addestramento.
3-CAA
• Con diagnosi di malattie degenerative potrebbe non essere necessaria nelle fasi iniziali, per poi
diventare di primaria importanza in stadi più avanzati quando il linguaggio è rallentato e
l'intelligibilità diventa insufficiente (possibile condizione di anartria).
• Nei casi di grave disartria non progressiva può essere necessaria già nelle fasi iniziali come
strumento di comunicazione essenziale e vicariante, fino al ripristino di una comunicazione
verbale sufficientemente efficace.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa non è una tecnica riabilitativa, ma un approccio e
come tale tende a integrare gli interventi riabilitativi ed educativi, riconoscendo e valorizzando
la persona con complessi bisogni comunicativi per migliorarne la qualità di vita.
I pazienti disartrici e i loro partner comunicativi possono beneficiare della CAA sia
temporaneamente che in modo permanente.
Gli ausili possono essere:
• low-tech: carta e matita, tabelle cartacee, etran, quaderni di comunicazione con simboli o
foto
• high-tech: tecnologie semplici (es. VOCA= comunicatori con uscita in voce,
monomessaggio, sequenza di messaggi con un unico pulsante, comunicatori con 2-16 o
32+ mesaggi) o comunicatori alfabetici) o sofisticate (es.sistemi a scansione oculare)
prerequisiti: buon controllo di almeno un occhio, Assenza di problemi visivi quali diplopia,
cataratta ecc...
Sufficiente controllo posturale davanti al monitor, autonomamente o con l'aiuto di ausili
posturali, Abilità cognitive adeguate al compito, quali saper leggere e saper memorizzare
procedure necessarie ad utilizzare le varie funzioni.
4-COUNSELLING LOGOPEDICO
• Finalizzato a fornire al paziente e ai familiari informazioni sulle difficoltà di linguaggio e sulla loro
possibile evoluzione (INFORMATIVO) e su quali strategie possono essere utili per ridurle o per
introdurre dei compensi (ADDESTRATIVO).
• in caso di malattie degenerative il counselling può prevedere già la presentazione di forme di
CAA odi strategie comunicative sul lungo termine per mantenere l'intelligibilità della
comunicazione il più a lungo possibile.
Trattamento logopedico
CONCETTI CHIAVE:
• perché ci sia un’acquisizione motoria e vengano quindi ripristinate/compensate le abilità
alterare, sono essenziali i drill (pratica sistematica di una serie di esercizi selezionati), i drill sono
ripetitivi e noiosi, è quindi indispensabile una forte motivazione da parte del paziente e dei
caregivers
• gli effetti immediati di brevi periodi di pratica distribuiti nel tempo sono migliori di lunghi periodi
di pratica massiva, soprattutto per ridurre l’affaticabilità. Esercizi per brevi periodi, ma con alta
frequenza (+volte nell’arco della giornata)
TRATTAMENTO SPEECH-ORIENTED
RESPIRAZIONE
• Il supporto respiratorio necessario per il linguaggio non è eccessivo.
• Intervenendo su fonazione e articolazione indirettamente si agisce anche sulla respirazione.
• La respirazione non richiede quindi specifica attenzione quando il soggetto ha una pressione
sottoglottica adeguata (=capacità di produrre bolle per 5" in una colonna d'acqua alta 5 cm ("5
for 5" task)
OBIETTIVO: aumentare l'intensità della voce e la durata fonatoria e ridurre l'affaticamento durante
l'eloquio, tramite:
• acquisizione del pattern respiratorio corretto;
• aumento della capacità vitale;
• facilitazione del controllo inspiratorio ed espiratorio, se possibile incrementando il tempo
espiratorio;
• aumento della forza e coordinazione dei muscoli respiratori.
• sviluppo della capacità di percezione della tensione muscolare dei singoli distretti (labbra,
lingua, collo,
• muscoli addominali...)
Gli esercizi respiratori possono essere effettuati con compiti non vocali, ma anche durante la
fonazione:
• impostazione respirazione costo-diaframmatica
• esercizi di inspirazione-sospensione-espirazione lenta
• esercizi di soffio e di soffio con cannuccia
• inspirazione-espirazione su/s/
• emissioni ritmate di fricative
◦ - prolungamento massimo delle vocali
• compiti di espirazione controllata: vocali interrotte, crescendo e diminuendo di intensità
/moooom/
• migliorare l'incoordinazione dell'atto respiratorio (esercizi di respirazione binarinale)
In alcuni casi è utile proporre prima tecniche di rilassamento e training propriocettivo (es.
Pratica di rilassamento ad occhi aperti di Le Huche)
FONAZIONE
• Trattamento chirurgico: laringoplastica, iniezioni di sostanze (es. teflon, silicone) nel corpo della
corda vocale paralizzata, iniezione di tossina botulinica in muscoli distonici.
• Trattamento farmacologico: farmaci che hanno influenza positiva sulla voce, farmaci che
riducono i movimenti involontari,
• Trattamento protesico: amplificatori vocali
•
Trattamento logopedico:
Obiettivi:
• impostare una corretta coordinazione
• pneumo-fonica e mantenere un'adeguata
• pressione sottoglottica;
• Aumentare MTP
• favorire il controllo dell'attacco vocale, dell'intensità e dell'altezza tonale;
• facilitare le variazioni prosodiche;
• migliorare risonanza e proiezione.
Esercizi:
• Espirazioni lunghe/spezzate, con vocalizzo /u/ prolungato e in scale con cannuccia +bolle
sospiro sonoro
• /hhhhhaa/- /hhaaaaa/ - /haaaaa/
• stesso esercizio sostituendo /h/ con fricative sorde
• /mmm/- /mmooomm/- /moooooom/ in maschera
• in caso di paralisi cordale e disartria flaccida attacchi duri, pushing, triplo banda
• emissione prolungata di vocali o gruppi vocalici su un unico atto espiratorio
• vocalizzi con variazioni di intensità o frequenza
• scale/glissati ascendenti e discendenti
• lettura di parole, frasi, testi e conversazione con controllo di coordinazione, attacco vocale,
intensità
RISONANZA
L’insufficienza velo-faringea determina:
- Risonanza nasale
- Disturbi dell’articolazione
- Fuoriuscita di aria dal naso
Un modo semplice ma efficace per determinare quanto l’insufficienza velare incide sulla qualità
dello speech è chiudere entrambe le narici con le dita o far parlare il paziente da supino e in
posizione eretta ⇢ differenze notevoli nelle due modalità impongono il trattamento
dell’insufficienza velo-faringea.
OBIETTIVO: migliorare la competenza dello sfintere velo-faringeo
Trattamento chirurgico
• Velofaringoplastica
• Iniezione di Teflon (o sostanze simili)
Al momento non ci sono tuttavia evidenze sufficienti per raccomandare il ricorso in prima istanza a
questo tipo di trattamento, che generalmente viene utilizzato solo in seguito al fallimento degli altri
approcci.
Trattamento protesico: protesi/elevatore palatale, una lamina di resina (mobile) ancorata alle
corone dei molari superiori. La lunghezza della lamina non deve occludere completamente il
rinofaringe per consentire la respirazione nasale e l’articolazione delle consonanti nasali.
• Il candidato ideale alla protesi palatale:
• presenta grave insufficienza velare
• conserva movimenti delle pareti laterali della faringe
• presenta deficit stabili e non rapidamente ingravescenti
• ha una dentatura adeguata
• non presenta iperattività del riflesso del vomito né spasticità orale
• è motivato a migliorare il proprio speech
• tollera il periodo di ada5amento alla protesi
• è autonomo nel posizionamento e rimozione della protesi
Trattamento logopedico:
Modificazione dell’eloquio:
-rallentamento dell’eloquio
-iperarticolazione
-controllo posturale in eloquio (supina)
Esercizi contro resistenza durante l’eloquio:
-CPAP (Continuous positive airway pressure)
Feedback:
-specchietto sottoo le narici
-specchio millimetrato di Altmann
Movimenti non articolatori:
-massaggio palatale/velare
-stimolazioni tattili
-stimolazioni termiche (fredde)
-suzione (con cannuccia aspirare pezzetti di carta, liquidi, semiliquidi)
-gonfiare le guance
-soffio (cannuccia, pezzi di carta, bottiglia, bolle di sapone, candela, ecc...)
-abbassare dorso della lingua e sollevare il palato molle
Movimenti articolatori:
-emissione vocalica intermittente (A-A-A) e continua (AAAAA)
-a5acchi duri con a,o,u iperarticolate, prima brevi poi prolungate
-successione di plosive labiali, alveolari e velari (es. pa, ta, ka, ap, at, ak, appà, attà, akkà, pataka)
in varie combinazioni in sillabe isolate, coppie di sillabe e le5ura di parole
-successione di fricative continue o intermittenti, isolate o in sillaba CV (es. fff-vvvv-ssss-zzzz, fasa,
vaza) e in lettura di parole
-alternanza consonanti nasali-orali in coppie di sillabe e in lettura di parole/non parole (bama;
maba; mipi; mibi; maipai, maibai,...)
-ripetizione di gruppi consonantici nasali-orali, in sillaba isolata e in le5ura di parole/non parole
(sma, smo,...; asma, smetti, ansa, plasma, smania,...)
-ripetizione di gruppi consonantici contenenti plosive, in sillaba isolata e in le5ura di parole (spa,
ska, sta; spilla, scala, storia)
ARTICOLAZIONE
Trattamento medico: utile l’intervento farmacologico in alcuni casi di disartria ipocinetica,
ipercinetica, spastica
Trattamento protesico:
Iowa Oral Pressure Instrument (IOPI)
allenatore della muscolatura orale che indirettamente allena l’articolazione
Bite-Block
posizionato lateralmente tra le arcate per facilitare la chiusura mandibolare e contrastare
l’eccessiva protrusione linguale
Trattamento logopedico:
1. Interventi diretti sull’articolazione:
- Esercizi di rafforzamento della muscolatura orale,sono indicati in una ridotta percentuale di
pz disartrici (es. disartria flaccida) poichè la lingua e le labbra nell’articolazione utilizzano
solo il 10-30% della loro forza e la mandibola appena il 2%, sono controindicati nelle
patologie neurodegenerative in quanto esercizi di rafforzamento ad alta intensità possono
esitare in una riduzione di forza muscolare.
- Stimolazioni termiche o tattili, es. ghiacciatura: stimola la sensibilità e facilita la contrazione
muscolare e il conseguente movimento, ma i suoi effeti non sono duraturi. Necessarie
toccature di circa 5 sec, es. spazzolatura: spazzolare rapidamente la zona interessata (es.
palato molle o attorno alle labbra). Latenza di risposta di circa 20-30 min.
- Manipolazioni: massaggio linfodrenante/decontratturante, compressione: applicata con le
dita o con la punta del pollice, stiramento: piccoli stiramenti ripetuti applicati con le punte
delle dita verso le fibre, muscolari che si contraggono durante un movimento, per stimolare
una contrazione, maggiore (indicato nelle disartrie flaccide, con o senza resistenza.
- Esercizi prassici attii: con e senza resistenza. 5 serie di 10 ripetizioni, per 3-5 volte gg,
lingua: protrusione, retrazione, lateralizzazione, elevazione, abbassamento, schiocco, rotazione,...
Con aggiunta di abbassalingua appoggiato perpendicolare alla lingua,
labbra: chiusura, apertura, protrusione, stiramento,... Resistenza con esercitatore labiale,
abbassalingua o bottone,
mandibola: apertura, chiusura, protrusione, retrazione, lateralizzazione, rotazione. Per rieducare la
masticazione mordere tubo in lattice o alimenti di diversa consistenza,
guance: gonfiare, risucchiare insieme o alternate,
velo: esercizi di risonanza.
• Rilassamento della muscolatura cervicale e della mandibola,
Esercizi di rilassamento per normalizzare il tono muscolare in caso di spasticità o rigidità,
Movimenti lenti e ripetuti di lateralizzazione di testa e mandibola, Tecnica di masticazione delle
parole «GNAM, masticazione a bocca aperta, con il palmo delle mani massaggiare
circolarmente le guance, abbandonando la mandibola, pronunciare “vavava” oppure
“mamama”, far toccare le guance dall’interno, sganciando la mandibola.
• Esercizi articolatori,
Deficit su alcuni fonemi in linguaggio spontaneo, ma non in ripetizione di sillaba o bisillaba,
Perdita di precisione con l’aumentare della lunghezza del materiale, controllo della velocità
dell’eloquio (supporto del metronomo o segnare le pause) e iperarticolazione in lettura e in
conversazione.
Deficit su fonema isolato, anche in ripetizione di sillabe o bisillabe
lavoro sul singolo fonema, in combinazione sillabica e in parole
• ripetizione/lettuura di sillabe
• ripetizione/lettura coppie minime in sillabe e frasi (es. ta-da, pollo-bollo)
• iperarticolazione di parole e frasi, in lettura e poi in conversazione
Approccio fonemico sistematico partendo dai fonemi di più facile ripristino (es.bilabiali)
• produzione suono isolato
• produzione del suono in posizione CV – CVC – VCV - VC
• produzione del suono all’interno di parole, frasi e brani a complessità crescente
• produzione del suono in gruppo consonantico
• produzione del suono in scioglilingua/filastrocche
• controllo della
precisione del suono
in conversazione
Ricerca di
compensi articolatori
PROSODIA
• Controllo e varianze respiratorie per regolare accenti e ritmi
• Parole ad accentazione irregolare
• Allenamento del controllo ritmico
• Associazione ad altre attività motorie (es.tamburellare con un dito)
• Glissati e scale ascendenti/discendenti
• Variazioni prosodiche come variazioni: semantiche della stessa frase
• Variazioni prosodiche linguistiche: stessa frase letta come affermazione,domanda,
esclamazione
• Variazioni prosodiche emotive: stessa frase letta intonando diverse emozioni
• Esercizi di accento contrastivo
• Variazioni prosodiche in lettura di brani e in conversazione
• Drammatizzazione
Massaggio intraorale/decontratturante
RIEDUCAZIONE LOGOPEDICA
Il lavoro dei movimenti funzionali
interessa:
• Un lavoro muscolare analitico (TMF)
• Un LAVORO SULLE FUNZIONI ORALI
• Esercizi prassici finalizzati: stadio da
passivo ad attivo contro-resistenza
• Un lavoro sulla mimica
TRATTAMENTO COMMUNICATION-ORIENTED
• Adozione di strategie che sostengano la comprensibilità del messaggio e non l’intellegibilità
dell’eloquio.
• Le strategie ado5ate sono indipendenti dal tipo di disartria, ma dipendono dal grado di
disabilità e handicap che accompagna il deficit, dall’ambiente comunicativo e dai partner
comunicativi.
• Alcune strategie possono essere usate dalla persona disartrica da sola, altre solo dal partner
comunicativo, altre ancora prevedono la cooperazione di entrambi.
Trattamento AOS
Approcci:
• Restitutivi: impostazione dei fonemi, lettura con metronomo, MIT
• Compensativi: CAA, scrittura
ELEMENTI CHIAVE:
• pratica ripetuta
• modellamento
• aiuti sulla posizione articolatoria
• feedback visivo
• pratica del contrasto minimo
• METODO LUZZATTI
• PROMPT
METODO LUZZATTI:
Per impostare un trattamento mirato al controllo volontario dei movimenti articolatori il paziente
deve essere in grado di controllare i propri movimenti bucco- facciali su ordine verbale o su
imitazione.
Diventa un prerequisito il trattamento dell’ABF, se presente. Le posizioni trattate sono quelle
necessarie per il trattamento delle prime posizioni articolatorie (aprire la bocca, soffiare, gonfiare le
guance, protrudere le labbra, mordere il labbro inferiore).
Strumento necessario = specchio: il paziente imita la posizione mostrata dal terapista, poi
progressivamente raggiunge consapevolezza e controlla il movimento senza modello.
Denominazione di figure
• Lettura ad alta voce di frasi
• Estensione delle capacità acquisite anche alla conversazione
Attraverso 4 possibilità:
• Fingertapping/fingercounting
• MetronomeTraining
• MIT = MELODIC INTONATION THERAPY
• Conversazione guidata
FINGER TAPPING E FINGER COUNTING
Lettura o ripetizione di frasi contando le parole con le dita o ba5endo il dito su mano/tavolo ad
ogni parola
- esempio del terapista
- produzione all’unisono
- pz produce+tapping/counting, terapista tapping/counting - pz produce+tapping/counting senza
cue del terapista
Successivamente il pz esegue tapping/counting in risposta a domande o in produzione di frasi
METRONOME TRAINING (Wambaugh,Mar<nez– 2000)
Livello 1: Parole con modellamento
- Il terapista produce uno stimolo con metronomo
- Il pz ba5e il tempo sullo stimolo prodo5o (4-5 volte)
- Tapping e produzione all’unisono (3 volte)
- Il pz produce da solo (1 volta)
Livello 2: Riduzione del modellamento
- Il terapista produce uno stimolo senza metronomo ma sillabando
- Il pz produce lo stimolo (3 volte)
se errore: il terapista produce una volta lo stimolo con tapping e il pz produce
Livello 3: Nessun modellamento
- Il terapista produce uno stimolo senza sillabare e senza tapping
- Il pz produce lo stimolo sillabando senza tapping
se errore: il terapista ripropone una volta il modello con tapping, il pz produce 3 volte
Livello 4: Incremento velocità
- Il terapista produce la parola con prosodia normale
- Il pz ripete lo stimolo (3 volte)
se errore: il terapista ripropone una volta il modello con tapping, il pz produce 3 volte
MELODIC INTONATION THERAPY (MIT)
L’obiettivo è favorire l’attivazione dell’emisfero destro, responsabile del processamento di
informazioni prosodiche, riducendo la dipendenza dall’emisfero sinistro.
I pazienti vengono abituati a ritmare la propria produzione sulla base di semplici melodie,
accompaganti da tapping sulla mano sinistra.
Livello elementare: parole isolate/frasi brevi ad alta frequenza
Progressione degli step:
• ‘humming’
• Intonazione all’unisono
• Unisono con ‘dissolvenza’
• Ripetizione immediata
• produzione in risposta a domanda
•
Livello intermedio: parole isolate/frasi brevi ad alta frequenza
Progressione degli step:
• Introduzione della frase
• unisono con ‘dissolvenza’
• Ripetizione differita
• produzione in risposta a domanda