DM190896 (LPS)
DM190896 (LPS)
Art. 2 - Obiettivi
Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla
salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni, i locali di trattenimento e di pubblico spettacolo devono
esse realizzati e gestiti in modo da:
a) minimizzare le cause di incendio;
b) garantire la stabilità delle strutture portanti al fine d assicurare il soccorso agli occupanti;
c) limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno del locale;
d) limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/ locali contigui;
e) assicurare la possibilità che gli occupanti lascino il locale indenni o che gli stessi siano soccorsi in altr
modo;
f) garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.
Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui all'art. 2, è approvata la regola tecnica di prevenzione
incendi allegata al presente decreto.
I locali esistenti alla data di entrata ín vigore del presente decreto, per i quali le commissioni di vigilanza
di cui all'art. 141 del Regolamento per l'esecuzione de testo unico 18 giugno 1931, n. 773, delle leggi di
pubblica sicurezza, approvato con Regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 - hanno rilasciato il prescritto
parere favorevole ai fini dell'agibilità, devono essere adeguati alle disposizioni previste al titolo XIX
dell'allegato, entro termini ivi stabiliti.
Sono fatte salve le deroghe concesse, ai sensi dell'art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 29
luglio 1982, n. 577, antecedentemente l'emanazione del presente decreto.
Art. 6 - Deroghe
Qualora in ragione di particolari esigenze di ordine tecnico o funzionale non fosse possibile il rispetto di
qualcuna delle prescrizioni contenute nella regola tecnica allegata al presente decreto, potrà essere
avanzata motivata richiesta di deroga ai sensi dell'art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 29
luglio 1982, n. 577, e successive modifiche e integrazioni.
ALLEGATO
Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei
locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo
Titolo I
Definizioni
Per i termini, le definizioni e le tolleranze dimensionali, si rimanda a quanto emanato con decreto del
Ministro dell'interno 30 novembre 1983 (G. U. n. 339 del 12 dicembre 1983).
Inoltre, ai fini delle presenti norme, si definiscono:
− Auditori e sale convegno: locali destinati a concerti conferenze, congressi e simili;
− Cinema-teatri: locali destinati prevalentemente a proiezioni cinematografiche ed attrezzati con scena
per lo svolgimento di rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere;
− Cinematografi: locali, con o senza semplice pedana destinati prevalentemente a proiezioni
cinematografiche;
− Circhi: locali destinati alla presentazione al pubblico di manifestazioni di abilità, forza e coraggio, con
o senza l'intervento di animali feroci o domestici;
− Locali: insieme dei fabbricati, ambienti e luoghi destinati allo spettacolo e trattenimento, compresi i
servizi vari e disimpegni ad essi annessi; convenzionalmente si considerano anche le attività di cui
all'art. 1, comma 1, lettere i) e d);
− Locali di trattenimento: locali destinati a trattenimenti ed attrazioni varie, aree ubicate in esercizi
pubblici e attrezzate per accogliere spettacoli;
− Locali multiuso: locali adibiti ordinariamente ad attività non rientranti nel campo di applicazione del
presente decreto, utilizzati occasionalmente per intrattenimenti e pubblici spettacoli;
− Luoghi all'aperto: luoghi ubicati in delimitati spazi all'aperto attrezzati con impianti appositamente
destinati a spettacoli o intrattenimenti e con strutture apposite per lo stazionamento del pubblico;
− Sala: area del locale utilizzata dal pubblico per assistere ad uno spettacolo, ad una proiezione
cinematografica, ad una audizione, ad una riunione o destinata a trattenimenti;
− Sale da ballo e discoteche: locali destinati a trattenimenti danzanti;
− Scena: area destinata alla rappresentazione di spettacoli al pubblico; la scena comprende il
palcoscenico, gli scenari nonché tutte le altre attrezzature ed allestimenti necessari all'effettuazione di
rappresentazioni teatrali e di spettacoli in genere.
La scena in relazione alla sua ubicazione rispetto alla sala può essere:
a) di tipo separato dalla sala, quando è separata rispetto alla sala ed ai locali di servizio con strutture
resistenti al fuoco e l'unica apertura con la sala è costituita dal boccascena;
b) di tipo integrato nella sala, quando non esiste nessuna separazione tra l'area scenica e quella
destinata al pubblico.
− Spazio calmo: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa
inserito; tale spazio non deve costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo e deve avere
caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in
attesa di soccorsi;
− Spettacoli viaggianti e parchi di divertimenti: luoghi destinati ad attività spettacolari, trattenimenti o
attrazioni, allestiti mediante attrezzature mobili, all'aperto ovvero in parchi permanenti;
− Teatri: locali in cui si presentano al pubblico spettacoli lirici, drammatici, coreografici, di rivista e
varietà, caratterizzati dalla scena, ivi compresi i locali destinati a riprese cinematografiche e/o
televisive con presenza di pubblico;
− Teatri tenda: locali con copertura a tenda destinati a spettacoli vari.
Titolo Il
Disposizioni generali per la costruzione dei locali
2.1 Ubicazione
2.1.1 Generalità
I locali al chiuso, destinati a trattenimenti e pubblici spettacoli, possono essere ubicati:
a) in edifici isolati dagli altri;
b) in edifici adiacenti con proprie strutture indipendenti;
c) nel volume di edifici aventi destinazione diversa.
Qualora in essi si svolgano attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, queste ultime devono
essere limitate a quelle di cui ai punti 64, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 90, 91, 92, 94 e 95 del decreto
ministeriale 16 febbraio 1982 (Gazzetta Ufficiale n. 98 del 9 aprile 1982), fermo restando l'osservanza
delle vigenti disposizioni di prevenzione incendi per le specifiche attività.
I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altri elementi di chiusura vanno valutati ed attestati in
conformità al decreto del Ministro dell'interno 14 dicembre 1993 (Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28
dicembre 1993).
Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni emanate nelle
relative normative di prevenzione incendi.
Titolo III
Distribuzione e sistemazione dei posti nella sala
Nei locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere a), b), c), d), g), h), i posti a sedere, di tipo fisso, devono
essere distribuiti in settori con non più di 160 posti, con un massimo di 16 posti per fila e di 10 file.
Quando la distanza tra gli schienali delle file è di almeno 1,1 m, i posti a sedere possono essere distribuiti
in settori di 300 posti con un massimo di 20 posti per fila e di 15 file.
I settori devono essere separati l'uno dall'altro mediante passaggi longitudinali e trasversali di larghezza
non inferiore a 1,2 m.
Tra i posti a sedere e le pareti della sala deve essere lasciato un passaggio di larghezza non inferiore a
1,2 m. Su conforme parere dell'autorità competente, si può consentire che file al massimo di 4 posti
vengano accostate alle pareti laterali della sala.
Nei locali con capienza non superiore a 150 posti è consentita una larghezza delle corsie di passaggio,
non inferiore a 0,9 m.
In galleria, tra la balaustra e la prima fila antistante di posti, deve essere lasciato un passaggio di
larghezza non inferiore a 0,60 m, misurato a sedile abbassato.
L’altezza della balaustra deve essere non inferiore a 1 m.
Nei locali, di cui all’art. 1, comma 1, lettere e), f), la distribuzione dei posti a sedere, pur realizzata
secondo le necessità, non deve in ogni caso costituire impedimento ed ostacoli all’esodo delle persone in
caso di emergenza.
La distanza tra lo schienale di una fila di posti ed il corrispondente schienale della fila successiva deve
essere di almeno di 0,8 m.
La larghezza di ciascun posto deve essere almeno di 0,5 m con braccioli e di 0,45 senza braccioli.
Le sedie e le poltrone devono essere saldamente fissate al suolo ed avere sedile del tipo a ribaltamento
automatico o per gravità. Quando la distanza tra gli schienali di file successive è di almeno 1,1 m. è
consentito che il sedile sia del tipo fisso.
Sono ammessi sedili mobili esclusivamente nei palchi.
Nei locali non provvisti di posti a sedere fissi, è consentito l’impiego temporaneo di sedie purchè collegate
rigidamente tra loro in file. Ciascuna fila può contenere al massimo 10 sedie in gruppi di 10 file.
È vietato collocare sedili mobili e sedie a rotelle nei passaggi e nei corridoi.
Titolo IV
Misure per l’esodo del pubblico dalla sala
4.1 Affollamento
La capacità di deflusso per i locali al chiuso non deve essere superiore ai seguenti valori:
a) 50 per locali con pavimento a quota compresa tra più o meno 1 m rispetto al piano di riferimento;
b) 37,5 per locali con pavimento a quota compresa tra tra più o meno 7,5 m rispetto al piano di
riferimento;
c) 33 per i locali con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di 7,5 m rispetto al piano di riferimento.
La capacità di deflusso per i locali all’aperto non deve essere superiore a 250.
4.3.1 Generalità
Ogni locale di trattenimento o destinato a pubblico spettacolo deve essere provvisto di un sistema
organizzato di vie di esodo dimensionato in base al massimo affollamento previsto ed alle capacità di
deflusso sopra stabilite, che, attraverso percorsi indipendenti, adduca in luogo sicuro all’esterno.
l percorsi del sistema di vie di uscita comprendono corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita
all'esterno, scale, rampe e passaggi in genere.
L'altezza dei percorsi deve essere, in ogni caso, non inferiore a 2 m.
La larghezza utile dei percorsi deve essere misurata deducendo l'ingombro di eventuali elementi
sporgenti con esclusione degli estintori. Tra gli elementi sporgenti non vanno considerati quelli posti ad
un'altezza superiore a 2 m ed i corrimano con sporgenza non superiore ad 8 cm.
Nei passaggi interni alla sala, qualora sia necessario realizzare gradini per superare dislivelli, gli stessi
debbono avere pedate ed alzate di dimensioni rispettivamente non inferiori a 30 cm (pedata) e non
superiori a 18 cm (alzata), ed essere segnalati con appositi dispositivi luminosi.
Le uscite della sala devono essere distribuite con criteri di uniformità e di simmetria rispetto all'asse
longitudinale della stessa. Qualora ciò risulti impossibile, deve provvedersi ad assicurare lo sfollamento
dai vari settori con opportuno studio del movimento del pubblico in uscita e con conseguente
dimensionamento dei corridoi di disimpiego interni.
La pendenza di corridoi e passaggi non può essere superiore al 12%. Le rampe ubicate lungo le vie di
uscita, a servizio di aree ove è prevista la presenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie,
non possono avere pendenza superiore all'8%.
Quando il pavimento inclinato immette in una scala, la pendenza deve interrompersi almeno ad una
distanza dalla scala di 1,2 m.
I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non devono avere superfici sdrucciolevoli. Le superfici
lungo le vie di uscita esposte alle intemperie devono essere tenute sgombre da neve e ghiaccio e se del
caso adeguatamente protette.
Superfici vetrate e specchi non devono essere installati se possono trarre in inganno sulla direzione
dell'uscita.
Le vie di uscita devono essere tenute sgombre da materiali che possono costituire impedimento al
regolare deflusso delle persone.
Gli eventuali guardaroba non possono essere previsti nelle scale o nelle loro immediate vicinanze ed, in
ogni caso, devono essere ubicati in modo tale che il loro utilizzo da parte degli spettatori, non costituisca
ostacolo alla normale circolazione ed al deflusso del pubblico.
4.4 Porte
Le porte situate sulle vie di uscita devono aprirsi nel verso dell'esodo a semplice spinta. Esse vanno
previste a uno o due battenti. I battenti delle porte, quando sono aperti, non devono ostruire passaggi,
corridoi e pianerottoli.
Le porte che danno sulle scale non devono aprirsi direttamente sulle rampe, ma sul pianerottolo senza
ridurne la larghezza.
I serramenti delle porte di uscita devono essere provvisti di dispositivi a barre di comando tali da
consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, posto su uno qualsiasi dei
battenti, comandi in modo sicuro l'apertura del serramento.
Le porte devono essere di costruzione robusta.
Le superfici trasparenti delle porte devono essere costituite da materiali di sicurezza.
4.5 Scale
4.5.1 Generalità
Le scale devono avere strutture resistenti al fuoco in relazione a quanto previsto al punto 2.3.1.
4.5.3 Ventilazione
I vani scala devono essere provvisti superiormente di aperture di aerazione con superficie non inferiore a
2
1 m , con sistema di apertura degli infissi comandato automaticamente da rivelatori di incendio o
manualmente in prossimità dell'entrata alle scale, in posizione segnalata.
Gli ascensori e i montacarichi devono rispettare le disposizioni antincendio previste al punto 2.5 del
decreto del Ministro dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 (edifici civile abitazione) (Gazzetta Ufficiale n. 148
del 27 giugno 1987).
Gli ascensori e i montacarichi non devono essere utilizzati in caso d'incendio ad eccezione degli
ascensori antincendio.
Negli edifici di altezza antincendio superiore a 24 m, deve essere previsto almeno un ascensore
antincendio da realizzarsi secondo quanto disposto al punto 6.8 del decreto del Ministro dell'interno 9
aprile 1994 (alberghi) (Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 1994).
Le eventuali scale mobili non vanno computate ai fini del dimensionamento delle vie di uscita.
Occorre prevedere un sistema automatico che comandi il blocco delle scale mobili nonché il riporto al
piano di uscita degli ascensori in caso di incendio.
Titolo V
Disposizioni particolari per la scena
Le scene, sia di tipo separato che integrato rispetto alla sala, devono contenere unicamente gli scenari,
gli spezzati e gli attrezzi necessari per lo spettacolo del giorno, che devono essere collocati in modo da
non ingombrare i passaggi e rendere accessibili le attrezzature ed i mezzi antincendio.
I depositi ed i laboratori non devono avere alcuna comunicazione con la scena e con le aree riservate al
pubblico, fatto salvo i magazzini di servizio, strettamente destinati a ricevere gli scenari e ie attrezzature
per gli spettacoli in corso, che possono comunicare direttamente con la scena tramite porte resistenti al
fuoco REI 90 e restare aperti per il tempo strettamente necessario per lo spostamento dei materiali.
I camerini ed i locali riservati agli artisti non possono comunicare direttamente con la scena.
L'uso nella rappresentazione di fuochi di artificio, di fiamme libere e di spari con armi, deve essere
oggetto di valutazione da parte dell'autorità competente e non può essere autorizzato in mancanza di
misure di sicurezza appropriate ai rischi.
E' vietato fumare nella scena e sue dipendenze, salvo che per esigenze sceniche.
Eventuali scarti e residui di lavori effettuati sulla scena dovranno essere rimossi prima della
rappresentazione e comunque al termine dei lavori.
Nei teatri con scena di tipo separato dalla sala, al fine di consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei
Vigili del Fuoco, deve essere assicurata l'accessibilità alla zona comprendente la scena ed i locali di
servizio annessi. In particolare:
a) nei teatri di capienza superiore a 1.000 spettatori, il corpo di fabbrica contenente la scena ed i locali di
servizio annessi, deve essere attestato su luoghi scoperti per una frazione non inferiore al 50% del
suo perimetro;
b) nei teatri di capienza compresa tra 500 e 1.000 spettatori, il corpo di fabbrica, contenente la scena ed
i locali di servizio annessi, deve essere attestato su spazi scoperti per una frazione non inferiore ad un
terzo del suo perimetro.
Nei teatri con scena di tipo integrato nella sala devono essere in ogni caso osservati i requisiti minimi per
l'accesso all'area di cui al punto 2.1.3.
5.2.4.1 Caratteristiche
Il sipario di sicurezza deve costituire una separazione, incombustibile, resistente al fuoco REI 60, tra la
sala e il palcoscenico.
Esso deve funzionare di regola a discesa verticale, deve chiudersi con velocità non minore a 0,25 m/s e
2
resistere ad una pressione di almeno 45 daN/m , senza che si verifichino infiessioni che possano
compromettere il suo funzionamento.
Il sipario di sicurezza in posizione abbassata deve fare battuta sul piano del palcoscenico in
corrispondenza del muro tagliafuoco sottostante.
L'affollamento, sulla base del quale vanno dimensionate le vie di uscita, deve tenere conto, oltre che del
pubblico, anche degli artisti e del personale di servizio alla scena, qualora l'area riservata alla scena non
disponga di vie di uscita ad uso esclusivo.
La lunghezza massima delle vie di uscita deve essere ridotta del 20% rispetto a quanto previsto al punto
4.3.4.
Il numero di uscite dalla sala e quelle che immettono sull'esterno non possono essere in ogni caso
inferiori a tre, di larghezza non inferiore a 1,2 m ciascuna.
Lo spazio riservato al pubblico deve distare almeno 2 m dalla scena.
Gli scenari devono essere di tipo fisso e di classe di reazione al fuoco non superiore a 1.
La sala deve essere dotata di un efficace sistema di evacuazione fumi.
Titolo VI
Disposizioni particolari per le cabine di proiezione
Le cabine di proiezione devono essere dimensionate in ragione del numero e dell'ingombro degli
apparecchi installati ed in modo da consentire il lavoro degli addetti e gli interventi di manutenzione. Esse
devono essere opportunamente aerate verso l'esterno.
Le cabine di proiezione devono essere realizzate con strutture di caratteristiche di resistenza al fuoco
almeno REI 60. Le feritoie di proiezione, di spia e dei riflettori del palcoscenico, ove installati, devono
essere munite di cristalli di idoneo spessore e devono avere dimensioni limitate alle necessità funzionali.
L'accesso dall'interno del locale deve avvenire tramite disimpegno munito di porte con caratteristiche di
resistenza al fuoco REI 30.
Presso ogni cabina deve essere tenuto almeno un estintore portatile di capacità estinguente minima 21A,
89B, C.
Le cabine, ove sono installati impianti automatici di proiezione, non necessitano di essere
permanentemente presidiate dall'operatore, che in ogni caso deve essere reperibile all'interno del locale
durante la proiezione.
E' consentito installare un apparecchio di proiezione di formato ridotto in un punto qualsiasi del locale,
purché distante dai posti riservati agli spettatori ed in posizione tale da non ostacolare in alcun modo il
deflusso del pubblico.
Titolo VII
Circhi, parchi di divertimento e spettacoli viaggianti
7.1 Ubicazione
Il luogo di installazione degli impianti in questione, di cui all'art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337, deve
essere scelto in modo da consentire l'avvicinamento e la manovra degli automezzi di soccorso e la
possibilità di sfollamento delle persone verso aree adiacenti. Le strade per l'allontanamento del pubblico
devono avere una larghezza globale pari almeno alla metà della larghezza complessiva delle uscite
dell'impianto e l'allontanamento deve essere possibile in due sensi. In ogni caso tra i tendoni e gli edifici
circostanti deve essere interposta una distanza di rispetto non inferiore a 20 m.
L'area destinata all'installazione di circhi, parchi di divertimento e spettacoli viaggianti deve essere fornita
di energia elettrica, telefono e di almeno un idrante per il rifornimento degli automezzi antincendio.
7.3 Scuderie
Le scuderie ed altri ambienti destinati al ricovero degli animali debbono essere separati dalla sala.
Depositi ed eventuali laboratori devono essere ubicati all'esterno della sala e posti a distanza di almeno 6
m.
I liquidi infiammabili devono essere tenuti in contenitori di sicurezza, chiusi e conservati in luoghi idonei.
Gli spazi sottostanti ed adiacenti le attrazioni, i veicoli e le carovane non devono essere utilizzati per
depositare materiale combustibile o infiammabile; negli stessi spazi deve essere rimossa la vegetazione
e devono essere adottati gli accorgimenti atti ad evitarne la crescita, quando essa possa rappresentare
pericolo d'incendio.
I contenitori di g.p.I., sia pieni che vuoti, devono essere custoditi in conformità alle specifiche norme di
prevenzione incendi.
E' vietato l'impiego di gas infiammabile per il gonfiaggio di palloni in vendita o in esposizione.
E' proibito l'uso di fiamme e di materiali infiammabili per gli effetti speciali durante gli spettacoli a meno
che non vengano adottate specifiche precauzioni per prevenire incendi.
Le aree destinate all'installazione di circhi e spettacoli viaggianti devono essere dotate di almeno un
idrante DN 70.
Le aree destinate a parchi di divertimento permanenti devono essere fornite di una rete di idranti DN 70
distribuiti a distanza reciproca non superiore a 60 m.
7.7 Documentazione e verifiche tecniche
I progetti delle strutture dei tendoni dei circhi e delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni
dello spettacolo viaggiante, devono essere approvati, precedentemente al loro primo impiego, ai sensi
della legge 18 marzo 1968, n. 337, e prevedere eventuali limitazioni d'impiego incluse quelle relative alle
condizioni atmosferiche (neve, vento).
Tali progetti, corredati di planimetrie indicanti la distribuzione dei posti per il pubblico e le vie di uscita, e
di documentazione relativa alla conformità degli impianti e dei materiali, devono essere tenuti a
disposizione degli organi di controllo locali, unicamente ad una dichiarazione di corretta installazione e
montaggio delle strutture e degli impianti, redatta di volta in volta dall'esercente, autorizzato all'esercizio
dell'attività ai sensi della legge 18 marzo 1968, n. 337.
Con periodicità annuale ogni struttura deve essere oggetto di una verifica da parte di tecnico abilitato
sulla idoneità delle strutture portanti, apparati meccanici, idraulici ed elettrici. Gli esiti di detta verifica
dovranno essere oggetto di apposita certificazione da tenere a disposizione degli organi di controllo
locali.
Non sono ammesse coperture di tipo pressostatico.
(D.M. 8 novembre 1997) - L’attuazione delle disposizioni di cui al punto 7.7 è sospesa sino alla
emanazione di specifica normativa sulla sicurezza per i circhi equyestri e lo spettacolo viaggiante,
da predisporre sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dello spettacolo
Titolo VIII
Teatri tenda e strutture similari
8.1 Ubicazione
L'area di installazione di teatri tenda e strutture similari deve essere rispondente a quanto previsto al
punto 7.1.
L'area scenica, essendo in tali strutture del tipo integrato nella sala, dovrà osservare le disposizioni di cui
al punto 5.3.
I camerini devono essere dislocati in un'area diversa da quella della scena e le comunicazioni degli stessi
con la scena e con l'esterno, devono avvenire esclusivamente a mezzo di passaggi autonomi e
direttamente comunicanti con l'esterno.
La larghezza di detti passaggi deve essere non inferiore a 1,2 m, onde essere valutati come uscite a
servizio del palcoscenico.
Nell'impossibilità di realizzare un efficace sistema di evacuazione fumi, si deve proteggere il
palcoscenico, ed i camerini, se ubicati all'interno del tendone, con un impianto di spegnimento ad acqua
frazionata a comando manuale.
Eventuali magazzini e laboratori per il deposito e la lavorazione di materiale scenico devono essere
sistemati all'esterno del teatro tenda.
L'area di installazione di un teatro tenda deve essere dotata di almeno un idrante DN 70.
Qualora la struttura sia installata in modo permanente, l'impianto idrico antincendio deve essere
conforme a quanto prescritto al titolo XV.
I progetti relativi a teatri tenda e strutture similari, approvati dall'autorità competente, corredati di
planimetrie indicanti la distribuzione dei posti per il pubblico e le vie di uscita, e di documentazione
relativa alla conformità degli impianti e dei materiali, devono essere tenuti a disposizione degli organi di
controllo locali, unicamente ad una dichiarazione di corretta installazione e montaggio delle strutture e
degli impianti, redatta di volta in volta dall'esercente, autorizzato all'esercizio dell'attività ai sensi delle
vigenti disposizioni di legge.
Con periodicità annuale ogni struttura deve essere oggetto di una verifica da parte di tecnico abilitato
sulla idoneità delle strutture portanti, apparati meccanici, idraulici ed elettrici. Gli esiti di detta verifica
dovranno essere oggetto di apposita certificazione da tenere a disposizione degli organi di controllo
locali.
Non sono ammesse coperture di tipo pressostatico.
Titolo IX
Luoghi e spazi all'aperto
L'installazione all'aperto, anche provvisoria, di strutture destinate ad accogliere il pubblico o gli artisti deve
essere rispondente alle disposizioni di cui al presente decreto.
L'eventuale installazione di tribune deve essere conforme alle vigenti disposizioni sugli impianti sportivi.
Per i luoghi e spazi all'aperto, utilizzati occasionalmente ed esclusi dal campo di applicazione del
presente decreto in quanto prive di specifiche attrezzature per lo stazionamento del pubblico, è fatto
obbligo di produrre, alle autorità competenti al rilascio della licenza di esercizio, la idoneità statica delle
strutture allestite e la dichiarazione d'esecuzione a regola d'arte degli impianti elettrici installati, a firma di
tecnici abilitati, nonché l'approntamento e l'idoneità dei mezzi antincendio.
Titolo X
Locali multiuso
Le disposizioni del presente decreto si applicano anche ai locali multiuso, fatto salvo quanto previsto da
specifiche norme di prevenzione incendi.
Nel caso di utilizzo di impianti sportivi per lo svolgimento occasionale di intrattenimenti e spettacoli, si
applicano le disposizioni del D.M. 18 marzo 1996 per quanto attiene la distribuzione del pubblico sulle
tribune, mentre per la sistemazione del pubblico nell’area destinata all’attività sportiva si applicano le
disposizioni del D.M. 19 agosto 1996 con le modifiche ed integrazioni apportate nel presente decreto.
La capienza del pubblico in tale area dovrà in ogni caso essere verificata sulla base della larghezza delle
vie di esodo a servizio della stessa e della capacità di deflusso prevista per gli impianti sportivi dal D.M.
18 marzo 1996 (50 per impianti al chiuso e 250 per impianti all’aperto).
Titolo XI
Locali di trattenimento con capienza non superiore a 100 persone
Per i locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettera e), con capienza non superiore a 100 persone, utilizzati
anche occasionalmente per spettacoli, trattenimenti e riunioni, devono comunque essere rispettate le
disposizioni del presente allegato relative all'esodo del pubblico, alla statica delle strutture e
all'esecuzione a regola d'arte degli impianti installati, la cui idoneità, da esibire ad ogni controllo, dovrà
essere accertata e dichiarata da tecnici abilitati.
Titolo Xll
Aree ed impianti a rischio specifico
12.1 Classífícazione
12.2 Depositi
Si intendono depositi o magazzini gli ambienti destinati alla conservazione di materiali occorrenti
all'esercizio dei locali ed ai servizi amministrativi.
I depositi, ove previsti, annessi ai locali di cui alle presenti norme, con esclusione di quelli già trattati ai
punti 5.1, 5.2,.6.2, 7.4 e 8.3, devono essere realizzati con strutture portanti e separanti di resistenza al
fuoco almeno REI 60.
Essi devono essere aerati direttamente dall'esterno mediante aperture di superficie non inferiore a 1/40 di
quella in pianta; devono avere accesso dall'esterno e possono comunicare con gli altri ambienti dei locali
a mezzo di porte resistenti al fuoco almeno REI 60, munite di dispositivo di autochiusura.
A) Impianti centralizzati
Le unità di trattamento dell'aria e i gruppi frigoriferi non possono essere installati nei locali ove sono
ubicati impianti di produzione calore.
I gruppi frigoriferi devono essere installati in appositi locali, realizzati con strutture di separazione di
caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 60, aventi accesso direttamente dall'esterno o
tramite disimpegno aerato di analoghe caratteristiche, munito di porte REI 60 dotate di dispositivo di
autochiusura.
L'aerazione nei locali dove sono installati i gruppi frigoriferi non deve essere inferiore a quella indicata dal
costruttore dei gruppi stessi con una superficie minima non inferiore a 1/20 della superficie in pianta del
locale.
Nei gruppi frigoriferi devono essere utilizzati come fluidi frigorigeni prodotti non infiammabili e non tossici.
I gruppi refrigeratori che utilizzano soluzioni acquose di ammoniaca possono essere installati solo
all'esterno dei fabbricati o in locali aventi caratteristiche analoghe a quelli delle centrali termiche
alimentate a gas.
Le centrali frigorifere destinate a contenere gruppi termorefrigeratori ad assorbimento a fiamma diretta
devono rispettare le disposizioni di prevenzione incendi in vigore per gli impianti di produzione calore,
riferiti al tipo di combustìbile impiegato.
Non è consentito utilizzare aria di ricircolo proveniente da cucine, autorimesse e comunque da spazi a
rischio specifico.
B) Condotte
Le condotte devono essere realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco; le tubazioni flessibili di
raccordo devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 2.
Le condotte non devono attraversare:
− luoghi sicuri, che non siano a cielo libero;
− vani scala e vani ascensore;
− locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio.
L'attraversamento dei soprarichiamati locali può tuttavia essere ammesso se le condotte sono racchiuse
in strutture resistenti al fuoco di classe almeno pari a quella del vano attraversato.
Qualora le condotte attraversino strutture che delimitano i compartimenti, nelle condotte deve essere
installata, in corrispondenza degli attraversamenti, almeno una serranda avente resistenza al fuoco pari a
quella della struttura che attraversano, azionata automaticamente e direttamente da rivelatori di fumo.
Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere sigillato con materiale
di classe 0, senza tuttavia ostacolare le dilatazioni delle stesse.
C) Dispositivi di controllo
Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente
accessibile, per l'arresto dei ventilatori in caso d'incendio.
Inoltre, gli impianti a ricircolo d'aria, a servizio di più compartimenti, devono essere muniti, all'interno delle
condotte, di rivelatori di fumo che comandino automaticamente l'arresto dei ventilatori e la chiusura delle
serrande tagliafuoco. L'intervento dei rivelatori deve essere segnalato nella centrale di controllo degli
impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi.
L'intervento dei dispositivi, sia manuali che automatici, non deve consentire la rimessa in marcia dei
ventilatori senza l'intervento manuale dell'operatore.
D) Impianti localizzati
E' consentito il condizionamento dell'aria a mezzo di armadi condizionatori, purché il fluido refrigerante
non sia infiammabile né tossico. E' comunque escluso l'impiego di apparecchiature a fiamma libera.
12.4 Autorimesse
I locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere a), b), c), d), e), f), possono essere attigui, sottostanti e
sovrastanti alle autorimesse, nel rispetto delle specifiche normative di prevenzione incendi.
Titolo Xlll
Impianti elettrici
13.1 Generalità
Gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformità alla legge 1 marzo 1968, n. 186, (Gazzetta
Ufficiale n. 77 del 23 marzo 1968).
In particolare ai fini della prevenzione degli incendi gli impianti elettrici:
− non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione;
− non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al fuoco
della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d'uso dei singoli locali;
− devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio
dell'intero sistema (utenza);
− devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni "protette" e devono riportare chiare
indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
I seguenti sistemi di utenza devono disporre di impianti di sicurezza:
a) illuminazione;
b) allarme;
c) rivelazione;
d) impianti di estinzione degli incendi;
e) ascensori antincendio.
La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza deve essere attestata con la procedura di cui alla legge 5
marzo 1990, n. 46, e successivi regolamenti di applicazione.
L'alimentazione di sicurezza deve essere automatica ad interruzione breve (≤ 0,5 s) per gli impianti di
rivelazione, allarme e illuminazione; ad interruzione media (≤15 s) per ascensori antincendio e impianti
idrici antincendio.
Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentìre la ricarica
completa entro 12 ore.
L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza deve consentire lo svolgimento in sicurezza del soccorso e
dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l'autonomia minima viene stabilita per ogni
impianto come segue:
− rivelazione e allarme: 30 minuti;
− illuminazione antincendio: 1 ora;
− ascensori antincendio: 1 ora;
− impianti idrici antincendio: 1 ora.
L'installazione dei gruppi elettrogeni deve essere conforme alle regole tecniche vigenti.
L'impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad
un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita, e non inferiore a 2 lux negli altri ambienti
accessibili al pubblico.
Sono ammesse singole lampade con alimentazione autonoma purché assicurino il funzionamento per
almeno 1 ora.
Il quadro elettrico generale deve essere ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta
dall'incendio.
Titolo XIV
Sistema di allarme
I locali devono essere muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante altoparlanti con
caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Il
comando di attivazione del sistema di allarme deve essere ubicato in un luogo continuamente presidiato.
Titolo XV
Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi
15.1 Generalità
Le attrezzature e gli impianti di estinzione degli incendi devono essere realizzati a regola d'arte ed in
conformità a quanto di seguito indicato.
15.2 Estintori
15.3.1 Naspi
Devono essere installati almeno naspi DN 20 nei seguenti casi:
− locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere a) e c), con capienza non superiore a 150 persone;
− locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere b), d), e), f), con capienza superiore a 300 persone e non
superiore a 600 persone.
Ogni naspo deve essere corredato da una tubazione semirigida lunga 20 m, realizzata a regola d'arte.
Il numero e la posizione dei naspi devono essere prescelti in modo da consentire il raggiungimento, con il
getto, di ogni punto dell'area protetta.
I naspi possono essere collegati alla normale rete idrica, purché questa sia in grado di alimentare in ogni
momento contemporaneamente, oltre all'utenza normale, i due naspi in condizione idraulicamente più
sfavorevole, assicurando a ciascuno di essi una portata non inferiore a 35 I/min ed una pressione non
inferiore a 1,5 bar, quando sono entrambi in fase di scarica.
L'alimentazione deve assicurare un'autonomia non inferiore a 60 min.
Qualora la rete idrica, non sia in grado di assicurare quanto sopra prescritto, deve essere predisposta
un'alimentazione di riserva, capace di fornire le medesime prestazioni.
15.3.2 Idranti DN 45
Devono essere installati impianti idrici antincendio con idranti nei seguenti casi:
− locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere a) e c), con capienza superiore a 150 persone;
− locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettere b), d), e), f), con capienza superiore a 600 persone.
Gli impianti devono essere costituiti da una rete di tubazioni preferibilmente ad anello, con montanti
disposti nelle gabbie delle scale o comunque in posizione protetta; dai montanti devono essere derivati gli
idranti DN 45.
Devono essere soddisfatte le seguenti prescrizioni:
a) al bocchello della lancia dell'idrante posizionato nelle condizioni più sfavorevoli di altimetria e distanza
deve essere assicurata una portata non inferiore a 120 I/min ed una pressione residua di almeno 2
bar;
b) il numero e la posizione degli idranti devono essere prescelti in modo da consentire il raggiungimento,
con il getto, di ogni punto dell'area protetta, con un minimo di due idranti;
c) l'impianto idraulico deve essere dimensionato in relazione al contemporaneo funzionamento del
seguente numero di idranti:
2
− n. 2 idranti per locali di superficie complessiva fino a 5.000 m ;
2
− n. 4 idranti per locali di superficie complessiva fino a 10.000 m ;
2
− n. 6 idranti per locali di superficie complessiva superiore a 10.000 m ;
d) gli idranti devono essere ubicati in posizioni utili all'accessibilità ed all'operatività in caso d'incendio;
e) l'impianto deve essere tenuto costantemente in pressione;
f) le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete devono essere protette dal gelo, dagli urti e
dal fuoco.
In prossimità dei locali, di cui all'art. 1, comma 1, lettera a), di capienza superiore a 1.000 spettatori e di
tutti gli altri locali elencati all'art. 1, comma 1, di capienza superiore a 2.000 spettatori, deve essere
installato all'esterno, in posizione facilmente accessibile ed opportunamente segnalata, almeno un idrante
DN 70, da utilizzare per il rifornimento dei mezzi dei Vigili del Fuoco. Tale idrante deve assicurare una
portata non inferiore a 460 I/min per almeno 60 min, con una pressione residua non inferiore a 3 bar.
Qualora l'acquedotto pubblico non garantisca con continuità, nelle 24 ore, le prestazioni richieste, deve
essere realizzata una riserva idrica alimentata dall'acquedotto e/o altre fonti, di capacità tale da
assicurare un'autonomia di funzionamento dell'impianto, nell'ipotesi di cui ai precedenti punti 15.3.2 e
15.3.4, per un tempo di almeno 60 minuti.
Il gruppo di pompaggio di alimentazione della rete antincendio deve essere, in tal caso, costituito da
elettropompa provvista di alimentazione elettrica di riserva, alimentata con gruppo elettrogeno ad
azionamento automatico; in alternativa a quest'ultimo può essere installata una motopompa di riserva ad
avviamento automatico.
Oltre che nei casi previsti ai punti precedenti, deve essere installato un impianto di spegnimento
automatico a pioggia (impianto sprinkler) a protezione degli ambienti con carico d'incendio superiore a 50
2
kg/m di legna standard.
Gli impianti idrici ed i relativi erogatori devono essere realizzati a regola d'arte secondo le norme UNI
9489, 9490 e 9491.
Titolo XVI
Impianto di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi
Oltre che nei casi previsti ai punti precedenti, deve essere installato un impianto di rivelazione e
segnalazione automatica degli incendi a protezione degli ambienti con carico d'incendio superiore a 30
2
kg/m di legna standard.
Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte secondo le norme UNI 9795.
Titolo XVII
Segnaletica di sicurezza
Titolo XVIII
Gestione della sicurezza
18.1 Generalità
Il responsabile dell'attività, o persona da lui delegata, deve provvedere affinché nel corso dell'esercizio
non vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare:
a) i sistemi di vie di uscita devono essere tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che
possa ostacolare l'esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio;
b) prima dell'inizio di qualsiasi manifestazione deve essere controllata la funzionalità del sistema di vie di
uscita, il corretto funzionamento dei serramenti delle porte, nonché degli impianti e delle attrezzature
di sicurezza;
c) devono essere mantenuti efficienti i presidi antincendio, eseguendo prove periodiche con cadenza
non superiore a 6 mesi;
d) devono mantenersi costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle
normative vigenti;
e) devono mantenersi costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di ventilazione,
condizionamento e riscaldamento;
f) devono essere presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali
manutenzioni e risistemazioni;
g) deve essere fatto osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto è previsto per motivi di
sicurezza;
h) nei depositi e nei laboratori, i materiali presenti devono essere disposti in modo da consentire una
agevole ispezionabilità.
I servizi di soccorso devono poter essere avvertiti in caso di necessità tramite rete telefonica.
La procedura di chiamata deve essere chiaramente indicata a fianco di ciascun apparecchio telefonico,
dal quale questa sia possibile.
Occorre che tutto il personale dipendente sia adeguatamente informato sui rischi prevedibili, sulle misure
da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio.
Il responsabile dovrà inoltre curare che alcuni dipendenti, addetti in modo permanente al servizio del
locale (portieri, macchinisti, etc.), siano in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio in caso di
incendio o altro pericolo.
Negli atri e nei corridoi dell'area riservata al pubblico devono essere collocate in vista le planimetrie dei
locali, recanti la disposizione dei posti, l'ubicazione dei servizi ad uso degli spettatori e le indicazioni dei
percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite. Planimetrie ed istruzioni adeguate dovranno
altresì essere collocate sulla scena e nei corridoi di disimpegno a servizio della stessa.
All'ingresso del locale deve essere disponibile una planimetria generale, per le squadre di soccorso,
riportante la ubicazione:
− delle vie di uscita (corridoi, scale, uscite);
− dei mezzi e degli impianti di estinzione;
− dei dispositivi di arresto dell'impianto di ventilazione;
− dei dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell'eventuale impianto di distribuzione di gas
combustibile;
− dei vari ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni d'uso.
Tutti gli adempimenti necessari per una corretta gestione della sicurezza antincendio devono essere
pianificati in un apposito documento, adeguato alle dimensioni e caratteristiche del locale, che specifichi
in particolare:
− i controlli;
− gli accorgimenti per prevenire gli incendi;
− gli interventi manutentivi;
− l'informazione e l'addestramento al personale;
− le istruzioni per il pubblico;
− le procedure da attuare in caso di incendio.
Il responsabile dell'attività, o personale da lui incaricato, è tenuto a registrare i controlli e gli interventi di
manutenzione sui seguenti impianti ed attrezzature, finalizzate alla sicurezza antincendio:
− sistema di allarme ed impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi;
− attrezzature ed impianti di spegnimento;
− sistema di evacuazione fumi e calore;
− impianti elettrici di sicurezza;
− porte ed elementi di chiusura per i quali è richiesto il requisito di resistenza al fuoco.
Inoltre deve essere oggetto di registrazione l'addestramento antincendio fornita al personale.
Tale registro deve essere tenuto aggiornato e reso disponibile in occasione dei controlli dell'autorità
competente.
Titolo XIX
Adeguamento dei locali esistenti
I locali esistenti, di cui all'art. 5, devono essere adeguati alle disposizioni dell'allegato entro tre anni dalla
data di entrata in vigore del presente decreto, relativamente ai seguenti punti:
− impianti elettrici;
− impianti tecnologici;
− sistema di allarme ed impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi.
Le disposizioni riguardanti la gestione della sicurezza, di cui al titolo XVIII, devono essere attuate
contestualmente all'entrata in vigore del presente decreto, con l'esclusione del piano di sicurezza
antincendio e del registro della sicurezza antincendio che devono essere predisposti entro un anno, fatto
salvo, in ogni caso, quanto disposto dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, di recepimento
della direttiva 89/391/CEE e successive modifiche ed integrazioni.
Nota le parti in corsivo sono state modificate dal D.M. 6 marzo 2001