La Prassilla Di Lisippo
La Prassilla Di Lisippo
La Prassilla Di Lisippo
La Prassilla di Lisippo
In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit T. 107, N2. 1995. pp. 1165-1180.
Riassunto
Rita Cittadini, La Prassilla di Lisippo, p. 1165-1180.
L'individuazione della testa appartenente alla statua acefala di Menade nota come Danzatrice di Berlino consente di ascrivere
il prototipo dell'opera a Lisippo, in base all'affinit iconografica con l'Eros dell'artista sicionio. Il soggetto, l'Auletride ebbra
(temulenta tihicina) ricordata da Plinio, coincide con il ritratto ideale della poetessa Prassilla, gloria della citt che diede i natali
all scultore. Nella replica di Francoforte si riconosciuta la Menade Pamphilj, esemplare della collezione romana sino ad ora
ufficialmente disperso. Le analogie tra il volto della Prassilla e la testa di Afrodite alla Glyptothek di Monaco inducono a ipotizzare
per i due soggetti un comune autore. Una citazione dell'auletride contenuta nel sarcofago bacchico del Museo Bardini a
Firenze, in cui riprodotta anche la Menade di Scopa, il che consente di integrare idealmente il torsetto mutilo di Dresda.
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Sino a pochi anni fa l'iconografia del soggetto era affidata, oltre all'
esemplare
di Berlino, ad altre sei copie in marmo, che sono conservate a Ro
ma, Francoforte, Vienna, Parigi, Bloomington e Bonn, tutte acefale e mut
ile in diversa misura delle braccia, mentre la figura del bronzetto presso
ch
integra. Il confronto tra la testa della statuetta e quella marmorea,
entrambe caratterizzate da una forte torsione a sinistra, mostra una strin
gente analogia nei lineamenti : la piccola bocca socchiusa; le guance piene;
il taglio allungato degli occhi e lo sguardo rivolto in alto; il disegno rego
lare dell'arco sopracciliare, netto e incisivo; l'attaccatura dei capelli piut
tosto bassa. Palmare l'identit dell'elaborata acconciatura : i capelli, scr
iminati
al centro, sono portati indietro dalla fronte e legati in un nodo d'Eracle sulla sommit del capo; lateralmente sono disposti a onde fino a
formare una crocchia sulla nuca, da cui ricadono due riccioli.
Che le due teste riproducano fedelmente l'iconografia dell'archetipo
provato dall'affinit riscontrabile con il disegno del Clarac, in cui raffigu
rata
un'altra replica del tipo, la Menade Pamphilj7 (fig. 3). All'epoca il vi
so si conservava integralmente, mentre il tratteggio che nel disegno eviden
zia
i restauri indica che la capigliatura era andata in parte perduta, e vi si
era ovviato con l'arbitraria integrazione di una corona d'alloro. Sono origi
nalila scriminatura centrale e l'attaccatura dei capelli ai lati della fronte e
sulle tempie, dove ricorrono le stesse grandi onde, analoghe per numero e
forma.
La Menade Pamphilj ufficialmente dispersa8; in realt coincide
con la statua che abbiamo ricordato come la replica di Francoforte
(fig. 4) : si trova al Liebieghaus, che l'acquist a Roma dal Pollak nel 1907,
acefala e senza i falsi restauri delle braccia e della parte inferiore del pan
neggio.
Le mutuazioni attestate dal disegno corrispondono a quelle subite
dalla statua, in cui per il collo, ormai privo del capo, appare troncato di
netto, con una superficie di taglio liscia dotata del foro per il perno. La te
sta, infatti, era stata lavorata a parte e applicata al corpo, come le braccia9;
ci trova rispondenza nella descrizione della Menade Pamphilj fornita
dal Clarac, il quale credette che per tale motivo la testa non fosse per-
7 C. de Clarac, Muse de sculpture antique et moderne, IV, Parigi, 1850, tav. 694
D, 1656 E.
8 B. Palma, in R. Calza (a cura di), Antichit di Villa Dona Pamphilj, Roma,
1977, p. 69, tav. XL, n. 66.
9 P. C. Bol (a cura di), Liebieghaus ~ Museum alter Plastik. Frankfurt am Main.
Wissenschaftliche Kataloge. Antike Bildwerke. I, Francoforte, 1983, p. 166-169, in
part. p. 166, . 50.
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tinente alla scultura10. Rivelatrice l'assenza della cintura, che nel disegno
sostituita da un risvolto a cercine del panneggio, mentre mancante nella
statua, dove in origine era applicata in metallo; si tratta di una peculiarit
dell'esemplare di Francoforte, poich nelle altre copie scolpita nel marmo
stesso.
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21 G. Lippold, Die griechische Plastik (HdA), III 1, Monaco, 1950, p. 219, nota
n. 10; A. Greifenhagen, Das Mdchen vonBera (Opus Mobile 9), Brema, 1958; Lullies, Hirmer, op. cit., tav. 199; M. Robertson, A History of Greek Art, Cambridge,
1975, tav. 199.
22 Moreno, Vita e arte, cit.
23 Taziano, Ai Greci, 33.
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poetesse24. Riguardo al personaggio femminile celebrato dallo scultore sicionio, egli si espresse con molta durezza : Lisippo modell in bronzo
Prassilla, che nelle sue poesie non disse nulla di utile.
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Sul finire dello scorso secolo venne formulata l'ipotesi della coinciden
za
dei due soggetti25, validamente suffragata dalla recente osservazione s
econdo
cui l'abbandono orgiastico della figura pot essere un elemento de
terminante
per l'aspro giudizio moralistico dello scrittore26. infatti assai
verosimile che l'artista abbia scelto di raffigurare quale Menade auletride
questa celebrata autrice di canti conviviali, la quale contribu all'evolu
zione
del ditirambo, che port alla preminenza della parte musicale con
l'introduzione di a solo di auls.
Il carattere dionisiaco del soggetto ribadito dall'inserimento del tipo
della Danzatrice (fig. 12) nel tiaso rappresentato sul sarcofago del Museo
Bardini di Firenze27 (fig. 13-14). La fronte era originariamente decorata da
dieci figure, di cui se ne conservano sette; fra queste riconoscibile anche
una citazione della Menade di Scopa (fig. 15), la cui iconografia trasmes
sa
dal torsetto mutilo di Dresda28. La diversa disposizione dei chitoni r
ispet o
agli esemplari scultorei dovuta all'inserimento dei due soggetti in
un corteo procedente verso destra : tale variante riconduce alla tipologia
pi caratteristica delle Menadi, comportando un grado di nudit maggiore
di quello che mostrano le statue dai medesimi punti di vista. Nella chimairophnos l'abbigliamento corrisponde in larga misura a quello dell'opposta
veduta laterale della scultura di Dresda, mentra la porzione di stoffa che r
icade
sul braccio sinistro un ulteriore esempio della grande libert impie
gatanella riproduzione delle vesti.
25 R. Frster, Zu den Werken des Lysipp, in Rheinisches Museum fr Philologie,
40, Francoforte, 1885, p. 637.
26 Moreno, Vita e arte, cit., p. 34.
27 H. Dtschke, Antike Bildwerke in Oberitalien. II. Zerstreute antike Bildwerke
in Florenz, Lipsia, 1875, p. 142, . 340; S. Nocentini, Sculture greche etrusche e r
omane
del Museo Bardini in Firenze, Roma, 1965, p. 23-29, tav. Vffl-IX; F. Matz, Die
dionysischen Sarkophage, II, Berlino, 1968, p. 179-180, tav. 81, 2; 82, 1-2; Cittadini, in
Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 208, 216-217.
28 G. Treu, Zur Maenade des Skopas, in Mlanges Perrot, Parigi, 1903, p. 316-324,
tav. V, fig. 1-6; . . Neugebauer, Studien ber Skopas, Lipsia, 1913, p. 51-75; J. Six,
Die Monaden des Skopas, in Jdl, 33, 1918, p. 38-48, tav. X, 34-37; Lippold, op. cit.,
p. 251; P. E. Arias, Skopas, Roma, 1952, p. 84-89, 126-127, tav. X, 34-37; M. Bieber,
The Sculpture of the Hellenistic Age, 2a ed., New York, 1961, p. 25, fig. 59-60; K. Schefold, Die Griechen und ihre Nachbarn, Propylen-Kunstgeschichte, 3a ed., Berlino,
1967, p. 191, fig. 106a e b; T. Lorenz, Mnaden des Skopas, in BABESCH, 43, 1968,
p. 52-58, fig. 1-6; Robertson, op. cit., p. 455; H. Protzmann, Realismus und Ideali
tt
in Sptklassik und Frhhellenismus, in Jdl, 92, 1977, p. 169-203, in part. p. 182185, fig. 7-10; . Stewart, Skopas of Paws, Park Ridge (New Jersey), 1977, p. 91-93,
140, tav. 32; K. Knoll, H. Protzmann, I. Raumschssel e M. Raumschssel, Die
Antiken im Albertinum, Magonza, c. 1993, p. 28; Cittadini, Lisippo, l'arte e la fortuna,
cit., p. 216.
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Dal rilievo si evince che il capretto non era poggiato sulla spalla sini
stra, come si sostiene comunemente29, sebbene ci non corrisponda alla
descrizione di Callistrato30, in cui detto che erano le mani della Baccante
ad essere impegnate nel trasporto della vittima immolata al dio. Le pre
sunte tracce visibili sulla spalla della copia di Dresda, interpretate in ge
nere come i resti dell'animale31, rappresentano una delle due estremit del
labenda che in origine raccoglieva i capelli, prima che l'invasamento divi
noscuotesse con violenza il corpo, portando allo scioglimento della
chioma, nonch alla progressiva apertura del chitone.
Le due opere sono riprodotte in un'accorta disposizione simmetrica :
la seconda e la penultima figura. La doppia citazione si traduce nella cel
ebrazione
di due sommi artisti che operarono nella stessa epoca e trattaro
no
temi comuni, talvolta nei medesimi luoghi : per Sicione crearono en
trambi
una statua di Eracle, luna bronzea, l'altra marmorea32. Gli inter
venti di Scopa nella patria di Lisippo devono aver dato adito a una certa
rivalit, che trova riscontro nell'ipotesi dello Shapiro, secondo cui la temulenta tibicina sarebbe una critica alla Menade scopadea33; l'aver riunito i
due capolavori in una stessa scena pu avere il valore di una rievocazione
di tale atmosfera emulativa tra i due maestri34.
Iconograficamente l'auletride presenta una forte analogia, per l'and
amento spiraliforme, con la Menade dello scultore pario, datata attorno alla
met del IV secolo a.C, ma l'elaborato panneggio di quella indice di una
datazione posteriore. Nell'ambito del corpus lisippeo, il tipo della Danz
atrice di Berlino presenta nello schema ponderale e nel movimento una
grande affinit con YApoxymenos35, databile al 320 circa; tuttavia la tor
sione del busto rivela un avanzamento nella ricerca.
Storicamente il ritratto di Prassilla riferibile al periodo successivo
alla morte di Alessandro, durante il quale Sicione fu governata dal tiran-
29 Lippold, ibidem; Bieber, ibidem; E. Simon, Menadi, in EAA, IV, 1961, p. 10021013, in part. p. 1011; Schefold, ibidem; Chr. Dierks-Kiehl, Zu spthellenistischen
bewegten Figuren der 2. Hlfte des 2. Jahrhunderts, Colonia, 1973, p. 17; Stewart, op.
cit., p. 140; Knoll, Protzmann, Raumschssel e Raumschssel, ibidem.
30 Callistrato, Descrizioni, II.
31 Bieber, op. cit., p. 25; Dierks-Kiehl, ibidem.
32 Pausania, Periegesi dell'Ellade, II, 9, 8 e II, 10, 1.
33 Shapiro, art. cit., p. 526.
34 Cittadini, ibidem.
35 F. P. Johnson, Lysippos, Durham (North Carolina), 1927, p. 234-235, tav. 1213; Moreno, Vita e arte, cit., p. 133-140, fig. 69, 71, 74-79; P. Liverani, in Moreno (a
cura di), Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 196-205.
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