Guida Tecnica Delle Scuole Calcio
Guida Tecnica Delle Scuole Calcio
Guida Tecnica Delle Scuole Calcio
“ Si insegna meglio
ciò che più si ama”
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indice PAG.
2. LE CAPACITÀ MOTORIE 6
LE CAPACITÀ COORDINATIVE 6
LE CAPACITÀ CONDIZIONALI 10
3. LE FASI SENSIBILI 11
4. LE ABILITÀ TECNICHE 12
5. METODI DI INSEGNAMENTO 13
LA PROGRAMMAZIONE
DEI PICCOLI AMICI 21
LA PROGRAMMAZIONE
DEI PULCINI 24
LA PROGRAMMAZIONE
DEGLI ESORDIENTI 27
8. SUGGERIMENTI 32
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1. GLI SCHEMI MOTORI DI BASE
STRISCIARE
GIOCHI CALCISTICI Gatto e topo con il pallone Stesso gioco solamente che il
topo ha il pallone e non deve farselo "rubare" dal gatto. Se il gatto entra in
possesso di palla, c'è l'immediata inversione dei ruoli. Per salvarsi occorre
sempre passare sotto le gambe dei compagni in cerchio lasciando davanti a
loro il pallone. Si consigliano piccoli gruppi da 6 bambini
Gioco del tunnel a coppie due allievi, uno con palla, l'altro senza. Al via,
l'allievo con palla dovrà passare sotto le gambe del compagno con la palla il
maggior numero di volte possibile in 1 minuto. Cambio di ruoli e vittoria a chi è
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passato il maggior numero di volte. Variante: palla laterale, allievo sotto; palla
sotto allievo che passa prono o supino. Staffette con ostacoli .Gara in staffetta
con ostacoli posti in linea retta o no.
CAMMINARE
CORRERE
GIOCHI CALCISTICI Sparviero con palla e senza Stesso gioco di quello sopra
descritto con la variante che i giocatori (X) hanno un pallone a testa. Lo
sparviero è senza palla ed i giocatori presi non formano una catena, ma
rimangono fermi sul posto con la possibilità di toccare gli altri senza muoversi.
Variante: lo sparviero ha la palla; un gruppo di allievi ha la palla, un altro no!
(chi corre più veloce?) può servire a far capire che l'uomo senza palla corre
sempre più veloce di quello con palla. Staffetta "chi la porta e chi la prende" Gli
allievi vengono divisi in più squadre di pari numero e si dispongono sulla linea
di partenza in fila con un solo pallone al primo allievo di ogni squadra. Il primo
allievo al segnale di partenza porta la palla in guida in un quadrato posto a 10
metri, la ferma dentro lo spazio e ritorna di corsa alla posizione di partenza per
toccare la mano del compagno che al tocco deve partire.Il secondo parte di
corsa recupera la palla nel quadrato, con i piedi la guida alla posizione di
partenza, la lascia al compagno che esegue la parte dell'esercizio sopra
indicata. Tutto ciò continua fino alla fine dei giocatori.Vince la squadra che
finisce per prima Bandiera due squadre (A e B) poste una fronte all'altra e con i
giocatori numerati. Al centro del campo c'è un pallone, sul lato destro un cono
e su quello sinistro la porta. L'istruttore chiama un numero; gli allievi chiamati
corrono attorno al cono per toccare con i piedi il pallone: il primo è
l'attaccante, il secondo il portiere. L'attaccante guida la palla attorno al cono ed
esegue un 1>portiere.
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2. LE CAPACITÀ MOTORIE
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Le capacità coordinative speciali sono:
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scarsamente allenabile. La seconda è tipica dei giochi di squadra, si basa su
esperienze precedenti ed è migliorabile con l’allenamento.
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LE CAPACITÀ COORDINATIVE NEL GIOCO DEL CALCIO
Attività in cui intervengono nel gioco del
Capacità
calcio
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2.2 LE CAPACITÀ CONDIZIONALI
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3. LE FASI SENSIBILI
anni 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
capacità di
apprendimento
motorio
capacità di
differenziazione e
direzione
capacità di
reazione acustico
ottica
componenti
psicomotorie
capacità di
orientamento
spaziale
capacità di ritmo
capacità di
equilibrio
anni 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
resistenza
forza
componenti
condizionali
rapidità
mobilità articolare
anni 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
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capacità affettive
cognitive
componenti
psicognitive
apprendimento
4. LE ABILITÀ TECNICHE
Alla base della prestazione calcistica giovanile esiste l’acquisizione delle abilità
tecniche specifiche. Le abilità tecniche del calcio rappresentano tutte le forme
di comunicazione motoria specifiche previste dal regolamento di gioco. La
tecnica è basilare per il gioco del calcio: è fantasia e scienza, è fatta di
invenzioni geniali e di movimenti precisi, deve essere studiata e appresa , non
solamente intuita.
Le abilità tecniche sono:
guida della palla;
dribbling;
trasmissione della palla (passaggio);
ricezione della palla (stop);
copertura della palla;
tiro in porta;
colpo di testa;
contrasto;
rimessa laterale;
tecnica del portiere (posizione fra i pali, presa, tuffo, uscita,
rilancio e rinvio).
Esse sono i fondamenti su cui si impianta l’azione di gioco e le qualità con cui
esse si esprimono influenza le probabilità di successo di determinate intenzioni
tattiche. La tecnica nel calcio deve essere considerata un elemento di
trasmissione motoria delle decisioni intraprese dal giocatore, quindi
rappresenta il mezzo e non l’obiettivo primario. Ma è anche vero che il
controllo (gestione) automatizzato dell’elemento tecnico permette al giocatore
di rivolgere maggior attenzione verso l’ambiente esterno cioè verso gli scopi
del gioco. L’apprendimento tecnico deve tener conto del concetto di
economicità che risulta determinante ed essenziale in qualsiasi azione di gioco,
dato che il risparmio di energie fisiche e mentali permette una maggiore
“lucidità” decisionale ed esecutiva.Il gesto tecnico, quindi, si esprimerà
variando le sue modalità esecutive in relazione a diversi parametri che
rappresentano altrettante variabili. Ne citiamo alcuni:
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impegno di forza
direzione di arrivo della palla
direzione di uscita della palla
variazioni di velocità, frequenza e ritmo
condizioni di equilibrio
presenza dell’avversario/i
presenza del compagno/i
spazio d’azione disponibile
orientamento visivo (difficoltà percettive)
combinazione di elementi motori contemporanei e successivi
impegno mentale
stanchezza fisica
anticipazione pre e post-esecutiva
feed-back regolativi (informazioni di controllo durante
l’esecuzione)
5. METODI D’INSEGNAMENTO
E’ preferibile dare, nelle fasce più piccole d’età, una prevalenza a metodologie
di tipo induttivo, intervenendo con i più grandi in modo più analitico e
prescrittivo.
Per concludere, l’alternanza di tali procedure didattiche rende molto più valido
tutto il processo di insegnamento-apprendimento.
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6. LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ
LA PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO
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LA PROGRAMMAZIONE
L'allenatore per la realizzazione della sua attività si trova con la necessità operativa di
"insegnare bene, ma spesso con poco tempo a disposizione". Per fare ciò con efficacia, non è
possibile improvvisare. Per formulare un programma di lavoro si deve analizzare
innanzitutto la reale situazione di partenza, tenendo conto delle diversità che
caratterizzano i singoli componenti del gruppo che traggono origine da:
Il piano di lavoro è il progetto corrispondente ad una elaborazione del lavoro da svolgere con
una squadra in una determinata categoria. Per l'allenatore il piano non è un fine, ma uno
strumento adatto a conseguire gli obiettivi prefissati.
L'attività programmata serve per la realizzazione della preparazione più efficace per
quel determinato gruppo di giocatori, valida solo se la squadra è preparata dal
tecnico che la ha ideata.
La mentalità dominante sarà quella della ricerca del continuo miglioramento, individuale e di
squadra.
Il contenuto delle attività dovrà offrire e ricreare situazioni di gioco il più possibile vicine a
quelle di gara.
Dal momento che una esigenza fondamentale dell'allenatore giovanile moderno risulta quella
di utilizzare al meglio il poco tempo a disposizione, avranno notevole rilevanza quei mezzi
operativi che perseguono, simultaneamente, obiettivi tecnico/tattici e condizionali.
Tale documentazione non rappresenta solo un obbligo di attestazione, in genere non richiesto,
ma costituisce un importante tributo alla propria professionalità, dalla quale dipende l'efficacia
del lavoro.
Per periodizzazione s'intende la definizione dei periodi nei quali, durante la stagione, il lavoro
di allenamento assumerà una particolare differenziazione rispetto agli altri periodi. Determina,
quindi, il calendario cronologico che si adatterà anche agli impegni agonistici.
agost settemb ottobr novembr dicembr gennai febbrai marz maggi giugn
aprile luglio
o re e e e o o o o o
periodo periodo
periodo competitivo
preparatorio transitorio
La struttura è, invece, la forma con cui è costituito il piano, che l'esperienza ha consigliato sia
formato da contenitori standard che, in generale, sono rapportati alla stagione intera, al
periodo, al mese, alla settimana. L'allenatore partendo dalla programmazione annuale, passerà
alla programmazione del periodo (macrociclo), poi del mese (mesociclo) e della settimana
(microciclo), per procedere, infine, alla programmazione della singola seduta.
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MACROCICLO
MESOCICLO MESOCICLO
all1 all2 all3 all4 all5 all6 all7 all8 all1 all2 all3 all4 all5 all6 all7 all8
Si intende la raccolta e la valutazione della totalità dei dati relativi a ciascuna delle variabili
implicate nel processo formativo. Si tratta di un vero e proprio check up iniziale che prende in
esame, non solo le caratteristiche dei singoli soggetti, ma anche il contesto ambientale, sia
individuale che generale, nel quale si svolge l'attività stessa.
L'obiettivo rappresenta l'abilità che l'allievo o la squadra devono conseguire (saper fare) al
termine del ciclo di lavoro, mentre il contenuto è l'attività attraverso la quale l'allievo
acquisisce l'abilità, cioè raggiunge l'obiettivo.
Nei pulcini e negli esordienti gli obiettivi saranno più orientati sullo sviluppo delle abilità, nelle
categorie successive l'accento sarà posto sullo sviluppo delle capacità: il saper utilizzare le
abilità in contesto situazionale.
Gli obiettivi avranno sempre come riferimento quelli generali dell'attività giovanile che sono:
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Area tecnico/coordinativa Preparazione tecnico/tattica Preparazione tecnico/tattica
25% 70% 70%
la scelta del mezzo operativo deve tener conto delle basi biologiche dei ragazzi
la durata dell'esercizio è data dalla risposta dei ragazzi, cioè quando questi
raggiungono una elevata percentuale di successo
Spiegare
Dimostrare
Controllare l'esecuzione
Correggere
Gli stili sono rappresentati dai particolari modi di interpretare il ruolo dell'allenatore e sono:
individualizzazione: per risolvere questo problema, una delle soluzioni più pratiche è la
formazione, per determinati periodi dell'allenamento, di gruppi omogenei per capacità, oppure,
in un contesto di attività collettiva, l'assegnazione di compiti differenziati
quantità: ricercare il maggior numero di rapporti con la palla e di momenti di apprendimento
variabilità: se la varietà del vissuto motorio del soggetto facilità ulteriori processi di
apprendimento, diventa importante contribuire all'arricchimento del patrimonio dei ragazzi. Nel
bambino la variabilità sarà riferita all'acquisizione ed al perfezionamento degli schemi motori,
nel ragazzo sarà riferita all'apprendimento ed all'affinamento dei gesti tecnici
distribuzione: la pratica di stimoli distributori nel tempo, in ogni caso ritenuti sufficienti a
produrre un effetto positivo, è in genere da preferire alla concentrazione dell'attività in periodi
ristretti o in un'unica seduta
organizzazione: utilizzare al meglio il tempo disponibile ed il materiale a disposizione
transfert bilaterale: processo per cui, eseguendo uno schema motorio con l'arto dominante,
si favorisce la fissazione dello stesso. Prima di utilizzarlo bisogna permettere che venga
raggiunta una certa abilità o padronanza con l'arto dominante
caratteristiche del carico: il carico dell'allenamento va dosato modulando opportunamente i
parametri di volume e di intensità. L'entità del carico dovrà essere adattata alle caratteristiche
dei ragazzi da allenare, quindi all'età ed al grado di preparazione
correzione: è importante dirigere l'attenzione degli allievi sugli elementi chiave da osservare,
comunicando ciò che deve essere appreso
iniziale
in itinere
finale
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6.1 LA PROGRAMMAZIONE
CATEGORIA PICCOLI AMICI
AREA TECNICO/COORDINATIVA
AREA TATTICA
In questa fascia di età gli obiettivi tattici sono esclusivamente a carattere generale senza
entrare nella specificità.
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Dopo aver ottenuto un buon orientamento sul proprio corpo, è
possibile proiettare tutto verso il mondo esterno. In questo
periodo il bambino percepisce lo spazio Euclideo, divenendo in
grado di riconoscere le più importanti forme geometriche.
Occorrerà sviluppare i concetti di vicino/lontano, dentro/fuori,
sopra/sotto, in alto/in basso, davanti/dietro. Le basi per
ottenere un'efficace costruzione della percezione dello spazio,
sono date dalla capacità di orientarsi nello spazio e dalla
capacità di percepire relazioni spaziali semplici e localizzate di
un oggetto nello spazio stesso. Si utilizzeranno esercizi di
Sviluppo dell'orientamento orientamento nello spazio in rapporto al bambino ed
spaziale esercitazioni che rapportino il bambino stesso con l'altro.
Occorrerà dare al bambino la possibilità di localizzare un
oggetto nello spazio in funzione della sua azione implicando
così, oltre alla valutazione della sua direzione, la stima della sua
distanza. Questi esercizi avranno lo scopo di far percepire al
bambino le nozioni di corto/lungo, stretto/largo, vicino/lontano.
Si potrà così favorire un adattamento del movimento in
rapporto alla distanza del lancio (precisione). Utilizzando
esercizi di coordinazione dinamica generale, oculo/manuale e
oculo/podalica si potrà rendere sensibile il bambino alla
valutazione e percezione delle traiettorie.
AREA PSICOMOTORIA
AREA MOTORIA
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6.2 LA PROGRAMMAZIONE
CATEGORIA PULCINI
Colpo di
saper colpire una palla con la fronte
testa
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CAPACITA' TATTICHE INDIVIDUALI
In questa fascia di età gli obiettivi tattici saranno sia generali, come nella categoria primi calci,
sia sebbene in minor numero anche a carattere specifico.
Sviluppo dei principi Concetti generali riguardanti il marcamento (quando? dove? come?
difensivi effettuare l'azione difensiva).
Sviluppo dei principi Concetti generali riguardanti lo smarcamento (dai e vai, dai e
offensivi resta).
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PREPARAZIONE FISICA GENERALE
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6.3 LA PROGRAMMAZIONE
CATEGORIA ESORDIENTI
In questa fase i nostri giovani atleti, rispetto alla fascia d'età precedente, hanno più
motivazioni per l'apprendimento tecnico e quindi si sottoporranno più volentieri ad esercitazioni
tecniche di tipo analitico, che presuppongono alto numero di ripetizioni. Questo anche dal
momento che i fattori motivazionali, riguardanti la prestazione, sono aumentati notevolmente
rispetto alla categoria pulcini. Naturalmente però i momenti ludici dovranno pur sempre
costituire una parte essenziale della seduta di allenamento tecnico, in quanto il gioco sarà
ancora sentito quale improrogabile esigenza vitale. Passando gradatamente dal facile al
difficile, si cercherà di far interiorizzare l'esatta esecuzione di tutti i fondamentali tecnici al
ragazzo. Questo mediante numerose ripetizioni di movimenti, sia di tipo analitico sia di tipo
globale, soprattutto se i ragazzi non ne possiedono ancora la padronanza. Anche in questa
categoria verrà dato un rilevante spazio alle capacità coordinative.
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saper colpire una palla con la fronte
Colpo di
saper colpire una palla all'indietro
testa
saper colpire la palla in tuffo
In questa fascia di età si continuerà nello sviluppo di obiettivi sia generali che specifici, dando
però maggior peso, rispetto alla categoria pulcini, a uno sviluppo qualitativo degli obiettivi
legati ai movimenti di squadra.
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Obiettivi specifici area tattica
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PREPARAZIONE FISICA SPECIFICA
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7. NON DIMENTICARE DI:
“RIDERE”;
non sottovalutare mai ciò che riguarda la sicurezza dei
bambini;
gratificare sempre i bambini;
saper attendere la risposta dei bambini;
essere in grado di utilizzare tutte le risorse mimiche
gestuali personali;
di posizionarti nella maniera corretta;
Osserva e ascolta perché non è mai troppo ciò
che fai in questa direzione!
8. SUGGERIMENTI
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Tenere i genitori sempre fuori dal recinto di gioco
evitando di esprimere, in loro presenza, giudizi tecnici
di qualsiasi natura, anche quando richiesti.
Ricordarsi sempre di essere parte integrante del
“Progetto Tecnico” della Società.
Saper osservare e soprattutto saper ascoltare
Ricordarsi sempre di essere prima “Educatori” e poi
“Istruttori di calcio”.
l’insegnamento qualunque esso sia, soprattutto se
rivolto ai giovani è ”UN LAVORO DI CUORE”
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