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Collegamenti Vari

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G.

Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine



22.1
22. ALTRI ELEMENTI DI COLLEGAMENTO
Spine e perni
Le spine ed i perni sono semplici elementi di collegamento di forma cilindrica o conica.
Le spine servono a trasferire momento torcente o a prevenire moto relativo assiale fra gli elementi collegati e,
tipicamente, vengono accoppiate agli elementi con leggero forzamento.
I perni hanno la funzione di impedire traslazioni relative degli elementi collegati, consentendo moti relativi di
rotazione o di oscillazione. Essi devono essere accoppiati con gioco, costituendo la realizzazione pratica di cerniere
cilindriche.

Resistenza delle spine e dei perni
I collegamenti con spina sono effettuati con forzamento iniziale la cui entit di difficile
determinazione, perch dipende sia dalla configurazione degli elementi collegati che
dallinterferenza fra spina e foro. Di solito si trascura tale precarico e si limitano le
tensioni a valori tabellati dedotti dallesperienza. Tali valori normalmente coincidono
con i valori della tensione ammissibile in compressione.
Tra due superfici cilindriche di uguale raggio r (e diametro d=2r) e lunghezza L soggette ad una forza verticale P
si genera una pressione di contatto p
0
diretta normalmente alle superfici stesse (fig.1). Lequilibrio tra la forza
esterna e la forza risultante dalle pressioni in direzione verticale data dal seguente integrale:
2
0 0 0
2
cos cos 2
A
P p dA L p L r d p r L

= = =

(22.1)
da cui la pressione p
0
pu essere ottenuta come

L d
P
p

0
= (22.2)
Spine di riferimento
Nelle spine di riferimento (fig.2), indicando con
l
e
ed l
i
le lunghezze dei tratti esterno ed interno,
d il diametro della spina,
P il carico agente
si determinano le seguenti sollecitazioni:
flessione nella spina (fig.2a), con distribuzione lineare delle tensioni nella sezione di incastro con valore massimo
della tensione espresso da:

3
32

e
P l
d

= (22.3)
pressione superficiale p tra spina e alloggiamento (fig.2b,c): pu essere pensata come la somma di una pressione
costante p
c
dovuta alla forza posizionata al centro del contatto e una pressione lineare dovuta al momento di
trasporto con valore massimo p
l
; uguagliando la forza e il momento ai risultanti delle rispettive distribuzioni si
ottiene

c i
P p d L = , ( )
2
2
2 2 3
l i i
e i
p l d l
P l l + = (22.4,5)
dalle quali la pressione massima p=p
c
+p
l
risulta espressa da:

( )
2
6 2
4 6

e i e
i i i i
P l l P P l
p
d l d l d l l
+
= + = +


(22.6)
In definitiva, le sollecitazioni agenti nei vari punti della spina (3,6) sono riassunte dalle seguenti relazioni
facilmente utilizzabili per calcoli di verifica:

3

10.186
e
P l
d
= 4 6

e
i i
P l
p
d l l

= +


(22.7,8)
In fase di progetto le grandezze da determinare sono il diametro d della spina e la lunghezza l
i
. Assegnata la
lunghezza l
e
, la (7) permette di determinare il diametro della spina come

p
0


p
0
cos
P

Fig.22.1 - Pressione di contatto.


G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

22.2

Fig.22.2 - Spina di riferimento Fig.22.3 - Spina in elementi sollecitati Fig.22.4 - Spina disposta come
a torsione. chiavetta.

3

2.168
e
am
P
d l

= (22.9)
La lunghezza l
i
deve essere tale che la (8) risulti verificata. La lunghezza minima pu essere determinata
utilizzando in modo iterativo la seguente espressione ottenuta dalla (8) stessa:

2 2
3
3
2
0.461 4 6
e
i
am i
l P
l
l

= +


(22.10)
Se tale lunghezza risulta eccessiva necessario aumentare il diametro d rispetto al valore ottenuto con la (9).

Spine colleganti elementi sollecitati a torsione
Nelle spine colleganti trasversalmente elementi sollecitati in torsione (fig.3), indicando con
D
i
, D
e
i diametri degli elementi interno ed esterno,
d il diametro della spina,
M
t
il momento applicato
F
i
le forze trasmesse alla spina dallelemento interno,
si determinano le seguenti sollecitazioni:
compressione superficiale fra la spina ed il suo alloggiamento nellelemento interno, con andamento lineare di
valore massimo p
i
; le relazioni tra momento torcente M
t
e forze F
i
agenti sulla spina, forze F
i
e distribuzione di
pressione, momento e distribuzione sono le seguenti:

3
2
i
i t
D
F M =
2 2
i i
i
p Dd
F =
2
2

2 2 3 6
i i i i
t i
p Dd p d D
M D = = (22.11-12)
da cui

2
6

t
i
i
M
p
d D
= (22.13)
compressione superficiale fra la spina e il suo alloggiamento nellelemento esterno con valore costante p
e
:

( ) ( ) ( )
2 2

2 2 4
e i
e i e i
t e e
D D
D D D D
M p d p d

+
= = (22.14)
da cui

( )
2 2
4

t
e
e i
M
p
d D D
=

(22.15)
tensione di taglio nella spina dovuta alla forza F
e
=2M
t
/(D
e
+D
i
), massima in corrispondenza del raggio esterno
della spina:

( )
2 2
16 32
3 3
e t
i e
F M
d d D D


= =
+
(22.16)
In definitiva, le sollecitazioni agenti nei vari punti della spina (13,15,16) sono riassunte dalle seguenti relazioni
facilmente utilizzabili per calcoli di verifica:
Di

P
Mt
De+Di
2
2Di
3
Fi
P
a)
pc pl p
c) b)
P
le
li

G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

22.3

2
6

t
i
i
M
p
d D
=
( )
2 2
4

t
e
e i
M
p
d D D
=


( )
2
3.395
t
i e
M
d D D
=
+
(22.17-19)
In fase di progetto tipicamente necessario determinare il solo diametro della spina d. A questo fine opportuno
esplicitare le (17-19) rispetto a d ed utilizzare il valore massimo tra quelli ottenuti:

1.84
t
am e i
M
d
D D
=
+

2
am
6
t
i
M
d
D
=
2 2
am
4
t
e i
M
d
D D
=

(22.20-22)
Spine disposte come chiavette
Nelle spine disposte come chiavette longitudinali a sezione circolare, fig.4, indicando con
D
i
il diametro dellelemento interno,
d, l il diametro e la lunghezza della spina,
M
t
il momento applicato,
P la forza trasmessa alla spina,
si determinano le seguenti sollecitazioni:
compressione superficiale fra spina ed albero e fra spina e mozzo. Con riferimento alla fig.4, la relazione tra il
momento applicato M
t
, la forza trasmessa alla spina P=2M
t
/D
i
e la conseguente pressione p sono date da:

2

t
i
M P
p
d l d l D
= = (22.23)
tensione di taglio in corrispondenza del raggio esterno della spina:

2

t
i
M P
d l d l D
= = (22.24)
Sia nel caso di materiali fragili che duttili, il diametro d pu esere ricavato dalla (24) come:

2

t
i am
M
d
l D
= (22.25)
Perni
Nei perni o nelle spine cilindriche (fig.5) accoppiati a forcella (lelemento esterno) e biella, indicando con
d il diametro della spina,
s
b
, s
f
spessori della biella e della forcella,
P la forza longitudinale,
si determinano le seguenti sollecitazioni:
tensione di taglio nel perno con valore massimo in corrispondenza del raggio esterno (fig.5d):

2 2
4 4 8
3 2 3
P P
d d


= = (22.26)
compressione superficiale p
b
costante fra spina e biella (fig.5b-e):


b
b
P
p
d s
= (22.27)
compressione superficiale p
f
fra spina e forcella (fig.5b-e); nellipotesi che la pressione sia distribuita
uniformemente (fig.5c) si ottiene:

2
f
f
P
p
d s
= (22.28)
Nell'ipotesi in cui la pressione si distribuisca in modo analogo al caso della spina di riferimento, il perno
pu essere considerato come una trave doppiamente incastrata e la pressione dovuta ad una componente
costante che equilibra la reazione verticale e ad una lineare che equilibra il momento di incastro M=Pl
i
/12
(fig.5d) da cui:
1
2
b
f
f f
s P
p
d s s

= +


(22.29)
In questa ipotesi, se si ammette la possibilit che il massimo valore della tensione lineare superi quello della
G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

22.4
componente costante, una zona del contatto si trasferisce sulla parte superiore; limitando questa possibilit si pu
ritenere che la massima pressione lineare uguagli quella costante e dia luogo ad una pressione massima (fig.5e):


f
f
P
p
d s
= . (22.30)
flessione al centro della spina (fig.5e) con massima tensione al raggio esterno, dovuta alla pressione tra spina e
forcella, applicata nel baricentro della distribuzione triangolare di pressioni a distanza l
e
/3+l
i
/2, e alla
sollecitazione di contatto tra spina e biella, applicata a distanza l
i
/4:

3 3
32 4 4
2 3 2 4 3
f
b b
f b
s
s s P P
l l
d d




= + = +



(22.31)
In definitiva, le sollecitazioni agenti nei vari punti del perno (fig.5e) sono date dalle seguenti relazioni facilmente
utilizzabili per calcoli di verifica:

2
0.85
P
d
=

b
b
P
p
d s
=

f
f
P
p
d s
=
3
4
1.273
3
f b
P
s s
d


= +


(22.32-35)
In fase di progetto, in generale, le grandezze geometriche da determinare sono il diametro d e gli spessori s
b
ed s
f
.
In vari casi gli spessori s
b
e/o s
f
possono essere predeterminati per problemi indipendenti dalla resistenza, come
lingombro. La (32) consente di determinare il diametro minimo del perno come:

min
0.92
am
P
d

(22.36)
essendo
am
=
am
/2 per il criterio di Tresca nel caso di materiali duttili e
am
=
am
per il criterio di Navier nel caso di
materiali fragili. Basandosi sul diametro minimo ottenuto con la (36), le (33-34) consentono di determinare la
lunghezza minima dei tratti esterni ed interno del perno, cio degli spessori di biella e forcella:

min
min

am
P
l
d
(22.37)
Assegnati gli spessori, il diametro del perno deve essere verificato a flessione con la (35). Nel caso in cui la
resistenza non risulti verificata, il dimensionamento deve essere effettuato a flessione esplicitando la (35) rispetto al
diametro:
3
4
1.083
3
f b
am
P
d s s


= +


(22.38)
Devono essere inoltre verificati i due punti A e B appartenenti alla forcella (fig.5a). In A agisce una tensione di
trazione
A
in direzione verticale legata al carico P, mentre in B agiscono la pressione p
f
ed una tensione
circonferenziale di trazione
B
(fig.5).
A
e
B
sono ottenibili con le seguenti equazioni, nelle quali i fattori di
concentrazione k
A
e k
B
possono essere dedotti dal diagramma di fig.6, essendo r
i
ed r
e
mostrati in fig.5:
2
A A f
k P s a = 2
B B f
k P s d = (22.39,40)

Fig.22.5 Geometria e condizioni di carico del collegamento perno, biella, forcella. Fig.22.6 Fattori di concentrazione delle tensioni nei
punti A e B della forcella.
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8
1
2
3
4
5
6
7
ri/re
A
B
kA,B
(c)

(d)
(e)
(b)
sf
sb
d
re
ri
B
B
A
a
P

pb
pf
pf
A
(a)

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