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Armonia

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• DEUMM (Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti):

dizionario italiano diretto da Alberto Basso, pubblicato da UTET, edito dal 1983 al
2005. 22 volumi divisi in 4 sezioni: IL LESSICO, LE BIOGRAFIE, I TITOLI E I
PERSONAGGI, STORIA DELLA MSUICA E CRONOLOGIA.

• GROVE (Grove dizionari of Music and Musicians): dizionario inglese edito da


Macmillan Publishers, venduto nel 2004 alla Oxford. Ha avuto diverse edizioni dal
XIX secolo. Nelle biografie dei compositori ci sono anche le collocazioni messe in
questo modo: I-NC (Italy-Napoli Conservatory).

• MGG (Die Musik in Geschichte un d Gegenwart=La Musica nella Stori e nel


Presente): enciclopedia in tedesco, pubblicata da Bärenreiter e Matzler. La prima
edizione aveva 17 volumi, di cui 2 erano supplementi e 1 l’indice. La seconda
edizione (1994-2007, supplì. 2008) ha 10 volumi di enciclopedia tematica e 17
volumi di biografie.

1700: nasce l’analisi musicale. Il teorico-musicista Reichert mette nei programmi


dei concerti una breve analisi dei brani.

1800: Hugo Raiman concepisce l’analisi come disciplina metodologica.

• ANALISI ERMENEUTICA: “Teoria degli affetti”, ogni armonia e figura uscita


un’emozione definita.

• SHENKERIANA: si risale alla struttura portante del brano, togliendo abbellimenti e


armonie accessorie, per arrivare all’URLINEA.

• STILISTICA: tratti dello stile e di un compositore attraverso le strutture usate.

• ARMONICO-STORICA: identifica novità introdotte dal compositore nel brano o gli


elementi caratterizzanti (incisi particolari, leitmotiv…).

• QUANTITATIVA: ricorrenza numerica di determinati passaggi, incisi e armonie.

• STRUTTURALE: parti che costituiscono il brano

• RITMICA: concatenazione dei periodi usata dal compositore.

RITMO=organizzazione dei suoni nello scorrere del tempo (frasi, semifrasi).

TEMPO: identifica il metro, la misura secondo cui è suddivisa la battuta.

INCISO: elemento più piccolo della battuta.

RISPOSTA: affermativa se segue lo stesso schema della proposta, negativa se è


diverso.

I periodi si uniscono per GIUSTAPPOSIZIONE, ELISIONE o SUTURA. Con l’elisione


viene concentrata una delle 2 frasi, con la sutura viene inserito un elemento che
non appartiene alle frasi.

TETICO: inizio in battere TRONCA: conclusione in battere

ANACRUSICO: inizio in levare PIANA: 1 movimento in più dopo il


levare

ACEFALO: inizia con una pausa sul battere SDRUCCIOLA: 2 movimenti dopo il
levare

FORME POLIFONICO-CONTRAPPUNTISTICHE: caratterizzate da un numero fisso


di parti, nessuna prevale (canone, ricercare, canzone, mottetto, fuga).

FORME OMOFONICHE (o di Canzone): prevalenza di una voce sulle altre (sonata).

FENOMENI CONTRAPPUNTISTICI:

• COMPOSIZIONE SU CANTUS FIRMUS

• IMITAZIONE: far sentire la stessa figurazione, in 2 o più voci, a distanza di tempo.

• AUMENTAZIONE: far sentire l’elemento musicale a valori raddoppiati o dimezzati.

• DIMINUZIONE: l’elemento viene riproposto a valori quadruplicati.

Canone deriva da “kanon” (=regola). Fenomeno contrappuntistico più rigoroso che


unisce a una melodia una o più imitazioni, che le si sovrappongono
progressivamente. Antecedente/dux=voce che inizia, Conseguenti/comites=voci
che seguono. Per far incistare le voci il canone ha un perfetto intervallo armonico e
ritmico.

• SEMPLICE: un solo antecedente

• DOPPIO: 2 antecedenti Bach ha un canone triplo nel ritratto.

• TRIPLO: 3 antecedenti

Bach-L’Offerta Musicale: ci sono soprattuto canoni ma anche 1 triosonata, 1


sonata canonica e un ricercare. Il ricercare si basa su un acrostico che ha la dedica
a Federico II.

Regis Iussu Cantio Et Reliqua Canonica Arte Resoluta=Il tema ordinato dal re e
altre cose risolte secondo l’arte canonica.

• IMITAZIONE SEMPLICE: la 2 voce entra dopo un certo numero di battute


dall’inizio dell’antecedente (Fra Martino Campanaro).

• IMITAIZONE INVERSA: canone inverso

• CANONE CANCRIZZANTE (per imitazione retrograda): 1 voce fa antecedente e la


2 il conseguente retrogrado.

• PER TONUS (a ventaglio): si sposta di tonalità a ogni entrata di conseguente.

• A SPECCHIO: le voci partono insieme ma il conseguente legge le note


dell’antecedente al contrario (girando spartito).

• ENIGMATICO: molto usato dai fiamminghi, nascondevano con un indovinello il


tipo di imitazione da usare per ricavare le voci conseguenti.

1400: nasce il Ricercare come “improvvisazione” fatta sul liuto. A fine XV secolo
l’improvvisazione di sposta sulle tastiere, diventando antenato della fuga.

• IMPROVVISATIVO (o rapsodico): forma primitiva di metà ‘400

• OMOFONICO: simile alla toccata

• CONTRAPPUNTISTICO-IMITATIVO: realizzato a sezioni in cui ognuna inizia con


un’imitazione, per intervalli perfetti, in forma di variazione. Può essere
monotematico o politematico. Nel secondo caso ogni nuovo tema viene imitato
dalle diverse voci.

Il ricercare, che deriva dal linguaggio modale, sparisce intorno al 1600 per lasciare
spazio alla fuga, che nasce nel linguaggio tonale perché c’è chiaro rapporto tra
tonica e dominante.

FUGA: nel Medioevo indicava una forma imitativa, poi diventa il tema da imitare.

SOGGETTO: linea melodica di contrappunto che ha l’idea fondamentale della


composizione. Caratterizzato da relativa brevità, da intervalli e ritmi che lo rendono
incisivo e definito. Viene presentato da solo all’inizio.

RISPOSTA: dipende dal soggetto e può essere sia reale (alla quinta giusta
superiore) che tonale (compare la dominante trasposizione alla quarta superiore).

CONTROSOGGETTO: line acontrappuntistica che accompagna soggetto e


risposta.

CANZONA: forma strumentale rinascimentale, strutturalmente simile al Ricercare.

Nasce come trascrizione (intavolature) per strumento a tastiera e liuto delle


chanson franco-fiaminghe, prendendo il nome di CANZON ALLA FRANCESE.

XVI-prima metà XVII secolo: la canzone si rende indipendente come genere e si


affianca al Ricercare come versione dello stesso più brillante e profana.

La canzone ha ritmi vivaci e marcati, con una separazione in differenti sezioni


imitative e dialoganti.

Marco Antonio Cavazzoni (1523): primi esempi di canzone organistica.

Le canzone più lunghe avevano per episodi variazioni su temi esposte con diversi
metri (binario o ternario) e tempi (lento o veloce).
Alla fine del Cinquecento la canzone polistrumentale raggiunse i suoi vertici grazie
ad Adriano Banchieri, Tarquinio Merula, Giovanni Gabrieli e Girolamo Frescobaldi
con una serie di sezioni alternate in libertà e contrastanti, tendenti sempre più alla
sonata.
Gabrieli scrisse canzoni per ottoni, Frescobaldi per tastiera, soprattutto fra il 1627 e
il 1635, unendo spesso le strofe con brevi e libere cadenze.

MOTTETTO MADRIGALE

Latino Volgare

Solo sacro Profano ma anche sacro (Madrigale Spirituale)

XIII secolo: nasce il termine “motetus”. Indicava nell’Ars Antiqua la voce che si
sovrapponeva al tenor negli organa.

Mottetto semplice: 2 voci (tenor+motetus/duplum)

Mottetto doppio: 3 voci (tenor+motetus+triplum)

Mottetto triplo: 4 voci (tenor+motetus+triplum+quadruplum)

Tenor intona melodia gregoriana, motetus canta melodia originale (anche diverso
testo).

Mottetto politestuale: motetus e triplum testi diversi in francese e latino con


argomenti amorosi/conviviali in contrapposizione con significato liturgico tenor.

Ars Nova: Philippe de Vitry e Guillaume de Machault, forma definita e autonoma


mottetto. Prevale mottetto doppio con motetus e triplum in francese. Andamento
omoritmico e tenor (strumentale) a valori lunghi.

1400: Guillaume Dufay e John Dunstable abbandonano la politestualità e


l’omoritmia in favore di un’autonomia contrappuntista delle voci. Usati più artifici
contrappuntisti (canone-imitazione), le voci vanno da 2 a 7. Josquin Des Pres fa
attenzione al legame tra musica e testo che diventa caratteristica principale del
mottetto rinascimentale.

SCUOLA ROMANA ( Cappella papale e Palestrina): i 500 mottetti di Palestrina a 4,


5, 6, 8 voci sono punto di riferimento dello STILE A CAPPELLA.

MOTTETTO PALESTRINIANO: una serie di episodi musicali, ognuno con un proprio


soggetto melodico; ogni episodio prende in considerazione 1 o 2 versi del testo. Gli
episodi non sono mai giustapposti né evidenziano soluzione di continuità tra loro
ma dall’uno scaturisce il successivo, spesso usando enjambement dei soggetti.

Il 1 soggetto viene cantato da solo ed è costruito con una nota più lunga seguita da
2 note alla metà del valore. Entra la 2 voce a canone con la 1 e alla quinta sopra.
Entrano le altre voci in rapporto di quinta/ottava tra loro. Il mottetto finisce con un
pedale della voce superiore che porta alla cadenza finale.

MADRIGALE ‘300: 2 voci, sillabico/melismatico (si perdono le parole), strofico


(endecasillabi, settenari, quinari). Scrivono poeti importanti (Petrarca, Tasso).

Fine ‘300-fine ‘400: no madrigali.

Fine ‘400: torna diverso, FORMA VOCALE APERTA (DURCHKOMPONIERT).


Inizialmente 4 voci, poi 5 in cui una (quintus) raddoppia le altre. Forma solistica: 5
voci, 5 persone non professionisti.

Struttura musicale: forma imitativa, omoritmica. Cadenza a fine frase.

Iniziano 3 voci e si fermano alla risposta, le altre 2 rispondono.

Inizio 1600: madrigale sostituito dall’aria d’opera.

MESSA: si definisce completamente il rito nel X secolo

Alternanza CELEBRANTE-SCHOLA+SOLISTI (parti difficili)

ORDINARIUM (parti fisse sempre presenti con lo PROPRIUM (parti mobili con testo diverso e
stesso testo in ogni celebrazione) specifico)
KYRIE (9 invocazioni) INTROITUS (salmo preceduto da antifona fiorita)
GLORIA GRADUALE
CREDO ALLELUJA (a Pasqua TRACTUS)
SANCTUS OFFERTORIUM
BENEDICTUS COMMUNIO
AGNUS DEI
TONI COMMUNES: canti semplici intonati su una nota ribattuta per unire le parti

• MESSA SU CANTUS FIRMUS (Palestrina, “Messa sull’esacordo” - Frescobaldi,


“Messa sull’aria della monaca”)

• MISSA ALTERNALIM: alternanza coro-organo

• MESSA PARODIA (Monteverdi prende i mottetti di Nikola Gobrev per scrivere una
messa)

CONCILIO DI TRENTO (1545-1563): fazione Borromeo salva polifonia

• MISSA BREVIS (Mozart, “Missa Brevis KV194”)

• GRANDE MESSA DA CONCERTO: divisa in numeri (Bach, Grande Messa in Si-)

• MESSA DA REQUIEM: proprium defunti+ordinarium. INTROITUS, KYRIE,


GRADUALE, TRACTUS, SEQUENTIA (Dies Irae). OFFERTORIUM, SANCTUS,
BENEDICTUS, AGNUS DEI, COMMUNIO. Facoltativi LIBERA ME e IN
PARADISUM.

• MESSA SINFONICA: tra ‘700 e ‘800 (Beethoven, “Messa Solemnis” - messe di


Haydn e Dvorak).

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