Citologia Istologia
Citologia Istologia
stadi.
STRUTTURA SECONDARIA
di due tipi: elica schemi ripetitivi, gli aminoacidi si trovano nella stessa posizione
con schema ripetitivo, resa astabile con legami deboli ad idrogeno che si stabiliscono
tra il gruppo imminico e carbonilico appartenenti a 2 legami peptidici lontani. Ogni 4
amminoacidi abbiamo un gruppo imminico e uno CO che si vengono a trovare vicini e
quindi fra di loro si stabiliscono dei legami ad idrogeno.
Per la configurazione beta si ha uno spigolo e un piano, il legame peptidico sta sempre
nel piano. I gruppi R sporgono, resa sempre stabile dai legami ad idrogeno. Le parti
non organizzate ad elica o a foglietto spesso formano delle cerniere o anse e sono le
parti pi flessibili della struttura della proteina e dove si svolge lattivit biologica
STRUTTURA TERZIARIA
Avvolgimento spaziale di tutte le prime strutture, la vera struttura tridimensionale e
quella che la proteina deve raggiungere per essere funzionale. Si instaurano legami tra
gruppi R, normalmente sono presenti legami deboli ad idrogeno mentre i ponti di
solfuro nel caso di cisteina sono legami covalenti e sono forti.
La condizione nativa la condizione pi stabile che posso raggiungere con quella
determinata proteina e la ottengo quando la proteina si avvolge e raggiunge la
struttura terziaria.
In alcuni casi la struttura terziaria tenuta insieme da legami di solfuro (in presenza
dell aminoacido cisteina)
La cellula talmente attenta a far svolgere questi avvolgimenti che mette a
disposizione altre proteine chiamate chaperon molecolari che aiutano questo
avvolgimento (immagine)
In base alla conformazione secondari e terziaria posso avere
Proteine fibrose strutture ordinate e ripetitive e insolubili in acqua. Ad esempio il
collagene presente nei tendini e nella pelle.
Proteine globulari con forma approssimativamente sferica e molto solubili in
acqua come la Mioglobina: proteina che da colore al muscolo. Le proteine
globulari sono composte da una o pi moduli distinti chiamati domini ossia unit
discrete (tratto della proteina) ripiegate localmente con regioni ad alfa elica e Bfoglietto impaccate assieme ed hanno funzione specifica. (esempio nell
immagine).
STRUTTURA QUATERNARIA non sempre presente se una proteine particolarmente
complessa ed multimerica posso avere una struttura quaternaria unione di pi
strutture terziarie, ad esempio nell emoglobina ho 2 catene e 2 catene . Questa
struttura resa solida da legami ad idrogeno che sono legami deboli o da ponti di
solfuro(covalenti).
Pu succedere che due o piu proteine possono essere organizzate in un
complesso multiproteico, spesso sono enzimi in cui piu proteine sono unite
insieme e svolgono ognuna la propria funzione all interno della stesso
processo. Ad esempio una proteina pu svolgersi e perdere la sua funzione come in
caso di calore acidi ecc (denaturazione proteine) quando una proteina viene
denaturata ritorna alla struttura primaria ma se rimessa nella condizione ottimale
riprende al loro attivit ritornando negli avvolgimenti
ACIDI NUCLEICI
Sono presenti in tutti gli organismi, sono di 2 tipi: l acido desossiribonucleico DNA che
porta linformazione ereditaria e unito assieme all acido ribonucleico (RNA) dirige la
sintesi proteica della cellula (DNA ed RNA)
Sono l unione di + monomeri (nucleotidi) che sono strutturati da una base azotata di
natura idrofobica appartenente al gruppo delle purine(actina guanina) o delle
pirimidine(timina uracile citosina) che sono 5, oltre la base azotata esiste uno
zucchero che nel DNA il desossiribosio mentre nellRNA il ribosio e poi c una
molecola di acido fosforico.
Questi nucleotidi sono legati fra di loro da legami covalenti (legami fosfodiesterei) e si
formano tra un fosfato gi legato con un legame fosfodiestereo a un carbonio in
posizione 5 con un carbonio in posizione 3. Per convenzione il mio filamento ha un
estremit che termina col carbonio i posizione 3 (coda) e una testa composta da una
molecola di acido fosforico. Quindi dico che la mia catena si forma in direzione 5 primo
3 primo. Questa catena la struttura primaria del DNA e dell RNA.
Questo legame come le proteine ha bisogno di energia e di informazione
Energia gli arriva dai gruppi fosfato e quando si aggancia il nucleotide 2 gruppi
fosfato si distaccano (del nucleotide che si aggancia) e liberano una grande
quantit di energia dando la possibilit di avere un legame fosfodiestereo
Linformazione deriva dal DNA da un filamento chiamato stampo gi presente
all interno della cellula
In base alla base azotata sul filamento stampo si lega un nucleotide con base
complementare ad esempio A-T, C-G questo avviene sia per lRNA sia x il DNA. Perch
si possano formare questi legami bisogna che le basi si trovino in una situazione
spaziale ossia che siano in direzione opposta (antiparalleli) estremit 5 primo ->
estremit 3 primo.
Ora ho il mio filamento che ha una parte idrofilica esterna e una interna idrofobica.
Il DNA ora ruota per proteggere le basi azotate idrofobiche all interno del filamento
poich le basi azotate sono ad una distanza tale da permettere lingresso di molecole
dacqua, ha un passo di 3,4 nm, ha un andamento destroso, e ha dei solchi al cui solco
maggiore si attaccano gli enzimi quando bisogna trascrivere i nucleotidi.
Il codice genetico viene decodificato e tradotto in proteine, alla decodificazione
partecipa un acido nucleico a lui complementare ossia l RNA, le basi azotate sono ATC
e G nell RNA manca la timina che viene sostituita dall uracile.
L RNA a differenza del DNA un singolo filamento polinucleotidico (struttura primaria)
in alcuni punti pu essere avvolto su se stesso in giri elicoidali che considero come
struttura secondaria; ci sono tre tipi di RNA messaggero(mRNA) RNA transfert(tRNA) e
lRNA ribosomiale. IL primo porta l informazione dal nucleo al citoplasma e
rappresenta il 2,5%. Esso pu avere lunghezze diverse in base alla proteina che devo
codificare. Il secondo detto anche solubile un RNA che ha una struttura anche ad
alfaelica ha dei siti specifici di legame dei quali il pi rilevante l anticodone che va a
riconoscere i codoni nell RNA messaggero che codificano informazioni per i diversi
aminoacidi da assemblare, l ultimo lRNA ribosomiale che si forma per la maggiore
nel nucleolo e va a formare i ribosomi associandosi a proteine.
CELLULA EUCARIOTICA
membrana cellulare
Presente in tutte le cellule
Sia in cellula animale che vegetale ho dei sistemi membranosi
Le funzioni della membrana sono: la membrana separa quello che deve stare
dentro da quello che deve stare fuori, regola tutto ci che entra dalla cellula e
tutto ci che esce dalla cellula regolando gli scambi, tramite proteine che
portano all esterno o all interno tramite gradiente, sulla mia membrana ci sono
dei sistemi che recepiscono ci che avviene all esterno e ho la trasduzione di
un segnale che mi arriva dall esterno in un evento intracellulare,
comunicazione cellula-cellula
STORIA
1890 scoprono che nella membrana ci sono dei lipidi
1900 si scopre che le molecole anfipatiche si orientano sull acqua con la desta
idrofila verso lacqua e la coda verso linterno
1925 si copre il doppio strato lipidico vedendo che c il doppio di lipidi rispetto
all area di superficie
1950 si scopre che lo strato lipidico coperto da proteine globulari e che
forato da pori
1960 struttura trilaminare
Si dimostra la disposizione a mosaico discontinuo e la condizione fluida dei lipidi
a mosaico fluido, la membrana un modello dinamico, le proteine non sono
sopra ma sono inglobate.
1980 si chiamano queste proteine di transmembrana
I lipidi della membrana sono fosfolipidi, glicolipidi e steroli
I fosfolipidi comprendono i fosfogliceridi e gli sfingolipidi
GLICOLIPIDI-> lipidi e zuccheri si dividono in cerebrosidi (zucchero privo di carica) e
gangliosidi(ho una catena di pochi zuccheri con carica negativa) una funzione
importante dei glicolipidi la caratterizzazione della cellula
STEROLI-> il pi importante il colesterolo, mancano nelle cellule vegetali
IMPORTANZA DELLA MEMBRANA CELLULARE: ogni membrana ha la sua struttura
lipidica caratteristica, la struttura a doppio lipidico flessibile e deformabile, non si ha
mai un margine libero(la membrana continua), facilita la fusione e la gemmazione,
mantiene lappropriata composizione interna di una cellula e separa le cariche
elettriche tra le due facce della membrana facendo si che all esterno e all interno ci
sia carica opposta mantenendo un potenziale a riposo che responsabile della
contrazione muscolare ad esempio.
Le proteine sono immerse nello strato fosfolipidico, la struttura della membrane
sempre la stessa a cui si aggiunge la struttura a mosaico (proteine) ma ogni
membrana differente (cambiano fosfolipidi e proteine).
All interno della mia membrana ho distribuzione differente di fosfolipidi ad esempio
nel foglietto esterno e quello interno ho concentrazione differente di fosfolipidi
La membrana ha una struttura asimmetrica.
L asimmetria dovuta alla differenza funzionale dei 2 strati. Ad esempio i lipidi che
contengono colina sono situati nel mono strato esterno, il 90% dei lipidi con teste
senza carica netta o con carica netta negativa sono localizzati nel mono strato interno
dove sono coinvolti nella trasmissione di segnali dall esterno all interno, i glicolipidi
sono solo nel mono strato esterno dove sono coinvolti in eventi di segnalazione e
riconoscimento. L asimmetria della membrana viene determinata durante la sua
biogenesi. Una volta stabilita tende ad essere costante.
Il movimento di un fosfolipide da un monostrato all altra si chiama movimento
trasversale, ed un evento termodinamicamente sfavorevole. Nel reticolo
endoplasmico liscio ci avviene tramite enzimi che vengono chiamati flippasi o
traslocatori. Essi avvengono una volta in diverse ore (questi movimenti cambiano la
concentrazione della membrana). Mentre il movimento di rotazione o di diffusione
laterale avvengono liberamente, casualmente e avvengono 10 milioni di volte al
secondo.
I movimenti dei lipidi sono responsabili della fluidit della mia membrana. Le proteine
che attraversano il mio strato fosfolipidico sono legati con elementi del citoscheletro.
Esse si muovono pi lentamente dei lipidi; io verifico ci con la tecnica del recupero
della fluorescenza dopo lo sbiancamento.
Le membrane funzionano correttamente solo se sono allo stato fluido le
membrane hanno una caratteristica temperatura di transizione, sotto la quale gelifica
e sopra la quale si disgrega, quindi la T ideale un po al di sopra della sua T di
transizione, la fluidit dei lipidi dipende dai tipi di lipidi che contiene (dalla lunghezza
delle catene degli acidi grassi e dal loro grado di insaturazione) Pi le catene sono
corte e pi la membrana sar fluido.
La fluidit e la permeabilit della membrana dipendono anche dal
colesterolo. Avendo una struttura piuttosto rigida il colesterolo a T superiore a quelle
di transizione rende la membrana meno fluida conferendo ordine alla struttura, se
sono a una T inferiore a quella d transizione rende la membrana pi fluida [il
colesterolo stabilizza la fluidit della membrana] adattamento omeoviscoso:
(regolazione della fluidit della membrana all abbassarsi della temperatura) -> si
mette in opera attraverso 2 meccanismi che coinvolgono enzimi che
accorciano gli acidi grassi cambiando cos i fosfolipidi, e con l attivazione
del desaturasi capace di indurre i doppi legami all interno dell acido grasso
e anche aumentando la concentrazione di colesterolo. Tutti gli eucarioti e i
procarioti regolano la fluidit variando la composizione lipidica della membrana questo
importante nei pecilotermi e negli animali ibernanti ad esempio.
La membrana deve essere fluida perch un perfetto compromesso tra struttura
rigida e liquida permettendo cos il giusto movimento.
Proteine integrali
Proteine periferiche
Proteine di membrana ancorate ai lipidi
Proteine integrali anfipatiche, hanno uno o pi gruppi idrofobici, gruppi idrofili che
sporgono da uno o entrambi i lati si dividono in
Molte delle proteine di membrana sono legate a dei gruppi glucidici oligosaccaridici
(quindi sono dette glicosilate) e si legano principalmente all asparagina, alla serina
alla preonina, all idrossilisina e allidrossiprolina. Ritroviamo zuccheri quali galattosio
mannosio l n-acetilglucosammina e l acido sialico. Queste glicoproteine sono proteine
che stanno nel monostrato esterno e rivestono degli importanti ruoli informazionali o
funzioni particolari quali il riconoscimento cellula-cellula contribuendo alla formazione
del glicocalice (struttura flessibile che funziona come setaccio delle sostanze che
arrivano alle cellule, le protegge rivestendole e regola gli scambi) assieme ai
glicolipidi. La presenza ad esempio della glicoforina diminuisce la viscosit del sangue.
Le proteine sono libere di muoversi ma questa libert limitata dal fatto che sono
ancorate al citoscheletro, al fatto che le proteine si aggregano in grossi complessi
quindi si muovono molto pi lentamente dei fosfolipidi essendo anche di maggior
dimensione.
Ci sono dei sistemi che permettono di oltrepassare la membrana alle proteine.
Sistemi di trasporto attivo --> avviene contro gradiente e quindi ha bisogno di
energia quindi mediato da proteine
Sistemi di trasporto passivo (non necessita di energia) --> diffusione semplice,
dipende dalla differenza di concentrazione ai due lati della membrana ossia
avviene secondo gradiente.
DIFFUSIONE SEMPLICE-> molecole che si muovono in entrambe le direzione in base
al gradiente di concentrazione, in questo modo passano le molecole apolari (O2 CO2)
importante perch permette lossigenazione dei tessuti.
DIFFUSIONE H2O-> L acqua si muove tramite osmosi, lacqua si sposta sempre dove
c energia libera pi bassa (dove c maggiore concentrazione poich un soluto
aumenta lentropia(disordine) spaccando i legami e diminuendo l energia libera). Il
processo di osmosi particolarmente importante nel tratto digerente.
Il processo di diffusione semplice si svolge senza consumo, passano piccole molecole e
acqua e che non ha direzionalit.
DIFFUSIONE FACILITATA ->se la sostanza troppo grande e troppo polare interviene
la proteina di trasporto che aggancia la molecola che deve entrare o uscire e gliela fa
attraversare. Anche in questo caso non abbiamo dispersione di energia: la sostanza si
muove in base al gradiente. La proteina non interferisce con la funzionalit della
molecola che deve trasportare all esterno o all interno e queste proteine saranno di
transmembrana integrale multipasso (che delimita un canale). Le proteine che
facilitano questo passaggio si dividono in proteine carrier o proteine canale.
Il trasporto attivo presenta delle differenze rispetto alla diffusione facilitata e diffusione
semplice
Uno dei mezzi principali per mantenere uno stato stazionario di non equilibrio
indispensabile per un corretto funzionamento dellorganismo: questo mi
permette di percepire gli stimoli e di rispondere repentinamente ad essi
Possiede una direzionalit intrinseca (a differenza del trasporto passivo che
seguono sempre il gradiente)
Necessita di energia che la prende da 2 meccanismi:
trasporto attivo diretto che trae energia dall idrolisi di una molecola altamente
energetica che lATP
trasporto attivo indiretto dove un soluto attraversa la membrana secondo gradiente
e ci mi d energia per muovere un altro soluto contro gradiente questo sar un
trasporto antiporto o simporto a seconda della direzione
ESEMPI
ATPasi di tipo P (esempio pompa sodio potassio)
ATPasi di tipo V
ATPasi di tipo F
ATPasi di tipo ABC
ATPasi di tipo P
Pompa sodio-potassio
La proteina responsabile della pompa sodio-potassio una proteina tetramerica 2 e
2 le quali proteine sono delle proteine integrali monostrato (non sono quindi transmembrana e non si conosce la funzione), le catene quindi sono direttamente
interessate. All inizio la pompa aperta all interno della cellula e avendo unaffinit
con gli ioni sodio ne legher 3, a questo punto la proteina viene fosforilata e la
cessione del gruppo fosfato provoca un cambiamento fa aprire la pompa all esterno.
In questa conformazione avr un affinit per gli ioni potassio portandone all inerno 2
che produrranno la defosforilazione della pompa sodio potassio.
CITOPLASMA
Fase liquida = citosol (dove sono immersi gli organuli e le biomolecole)
Fase solida = citoscheletro (composta da fibrille, indispensabili per movimento
degli organelli)
ORGANULI: RER lisosomi, nucleo, nucleolo, apparato del Golgi, centrioliessi variano
per quantit e dislocazione da cellula a cellula
ora ci occuperemo delle proteine sintetizzate con importazione cotraduzionale sulle membrane del RER
viene codificato inizialmente un primo breve tratto della catena polipeptidica: La
sequenza segnale che porta con s linformazione che la proteina deve essere
importata sul RER che composta da piccoli amminoacidi e suddivisa in tre regioni:
una regione carica positivamente che si lega alla regione idrofilica del RER, una
idrofobica che si lega alle code idrocarburiche dei fosfolipidi quindi alla parte centrale
della membrana del RER e una parte polare che si lega all enzima peptidasi (che
taglia la sequenza segnale).
La sola sequenza segnale non sufficiente a determinare la strada che la proteina
deve seguire, quindi esiste una SRP nel citosol (particella di riconoscimento del
segnale composta da sei diverse catene polipeptidiche unite ad una piccola catena di
Rna) che si lega alla sequenza segnale, appena l aggancia termina la traduzione fino
a quando sono sicuro che il ribosoma non si legato alla membrana del RER, quindi,
questo complesso tra sequenza e SRP si lega ad un recettore sul RER che riconosce la
SRP e fa parte di un complesso molecolare che presenta una proteina multipasso che
crea il canale attraverso cui la proteina cade nel lume del RER (trasloconerecettore
dell SRP, proteina canale, recettore che lega il ribosoma, enzima peptidasi);
Appena si forma il traslocone, si lega al recettore della SRP una molecola energetica (il
GTP) e, quando si lega, rincomincia la traduzione.
Quando si allineano i primi amminoacidi la proteina canale si apre, il GTP subisce un
idrolisi e l energia che viene liberata mi serve per staccare il ribosoma l evento si pu
ripetere, la peptidasi del segnale intanto ha tagliato la sequenza segnale che mi
serviva soltanto come indirizzamento, cos la proteina entra nel lume del RER.
I polipeptidi che
cadono nel lume
del RER
completano l
avvolgimento
assumono le
varie strutture,
questi processi
avvengono con
lausilio di
chaperon
molecolari (Bip il nome di quelli che troviamo nel reticolo) che si legano alle regioni
idrofobiche: il Bip si lega temporaneamente e stabilizza i polipeptidi non conformati
impendendo l aggregazione con altri polipeptidi non conformati, inoltre avviene la
glicosilazione(aggiunta di glucidi) che importante per la caratterizzazione della
proteina, per la caratterizzazione della cellula, per il corretto ripiegamento della
proteina perch i glucidi sono siti di legame per altre macromolecole e per il corretto
ripiegamento della proteina: quindi ci inizia gi ad avvenire nel RER terminando poi
nel Golgi. Inoltre gi nel RER si formano i legami della cisteina ossia i ponti di solfuro
che ha i gruppi solfuro e stabilizzano la mia struttura.
APPARATO DEL GOLGI -> una struttura sub-cellulare costituita da una serie di
cisterne membranose appiattite ed incurvate, delimitate da una sola membrana con i
margini dilatati, ordinatamente ed impilate, associata a questa cisterna ci sono una
grande quantit di vescicole; ci sono delle facce su questo apparato del Golgi;
La faccia CIS che la pi vicina al RER e ha le sue caratteristiche ossia cisterne che
hanno la membrana dello stesso spessore di quella del RER ed quella su cui vanno a
FUNZIONI
La glicosilazione inizia nel RER con la catena oligosaccaridica uguale per tutti poi nel
Golgi a livello delle lamelle mediane ci sono centinaia di glucosil-trasferasi: enzimi che
aggiungono nuove unit glucidiche dopo che alcune sono state rimosse quindi ho un
enorme variet di glicoproteine. Ricorda che la glicosilazione avviene nella parte
luminare sia del Golgi sia del RER che poi sar la parte extracellulare.
Ci sono 2 tipi di movimento vescicole RER->Golgi->Membrana (trasporto anterogrado)
oppure viceversa (retrogrado) composto da proteine che non sono pi necessarie,
oppure proteine che erroneamente sono arrivate allo step successivo.
Ci sono due ipotesi contrastanti per quanto riguarda il movimento del materiale
attraverso il Golgi:
1. Il carico trasportato in direzione anterograda dalle vescicole mentre le cisterne
restano elementi stabili
2. Le cisterne progrediscono gradualmente da una posizione CIS ad una TRANS
solo dopo che hanno acquisito gli enzimi necessari (poich avvengono cose
diverse nelle due zone)
Probabilmente avvengono le due cose contemporaneamente.
Le proteine che devono essere esocitate si chiamano proteine solubili non lisosomiali e
vengono esocitate tramite 2modalit
RIBOSOMI
Funzioni
sede di immagazzinamento delle idrolasi acide
PEROSSISOMI
vescicole circondate da una sola membrana con un nucleo denso formato da
enzimi ossidativi
organelli multifunzione
condividono diverse propriet con i mitocondri (che derivano da perossisomi)
le proteine che li costituiscono sono presenti liberi nel citosol (importazione
post-traduzionale)
Funzioni
detossificazione dal perossido di idrogeno (H 2O2 ): nelle reazioni si formano dei
radicali liberi (molecole instabili) che sono catturati dai perossisomi che
contengono le ossidasi convertono in perossido didrogeno le specie reattive
dell ossigeno, trasferendo gli elettroni da un substrato ossidabile all ossigeno
molecolare, a questo punto le catalasi degradano l H 2O2 ossidandolo ad
ossigeno e acqua
ossidazione degli acidi grassi che vengono accorciati a due a due vengono
degradati in coA che verr usato nel ciclo di krebs che avviene all interno dei
mitocondri (respirazione cellulare)
Si formano i plasmogeni che sono i fosfolipidi pi abbondanti nella mielina
Metabolizzano i composti contenenti azoto (degradano gli amminoacidi e
ossidano l urato
FORMAZIONE
I perossisomi si formano a partire da perossisomi pre-esistenti che incominciano a
incamerare tutte le proteine e i fosfolipidi necessari alla formazione del nuovo
perossisoma, queste proteine sono prodotte da ribosomi nel citosol (posttraduzionale), ma in questo caso essi assumono la sequenza secondaria e terziaria all
interno del perossisoma nel quale entrano con trasporto attivo e si complessano con
un gruppo eme che proviene dalle vescicole del reticolo endoplasmico contenente un
atomo di ferro con grande affinit con l ossigeno, le proteine che vanno dal citosol al
perossisoma hanno una sequenza di indirizzamento situata nell estremit COOH.
I perossisomi hanno un aspetto simile ai lisosomi;
Le propriet distintive sono
Mutazioni a carico delle proteine perossisomiali possono provocare gravi malattie tra
queste ladrenoleucodistrofia legata al cromosoma X devastante e progressiva
malattia demielinizzante
NUCLEO
Organello pi grande della cellula eucariotica in interfase
un ambiente macromolecolare incredibilmente stipato in cui avvengono miriadi di
reazioni
Ha forma che corrisponde a quella della cellula o irregolare
La posizione del nucleo variabile
Nella maggior parte delle cellule il nucleo uno solo ma alcune possono essere
binucleate o plurinucleate (plasmodio quando le cellule separano il nucleo ma non il
citoplasma o sincizio quando le cellule si uniscono e quindi ottengo una cellula
plurinucleate
Funzioni
INVOLUCRO NUCLEARE
costituito da una doppia membrana (esterna ed interna) che delimitano la
cisterna perinucleare che in continuit col lume del RER cosi come la membrana
esterna sulla quale sono presenti dei ribosomi; in certi punti la membrana esterna
continua con la membrana interna a delimitare dei fori (pori nucleari)
La membrana esterna ha ribosomi mentre quella interna ha rapporti molto stretti
con la cromatina questa interazione con la membrana mediata dalla lamina
nucleare.
Protegge i cromosomi e DNA non ancora maturo
Lamelle anulate parti della membrana che hanno molti pori e dove c
unintensa proliferazione; si pensa che abbiano una funzione di riserva
Lamina nucleare sottile e densa rete formata dalla polimerizzazione di fibre
intermedie chiamate lamine la cui integrit regolata da processi di
fosforilazione e defosforilazione (se aggiungo gruppi fosfato queste unit si
disintegrano) e hanno funzione di supporto per l involucro nucleare
PORO NUCLEARE
Fori distanziati,
Complesso molecolari importanti,
Costituito da 100 diversi tipi di polipeptidi e struttura ottagonale
Riconosco 2 anelli uno nucleare e uno citoplasmatico; dall anello citoplasmatico
partono delle fibrille (aggancio di molecole che devono essere portate all interno del
nucleo) mentre dall anello interno ne partono altre come a formare un canestro di
cui non sappiamo la funzione ;essi sono tenuti insieme da un altro anello centrale
formato da 8 elementi longitudinali e al centro c un trasportatore che mi funge da
canale di trasporto anch esso legato agli anelli, sempre da questa zona partono delle
proteine che attraversano l involucro nucleare e sono proteine di ancoraggio.
Attraverso questi pori passano agevolmente proteine piccole secondo gradiente, nella
struttura del poro ci sono 8 canali attraverso cui passano queste molecole piccole con
un diametro di 9nm mentre le proteine di grandi dimensioni passano attraverso il poro
nucleare in modo attivo
Il numero dei pori attorno alla membrana legato all attivit trascrizionale della
cromatina se la cromatina trascrive ho molti pori e viceversa.
Le proteine che devono entrare o uscire hanno segnali di indirizzamento (amminoacidi
basici); la membrana viene attraversata da proteine dall esterno e Rna dallinterno,
CROMATINA
ISTONI
Sono proteine piccole, basiche, cariche positivamente e altamente conservate in
rapporto 1 a 1 col DNA ho 5 tipi di istoni H1 H2A H2B H3 H4
Il DNA legato a queste proteine (e non solo a queste)
Limpacchettamento del DNA il DNA avvolge dei raggruppamenti di istoni (DNA
linker) e quindi si accorcia questi prendono il nome di ottameri istonici (composti da
otto istoni) listone H1 presente in un punto dell ottamero istonico dove stabilizza l
avvolgimento della fibra e la accorcia ulteriormente poich lH1 si lega ad altri H1
ottenendo 2 diversi tipi di strutture (a solenoide o a zig-zag) raggiunta questa struttura
a sua volta si attorciglia accorciandosi ulteriormente creando delle anse che sono
legate ad una struttura centrale costituita da proteine strutturali chiamata schaffold
infine questa struttura si avvolge a sua volta ad elica accorciandosi di 750 volte, alla
fine questo DNA si condensa in cromosomi accorciandosi ancora tramite un processo
poco conosciuto
Il DNA ha 4 basi azotate mentre gli aminoacidi sono 20; un amminoacido viene
specificato da 3 nucleotidi. Il codice genetico un codice a triplette che andranno a
costruire la catena polipeptidica; di queste 64 triplette 61 specificano per un
determinato amminoacido ed avranno uno specifico t-RNA e 3 non specificano per
nessun amminoacido ma mi indicano solo il termine della sintesi amminoacidica
(chiamati codoni non senso) dei quali non esiste nemmeno t-RNA corrsipondente
PROCESSO DI TRASCRIZIONE
Passaggio di informazione tra DNA a Rna: questa nuova catena data dall' RNA
polimerasi che si lega a delle proteine chiamate fattori di trascrizione che individuano
particolari sequenze geniche sul DNA che sono i punti dove deve iniziare la
trascrizione e anche quale dei due filamenti deve essere trascritto, l RNA polimerasi
procede direzione 5'3 rispettando la complementariet della basi.
Nei procarioti ne ho una sola RNA polimerasi mentre negli eucarioti ne ho 3.
DESCRIZIONE DELLA TRASCRIZIONE (da DNA a RNA)
4 FASI:
1.
2.
3.
4.
Legame
Inizio
Allungamento
terminazione
Nei procarioti la RNA polimerasi si lega al DNA grazie ad un fattore sigma che gli
indica il sito specifico dove deve partire il processo di trascrizione. La doppia elica
quindi si apre e si comincia a costruire la catena polinucleotidica, la catena si forma e
quando essa costituita da pochi nucleotidi il fattore sigma si stacca e si completa il
processo di polimerizzazione , a differenza della duplicazione del DNA, qui, il DNA si
srotola, si forma la catena di RNA ma alle spalle la catena si richiude subito, non ho
una forcella.
Negli eucarioti ho lo stesso ciclo (Rna polimerasi che si unisce a dei fattori di
trascrizione che indicano il sito preciso da dove far partire la trascrizione chiamati
promotori) ma ho 3 polimerasi:
1. Rna polimerasi 1 ( nel nucleolo e sintetizza gli Rna ribosomiali 18s 28s e 5,8s)
2. Rna polimerasi 2 ( nel nucleoplasma e promuove la formazione dell Rna
messaggero)
3. Rna polimerasi 3 (sintetizza gli Rna Transfert)
I promotori si dividono in 3 classi:
1. Promotori per Rna polimerasi 1 ho 2 sequenze tutte e due a monte,
2. Promotori per Rna polimerasi 2ho 4 sequenze una di seguito all' altra
3. Promotori per Rna polimerasi 3i siti promotori sono a valle del sito della
trascrizione
Maturazione T-rna
Esso lRNA che trasporta lamminoacido sul ribosoma leggendo le informazioni sull
mRNA.
STRUTTURA DEL RIBOSOMA (il ribosma traduce un mRNA in una catena polipeptidica,
essi sono formati da 3 molecole di RNA ribosomiale)
INIZIO
Nei procarioti e negli eucarioti ha lo stesso meccanismo si parte sempre dalla sub
unit minore del ribosoma a cui si legano proteine chiamate i fattori di inizio che
portano il tRNA sul sito A e sono legati al GTP. A questo punto si lega l mRNA
riconosciuto dal ribosoma per una sequenza specifica che quando nel punto di
legame con la sub-unit minore avr il primo codone sul sito P (codone di inizio) quindi
si ha il legame dell tRNA specifico per la metionina che la porta sul sito P e infine la
sub unit maggiore del ribosoma si lega a quella minore che sfrutta energia del GTP
del fattore di inizio.
ALLUNGAMENTO
Ho 3 fasi
1. Il complesso di inizio ha il sito A vuoto che pu ricevere un nuovo Trna, dei
fattori di allungamento portano i tRNA con legato uno specifico amminoacido sul
sito A, questo legame necessita di energia che gli data dalla GTP legata
2. Avviene quindi il legame peptidico che necessita di energia dato dall
amminoacido carico (legatosi al tRNA grazie all amminoacil tRNA sintetasi) e la
peptidil transferasi mi catalizza la formazione del legame
3. LmRNA procede in avanti, servono energia e un secondo fattore di
allungamento (legato ad un GTP) che si lega al complesso e avviene la
traslocazione (sempre utilizzando energia della scissione del GTP), il tRNA esce
dal sito E, la catena in allungamento si trova sul sito P e il sito A riceve l altro
tRNA con legato l amminoacido.
I fattori di allungamento non riconosco un tRNA pittosto che un altro, la loro
funzione solo quella di permettere il legame (tra RNA al sito A), per essere sicura
che l tRNA che ho portato sul sito A prioprio quello che porta lamminoacido
giusto (corrispondente alla tripletta dell Mrna) ho 2 meccanismi
1. Se non c un appaiamento corretto della prima o della seconda base rimane
legato un tempo cos breve che il GTP non riesce a idrolizzarsi e non vi
lenergia per fare legare il tRNA al ribosoma
2. Il ribosoma non c un appaiamento corretto e anche questo porta al distacco e
all impossibilit di scissione del GTP che mi serve per legare il tRNA al ribosoma
Quando il polipeptide formato non esce dal sito E ma attraverso un tunnel sulla subunit maggiore appositamente creato
TERMINE
Quando durante la traduzione sullmRNA viene letto una sequenza stop viene
posizionato sul sito A una proteina compleassa formata da diverse sub-unit (fattore di
rilascio) che ha legato un GTP, quando questo fattore di rilascio si lega, il GTP si
idrolizza e l energia viene usata per il distacco delle due sub unit e della termine
della traduzione con rilascio della catena polipeptidica.
MITOCONDRI
STRUTTURA
I mitocondri sono definiti da due membrane concentriche una esterna (50% lipidi e
50% proteine, molto permeabile con porine attraverso le quali entra ogni tipo di
molecola) e una interna(molte pi proteine, priva di colesterolo e ricca di cardiolidina,
questa membrana altamente impermeabile ed ricca di proteine che sono coinvolti
nella cattura e nel rilascio degli ioni calcio) che sono profondamente diverse e la loro
struttura fa pesare provengano da dei batteria.
Nella parte centrale troviamo delle pieghe (sulla membrana mitocondriale interna)
chiamate creste aventi funzione di aumentare la superficie dove avverr la
fosforilazione ossidativa ossia la produzione di ATP, queste pieghe sono in contatto con
lo spazio intermembrana attraverso piccole aperture, sono orientate
perpendicolarmente all asse longitudinale del mitocondrio, tutti i cambiamenti che
possono subire sono reversibili.
Le membrane dividono il mitocondrio in due compartimenti pieni di fluido, fra le
membrane vi uno spazio intermembrana, quella esterna molto impermeabile
quindi il fluido presente nello spazio intermembrana in continuit col citosol mentre
la membrana mitocondriale interna delimita uno spazio pi ampio dove sono
posizionate le creste che si chiama matrice ch un gel con alta concentrazione di
proteine idrosolubili, enzimi, ribosomi e DNA circolare a doppio filamento e sono quindi
capaci di fare un po di sintesi delle proteine che gli servono.
Dalla membrana interna sporgono delle sferette legate con un peduncolo alle creste
chiamate complessi F1, costituite da 6 catene polipeptidiche, laltro sito (FO)
costituito da un insieme di proteine idrofobiche ed inserito all interno della
membrana interna, e fra le 2 vi un peduncolo di natura proteica che le unisce; e
questo complesso sede della produzione dell ATP (ATP sintetasi)
I mitocondri hanno un proprio DNA di tipo batterico, hanno ribosomi, tRNA, RNA
ribosomiale e mRNA per una sintesi proteica di 13 polipeptidi, hanno una DNA
polimerasi. Essi originano da mitocondri preesistenti duplicandosi come batteri, nei
mammiferi i mitocondri sono solo di origine materna.
FUNZIONE
Sede produzione ATP e della respirazione aerobia
4FASI:
1. Glicolisi nel citosol
2. Il ciclo degli acidi tricarbossilici nella matrice (ciclo di Krebs)
3. Il trasporto degli elettroni sulla membrana interna accoppiato al pompaggio dei
protoni
4. La sintesi di ATP sulle creste
Il NADH e il FADH sono trasferiti dalla matrice sulle creste cedendo H e ritornando
alla forma ossidata. Questi atomi di H si scindono in protoni ed elettroni, gli
elettroni si trasferiscono su una catena di trasporto sulle creste mitocondriali
formata da 5 grossi aggregati di proteine che sono: citocromo pc1, NADH
deidrogenasi, ubichinone, citocromo C e citocromo ossidasi che sono in grado di
accettare gli elettroni, in questo processo di trasporto si libera energia che verr
utilizzata per produrre ATP.
L energia che viene prodotta viene utilizzata per spostare attivamente gli ioni H+
dalla matrice nello spazio intermembrana, si forma un gradiente elettrochimico di
ioni H+ nello spazio intermembrana.
A questo punto gli ioni H+ nello spazio intermembrana tendono a tornare dentro la
matrice (essendo molto concentrati) attraversando un canale apposito per questi
ioni H+ che formato dai complessi FoF1 fornendo l energia per la fosforilazione
ossidativa.
GLUCOSIO
Gliceraldeide 3 fosfato
Gliceraldeide 3 fosfato
Piruvato
Piruvato
Acetil CoA
Acetil CoA
-2 ATP
+4ATP+2NADH
+2NADH
Ciclo di krebs
(si producono 3 NADH + 1 ATP + 1 FADH per acetil CoA)
+6NADH+2FADH+2ATP
(Si producono 2 ATP per NADH; un NADH varrebbe 3 ATP ma visto che la membrana
mitocondriale
impermeabile un ATP viene usato per trasportare il piruvato all interno dei
mitocondri, quelli
prodotti nella trasformazione del piruvato in acetil coenzima A cosi come quelli del ciclo
di Krebs valgono 3
ATP essendo gi dentro al mitocondrio, un FADH invece vale 2 ATP.
MITOSI E MEIOSI
Mitosi (cellule somatiche) processo di divisione cellulare in cui ottengo 2 cellule figlie
identiche alla cellula madre (stesso corredo cromosomico).
Questo processo di duplicazione cellulare diviso in 2 parti:
1
2
INTERFASE
Costituita da fase G1,S,G2
G1=fase di durata pi variabile, in questa fase la cellula ha unintensa attivit
trascrizionale (proteine e Mrna) producendo proteine che servono alla fase successiva
S che comporta la duplicazione del DNA
S=si duplica il DNA e il centrosoma (struttura da cui si organizza il fuso mitotico,
costituita da una coppia di centrioli e da un materiale amorfo)
G2= i cromosomi si condensano, vengono prodotti enzimi e proteine che sono
necessari per la divisione vera e propria
Nucleo interfasico DNA nella sua forma a 30 nm (solenoide oppure a zig-zag)
CROMOSOMA= forma discreta della cromatina, durante il processo della mitosi riesco
a distinguerli (soprattutto durante la metafase). Quando sono condensati vi sono
cromosomi differenti per dimensione, la strozzatura (centromero), pu essere a met
(metacentrico) o spostata verso un estremit (submetacentrico)oppure ancora pi
spostata (acrocentrico). Ci pu essere una costrizione secondaria dove le braccia non
si possono flettere, qui ho gli organizzatori nucleolari (sequenze geniche che
trascrivono per gli rRNA). Vi inoltre un satellite formato da DNA che non trascrive
(cromatina perinucleolare condensata) posto alle estremit. I telormeri favoriscono l
appaiamento dei cromosomi omologhi della profase meiotica legandosi all involucro
nucleare permettendo a quelli alti uguali di appaiarsi.
L insieme delle caratteristiche che identificano in particolare corredo cromosomico si
chiama cariotipo.
Il centrosoma formato da 2 centrioli, I centrioli sono costiuiti da nove triplette di
microtubuli, quando la cellula va incontro a mitosi la coppia di centrioli disposti
perpendicolarmente comincia ad allontanarsi.
Lo scopo della mitosi quello di garantire che le cellule figlie abbiano lo stesso corredo
cromosomico della madre
PROFASE
PROMETAFASE
METAFASE
ANAFASE
TELOFASE
CITOCINESI
Meiosi Avviene nelle cellule sessuali, grazie a quella il numero di cromosomi rimane
costante di generazione in generazioni.
Vi una prima meiosi (divisione riduzionale) 2nn preceduta da una duplicazione di
DNA
La seconda (divisione equazionale) 2n4n non preceduta dalla duplicazione del DNA
E il mezzo principale per generare variabilit genetica attraverso la distribuzione
casuale dei cromosomi del padre e della madre alle 2 cellule figlie e del crossing-over
in cui avviene uno scambio di sequenze geniche tra i cromosomi omologhi.
Non vi prometafase
La fase S della prima divisione meiotica molto pi lunga di quella della mitosi
La profase 1 molto pi lunga e complicata della fase mitotica
Meiosi 1 (riduzionale)
Precedentemente avviene la duplicazione del DNA
La profase 1 si suddivide in 5 fasi
Leptotenein cui il materiale genetico si condensa a formare strutture bastoncellari in
forma di filamenti sottili, i telomeri si posizionano sulla parete nucleare facilitando l
appaiamento dei cromosomi omologi
Zigotene i cromosomi omologhi iniziano l appaiamento aiutato dal complesso
sinaptinemale (impalcatura che permette ai cromatidi di appaiarsi)
Pachitene i cromosomi si accorciano e si inspessiscono, sul complesso sinaptinemale
sono presenti dei noduli di ricombinazione che favoriscono il crossing over grazie a
degli enzimi, ogni coppia di omologi si compatta ottenendo una struttura chiamata
tetrade o bivalente (4 cromatidi)
Diplotene si ha il dissolvimento del complesso sinaptinemale, gli omologhi si
separano rimanendo legati solo mediante i chiasmi, spesso i cromosomi si srotolano e
si riformano i nucleoli poich essendo una fase molto lunga la cellula ha bisogno di
sintetizzare proteine (es prima ovulazione)
Diacinesiterminalizzazione dei chiasmi ttraverso movimenti di contrazione dei
cromosomi, i centrosomi migrano verso i poli, i microtubuli formano fuso mitotico e
scompare l involucro nucleare.
Metafase 1
Anafase 1
Telofase 1
Divisione del citoplasma, ottenendo 2 cellule che hanno un numero aploide di
cromosomi( presente solo un membro di ciascuna coppia di omologhi) che sono
dicromatidici quindi ho una quantit diploide di DNA nucleare.
MEIOSI 2
Profase 2
Si forma il fuso mitotico, scompare il nucleolo, si formano le fibre continue ecc
Metafase 2
I cromosomi si associano ai microtubuli del cinetocore e migrano all equatore
Come nella mitosi ogni cromosoma formato da 2 cromatidi e 2 cinetocori ancorati ai
lati opposti del centromero
lo stadio in cui gli oociti dei vertebrati bloccano la progressione in meiosi in attesa
della fecondazione.
Anafase 2
Duplicazione del centromero
La coesina tra i cromosomi tagiata
Ciascun cromosoma pu separarsi e migrare ai poli opposti del fuso (cromosomi
monocromatidici)
RISULTATO FINALE 4gameti aploidi con un numero aploide di DNA nucleare, ognuno
formato da una miscela di sequenze di DNA materno e paterno.
La non disgiunzione meiotica porta a gameti con un numero anomalo di cromosomi
(condizioni di aneuploidia)
MECCANISMI DI CONTROLLO
Vi sono 3 punti di controllo
1
2
3
alla fine della fase G1 (si controlla che la cellula si sia accresciuta
correttamente)
fra la fase G2 e a fase M
transizione metafase-anafase (bisogna controllare che ogni cromosoma sia
agganciato alle fibre del fuso
Istologia
TESSUTO EPITELIALE
Si divide in epiteli (cellule con funzioni di rivestimento) e ghiandole (insiemi di cellule
con attivit secretoria)
Tessuto epiteliale
esso si presenta con cellule fortemente adese (scarsa matrice extracellulare) con
cellule polarizzate, presenza di numerose giunzioni cellulari, presenza di una lamina
basale e assenza di vasi.
Il tessuto epiteliale pu derivare sia da endoderma che da esoderma e mesoderma.
L epitelio pu essere formato da uno strato di cellule (epitelio semplice) oppure da pi
strati di cellule (epitelio stratificato)
EPITELI SEMPLICI
Epitelio pavimentoso semplicecon funzione di assorbimento e protezione
(principalmente assorbimento) lo trovo ad esempio nei capillari negli alveoli polmonari
nei mesoteli e negli endoteli)
CAPILLARI sono formati da pochi strati di cellule con molte vescicole adibite a
pinocitosi, a volte presente un pericita con proteine contrattili che favoriscono il
flusso del sangue; esistono capillari continui dove ogni sostanza che entra regolata
da proteine carrier, fenestrati che presentano dei pori e capillari fenestrosi attraverso
cui il sangue va a diretto contatto con i tessuti.
ALVEOLI POLMONARIsono formati da pneumociti di tipo 1 fortemente appiattiti nei
quali avviene lo scambio di 02, pneumociti di tipo 2 che che favoriscono l apertura
dell alveolo,cellule endoteliali e cellule spazzine che puliscono ci che si respira
espellendolo poi attraverso il muco.
Epitelio cubico semplice ha nucleo centrale di forma rotondeggiante, presenta
una notevole funzione di assorbimento e pu essere dotato di microvilli.
cellule ciliate cilindriche (30%) con molti mitocondri e funzione di rimozione del
muco
cellule caliciformi (30%) presentano corti microvilli e producono il muco
cellule basali (30%) che sono multipotenti, dividendosi danno origine a molti tipi
di cellule
cellule a spazzola (3%) con funzione poco nota, si pensa essendo a contatto con
terminazioni nervose che siano cellule sensoriali
cellule sierose (3%) producono un siero
cellule a piccoli granuli (3-4%) contengono sostanze farmacologicamente attive
e regolano l attivit di tutte le cellule dell epitelio respiratorio riversandole nel
tessuto connettivale
Cheratinociti
Melanociticontengono melanosomi che producono melanina che serve per
proteggere il materiale genetico
Cellule del Langherans Prive di tonofilamenti e desmosomi, hanno funzione di
risposta immunitaria.
Cellule di Merkelcellule recettoriali sensibili agli stimoli meccanici
DESMOSOMI sono dei bottoni che legano i filamenti intermedi tra cellula e cellula, sono
caratterizzati da uno spazio in cui ci sono delle proteine di transmembrana che si
agganciano alle proteine dell altra cellula ad altre proteine che vanno a formare una
placca adesiva a cui sono legati i filamenti intermedi
GIUNZIONI COMUNICANTI (nexus) mettono in comunicazione il citoplasma di una
cellula con quello dell altra e sono costituiti da canali che attraversano la membrana
formati da proteine di trans-membrana chiamate connessine, per formare canali
piccoli ci sono sei connessine compongono il connessone; questo passaggio dato da
una alterazione dell equilibrio: una polarizzazione causata da un movimento di ioni,
questi passano attraverso questi canali quindi permettono la ripolarizzazione
immediata ad esempio ci importante nel muscolo cardiaco. Vi inoltre un
passaggio di sostanze tra citoplasma e citoplasma. Questi connessoni si possono
chiudere ad esempio quando diminuisce il ph all interno della cellula o quando
aumenta il calcio; quando una cellula ad esempio viene dichiarata senescente la
cellula muore e i connessioni si chiudono cosi non avviene pi comunicazione tra i
citoplasmi di sostanze che potrebbero danneggiare le altre cellule
SUPERIFICIE BASALE
EMIDESMOSOMI Servono per fare aderire la cellula epiteliale alla membrana basale;
quindi avr proteine di transmembrna che legano da un lato i filamenti di cheratina
(intermedi) e dalla parte della membrana basale le fibre di collagene e a differenza del
desmosoma ci sar una sola placca. Nel lato basale di alcuni tessuti come il tubulo
renale ecc vi sono introflessioni della membrana plasmatica che aumentano la
superficie di assorbimento e vicino ad essi ho una grande quantit di mitocondri che
aiutano a svolgere funzione di assorbimento fornendo energia.
MEMBRANA BASALE non tutta tessuto epiteliale, ha zone acellulate, struttura di
sostegno, regola gli scambi tra tessuti, formata da una lamina basale (cellule
epiteliali) composta da lamina lucida e lamina densa differenti per la presenza di
proteine diverse e una lamina reticolare (cellule connettive) che lega la lamina basale
al tessuto connettivo
GHIANDOLE
> ESOCRINE
> ENDOCRINE
Si formano a partire da cellule epiteliali che formano una masserella che entra nel
tessuto connettivale acquisendo capacit secernente di natura proteica
(ADENOMERO) mantenendo contatto con la parte di tessuto epiteliale attraverso il
dotto che riversa le sostanze all esterno; queste sono le ghiandole esocrine
GHIANDOLE ESOCRINE
Circondata da una guaina di natura connettivale dalla quale partono dei setti che
suddividono in lobi la parte secernente e da questi partono dei segmenti pi sottili
che suddividono i lobi in lobuli poich il tessuto epiteliale avascolarizzato e quindi
il sangue viene portato grazie a questo tessuto dalla componente secernente
partono dei dotti che portano fuori i le sostanze, la componente connettivale si
chiama STROMA mentre la componente secernente di natura epiteliale si chiama
PARENCHIMA.
Io posso avere ghiandole unicellulari o pluricellulari, di diverse forme, le
multicellulari si classificano in;
semplici se il dotto non si ramifica
ramificate se ho un solo dotto ma pi adenomeri.
composte se sono presenti pi dotti e pi adenomeri.
Inoltre si classificano per morfologia:
acinosa o alveolare se l adenomero simile ad un grappolo
tubulare se l adenomero ha un lume stretto e allungato
tubulogromerulare se l adenomero forma una sorta di gomitolo
In base alla modalit di riversamento del secreto io posso avere ghiandole Olocrine
Macrocrine o Apocrine
Nelle ghiandole Olocrine la cellula secretoria matura e muore diventando essa
stessa parte del secreto
Nelle ghiandole Merocrine mantengono la loro integrit e producono il secreto che
viene rilasciato attraverso un normale processo di esocitosi
Nelle ghiandole Apocrine perdono assieme il secreto si stacca la parte apicale del
citoplasma ma mantenendo il nucleo possono ricostituire la parte perduta
Le ghiandole Merocrine posso essere divise in mucose(elaborano un secreto
viscoso, assumono con fatica il coloranti rimanendo biancastre, hanno un lume
ampio e la cellula ha morfologia che varia con il ciclo secretorio) merocrine
sierose(lume piccolo secreto chiaro e acquoso ricco di enzimi)
miste(contengono sia adenomeri mucosi sia sierosi come le ghiandole salivari, gli
adenomeri sierosi sovrastano la componente sierosa come una cupola, queste si
chiamano semilune del Giannuzzi
Le ghiandole unicellulari le possiamo trovare nell apparato gastrointestinale
producono muco per protezione e fluidificano il chimo (cibo) oppure possiamo
trovare nell epitelio respiratorio dove hanno funzione umidificante e di difesa
producendo il muco
Da Lingua al crasso (percorso ghiandolare)
Lingua ci sono delle fibre muscolari che permettono alla lingua di fare i movimenti
necessari per la fonazione e masticazione; composta dalla radice, il corpo e lapice.
Le ghiandole sulla lingua sono tubulo acinose ramificate: Pi adenomeri di tipo acinoso
e un dotto soltanto
Quelle sulla punta sono a secrezione mista (sia adenomeri mucosi sia sierose)
Quelle laterali sono prevalentemente mucose.
Quelle nella parte centrale sono di colore violetto e sono ghiandole di Ebner e sono
esclusivamente sierose permettendo una migliore recezione del gusto mantenendo le
papille lubrificate e pulite dal cibo.
Vi sono anche papille linguali di 4 tipi:
Nella superficie dorsale ho lefiliformi: sono le pi numerose all interno hanno un
asse che apporta
sangue, sono ricoperte da un epitelio squamoso
cheratinizzato non stratificato, la funzione di queste papille
di rimuovere pezzi di cibo dalla lingua
Fungiformi con ammasso connettivale molto
consistente, sono vascolarizza
te, sono ricoperte da un epitelio squamoso non
cheratinizzato, hanno dei
bottoni gustativi e quindi sono implicate nella
ricezione del gusto
Nel margine postero laterale hoFogliate servono alla ricezione del gusto, presenti
nei neonati e poi degenerano, sono ricoperte da epitelio squamoso
stratificato non cheratinizzato
In fondo alla lingua ho Circumvallate alla cui base si aprono le ghiandole di Ebner,
sono ricoperte da epitelio squamoso non cheratinizzato, servono per la
ricezione del gusto.
BOTTONI GUSTATIVI agglomerati di cellule, ci sono 4 tipi di cellule: cellule basali che
mi possono dare tutti gli altri tipi di cellule, questi diventano cellule scure, poi chiare, e
poi senescenti. Su queste cellule ci sono canali ionici che vengono usati per sentire i
gusti che sono abbinati: salato-acido amaro-dolce, la percezione del gusto coinvolge
anche l apparato olfattorio.
A differenza del pancreas le cellule che lo costituiscono: gli ematociti svolgono sia
funzione endocrina sia funzione esocrina
Lobuli epatici (unit funzionali del fegato) sono strutture esagonali circondate da
tessuto connettivale, hanno un buco nella zona centrale che si chiama venacentrolobulare che porta via il sangue dal lobulo fino alla vena epatica e alla vena
cava.
Il lobulo epatico costituito da colonne di cellule che sono gli epatociti, accanto ad
essi ci sono spazi chiamati sinusoidi (capillari) che consentono il contatto diretto tra
sangue e cellule che costituiscono il lobulo epatico
Ai vertici del lobulo epatico ci sono strutture che contengono dei vasi, All interno di
queste strutture ci sono delle venule, arteriole e c il dotto biliare, questa struttura
viene chiamata spazio portale.
Il sangue arriva dai polmoni quindi ossigenato e ricco di nutrienti, che separato da
quello venoso fino al lobulo, all interno del lobulo, dentro ai sinusoidi, che hanno
parete interrotta, cosi il sangue si mescola diventando artero-venoso a contatto con gli
epatociti e man mano che procede verso la vena centro lobulare diventa sangue
venoso, il sangue si muove dalla periferia al centro (centripeto).
Il lobulo epatico formato da epatociti (cellule grandi) e spesso sono binucleate, gli
epatociti sono strutture fortemente polarizzate: nel punto di contatto tra sinusoide ed
epatocita c uno spazio chiamato spazio di Disse ricoperto da microvilli nel quale gli
epatociti entrano in contatto direttamente con il sangue
Vi sono inoltre dei macrofagi che hanno cellule con attivit fagocitaria (cellule del
Kupffer) che sono in grado di inglobare materiale estraneo e distruggerlo e sono
responsabili anche della distruzione di globuli rossi invecchiati
Negli epatociti ci sono 2 strutture fra il quale vi uno spazio sigillato da giunzioni
occludenti, si forma cosi il capillare biliare che non ha parete propria delimitato da
membrana degli epatociti. La circolazione della bile a differenza di quella sanguigna
una circolazione centrifuga.
Il fegato una ghiandola sia esocrina che endocrina; la parte esocrina produce la bile
composta da acqua ioni bilirubina colesterolo e svariati lipidi, la funzione della bile
quella di rompere le grosse gocce lipidiche non attaccabili dalla lipasi pancreatica,
smaltisce la bilirubina e elimina l 80% del colestereolo
La parte endocrina produce varie sostanze (globuline enzimi glicoproteine fattori di
coagulazione)
FUNZIONI DEL FEGATO
1. Regola il metabolismo dei carboidrati stabilizzando il tasso ematico del glucosio,
Se il tasso del glucosio scende il glicogeno viene scisso che poi viene rilasciato
nel sangue, se il sangue aumenta gli ematociti lo rimuovono immagazzinandolo
sotto forma di glicogeno tutto ci regolato dall insulina e dal glucagone
2. Regola il metabolismo dei lipidi attraverso la degradazione dei chilomicroni
3. Regola il metabolismo degli amminoacidi utilizzandoli per altre molecole
4. Rimuove prodotti d rifiuto ad esempio la scissione degli amminoacidi comporta
produzione di ammoniaca che viene trasformata in urea e espulsa con lurina
5. Detossificazione da sostanze chimiche e farmaci
6. Distruzione degli eritrociti vecchi e riciclo dei loro costituenti
7. Sintesi e secrezione della bile nel duodeno
GHIANDOLE ENDOCRINE
ORMONI
Sono il prodotto di sintesi, possono essere
ORMONI PEPTIDICI sono idrofilici, questi ormoni arrivano con il sangue alla cellula
bersaglio quindi l ormone attraversa la membrana per mezzo di una proteina di trans
membrana, l ormone reagisce con un recettore di trans membrana e forma il primo
messaggero (recettore + ormone) che innesca delle reazioni a catena che si svolgono
cosi; il primo messaggero attiva delle proteine che attivano un enzima
(adenilatociclasi) che convertono l ATP in adenosinmonofosfatociclico (cAMP)
chiamato secondo messaggero che attiva altri enzimi che attiva diverse proteine
chinasi che aggiungono gruppi fosfato a proteine bersaglio specifiche per innescare la
risposta cellulare.
Questo meccanismo che converte un segnale esterno in un evento intracellulare si
chiama TRASDUZIONE
ORMONI STEROIDEI entrano direttamente nella cellula, i recettori li ho quindi nel
citoplasma direttamente sul DNA, entrano per diffusione semplice mentre quelli
tiroidei devono essere portati attraverso una proteina di trans-membrana (diffusione
facilitata)
Cellule beta con le cellule alfa fanno la insulina e sono la maggior parte
Cellule delta producono la somatostatina che ha effetto paracrino (agiscono
localmente inibendo lazione di cellule alfa e beta) ed endocrino(effetto a
distanza inibendo la motilit della muscolatura liscia a livello dello stomaco e
del duodeno
Le cellule f producono un ormone chiamato polipeptide pancreatico che inibisce
lattivit del pancreas esocrino
Organizzazione ad isolotti nelle cellule del Leydingposizionate negli
interstizi dei tubuli seminiferi che sono formati da epitelio pluristratificato (dall
esterno: spermartogoni, spermatociti di primo ordine, spermatociti di secondo
ordine e spermatidi) nella parte periferica ho le cellule del Sertoli che fungono da
supporto. All interno delle cellule del Leydig ho dei cristalli chiamati cristalli di
Reike. Le cellule del Leydig producono ormoni steroidei, il controllo del testosterone
dato da ormoni creati nell ipofisi (follicolo stimolante e luteinizzante) il
luteinizzante, nelle gonadi maschili, si chiama ormone stimolante cellule
interstiziali. Il testosterone viene lasciato nel torrente circolatorio, entra nel tubulo
seminifero, e le cellule del Sertoli mantengono la concentrazione di testosterone
adatta producendo una proteina (proteina legante androgeni ABP) che lega il
testosterone e lo mantiene all interno del tubulo seminifero.
Le cellule del Leydig sono stimolate dall LH(ormone stimolante cellule interstiziali) che
ha feedback negativo sui fattori di rilascio dell ipotalamo che regolano le cellule
basofile dell ipofisi. Il colesterolo libero che si trovava in gocce lipidiche intracellulari
per mezzo di un enzima entra nel mitocondrio dove viene convertito in prenolone che
l REL viene trasformato in testosterone, ormone idrofobico libero di attraversare la
membrana e uscire nel torrente circolatorio.
L attivit delle cellule del sertoli stimolata dal follicolo stimolante (ormone) ed
inibita da una proteina prodotta dalle cellule stesse (inibina) che agisce mediante
feedback negativo sulle cellule dell ipofisi
Organizzazione ad isolotti nei follicoli ovarici e nella componente ormonale
endocrina. Nell ovario ho una parte corticale e una parte midollare occupata da vasi
sanguigni. I follicoli ovarici contengono gli ovociti(gametociti). Durante le prime fasi
dello sviluppo fetale (5 mese) si formano le cellule primordiali, gli ovoni che arrivano
nella parte corticale dellovario e cominciano a dividersi per mitosi, al 5 mese
diventano follicoli primordiali formati dalla parte interna dall ovocita e circondato da
cellule follicolari sempre in questo periodo gli ovociti primari vanno incontro alla prima
divisione meiotica e si arrestano in profase 1 fino alla pubert.
Il follicolo primario cresce sotto leffetto dellormone follicolo-stimolante e da
unilaminare si trasforma in multilaminare (+ strati di cellule) che ora prendono il nome
di cellule della granulosa, si genera una membrana che si chiama zona pellucida che
separa le cellule follicolari dall oocita ed esternamente il connettivo forma le teche
ossia membrane che avvolgono il follicolo multilaminale. La teca si divide in teca
interna composta da cellule steroidee con funzione endocrina e teca esterna che avr
solo una funzione connettivale.
Ad un certo punto tra le cellule della granulosa si apre una antro che si riempie di
liquor e il follicolo prende il nome di antrale finch non diventa molto grande
prendendo il nome di follicolo secondario.
Le cellule della granulosa continuano a proliferare ed aumenta anche il liquor fino ad
arrivare al Follicolo di Graaf quando loocita secondario sporge nell antro che a sua
volta fa pressione sulla pressione dell ovario.
Nel punto in cui c questa pressione la parete dellovario degenera ed destinata a
rompersi, cosi lovulo esce e avviene lovulazione
Cellule
Matrice acellulare detta matrice extracellulare a sua volta costituita da
componente amorfa o sosotanza fondamentale( un sistema colloidale di
consistenza gelatinosa con una fase disperdente acquosa e una fase dispersa
costituita da glicosamminoglicani, glicoproteine e proteoglicani) essa funziona come
setaccio molecolare, influenza l orientamento delle microfibrille nascenti di collagene
e fibrillina; ostacola la diffusione di microorganismi)
I glicosamminoglicani GAG sono lunghi polisaccaridi lineari formati dal
concatenamento di unit disaccaridiche ripetute numerose volte, hanno molti
gruppi anionici e sono responsabili della basicit della sostanza amorfa, inoltre ha
grande affinit con l acqua e quindi rende la matrice amorfa un gel poroso,
possono essere solforati o non solforati, l acido ialuronico il pi diffuso, funge da
lubrificante e controlla la diffusione delle sostanze e previene la diffusione di agenti
tossici e batterici. In natura i GAG tranne lacido ialuronico sono sempre legati a
proteine formando enormi complessi macromolecolari detti;
PROTEOGLICANI che sono grandi molecole polianioniche con funzione di
setaccio, anticoagulante, protezione degli endoteli, legami con fattori diffusibili e
diventano componenti della membrana e funzione corecettoriale.
GLICOPROTEINE
glicoproteine adesive: collegano le macromolecole della
superficie cellulare (intrigene) a macromolecole della matrice extracellulare (fibre,
collagene, proteoglicani) e sono quantitativamente inferiori ai GAG
ESEMPI DI GLICOPROTEINA ADESIVA: fibronectina: presenta dei segmenti con
domini bastoncellari che sono alternati dove sono presenti sequenze
amminoacidiche leghi integrina o componente cellulare
Laminina: a forma di croce con 3
catene, resa stabile da ponti di solfuro e presenta regioni specifiche con cui si
lega alle proteine di trans membrana delle cellule
Fibre del tessuto connettivo
ne esistono 3 tipi:
Collagene (resistenza)
Elastiche (capacit di ritornare alle dimensioni iniziali dopo essere stati distese
Reticolari
COLLAGENE
Sono fibre flessibili ma poco estensibili, hanno grande resistenza alla trazione e sono
digeriti dall enzima collagenasi
Sono anche dette fibre bianche per il loro colore se esaminate a fresco
La fibra costituita d a fibrille che appaiono striate trasversalmente con bande che si
ripetono (periodicit assile), le fibrille risultano costituite da molecole di
tropocollagene costituita da un avvolgimento di tre catene polipeptidiche ricche in
glicina, prolina e idrossiprolina ed idrossilisina. Le molecole di tropocollagene si
dispongono longitudinalmente parallelamente fra loro sfasate di della loro
lunghezza, in alcuni punti quindi non avr materiale biologico (regioni gap) e delle
regioni overlap dove, invece, presente per questo avr una banda chiara e una
scura.
FIBRE ELASTICHE
Sono diverse sia come funzione che come struttura, sono prodotte da fibroblasti e
dalle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, sono costituite da 2 componenti,
microfibrille formate da fibrilline a una matrice amorfa composta da elastina, hanno
una caratteristica colorazione giallastra.
Processo di formazione un processo avviene all interno della cellula e una fuori;
le microfibrille si costituiscono all esterno assemblandosi nella matrice extracellulare
mentre la tropoelastina viene prodotta all interno della cellula come il tropocollagene
con sintesi co traduzionale, anche in questo caso la tropoelastina andr incontro a un
processo di polimerizzazione, per evitare che si assembli all interno della cellula dove
vi rimane finch non viene esocitata legata ad un'altra proteina. L elastina va ad
insinuarsi negli spazi formati dalle microfibrille di fibrillina che fungono da stampo.
Le fibre elastiche sono molto estensibili, non presentano striature e possono assumere
varie forme, sono termostabili, resistenti al succo gastrico e sono digerite dall elastasi.
Le fibre elastiche costituiscono la parete dei vasi sanguigni.
PERICITI
Circondano in parte le cellule endoteliali dei capillari e delle venule, sono in grado di
operare una contrazione che favorisce il movimento del flusso sanguigno all interno
dei capillari, si possono differenziare in cellule endoteliali o in cellule muscolari lisce.
ADIPOCITI
Sono implicati nella sintesi, nell accumulo e nella cessione dei lipidi (lipolisi), la cellula
mesenchimale nel processo di formazione riduce le propaggini e si riempie di
goccioline lipidiche, gli adipociti possono essere composti da una grande cellula
adiposa (uniloculare) o molte gocce lipidiche (multiloculare), gli adipociti si possono
organizzare nel tessuto adiposo.
Come i lipidi esogeni vengono immagazzinati: i lipidi si organizzano in trigliceridi che
non riescono ad essere metabolizzati quindi vengono attaccati dalla lipasi gastrica e
cosi scissi possono entrare all interno dell enterocita (posto sopra i microvilli) nel
quale, all interno del REL, vengono ritrasformati in trigliceridi e vengono poi esocitati
nello spazio tra gli enterociti dove si uniscono a proteine e diventano chilomicroni a
cui vengono aggiunti i lipidi endogeni (di origine epatica). Nel caso avessi bisogno
subito di energie gli adipociti vengono attivati, viene prodotta la lipoproteinlipasi che
agisce sui trigliceridi dell adipocita scindendoli in acidi grassi che vanno all interno
del torrente circolatorio.
Nel caso in cui non ne avessi bisogno i chilomicroni vengono attaccati dalla
lipoproteinlipasi prodotta dall adipocita (quando riceve un segnale da parte
dellepinefrina e nor-epinefrina) che li venendo poi fagocitati dall adipocita e
ritrasformati in trigliceridi all interno. Gli adipociti hanno una gran quantit di recettori
sulla membrana plasmatica poich devono ricevere messaggi ormonali per fornire o
fagocitare acidi grassi.
Gli adipociti si possono organizzare in:
Tessuto adiposo bianco con funzione di riserva e molto vascolarizzato, si trova in
tutti gli strati sottocutanei.
Tessuto adiposo bruno con funzione di produzione di calore attraverso stimoli che
attivano adipociti stimolando la lipolisi, gli acidi grassi entrano nei mitocondri, cosi
viene liberata energia che nel tessuto adiposo i mitocondri mancano di una
componente che quindi non producono ATP ma calore
MASTOCITI
Cellule grandi con nucleo posto in posizione centrale, producono un enorme gamma di
sostanze, tutto il citoplasma costellato da granuli che producono una sostanza
farmacologicamente attiva che vengono rilasciati nel sangue, alcune di esse sono
sempre presenti come corredo di queste cellule (mediatori primari) come l eparina,
istamina(contrazione muscolo liscio, vasodilatazione) e sostanze che vengono
rilasciate dopo che sono stati rilasciati i mediatori primari che agiscono nelle reazioni
allergiche e nei processi di infiammazione
Processo di degranulazione prima esposizione ad un antigene che si lega un
recettore (il mastocita si sensibilizza) la seconda volta l antigene si lega ancora al
recettore io ho gi le immunoglobuline(proteinaG) formatesi con la sensibilizzazione,
allora si formano legami trasversali che concentrano queste proteine in particolari aree
del mastocita, la concentrazione siffatta attiva un fattore (adenilato ciclasi) accoppiato
al recettore innescando la reazione metabolica a catena (il primo messaggero il duo
immunoglobuline+ recettore) il secondo messaggero(AMPciclico) inducendo la
fosforilazione delle proteine che portano al rilascio degli ioni calcio che provocano la
fusione dei granuli con la membrana plasmatica ossia l esocitosi del contenuto dei
granuli.
Normalmente la degranulazione un processo localizzato mentre in alcune persone
avviene un rilascio di massa che pu portare shock anafilattico, la degranulazione
contemporanea di tutti i mastociti
La degranulazione data da stimoli fisici e stimoli chimici
CELLULE MIGRANTI
Plasmacellule Nei siti di infiammazione dove c materiale estraneo, microrganismi,
derivano dal linfociti B e producono gli anticorpi, cromatina disposta a ruota, si
dividono raramente
TESSUTO
CARTILLAGINEO__________________________________________________________________
caratteristiche
Funzioni
forma lo scheletro
funge da protezione (gabbia toracica, scatola cranica)
una leva per i muscoli
contiene nelle cavit midollari il tessuto osseo
Ossa
Osso
Ossa
Osso
Osso
Sulle superfici articolari vi uno strato di cartilagine ialina che non calcifica mai non
rivestitaa dal pericondrio
CLASSIFICAZIONE MICROSCOPICA
Tessuto osseo compatto
Struttura ordinata e compatta, percorsa da cavit vascolari (cavit di Havers)
contornata da anelli di fibre collagene mineralizzate accanto alle quali vi sono
lacune ossee, che contengono gli osteociti, tutte collegate fra loro. Queste sono
collegate alla cavit vascolare da canalicoli ossei. Inoltre vi una linea cementante
costituita da matrice ossea appunto cementata con scarse fibre collagene che
racchiude questa struttura chiamata osteone.
Il periosteo legato al tessuto osseo compatto attraverso fibre di Sharpey
esternamente che sono fibre di collagene perforanti.
I canali di Havers sono collegati tra loro da canali di Volkmann che sono trasversali.
Le fibre attorno al canale vascolare sono disposte ortogonalmente, le fibre
concentriche formano il sistema lamellare nel tessuto osseo; ne ho 4 di sistemi
lamellari: una zona che disposta parallelamente al periostio (sistema
circonferenziale esterno) cos come all interno dell endostio che prende il nome di
(sistema circonferenziale interno), quelle concentriche dellosteone ed infine gli
osteoni erosi dagli osteoclasti formano il sistema interstiziale. Questa un
organizzazione molto rigida.
TESSUTO MUSCOLARE
La contrattilit una propriet intrinseca di tutte le cellule ma negli organismi
pluricellulari abbiamo delle cellule specializzate come:
Cellule mioepiteliali
Periciti
MUSCOLO SCHELETRICO
una linea molto pi elettrondensa, all elettronico vedo anche le bande trasversali
(prova che la fibra costituita da miofibrille)e che ci sono unit che si ripetono si
definiscono sarcomeri ossia l unit funzionale che va da linea Z a linea Z, la banda
scura divisa a met da una banda chiara chiamata H che a sua volta divisa a met
da una banda chiamata M.
Le mio fibrille hanno un ulteriore striatura che data dalla componente che le formano
(i miofilamenti contrattili) ossia le proteine contrattili: actina e miosina. Durante la
contrazione la banda I si restringe la H scompare e le linee z si avvicinano l unica che
rimane invariata la banda A.
SARCOMERO
Va da linea Z a linea Z, all
interno trovo i
miofilamenti spessi
costituiti da miosina e
miofilamenti costituiti da
actina.
Sez trasversale a livello
della banda I ho una
disposizione esagonale di
soli filamenti sottili di
actina (per questo
chiara)
Se faccio una sez
trasversale a livello della
banda H trovo solo
filamenti spessi disposti
ugualmente
Sez trasversale della
banda M solo filamenti
spessi (miosina) collegati
fra loro
Sez trasversale della banda A trovo entrambi i filamenti e in pi ho dei ponti
trasversali
La banda I chiara perch ha solo i filamenti sottili mentre la A scura perch ho
entrambi i filamenti quindi i filamenti sono i responsabili della striatura del muscolo
Struttura del filamento di miosina proteina filamentosa lunga costituita da una
coda e due teste, composta da una catena pesante formata da 2 catene
polpieptidiche avvolte ad alfa elica che terminano con 2 componenti globose, oltre alle
2 catene pesanti ci sono 4 catene leggere poste nella testa uguali a 2 a 2, la miosina
ha attivit ATPasica nella parte della meromiosinica pesante pi precisamente nella
testa della miosina. Queste molecole di miosina nel sarcomero sono disposti con
polarit opposta una parte ha la testa rivolta verso la linea Z e l altra ha verso laltra
linea Z dall altra parte.
Le teste non sono tutte allo stesso livello poich sono sfasate di 14 nm
Titina: gigantesca proteina filamentosa tesa tra linea Z e la banda M che si sovrappone
alla titina che proviene dall emisarcomero, si lega ai filamenti Z e si lega alla coda
della molecola della miosina cos tiene i filamenti della miosina allineati correttamente
e allineati
Nebulina: avvolge i filamenti sottili e svolge un ruolo nel mantenimento del corretto
allineamento di essi
Desmina: mantiene in registro le linee Z che lega le miofibrille collegando il
sarcolemma con la membrana dei mitocondri e l involucro nucleare.
La linea Z ha struttura a zig-zag vi si attaccano i filamenti di actina, cio i filamenti
sottili, in modo che quelli provenienti da due sarcomeri adiacenti si arrestano ai
margini della linea Z e ciascun filamento sottile collegato a quattro filamenti del
sarcomero contiguo tramite i filamenti Z. I filamenti Z quindi delimitano una piramide
a base quadrangolare il cui apice l'estremit di un filamento sottile di uno dei due
sarcomeri, e la base corrisponde all'estremit di quattro filamenti sottili dell'altro
sarcomero.
REL
Prende parte
attiva al
meccanismo
della
contrazione
Avvolge
singolarmente
le cellule
muscolari
Riconosco
elementi
longitudinali
ovvero
cisterne
disposte
secondo l
asse
longitudinale
della fibra che si aprono in un ampia fenestratura a livello della banda H
mentre gli elementi trasversali sono delle cisterne poste al termine degli
Lenta fosforilazione
Lenta attacco distacco miosina-actina
Maggior tempo di legame tra actina e miosina
Lenta idrolisi dell ATP
DIFFERENZE MUSCOLE
STRIATO E MUSCOLO
CARDIACO ho le diadi
perch non sono presenti
le cisterne terminali ma
dilatazioni del reticolo
sarcoplasmatico che
poggiano sul tubulo T la
triade era in corrisponenza
della banda A e la banda I
mentre qui la diade in
corrispondenza della linea
Z, i tubuli T sono molto pi
grandi e ho molti
mitocondri, pi trigliceridi
e glicogeno, ho un reticolo
sarcoplasmatico pi
sviluppato ma ho bisogno
di un apporto maggiore di
calcio che lo assume
attivamente dallo spazio
extracellulare e tramite canali per il calcio sodio che si aprono lentamente e
permettono il rilascio degli ioni calcio, le cellule del muscolo cardiaco producono il
peptide natriuretico atriale che diminuiscono la pressione del sangue e inibisce il
riassorbimento del Na e acqua.
IL TESSUTO NERVOSO
neuroni
Dal pericarion (corpo cellulare del neurone ) dipartono dei processi citoplasmatici e
questi si chiamano dendriti, che rappresentano l apparato ricevente del neurone: qui
la conduzione dell impulso nervoso centripeta (dentro al neurone) essi sono tanti e
brevi e si aprono in tante ramificazioni sottili, lungo i loro tratti ci sono delle espansioni
che si chiamano spine dendritiche a livello delle quali avvengono le sinapsi, e sono
costituite dalle stesse strutture del corpo a parte l apparato del Golgi.
Dall altra parte ho una ramificazione che parte dal cono di emergenza chiamato
assone che pu essere molto lungo (normalmente non si ramifica) ramificandosi nella
sua parte finale. L assone rappresenta lapparato di trasmissione: in questo caso la
conduzione dell impulso sar centrifuga.
Somo o pericarion
Ha il nucleo di
grandi dimensione
eucromatico con
nucleolo ben visibile
nel citoplasma sono
presenti molti
ribosomi e molto
RER responsabili
della basofilia, ho
anche una grande
quantit di filamenti
MORFOLOGIA NEURONI
Potenziale di riposo potenziale di una cellula non eccitata, carica positiva all esterno
mentre negativa all interno, il potenziale di riposo si forma perch la membrana
selettivamente permeabile, ha canali specifici per i diversi ioni infatti per ogni 3 ioni
Na+ che escono entrano 2 ioni K+ e quindi le cariche positive si accumulano all esterno
e inoltre i canali passivi del potassio pompano fuori il potassio secondo gradiente di
concentrazione (infatti all esterno il potassio meno concentrato).
Potenziale d azione Si aprono massicciamente tutti i canali del sodio e avr un
inversione della polarit della membrana per l ingresso di ioni Na +; a questo punto i
canali del sodio si chiudono (periodo di refrattariet) e si aprono i canali del potassio
(movimento di cariche positive da interno a esterno) e ripristino delle condizioni
iniziali. Questo potenziale si instaura nel cono di emergenza. La cellula nel periodo di
refrattariet assoluta non in grado di eccitarsi (no potenziale d azione) nel periodo
di refrattariet relativa si potrebbe eccitare ma non possibile normalmente perch il
flusso degli ioni sodio che entrano controbilanciato da una maggior quantit di ioni
potassio che escono durante la iperpolarizzazione
PROPAGAZIONE POTENZIALE DAZIONE; i neuroni sono rivestiti da cellule della
nevroglia nel SNP ci sono le cellule di Schwann che avvolgono i neuroni mentre nel
SNC dagli oligodendrociti queste cellule hanno funzione di supporto trofico per i
neuroni
FIBRE NERVOSE (SNP)
1. Amieliniche Sono di piccole
dimensioni, quando un
assone penetra all interno
della cellula di Shwann si
forma uninvaginazione e
questa struttura si chiama
mesassone (una cellula di
shwann pu contenere pi
assoni) gli assoni sono
ricoperti da pi cellule di
Shwann solo col citoplasma.
2. MielinicheIl meccanismo
di ingresso dellassone all
interno della cellula di
Schwann uguale ma la
membrana che si richiusa
formando il mesassone
comincia a ruotare attorno
all assone cos io avr uno
strato di citoplasma fuori
che stato spremuto dagli
avvolgimenti quindi si crea
una guaina con parti di
spessore differenti che isola
l assone e previene
lafflusso di ioni (guaina
mielinica) non vi sono inoltre canali ionici (internodi) mentre ci sono i nodi di
Ranvier dove avviene il rinnovarsi del potenziale dazione e sono ricchi di canali
All interno della guaina mielinica esista unincisura di Schmidt-Lanterman che
attraversa diagonalmente tutta la guaina mielinica e serve per rinnovare gli elementi
che si deteriorano.
Propagazione continua il
potenziale dazione interessa
punto per punto tutta la fibra a
causa di una corrente locale
Propagazione saltatoriail
potenziale dazione si ha nel
nodo di Ranvier; esso fluisce al
di sotto dellinternodo
passivamente e arriva al
secondo nodo di Ranvier dove si
rinnova il potenziale dazione;
questo tipo di conduzione salta
da nodo a nodo e ha come vantaggio che molto veloce
A differenza del SNP nel SNC la guaina mielinica formata dall oligodendrocita pu
avvolgere pi di un assone.
CELLULE DELLA NEVROGLIA
ASTROCITI caratterizzati da strutture fibrillari (proteina acida fibrillare della glia) vi
sono Astrociti che hanno un nucleo
nella parte centrale, molto citoplasma e
ramificazione brevi e arborizzate: questi
sono gli astrociti protoplasmatici
(sostanza grigia); nella parte terminale
di queste si aprono dei pedicelli che
poggiano sui capillari. L altro tipo di
Astrocita quello fibroso dove c
minore concentrazione di citoplasma e
presentano diverse ramificazioni
esterne; sono pi lunghe ma terminano
sempre con questi vasi sanguigni; essi
mediano gli scambi metabolici fra il
sangue e i neuroni e regolano la
composizione dell ambiente
interstiziale contribuendo alla formazione della barriera emato-encefalica e riparano
le lesioni del SNC
MICROGLIApiccole, poco numerose di origine mesenchimale, popolano il SNC in uno
stadio tardivo dello sviluppo in risposta ad un danno tissutale possono attivarsi
diventando cellule fagocitarie.
CELLULE EPENDIMALI rivestono il canale midollare e i ventricoli cerebrali, possono
essere ciliate. Queste muovono il liquor encefalorachidiano che porta nutrimento e
ossigeno ai neuroni.
SINAPSI
1. Elettriche (giunzioni
gap) noi le abbiamo
nella retina
2. Sinapsi chimiche
neurotrasmettitori
vengono rilasciati negli
spazi intersinaptici che
vengono poi accolti in
vescicole e queste
vescicole vengono
trasportate attraverso il
trasporto assonico da
proteine che si
chiamano chinesine
arrivando alla parte
terminale dellassone e
vengono rilasciate in
questo punto; quando
sono rilasciate le
molecole reagiscono e
avr levento. Le sinapsi
possono avvenire tra
assone e corpo cellulare
di un altro assone assone (sinapsi asso-somatiche) oppure tra assoni e dendriti
(sinapsi asso-dendritiche) il rilascio delle vescicole dello spazio intersinaptico
regolato dalla concentrazione degli ioni calcio nel bottone terminale che
inducono la fusione delle vescicole contenenti i neurotrasmettitori. Vi sono delle
strutture coniche che promuovono l esocitosi dei neurotrasmettitori.
Neurotrasmettitori
Eccitatorio acetilcolina
Inibitorioacido gamma ammin-butirrico
Le fibre nervose sono riunite in tanti fascicoli che formano il nervo; esiste una
componente connettivale con funzione trofica e di sostegno chiamato epinevrio dai
quali partono dei setti che avvolgono i singoli fascicoli che si chiamano perinevrio e
poi troviamo l endonevrio che avvolge ogni singola fibra nervosa. Nel SNC le
funzioni di sostegno e trofica sono svolte dalla nevroglia quindi non sono presenti
ne l endonevrio ne il perinevrio
GANGLI
Sono degli aggregati di corpi cellulari di neuroni
posti fuori dal SNC che Costituiscono un centro di
raccolta e di smistamento degli stimoli nervoso,
gliali
Nel midollo la sostanza bianca sar all esterno mentre la sostanza grigia all
interno, in sezione trasversa la sostanza grigia appare come una H le cui
braccia superiori prendono il nome di corna posteriori che ricevono i
prolungamenti dei neuroni sensitivi e i corpi degli intraneuroni, le braccia
inferiori invece rappresentano le corna anteriori dove risiedono i corpi
cellulari dei neuroni motori i cui assoni escono e dal midollo costituendo la
radice ventrale.
CORTECCIA
composta da 6 strati
1. Strato molecolare: composto principalmente da terminazioni nervose
2. Strato granulare esterno con neuroni piccoli
3. Strato piramidale esterno con due tipi di neuroni (neuroni piramidali piccoli e poi
neuroni con assoni che salgono verso la superficie cellule di martinotti)
4. Strato granulare interno
5. Strato piramidale interno
6. Strato multiforme (tutti i tipi di neuroni)
La corteccia cerebrale serve all apprendimento, della memoria, dell analisi
informazionale ecc
CERVELLETTO
Ha al stessa struttura della corteccia ed la struttura che regola i movimenti fini; ha 3
strati
1. Strato molecolare (pochi neuroni e molte fibre non mielinizzate)
2. strato intermedio con cellule particolari strato delle cellule del purkinje
3. Strato granulare formato da piccole cellule granulari e glomeruli che sono le
regioni dove si formano le sinapsi fra gli assoni che entrano nel cervelletto e le
cellule dei granuli