Microsoft Word - QBasic
Microsoft Word - QBasic
B A S I C versione 4.5
GENERALIT
Quick Basic un linguaggio di programmazione ad alto livello, interpretato e compilato. fornito di un
completo tool di sviluppo comprendente editore di testo (per scrivere e modificare i programmi), di
interprete (per tradurre ed eseguire i programmi in ambiente QBasic) e di compilatore (per tradurre e
creare file .EXE eseguibili al di fuori dellambiente Qbasic).
Queste brevi e incomplete note vogliono essere una sintetica ed essenziale panoramica su alcuni aspetti,
affrontati a scopo didattico, di questo linguaggio di programmazione. Per ogni ulteriore
approfondimento si consulti il manuale in linea di cui dotato il tool di Qbasic, manuale attivabile o
dal menu principale o mediante i tasati MAIUSCOLO + F1.
ELEMENTI
I dati sui quali lavora il programma possono essere COSTANTI (il cui valore non varia durante
lesecuzione) e VARIABILI (il cui valore pu variare durante lesecuzione).
I TIPI dei dati previsti da Qbasic sono:
Numeri
interi
Numeri
reali
Alfanum
Variabile
Interi
Interi lunghi
Singola precisione
Doppia precisione
Stringa a lungh.var.
Stringa a lungh.fissa
%
!
#
$
def.1 - DIM
INTEGER
LONG
SINGLE
DOUBLE
STRING
STRING*n
def. 2
DEFINT
DEFLNG
DEFSNG
DEFDBL
DEFSTR
minimo
-32.768
-2.147.483.648
-3,4*10^38
-1,7*10^308
0 caratteri
n caratteri
massimo
+32.767
+2.147.483.647
+3,4*10^38
+1,7*10^308
32767 caratteri
n caratteri
byte
2
4
4
8
0-32767
n
Le COSTANTI di tipo numerico sono scritte utilizzando direttamente cifre, segno (+ o -), punto
decimale (al posto della virgola). Esempio: 18, -56, 35.8, etc.
Le costanti di tipo stringa sono scritte tra doppi apici (o virgolette). Esempio: CIAO, devo studiare
INFORMATICA, etc.
I NOMI delle VARIABILI possono essere lunghi fino a 40 caratteri (lettere alfabetiche e cifre, ma non
possono iniziare con una cifra e contenere spazi).
Le variabili gestite da Qbasic sono le variabili SEMPLICI e gli ARRAY a pi dimensioni.
Gli array possono essere a una o pi dimensioni (massimo 8). Ogni indice pu variare da -32.768 a
+32.767. Loccupazione totale di un array statico non pu comunque superare i 64KB.
Gli array vengono dimensionati con listruzione DIM.
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OPERATORI
ARITMETICI:
+
*
/
^
MOD
addizione
sottrazione
moltiplicazione
divisione
elevamento a potenza
resto della divisione
STRINGA
concatenazione
RELAZIONALI:
=
<>
<
<=
>
>=
uguale
diverso
minore
minore uguale
maggiore
maggiore uguale
BOOLEANI:
exp1
V
V
F
F
V
F
exp2
V
F
V
F
Caratteri speciali
NOT
AND
OR
XOR
EQV
IMP
negazione
congiunzione
disgiunzione
OR esclusivoe
equivalenza
implicazione
NOT
AND
V
F
F
F
F
V
:
;
,
.
OR
V
V
V
F
XOR
F
V
V
F
EQV
V
F
F
V
IMP
V
F
V
V
riga di commento
separatore di istruzioni
controlla input/output
controlla input/output
punto decimale
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Alcune ISTRUZIONI
A) - ISTRUZIONI DICHIARATIVE:
DIM dichiara una matrice o specifica un tipo di dati per una variabile non matrice
DIM [SHARED]
Esempio: DEFSTR m-q (tutte le variabili che iniziano per m , n, o, p e q sono di tipo stringa).
B) - ISTRUZIONI di ASSEGNAZIONE:
LET assegna il valore di unespressione ad una variabile
[LET] variabile = espressione
Esempio: a=Costante stringa, b=120*c/(d -1), x=b+c, d=0, nome=cognome+ Luigi
SWAP scambia il valore di due variabili
SWAP variabile1,variabile2
Esempio: SWAP a,b
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C) - ISTRUZIONI di SELEZIONE:
IF ... THEN ... ELSE ENDIF esegue unistruzione o un blocco di istruzioni ( blocco-istruzioni-1) se
la condizione vera, altrimenti esegue unaltra istruzione o blocco di istruzioni ( blocco-istruzioni-2).
Per la sintassi completa dell'istruzione IF si consulti il manuale in linea.
IF
[ELSE
THEN
condizione
blocco-istruzioni-1
blocco-istruzioni-2 ]
END IF
Esempio:
IF a > 0 THEN
PRINT a : INPUT b
ELSE
c=b*c
ENDIF
SELECT CASE ENDCASE esegue uno tra pi istruzioni o blocchi di istruzioni in vunzione del
valore assunto da una espressione.
SELECT
CASE espressione-test
CASE elencoe-spressioni-1
Blocco-istruzioni-1
[CASE elencoe-spressioni-2
Blocco-istruzioni-2]
.
[CASE ELSE
Blocco-istruzioni-n]
END SELECT
Dove espressione-test una espressione numerica o stringa e elencoe-spressioni sono una o pi
espressioni risultato che corrispondono a espressione-test (se si usano operatori relazionali occorre farli
precedera dalla parola chiave IS; se si utilizzano limite inferiore e limite superiore occorre unirli
mediante la parola chiave TO).
Esempio:
SELECT
CASE grado
CASE 1
..
CASE 2 TO 5
..
CASE IS >= 20
.........
CASE ELSE
.........
END SELECT
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D) - ISTRUZIONI di ITERAZIONE:
DO ... LOOP esegue blocco-istruzioni fino a quando una condizione resta vera o fino a quando diventa
vera. WHILE cicla per condizione vera, UNTIL finch la condizione non diventa vera. Se la condizione
testata alla fine, il ciclo sar eseguito almeno una volta; se la condizione testata allinizio, il ciclo
potrebbe essere eseguito neppure una volta.
DO
LOOP
Esempio:
{WHILE|UNTIL} condizione
blocco-istruzioni
i=1
DO
.......
i=i+1
LOOP UNTIL i > 10
DO
blocco-istruzioni
LOOP {WHILE|UNTIL} condizione
cont = S
DO WHILE cont = S
.....
INPUT Continui ,cont
LOOP
FOR ... NEXT ripete un blocco-istruzioni per un detrminato numero di volte, a partire da un valore
iniziale di una variabile contatore fino ad un valore finale, incrementando, ogni volta che si raggiunge
lo statment NEXT, il contatore di quanto specificato da passo (per default 1) e se si superato il valore
finale esce dal ciclo.
FOR contatore = inizio TO fine [STEP passo]
blocco-istruzioni
NEXT contatore
Esempio:
FOR i = 1 TO 100
.....
NEXT i
FOR k = 20 TO 2 STEP -2
.....
NEXT k
Il costrutto FOR ... NEXT ben si presta alla gestione di array (vettori e matrici).
E) - ISTRUZIONI DI INPUT/OUTPUT
INPUT acquisisce dati da tastiera
INPUT [prompt { ; | , } ] elenco-variabili
Esempio:
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F) - FUNZIONI di SISTEMA
Alcune funzioni MATEMATICHE
a) ABS(x)
restituisce il valore assoluto di x (x espressione numerica)
b) LOG(x)
restituisce il logaritmo naturale di x
c) EXP(x)
restituisce il valore di e elevato a x
d) INT(x)
restituisce la parte intera di x
e) SQR(x)
restituisce la radice quaddrata di x
f) RND()
restituisce un numero pseudo-casuale nellintervallo (0,1)
(da usare con listruzione RANDOMIZE TIMER)
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G) - FUNZIONI UTENTE
Le funzioni utente vengono definite utilizzando il costrutto FUNCTION END FUNCTION e
vengono utilizzate, specificandone il nome e i parametri, nelle istruzioni di assegnamento (a destra
dell'uguale, in una espressione comunque composta) o nelle istruzioni di output
FUNCTION nome [ ( elenco parametri ) ]
[ blocco-istruzioni ]
nome = espressione
[ blocco-istruzioni ]
END FUNCTION
Il suffisso del nome della funzione indica il tipo di funzione (! o niente=single, $=string,
%=integer, #=double), e quindi anche il tipo di dato che viene restituito dalla funzione stessa (e che
deve esplicitamente essere assegnato al suo interno)
La funzione termina quando si raggiunge lo statment END FUNCTION o quando si esegue listruzione
EXIT FUNCTION.
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blocco-istruzioni
RETURN
Listruzione di chiamata dei sottoprogrammi interni listruzione GOSUB:
GOSUB nome
Le variabili sulle quali lavora il sottoprogramma interno sono le stesse del programma chiamante e
degli altri sottoprogrammi interni dello stesso modulo, sono cio variabili GLOBALI.
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ARCHIVI
I file dati sono degli archivi, residenti su memoria di massa (disco), nei quali le informazioni restano
memorizzate permanentemente.
Un archivio costituito da un insieme di record. Un record costituito da un insieme strutturato di
campi.
Ogni archivio, per essere utilizzato, deve essere "aperto". Dopo l'apertura possibile "leggere" e/o
"scrivere" uno o pi record (un record alla volta). Dopo l'utilizzazione l'archivi
o deve essere "chiuso".
possibile avere pi di un archivio aperto allo stesso tempo.
OPEN "I",#1,"A:CLIENTI.DAT"
x = 5 : OPEN "O",#x,"FORNITORI"
INPUT "Nome archivio ";a$ : OPEN "A",#3,a$
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CHIUSURA CLOSE #n
CLOSE
a% = 358
b$ = "prova"
WRITE #1,a%,b$
PRINT #1,a%,b$
[358,"prova"]
[358 prova]
Ogni istruzione di scrittura memorizza il record, il separatore di record (EOR) e la marca di fine file
(EOF); il PUNTATORE DI SCRITTURA resta posizionato sull'EOF. Cos og
ni record viene
memorizzato dopo l'ultimo record del file (e diventa ultimo record del file).
LETTURA
Legge il record corrente (a partire dal primo). Dopo ogni lettura il PUNTATORE DI LETTURA interno
resta posizionato all'inizio del record successivo (cosicch la prossima istruzione di lettura legger il
prossimo record).
LINE INPUT #n, variabile
Legge tutto il record, separatori di campo compresi, in una unica variabile (non tiene conto della
eventuale suddivisione del record in campi). Il PUNTATORE DI LETTURA interno resta posizionato
all'inizio del record successivo.
variabile stringa = INPUT$(num.char,#n)
Legge nella variabile specificata il numero di caratteri del file specificati da num.char. Il PUNTATORE
DI LETTURA interno resta posizionato subito dopo l'ultimo carattere letto.
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Esempi:
INPUT #1,a%,b$,c
LINE INPUT #1,a$
a$ = INPUT$(5,#1)
FINE FILE
EOF(n)
Prima di ogni tentativo di lettura occorre controllare se non si gi raggiunta la fine del file. Per far
questo si testa la variabile booleana EOF associata al file sequenziale aperto in input con numero n. Se
tale variabile risulta vera (-1) si ragiunta la fine del file, se falsa (0) non si raggiunta la fine del
file.
Esempio:
IF EOF(1) THEN
PRINT "Raggiunta la fine del file"
ELSE
INPUT #1,a%,b$,c
ENDIF
CONSIDERAZIONI
Non possibile variare e/o cancellare un record o un campo con questo tipo di organizzazione
sequenziale, ma solo possibile la lettura dei record esistenti o la memorizzazione di nuovi record. Per
variare o cancellare occorre utilizzare un archivio di appoggio sul quale copiare (variando o
cancellando opportunamente) i record dell'archivio originale.
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Dopo l'apertura RANDOM possibile leggere e/o scrivere uno o pi record dell'archivio.
DEFNIZIONE RECORD. I record sono costituiti da un insieme strutturato di campi a lunghezza fissa
che debbono essere definiti sia per quanto riguarda il tipo che per quanto riguarda la lunghezza.
TYPE tiporecord
campo AS tipo [e lunghezza]
...
...
campo AS tipo [e lunghezza]
END TYPE
DIM nomerecord AS tiporecord
Ci si riferisce ad ogni singolo campo con "nomerecord.campo".
Esempio:
TYPE recordcli
ragsoc AS STRING * 20
indir AS STRING * 40
eta AS INTEGER
saldo AS SINGLE
END TYPE
DIM cliente AS recordcli
...
INPUT "Ragione Sociale ",cliente.ragsoc
t = t + cliente.saldo
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PUT #n,num.record,nomerecord
SCRITTURA
LETTURA
Legge il record di posizione num.record su nomerecord. Dopo la lettura sui campi di nomerecord
saranno presenti tutti i campi del record letto.
Esempio:
DIMENSIONE
LOF(n)
possibile sapere l'attuale dimensione (in bytes) del file utilizzando la funzione LOF che restituisce il
numero di bytes totali del file n.
CONSIDERAZIONI
Non necessario memorizzare i record in sequenza. Si pu memorizzare qualunque record
indipendentemente dalla presenza o meno dei record precedenti. Se si memorizza il record numero 3 ed
il record numero 100 si avr come risultato un archivio con 100 record allocati di cui solo due presenti
(il 3 ed il 100) e tutti gli altri allocati ma vuoti, o meglio contenenti quello che era memorizzato sulla
porzione di disco da essi occupata.
Per evitare che tali valori indesiderati "disturbino" l'esecuzione del programma, consigliabile, prima
di utilizzare un archivio ad accesso casuale, crearlo con tanti record quanto previsto necessario e tutti
vuoti.
La cancellazione di un record "logica" in quanto cancellare un record significa riscriverlo "vuoto". La
variazione di uno o pi campi immediata, basta riscrivere il record con i campi variati.
possibile l'accesso sequenz
iale inserendo l'istruzione GET (o PUT) all'interno di un ciclo che scorre
tutti i record dell'archivio (Esempio:FOR i=1 TO 100:GET#1,i,cliente:..:NEXT i) oppure utilizzando
tali istruzioni senza specificare il numero record (che verr automaticamente incrementato) e
controllando la fine file con la funzione EOF().
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APERTURA
I file aperti per l'accesso binario sono considerati come una sequenza non formattata di byte. Dopo
l'apertura, come per i file ad accesso casuale, si pu leggere e/o scrivere.
LETTURA/SCRITTURA
GET legge fdal file un numero di byte uguale alla lunghezza della variabile. Analogamente PUT
scrive sul file un numero di byte uguale alla lunghezza della variabile.
Per leggere si pu utilizzare anche la funzione INPUT$ (vista per i file sequenziali).
POSIZIONAMENTO
SEEK n,posizione
: numero file
n
posizione: posizione relativamente all'inizio delfile
Questa istruzione sposta il puntatore del file senza eseguire alcun I/O.
La FUNZIONE SEEK l'inversa dell'ISTRUZIONE SEEK, restituisce la posizione attuale del
puntatore del file:
pos = SEEK(n)
pos: posizione attuale del puntatore del file
n : numero file
- La funzione e l'istruzione SEEK funzionano anche su file aperti per accessosequenziale.
- Per file aperti per accesso casuale. l'istruzione SEEK sposta il puntatore del file solo all'inizio di un
record e non su un byte interno al record; la funzione SEEK restituisce il numero del record successivo
a quello corrente.
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PERIFERICHE
Alcune periferiche possono essere aperte per l'I/O come se fossero file. Tali periferiche sono:
COM1:
porta seriale 1
I/O
COM2:
porta seriale 2
I/O
CONS:
console (video)
KYBD:
keyboard (tastiera)
LPT1:
stampante 1
LPT2:
stampante 2
LPT3:
stampante 3
SCRN:
schermo (video)
CONS:, SCRN: e LPTn non possono essere aperte in modalit INPUT o APPEND
Le funzioni EOF, LOC e LOF non possono essere utilizzate con CONS:, KYBD:, LPTn: e SCRN
Le funzioni EOF, LOC e LOF possono essere usate con COMx:, ma con significati diversi
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elenco_opz2:
Esempio:
Per leggere i dati provenienti dalla periferica la cosa migliore quella di usare la funzione INPUT$.
La funzione EOF dice se ci sono o no caratteri da leggere in attesa nel buffer.
La funzione LOC restituisce il numero di caratteri in attesa nel buffer di input.
La funzione LOF restituisce la quantit di byte liberi nel buffer di input.
La funzione LOC pu essere usata anche per i file e fornisce la posizione corrente all'interno del file:
per file ad accesso binario restituisce la posizione del byte; per file ad accesso sequenziale restituisce la
posizione del byte divisa per 128; per file ad accesso casuale restituisce il numero dell'ultimo record
letto o scritto.
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INDICE
GENERALIT...................................................................................................................................................................... 1
ELEMENTI......................................................................................................................................................................... 1
OPERATORI ...................................................................................................................................................................... 2
ALCUNE ISTRUZIONI ....................................................................................................................................................... 3
A) - ISTRUZIONI DICHIARATIVE: ................................................................................................................................ 3
B) - ISTRUZIONI DI ASSEGNAZIONE:........................................................................................................................... 3
C) - ISTRUZIONI DI SELEZIONE:.................................................................................................................................... 4
D) - ISTRUZIONI DI ITERAZIONE: ................................................................................................................................. 5
E) - ISTRUZIONI DI INPUT/OUTPUT ............................................................................................................................ 5
FUNZIONI, PROCEDURE, SUBROUTINE...................................................................................................................... 7
F) - FUNZIONI DI SISTEMA............................................................................................................................................. 7
G) - FUNZIONI UTENTE.................................................................................................................................................. 8
H) SOTTOPROGRAMMI INTERNI (SUBROUTINE) ................................................................................................. 9
I) SOTTOPROGRAMMI ESTERNI (PROCEDURE) .................................................................................................... 9
ARCHIVI............................................................................................................................................................................. 10
FILE AD ACCESSO SEQUENZIALE................................................................................................................................... 10
FILE AD ACCESSO CASUALE............................................................................................................................................ 13
FILE AD ACCESSO BINARIO ............................................................................................................................................. 15
PERIFERICHE ................................................................................................................................................................... 16
COMUNICAZIONI ATTRAVERSO PORTA SERIALE............................................................................................... 17
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