Storytelling Musicale
Storytelling Musicale
Introduzione.
Il criterio scelto per l’elaborazione delle fiabe musicali è riconducibile a un’impostazione
metodologica attiva, nella quale la componente fondamentale risulta essere l’atteggiamento
partecipativo del bambino: si impiegano elementi che appartengono all’universo infantile, quali il
canto, i giochi ritmici di gruppo, l’uso di semplici strumenti musicali, lasciando spazio allo sviluppo di
situazioni esperienziali dirette.
Nella rappresentazione scenica, al canto, al movimento e all'azione strumentale si aggiungono l'azione
mimica espressiva suggerita dalla narrazione e la ricerca di azioni che possono caratterizzare meglio i
singoli personaggi. I bambini si divertono molto a imitare vari animali e personaggi fantastici o reali,
elaborando spontaneamente giochi di movimento e ampliando progressivamente l’orizzonte dei giochi
di ruolo e di immedesimazione. Nell'azione scenica i personaggi dialogano: verrà quindi curata anche
l'espressione vocale nei suoi vari aspetti, sostenuta e alternata, ove si ritenga opportuno, dal colore e
dalla varietà timbrica degli strumenti Orff. La scelta di includere strumenti musicali suonati dal vivo
rimane sempre preferibile rispetto all’uso delle registrazioni perché l’ascolto della musica dal vivo,
infatti, arricchisce l’interazione comunicativa e amplifica l’impatto emotivo.
Strumentario.
Tastiere, piccole percussioni, maracas, ovetti, bastoni della pioggia, tamburelli
Articolazione della lezione ed obiettivi.
Le lezioni, nell’arco di un’ora, si articolano in momenti di ascolto musicale, momenti di narrazione,
animazione e improvvisazione. Le diverse componenti vanno calibrate in modo tale da mantenere un
equilibrio, evitando possibili ostacoli alla scorrevolezza del discorso. Gli obiettivi principali dei
laboratori restano sempre la memorizzazione della storia con il suo insegnamento, l’ascolto musicale
ad essa correlato e la coordinazione del lavoro di gruppo.
Esplorazione.
Un primo passo per la costruzione di una storia sonora è senza dubbio l’esplorazione, la produzione e
la condivisione eventi sonori attraverso il primo approccio con gli strumenti e la conversazione.
All’interno dell’orchestra della classe è importante che si crei una relazione fondamentale tra il sé del
bambino ed il proprio suono, il riconoscimento dell’importanza del proprio suono e dell’espressione di
sé all’interno dell’orchestra ma anche l’ascolto e l’apprezzamento del suono degli altri e del loro
potere immaginifico (mi piace il suo suono perché mi fa venire in mente…).
Repertorio narrativo.
Fiabe, racconti, filastrocche, favole di esopo, tersi di narrativa.
Il processo di narrazione musicale.
Esempio
1) ”C’era una volta..” + azione musicale che crea l’ambiente sonoro della situazione iniziale fatto
da una semplice improvvisazione di alcuni bambini sugli strumenti scelti in modo da creare
l’ambiente sonoro adatto alla storia e sulle note scelte per creare le armonie adatte
2) “Poi successe che..” + azione sonora, gesto musicale o rumore atto a rompere il clima emotivo
della situazione iniziale. (Battiti di mani, scale su strumenti a tastiera, trilli o melodie studiate)
3) “Poi successe ancora che arrivarono a..” + ambiente sonoro (mare, montagna, città, bosco, etc)
4) “Poi incontrarono...” + dialogo con un nuovo personaggio identificato con uno strumento
musicale (animale, drago, strega, etc...)
5) “E alla fine…” +filastrocca o canzone conclusiva accompagnata dal pianoforte che chiude il
racconto.
Prodotto finale.
Rappresentazione teatrale della fiaba sonora e reazione di un piccolo videoclip in cui i ragazzi recitano
la storia studiata in classe con l’accompagnamento musicale fatto di gesti sonori o piccole melodie,
suoni, rumori, battiti di mani e canzoni.