Manual Algebra1
Manual Algebra1
it 2010
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Coordinatore del progetto
Antonio Bernardo
Autori
Claudio Carboncini Antonio Bernardo Erasmo Modica
Anna Cristina Mocchetti Germano Pettarin Francesco Daddi
Angela D'Amato Nicola Chiriano
Hanno collaborato
Laura Todisco Mario Bochicchio Alessandro Castelli
Nicola De Rosa Daniele Zambelli Raffaele Santoro
Vittorio Patriarca Paolo Baggiani Angela Iaciofano
Luciano Sarra Francesco Speciale Michela Todeschi
Mauro Paladini Maria Rosaria Agrello Luca Tedesco
Giuseppe Pipino Francesca Lorenzoni Alessandro Paolino
Gemma Fiorito Anna Maria Cavallo Alberto Giuseppe Brudaglio
Nicoletta Passera Silvia Bonatti Sara Gobbato
Anna Rita Lorenzo Dorotea Jacona Elena Stante
Luca Frangella Pierluigi Cunti Andrea Celia
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Versione 1.3 del 31.08.2010
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Seconda edizione, settembre 2010
ISBN 978-88-96354-04-9
Stampato da Universal Book, via Botticelli, 22 – 87036 Rende (CS) – tel/fax 0984.408929
Stampato con il contributo di
INDICE
1. Numeri
1.1 I numeri naturali N 02
1.2 Numeri interi relativi N 19
1.3 Frazioni e numeri razionali N 31
1.4 Introduzione ai numeri reali N 65
1.5 I sistemi di numerazione N 73
2. Insiemi
2.1 Generalità sugli insiemi I 02
2.2 Rappresentazione degli insiemi I 06
2.3 Operazioni con gli insiemi I 10
2.4 Relazioni I 28
2.5 Corrispondenze tra insiemi I 53
2.6 Rappresentazione grafica di funzioni I 70
5. Scomposizioni e frazioni
5.1 Scomposizione in fattori S 02
5.2 Riconoscimento di prodotti notevoli S 06
5.3 Altre tecniche di scomposizione S 13
5.4 Scomposizione mediante metodi combinati S 17
5.5 M.C.D. e m.c.m. tra polinomi S 23
5.6 Frazioni algebriche S 25
MATEMATICA C3 -ALGEBRA 1
1 NUMERI
NUMERI 1
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1. NUMERI NATURALI
►1. L'origine dei numeri
L’origine del sistema dei numeri naturali si perde nella notte dei tempi. Non abbiamo documenti sufficienti
per capire come l'uomo li abbia costruiti o scoperti; è possibile che il nostro sistema di numerazione sia nato
contemporaneamente al linguaggio stesso della specie umana.
Sono stati ritrovati tronchi fossili risalenti a più di trentamila anni fa, recanti delle incisioni a distanza
regolare. In particolare, è stato ritrovato un osso di babbuino, detto “Osso di Ishango” in quanto è stato
rinvenuto presso la città di Ishango nel Congo
Belga tra il Nilo e il lago Edoardo, che riporta
delle tacche disposte in modo tale da farci
pensare che rappresentino dei numeri o dei
calcoli. L'osso risale a un periodo tra il 20.000
a.C. e il 18.000 a.C.,
Possiamo immaginare che i pastori per contare i capi del proprio gregge, facessero delle tacche su dei bastoni
mano a mano che le pecore entravano nel recinto una alla volta: una tacca per ogni pecora. Tuttavia, questo
metodo di associazione uno ad uno (una tacca per una pecora) non è efficace per greggi, o oggetti da contare,
di grandi dimensioni. Si immagini, per esempio, la difficoltà di tracciare cinquecento tacche su un bastone. E'
possibile allora che per rappresentare numeri grandi si siano cominciati a usare simboli specifici che
richiamassero alla mente i numeri grandi e che contemporaneamente siano state fissate alcune regole per
associare questi simboli.
Sappiamo per certo che circa 6000 anni fa gli antichi Egizi scrivevano, incidendo sulla pietra, i numeri
I Romani usavano invece sette simboli con i quali, seguendo determinate regole, rappresentavano qualunque
numero.
I simboli sono I=1 V=5 X=10 L=50 C=100 D=500 M=1000.
Il numero MM rappresenta 1000+1000 = 2000.
Il numero VI rappresenta 5+1=6, mentre il numero IV rappresenta 5-1=4.
NUMERI 2
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Ogni numero naturale si costruisce a partire dal numero 0 e passando di volta in volta al numero successivo:
1 è il successore di 0, 2 è il successore di 1, 3 è il successore di 2, etc. Ogni numero naturale ha il successore
e ogni numero, a eccezione di 0, ha il precedente. L'insieme ℕ ha 0 come elemento minimo e non ha un
NUMERI 3
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elemento massimo.
I numeri rappresentati sulla retta sono sempre più grandi man mano che si procede da sinistra verso destra.
Ogni numero è maggiore di tutti i suoi precedenti, quelli che stanno alla sua sinistra, e minore di tutti i suoi
successivi, quelli che stanno alla sua destra. Tra i numeri naturali esiste quindi una relazione d’ordine, che si
rappresenta con il simbolo di disuguaglianza ≤ o disuguaglianza stretta < .
Grazie a questo ordinamento, è sempre possibile confrontare due numeri naturali qualsiasi n, m, ottenendo
uno solo dei seguenti tre casi:
legge di tricotomia n>m, n < m, n=m
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, detti addendi, l'operazione di addizione associa ai due
addendi un terzo numero s, detto somma, che si ottiene partendo da n e procedendo verso i successivi di n
tante volte quante indica il secondo addendo m. Si scrive n+m=s.
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, detti fattori, l'operazione di moltiplicazione associa ai
due fattori un terzo numero p, detto prodotto, che si ottiene sommando n volte il numero m.
Le operazioni di addizione e moltiplicazione si dicono operazioni interne all'insieme dei numeri naturali,
esse infatti danno sempre come risultato un numero naturale.
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, il primo detto minuendo e il secondo sottraendo, si dice
differenza il numero naturale d, se esiste, che aggiunto ad m dà come somma n. Si scrive n-m=d.
NUMERI 4
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Diventa allora evidente perché non è possibile trovare la differenza tra 5 e 7, infatti partendo dal 5 non è
possibile andare indietro di 7 posizioni, poiché non è possibile andare oltre il numero 0 che è il più piccolo
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, con m ≠0, il primo detto dividendo e il secondo divisore,
si dice quoziente esatto un numero naturale q, se esiste, che moltiplicato per m dà come prodotto n. Si
scrive n:m=q.
DEFINIZIONE. Un numero naturale a si dice multiplo di un numero naturale b se esiste un numero c che
moltiplicato per b dà a, cioè a=c⋅b .
Esempi
• 12:3=4 perché 3x4=12.
Quindi, 12 è divisibile per 3; 3 è un divisore di 12; 12 è un multiplo di 3.
• 20 è divisibile per 4 perché 20:4=5.
• 7 è divisore di 35 perché 35:7=5.
• 6 è multiplo di 3 perché 6=2x3.
• 5 non è multiplo di 3, non esiste alcun numero naturale che moltiplicato per 3 dà 5
Osservazione
In ℕ la divisione tra due numeri a e b è possibile solo se a è multiplo di b.
Come hai potuto notare dagli esercizi precedenti la divisione tra due numeri naturali non è sempre possibile.
Con i numeri naturali però è sempre possibile eseguire la divisione con il resto.
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m , con m ≠0, si dice quoziente tra n e m, il più grande
numero naturale q che moltiplicato per m dà un numero minore o uguale a n. Si dice resto della divisione
tra n e m la differenza r tra il dividendo n e il prodotto tra il divisore m e il quoziente q.
In simboli r =n−m×q o anche n=m×qr
Esempi
Nella divisione con resto tra 25 e 7 si ha quoziente 3 (infatti
7x3=21 mentre 7x4=28 supera il dividendo) e resto 4 (infatti 25-
21=4). Pertanto si può scrivere 25=7x3+4.
• 0:2 = 0
• 1:2 = 0 con resto 1
• 5:2 = 2 con resto 1
NUMERI 5
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Osservazione
Nella definizione di quoziente abbiamo sempre richiesto che il divisore sia diverso da zero. In effetti se il
divisore è 0 non c'è nessun numero che moltiplicato per 0 ci possa dare un dividendo diverso da zero.
Per esempio, nella divisione 5:0 dobbiamo ottenere un numero che moltiplicato per 0 dà 5; ciò non è
possibile in quanto qualsiasi numero moltiplicato per 0 dà 0.
Invece nella divisione 0:0 un qualsiasi numero è adatto come quoziente, infatti qualsiasi numero
moltiplicato per 0 dà 0 come prodotto.
Nel linguaggio matematico diciamo che una divisione del tipo n:0, con n≠0, è impossibile; mentre la
divisione 0:0 diciamo che è indeterminata.
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, con m ≠0, la divisione intera n div m è l'operazione
che dà il più grande numero naturale q (il quoziente) per il quale si ha q×mn .
DEFINIZIONE. Dati due numeri naturali n e m, con m ≠0, l'operazione che restituisce il resto della
divisione intera tra n e m si chiama modulo di n rispetto a m e si indica con n mod m .
3 Vero/falso?
a) 5:0=0 V F e) 0:1=0 V F
b) 0:5=0 V F f) 0:0=0 V F
c) 5:5=0 V F g) 1:1=1 V F
d) 1:0=1 V F h) 1:5=1 V F
4 Se è vero che p=n×m quali affermazioni sono vere?
a) p è multiplo di n V F e) p è divisibile per m V F
b) p è multiplo di m V F f) m è divisibile per n V F
c) m è multiplo di p V F g) p è divisore di m V F
d) m è multiplo di n V F h) n è divisore di m V F
5 Quali delle seguenti affermazioni sono vere?
a) 6 è un divisore di 3 V F c) 8 è un multiplo di 2 V F
b) 3 è un divisore di 12 V F d) 5 è divisibile per 10 V F
6 Esegui le seguenti operazioni
a) 18 div 3= …… f) 185 mod 7 = …….
b) 18 mod 3 = ……. g) 97 div 5= ……
c) 20 div 3= …… h) 97 mod 5 = …….
d) 20 mod 3 = ……. i) 240 div 12= ……
e) 185 div 7= …… j) 240 mod 12 = …….
NUMERI 6
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►7. Potenza
La potenza di un numero naturale è una moltiplicazione particolare con tutti i fattori uguali.
DEFINZIONE. Dati due numeri naturali a e b, con b>1 il primo detto base, il secondo esponente, la
potenza di a con esponente b è il numero p che si ottiene moltiplicando fra loro b fattori tutti uguali ad a.
Si scrive a b= p e si legge “a elevato a b uguale a p”.
esponente
53 = 5x5x5=125
base 3 volte potenza
Alla definizione precedente vanno aggiunti i seguenti casi particolari che completano la definizione:
a 1=a
a 0=1, se a ≠ 0
00 non ha significato
Proprietà delle potenze
Il prodotto di due potenze con la stessa base è uguale a una potenza che ha
a n ⋅a m = a mn
per base la stessa base e per esponente la somma degli esponenti. Esempio:
5 6 5 6 11
2 ⋅2 = 2 =2 .
La proprietà segue da questa osservazione:
⋅a⋅a⋅a⋅...⋅a
=
n m nm
a ⋅a =a⋅a⋅a⋅...⋅a a⋅a⋅a⋅a⋅a⋅...⋅a = a
nvolte m volte nm volte
a : a =a
n m n−m
Il quoziente di due potenze con la stessa base, la prima con esponente
maggiore o uguale all'esponente della seconda, è uguale a una potenza che
ha per base la stessa base e per esponente la differenza degli esponenti.
Esempio: 4 :4 =4 =4 .
5 3 5−3 2
a nm = a n⋅m La potenza di una potenza è uguale a una potenza che ha la base della prima
potenza e per esponente il prodotto degli esponenti. Esempio:
2 5 2⋅5
6 = 6 = 6
10
.
La proprietà segue da questa osservazione:
m volte
n m
a =a ⋅a ⋅...⋅a =
n n
a⋅a⋅...⋅a ⋅ a⋅a⋅...⋅a ...⋅ a⋅a⋅...⋅a =a
n n⋅m
n volte
a ⋅b = a ⋅b
n n n
Prodotto di potenze con lo stesso esponente. La potenza di un prodotto è
uguale al prodotto delle potenze dei singoli fattori. Esempio:
2⋅5 = 2 ⋅5 .
8 8 8
NUMERI 7
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6 2 ..⋅.. ...
b)
4
3 :3 =3
2 ...−...
=3
...
f) 2 = 2 =2
6 6 ..... ....
c)
5
3 : 7 = 3 : 7
... ...
g) 18 :9 = ..... = 2
6 4 2 2 3 6 ....
d)
3 3
6 : 5 = 6 : 5
...
h) 5 ⋅5 : [ 5 ] = ......... = 5
8 Calcola applicando le proprietà delle potenze:
6
a) 5 3
2 ⋅2 : 2 ⋅3
2 6
[6 ]
4
b) [5 ]
2 3 3
5 : 5 ⋅5
c) 1 4 4 2
2 ⋅3 :6 ⋅6
5 0
[6 3 ]
NUMERI 8
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Proprietà distributiva
La proprietà distributiva coinvolge due operazioni differenti.
Proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all'addizione:
Moltiplicare il risultato dell'addizione di più numeri per un altro numero dà lo stesso risultato che
moltiplicare ogni addendo per il fattore e addizionare i prodotti ottenuti. Questa proprietà vale sia se la
somma è a destra sia se è a sinistra.
a ⋅b c = a ⋅b a ⋅c a b⋅c = a⋅c b ⋅c
Esempi
3⋅2 4 = 3⋅2 3⋅4 = 18 2 4⋅3 = 2⋅3 4 ⋅3 = 18
Esempi
6⋅10 − 4 = 6⋅10 − 6 ⋅4 = 36 10 − 4⋅ 6 = 10⋅6 − 4⋅6 = 36
Proprietà distributiva della divisione rispetto all'addizione solo se le somme sono a sinistra:
a b c : d = a : d b : d c : d
Esempio
20 10 5 : 5 = 20 : 5 10 : 5 5 : 5 = 7
quindi vale la proprietà distributiva della divisione rispetto all'addizione se le somme sono a sinistra.
Verifichiamo con un esempio che non vale la proprietà distributiva se le somme si trovano a destra.
Esempio
120 :35
Eseguendo prima l'operazione tra parentesi si ottiene correttamente 120 : 8=15 .
Se si prova ad applicare la proprietà distributiva si ottiene 120 :3120 :5=4024=64 .
Il risultato corretto è il primo.
LEGGE DI ANNULLAMENTO DEL PRODOTTO. Il prodotto di due o più numeri naturali si annulla se
almeno uno dei fattori è nullo. a⋅b=0⇔ a=0 oppure b=0
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10 Calcola:
m) 2 3
2 ⋅2 5
2
o) 4 4 2
4 ⋅3 4
n) 6 4 2 2 0
[3 :3 ⋅3 ] p) 4 4 2 2 0 3
3 ⋅3 4 −2 :3 0⋅100
11 Data la seguente operazione tra i numeri naturali a ° b=2⋅a3⋅b verifica se è
a) commutativa, cioè se a ° b=b ° a
b) associativa, cioè se a ° b °c = a °b °c
c) 0 è elemento neutro
18 6 18
36 ... ...
DEFINIZIONE. Chiamiamo divisore proprio di un numero un divisore diverso dal numero stesso e
dall'unità.
Osserva ora il seguente schema
è multiplo di è sottomultiplo di
31 ... 31
NUMERI 10
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Ma quanti sono i numeri primi? La risposta a questa domanda venne data da Euclide con il seguente teorema
che porta il suo nome:
TEOREMA DI EUCLIDE. I numeri primi sono infiniti.
Euclide infatti ci ha fatto vedere come sia possibile costruire numeri primi comunque grandi, dato un numero
primo infatti è sempre possibile costruirne uno più grande.
NUMERI 11
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TEOREMA FONDAMENTALE DELL'ARITMETICA. Ogni numero naturale n>1 si può scrivere in modo
unico come prodotto di numeri primi.
NUMERI 12
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Esempio
Scomporre in fattori primi il numero 630.
630 2 630 è divisibile per 2 perché l'ultima cifra è pari
315 3 315 è divisibile per 3, la somma delle sue cifre è 9 divisibile per 3
105 3 105 è divisibile per 3, la somma delle sue cifre è 6 divisibile per 3
35 5 35 è divisibile per 5 perché l'ultima cifra è 5
7 7
2
1 630 = 2⋅ 3 ⋅ 5⋅7
In generale, quindi, un numero può essere scomposto in fattori in più modi. Per esempio, 12=3⋅4 , ma
anche 12=6⋅2 . Il teorema appena enunciato ci assicura che, se si scompone un numero in fattori primi,
questa scomposizione è unica, a meno dell'ordine con cui si scrivono i fattori. Tornando all'esempio
precedente 12=22⋅3 è l'unico modo in cui il 12 si può scomporre in fattori primi, a meno che non si
scambiano di posto i fattori 12=3⋅22 .
18 Scomponi i seguenti numeri in fattori primi:
1) 16 7) 40 13) 81 19) 525 25) 4050
2) 18 8) 42 14) 105 20) 360 26) 4536
3) 24 9) 48 15) 120 21) 675 27) 12150
4) 30 10) 52 16) 135 22) 715 28) 15246
5) 32 11) 60 17) 180 23) 1900 29) 85050
6) 36 12) 72 18) 225 24) 1078 30) 138600
Per calcolare il massimo comune divisore di due o più numeri si può applicare la seguente
Procedura per calcolare il M.C.D. di due o più numeri naturali
1. si scompongono i numeri in fattori primi
2. si moltiplicano tra loro i fattori comuni, presi una sola volta e con il minore esponente.
Esempi
Calcolare MCD( 60, 48, 36)
si scompongono in fattori i singoli numeri
60 = 2 ⋅3⋅5 , 48 = 2 ⋅3 ,
2 4 2 2
36 = 2 ⋅3
I fattori comuni sono 2 e 3, il 2 compare con l'esponente minimo 2; il 3 compare con esponente
minimo 1. Pertanto
MCD( 60, 48, 36) = 2 2⋅3=12
Calcolare MCD( 60, 120, 90)
si scompongono in fattori i singoli numeri
60 = 2 ⋅3⋅5 , 120 = 2 ⋅3 ⋅5 e 90 = 2⋅3 ⋅5
2 3 2
NUMERI 13
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Esempi
I numeri 12 e 25 sono primi tra loro infatti il MCD( 12, 25) = 1 dato che nelle loro scomposizioni in
fattori non si hanno fattori comuni: 12 = 2 2 ⋅3 e 25 = 5 2 .
4
I numeri 35 e 16 sono primi tra loro. Infatti 35=5×7 , 16=2 , i due numeri non hanno
divisori comuni, il loro M.C.D. è 1.
I numeri 11, 19 sono primi tra loro infatti il MCD( 11, 19) = 1 dato che 11 e 19 sono numeri primi.
I numeri 12 e 15 non sono primi tra di loro in quando hanno 3 come divisore comune.
DEFINIZIONE. Il minimo comune multiplo di due numeri naturali a e b, si indica con mcm(a,b), è il più
piccolo tra tutti i multipli di a e di b.
Per calcolare il minimo comune multiplo tra 6 e 15 applicando la definizione occorre calcolare i primi
multipli dei due numeri
multipli di 6: 6, 12, 18, 24, 30, 36, 42, 48, 54, 60, ...
multipli di 15: 15, 30, 45, 60, 75, 90, ...
Sono multipli comuni 30, 60, 90, …
Il più piccolo dei multipli comuni è 30.
Per calcolare il minimo comune multiplo tra due o più numeri si può applicare la seguente
Procedura per calcolare il m.c.m. di due o più numeri naturali
1. si scompongono i numeri in fattori primi
2. si moltiplicano tra loro i fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, con il maggiore
esponente.
Esempi
Calcolare il m.c.m.( 60, 48, 36).
Scomponendo in fattori i numeri si ha 60 = 2 2 ⋅3⋅5 , 48 = 2 4 ⋅3 , 36 = 2 2 ⋅3 2
Tutti i fattori comuni e non comuni presi una sola volta con l'esponente più grande con cui
compaiono: 24, 32, 5. Il m.c.m. è 2 4⋅32⋅5=720
Calcolare il m.c.m.( 20, 24, 450).
Scomponendo in fattori si ha 20 = 2 2 ⋅5 , 24 = 2 3 ⋅3 , 450 = 2 ⋅3 2 ⋅52
Moltiplicando i fattori comuni e non comuni con il massimo esponente si ha
3 2 2
2 ⋅3 ⋅5 =1800
20 Calcola MCD e m.c.m. dei numeri 180, 72, 90
Scomponendo in fattori si ha 180 = 2 2 ⋅3 2⋅5 , 72 = 2 3 ⋅32 , 90 = 2 ⋅3 2 ⋅5
M.C.D = 2 ...⋅3 ... =...
m.c.m. = 2 ...⋅3 ...⋅5 ...=...
21 Descrivi brevemente la differenza tra le seguenti frasi:
“a e b sono due numeri primi”
“a e b sono due numeri primi tra di loro”
Fai degli esempi che mettono in evidenza la differenza tra le due osservazioni.
Esempio
Si vuole pavimentare una stanza a pianta rettangolare di 315 cm per 435 cm con mattonelle quadrate
più grandi possibili, senza sprecarne alcuna. Quali sono le dimensioni delle mattonelle? Quante
mattonelle sono necessarie?
Poiché le mattonelle devono essere quadrate devono avere il lato tale che entri un numero intero di
volte sia nel 315 sia nel 435, pertanto la dimensione delle mattonelle deve essere un divisore comune
di 315 e di 435. Poiché è richiesto che le mattonelle siano quanto più grandi possibile, la dimensione
deve essere il massimo divisore comune. La soluzione del problema è data quindi dal M.C.D.
(315,435).
NUMERI 14
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315|3 435|3
105|3 145|5
35|5 29|29
7|7 1
1
Regole
I Se un’espressione contiene solo addizioni, le operazioni si possono eseguire in qualsiasi ordine,
e ciò grazie alla proprietà associativa dell'addizione.
Esempio
325=55=10 in questo caso si sono eseguite le operazioni nell'ordine in cui compaiono;
325=37=10 in questo caso si è eseguita per prima l'ultima addizione indicata.
Il risultato ottenuto è lo stesso.
III Se un’espressione, senza parentesi, contiene più sottrazioni, si deve procedere eseguendole
nell’ordine in cui sono scritte, la sottrazione infatti non gode né della proprietà associativa né di quella
commutativa.
Esempio
10−6−3=4−3=1 eseguendo le sottrazioni nell'ordine con cui compaiono;
10−6−3=10−3=7 eseguendo le sottrazioni nell'ordine inverso il risultato è un altro.
Il risultato corretto è il primo.
NUMERI 15
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VII Se l’espressione contiene una coppia di parentesi si devono eseguire prima le operazioni
racchiuse nelle parentesi, rispettando le regole precedenti; si eliminano poi le parentesi e si ottiene
un’espressione senza parentesi.
Esempio
2
5⋅43 −1
5⋅49−1
5⋅13−1
65−1
64
VIII Se l’espressione contiene più ordini di parentesi, si eseguono per prima le operazioni racchiuse
nelle parentesi tonde, rispettando le regole precedenti, si eliminano le parentesi tonde e si procede con
le operazioni racchiuse nelle parentesi quadre. Dopo aver eliminato le parentesi quadre, si eseguono le
operazioni nelle parentesi graffe. Si ottiene così un’espressione senza parentesi.
L’uso di parentesi di diverso tipo rende visivamente più semplice l’ordine da seguire nelle operazioni ma in
un’espressione tutte le parentesi possono essere tonde. Ciò accade, per esempio, quando si usano gli
strumenti di calcolo elettronico come il computer e la calcolatrice.
22 Esegui le seguenti operazioni rispettando l'ordine
a) 157−2 e) 12−2×2 i) 22 23 m) 32 3 −32
b) 16−42 f) 10−5×2 j) 4×2 31 n) 2 423
c) 18−8−4 g) 20×4 :5 4
k) 2 : 2−4 o) 2 3×32
d) 16×2−2 h) 16 :4×2
l) 123−23 p) 33 : 32×3 2
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NUMERI 17
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NUMERI 18
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scrivono utilizzando gli stessi numeri naturali ma preceduti dal segno + se sono numeri maggiori di 0 e dal
segno – se sono numeri minori di 0. L'insieme di questi numeri si indica in questo modo:
ℤ={, −3, −2, −1, 0, 1, 2, 3, }
-6 -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5
A B
Possiamo interpretare questi numeri come il numero di passi da fare sulla retta, partendo dallo zero verso
destra se il segno è positivo, verso sinistra se il segno è negativo.
L'insieme dei numeri relativi si indica con il simbolo ℤ . In particolare, l'insieme dei soli numeri interi
relativi con segno positivo si indica con il simbolo ℤ + , l'insieme dei soli numeri interi negativi si indica
con il simbolo ℤ- .
DEFINZIONE. Due numeri relativi con lo stesso segno sono detti concordi, se hanno segni opposti si
dicono discordi.
NUMERI 19
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Esempi
+3 e +5 sono concordi +3 e -5 sono discordi
-5 e -2 sono concordi -3 e +2 sono discordi
DEFINIZIONE. Il valore assoluto di un numero relativo è il numero senza il segno: quindi un numero
naturale.
Il valore assoluto si indica inserendo il numero relativo tra due barre verticali.
In linguaggio matematico:
∣a∣= a se a0 ∣a∣= −a se a0
Esempi
∣2∣ = 2 ∣−5∣ = 5 ∣−73∣= 73 ∣13∣= 13
DEFINIZIONE. Due numeri interi relativi sono uguali se hanno lo stesso segno e lo stesso valore assoluto;
si dicono opposti se hanno lo stesso valore assoluto ma segni diversi.
0 +1
NUMERI 20
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-6 -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5
+1 +1 +1 +1 +1
NUMERI 21
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(-1)+(-3) = - 4
-6 -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5
-1 -1 -1
Sottrazione
La sottrazione tra due numeri relativi si esegue facendo la somma del primo numero con l'opposto del
secondo.
2−3=2−3
Cambio la sottrazione
in addizione Cambio il numero +3
con il suo opposto -3
Esempi
1−3=1−3=−2 3−−7=37=10
−2−−1=−21=−1 −5−5=−5−5=−10
Somma algebrica
Poiché la sottrazione può essere trasformata in addizione, si può semplificare la scrittura di addizione e
sottrazione di numeri relativi utilizzando soltanto l'operazione di addizione e omettendo di scrivere il segno +
dell'addizione. Questo tipo di addizione tra numeri relativi si chiama somma algebrica.
Esempi
1 −2 se omettiamo il segno di addizione + e le parentesi otteniamo 1−2 .
1 − 3 si trasforma la sottrazione in addizione con l'opposto 1−3 omettendo il
segno di addizione + ed eliminando le parentesi si ottiene 1−3 .
−12−32−7−5 si scrive in modo sintetico −12−32−7−5 .
62 Esegui le seguenti somme algebriche
a) +3 -1 = +... f) -3 +5 = …2 k) -2 -2 = … …
b) +2 -3 = -... g) +8 -0 = … … l) +9 -3 = … 6
c) -5 +2 = -... h) -9 +0 = … … m) +7 -6 = +...
d) -2 +2 = … ... i) 0 -5 = … … n) -101 +9 = -...
e) -5 -2 = … 7 j) +1 -1 = … … o) -10 +5 = … 5
Moltiplicazione
Dati due interi relativi da moltiplicare si chiamano fattori i due numeri e prodotto il risultato dell'operazione.
DEFINIZIONE. Il prodotto di due numeri interi relativi è il numero intero avente come valore assoluto il
prodotto dei valori assoluti dei fattori e come segno il segno + se i fattori sono concordi, il segno – se i
fattori sono discordi.
Esempi
3⋅−2 = −6 il numero 6 si ottiene da 3·2, il segno è negativo perché i fattori sono discordi.
−2⋅−3 = 6 il numero 6 si ottiene da 3·2, il segno è positivo perché i fattori sono concordi.
5 ⋅3 = 15 il numero 15 si ottiene da 5·3, il segno è positivo perché i fattori sono concordi.
−1⋅2 =− 2 il numero 2 si ottiene da 1·2, il segno è negativo perché i fattori sono discordi.
NUMERI 22
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Per determinare il segno di un prodotto si può ricorrere alla seguente regola dei segni:
nella prima riga e nella prima colonna sono collocati i segni dei fattori, all'incrocio tra la
riga e la colonna c'è il segno del risultato.
Nel caso si debbano eseguire più moltiplicazioni il segno del prodotto è negativo se il
segno meno è presente in un numero dispari di fattori; se il segno negativo è presente un
numero pari di volte il prodotto è positivo.
Esempi
3⋅2⋅−2=−12 il risultato è negativo perché vi è un solo segno - tra i fattori.
−2⋅−3⋅5⋅−2⋅−1=60 il risultato è positivo perché ci sono quattro segni -.
−1⋅−2⋅−3⋅−2⋅2⋅−3=−72 il risultato è negativo poiché ci sono cinque -.
63 Calcola i seguenti prodotti
a) 3⋅−2=−... d) 1⋅−1= ...1 g) 0⋅−3=......
b) −5⋅−2= ... e) 3⋅0=...... h) −2⋅2=......
c) 2⋅4= ...8 f) −2⋅−2=...... i) 10⋅−1= ...
Divisione
La regola della divisione è del tutto analoga a quella della moltiplicazione. Per dividere due numeri relativi si
dividono i valori assoluti e si attribuisce al risultato il segno + se i numeri da dividere sono concordi, il segno
– se i numeri sono discordi.
Osserva che mentre addizione, sottrazione e moltiplicazione sono operazioni sempre possibili tra numeri
interi relativi, ossia il risultato di queste operazioni è sempre un numero intero relativo, il risultato della
divisione non sempre è un numero intero relativo. La divisione tra numeri relativi è possibile se è possibile la
divisione tra i loro valori assoluti, ossia se il divisore è diverso da zero ed è un sottomultiplo del dividendo.
Esempi
8:2=4 il risultato è 4 perché 8:2=4, il segno è + perché sono concordi.
9 :−3=−3 il risultato è 3 perché 9:3=3, il segno è – perché sono discordi.
−12:−4=3 il risultato è 3 poiché 12:4=3, il segno è + perché sono concordi.
Ricordiamo poi che un qualsiasi numero, diverso da 0, elevato a 0 dà come risultato il numero 1 e che
qualsiasi numero elevato a 1 rimane invariato.
a 0=1 a 1=a con a ≠0
Esempi
−30=1 50=1 −21=−2 71=7
NUMERI 23
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4 2 ... 3 2 4
g) −2 :−2 =−2 n) [−3 ] :−3 =...
NUMERI 24
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NUMERI 25
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• Somma algebrica a b= b a
−3 5 = 5 −3 = 2
Nella somma algebrica tra numeri relativi vale la proprietà commutativa.
• Moltiplicazione a ⋅b = b⋅a
−3⋅−5 = −5⋅−3 = 15
Nella moltiplicazione tra numeri relativi vale la proprietà commutativa.
b a
• Potenza a ≠b
2 3
3 =9 2 =8
Per la potenza non vale la proprietà commutativa.
Proprietà associativa
Un'operazione gode della proprietà associativa se presi tre numeri si ottiene sempre lo stesso risultato
indipendentemente da come si raggruppano i numeri per eseguire l'operazione.
• Addizione
a b c = a b c
Per esempio, dovendo sommare 3 −5 −2
Si possono raggruppare i primi due numeri e si ha [3 −5 ] −2 = −2 −2 = −4
Raggruppando gli ultimi due numeri si ha 3 [−5 −2] = 3 −7 = −4
Il risultato è sempre lo stesso.
Nell'addizione tra numeri relativi vale la proprietà associativa.
• Somma algebrica a b c = a b c
Vediamo un esempio. Dovendo sommare 3−5−2
Raggruppando i primi due numeri si ha 3 −5 −2 = −2 −2 = −4
Raggruppando gli ultimi due numeri si ha 3 −5 −2 = 3 −7 = − 4
Nella somma algebrica tra numeri relativi vale la proprietà associativa
• Moltiplicazione
Dovendo moltiplicare tre o più numeri relativi si può procedere scegliendo a piacere da quale moltiplicazione
iniziare
a⋅b⋅ c = a⋅b⋅c
Per esempio, dovendo moltiplicare −3⋅−5⋅−2
Si può cominciare dalla prima moltiplicazione
[−3⋅−5 ]⋅−2 = 15⋅−2 = −30
Oppure si può cominciare dalla seconda moltiplicazione
−3⋅[−5 ⋅−2] = −3⋅10 = −30
Nella moltiplicazione tra numeri relativi vale quindi la proprietà associativa.
• Sottrazione
Nella sottrazione tra numeri relativi non vale la proprietà associativa, infatti
NUMERI 26
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a − b − c ≠ a − b − c
Per esempio, dovendo sottrarre −3 − 5 − 8
Se eseguiamo per prima la prima sottrazione abbiamo
[−3 − 5 ] − 8 = −8 − 8 =−16
Se eseguiamo per prima la seconda sottrazione abbiamo
−3 − [5 − 8] = −3 − −3 = 0
Elemento neutro
Una operazione su uno specifico insieme numerico ha elemento neutro se esiste ed è unico un numero
dell'insieme numerico preso in considerazione che composto tramite quella operazione a un qualsiasi altro
numero lascia inalterato questo numero.
Nell'addizione e nella somma algebrica l'elemento neutro è 0 sia che si trovi a destra sia che si trovi a sinistra
dell'operazione:
a 0= 0 a =a
Esempi
30=3 −20=−2 05=5 0−4=−4
Nella moltiplicazione l'elemento neutro è +1 sia a destra sia a sinistra .
a ⋅1 = 1⋅a = a
Esempi
−5⋅1=−5 3⋅1=3 1⋅−3=−3 1⋅7=7
Nella sottrazione 0 è elemento neutro solo a destra
a −0= a 0 − a = −a
Esempi
−3−0=−3 2−0=2 0 è elemento neutro se si trova a destra
0−2=−2 0−−5=5 0 non è elemento neutro se si trova a sinistra in
quanto come risultato si trova l'opposto del secondo numero.
NUMERI 27
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NUMERI 28
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Calcola il valore delle seguenti espressioni e indica dove puoi applicare le proprietà delle potenze.
107 100 :232−22⋅6 hai applicato le proprietà delle potenze?
SI
NO [35]
108 2 7 : 23−2 2 hai applicato le proprietà delle potenze?
SI
NO [12]
109 30−5⋅3−7⋅2 2−2 hai applicato le proprietà delle potenze?
SI
NO [-15]
110 3242 −−3−42 …................
SI
NO [-24]
111 5⋅53⋅54 :52 35 …................
SI
NO [+30]
112 325 :164−29 …...................
SI
NO [0]
113 34⋅33 :36 272−52 : 22 …................
SI
NO [+15]
114 3⋅2 2−104⋅332 3 :7−10⋅23 …...................
SI
NO [0]
NUMERI 29
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128 Traduci in una espressione matematica le seguenti frasi e motivane la verità o falsità
a)
Il cubo del quadrato di un numero diverso da zero è sempre positivo. [V] [F]
b)
Il quadrato della somma di un numero con il suo opposto è sempre positivo. [V] [F]
c)
La differenza tra il triplo di 5 e l’unità è uguale all’opposto di 5. [V] [F]
d)
Il prodotto tra il quadrato di un numero negativo e l’opposto dello stesso numero è uguale
all’opposto del suo cubo. [V] [F]
129 Sottrarre dal cubo di -3 la somma dei quadrati di +2 e -2. Il risultato è?
130 Partendo dal pian terreno scendo di 15 gradini, salgo 12 gradini, scendo di 7 gradini e risalgo di 8. A
che punto mi trovo rispetto al pian terreno?
131 Giocando a carte contro due avversari nella prima partita ho vinto 50 gettoni con il primo giocatore e
perso 60 gettoni con il secondo giocatore, nella seconda partita ho perso 30 gettoni con il primo e vinto 10
gettoni con il secondo. Quanti gettoni ho vinto complessivamente?
132 Un polpo congelato è stato appena tolto dal congelatore, la sua temperatura è -12°; viene immerso
nell'acqua bollente e la sua temperatura media è aumentata di 6°. A quale temperatura media si trova ora il
polpo? [-6°]
133 Il prodotto di due numeri interi relativi è +80, aumentando di 1 il primo numero il prodotto è +72.
Quali sono i due numeri? [-10; -8]
134 Il prodotto di due numeri interi relativi è +6, la loro somma è -5. Quali sono i due numeri?
135 Determina due numeri relativi aventi come prodotto +12 e come somma -7.
136 Una lumaca sale su un muro alto 10 metri, di giorno sale di due metri ma di notte scende di un metro.
In quanti giorni la lumaca arriva in cima al muro?
NUMERI 30
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rappresentava sia il numero 20 sia la frazione 20/60, il valore corretto andava interpretato dal contesto.
Gli Egizi facevano largo uso dei numeri frazionari che rappresentavano come somme di frazioni unitarie,
1
ossia frazioni con numeratore uno. La frazione unitaria (con n numero naturale diverso da zero) veniva
n
Nel papiro di Ahmes (detto anche papiro di Rhind) troviamo una tabella che dà la scomposizione in frazioni
2 2
unitarie delle frazioni del tipo con n dispari: la frazione è rappresentata come somma di
n 43
2 1 1 1 1
frazioni unitarie nel seguente modo: = .
43 42 86 129 301
Alcune unità frazionarie più comuni venivano indicate
con le parti dell’occhio di Horus; secondo la leggenda
Horus, nella lotta contro lo zio Seth, reo di avergli ucciso
il padre, perse un occhio le cui parti vennero ritrovate e
ricomposte dal dio Toth a meno di una piccola parte.
I Romani fecero poco uso dei numeri frazionari; si
limitarono a considerare le parti delle misure in uso che
venivano divise in 12, 24, 36, 48… Avevano pertanto
simboli e nomi particolari per indicare alcune frazioni:
1
semis per indicare il cui simbolo era S oppure Ζ;
2
sextans per indicare 1/6, dracma per indicare 1/96 e
obolus per indicare la sesta parte della dracma.
Furono gli arabi a introdurre l’attuale scrittura delle
frazioni e i termini “numeratore” e “denominatore”.
La notazione attuale per le frazioni si deve sostanzialmente agli arabi, in Europa fu diffusa da Leonardo
Pisano (Fibonacci) che con il suo "Liber Abaci" (1202) scrive e opera con le frazioni come oggi le
conosciamo.
►2. Frazioni
informazioni su come operare sulla grandezza unitaria litro per ottenere la quantità desiderata. Le frazioni
possono essere viste come operatori che si applicano a una grandezza fissata, considerata come l’intero o il
tutto, per ottenere una nuova grandezza ben determinata e omogenea alla prima.
NUMERI 31
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Una frazione con numeratore uguale a 1 è detta frazione unitaria; indicata con a una grandezza (segmento,
1
peso, superficie, angolo...) la scrittura A sta ad indicare l’operazione di divisione della grandezza A,
n
intesa come “il tutto”, in n parti uguali.
DEFINIZIONE. Il denominatore di una frazione è quel numero che indica in quante parti uguali si è diviso
l'intero, poiché non ha senso dividere un intero in zero parti, il denominatore deve essere diverso da zero.
Vediamo un altro esempio. Il quadrato Q della figura è stato diviso in quattro parti uguali e una parte è stata
1
colorata di grigio; questa parte viene indicata con la frazione unitaria Q .
4
1
Un frazione A significa l'ennesima parte di A, dove A è il tutto che si deve dividere in n parti uguali. In
n
1
altre parole, A si può ottenere moltiplicando per n la frazione A .
n
1 2 3 n
Partendo da A si possono considerare i suoi multipli interi: A, A , , A , che
n n n n
rappresentano il doppio di un ennesimo, il triplo di un ennesimo… l'intera grandezza A.
Riferendoci all’esempio del quadrato
m
La frazione A (si legge emme ennesimi di A) con m < n indica il multiplo secondo m della frazione
n
1
unitaria A essa indica la grandezza che si ottiene dividendo A in n parti uguali e prendendone m.
n
DEFINIZIONE. Il numeratore di una frazione è quel numero che esprime quante parti, dell'intero
suddiviso in parti secondo il denominatore, sono state prese.
Per leggere una frazione si legge prima il numeratore e poi il denominatore, quest'ultimo si legge come
numero ordinale ( terzo, quarto, quinto, …) fino a 10, se è maggiore di dieci si aggiunge la terminazione
“esimo”.
Esempi
1 2 5
si legge “un mezzo”; si legge “due terzi”; si legge “cinque settimi”;
2 3 7
1 1 1
si legge “un decimo”; “un undicesimo” “un dodicesimo”
10 11 12
A volte per scrivere le frazioni si utilizza la scrittura del tipo a/b, quindi 2/3; 4/6; 6/9...
NUMERI 32
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DEFINIZIONE. Si chiamano proprie le frazioni che hanno il numeratore minore del denominatore. Esse
rappresentano sempre una grandezza minore dell'intero.
Vi sono frazioni che pur essendo formate da numeratori e denominatori diversi rappresentano la stessa parte
dell’intero.
DEFINIZIONE. Si dicono equivalenti due frazioni che rappresentano la stessa parte dell'intero.
Per trovare una frazione equivalente a una frazione assegnata è sufficiente moltiplicare per uno stesso
numero il numeratore e il denominatore della frazione assegnata.
Esempio
4
Trovare due frazioni equivalenti a .
7
4⋅2 8
Moltiplicando numeratore e denominatore per 2 si ha la frazione equivalente = .
7⋅2 14
4⋅3 12
Moltiplicando numeratore e denominatore per 3 si ha la frazione equivalente = .
7⋅3 21
DEFINIZIONE. Una frazione si dice ridotta ai minimi termini se numeratore e denominatore sono due
interi primi tra loro.
Per ridurre ai minimi termini una frazione occorre dividere numeratore e denominatore per il loro Massimo
Comune Divisore.
Esempio
8
Ridurre ai minimi termini la frazione .
12
Scompongo in fattori 8 e 12, ottengo 8=23 e 12=3·22;
calcolo il M.C.D. prendendo i fattori comuni con l'esponente più piccolo, in questo caso 22 cioè 4;
divido numeratore e denominatore per 4:
8 8 :4 2
= = .
12 12 : 4 3
137 Da un cartoncino rettangolare quadrettato di lati rispettivamente 5 unità
e 8 unità viene ritagliata la forma colorata in grigio, come mostrato nella
figura.
Quale delle seguenti espressioni ti sembra più corretta per esprimere la
relazione tra il cartoncino e la forma ritagliata?
[A] "La forma ottenuta è più piccola del cartoncino."
[B] "La forma ottenuta è un poligono con un numero maggiore di lati
rispetto al cartoncino dato."
[C] "La forma ottenuta rappresenta i 12/40 del cartoncino."
Sbaglio se affermo che la parte colorata è i 3/10 del cartoncino?
NUMERI 33
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138 Il monte-premi di una lotteria è di 50.000 €; il primo premio è di 25.000 €, il secondo di 10.000 €, il
terzo di 5.000 €, il quarto di 4.000 €, il quinto e il sesto premio sono uguali.
Nella figura un quadretto rappresenta 1.000 €
1. Colora con colori diversi i quadretti quanti servono per rappresentare i
sei premi, un colore per ogni premio.
2. Quale parte del monte-premi è stata incassata da chi ha vinto il secondo
premio? Esprimi questa parte con una frazione.
3. Marco ha vinto il sesto premio: quanto ha vinto?
139 La figura seguente è composta da 11 quadratini, alcuni bianchi altri grigi.
Completa:
La figura è divisa in due parti mediante la colorazione: la parte grigia
rappresenta .......... dell'intera figura, mentre la parte bianca ne è ...............
Tutte le frazioni che hanno il denominatore (numero di parti in cui va divisa l'unità) uguale al numeratore
(numero delle parti che vanno considerate) rappresentano l'intero:
2 3 10
= = =1
2 3 10
Per esempio, se divido un quadrato in due parti uguali e ne prendo due parti ottengo l'intero; se divido un
quadrato in tre parti uguali e ne prendo tre parti ottengo l'intero, ...
2 3
=1 =1 .
2 3
Tutte le frazioni che hanno il numeratore che è multiplo del denominatore rappresentano un multiplo
dell'intero:
6 15 72
= 3; = 5; = 12
2 3 6
DEFINIZIONE. Si chiamano apparenti le frazioni che hanno il numeratore multiplo del denominatore;
esse rappresentano una grandezza multipla di quella presa come intero unitario.
Le frazioni che hanno il numeratore maggiore del denominatore rappresentano grandezze più grandi
dell'intero. Infatti le parti da considerare (indicate dal numeratore) sono di più delle parti in cui è divisa
e prendendone
NUMERI 34
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DEFINIZIONE. Si chiamano improprie le frazioni che hanno il numeratore maggiore del denominatore;
esse rappresentano una grandezza maggiore della grandezza assegnata come intero.
141 Indica se queste frazioni sono proprie [P], improprie [I] o apparenti [A]
3 12 5
a) [P] [I] [A] c) [P] [I] [A] e) [P] [I] [A]
4 3 3
8 5 3
b) [P] [I] [A] d) [P] [I] [A] f) [P] [I] [A]
3 2 2
144 Nella figura che segue il quadratino colorato rappresenta 1/4 del quadrato grande; costruisci
una figura che rappresenti 8/4 del quadrato grande accostando opportunamente altri quadrati uguali
145 Riduci ai minimi termini le seguenti frazioni
4 8 2 18 3 6
a)
6 2 10 16 12 20
80 8 9 10 14 15
b)
100 12 6 15 49 21
16 18 20 21 24 25
c)
6 15 12 9 30 15
27 28 30 32 35 36
d)
21 14 16 24 10 81
40 42 45 48 12 135
e)
6 21 27 60 30 77
121 87 15 110 240 140
f) 22 99 360 30 75 294
1
146 Si può dire che la parte colorata in grigio della figura corrisponde a della figura
5
stessa?
3
148 Per ciascuno dei seguenti disegni la parte colorata in grigio rappresenta sempre la frazione del
4
NUMERI 35
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151 Usando una grandezza unitaria arbitraria, stabilisci quale delle seguenti frazioni rappresenta l'intero e
quale un suo multiplo:
2 6 5 8 9
4 3 5 4 4
In questo modo abbiamo dato al simbolo a/b un nuovo significato, quello di numero e come tale la scrittura
a/b rappresenta il quoziente indicato tra i due numeri naturali a e b. Scriveremo 2:3= 2/3
DEFINIZIONE. Un numero razionale assoluto preceduto dal segno è detto numero razionale. L'insieme
dei numeri razionali relativi si indica con il simbolo ℚ .
Il segno del numero razionale relativo è quello che si ottiene dalla regola della divisione dei segni tra
numeratore e denominatore.
Esempi
−2 2 2 2 −2 2
= ; =− ; =− .
−3 3 −3 3 3 3
Le frazioni proprie, che hanno numeratore minore del denominatore, rappresentano sempre un numero
compreso tra 0 e 1.
Le frazioni improprie, che hanno numeratore maggiore del denominatore, si possono scrivere come somma
NUMERI 36
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Esempi 19
11 7
3
19 div 7 = 2 il numero naturale
11 div 3 = 3 il numero naturale 19 mod 7 = 5 numeratore della frazione
11 mod 3 = 2 numeratore della frazione
3 = denominatore della frazione 7 = denominatore della frazione
11 2
= 3 19
= 2
5
3 3 7 7
2 6 20 12 12
Le frazioni apparenti, del tipo ; ; ; ; ; ... corrispondono a un numero intero,
2 3 5 4 3
rispettivamente a 1, 2, 4, 3, 4.
152 Raggruppa le seguenti frazioni in insiemi di frazioni equivalenti. Etichetta l'insieme con un numero
razionale, prendendo per ogni gruppo la frazione ridotta ai minimi termini
1 2 5 6 −12 3 −3 10 10 −18 5 9 15 4
; ; − ; ; ; ; ; ; ; ; ; − ; − ;
3 4 2 −14 4 6 −9 −4 20 42 15 21 6 12
153 Riscrivi le seguenti frazioni improprie come somma di un numero naturale e una frazione propria
10 17 11 25 17 15
; ; ; ; ;
3 9 2 3 10 6
I numeri decimali che si ottengono sono di due tipi: numeri decimali finiti come 1,375 e numeri decimali
periodici come 1,333333333... , quest'ultimo si scrive mettendo un barra sulla parte periodica 1, 3
oppure racchiudendo la parte periodica tra parentesi tonde 1,3 .
I numeri decimali finiti si ottengono dalle frazioni il cui denominatore ha come fattori solo il 2, solo il 5 o
entrambi, eventualmente elevati a una potenza.
I numeri decimali periodici semplici si ottengono dalle frazioni il cui denominatore non ha per fattori né 2 né
5.
I numeri decimali periodici misti si ottengono dalle frazioni il cui denominatore contiene altri fattori oltre al
2 e al 5.
Esempi
3 2
11 11 11⋅5 1375 13 13 13⋅5 325
= 3 = 3 3 = =1,375 = 3 = 3 3 = =0,325
8 2 2 ⋅5 1000 40 2 ⋅5 2 ⋅5 1000
7 7 7⋅2 28
2
50 ...
= 2= 2 2= =0,28 = non è possibile
25 5 5 ⋅2 100 7 10
NUMERI 37
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154 Senza eseguire le divisioni indica quali di queste frazioni possono essere scritte come numero
decimale finito [DF], quali come numero decimale periodico [DP] e quali come numeri intero [I] :
3 5
a) − [DF] [DP] [I] e) [DF] [DP] [I]
2 6
6 5
b) − [DF] [DP] [I] f) − [DF] [DP] [I]
5 12
2 12
c) [DF] [DP] [I] g) [DF] [DP] [I]
25 6
5 5
d) [DF] [DP] [I] h) [DF] [DP] [I]
8 10
Procedura per trasformare una frazione in numero decimale
1. eseguire la divisione tra numeratore e denominatore;
2. se la divisione ha un resto mettere la virgola al quoziente e moltiplicare per 10 il resto;
3. continuare la divisione finché il resto è zero oppure fino a che non si trova un resto già
trovato prima;
4. se la divisione si conclude con resto 0 si ottiene un numero decimale finito;
5. se la divisione si conclude perché si è ritrovato un resto ottenuto in precedenza si ottiene un
numero decimale periodico.
Esempi
113|20 17 |6 15 |7
100 5,65 12 2,83 14 2,142857
130 50 10
120 48 7
100 20 30
100 18 28
0 2 20
113 17 14
=5,65 =2,8 3
20 6 60
numero decimale finito numero decimale periodico misto 56
di periodo 3 40
35
50
49
1
15
=2,142857
7
numero decimale periodico di
periodo 142857
155 Trasforma le seguenti frazioni in numeri decimali
13 3 17 12 122
a) = c) = e) = g) = i) =
2 5 7 9 11
11 15 15 127 13
b) = d) = f) = h) = j) =
3 6 8 10 12
Viceversa un numero decimale finito o periodico può essere sempre scritto sotto forma di frazione.
Procedura per trasformare un numero decimale finito in una frazione
1. contare le cifre significative dopo la virgola
2. moltiplicare numeratore e denominatore per la potenza del 10 che ha esponente uguale al
numero delle cifre significative dopo la virgola.
Per facilitare questa operazione possiamo considerare i numeri decimali finiti come frazioni particolari che
hanno il numeratore uguale al numero decimale e il denominatore uguale a 1.
NUMERI 38
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0,00043 0,00043⋅105 43
0,00043000 ha cinque cifre significative dopo la virgola = 5 =
1 1⋅10 100000
NUMERI 39
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►5. Le percentuali
Avrai sentito parlare spesso che il prezzo di un oggetto è stato scontato del 10 per cento, oppure che un
partito politico ha preso il 25 per cento di voti e altre espressioni simili che coinvolgono le percentuali.
Le percentuali sono un altro modo per scrivere le frazioni.
DEFINIZIONE. Le percentuali sono frazioni che hanno come denominatore 100 e come numeratore un
numero intero o decimale.
La percentuale si indica con un numero intero o decimale seguita dal simbolo %.
35 7 12,5 125
35% = ; 7% = ; 12,5 % = =
100 100 100 1000
• Per passare dalla scrittura percentuale alla scrittura decimale basta dividere per 100 il numero che
esprime la percentuale:
35 7 12,5
35% = = 0,35 ; 7 % = = 0,07 ; 12,5 % = = 0,125
100 100 100
• Per passare dalla scrittura decimale alla scrittura in percentuale basta moltiplicare numeratore e
denominatore per 100:
0,02 2 0,23 23 1,21 121
0,02 = = = 2 %; 0,23 = = = 23% ; 1,21 = = = 121%
1 100 1 100 1 100
• Per passare da una frazione alla percentuale conviene prima scrivere la frazione come numero
decimale e poi da questo passare alla percentuale:
2 0, 6 66, 6
= 0, 6 = = = 66, 6 %
3 1 100
NUMERI 40
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162 Rappresenta su una retta orientata, dopo aver scelto una opportuna unità di misura, i seguenti numeri
2 3 5 7 3 11 9
razionali: ; − ; ; − ; ; − ;
3 4 2 12 2 6 4
163 Scrivi i numeri razionali rappresentati dai punti segnati sulla retta nella figura
NUMERI 41
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13 1 3 1 3 3 13
− − ; − ; −1 − ;
8 2 8 2 8 2 8
Per certe frazioni è facile vedere se una frazione precede o segue un'altra. Per altre non è così semplice.
7 6
Consideriamo per esempio le frazioni e . Quale frazione precede e quale segue? Il confronto non
9 7
1
è immediato perché con la prima frazione si conta per unità frazionarie di tipo , con la seconda per
9
1
unità frazionarie di tipo .
7
In generale, senza ricorrere alla rappresentazione sulla retta, come si possono confrontare i numeri razionali?
Conviene sostituire le frazioni date con altre equivalenti che hanno unità frazionarie dello stesso tipo: cioè
occorre ridurre le frazioni allo stesso denominatore.
Procedura per confrontare due frazioni
1. si calcola il minimo comune multiplo dei denominatori delle frazioni;
2. si trasforma ciascuna frazione come segue:
2.1 il nuovo denominatore è il m.c.m. trovato
2.2 il nuovo numeratore si ottiene dividendo il m.c.m. per il denominatore della
frazione data e moltiplicando il quoziente ottenuto per il numeratore della frazione data;
3. si confrontano i nuovi numeratori: la frazione più grande è quella che ha il numeratore più
grande.
Un altro modo per confrontare due frazioni consiste nel 'moltiplicare in croce' numeratori e denominatori
delle frazioni, come nel seguente esempio:
Esempio
3 5
Confronta con
2 3
Moltiplichiamo il numeratore della prima frazione con il denominatore della seconda frazione e il
denominatore della prima frazione per il denominatore della seconda, così:
3 5
perché 3⋅32⋅5
2 3
NUMERI 42
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Esempio
7 6
Confronta le frazioni e .
9 7
7 7⋅7 49 6 6⋅9 54
m.c.m.7,9 = 63 = = = =
9 9⋅7 63 7 7⋅9 63
54 49 6 7
63 63 7 9
165 Inserisci tra le seguenti coppie di numeri razionali i simboli di maggiore (>), minore (<) o uguale (=).
4 5 1 1 3
a) ⋯ ; c) −1 ⋯ ; e) − ⋯−
5 7 12 2 4
9 8 2 6 3 6
b) − ⋯− ; d) ⋯ ; f) ⋯
5 3 7 21 5 9
166 Quale dei seguenti numeri razionali è il maggiore?
2 3 5 3 7
; ; ; ;
3 4 8 5 12
167 Quale dei seguenti numeri razionali è il minore?
2 3 5 1 2
− ; − ; − ; − ; − ;
3 4 6 2 5
168 Scrivi in ordine crescente (dal più piccolo al più grande) i seguenti numeri razionali.
2 3 5 1 2
− ; ; − ; ; −1 ; − ; 0
3 4 6 2 5
169 Scrivi in ordine decrescente (dal più grande al più piccolo) i seguenti numeri razionali.
3 4 6 2 5
− ; ; − ; ; −1 ; ; 0
2 3 5 5 2
Addizione
Se due frazioni hanno la stessa unità frazionaria allora è sufficiente sommare i
numeratori delle frazioni e prendere come denominatore l'unità frazionaria
comune.
DEFINIZIONE. La somma di due frazioni con lo stesso denominatore è una frazione che ha per
denominatore lo stesso denominatore delle frazioni date e per numeratore la somma dei numeratori.
Quando si sommano due frazioni si può scegliere un qualsiasi denominatore comune, tuttavia per
semplificare i calcoli conviene scegliere il più piccolo possibile, cioè il minimo comune multiplo dei
denominatori delle frazioni da sommare.
NUMERI 43
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NUMERI 44
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Moltiplicazione
Il risultato della moltiplicazione tra frazioni può essere interpretato come l'area di un rettangolo in cui le
frazioni fattori sono la base e l'altezza.
4 2 4 2
Moltiplicare ⋅ è come calcolare l'area del rettangolo di base e altezza . Ogni rettangolino
5 3 5 3
1 1 1
di base e altezza ha area . I rettangolini da prendere in considerazione sono 8. Il risultato è
5 3 15
8
quindi .
15
Il prodotto di due frazioni è una frazione che ha per numeratore il prodotto dei numeratori e per
denominatore il prodotto dei denominatori.
b) 6⋅
5
2 d)
2 2
⋅
3 9
f)
3
2
8 5
⋅− ⋅
9 6
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NUMERI 46
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Così per tornare allo stato iniziale invece di operare con portare indietro le lancette di 7, otteniamo lo stesso
risultato portando avanti le lancette di 5 che è appunto l'inverso di 7.
Divisione
La divisione è l'operazione inversa della moltiplicazione. Dato che nell'insieme dei numeri razionali esiste
sempre l'inverso di una frazione rispetto alla moltiplicazione, esclusa la frazione zero, si può sempre eseguire
la divisione di due qualsiasi frazioni:
Il prodotto di due frazioni è la frazione che si ottiene moltiplicando la prima frazione per l'inverso
della seconda frazione.
Esempi
2 7 7 4 2 7 2 4 8
: il reciproco di è pertanto : = ⋅ = .
3 4 4 7 3 4 3 7 21
2
− : −
3
3
4
3
il reciproco di − è −
4
4
3
2
3
pertanto − : − = − ⋅ − =
3 4
2
3
4
3
8
9
.
2
: 0 il reciproco di 0 non esiste quindi la divisione non è eseguibile.
3
2 2 3 2 3
0: il reciproco di è pertanto 0 : = 0⋅ = 0
3 3 2 3 2
176 Calcola i seguenti quozienti fra frazioni
a)
3 4
:
2 3 b) −
6
5
: −
2
3
c)
2 5
: : −
5 8
5
6
177 Calcola i seguenti quozienti fra numeri razionali.
−1, 1 :
18 b) 2% : 5%
−
3
: 1,4 : −120 %
a) c)
5 4
178 Completa la seguente tabella
a 2 3 −1 0 −1, 6 −5 −0,21
−
3 4
b 7 5 2 15% 2,3 17 3
−
3 8 5 3 5
a :b
b :a
NUMERI 47
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Esempi
3 3 2
2 8 2 8 2 4
− =− − =− − =
3 27 3 3 3 9
Possiamo allora concludere che per ogni frazione o numero razionale a diverso da zero a 0=1 . Non è
invece possibile la potenza 00 .
n n
1 1 1
negativo: a−n =a 0 : a n = 1 : a n = = = .
an an a
n
1
Si può definire allora per ogni numero razionale diverso da zero a−n = .
a
La potenza di un numero diverso da zero elevato a un esponente intero negativo è uguale a una potenza che
ha per base il reciproco della base rispetto alla moltiplicazione e per esponente l'opposto dell'esponente
rispetto all'addizione.
Non è definita invece la potenza con esponente negativo di 0 , il numero 0 infatti non ha il reciproco.
Pertanto, 0−n è una scrittura priva di significato.
179 Calcola il valore delle seguenti potenze
−2
2
2
1
3
g) −2
4
3
a) − d) −1
h) −2
4 k) −
3 2 2
−2
−4
1
3
3
0
i) −
2 l) −2
b) − e) −
3 m) −2−4
2 5
−3 −1
2 1
3 3 1 5
c) − f) − j) − n) −
2 5 2 6
180 Indica quali proprietà delle potenze sono state applicate nelle seguenti uguaglianze
2 3 5 5 2 3 6
3 3 3 3 3 3 3
6
a) − ⋅− = − =− c) − = − =
2 2 25 2 2 2 26
2 3 −1
3 3 3 2 2 2 2 2
b) − : − = − =− d)
5
:
25
=
5 5
: =
5 2
⋅ =1 2
2 2 2 3 2 10 2 2 2 5
2 2 2 2 2
5 6 5 6 3 3
e) − ⋅ = − ⋅ = − =
2 25 2 25 5 52
181 Completa la seguente tabella.
2 −2 2 3 −1 0 3
a a a −a −a a a a
2
−
3
−1, 6
−1
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Esempio
I numeri 3,5⋅10 e 8,9⋅10−5 sono scritti in notazione scientifica, mentre i numeri 0,5⋅103 e
7
−8
11,3⋅10 non sono scritti in notazione scientifica in quanto il numero davanti alla potenza di 10
nel primo caso è 0,5 che è minore di 1, nel secondo caso è 11,3 che è maggiore di 10.
Come trasformare un numero in notazione scientifica?
Consideriamo la misura del diametro del globulo rosso, ovvero 0,000007 m. Per esprimere questa misura in
notazione scientifica basta considerare la sua frazione generatrice, ovvero:
1 1 −6
0,000007m = 7⋅ m = 7⋅ 6 m = 7⋅10 m
1000000 10
Allo stesso modo il numero 0,000000026 viene scritto in notazione scientifica come segue:
1 1 −8
0,000000026 = 2,6⋅ = 2,6⋅ 8 = 2,6⋅10
100000000 10
Si osservi che in questo secondo caso abbiamo preso in considerazione il valore 2,6 anziché 26, in quanto il
numero k deve essere compreso tra 1 e 9.
Consideriamo ora la misura del raggio della Terra, ovvero 6.400.000 m, la sua espressione in notazione
scientifica sarà: 6,4⋅106 .
Allo stesso modo il numero 340 000 000 000 viene scritto in notazione scientifica 3,4⋅1011 .
Si osservi che in questo secondo caso abbiamo preso in considerazione il valore 3,4 anziché 34, in quanto,
come si è già detto, il numero k deve essere compreso tra 1 e 9.
Osservazione
A numeri “piccoli”, corrisponde una potenza di dieci con esponente negativo; a numeri “grandi”, corrisponde
una potenza di dieci con esponente positivo.
Procedura per scrivere un numero decimale positivo a in notazione scientifica
● se a1 , per esempio 348.000.000.000.000
• si divide il numero decimale per una potenza del 10 in modo da avere un numero decimale
compreso tra 1 e 9;
• per trovare la potenza del 10 per la quale dividere il numero bisogna contare le cifre significative
del numero prima della eventuale virgola e togliere 1. Per esempio le cifre significative di
348.000.000.000.000 sono 15, si divide quindi il numero per 1014 , si ottiene
NUMERI 49
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= 3,48 ;
14
348.000.000.000.000 : 10
• per scrivere il numero a in notazione scientifica occorre moltiplicare il numero trovato al passo
precedente per la potenza di 10 utilizzata. Nell'esempio precedente 3,48⋅1014
● se 0a1 , per esempio 0,000034
• si moltiplica il numero decimale per una opportuna potenza del 10 in modo da ottenere un
numero compreso tra 1 e 9;
• per trovare la potenza del 10 bisogna contare gli zeri che si trovano tra la virgola e la prima cifra
significativa del numero. Nel caso di 0,000034 gli zeri sono 4, si moltiplica allora il numero
per 105 e si ottiene 0,000034 ⋅105 = 3,4 ;
• per scrivere il numero a in notazione scientifica occorre moltiplicare il numero ottenuto al passo
precedente per la stessa potenza di 10 utilizzata presa però con esponente negativo. Nell'esempio
considerato si ottiene 3,4 ⋅10−5 .
Esempio
Riprendendo il problema della lamina rettangolare, le sue dimensioni in notazione scientifica
−8
b = 6⋅10 m
vengono scritte come: L’area sarà quindi:
h = 2⋅10−7 m
A = b⋅h = 6⋅10−8 × 2⋅10−7 m2= 12⋅10−15 m 2= 1,2⋅101⋅10−15 m2= 1,2⋅10−14 m2
Com’è possibile vedere, utilizzando le note proprietà delle potenze, si riesce ad eseguire l’operazione in
maniera molto agevole.
184 Determina in notazione scientifica l’area di una lamina di ferro quadrata avente il lato di misura
0,00000000021 m.
185 Scrivi in notazione scientifica i seguenti numeri
34000; 0,000054; 26; 0,54000 ; 5 ; 0,00001 ; 990000; 222
186 Trasforma i numeri in notazione scientifica e scrivi nella stessa forma il risultato
0,00036⋅20000000 = ... 900000000 : 0,0003 = ...
84000 : 42 = ... 3 : 10000000 = ...
187 Trasforma i numeri in notazione scientifica e scrivi nella stessa forma il risultato
a)
2
0,00002 : 3.000.000.000⋅0,1
5
c) 20003 ⋅ 0,0000015 : 20
4.000⋅0.02 : 0,000003 0,00032 : 3.000.000
b)
2
3.000 : 0,000003 : 20.000.000 d) 3000 : 6 milioni
0,00002 : 0,00000004 5000⋅0,000002
Ordine di grandezza
Spesso, nel trattare i numeri “molto grandi” o “molto piccoli”, non è importante conoscere la misura con
precisione, ma basta conoscere “quanto è grande”, cioè l’entità della sua grandezza. Per fare ciò si introduce
il seguente concetto.
DEFINIZIONE. Dato un numero, si definisce ordine di grandezza (abbreviato con la sigla o.d.g.), la
potenza di 10 più vicina al numero.
NUMERI 50
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Esempio
Determinare l’ordine di grandezza dei numeri 0,000074 e 47000000000.
Scriviamo dapprima i numeri in notazione scientifica: 0,000074 = 7,4⋅10−5 ,
47000000000 = 4,7⋅1010
l’o.d.g. del primo numero è 10−4 in quanto il numero 7,4 è maggiore di 5.
l’o.d.g del secondo numero è 1010 in quanto il numero 4,7 è minore di 5.
NUMERI 51
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3
Un altro modo per risolvere il problema è tenere conto che, se la prima volta ha speso i della
5
3 2
somma che possedeva, significa che gli rimane la frazione 1− = . La seconda volta spende i
5 5
2 2 2 2 4 3 4 3⋅34 13
dei , cioè ⋅ = . In tutto ha speso la frazione = = , gli
3 5 3 5 15 5 15 15 15
2 2
rimane perciò la frazione , pertanto gli rimangono ⋅150 € =20 € .
15 15
191 La distanza Roma - Bari è di 450 km. Se ho percorso i 2/5 del tragitto quanti chilometri mancano
ancora da percorrere?
192 Una persona possiede 525 euro. Se spende i 3/5 della somma e poi i 2/3 della rimanente, quale somma
di denaro gli rimane?
193 Luigi ha 18 anni, cioè i 3/7 dell’età di sua madre. Qual è l’età della madre?
194 Lucia ha letto 3/5 di un libro, gli rimangono da leggere 120 pagine. Quante pagine ha il libro?
NUMERI 52
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Esempio
Mario ha trovato in un negozio il computer che cercava scontato del 15%, ha risparmiato cosi 120
euro. Quanto costa il computer di listino?
120€ corrisponde al 15% del prezzo di listino. Per calcolare il prezzo di listino occorre dividere 120
per la frazione che corrisponde a 15%.
15 100
120 :15 %=120 : =120⋅ =800 € .
100 15
195 A una scuola di ballo si sono iscritte 120 persone; il 20% frequentano i corsi di ballo liscio. In quanti
frequentano i corsi di liscio?
196 Una scuola attiva dei corsi di lingue. 32 studenti si iscrivono al corso di inglese, 24 al corso di francese
e 16 al corso di tedesco. Qual è la percentuale degli alunni iscritti al corso di inglese, rispetto al totale degli
iscritti?
197 A una scuola di ballo sono iscritte 120 persone. Di queste il 68% sono donne. Quanti sono gli uomini?
198 Una bici viene venduta con uno sconto del 10%, il prezzo di listino prima dello sconto era 175 €.
Quanto costa ora?
199 Una canna da pesca da 125 € è in vendita promozionale a 70 €. Qual è la percentuale di sconto
applicata?
200 Per l’acquisto di un armadio Maria è riuscita a spuntare, dopo lunghe discussioni, uno sconto del 25%
risparmiando ben 120 €. Qual era il prezzo senza sconto dell'armadio?
201 Completa la seguente tabella
prezzo di listino sconto %sconto costo scontato
120€ 12€ 10% 108€
250€ 10€ …… ……
125€ 5€ …… … ...
170€ …… 10% ……
1.100€ …… 15% … ...
220€ …… …… 20€
12.000€ …… …… 700€
…… 15€ 15% ……
…… 30€ …… 50%
…… …… 25% 140€
►12. Proporzioni
NUMERI 53
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A : B=C : D A⋅D=B⋅C
Esempi
4 : 6 = 6 : 9, il prodotto dei medi è 6⋅6=36 il prodotto degli estremi è 4⋅9=36 , quindi è una
proporzione.
20 : 30 = 30 : 40, il prodotto dei medi è 30⋅30=900 il prodotto degli estremi è 20⋅40=800 ,
quindi non è una proporzione.
PROPRIETÀ DEL PERMUTARE. Se in una proporzione scambiamo tra di loro i medi otteniamo ancora
una proporzione; in modo analogo otteniamo ancora una proporzione se scambiamo tra di loro gli estremi,
o ancora se scambiamo tra di loro sia i medi sia gli estremi.
A : B=C : D B : A= D:C
Esempio
Data la proporzione 15 : 9 = 5 : 3
applicando la proprietà dell'invertire otteniamo la proporzione 9 : 15 = 3 : 5
PROPRIETÀ DEL COMPORRE. In una proporzione la somma dei primi due termini sta al primo termine
come la somma del terzo e del quarto termine sta al terzo termine. Analogamente, la somma dei primi due
termini sta al secondo termine come la somma del terzo e del quarto termine sta al quarto termine.
PROPRIETÀ DELLO SCOMPORRE. In una proporzione la differenza dei primi due termini sta al primo
termine come la differenza del terzo e del quarto termine sta al terzo termine. Analogamente, la differenza
dei primi due termini sta al secondo termine come la differenza del terzo e del quarto termine sta al quarto
termine.
NUMERI 54
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Calcolo di un termine incognito per mezzo delle proprietà del comporre e dello scomporre
Esempi
(11-x) : x = 15 : 5 applicando la proprietà del comporre si ha la proporzione (11-x+x) : x = (15+5): 5
11⋅5 11
da cui 11 : x = 20 :5 da cui si ricava =
x= .
20 4
1
2
5
x : = x :5 permutando i medi si ha
8
1
2
5
x : x= :5 applicando la proprietà dello
8
scomporre si ha
1
2 5
x−x : x= −5 :5 eseguendo le operazioni nelle parentesi si ha
8
1
2
: x=
−35
8
1
:5 da cui x= ⋅5:
2 8
−35 1
= ⋅5⋅ −
2
8
35
4
=− .
7
NUMERI 55
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Esaminiamo ora un altro esempio. Se quando vai a fare benzina allo scooter chiedi ogni volta 10 € di
benzina, noterai che se aumenta il prezzo della benzina diminuirà la quantità di carburante che ricevi e
viceversa se diminuisce il prezzo aumenterà la quantità di carburante che ricevi. Ciò che rimane costante è il
prodotto tra il prezzo della benzina e la quantità di benzina ricevuta che deve essere sempre 10 €.
Prezzo benzina al litro p 1,126 € 1,156 € 1,212 € 1,248 €
Benzina ricevuta b 8,881 l 8,650 l 8,251 l 8,013 l
Costo c= p⋅b € 10,00 € 10,00 € 10,00 € 10,00
NUMERI 56
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3 3
5
1 3
:
4 2
7 21
=
10 4
206 Completa la seguente tabella
proporzione antecendenti conseguenti medi estremi valore del rapporto
3 : 5 = 21 : 35 3, 21 5, 35 5, 21 3, 35 0,6
54 : 12 = 36 : 8
7 : 21 = 9 : 27
5 15
: =4: 6
4 8
210 1−
5
12
5 1 9 5
: =x: −
6 3 8 8
211
3 3
20 8
1
: x= 1− :
3
11 1
3 7
212
1 1 5 1 5 1
1 − : = : x
4 8 8 4 8 2
213
4
5
1
1 : 3− = x : 2
5
1
3
214
5 8
5 3
−3 : x= x : 1
3 3 16 8 [ ]
±
3
2
215
[ ]
±
5
2
216 70− x :6= x :8 [40]
NUMERI 57
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217
5
6
1
2
1 2
− x : 1− = x :
6 3
[25/48]
219
6
3
5
4 2
: y= −
3 15
:x con x y=
13
4
[x=1/2; y=11/4]
220
1 5
:
2 6
3 1
4 20
=x : y con x− y =
1
3
[x=5/6; y=1/2]
2 1 3 1
221 x: = y: =z : con x y z= [x=1/7; y=1/4; z=3/28]
7 2 14 2
222 Per ciascuna funzione costruisci la tabella dei valori (almeno 5) e stabilisci se sono riferite a grandezze
direttamente proporzionali, inversamente proporzionali o nessuno dei due casi
a) y=5x 24 k) y=5 x
f) y=
1 x l) y =3x2
b) y=
12x g) y=4x 2
m) y =
2 18 x
c) y= x h) y=
3 x n) y =2x
1 1 o) y =2x−1
d) y= 3 i) y= x 1
x 2 p) y = 1
e) y=6x1 6 2x
j) y= q) y =2x−2
x
223 Osserva i grafici e rispondi alle domande
a) Quale grafico rappresenta una funzione di proporzionalità diretta e quale di proporzionalità inversa?
b) Qual è il coefficiente di proporzionalità? Del primo grafico è … … del secondo è … …
c) Qual è la funzione? Del primo grafico è … … … del secondo grafico è … … …
224 La tabella seguente riporta alcuni valori che esprimono il variare della grandezza y al variare di x:
x 1 2 3 4 6 8 12 24
y 8 4 2 1
a) Completa la tabella sulla base dei valori noti
b) Si tratta di grandezze direttamente o inversamente proporzionali?
c) Qual è la legge che lega y a x?
d) Rappresenta su un piano cartesiano questa relazione
225 La tabella seguente riporta alcuni valori che esprimono il variare dello spostamento s (espresso in km)
in funzione del tempo t (espresso in ore) relativo a un corpo che si muove con velocità costante:
t 1 2 3 4 5 6 7 8
s 7 21 35 49 56
a) Completa la tabella sulla base dei valori noti
b) Si tratta di grandezze direttamente o inversamente proporzionali?
c) Qual è la legge che lega y a x?
d) Rappresenta su un piano cartesiano questa relazione
NUMERI 58
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{ [
3
20
×
4 1 3 2 1 1 1
− : 5 − : ×
9 3
2
7 5 14 5 9 15
:2 =
] }
{ [
=
3
20
×
4−3
9
: 5
15−14 1
35
:
1
2
14 45 15
:2 =
] }
{ [
=
3
20] }
1 1 1
× :5 :
9
1
35 14 45
2
15
:2 =
3
20 { [
1 1 1 14 1
× ⋅ ⋅
9 5 35 1 45
2
] }
15
:2 =
{ [
=
3
20] }
×
1 1 142 1
5⋅
45 35 1 45
2
15
:2 =
3
20
×
{ [
1 2 1
45 5 45
] }
2
15
:2 =
{ [ ] } {
=
3
20
×
1181
45
2
15
:2 =
3
20
×
20 4
45
9
2
[ ] } {
15
:2 =
3
20 }
4 2
×
9 15
:2 =
{
=
} { }
31 41 2
×
205 93 15
: 2 =
1
2
15 15
: 2 =
31
155
1 1
:2 = ⋅ =
5 2
1
10
Esempio
[ ]
13
5
: 3
9
10
7
8
13
4
4 7 11
− 2 × − × : 6−
15 8 3
1
2
=
=
[ ]
13 309
5
:
10
7
8
13−8
4
4 7
15 8
11 12−1
× − × :
3 2
=
= [ 13 39 7 5 4 7
: × − × :
5 10 8 4 15 8
11 11
3 2
= ]
=
[ 13 10 7 5 1 41 7 11 2
× 1× 3 − × ×
5 39 8 4 15 8 3 11
=
]
[ ]
1 2
13 10 7 1 7 11 2
= × − × × =
51 393 8 3 8 3 11
= [
2 7 1 7
− ×
3 8 3 8
111 2
× 1 =
3 11 ]
=
2 1
[ ] 2
× = 1× =
3 3 3
2
3
2
3
226 Esegui le seguenti operazioni con le frazioni
1 1 2 1 1 1 1 1 1
a) 1 1 ⋅ 2−
2 4 3 2 2 2 2 2 2
2 1 1 1 2 1 0 1 1 1 1
b) ⋅0 − ⋅ ⋅ −
3 2 2 2 0 2 2 4 2 5 5
1 1 2 2 2 2 2
c) : :0 ⋅1 0 −0 1:
2 2 3 3 3 3 3
1 1
d) 1,6 :1 ⋅4 1,5:1,5 0,3 :3 :4 1,5:1, 5
4 4
227 Verifica le seguenti uguaglianze trovando la frazione generatrice
1, 7 2, 7 1,16 2, 3
=1, 3 =1, 6 =0,5 =1,4
1,3 1,6 2,3 1,6
228 Qual è la minore delle seguenti frazioni?
2 2 3 1
[A] [B] [C] [D]
3 7 2 2
NUMERI 59
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3 4 11 5
229 Metti in ordine le seguenti frazioni ; ; ;
4 3 12 3
3 6 25 12 5
230 Sottolinea le frazioni equivalenti a tra le seguenti ; ; ;
5 10 100 10 25
231 Completa le seguenti uguaglianze
3 ... 75 ... 7 1 24
a) = b) = c) = d) 3=
5 10 10 100 ... 2 ...
24 20
232 Perché = ? Rispondi brevemente .................................................................................
18 15
233 Trasforma le seguenti frazioni in altre equivalenti aventi tutte lo stesso denominatore
1 1 1 3 7 5 14
; ; ; ; ; ;
5 2 3 4 20 15 10
2
234 Scrivi una frazione molto vicina a −
9
235 Scrivi una frazione compresa tra :
3 7 5 1
a) e b) e
5 10 3 7
236 Scrivi la frazione generatrice di 12,3 45 , qual è la 614-ma cifra decimale del numero?
237 Calcola 0, 9−3,9 . Cosa osservi?
238 Completa
3 4 11 8 5 3
... =1 1− ... = ⋅ ... = ... : =
4 13 12 55 3 5
239 Correggi le seguenti operazioni
3 2 3⋅74⋅2 8 3 8−3 11 33
= − = 3⋅ =
4 7 47 25 10 50 13 39
Completa le seguenti tabelle:
240 241
sottraendo Secondo fattore
2 1 3 3 1 2 3 11
minuendo
Primo fattore
- x
3 4 7 2 3 5 8 4
10 3
3 4
23 5
12 2
13 7
2 3
9 8
4 5
NUMERI 60
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243 Trasforma in forma decimale i seguenti numeri scritti sotto forma di frazione
12 5 37
a) d) g)
5 8 18
13 32 2
b) e) h)
7 9 21
15 21 16
c) f) i)
4 20 5
244 Riscrivi in simboli e motiva la verità o falsità di ciascuna proposizione
a) Il triplo di un terzo è l'unità.
b) La somma di un quinto con il doppio di un mezzo è sei quinti.
c) Un ottavo è maggiore di un quinto.
245 Relativamente alla figura a fianco, quale proposizione è vera?
• Il segmento AB la divide in due parti uguali
• Il segmento AB la divide in due quadrilateri
246 La parte in grigio rappresenta 247 Costruisci una figura che sia248 Colora i 3/4 della figura
N
249 Costruire la frazione significa dividere l’unità in … parti uguali e prendere … parti.
D
250 Rappresenta sulla opportuna retta numerica le seguenti frazioni:
3 3 1 5 2 6 5 12 19 16
; ; ; ; ; ; ; ; ;
4 8 3 4 5 3 6 4 8 5
NUMERI 61
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254 −1 1
2
:
3 5
2 4
−
2
11
255 − ⋅ −
2 1 1 3
3 2 2 4
1
24
256
1
2
1 3 3 3
⋅− : −
4 2 2 4
5
6
257 [ ]
1 2 5 3 3
− − − −
7 4 5
−
3 3 6 2 4 30 5 6
−
3
20
258 − ⋅
6 3 5
⋅ ⋅
2 4 [ ]
5 2 12 3 3 12 5
7
−
2
5
6
−
673
1680
259
5 2 12 3
⋅ ⋅
6 3 5
− : [ ]
3 5
−
4 4 6
31
3
63 44 14 15 2 16 3 1
260 × × ×10− : 1
55 45 75 35 25 25 5 15
261 {[
1 2
−
2 3
:
5
−
5 1 3
⋅ :
6 12 2 4 4 3
1 2
− ⋅−
3
5 ] } 13
5
4 27 1 8 8 13 1 9 1 12 3 11
262 − × : × − − :
5 7 12 21 6 2 7 14 7 25 5 28
263 [
1 1 7 10 7 2 14 1
− × − − : : × 1
3 7 2 18 15 9 15 4 ] 15
14
[ ] [ ]
2 2 2 2 2 2 2
4 1 37 1 1 1 1 1 1 5 1
264 − : − : − −
3 10 5 2 3 2 3 4 6 12 50
{ [ ] } [ ]
2
4 8 3 2 3 3 4
2 2 2 2 2 2
265 × : : × × 1
5 5 5 5 5 5
[ ]
3 2 4 3 3 4 3
3 3 3 4 4 1 1 1
266 1− × : − : :
2 2 2 5 5 3 3 6
{[ ] }
3
1 1 6 3 3 3 3 1 10
267 : 1− ⋅ − :
6 2 8 4 5 8 5 5 3
{ [ ]} [ ]
5 4 2
1 15 1 3 1 1 1
268 : : 1− 1 ⋅ :
2 2 2 4 3 3 3
{[ ] [ ] }
2
2 2
5 1 1 1 1 4 1 5 3 1
269 : ⋅ ⋅ ⋅ : 1− ⋅
4 2 5 10 20 5 14 6 10 144
270
7
15 { [ ]}
9 3 1 11 1 1
⋅ − : :
4 4 2 16 2 8
4 5 17 9
:
7 4 7
⋅
5
77
50
[ ] { [ ]}
5 3
2
1 5 1 3 2 2 5 7 82 1 1 44
271 3 − ⋅ : − : :
2 3 2 2 3 11 22 33 33 12 4 3
{[ ] [ ]}
10 6 2 8 3 11
8 8 8 8 8 64
272 : ⋅ : :
3 3 3 3 3 9
2
⎧
6
⎧ 2 2 4 2⎫ −46
⎪ ⎡⎛ 3⎞ ⎛ 2⎞ ⎤ ⎛3 ⎞ ⎫⎪ ⎪ ⎡⎛ 4 2 ⎞ ⎛ 7 ⎞ ⎤ ⎡⎛ 3⎞ ⎛ 1 1⎞ ⎤ ⎪
3 4 2 4 5
273 1 − : : − 1 : − ⋅ − 1 ⋅ 1 − : +
2
⎨ ⎢⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎥ ⎜ ⎟ ⎬ ⎨ ⎢⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎥ ⎢⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎥ ⎬
⎪ ⎣⎢⎝
⎩ 5 ⎠ ⎝ 5 ⎠ ⎦⎥ ⎝ 5 ⎠ ⎭⎪ ⎪ ⎩ ⎣⎢
⎝5 5⎠ ⎝5 ⎠ ⎦⎥ ⎣⎢⎝ 5 ⎠ ⎝ 5 5 ⎠ ⎦⎥ ⎪
⎭
5
274 [ 0,6254,5⋅0,75−0, 6 ] : [ 0,8750,75⋅2,5−2, 3 ] 1
{[ ] }
2
5 8
275 3− 0, 6− 0,1 6 : 0,25 ⋅0, 6−0,625
12 27
NUMERI 62
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276 1
277 2
278 0,1 6 2 [ 1,5 : 1,5 2 1, 6−0,5 : 2 −0, 3 0, 6 0,5−0,2 ⋅0,75 : 5,8 ]⋅0, 6 38/45
279 {0,8 3 −[0, 6 0,75−0, 6 2 − 1 −2, 3⋅0,25 ]0, 6 : 0, 8 }: 1,02 7 40/37
280 1
15
281 7
282 1
3
283 7
3
284 Calcola il valore dell'espressione E = A- B, dove
−2
4 −2 −1 −6 5 2
3 7 3 3 4
A= − : − ⋅ B= ⋅ 1−
7 3 7 7 7
285 L’età di Paolo è i 5/11 di quella della madre 292 Tre operai devono eseguire un lavoro. Il primo
che ha 44 anni. Quanti anni ha Paolo? [20] da solo lo farebbe in 12 giorni, il secondo in 18
286 L’età di Marco è 1/2 di quella di Paolo che è giorni e il terzo in 36 giorni. Lavorando insieme, in
1/3 di quella del padre che ha 54 anni. Quanti anni ha quanti giorni potrebbero eseguire tutto il lavoro?
Marco? [9] [6]
287 I 2/5 del libro che stiamo leggendo è la parte 293 Un collezionista vende i 3/7 della sua
più noiosa, le rimanenti 63 pagine sono invece le più collezione di 385 pezzi. Quanti pezzi gli rimangono?
avvincenti. Di quante pagine è formato il libro?[105] [220]
288 Gli alunni del primo e del secondo anno di una 294 In un terreno agricolo sono stati piantati ulivi e
scuola media sono rispettivamente i 3/7 e i 2/7 del mandorli per 266 alberi complessivi. Se gli ulivi
totale. Sapendo che gli alunni che frequentano la sono i 4/10 degli alberi di mandorle, quanti sono gli
terza media sono 54, quanti sono tutti gli alunni della ulivi e i mandorli? [76; 190]
scuola? [189] 295 Il prezzo di copertina di un libro è di 29 euro;
289 Al supermercato ho speso 7/10 della somma di quanto verrà pagato con uno sconto del 15 % [24,65]
denaro che possedevo; successivamente ho incassato 296 Su 1020 alunni di una scuola, 153 sono stati
un credito uguale ai 13/20 della somma iniziale e ho respinti; qual è la percentuale dei promossi? [85%]
speso 2/15 sempre della somma iniziale per un
rifornimento di benzina. Sapendo che sono rimasto
297 La differenza di età fra Marco e Antonio è di 18
con 220,50 euro, quale somma di denaro possedevo anni e l’età di Marco è i 7/4 di quella di Antonio.
inizialmente? [270] Quanti anni hanno Marco e Antonio? [42; 24]
290 In una fattoria ci sono vitelli, capre e animali da 298 Mario va in pizzeria e, nell’attesa di essere
cortile per un totale di 75 capi. I vitelli rappresentano servito, conta le persone che vi si trovano: gli uomini
i 2/5 di tutti gli animali, mentre le capre sono i 2/3 sono i 5/9 delle donne, queste superano gli uomini di
degli animali da cortile. Quanti vitelli, capre e 8 unità, infine vi sono 17 bambini. Quante persone ci
animali da cortile ci sono? [30, 18, 27] sono in tutto? Quanti sono gli uomini e le donne?
[45, 10, 18]
291 Tre casse pesano complessivamente 220 kg; la
seconda pesa 1/2 della prima e la terza 1/3 della 299 Gino compra un auto da 5.400 euro. Paga i 4/9
seconda. Calcola il peso di ciascuna cassa. in contanti ed il resto in 5 rate. Qual è l’ammontare
di ogni rata? A quale frazione corrisponde ogni rata?
[132; 66; 22]
[600 €; 1/9]
NUMERI 63
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300 Il serbatoio di una macchina contiene benzina confezioni da 500 g. Qual è la percentuale di sconto
per i 3/4 della sua capacità. Dopo aver consumato i di cui usufruisce chi compra la confezione da mezzo
2/3 della benzina che c'è, si fa un pieno chilo?
aggiungendone 66 litri. Qual è la capacità del 312 In una piscina contenente 2800m3 di acqua si
serbatoio? [132] devono aggiungere 15 litri di cloro. Quanto cloro
301 Un misurino contiene 1/8 di kg di farina. occorre per 1000m3 di acqua? [5,36 l]
Quanti misurini di farina sono necessari per riempire 313 La somma di due segmenti misura 34cm,
un sacchetto di 5 kg? sapendo che le loro lunghezze sono in proporzione
302 Due gruppi di scavatori scavano una galleria, con 3/2, calcola la loro lunghezza. [13,6; 40,4]
ciascun gruppo comincia da una delle due parti 314 Gli angoli interni di un triangolo hanno misure
opposte; se fino a oggi hanno scavato proporzionali ai numeri 1; 3; 5. Ricordando che la
rispettivamente 5/9 e 3/7 dell’intera galleria e somma degli angoli interni di un triangolo misura
restano ancora da scavare 2 m, quanto è lunga 180°, calcola le misure degli angoli. [20°, 60°, 100°]
l’intera galleria? [126]
315 Un televisore a 16/9 ha la base di 18”. Quanti
303 L’aria è composta per 39/50 di azoto e per pollici misura l’altezza?
21/100 di ossigeno, la parte rimanente è composta da
gas diversi. Quale frazione di aria occupano tutti gli 316 Per preparare una torta bisogna mettere 3 parti
altri gas? [1/100] di zucchero ogni 4 parti di farina. Se si utilizzano
500 g di farina, quanto zucchero bisogna utilizzare?
304 Luca ha pagato la tassa scolastica in ritardo, ha
pagato 56,20 € compresa la mora del 4% per il 317 Un negoziante, durante il periodo di Natale,
ritardo nel pagamento. Quanto avrebbe dovuto aumenta tutti i prezzi del 10%. Se il prezzo iniziale
pagare senza mora? [54€] di un paio di scarpe era €70,00 qual è ora il suo
prezzo? Dopo le feste, il negoziante abbassa i nuovi
305 In un’azienda 3/10 degli impiegati sono addetti prezzi del 10%. Quanto costano ora le scarpe?
alla contabilità. Qual è la percentuale degli addetti [77€; 69,3 €]
alla contabilità rispetto a tutti gli impiegati
dell’azienda? 318 Al cinema ``Matematico'' hanno deciso di
aumentare il biglietto del 10%; il numero degli
306 Un oggetto è costituito da una lega di zinco e spettatori è calato, però, del 10%. E' stato un affare?
rame, il suo peso è di 280 g, la percentuale di rame è Spiega perché. [No, perde l'1% dei ricavi]
il 35%. Quanti grammi di zinco contiene?
319 Anna entra in una cartoleria e compra due
307 A un gruppo di 200 intervistati è stato chiesto penne, di cui una costa il doppio dell'altra; lo sconto
quale quotidiano leggono. Le risposte sono state le è del 15% sulla penna più costosa e del 40% sulla
seguenti: penna meno costosa. Qual è lo sconto che riceve
• 90 leggono “La Repubblica” Anna?
• 70 leggono “Il Corriere della sera”
• 30 leggono “ La stampa” 320 Pierino oggi ha incrementato il suo capitale del
• 10 leggono “ La gazzetta dello sport” 10%. Se anche domani l'incremento sarà del 10%,
Trasforma in percentuali i dati ottenuti. quale sarà l'incremento totale in %? [21%]
308 A un concorso si sono presentati 324 candidati. 321 Tizio ha perso il 20% dei suoi soldi; quanto
Solo 22 hanno superato il concorso. Qual è stata la deve guadagnare, in percentuale, per recuperare?
percentuale dei candidati che non hanno superato il 322 Un paio di scarpe scontato del 20% costa 40
concorso? euro; quanto costava prima dello sconto? [50€]
309 Un'auto usata è stata acquistata a 11800 € alla 323 Pierino si reca in un negozio di giocattoli, dove
seguente modalità di pagamento: il 5% come caparra ne acquista uno. A Pierino vengono offerti due
per la prenotazione, il 20% al momento della sconti, uno del 10% e uno del 35%. In quale ordine
consegna e il resto in 12 rate di pari importo. Qual è converrà ricevere i due sconti? Spiega il motivo.
l’importo della rata? [737,5 €]
324 Una tariffa telefonica ha un costo di 10 cent al
310 Un gestore di un bar acquista i cornetti a 0,60€ minuto per i primi 5 minuti di conversazione. Per i
e li rivende a 0,75€. Qual è la percentuale di minuti successivi aumenta del 5%. Dopo 15 minuti
guadagno sul prezzo di acquisto? [25%] di conversazione aumenta del 20% del costo iniziale.
311 In un supermercato si vende il pomodoro pelato Quanto si spende se si effettua una telefonata di 20
a 0,60€ in confezioni da 250 g e a 1,00 euro in minuti? [2,15 €]
NUMERI 64
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Dati :
OABC è un quadrato
OA=1
Obiettivo:
Calcolare OB
2 2 2
Soluzione: il triangolo OAB è retto in A, quindi per il teorema di Pitagora OB = OA + AB
2
Sostituiamo le misure: OB = 1 + 1 = 2 ; per ottenere
2 2
OB dobbiamo estrarre la radice quadrata e
quindi OB = 2 . Sappiamo che “estrarre la radice quadrata” di un numero significa trovare quel numero
che elevato al quadrato dà 2; questo numero deve esistere, nel senso che esiste un punto sulla retta r che lo
rappresenta, per costruirlo graficamente si può tracciare l’arco di circonferenza di centro O e raggio OB e
determinando su r il punto K estremo del segmento con OK = OB.
NUMERI 65
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Dalla posizione del punto K possiamo dire che 1 22 . Il valore cercato evidentemente non è un
numero intero. Può essere un numero decimale finito? Compiliamo una tabella che contenga nella prima riga
i numeri con una sola cifra decimale compresi tra 1 e 2 e nella seconda riga i rispettivi quadrati:
x 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6
x2 1,21 1,44 1,69 1,96 2,25 2,89
Osserviamo che il numero 2 è compreso tra 1,42 e 1,52, di conseguenza 1,4 21,5 , ma ancora non
possiamo precisare il suo valore, anche se abbiamo ristretto l’intervallo in cui si trova il punto K. Diciamo
che 1.4 è un valore approssimato per difetto di 2 mentre 1.5 è un valore approssimato per eccesso;
scrivendo 2=1,4 oppure 2=1,5 commettiamo un errore minore di 1/10.
Per migliorare l’approssimazione e tentare di ottenere 2 come numero razionale costruiamo la tabella
dei numeri decimali con due cifre compresi tra 1.4 e 1.5:
x 1,41 1,42 1,43 1,44
x2 1,9881 2,0164 2,0049 2,0776
Ora possiamo dire che 1.41 è un valore approssimato per difetto di 2 mentre 1.42 è un valore
approssimato per eccesso, con un errore dell’ordine di 1/100. Abbiamo quindi migliorato l’approssimazione
e di conseguenza abbiamo ristretto l’intervallo in cui cade il punto K. Ma ancora non abbiamo trovato un
numero razionale che sia uguale a 2 .
Continuando con lo stesso procedimento costruiamo due classi di numeri razionali che approssimano una per
difetto e una per eccesso il numero cercato, restringendo ogni volta l’ampiezza dell’intervallo in cui cade il
punto K. Il procedimento continua all’infinito e le cifre decimali che troviamo non si ripetono
periodicamente.
valore per difetto numero valore per eccesso ordine dell’errore
1 2 2 1
1,4 2 1,5 10-1
1,41 2 1,42 10-2
1,414 2 1,415 10-3
1,4142 2 1,4143 10-4
... 2 ... ...
Per arrivare a conclusione che 2 non è un numero razionale, possiamo ragionare nel seguente modo.
a
Supponiamo per assurdo che 2 sia un numero razionale e precisamente 2= con a e b primi tra
b
2
a
loro; si avrebbe, elevando al quadrato, 2= 2 .
b
Se si eleva un numero al quadrato significa elevare al quadrato le singole potenze dei fattori primi in cui
questo si scompone. I fattori primi di a2 e di b2 sono gli stessi di a e di b con gli esponenti raddoppiati.
Quindi anche a2 e b2 sono primi tra di loro e a2 non può essere il doppio di b2 , se lo fosse dovrebbe essere
2
a a
almeno ill quadruplo. Quindi 2≠ 2 e 2≠ .
b b
Oltre a 2 vi sono altri infiniti numeri che non possono essere scritti come frazione. Per esempio tutte le
radici quadrate di numeri naturali che non sono quadrati perfetti e tutte le radici quadrate di frazioni che non
NUMERI 66
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DEFINIZIONE. Si chiama radice quadrata del numero razionale non negativo a, il numero non negativo
b che elevato al quadrato è uguale ad a. In simboli a=b ⇔ b2=a .
In particolare si ha:
2
a =a per ogni a ≥ 0, 0=0 infatti 0 2=0 , 1=1 infatti 12=1
Il simbolo a si chiama radicale quadratico e a si chiama radicando.
Osservazione 1
Il radicando di un radicale quadratico deve essere non negativo. Infatti dalla definizione di radice quadrata
a=b ⇔ b2=a ogni numero elevato al quadrato dà un numero positivo.
Osservazione 2
2
Dato che a =a possiamo scrivere
1 1 1
2 2
2 = 22 ; 3 = 3 2 ; = 2
;
3 3
quindi un radicale quadratico si può scrivere come una potenza che ha per base il radicando e come
1
esponente . Naturalmente la base della potenza deve essere maggiore o uguale a 0.
2
1
Per calcolare l'area applico la formula A= ⋅c 1⋅c 2 ,
2
occorre allora calcolare l'altro cateto per mezzo del Teorema di Pitagora:
c 2= i 2−c 21= 12 2−82= 144−64= 80 m
1 1
Si è ottenuto un numero irrazionale. L'area è A= ⋅c 1⋅c 2= ⋅8⋅ 80 m .
2
2 2
1
Come si fa ora a moltiplicare dei numeri razionali come e 8 per 80 ?
2
Si moltiplicano tra di loro i numeri razionali e si mette il risultato davanti alla radice omettendo il
segno di moltiplicazione che resta sotto inteso.
1
A= ⋅8⋅ 80 m2=4 80 m2
2
Regola
Per moltiplicare un numero razionale per un radicale si riscrive il numero davanti alla radice,
omettendo il segno della moltiplicazione, che resta sottinteso.
NUMERI 67
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Esempio
Problema: Determina l’area del rettangolo avente base e altezza rispettivamente di 5 7 cm e
2 3 cm .
Soluzione: A=b⋅h=5 7⋅2 3 m2
Per ottenere il risultato moltiplichiamo tra di loro i numeri razionali fuori dalle radici e subito dopo
riportiamo una radice avente per radicando il prodotto dei radicandi.
A=b⋅h=5 7⋅2 3 m2=10 21 m2 .
Regola
Il prodotto di due radicali quadratici è il radicale quadratico avente per radicando il prodotto dei
radicandi.
Possiamo sempre eseguire la moltiplicazione tra radicali quadratici. Infatti se applichiamo le regole delle
1 1 1
potenze abbiamo: a⋅ b = a 2⋅b 2 = a b 2 = a b
Esempio
16= 2 4=22
32= 25 =22⋅ 2
12⋅ 21 scompongo in fattori i radicandi: 12⋅ 21= 3⋅2 2⋅ 3⋅7= 32⋅22⋅7=3⋅2⋅ 7=6 7 .
Regola
La potenza di un radicale quadratico è il radicale quadratico avente per radicando la potenza del
radicando: in simboli a = a n .
n
1
Se trasformiamo il radicale quadratico in potenza con esponente per la regole delle potenze abbiamo:
2
=a
1 n n 1
= a = a
n
a = a 2 2 n 2 n
NUMERI 68
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15: 12=
155
124
= = = .
5 5
4 4 2
5
Possiamo sempre eseguire la divisione tra radicali quadratici se b≠0 . Infatti se applichiamo le regole
1 1 1 1
a a
delle potenze abbiamo: a : b = a : b = a :b =
2 2 2 2
=
b b
Non esistono regole per sommare due radicali quadratici con radicandi diversi. Il valore esatto si scrive
lasciando indicate le somme delle radici con i loro simboli. Un valore approssimato si ottiene sostituendo i
radicali con valori approssimati.
Non esistono regole delle potenze per sommare due potenze con basi diverse, per esempio 328 2 è
diverso da 382 , infatti 328 2=964=73 mentre 382=112=121 . In generale quindi
a b ≠ab e a b≠ ab .
2 2 2
Esempio
Calcola il perimetro di un triangolo rettangolo avente i cateti che misurano rispettivamente 2 m
e 3 m .
Applichiamo il teorema di Pitagora per calcolare la misura dell'ipotenusa:
2 2
i= 3 2 m= 32 m= 5 m
Il valore esatto del perimetro è dato da: 2p= 2 3 5m
Un valore approssimato è
2p= 2 m 3 m 5 m≈1,4142 m1,7320 m2,2361 m=5,3823 m
Regola
Per sommare due radicali con lo stesso radicando si sommano i coefficienti delle radici e si moltiplica
quanto ottenuto per il radicale stesso, lasciando indicata la moltiplicazione.
NUMERI 69
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Esempio
Calcola il perimetro di un rettangolo che ha la base di 5 3 m e l'altezza di 2 3 m .
Il perimetro si ottiene sommando le due misure e moltiplicando il risultato per 2:
2p=2⋅bh=2⋅5 32 3 m=2⋅52 3 m=2⋅7 3 m=14 3 m .
3 3 3⋅ 5 15
= =
5 5 5⋅ 5
34 34⋅ 2
=
5
= =17 2
2 2
3 = 3⋅ 2 = 6
3⋅ 2 3⋅2 6
1 1
2 ⋅ 3− 3
2 3
5 =
3
5 8
⋅ 3
2 3
5 =
3
5 8
⋅ 3
2 3
5 =
3
5⋅4
3
3
5 =
3 5⋅22
3
3
5 =
3
2
5
3
3
5 =
3
5
5 .
3
2
1 36 3
4 : : − =
2 2 8
9 36 9
2
: :
2 64 =
9 2 9
⋅ :
2 36 64
=
1 64 =
⋅
4 9
1 64
⋅
2 9
=
32
9
Esempio
Sommare 12−2 278 75 .
Ricordiamo che possiamo sommare solo radicali con lo stesso radicando e possiamo portare fuori dalla
radice i fattori che hanno esponente pari. Scomponiamo in fattori radicandi.
12−2 278 75 = 2 2⋅3−2 3 38 5 2⋅3 = 2 3−2⋅3 38⋅5 3 =
2 3−6 340 3 = 36 3 .
Possiamo concludere questa breve rassegna sui numeri irrazionali osservando che la retta geometrica sembra
avere “più punti” di quanti siano i numeri razionali; gli infiniti punti lasciati scoperti dai razionali sono
immagine di numeri irrazionali. L’insieme che si ottiene dall’unione dell’insieme Q con l’insieme J degli
irrazionali è l’insieme R dei numeri reali. La retta geometrica orientata è l’immagine di tale insieme: ogni
suo punto è immagine o di un numero razionale o di un numero irrazionale.
NUMERI 70
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2 2
d1 d2
l= =...
2 2
Per calcolare il perimetro moltiplico per 4 la misura del lato: 2p = …
326 Razionalizza il seguente numero:
3 3 3 3⋅ ... ...
= 2 = = =
18 3 ⋅2 ...⋅ 2 3⋅ 2⋅ ... ...
327 Sulla retta reale r è rappresentato il segmento unitario:
0 1
a) costruire il segmento 2 .
b) determinare sulla retta r il punto che rappresenta il numero a= 2
c) calcolare il valore approssimato a meno di un millesimo di a utilizzando la tabella:
Ordine dell'errore 1 10-1 10-2 10-3
2 Valori per difetto
Valori per eccesso
329 5⋅10⋅ 3− 8 :
3
5
27
330
1
2
1
2 ⋅ 3 :
3
1
3− : 2 −
3
1
2
331
3
8
:
12 3
5
:
5
332 5⋅ 1
5
3
3 27− 5 12 −2 15
333 7 8 + 3 50 − 18 2
5
334 Razionalizzare le seguenti frazioni
a) 4 2 7
48 8 21
b) 16 5 36 48 3
⋅ :
12 3 3 5 3 24
335 Per ciascuna uguaglianza dire se è vera o falsa
a) 3⋅7⋅21 = 21 [V] [F] c) 36 + 25 = 6 + 5 = 11 [V] [F]
b) 3 + 7 + 10 = 10 [V] [F]
d) 30 + 30 = 60 [V] [F]
NUMERI 71
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3
5 2−
1
3
1
2
1
5
2
−2
3
NUMERI 72
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5. I SISTEMI DI NUMERAZIONE
►1 La scrittura in base 10
Il nostro sistema di numerazione è il sistema decimale. Tutto ha probabilmente origine dal fatto che abbiamo
10 dita. Forse se fossimo nati ragni avremmo contato fino ad otto ed useremo un sistema di numerazione
ottale, se fossimo nati gatti avremmo contato fino a 4 e useremo un sistema quattrale, millepiedi fino a mille.
Come conta un computer? Un computer capisce solo due stati: passa corrente o non passa corrente: è come
se avesse due dita.
Per ricordare e rappresentare un numero in antichità si usava uno strumento chiamato abaco. Gli abachi
erano tavolette suddivise in colonne su cui si spalmavano cera o sabbia e si incidevano segni o si mettevano
sassolini.
Cominciamo a contare con le mani: per ogni raggruppamento di 10 segniamo un'unità di ordine superiore,
fino a contare tutti gli elementi del nostro insieme. Le unità che rimangono, perché non riescono a formare
un raggruppamento di 10, vengono segnate con la cifra che le rappresenta: nel nostro caso 3.
Passiamo all'unità di ordine superiore: le decine. Anche con queste formiamo raggruppamenti di 10, se ci
riusciamo. Ogni raggruppamento forma un'unità di ordine superiore. Se rimangono unità di questo ordine
esse rappresentano decine. Se non rimane alcuna unità scriviamo 0. Nel nostro caso ne rimangono 2.
Il procedimento continua finché non abbiamo finito di contare tutti gli elementi. Nel nostro esempio finiamo
dopo aver formato un'unità di ordine superiore. Il nostro numero è 123.
Naturalmente i due numeri 123 e 312 sono due numeri diversi anche se sono formati dalle stesse cifre: sono
diversi perché la posizione delle cifre è diversa.
In generale, il valore dei numeri è diverso a seconda della posizione delle sue cifre. Il sistema di
numerazione che solitamente usiamo è dunque un sistema posizionale: è chiamato decimale o a base dieci
perché dieci unità di un determinato ordine formano un'unità di ordine superiore.
Riassumendo, abbiamo una serie di dieci simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9. Il significato dei simboli dipende
dalla posizione che assumono nella “parola” che rappresenta un numero.
Ad esempio: 1846=1⋅10008⋅1004⋅106⋅1
In particolare, scritto con le potenze del 10: 1846=1⋅1038⋅1024⋅1016⋅100
Se il numero è indicato come somma delle cifre per le potenze della base la scrittura si chiama notazione
polinomiale.
Dieci è la base della rappresentazione, ovvero il numero di simboli usati, la potenza del 10 indica il peso (la
posizione) che i simboli hanno nel numero.
Una volta compreso il meccanismo fondamentale su cui si basa il sistema di numerazione decimale, il
procedimento si può estendere ad una base qualunque.
Se B è la base di un sistema, quando si formano B unità di un certo ordine, queste formano un'unità di ordine
superiore. Con questo sistema si può costruire un sistema di numerazione con qualsiasi base maggiore di 1.
NUMERI 73
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NUMERI 75
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Esempio
Scrivere il numero 10234 in base 7.
Per scrivere un numero da una base B a una base K tutte e due diverse da 10 occorre
1. trasformare il numero in base B in un numero decimale attraverso la sua scrittura polinomiale;
2. trasformare il numero decimale nella base K attraverso i resti delle divisione successive per K .
NUMERI 76
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NUMERI 77
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Convertire il numero da base 2 a base 8. Dobbiamo raggruppare il numero scritto in base 2 in gruppi di tre
cifre partendo da sinistra e tradurre con la corrispondente cifra in base 8.
Numero scritto in base 2 1 1 0 1 0 0 1 1 1 0 0 1 0 1
Numero scritto in base 8 3 2 3 4 5
11010011100101 2 = 323458
Convertire il numero da base 2 a base 16. Dobbiamo raggruppare il numero scritto in base 2 partendo da
sinistra in gruppi di quattro cifre e tradurre con la corrispondente cifra in base 16.
Numero scritto in base 2 11 0100 1110 0101
Numero scritto in base 16 3 4 E 5
110100111001012 = 34E516
358 Convertire in base 4, 8 e 16 i seguenti numeri scritti in base 2
1012 ; 1000112 ; 11111101012 ; 101001002 ; 11012
359 Convertire in base 2 i seguenti numeri scritti in base 16
1216 ; A16 ; 1C316 ; AB16 ; 22316
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Anche il byte ha i suoi multipli. Eccone alcuni indicati nella seguente tabella:
Sistema internazionale Utilizzo in informatica
Nome Marca Potenze Valore decimale Potenze Valore decimale
del 10 rispetto ai byte del 2 rispetto ai byte
byte B 10 0 1 20 1
kilobyte kB 10 3 1000 2 10 1.024
megabyte MB 106 1.000.000 2 20 1.048.576
gigabyte GB 10 9 1.000.000.000 2 30 1.073.741.824
terabyte TB 1012 1.000.000.000.000 2 40 1.099.511.627.776
Osservazione
E' noto che i prefissi kilo- Mega- e Giga- corrispondono a 1.000 , 1.000.000 (un milione) e 1.000.000.000
(un miliardo), mentre nell’informatica vengono impropriamente usati per indicare particolari potenze di 2.
Tutto questo genera confusione: per esempio un disco fisso che da specifiche dovrebbe garantire una
capacità di archiviazione pari a 160 gigabyte, quando ne viene visualizzata la dimensione arriva poco oltre
149 gigabyte e i produttori giocano su questa “incertezza”. I produttori fanno i conti “imbrogliando”. Un PC
che viene dichiarato con un hard disk da 160 GB vengono trasformati in byte moltiplicando per 10 9 . Ma
quando verifichiamo la grandezza del disco sull'elaboratore, il computer divide per 2 30 .
1,6⋅10 11 :1,074 10 9 =1,49⋅10 2 . Solo per questo “imbroglio” ci siamo persi 11 GB.
360 Perché un DVD scrivibile quando si compra dichiara una capacità di 4,7 GB e invece ha una capacità
reale di 4.3? Un CD-R dichiara una capacità di 700 MB. Quale è la sua capacità reale? [667,57 MB]
Esempio
Eseguire l'addizione in base 2 tra 101011 2 e 100112
Dobbiamo tradurre in base due quello che facciamo in base dieci. Abbiamo perciò bisogno di + 0 1
costruire la tavola di addizione in base due che riportiamo a lato. La tavola, o tabellina, è 0 0 1
piuttosto semplice, bisogna solo fare attenzione che in base due si ha 1+1=10, perché il 2 si
scrive appunto 10 in base due. 1 1 10
riporto 1 .
1 0 1 0 1 1 +
Nella colonna di ordine superiore trovo 111=0 1 =1
Scrivo 1 e riporto 1 . 1 0 0 1 1
Nella colonna di ordine superiore trovo 1 00=1 scrivo
1 senza riportare alcunché. 1 1 1 1 1 0
Continuo in questo modo fino ad esaurire tutte le cifre da
addizionare.
Facciamo la verifica nell'usuale sistema decimale: 1010112 =43 100112 =19=1111102 =62
Esempio
Eseguire la somma tra la somma in base 5 tra 342315 e 43415 + 0 1 2 3 4
Costruiamo la tavola di addizione in base cinque: ricordiamo che 4+1=10, 0 0 1 2 3 4
4+2=11, ecc.
1 1 2 3 4 10
2 2 3 4 10 11
3 3 4 10 11 12
4 4 10 11 12 13
NUMERI 79
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1 1 1 1 0 1 + 1 0 1 1 0 1 1 0 1 1 +
1 0 1 1 0 1 1 1 1 1 1 1 1
3 4 2 4 0 1 + 2 0 2 4 0 1 + 2 3 4 1 +
2 3 1 4 2 4 3 4 4 4 4
2 1 0 2 0 1 + 2 0 2 1 0 1 + 2 2 1 1 +
2 1 2 1 2 1 2 1 1 0 2 0 2
Sottrazione
Per la sottrazione ci possiamo servire delle stesse tabelle dell'addizione.
Esempio
101011 2−111112
Mettiamo i numeri in colonna e cominciamo a sottrarre
Riporti -1 -1 -1
partendo dalle unità: 1 −1 =0 scrivo 0 .
Nella colonna di ordine superiore trovo di nuovo 1 −1 =0 1 0 1 0 1 1 −
scrivo 0 .
Procedendo verso sinistra trovo 0−1 devo quindi prendere 1 1 1 1 1
in prestito un unità di ordine superiore che messa davanti a 0 0 0 1 1 0 0
diviene 10−1=1 scrivo 1 e riporto - 1 .
Mi sposto ancora a sinistra e trovo −11−1 =0 −1 .
Occorre prendere in prestito un'unità di ordine superiore 10−1=1 . Scrivo 1 e riporto −1 .
Nella colonna a sinistra ho 0 del minuendo, −1 del riporto e −1 del sottraendo. Occorre prendere a
prestito un'unità di ordine superiore quindi 10−1=1 a cui devo togliere 1 del sottraendo: 1 −1=0 .
Infine nella unità di ordine superiore devo addizionare il riporto −1 a 1 e scrivo ancora 0 .Il risultato
della sottrazione è: 1100
Verifica nel sustema decimale: 1010112 =43 − 111112 =31=11002 =12
NUMERI 80
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Esempio
342315 −43415
Ci serviamo della tavola di addizione in base cinque.
+ 0 1 2 3 4
Riporti -1 -1 -1
0 0 1 2 3 4
1 1 2 3 4 10 3 4 2 3 1 -
2 2 3 4 10 11 4 3 4 1
3 3 4 10 11 12 2 4 3 4 0
4 4 10 11 12 13
Verifica:. 342315= 2441 − 43415=596= 243405=1845
364 Eseguire le seguenti sottrazioni in base 2
1 1 1 1 0 1 − 1 0 1 1 0 1 − 1 0 1 1 −
1 0 1 1 0 1 1 1 1 1 1 1 1
3 4 2 4 0 1 − 2 0 2 4 0 1 − 2 3 4 1 −
2 3 1 4 2 4 3 4 4 4 4
2 1 0 2 0 1 − 2 0 2 1 0 1 − 2 2 1 1 −
2 1 2 1 2 1 2 1 1 0 2 0 2
Moltiplicazione
Adoperiamo lo stesso algoritmo usato per moltiplicare due numeri decimali utilizzando la tabella della
moltiplicazione.
Esempio
101011 2×101 2
Dobbiamo tradurre in base due quello che facciamo in base dieci. Abbiamo perciò bisogno di × 0 1
costruire la tavola della moltiplicazione in base due.
0 0 0
1 0 1 0 1 1 × 1 0 1
1 0 1
1 0 1 0 1 1
0 0 0 0 0 0 −
1 0 1 0 1 1 −
1 1 0 1 0 1 1 1
NUMERI 81
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Esempio
2315 ×24 5
Ci serviamo ancora della tavola di addizione in base cinque.
× 0 1 2 3 4 2 3 1 ×
0 0 0 0 0 0 2 4
1 0 1 2 3 4 2 0 2 4
2 0 2 4 11 13
1 0 1 2 −
3 0 3 11 14 22
1 2 1 4 4
4 0 4 13 22 31
Divisione
Anche per la divisione il procedimento è del tutto analogo a quello usato nel sistema decimale, la tavola da
utilizzare è quella della moltiplicazione.
Esempio
111012 : 1012
Dobbiamo tradurre in base due quello che facciamo in base dieci. 1 1 1 0 1 1 0 1
La cifra di ordine più alto si ottiene dalla divisione di 111 con 101 . −1 0 1 1 0 1
Il quoziente è 1 , il resto si ottiene dalla differenza tra il dividendo e il
prodotto del quoziente per il divisore. In questo caso il resto è 10 . 1 0 0
Si abbassa lo 0 e otteniamo 100 . Si ha 100 : 111=0 . La seconda
0 0 0
cifra del divisore è 0 .
La moltiplicazione di 0 per il divisore dà 0 . Il nuovo resto è 100 1 0 0 1
a cui aggiungiamo l'ultima cifra del dividendo.
Otteniamo 1001 che viene divisa 101 . Il quoziente termina con −1 0 1
1 con il resto uguale a 100 . 1 0 0
Verifica nel sistema decimale:
111012 =29 : 101 2 =5=Quoziente : 1012 =5 ; Resto : 110= 4
NUMERI 82
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1 1 0 0 1 1 1 1 0 1
Esempio
34025 : 42 5
Dobbiamo tradurre in base due quello che facciamo in base dieci.
Il 42 nel 34 non ci sta. Prendiamo allora tre cifre 340 . Il 4 nel 34 ci
3 4 0 2 4 2
sta 4 volte. 4 è la cifra di ordine più alto del quoziente. Dobbiamo trovare il
resto. Il resto si ottiene sottraendo il risultato della moltiplicazione tra 4 e 3 2 3 4 1
42 che è 323 . Il resto è uguale 12 .
Si abbassa il 2 e otteniamo 122 . Il 4 nel 12 in base 5 ci sta una sola 1 2 2
volta, infatti 4× 2=13 . La seconda cifra del divisore è 1 . 4 2
La moltiplicazione di 1 per il divisore dà 42 . Sottraendo 42 da 122 si
ottiene 30 . Dato che 30 è minore di 42 la divisione intera è terminata. 3 0
Verifica: 34025 =477 : 42 5=22=Quoziente : 41 5=21 ; Resto : 30=15
370 Completare le seguenti divisioni in base 2
1 1 0 0 1 1 0 1 1 0 1 1 1 1 1 1
−1 0 1 1 ... 1 −1 1 1 1 ... ...
1 0 … ... ... ...
0 0 0 ... ... ...
1 0 1 ... ... ... 1
.. .. .. ... ... ...
... ... ...
NUMERI 83
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Autori
Claudio Carboncini: teoria, esercizi
Cristina Mocchetti: teoria, esercizi
Germano Pettarin: esercizi
Angela D'Amato: integrazioni
Nicola Chiriano: correzioni
Francesco Daddi: esercizi
Erasmo Modica: teoria, esercizi
Mauro Paladini: integrazioni, esercizi
Vittorio Patriarca: integrazioni
Giuseppe Pipino: integrazioni, esercizi
Nicoletta Passera: esercizi
Daniele Zambelli: esercizi risultati
Luciano Sarra: correzioni
Nicola De Rosa: correzioni, risultati esercizi
Laura Todisco: correzioni
Paolo Baggiani: correzioni
Gemma Fiorito: correzioni
Simone Rea: osservazioni
Antonio Bernardo: coordinatore
NUMERI 84
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MATEMATICA C3
ALGEBRA 1
2. INSIEMI
Stonehenge
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INSIEMI 1
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Esempio
Indica con il simbolo opportuno quali dei seguenti elementi appartengono o non appartengono
all’insieme A dei giorni della settimana: lunedì, martedì, gennaio, giovedì, dicembre, estate.
Svolgimento:
Gennaio e dicembre sono mesi dell’anno, perciò scriviamo:
lunedì∈ A martedì ∈A gennaio∉ A
giovedì ∈A dicembre∉ A esate∉ A
Consideriamo l'insieme A={r , s , t} e l'insieme B delle consonanti della parola “risate”. Possiamo
osservare che A e B sono due insiemi costituiti dagli stessi elementi; diremo pertanto che sono insiemi
uguali.
DEFINIZIONE. Due insiemi A e B si dicono uguali se sono formati dagli stessi elementi, anche se disposti
in ordine diverso: in simboli A=B . Due insiemi A e B si dicono diversi se non contengono gli stessi
elementi: in simboli A≠ B .
Esempi
Gli insiemi A dei numeri naturali dispari minori di 5 e B={1, 3} sono uguali.
Gli insiemi L delle vocali della parola LUIGI, e l'insieme G delle vocali della parola GIGI sono
diversi, poiché u ∈L ma u∉G .
5 Indica se gli insiemi G ={gatti con 6 zampe} e P = {polli con 2 zampe} sono o non sono vuoti.
6 Barra con una croce gli insiemi vuoti
[A] L’insieme dei numeri positivi minori di 0.
[B] L’insieme dei numeri negativi minori di 100.
[C] L’insieme dei numeri pari minori di 100.
[D] L’insieme delle capitali europee della regione Lombardia.
[E] L’insieme dei triangoli con quattro angoli.
[F] L’insieme delle capitali italiane del Lazio.
[G] L’insieme dei punti di intersezione di due rette parallele.
INSIEMI 3
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La frase "l'insieme degli studenti che vengono a scuola con il motorino" non definisce un insieme particolare.
Occorre definire il contesto, l'ambiente che fa individuare gli elementi dell'insieme. Se l'ambiente è la classe
1C gli elementi saranno certamente diversi, probabilmente meno numerosi, di quelli che compongono
l'ambiente di un'intera scuola o di un'intera città. Quando si identifica un insieme, occorre indicare anche
l'ambiente di riferimento da cui trarre gli elementi che appartengono al nostro insieme. Questo insieme si
chiama Insieme Universo e rappresenta il contesto, l'ambiente su cui faremo le nostre osservazioni. In
generale un insieme universo per un insieme A è semplicemente un insieme che contiene A. Solitamente si
indica con U l'insieme universo.
7 Se A è l'insieme dei calciatori del Milan, indica almeno tre insiemi che possono essere l'insieme
universo in cui è collocato A.
► 3. Cardinalità di un insieme
Si definisce cardinalità (o potenza) di un insieme finito il numero degli elementi dell'insieme. Viene indicata
con uno dei seguenti simboli |A|, #(A) o card(A).
Per poter parlare di cardinalità di un insieme qualsiasi, che comprenda anche insiemi infiniti come gli insiemi
numerici, occorre una definizione più complessa che qui non daremo.
Esempi
L'insieme A delle vocali dell'alfabeto italiano ha 5 elementi, quindi card(A)=5.
L'insieme B dei multipli di 3 minori di 10 ha 3 elementi, quindi card(B)=3.
8 Un insieme vuoto è:
[A] un insieme costituito da pochi elementi;
[B] un insieme privo di elementi;
[C] un insieme costituito da un numero di elementi insufficiente per formare un insieme.
9 Quali delle seguenti scritture sono corrette per indicare l’insieme vuoto?
[A] ∅ [B] 0 [C] {∅} [D] {0} [E] {}
10 Quale scrittura si usa per indicare che un elemento c appartiene ad un insieme C?
[A] c⊂C [B] c ∈C [C] c⊄C [D] c /C [E] c∋C
11 Quali delle seguenti frasi rappresentano criteri oggettivi per individuare un insieme? Spiega perché.
a) Le città che distano meno di 100 Km da Lecce. V F
b) I laghi d’Italia. V F
c) Le città vicine a Roma. V F
d) I calciatori della Juventus. V F
e) I libri di Mauro. V F
f) I professori bassi della tua scuola. V F
g) I tuoi compagni di scuola il cui nome inizia per M. V F
h) I tuoi compagni di classe che sono gentili. V F
i) Gli zaini neri della tua classe. V F
12 Scrivi al posto dei puntini il simbolo mancante tra ∈ e ∉ :
a)La Polo …... all’insieme delle automobili Fiat.
b)Il cane …... all’insieme degli animali domestici.
c)La Puglia …... all’insieme delle regioni italiane.
d)Firenze …... all’insieme delle città francesi.
e)Il numero 10 …... all’insieme dei numeri naturali.
f)Il numero 3 …... all’insieme dei numeri pari.
13 Quali delle seguenti proprietà sono caratteristiche per un insieme?
a)Essere città italiana il cui nome inizia per W V F
b)Essere un bravo cantante V F
c)Essere un monte delle Alpi V F
d)Essere un ragazzo felice V F
e)Essere un numero naturale grande V F
f)Essere un ragazzo nato nel 1985 V F
g)Essere gli alunni della classe 1a C V F
h)Essere le lettere dell'alfabeto inglese V F
INSIEMI 4
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INSIEMI 5
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INSIEMI 6
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Esempi
L'insieme A delle rette incidenti a una retta t assegnata si può rappresentare in questo modo:
A={r / r è una retta incidente a t}
L’insieme B dei numeri naturali maggiori di 100 può essere rappresentato in questo modo:
B={n∈ℕ/ n100}
L’insieme P dei numeri pari può essere rappresentato come:
P={n∈ℕ/ n=2⋅m con m∈ℕ}
L’insieme C dei numeri interi relativi compresi tra -10 e +100, estremi inclusi, si può rappresentare
come: C={n∈ℤ/−10n100}
L’insieme D che ha come rappresentazione tabulare D={1, 3, 5, 7, 9} può essere rappresentato
mediante proprietà caratteristica nel seguente modo:
D={n∈ℕ/ n è numero dispari minori di 10}
Oppure nel seguente modo:
D={n∈ℕ/ n è una cifra del numero57931}
Esempi
Un insieme può essere rappresentato con una qualsiasi delle rappresentazioni indicate. Tuttavia, se un
INSIEMI 7
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insieme è infinito o è costituito da un numero elevato di elementi la rappresentazione più pratica è quella per
caratteristica.
Esempi
Vediamo come è possibile rappresentare l’insieme C dei multipli di 5:
Rappresentazione per caratteristica:
C={n∈ℕ/n è multiplo di 5} oppure C={n∈ℕ /n=5⋅m , m∈ℕ}
Rappresentazione tabulare:
C={0, 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35, ...}
I puntini di sospensione indicano che l’elenco continua.
Rappresentazione con diagramma di Eulero-Venn:
INSIEMI 8
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INSIEMI 9
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Esempio
Sia C={1} , allora C non ha sottoinsiemi propri;
mentre i suoi sottoinsiemi impropri sono C={1} e l’insieme vuoto ∅ .
Esempio
Sia A l’insieme delle auto esposte in un autosalone e U l’insieme delle auto usate esposte nello stesso
autosalone. Si ha che U è un sottoinsieme di A, ma senza avere ulteriori informazioni non possiamo
escludere che tutte le auto esposte siano usate, dobbiamo perciò scrivere U ⊆ A . Se invece
sappiamo che nessuna auto esposta è usata, allora U=∅ .
INSIEMI 10
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DEFINIZIONE. Dato un insieme A, si chiama insieme delle parti l’insieme che ha come elementi tutti i
sottoinsiemi propri ed impropri di A. In simboli: ℘ A .
Esempi
L’insieme vuoto ha come unico sottoinsieme se stesso quindi ℘∅={∅}
Dato l’insieme A={a } i suoi possibili sottoinsiemi propri ed impropri sono:
S1 =∅, S 2 ={a } allora ℘ A={S 1, S2 }
Dato l’insieme B={matita , penna} i suoi possibili sottoinsiemi propri ed impropri sono:
S1 =∅, S 2 =B={matita , penna}, S 3={matita}, S 4={penna} allora
℘ A={S 1, S2, S 3, S 4 }
Dato l’insieme B={1,2 ,3} , i suoi possibili sottoinsiemi propri ed impropri sono:
S1 =∅ , S 2 =B={1,2 ,3}, S3 ={1}, S 4 ={2}, S5 ={3}, S 6={1,2}, S 7 ={1,3 }, S8 ={2,3}
INSIEMI 11
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Riassumendo:
se A=∅ l’insieme delle parti ha 1 solo elemento;
se A ha 1 elemento allora l'insieme delle parti ha 2 elementi;
se A ha 2 elementi, l'insieme delle parti ne ha 4;
se A ha 3 elementi, l'insieme delle parti ne ha 8;
Generalizzando, se A ha n elementi, l'insieme della parti ne ha 2n.
52 Se A={x ∈ℕ∣1 ≤ x3} allora ℘ A ha:
[A] 2 elementi [B] 3 elementi [C] 4 elementi [D] 8 elementi
53 Considera l'insieme B={x∈ℕ∣1 x5} e ℘B quali delle seguenti affermazioni sono vere o
false?
{1 }∈℘B [V] [F] 0∈∅ [V] [F]
∅⊂℘B [V] [F] ∅⊆B [V] [F]
{2,5}∈℘ B [V] [F] {1,2,3}∈℘ B [V] [F]
{∅ }∈℘B [V] [F] {1,2 ,3}∉℘B [V] [F]
► 3. Insieme unione
Prendiamo l’insieme P dei numeri pari e l’insieme D dei numeri dispari; allora l’insieme N dei numeri
naturali è dato dall’unione dei due insiemi P e D.
DEFINIZIONE. Dati due insiemi A e B, si dice insieme unione l’insieme C, composto da tutti gli elementi
appartenenti ad A o a B o a entrambi. In simboli: C =A∪B , si legge "A unito a B" o "A unione B".
INSIEMI 12
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Esempio
Siano A={8,9 ,10,12 ,13 } e B={9,10 ,11 ,13} allora C=A∪B={8,9 ,10 ,11 ,12 ,13}
Esempio
Siano X ={do ,re , mi ,fa ,sol , la ,si } e Y ={do , re ,mi } allora poiché Y ⊂X
W = X ∪Y = X ={do ,re , mi ,fa ,sol , la , si }
57 Dati A={1,2 ,4 ,5} e B={1,3 ,4,5 ,8} determina la loro unione dopo aver rappresentato gli insiemi
mediante diagrammi di Eulero-Venn.
58 Dati gli insiemi C delle lettere della parola “GIARDINO” e D delle lettere della parola “ORA”
determina la loro unione aiutandoti con la rappresentazione grafica.
59 Dati gli insiemi
L={1,2 ,5 ,6,7 ,8}, M ={4,5 ,6,7 ,10}, N={2,3 ,5,7 ,9 ,10} determina
l’insieme unione completando prima la rappresentazione grafica poi quella
tabulare.
M⊂P [a] [b] [c] [d] [e] M⊄P [a] [b] [c] [d] [e]
P⊇M [a] [b] [c] [d] [e] P⊂P∪M [a] [b] [c] [d] [e]
M⊆M∪P [a] [b] [c] [d] [e] M≠P [a] [b] [c] [d] [e]
INSIEMI 13
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► 4. Insieme intersezione
Esempio
Se A è l'insieme delle lettere della parola “matematica” e B è l'insieme delle lettere della parola
“materia”. Quali elementi di A stanno in B? Quali elementi di B stanno in A? Quali sono gli elementi
che stanno in entrambi gli insiemi?
L'insieme degli elementi di A che stanno in B è {m,a,t,e,i}.
L'insieme degli elementi di B che stanno in A è {m,a,t,e,i}.
L'insieme degli elementi che stanno sia in A sia in B è {m,a,t,e,i}.
Se A∩B=∅ , ossia se A e B non hanno elementi in comune, i due insiemi si dicono disgiunti.
Proprietà dell'intersezione tra insiemi
1. A∩B=B∩A proprietà commutativa dell'intersezione
2. A∩B∩C=A∩B∩C proprietà associativa dell'intersezione
3. Se B⊂ A allora A∩B=B
4. A∩∅=∅
5. A∩ A= A proprietà di idempotenza dell'intersezione
6. ∅∩∅=∅
INSIEMI 14
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Esempio
Siano X ={do , re,mi ,fa ,sol ,la , si } e Y ={do ,re, mi } allora poiché Y ⊂X
W = X ∩Y =Y ={do ,re ,mi }
61 Dati A={1,2 ,4 ,5} e B={1,3 ,4,5 ,8} determina la loro intersezione dopo aver rappresentato gli
insiemi mediante diagrammi di Eulero-Venn.
62 Dati gli insiemi C delle lettere della parola “LIBRO” e D delle lettere della parola “PASTA” determina
la loro intersezione aiutandoti con la rappresentazione grafica.
63 Considerando i 3 insiemi S={a ,b ,c ,e ,f ,s ,t }, T ={a,c , g , h ,l ,s} e U={b ,c ,d.g ,s ,t } , determina
l'insieme intersezione dando sia la rappresentazione grafica sia quella tabulare.
► 5. Insieme differenza
Consideriamo gli insiemi A e B formati rispettivamente dalle lettere dell'alfabeto italiano e dalle consonanti
dell'alfabeto italiano cioè: A={a ,b ,c ,d ,e , f , g , h , i , l , m ,n , o , p , q ,r ,s , t , u , v ,z } e
B={b ,c ,d ,f , g , h ,l ,m , n , p , q , r ,s , t ,v ,z } , le lettere "a, e, i, o, u" che compaiono nell'insieme A ma non
in B formano un nuovo insieme chiamato insieme differenza.
DEFINIZIONE. Dati due insiemi A e B, si dice insieme differenza l’insieme C, composto da tutti gli
elementi di A che non appartengono a B. In simboli: C =A−B che si legge "A differenza B".
Mediante proprietà caratteristica si scrive: C=A−B={x∣ x ∈Ae x ∉B}
INSIEMI 15
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Esempio
Siano D={1,3 ,5} e P ={0,2 ,4} i due insiemi sono disgiunti P∩D=∅ allora
D−P ={1,3 ,5}=D
P−D ={0,2 ,4}=P
Esempio
Siano }
INSIEMI 16
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64 Dati gli insiemi E={x / x è una lettera della parola “cartellone”}e F={x / x è una lettera della parola
“martello”} determina E-F e F-E.
65 Dato l'insieme A={3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 12, 32} e il suo sottoinsieme B dei multipli di 3, determina gli
insiemi A-B e B-A.
66 Dato l'insieme X ={x ∈N∣ 10≤ x≤100} e Y ={y ∈N∣10 y100} determina X −Y e Y − X .
► 6. Insieme complementare
DEFINIZIONE. Dato un insieme A, uno dei possibili insiemi che contengono A come sottoinsieme si dice
insieme universo o insieme ambiente.
Sia W={sabato, domenica} l'insieme dei giorni della settimana che non finiscono per dì. L'insieme W può
essere considerato come sottoinsieme dell’insieme G formato da tutti i giorni della settimana G={lunedì,
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica}. L’insieme degli elementi di G che non
appartengono a W forma un insieme che chiameremo complementare di W rispetto a G, l’insieme G invece
si dice in questo caso insieme universo. Ad esempio nella rappresentazione caratteristica
A={x ∈N∣ x ≤100} N è l'insieme universo di A.
DEFINIZIONE. Dato l’insieme A e scelto U come suo insieme universo, l'insieme degli elementi di U che
non appartengono ad A si dice insieme complementare di A rispetto a U. In simboli: A oppure AU
oppure C U A
INSIEMI 17
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► 7. Leggi di De Morgan
Dati due insiemi A e B ci sono alcune proprietà, dette leggi di De Morgan, che semplificano lo svolgimento
di alcune operazioni:
1. A∩B= A ∪ B Prima legge di De Morgan
2. A∪B= A ∩ B Seconda legge di De Morgan
Dimostriamo la prima legge di De Morgan utilizzando i diagrammi di Eulero-Venn
71 Dati gli insiemi C e D tali che C⊂D completa le seguenti relazioni aiutandoti con la
rappresentazione grafica
a) D−C = … ... c) C ∩D = … … e) C−D = … …
b) D∩C = … … d) C∪C = … … f) C ∩C = … ...
72 Quale delle seguenti scritture corrisponde a X ∩Y :
a. X ∪Y b. X ∩Y c. X ∪Y d. X ∪Y
DEFINIZIONE. Un insieme di due elementi a e b presi in un certo ordine si dice coppia ordinata. Se il
primo elemento della coppia è a ed il secondo è b si scrive: (a, b).
DEFINIZIONE. Dati due insiemi A e B non vuoti, l’insieme formato da tutte le coppie ordinate tali che il
primo elemento appartiene ad A e il secondo a B, si chiama prodotto cartesiano di A per B. In simboli:
A×B che si legge “A per B” oppure “A prodotto cartesiano con B” o ancora “A cartesiano B”.
INSIEMI 18
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Esempi
Sia A={a ,b} e B={1,2 ,3}, il prodotto cartesiano A×B è dato dalle seguenti coppie ordinate:
A×B={a ; 1,a ; 2,a ; 3 ,b ;1 ,b ; 2,b ; 3} mentre il prodotto cartesiano B× A è dato dalle
seguenti coppie ordinate: B× A={1 ;a ,2 ; a,3 ; a ,1 ; b , 2 ; b ,3 ; b} .
Si può notare che A×B≠B×A .
Diagramma cartesiano
Si tracciano due semirette una orizzontale e l’altra verticale,
orientate, perpendicolari, con l’origine in comune. Si
riportano gli elementi del primo insieme sulla semiretta
orizzontale e quelli del secondo su quella verticale. Tali
semirette vengono chiamate assi cartesiani. Si tracciano
prima le parallele all’asse verticale dai punti sull’asse
orizzontale che rappresentano gli elementi del primo
insieme, poi le parallele all’asse orizzontale dai punti
sull’asse verticale; i punti di intersezione rappresentano le
coppie ordinate del prodotto cartesiano.
INSIEMI 19
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Diagramma ad albero
È un grafico formato da un nodo iniziale dal quale
si ripartono alcuni rami che a loro volta possono
ramificarsi e così via fino a che nello schema
figurano tutte le possibili situazioni.
Si può raggiungere un particolare nodo solo
muovendosi lungo i rami ed il percorso che
collega due nodi qualsiasi deve essere unico.
La rappresentazione mediante diagramma ad
albero è vantaggiosa nel caso si voglia fare il
prodotto cartesiano tra più insiemi.
Esempio
Una compagnia aerea deve organizzare delle rotte aeree per collegare fra loro alcune città effettuando
uno scalo in un’altra città. Sia P={Brindisi , Bari ,Palermo} l’insieme delle città di partenza,
S={Roma ,Milano} l’insieme delle città di scalo e A={Parigi ,Berlino ,Londra } l’insieme delle
città di arrivo. Per conoscere tutte le possibili rotte aeree dobbiamo determinare il prodotto cartesiano
tra i 3 insiemi P×S× A . Rappresentiamo P×S× A tramite un diagramma ad albero:
74 Quanti sono gli elementi del prodotto cartesiano A×B , dove A ha 6 elementi, B ne ha 3:
[A] 9 [B] 18 [C] 6 [D] Non si può sapere
75 Sapendo che E×F ={ x ; x , x ; y , x ; z , y ; x , y ; y , y ; z } indica gli elementi di E e di F:
E={} F={}
76 Se A×B ha 5 elementi, da quanti elementi possono essere costituiti A e B?
[A] 1; 5 [B] 3; 2 [C] 6; 1 [D] 2; 3
77 Dati gli insiemi A={3,5,6} e B={−2,1} costruisci il diagramma cartesiano di A×B ed
elencane gli elementi .
INSIEMI 20
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Per risolvere il problema rappresentiamo con diagrammi di Eulero-Venn la situazione; indichiamo con B
l’insieme dei bambini recatisi al luna park, con G l’insieme di quelli che sono stati sulla giostra e con T
l’insieme di quelli che hanno provato il tiro a segno. Sappiamo che
Card G=7 ; Card G∩T =3 ; Card G−T =4 ; Card B−G∪T =2
Completa la rappresentazione segnando i bambini con dei puntini i bambini e rispondi al quesito.
INSIEMI 21
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Problema 3
Alla palestra Anni Verdi, il giovedì, si tengono due allenamenti di pallavolo e calcio dalle 17.00 alle 18.30.
Frequentano il corso di pallavolo 15 persone e sono 28 quelli che frequentano l’allenamento di calcio.
Quante persone frequentano pallavolo o calcio in questo orario?
Dati:
P ={iscritti a pallavolo}; C ={iscritti a calcio}; Card P =15 ; Card C =28
Obiettivo:
Il problema chiede di determinare la cardinalità di P∪C
Soluzione:
Osserviamo che non ci sono persone che frequentano sia l’uno che l’altro sport essendo gli allenamenti nello
stesso orario; gli insiemi P e C sono disgiunti: P∩C =∅ . Quindi:
Card P∪C=Card P Card C=1528=43 .
Problema 4
Alla palestra Anni Verdi, il lunedì si tengono allenamenti di pallavolo, dalle 17.00 alle 18.30 , e allenamenti
di calcio, dalle 19.00 alle 20.30 l’allenamento di calcio. Quelli che frequentano la pallavolo sono 15, quelli
che frequentano il calcio sono 28, però ce ne sono 7 di loro che fanno entrambi gli allenamenti. Quanti sono
gli sportivi che si allenano il lunedì?
Dati:
P={iscritti a pallavolo}; C={iscritti a calcio}
Card P =15; Card C= 28; Card P ∩C =7
Obiettivo:
Il problema chiede di determinare la cardinalità di P∪C
Soluzione:
Card P∪C=Card P Card C−Card P∩C=1528−7=36 .
Generalizzando possiamo affermare che dati due insiemi finiti A e B la cardinalità dell’insieme A∩B è
data dalla seguente formula: Card A∪B=Card ACard B−Card A∩B .
Problema 5
A scuola si sono aperti i corsi di lingue. Della classe di Piero, che è composta da 28 ragazzi, 17 frequentano
il corso di inglese, 12 quello di francese, 5 di loro frequentano sia il corso di inglese, sia quello di francese.
Quanti sono i ragazzi della classe di Piero che non frequentano
alcun corso di lingue?
Rappresentiamo la situazione con un diagramma di Eulero-Venn.
L'insieme universo è costituito dai 28 ragazzi che compongono la
classe. I ragazzi che frequentano almeno un corso NON sono
17+12=29, perché ce ne sono 5 che frequentano entrambi i corsi e
vengono conteggiati due volte. Quindi i ragazzi che frequentano
almeno un corso sono 17+12-5=24. Di conseguenza quelli che
non frequentano nessun corso sono 28-24=4.
Problema 6
Il professore di matematica di Piero è piuttosto severo; nella sua classe, di 28 alunni, ha messo solo 6
sufficienze allo scritto e solo 8 all'orale. I ragazzi che sono risultati insufficienti sia allo scritto sia all'orale
sono stati 18. Quanti sono i ragazzi che hanno avuto una votazione sufficiente sia allo scritto che all'orale?
Rappresentiamo la situazione con un diagramma di Eulero-Venn.
C è l'insieme degli alunni della classe di Piero, è costituito da 28
elementi. S è l'insieme dei ragazzi sufficienti allo scritto, è costituito
da 6 alunni. O è l'insieme dei ragazzi che sono sufficienti all'orale, è
costituito da 8 elementi.
Gli elementi di S∪O sono 18, cioè i ragazzi che non sono
sufficienti né allo scritto, né all'orale.
L'insieme S∪O è quindi costituito da 28-18=10 elementi.
Ricordiamo che Card S∪O=Card SCard O−Card S∩O ,
pertanto Card S∩O=Card S Card O−Card S∪O =68−10= 4 .
In conclusione i ragazzi sufficienti allo scritto e all'orale sono 4.
INSIEMI 22
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Problema 7
La scuola “Step” organizza corsi di Salsa, Hip Hop e Break Dance. Gli iscritti ai corsi sono in tutto 98:
• 6 frequentano tutti e tre i corsi,
• 37 frequentano il corso di Salsa,
• 15 solo i corsi di Salsa e di Hip Hop,
• 7 solo i corsi Salsa e Break Dance,
• 9 almeno Hip Hop e Break Dance.
• 28 Salsa o Break Dance ma non Hip Hop.
Quanti praticano solo Hip Hop?
Rappresentiamo la situazione con un diagramma
di Eulero-Venn.
S è l'insieme degli iscritti al corso di Salsa, B
l'insieme degli iscritti al corso di Break Dance, H
l'insieme degli iscritti al corso di Hip Hop.
• S∩ B∩H =6 .
• Quelli che frequentano solo il corso di
salsa sono 37-15-6-7=9.
• Poiché 9 frequentano almeno Hip Hop e
Break Dance, tenendo conto che 6
frequentano tutti e tre i corsi rimangono
3 che frequentano Hip Hop e Break Dance solamente.
• Quelli che frequentano Salsa o Break Dance ma non Hip Hop sono 28, cioè significa che
Card S ∪B−H =28 , da cui risulta che quelli che frequentano solo Break Dance sono 12.
• Quelli che praticano solo Hip Hop sono quindi 98-9-7-12-15-6-3=46.
78 Individua tutti i possibili sottoinsiemi propri formati da tre elementi dell’insieme C={a ,e ,i , o ,u }
79 In base alla figura rispondi alle domande:
a) L'insieme E ha 5 elementi [V] [F]
b) 2∈E [V] [F]
c) 3∉G [V] [F]
d) F ⊂G [V] [F]
e) F ⊂E [V] [F]
f) ∅⊆G [V] [F]
g) Card E =8 [V] [F]
h) 10∈E [V] [F]
i) F ∩E=F [V] [F]
j) F ∪G =E [V] [F]
k) E−F −G={1,4} [V] [F]
80 Dato l’insieme A={0; 1; 5; 6; 9} stabilisci quali dei seguenti sono o no suoi sottoinsiemi, completando
con gli opportuni simboli le scritture a fianco indicate.
• B={1;5;6} B ......... A
• C={0;1;3;5} C ......... A
• D={ } D ......... A
• E={0} E ......... A
• F={5;6;7} F ......... A
• G={6;0;1;5;9} G......... A
81 Siano dati i seguenti insiemi
C={x∣ x è una lettera della parola REMARE}, D={x∣ x è una lettera della parola VOLARE},
E ={x∣ x è una lettera della parola AMARE}, indica quali delle seguenti relazioni sono vere:
[A] D⊆C [B] D⊄E [C] C=E [D] E⊇C
INSIEMI 23
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INSIEMI 24
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93 Dimostra la proprietà distributiva dell’intersezione rispetto l’unione annerendo gli spazi opportuni.
94 Dimostra la proprietà distributiva dell’unione rispetto l'intersezione annerendo gli spazi opportuni e
inserendo le formule opportune.
INSIEMI 25
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103 Dato A = {x|x è un numero naturale, x è pari e x > 12} determina l'insieme complementare di A.
104 A={x/ x è divisore di 12}, B={x / x è divisore di 6}, C={x / x è divisore di 15}, determina
a) A∪ B b) A∪C c) A∪ B∪C d) A∩ B
e) B∩C f) A∩C g) A∩ B∩C h) A∩ B∪C
105 In base agli insiemi rappresentati con il diagramma di Eulero-Venn determina gli insiemi richiesti:
a) A∪ B
b) A∪B∪C
c) A∩ B
d) B∩C
e) A∩ B∩C
f) A∩ B∪C
g) A∪ B∩C
h) B∩C
i) A∪B −C
j) B∩C
k) C− A∩ B
l) A∪B −C
106 Quanti sono i sottoinsiemi dell'insieme che contiene come elemento l’insieme vuoto?
107 Dato l’insieme U ={x / x=2n1, n∈ℕ ,0n5}
a) rappresenta U in forma tabulare;
b) costruisci due sottoinsiemi propri A e B di U tali che A∩ B=∅ ;
c) determina A∪ B e A-B , dai il risultato con rappresentazione tabulare e mediante diagrammi di
Eulero-Venn.
108 Il club “Argento vivo” ha 2500 iscritti; nel mese di gennaio ha organizzato alcune manifestazioni
sportive alle quali hanno partecipato 850 degli iscritti e alcuni tornei di scacchi ai quali hanno partecipato in
780. 320 iscritti al club hanno potuto partecipare, grazie alla perfetta organizzazione, sia alle manifestazioni
sportive sia ai tornei di scacchi. Quanti soci del club non hanno partecipato a nessuna delle iniziative e quanti
invece hanno partecipato ad almeno una?
109 In una scuola di musica si tengono 4 corsi di cui quello di pianoforte è obbligatorio per tutti i 100
studenti iscritti, mentre quelli di violino, flauto e chitarra sono facoltativi. Per essere ammessi agli esami di
fine anno bisogna frequentare almeno un corso oltre a quello di pianoforte. Se gli alunni:
- che frequentano il corso di flauto sono 25 e non frequentano né quello di violino, né quello di chitarra;
- iscritti sia al corso di violino sia a quello di chitarra sono 20;
- che frequentano il corso di violino sono 46;
- che frequentano solo il corso di violino sono tanti quanti quelli che frequentano solo il corso di chitarra.
Quanti alunni non possono sostenere l’esame finale? (R:3)
Quale dei seguenti diagrammi di Venn può essere preso come modello della situazione?
110 I componenti di una compagnia teatrale sanno almeno cantare, ballare, recitare. Al termine di una
rappresentazione si sa che 12 hanno almeno ballato, 8 hanno almeno cantato e 16 hanno almeno recitato. La
versatilità dei componenti ha permesso che 5 abbiano almeno ballato e cantato, 3 abbiano almeno cantato e
recitato, 8 abbiano ballato e recitato, 2 ballerini hanno anche cantato e recitato. Quanti sono i componenti
della compagnia? [R: 22]
INSIEMI 26
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111 Da un’indagine condotta su consumatori adulti è risultato che 605 bevono almeno vino, 582 bevono
almeno latte, 348 bevono almeno birra, 140 bevono almeno vino e birra, 85 bevono almeno vino e latte, 56
bevono almeno latte e birra, 25 bevono tutte e tre le bevande mentre 71 non bevono alcuna delle bevande
citate.
a) Quante persone bevono una sola bevanda? [R:1048]
b) Quante bevono almeno una bevanda? [R: 1279]
c) Quante sono le persone intervistate? [R: 1350]
112 In una scuola di lingue sono iscritti 164 studenti; 80 seguono il corso di francese e 120 il corso di
tedesco. Quanti studenti seguono entrambi i corsi? Quanti studenti seguono solo il corso di tedesco? [R: 36;
84]
113 In una pizzeria, domenica sera, erano presenti 140 persone: 50 hanno mangiato pizza e calzone, 20
hanno mangiato solo calzone e 15 non hanno mangiato né pizza né calzone. Il pizzaiolo si chiede se può
conoscere in base alle precedenti informazioni, quante pizze ha preparato. Aiutalo a risolvere il suo problema
illustrando la situazione con un diagramma di Venn , assegnando a ciascun insieme la sua cardinalità.
114 In un paese di 3200 abitanti arrivano due quotidiani: il primo è letto da 850 persone, il secondo da 780.
Poiché 320 persone leggono entrambi i quotidiani, quante persone non leggono alcun quotidiano e quante
almeno uno?
115 Nella classe di Asdrubale ci sono 37 allievi. Tutti si sono iscritti ad almeno una delle due attività
extracurriculari (musica e pallavolo). Alla fine 15 fanno musica e 28 fanno pallavolo.
Quanti allievi, frequentando entrambe le attività, hanno la necessità di programmare gli orari per evitare
sovrapposizioni? (Test di ammissione a architettura 2008)
[A] 13 [B] 9 [C] 16 [D] 22 [E] 6
116 In un'aula scolastica, durante la ricreazione, 14 studenti stanno seduti, 8 mangiano la pizza. Con questi
dati si può concludere con certezza che il numero totale N degli studenti è:
(Test di ammissione a medicina 2008)
[A] N > 14 [B] N < 14 [C] N > 22 [D]N = 22 [E] N 14
INSIEMI 27
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4. RELAZIONI
► 1. Proposizioni e predicati
In matematica frasi come "19 è maggiore di 5" o “Giove ruota intorno alla Terra” sono considerate
proposizioni perché ad esse si può attribuire un preciso valore di verità, cioè si può stabilire se sono vere
oppure false: la prima è una proposizione vera, la seconda è falsa.
Non sono proposizioni in senso matematico “Cosa stai studiando?”, “domani pioverà!” , “x è un numero
primo”: infatti la prima non è un'affermazione ma pone una domanda, la seconda è una esclamazione e
quindi non possiamo stabilire se è vera o falsa; l’ultima contiene un elemento indeterminato e finché non si
fissa il valore da attribuire a x, non si può decidere se la frase che lo riguarda è vera o falsa.
Ogni proposizione è formata da un predicato (verbo) e dai suoi argomenti (cose o persone alle quali il
verbo si riferisce). Analizzando le proposizioni sopra enunciate si ha:
soggetto predicato Complemento
19 è maggiore di 5
Giove ruota attorno alla Terra
Il soggetto e il complemento sono gli argomenti ai quali il predicato si riferisce.
117 Completa la tabella come suggerito nella prima riga, individuando, per ciascuna proposizione, il
predicato e gli argomenti a cui esso si riferisce :
Proposizioni Predicato Argomenti
a) 7 è divisore di 14 essere divisore di 7 , 14
b) 11 è maggiore di 10 essere maggiore di ..... , .....
c) 5 è numero primo 5
d) Andrea frequenta la stessa palestra di Marco
e) Marta è moglie di Piero
f) Paolo è padre di Marco
In alcune proposizioni il predicato si riferisce a due argomenti (il soggetto e il complemento) in altre ad un
solo argomento: nella proposizione c), il predicato "essere numero primo" stabilisce semplicemente una
caratteristica del numero 5 senza porre alcuna connessione con un altro argomento.
► 2. Relazioni in un insieme
Il termine relazione entra molto spesso in frasi del linguaggio naturale, lo usiamo per esprimere un generico
legame tra due persone o tra due oggetti, anche senza specificarne la natura: "si è conclusa la relazione tra
Anna e Paolo", "l'allungamento di una sbarretta di ferro è in relazione con il calore fornito", "la frana del
terreno è in relazione con il disboscamento della zona e l'abusivismo edilizio", “domani consegnerò la
relazione di fisica”. Sono tutte espressioni che ci danno informazioni di un qualche collegamento tra gli
argomenti (persone, cose) ai quali il termine relazione si riferisce.
Dal punto di vista matematico diamo la seguente
DEFINIZIONE. Si dice relazione in un insieme A un predicato binario che lega due elementi dell'insieme.
Esempio
Nell'insieme A = {3,5,6,9,30} è introdotto il predicato binario "essere multiplo di"; con esso formiamo
le proposizioni vere scegliendo soggetto e complemento nell'insieme A:
6 è multiplo di 3; 9 è multiplo di 3; 30 è multiplo di 3; 30 è multiplo di 5;
30 è multiplo di 6; 3 è multiplo di 3; 5 è multiplo di 5; 6 è multiplo di 6;
9 è multiplo di 9; 30 è multiplo di 30.
Il predicato "essere multiplo" genera nell'insieme A una relazione matematica, esso tuttavia non è il
solo che permette di collegare tra loro due elementi di quell'insieme.
INSIEMI 28
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118 Nell'insieme A = {3,5,6,9,30} considera il predicato "essere minore di"; con questo puoi formare
proposizioni vere aventi come soggetto e come complemento due elementi di A. Scrivi le proposizioni vere
come suggerito nell'esempio:
p1: 9 è minore di 30 p2: ....................... p3: .......................
p4: ....................... p5: ....................... p6: …..................
…..................................................................................................................................
Se chiamiamo con ℜ il predicato binario che definisce la relazione introdotta nell'insieme, per indicare
sinteticamente che la proposizione avente come soggetto a, come complemento b ed ℜ come predicato,
scriviamo a ℜ b e diremo sinteticamente che a è in relazione con b.
Esempio 2
Con riferimento all’esempio 1 si ha:
A = {3,5,6,9,30} ℜ : "essere multiplo di"
allora scriviamo:
per qualunque a e b appartenenti ad A, a ℜ b se e solo se a è multiplo di b
in particolare:
30 ℜ 6 ; 9 ℜ 3 ; 30 ℜ 3 ; 6 ℜ 3 ; 30 ℜ 5 ; 3 ℜ 3 ; 5 ℜ 5 ; 6 ℜ 6 ; 9 ℜ 9 ; 30 ℜ 30
30 ℜ 5
Abbiamo così formato un insieme di coppie ordinate di elementi tra loro in relazione:
può anche essere indicata con (30;5).
DEFINIZIONE. Chiamiamo insieme della relazione (in simboli GR ) l' insieme delle coppie ordinate i cui
elementi sono gli argomenti del predicato binario, ossia sono in relazione tra di loro. Esso risulta essere un
sottoinsieme del prodotto cartesiano dell'insieme A con se stesso. Si rappresenta per proprietà caratteristica
nel seguente modo G R = {a , b∈ A× A/ a ℜ b } .
Traccia di soluzione:
per costruire l’insieme GR devo formare le coppie
ordinate ricordando che per qualunque a e b appartenenti
ad A, a ℜb se e solo se “a ha una sola lettera diversa
da b”, ad esempio prete ℜ prese .
Le altre coppie di parole in relazione sono: ……………… ……………… ……………... …............
…………… …………… ……………… ……………… ……………… ……………… …............
…………… …………… ……………… ……………… ……………… ……………… …............
120 Nell’insieme C={Como, Milano, Venezia, Parma, Brescia, Aosta, Torino, Genova, Imperia, Arezzo,
Firenze, Grosseto, Napoli, Campobasso, Catanzaro, Bologna, Vercelli, Salerno} è introdotta la relazione
ℜ : "essere nella stessa regione". Costruisci l’insieme GR.
121 Nell’insieme S={x / x è il nome di un giorno della settimana}è introdotta la relazione
ℜ : x ∈S , y ∈S , x ℜ y se e solo se “x ha lo stesso numero di sillabe di y”. Costruisci l’insieme GR.
122 Nell’insieme F={1, 3, 4, 6, 5, 9, 0, 2} è introdotta la relazione ℜ "essere consecutivi". Costruisci
l’insieme GR.
INSIEMI 29
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prodotto cartesiano.
DEFINIZIONE. Un grafo è un insieme di punti detti nodi e di archi che uniscono coppie di punti.
Abbiamo visto che con un predicato si possono formare alcune proposizioni aventi rispettivamente come
soggetto e come complemento elementi di un insieme: solo le proposizioni vere determinano la relazione tra
gli elementi di quell'insieme e generano coppie di elementi in relazione.
INSIEMI 30
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Esempio
Nel diagramma di Eulero-Venn dell'insieme A={3, 5, 6, 9, 30} rappresentiamo
la relazione R = “essere multiplo di “ collegando mediante una freccia gli
argomenti delle proposizione vere.
Come puoi osservare l'elemento 30 è collegato con una freccia all'elemento 6 in
quanto la proposizione: "30 è multiplo di 6" è vera, ma non all'elemento 9
poiché la proposizione: "30 è multiplo di 9" è falsa; inoltre la punta della freccia
è sul numero 6 in quanto complemento del predicato "essere multiplo"; infine su
ciascun elemento abbiamo messo un anello o cappio per indicare che ogni
elemento è in relazione con se stesso essendo vera per ogni elemento a
dell'insieme A la proposizione: "a è multiplo di a".
128 Completa la rappresentazione con frecce della relazione ℜ : x ∈A , y ∈ A , x ℜ y se e solo se “x è
concorde con y” nell'insieme A = {-1,+3,-7,+5,-2,+4,+10}.
Nel completare il disegno dell'esercizio precedente hai dovuto utilizzare una freccia
con due punte, infatti le proposizioni "+3 è concorde con +10" e "+10 è concorde
con +3" sono entrambe vere. Quando si ha questo caso si può omettere la punta della
freccia utilizzando un arco che collega gli argomenti del predicato.
Una relazione può essere rappresentata attraverso un grafo.
129 Nell’insieme A = {1,2,3,4,5,6,7,8,9} è introdotto il predicato R: “essere il
doppio “; costruisci l’insieme GR, rappresenta la relazione nei tre modi descritti
sopra: con un grafico cartesiano, con una matrice, con un grafo.
130 Sono assegnati i grafi di tre relazioni R1, R2, R3 introdotte in altrettanti insiemi A, B, C ; deduci da essi
131 Rappresenta nei tre modi che sono stati descritti (con un grafico cartesiano, con una matrice, con un
grafo) la relazione R: “essere nati nello stesso mese” introdotta nell’insieme C degli alunni della tua classe.
132 Nell’insieme H ={x ∈ℕ /21x 40} , x ℜ y se e solo se "la somma delle cifre di x è uguale
alla somma delle cifre di y". Costruisci GR e rappresenta la relazione con una matrice.
Scegli la risposta corretta:
133 Una relazione R introdotta in un insieme A determina:
[A] un sottoinsieme di A [B] l’insieme A× A [C] un insieme di coppie
[D] un grafico cartesiano [E] un sottoinsieme di A× A
134 La relazione R rappresentata nel grafico cartesiano, quale grafo ha?
INSIEMI 31
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a b c d e f
a 1 1 0 0 0 0
b 1 1 0 0 0 0
c 0 0 1 1 1 0
d 0 0 1 1 1 0
e 0 0 1 1 1 0
f 0 0 0 0 0 1
Problema 2
Hai a disposizione alcune tessere come quella di seguito disegnata e due simboli ♥e♠
con cui puoi riempire le sue caselle.
1) Quante tessere diverse puoi realizzare?
2) Si vuole colorare in modo diverso le tessere che hanno il carattere posto al centro uguale; quanti colori
occorrono?
Traccia della soluzione
Comincia a formare le tessere disegnando nelle caselle i due simboli stabiliti come nell'esempio
♥ ♠ ♥
♠ ♠ ♥
Considera l'insieme delle tessere disegnate e rappresenta con il grafo sagittale la relazione R: "avere il
carattere centrale uguale". Possiamo colorare dello stesso colore le tessere che non sono tra loro in relazione.
Occorrono quindi … … colori.
Problema 3
Il grafo sagittale rappresenta la relazione R: "essere padre" che sussiste tra i componenti maschi della
quanti zii ha?
INSIEMI 32
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Proprietà riflessiva
Esempio 4
Nell'insieme T = {7, 8, 12, 34, 100} è introdotta la relazione R: " essere divisore".
Completa le tre rappresentazioni:
Su ogni elemento del diagramma di Venn hai dovuto mettere il cappio poiché ogni elemento
dell’insieme è divisore di se stesso.
Nelle caselle della matrice che costituiscono la diagonale discendente compaiono degli 1 e nel grafico
cartesiano ci sono evidenziati gli incroci sulla diagonale ascendente dello schema.
DEFINIZIONE. Una relazione ℜ in un insieme A gode della proprietà riflessiva quando ogni
elemento è in relazione con se stesso, ossia per qualunque x dell’insieme A si ha x ℜ x .
Il caso 1 non rappresenta una relazione riflessiva in quanto il grafo mette in evidenza che non tutti gli
elementi sono in relazione con se stessi; così il grafico cartesiano del caso 3 ci permette di concludere che la
relazione tra gli elementi dell'insieme {1,2,3} non gode della proprietà riflessiva in quanto non è stata
evidenziata la coppia (1;1). Il caso 2, invece, ci segnala la proprietà riflessiva della relazione attraverso la
presenza degli uno nella diagonale discendente della matrice.
INSIEMI 33
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Proprietà antiriflessiva
Esempio 5
E' dato il grafo della relazione R: " essere più alto", introdotta nell'insieme
delle persone P = {Marco, Antonio, Carlo}; rappresenta la relazione con la
matrice e col grafico cartesiano.
Nel grafo non si può mettere il cappio su alcun elemento dell'insieme, nella
diagonale discendente della matrice non hai messo alcun 1, sulla diagonale
del grafico cartesiano non compare alcuna crocetta.
La proposizione "x è più alto di x" è sempre falsa qualunque sia l'elemento
considerato nell'insieme.
DEFINIZIONE. Una relazione R in un insieme A gode della proprietà antiriflessiva quando nessun
elemento è in relazione con se stesso, ossia per nessun elemento x di A si ha x ℜ x .
Proprietà simmetrica
Esempio 6
Nel grafo è rappresentata la relazione R: "essere concorde" nell'insieme
dei numeri A = {-1,+3,-7,+5,-2,+4,+10}; per collegare elementi in
relazione abbiamo usato archi poiché, ad esempio, le proposizioni "+3 è
concorde con +10" e "+10 è concorde con +3" sono entrambe vere.
DEFINIZIONE. Una relazione R introdotta in un insieme A gode della proprietà simmetrica quando
risultano vere le due proposizioni che si ottengono scambiando soggetto e predicato; ossia per qualunque
x e y appartenenti all’insieme A si ha x ℜ y e y ℜ x .
137 Riprendi la matrice e costruisci il grafico cartesiano della relazione R: "essere concorde" nell'insieme
dei numeri A = {-1,+3,-7,+5,-2,+4,+10}.
Cosa noti nella matrice?
Come sono disposte le crocette nel grafico cartesiano?
Avrai notato che tracciando la diagonale discendente nella matrice, essa viene divisa in due parti identiche:
piegando la matrice lungo la diagonale medesima ogni casella contenente 0 (zero) si sovrappone ad una
casella contenente 0 ed una casella contenente 1 (uno) va a ricoprirne una casella occupata da un 1. Diremo
quindi che gli 1 e gli 0 sono disposti in modo simmetrico rispetto alla diagonale discendente. In modo
analogo, nel grafico cartesiano: i punti che indicano elementi in relazione sono disposti simmetricamente
rispetto alla diagonale del grafico.
138 Riconosci le relazioni simmetriche:
Insieme relazione è simmetrica?
Città d'Italia appartenere alla stessa regione [SI] [NO]
Rette del piano essere perpendicolari [SI] [NO]
Solidi avere lo stesso volume [SI] [NO]
Fiumi d'Europa essere affluente [SI] [NO]
Numeri interi essere il quadrato di [SI] [NO]
Le relazioni degli ultimi due casi non godono della proprietà simmetrica. Infatti:
• la proposizione "La Mosella è un affluente del Reno" è vera, ma non lo è la proposizione che da essa
si ottiene scambiando il soggetto con il predicato;
• se un numero intero è il quadrato di un altro (ad esempio +25 è il quadrato di +5), non è vero che +5
è il quadrato di +25.
INSIEMI 34
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Proprietà antisimmetrica
Esempio
Il diagramma di Venn in figura rappresenta un insieme U e alcuni suoi sottoinsiemi.
Certamente nel completare il grafo non avrai usato archi: è evidente che le proposizioni "B è
sottoinsieme proprio di C" e "C è sottoinsieme proprio di B" non possono essere entrambe vere. Anzi,
la verità della prima implica necessariamente la falsità della seconda.
INSIEMI 35
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Il grafo 1 indica che la relazione non è antisimmetrica poiché, pur essendo b≠c si ha bRc e cRb (i due
elementi b e c sono collegati da un arco); le proposizioni vere che si possono formare dall'analisi del grafo 2
non rimangono vere se si scambia il soggetto con il complemento (nel grafo gli elementi sono collegati solo
con frecce): in esso è pertanto rappresentata una relazione antisimmetrica.
Proprietà transitiva
Esempio
Nel grafo sottostante è rappresentata una relazione R introdotta in un insieme T:
Dall'analisi della situazione rappresentata possiamo affermare che dalla verità di (aRb e bRc) segue la
verità di aRc.
Analizzando gli altri elementi e la relazione R, possiamo osservare che essendo vera (eRf e fRg) è
vera anche eRg; inoltre si ha che essendo vera (nRm e mRt) è vera anche nRt.
DEFINIZIONE. Una relazione ℜ introdotta in un insieme A gode della proprietà transitiva quando se
a ℜb e b ℜ c allora risulta anche a ℜ c , con a, b, c elementi qualsiasi dell'insieme A.
Dal grafo di una relazione transitiva puoi osservare che le terne di elementi in relazione costituiscono i
vertici di un triangolo; non è facile invece individuare la proprietà transitiva dalle altre rappresentazioni
grafiche.
141 Verifica se, nell'insieme N dei numeri naturali, la
relazione R: "avere lo stesso numero di cifre" gode
della proprietà transitiva.
Osserva che non è possibile rappresentare
completamente il grafo della relazione; tuttavia, in un
diagramma di Eulero-Venn, segniamo alcuni numeri
naturali che ci aiutino a raggiungere l'obiettivo:
INSIEMI 36
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INSIEMI 37
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151 La relazione R: "avere lo stesso numero di lati", introdotta nell'insieme dei poligoni del piano è
[A] solo riflessiva [B] riflessiva, simmetrica e transitiva
[C] antisimmetrica [D] non gode di nessuna proprietà
[E] non può essere considerata una relazione
152 Quale grafo a destra equivale alla matrice della relazione rappresentata a sinistra?
A B C
A 1 0 1
B 1 1 0
C 0 1 1
► 6. Relazioni di equivalenza
Esempio
Completa la tabella segnando le proprietà di cui gode ciascuna relazione indicata (Ri= riflessiva,
Si=simmetrica, Tr=transitiva).
relazione insieme
a) Avere lo stesso perimetro poligoni [Ri] [Si] [Tr]
b) Essere fratello di persone [Ri] [Si] [Tr]
c) Essere figlio di persone [Ri] [Si] [Tr]
d) Essere più alto di persone [Ri] [Si] [Tr]
e) Avere gli angoli rispettivamente congruenti triangoli [Ri] [Si] [Tr]
f) Iniziare con la stessa lettera parole [Ri] [Si] [Tr]
g) Giocare nella stessa squadra calciatori [Ri] [Si] [Tr]
h) a ,b ℜ x , y se e solo se a+b=x+y NxN [Ri] [Si] [Tr]
Svolgimento
La relazione a) gode delle tre proprietà riflessiva, simmetrica e transitiva; infatti
• "il poligono p ha lo stesso perimetro di se stesso" è vera per qualunque poligono (proprietà
Riflessiva);
• "il poligono p1 ha lo stesso perimetro del poligono p2" implica la verità della proposizione "il
poligono p2 ha lo stesso perimetro di p1", qualunque siano i due poligoni p1 e p2 (proprietà
Simmetrica);
• se "il poligono p1 ha lo stesso perimetro di p2” e “p2 ha lo stesso perimetro di p3" allora si ha anche
che "p1 ha lo stesso perimetro di p3", qualunque siano i poligoni p1, p2, p3 (proprietà Transitiva).
Verifica tu se anche le altre relazioni godono delle tre proprietà Riflessiva, Simmetrica, Transitiva, come
"essere fratello di", "avere gli angoli rispettivamente uguali", "iniziare con la stessa lettera".
DEFINIZIONE. Chiamiamo relazione d'equivalenza la relazione che gode delle tre proprietà riflessiva,
simmetrica e transitiva.
153 Completa la tabella seguente dopo aver riesaminato le relazioni considerate nelle varie attività che hai
affrontato:
relazione insieme è d'equivalenza?
a) essere multiplo numeri naturali [SI] [NO]
b) avere lo stesso numero di sillabe parole italiane [SI] [NO]
c) essere minore interi relativi [SI] [NO]
d) vincere squadre di calcio [SI] [NO]
e) avere lo stesso numero di angoli poligoni [SI] [NO]
f) essere il plurale parole italiane [SI] [NO]
g) essere il cubo numeri italiani [SI] [NO]
INSIEMI 38
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154 Analizza i seguenti grafi e individua quello che rappresenta una relazione d'equivalenza:
Traccia di soluzione:
Completa le proposizioni:
• Nel caso 1 non è rappresentata una relazione d'equivalenza perché ......................................
• Nel caso 2 la presenza del cappio su ciascun elemento indica che la relazione gode della
proprietà .................................., il fatto che coppie di elementi siano collegate da archi indica che
vale la proprietà ....................................., infine terne di elementi sono vertici di ..........................
e quindi la relazione gode della proprietà ........................... In
conclusione .......................................................
• La relazione del caso 3 non gode della proprietà ……………………….
pertanto ..................................................
• Nel caso 4 sussistono le proprietà ......................... e ..........................., ma non la proprietà ........
………........... pertanto la relazione ................................................
Esempio
Dato l'insieme B = {a, b, c, d, e, f, g, h} costruiamo alcuni suoi
sottoinsiemi seguendo le istruzioni:
ripeti
scegliamo a caso un elemento di B;
formiamo un sottoinsieme contenente l'elemento scelto e
tutti gli altri che con quello sono in relazione;
finché non abbiamo esaurito tutti gli elementi.
Svolgimento
• Scegliamo l’elemento a, formiamo il sottoinsieme avente
come elementi a, h, f che con a sono in relazione: B1 = {a, h, f}.
Gli elementi dell’insieme B non sono esauriti, quindi ripetiamo i passi scegliendo un elemento tra quelli
rimasti.
• Scegliamo g e formiamo il sottoinsieme B2 avente come elementi g e d,
l’unico che con esso è in relazione: B2 = {g, d}.
Gli elementi dell’insieme B non sono esauriti, quindi ripetiamo i passi
scegliendo un elemento tra quelli rimasti.
• Scegliamo c e formiamo il sottoinsieme B3 avente come elementi c, e, b
che con esso sono in relazione: B3 = {c, e, b}.
Abbiamo esaurito gli elementi dell’insieme assegnato.
Abbiamo così ottenuto tre sottoinsiemi dell’insieme B, che hanno queste particolari caratteristiche
• nessuno è vuoto,
• a due a due sono disgiunti,
• la loro unione è l'insieme B.
INSIEMI 39
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Premettiamo le definizioni:
DEFINIZIONE. Quando in un insieme A è stata introdotta una relazione d'equivalenza, si chiama classe
d'equivalenza ogni sottoinsieme di A contenente tutti e soli gli elementi tra loro in relazione. Si viene così
a determinare una partizione dell’insieme A in classi d’equivalenza ciascuna indicata racchiudendo in
parentesi quadrate un suo qualunque elemento.
Nel caso dell'esempio 10 si passa all'insieme quoziente B/R, rappresentato col seguente diagramma di
Eulero-Venn:
Ogni volta che si ha una relazione d'equivalenza R in un insieme A, possiamo stabilire la seguente
catena di passaggi :
insieme A → partizione P(A) → insieme quoziente A/R
155 Fissa l'attenzione sulla relazione R:" frequentare la stessa classe" introdotta nell'insieme S degli alunni
iscritti nella tua scuola.
Verifica che R è una relazione d'equivalenza. Costruisci le classi d'equivalenza. Quante ne hai potuto
formare? Come sono indicate nella realtà che vivi quotidianamente?Determina la partizione P(S) in classi
d'equivalenza e infine l’insieme quoziente S/R .
156 Considera i tre simboli: £, $, %; dopo aver formato tutte le possibili tessere di tre caselle segnate con
quei simboli, senza ripetizioni, introduci nell'insieme T delle tessere ottenute la relazione R: "avere uguale il
primo simbolo di sinistra"; verifica se è una relazione d’equivalenza; costruisci la partizione di P(T) in classi
d'equivalenza e forma l'insieme quoziente T/R.
Traccia di soluzione
Alcune tessere dell’insieme T sono:
£ $ %
% $ £
Ecc.
INSIEMI 40
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157 Studia in N la relazione R: "avere la stessa cifra delle unità". Verifica se è una relazione d'equivalenza,
costruisci l'insieme quoziente dopo aver risposto alle seguenti domande:
• Quanti numeri naturali sono tra loro equivalenti?
• Da quanti elementi è costituito l'insieme N/R?
• Qual è l'elemento che sceglieresti come rappresentante di ciascuna classe?
158 Considera la relazione R: "avere lo stesso resto nella divisione per due" introdotta nell'insieme N e
studiane le proprietà.
• E' una relazione d'equivalenza? Se la risposta è affermativa, costruisci l'insieme quoziente N/R.
• Quante classi d'equivalenza hai formato?
• Puoi sfruttare quanto ottenuto per enunciare le definizioni di numero pari e di numero dispari?
• Giustifica, in base allo svolgimento dell'esercizio, l'affermazione: "L'insieme dei numeri pari è il
complementare in N dell'insieme dei numeri dispari"?
159 Considera l’insieme A={x ∈ℕ/1x 20} e i suoi sottoinsiemi
A1 = {1, 5, 9, 13, 17}; A2 = {2, 6,10, 14, 18}; A3 = {3, 7, 11, 15, 19}; A4 = {4, 8, 12, 16, 20}
1. Rappresenta gli insiemi con un diagramma di Eulero-Venn.
2. Si può affermare che quei sottoinsiemi determinano una partizione dell’insieme A?
3. È vero che a ciascuno dei suddetti sottoinsiemi appartengono i numeri di A aventi lo stesso resto
nella divisione per 4?
4. Quei sottoinsiemi sono dunque classi d’equivalenza? Qual è il predicato della relazione che le
determina?
160 Nell’insieme N dei numeri naturali stabilisci se è d’equivalenza la relazione R: “x R y se e solo se x ha
le stesse cifre di y”.
161 Nell’insieme C degli alunni della tua classe verifica se la relazione R: “x R y se e solo se il cognome di
x ha la stessa lettera iniziale del cognome di y” è d’equivalenza; determina in caso affermativo la partizione
dell’insieme C e l’insieme quoziente C/R.
Riguardando le varie relazioni introdotte sin qui, possiamo stabilire che esistono relazioni d’ordine di vario
tipo, schematizzate nel seguente diagramma:
Attraverso alcuni esempi, vogliamo chiarire le differenze tra i diversi tipi; a questo scopo introduciamo la
DEFINIZIONE. Data una relazione ℜ d’ordine in un insieme A, due elementi distinti x e y sono
confrontabili se rispetto ad ℜ se si ha x ℜ y oppure y ℜ x .
INSIEMI 41
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Esempio
In base al diagramma il diagramma di Eulero-Venn di seguito riportato introduciamo nell’insieme
S = {U, A, B, C, D, E, F}la relazione R: "essere sottoinsieme di".
Ricordiamo che, dati due insiemi X e Y, X è sottoinsieme di Y quando ogni elemento di X appartiene a Y ; in
simboli X ⊆Y e si legge X è contenuto in Y o X è uguale a Y.
Vogliamo studiare le proprietà della relazione R.
1. Poiché ogni insieme è sottoinsieme di se stesso, possiamo dire che R è riflessiva.
2. Se X ⊆Y e X ≠Y allora Y ⊄ X ; allora R è una relazione antisimmetrica.
3. Se X ⊆Y e Y ⊆Z allora X ⊆Z ; allora R è una relazione transitiva.
Per il nostro esempio la relazione è così rappresentabile:
Da ogni rappresentazione si evidenziano le proprietà suddette. Inoltre si mette chiaramente in evidenza che
esistono almeno due elementi dell’insieme S che non sono in alcun modo in relazione: ad esempio A⊄D
e D⊄A , ossia A e D non sono confrontabili.
Una relazione di questo tipo si dice relazione d’ordine parziale (si dice parziale perché almeno due
elementi non sono confrontabili), in senso largo (perché la relazione gode anche della proprietà riflessiva).
Una relazione di questo tipo si dice relazione d’ordine parziale (esistono almeno due elementi che non
sono confrontabili), in senso stretto (la relazione gode della proprietà antiriflessiva).
INSIEMI 42
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in senso largo:
RELAZIONE D'ORDINE PARZIALE proprietà riflessiva
proprietà Esistono almeno due
antisimmetrica elementi non confrontabili in senso stretto:
transitiva
proprietà antiriflessiva
163 Nell’insieme M = {1,8,3,4,10,2,7,0,5,9,6} viene introdotta la relazione R così definita: “xRy se e solo
se y –x appartiene a N”.
Costruisci il grafo della relazione, completando il diagramma di Eulero-Venn
e la matrice della relazione:
Guardando le rappresentazioni, rispondi alle domande:
1 8 3 4 5 6
1 1
8
La relazione è riflessiva?
La relazione è antisimmetrica?
7 1 0
0 1 La relazione è transitiva?
Una relazione di questo tipo si dice relazione d’ordine totale (due qualsiasi elementi si possono mettere in
relazione, cioè sono confrontabili), in senso largo (la relazione gode della proprietà riflessiva).
INSIEMI 43
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Una relazione di questo tipo si dice relazione d’ordine totale (due qualsiasi elementi sono confrontabili),
in senso stretto (la relazione gode della proprietà antiriflessiva).
in senso largo:
RELAZIONE D'ORDINE TOTALE proprietà riflessiva
proprietà Due elementi qualsiasi
antisimmetrica sono sempre confrontabili in senso stretto:
transitiva
proprietà antiriflessiva
165 Verifica che la relazione R: “essere divisore” introdotta nell’insieme J = {3, 6, 10, 15, 21} è una
relazione d’ordine parziale in senso largo.
166 Perché la relazione R assegnata con il grafico cartesiano riportato a lato,
pur essendo una relazione d’ordine non può essere classificata in nessuna delle
tipologie studiate? Dai una breve motivazione indicando quali proprietà non
sono soddisfatte dalla relazione rappresentata.
167 Nell’insieme S = {£, $, &, !, ?} è definita una relazione R il cui Insieme
Grafo è :
GR = {(£, £) ; ($, $) ; (&, &) ; (?, ?) ; (!, !) ; (£, &) ; ($, &) ; (!, ?)}
R è una relazione d’ordine? Di quale tipo?
168 Nell’insieme degli studenti della tua classe determina le proprietà della relazione R: “xRy se e solo se
l’altezza di x non supera l’altezza di y”. È una relazione d’ordine? Di quale tipo?
169 Nell’insieme A = {12, 4, 2, 8, 3, 21, 5, 60} la relazione R: “essere divisibile”
[A] non è una relazione d’ordine
[B] è antiriflessiva
[C] è d’ordine totale
[D] è d’ordine parziale in senso largo
[E] è d’ordine parziale in senso stretto
170 Nell’insieme N–{0} la relazione “essere divisibile” è d’ordine totale in senso largo?
171 Nell’insieme M={a,b,c,m,n,h} la relazione di cui è assegnato il grafo è:
[A] d’equivalenza
[B] non transitiva
[C] d’ordine parziale in senso stretto
[D] d’ordine totale in senso stretto
[E] d’ordine totale in senso largo
172 Rappresenta nelle tre modalità studiate una relazione che sia solo
simmetrica; ripeti le rappresentazioni per una relazione che sia almeno
simmetrica. Quale significato hanno le due richieste formulate sopra?
INSIEMI 44
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174 L’insieme GR di una relazione introdotta nell’insieme A = {a, b, c, d, e} è GR = {(a,a) ; (a,b) ; (b,b) ;
(d,d) ; (c,d) ; (d,e) ; (e,e) }; quale delle seguenti affermazioni è vera
[A] R è una relazione antiriflessiva
[B] R è una relazione solo antisimmetrica
[C] R è una relazione riflessiva
[D] R è una relazione transitiva e antisimmetrica
175 Verifica se la relazione R assegnata con la matrice rappresentata sotto è d’equivalenza, in caso positivo
determina la partizione dell’insieme A = {□, ◊, ∞,∇} e l’insieme quoziente A/R.
□ ◊ ∞ ∇
□ 1 1 0 0
◊ 1 1 0 0
∞ 0 0 1 1
∇ 0 0 1 1
176 La relazione R : ”essere vicini di banco” inserita nell’insieme degli alunni della tua classe è una
relazione d’equivalenza? È una relazione d’ordine?
177 I tre sottoinsiemi A1 = { 36, 135, 432}; A2 = {65}; A3 = {66, 3522, 93, 435} dell’insieme
A = {36, 65, 66, 93, 135, 432, 435, 3522 }costituiscono una partizione dell’insieme A? Sapresti trovare una
caratteristica per gli elementi di ciascun sottoinsieme? A1, A2, A3 sono classi d’equivalenza?
178 Nell’insieme N la relazione R: ” x R y se e solo se x⋅y è un numero dispari” è d’equivalenza?
179 La relazione R : ”x R y se e solo se x sta nella stessa nazione di y” nell’insieme
K = {Parigi, Madrid, Milano, Siviglia, Bari, Granata, Venezia, Lione}
è d’equivalenza? Costruisci A/R.
180 In un torneo di pallavolo gareggiano quattro squadre A, B, C, D; rappresenta con un grafo a frecce le
seguenti informazioni, relative alle prime tre giornate:
• I° giorno: A vince contro B; C vince contro D
• II° giorno: D vince contro A; B vince contro C
• III° giorno: A vince contro C; B vince contro D
Il quarto giorno si gioca la semifinale tra le prime due classificate e le altre due.
Se per ogni vittoria si ottiene un punteggio di 10 punti e per ogni sconfitta un punteggio di 2 punti, quale
squadra gioca la semifinale con B?
Il torneo è vinto dalla squadra C.
Rappresenta con un grafo a frecce la situazione della semifinale e quella della finale. È unica la risposta a
quest’ultimo quesito?
181 Associa a ciascun grafo la corretta relazione d’ordine:
a) d’ordine totale largo; b) d’ordine totale stretto; c) d’ordine parziale largo
INSIEMI 45
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INSIEMI 46
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Infatti se (m,n)R(p,q) e (p,q)R(s,t) si ha m+q = n+p e p+t = q+s; sommando membro a membro le precedenti
uguaglianze si ottiene m+q + p+t = n+p + q+s che può anche essere scritta
(m+t)+(q+p)=(n+s)+(q+p) per le proprietà commutativa e associativa dell'addizione in N. Confrontando i
membri dell'uguaglianza si deduce che m+t = n+s, e quest'ultima assicura la verità dell'affermazione
(m,n)R(s,t).
Riferendoti all'esercizio svolto sopra hai potuto stabilire che (5,4)R(10,9) e (10,9)R(1,0) poiché 5+9=4+10 e
10+0=9+1; procediamo come nel ragionamento precedente e sommiamo membro a membro le due
uguaglianze; otteniamo 5+9+10+0 = 4+10+9+1, uguaglianza che si può anche scrivere (5+0)+(9+10) =
(4+1)+(10+9), da cui 5+0=4+1 che assicura la verità di (5,4)R(1,0): nel grafo della relazione compaiono
triangoli aventi come vertici coppie in relazione.
Conclusione 1
La relazione R così introdotta nell'insieme delle coppie ordinate di numeri naturali è una relazione
d'equivalenza che determina una partizione in classi d'equivalenza dell'insieme NxN.
Analizzando con attenzione P(NxN),
possiamo determinare quale coppia ci
conviene assumere come rappresentante di
ciascuna classe d'equivalenza.
Si può osservare che
• coppie formate da elementi uguali
appartengono alla stessa classe
d'equivalenza che può quindi
essere rappresentata dalla coppia
(0,0);
• la coppia (m,n) con m > n è
equivalente alla coppia (m-n,0)
essendo m+0 = n+m-n; pertanto la classe d'equivalenza della coppia (m,n) può essere rappresentata
dalla coppia (m-n,0);
• la coppia (m,n) con m < n è equivalente alla coppia (0, n-m) essendo m+n-m = n+0; pertanto la
classe d'equivalenza della coppia (m,n) è rappresentata dalla coppia (0,n-m).
184 Determina la coppia avente un elemento nullo, equivalente a
(31,17) … … … … (6,9) … … … … (5,1) … … … …
Conclusione 2
Ciascuna classe d'equivalenza può essere rappresentata da una coppia di numeri naturali avente
almeno un elemento nullo.
L'insieme quoziente (NxN)/R è pertanto:
DEFINIZIONI
Si chiama numero intero relativo ogni classe d'equivalenza ottenuta introducendo in NxN la relazione
(m,n) R (p,q) se e solo se m+q = n+p.
Si chiama forma canonica del numero intero relativo la coppia scelta come rappresentante della classe
d'equivalenza.
Possiamo ad esempio dire che la classe [(3,7)] è un numero intero relativo di forma canonica (0,4).
INSIEMI 47
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DEFINIZIONI
Si chiama numero intero positivo la classe d'equivalenza [(n,0)] e si indica con il simbolo +n.
Si chiama numero intero negativo la classe d'equivalenza [(0,n)] e si indica con il simbolo -n
Si chiama zero la classe d'equivalenza [(0,0)] e si indica con 0
Si chiama valore assoluto del numero intero relativo il numero naturale diverso da zero che compare
nella sua forma canonica.
DEFINIZIONE. L'insieme (NxN)/R è chiamato insieme dei numeri interi relativi e indicato con il
simbolo ℤ .
Osservazioni
• L'insieme dei numeri interi relativi viene semplicemente chiamato insieme dei numeri interi.
• Esso contiene tre sottoinsiemi Z+ = {x / x è intero positivo}, Z- = {x / x è intero negativo}, e
l'insieme il cui unico elemento è lo zero {0}. Scriviamo quindi Z = Z+ U Z- U {0} e
rappresentiamo con diagramma di Eulero-Venn:
• Quando si debbano considerare solamente gli interi positivi e negativi si usa il simbolo Z0 col quale
si indica che l'insieme dei numeri interi relativi è stato privato dello zero:
Z0 = Z+ U Z- = Z - {0}
INSIEMI 48
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Esempio
Segna se Vero o Falso e dai la motivazione di quanto affermi:
coppie V F motivazione
(3,5) R (15,25)
(3,9) R (1,3)
(8,9) R (7,8)
(0,6) R (0,1)
Conclusione 3
Si può concludere che la relazione R introdotta nell'insieme ℕ×ℕ0 è una relazione d'equivalenza
che determina una partizione in classi d'equivalenza dell'insieme ℕ×ℕ0 .
INSIEMI 49
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Conclusione 4
Tutte le coppie appartenenti ad una classe d’equivalenza risultano associate ad una stessa frazione;
scegliamo dunque come rappresentante di ciascuna classe la frazione ridotta ai minimi termini.
DEFINIZIONI
Si chiama insieme dei numeri razionali assoluti l’insieme quoziente ℕ×ℕ0 / R ; si indica con il
simbolo QA.
Si chiama numero razionale assoluto ogni classe d'equivalenza ottenuta introducendo in NxN0 la
relazione R: (m,n) R (p,q) se e solo se m·q = n·p ; esso viene rappresentato da una frazione ridotta ai
minimi termini.
Quanto abbiamo detto ci permette di passare dall'insieme delle frazioni ad un insieme di numeri che, benché
scritti con il simbolo m/n, lo stesso usato per rappresentare una parte di una grandezza, hanno un significato
completamente diverso dalla frazione. D’altra parte, hai già visto nella secondaria di primo grado che al
simbolo m/n si può attribuire il significato di quoziente della divisione tra il numeratore e il denominatore e
che i numeri razionali sono tutti quelli che si possono scrivere sotto forma di frazione.
189 Completa la tabella:
coppie appartengono alla stessa rappresentante rappresentano lo simbolo del
classe d'equivalenza? della classe stesso numero numero razionale
razionale?
(1,2); (3,6) SI 1 SI 1
[ ]
2 2
(2,7); (4,49)
(8,5); (40,25)
(60,12); (5,0)
(20,2); (10,1)
(8,5)R(40,25)
(60,12)R(10,2)
(2,3)R (12,18)
Conclusione 5
Se introduciamo la stessa relazione R nell’insieme ZxZ0, possiamo ottenere le seguenti definizioni:
INSIEMI 50
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DEFINIZIONI
Si chiama insieme dei numeri razionali relativi l’insieme quoziente (ZxZ0)/R ; esso si indica con il
simbolo Q.
Si chiama numero razionale relativo ogni classe d'equivalenza ottenuta introducendo in ZxZ0 la relazione
R: (m,n) R (p,q) se e solo se m·q = n·p ; esso viene rappresentato da una frazione ridotta ai minimi termini
dotata di segno.
Osservazioni
• L'insieme dei numeri razionali relativi viene più semplicemente chiamato insieme dei numeri
razionali.
• Esso contiene tre sottoinsiemi particolari Q+ = {x / x è razionale positivo},
Q- = {x | x è razionale negativo}, e l'insieme il cui unico elemento è lo zero {0}. Scriviamo quindi
Q = Q+ U Q- U {0} e rappresentiamo con diagramma di Eulero-Venn:
• Quando si devono considerare solamente i razionali positivi e negativi, zero escluso, si usa il
simbolo Q0 col quale si indica appunto l'insieme dei numeri razionali relativi privato dello zero:
Q0 = Q+ U Q- = Q - {0}
INSIEMI 51
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Osserviamo innanzitutto che nella divisione intera per n il resto si ottiene con l’operazione mod e si ha come
resto 0, 1, 2, ………. n-1 cioè n resti;
• La relazione è riflessiva, infatti per qualunque mÎ N si ha mRm.
• La relazione è simmetrica, infatti per qualunque p e q dell’insieme N se pRq allora qRp.
Precisamente, se pRq significa che p mod n = q mod n e per la proprietà simmetrica dell’uguaglianza
possiamo scrivere q mod n = p mod n, uguaglianza che assicura la validità della relazione tra q e p.
• La relazione è transitiva: se pRq e qRs allora pRs , per qualunque terna di naturali.
Infatti se pRq significa p mod n = q mod n e se qRs significa che q mod n = s mod n; per la proprietà
transitiva dell’uguaglianza si ha p mod n = s mod n, uguaglianza che assicura la validità della
relazione tra p e s.
Conclusione 6
La relazione R: "avere lo stesso resto nella divisione
intera per n", introdotta nell’insieme dei numeri
naturali, è una relazione d’equivalenza e permette
quindi una partizione dell’insieme N in n classi
d’equivalenza aventi come rappresentanti tutti e soli i
possibili resti della divisione intera per n. L’insieme
quoziente è formato da n elementi, viene rappresentato
come in figura e viene chiamato insieme delle classi
di resti modulo n.
L’insieme quoziente N/R si indica anche col simbolo
Nn dove l’indice n indica il numero rispetto al quale si
è eseguita l’operazione mod.
193 Determina gli elementi di N7.
Traccia di soluzione:
Nell’insieme N si considera la relazione d’equivalenza R:“avere lo stesso resto nella divisone per 7”
Le classi d’equivalenza sono: [0], [ ], … … … … …, [6].
Nella classe [0] stanno tutti i … … … … … … … che divisi per 7 danno … …, cioè … … …
In quale classe sta il numero 427? E il numero 74?
194 Elenca e descrivi gli elementi dell'insieme Z12.
Trovi qualche analogia con il disegno dell'orologio riprodotto accanto?
Come rispondi alla domanda :”5 ore dopo le 9 di mattina dove si trova la lancetta delle
ore?” È sbagliato dire “4 ore dopo le 9 di mattina sono le 2”?
195 Nel supermercato al banco della frutta la bilancia presenta una tastiera come
quella in figura, premendo il bottone relativo alla frutta da pesare
si ottiene l'adesivo con il prezzo. 1 2 3 4 5 6 7 8
Sistema, senza contare casella per casella, il numero che
9 10 11 12 13 14 15 16
corrisponde ai miei acquisti di oggi:
zucchine al numero75; arance al numero 63; spinaci al numero 48; 17 18 19 20 21 22 23 24
patate al numero 56. 25 26 27 ... ... ... ... ...
Hai potuto sfruttare le classi di resti modulo 8? ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ...
INSIEMI 52
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197 In occasione dei giochi olimpici del 2008, artisti cinesi hanno interpretato graficamente alcuni sport
tracciando i simboli riprodotti in figura.
Tra questi alcuni sono evidenziati con lettere dell’alfabeto (a,b,c,d,e). Sia F = {a, b, c, d, e} e K il predicato
binario: “rappresenta graficamente”.
Scrivi tutte le proposizioni vere che puoi formare prendendo
come soggetto del predicato K un elemento di F e come
complemento un elemento dell’insieme degli sport S =
{corsa, pallacanestro, tennis, tiro con l’arco, sollevamento
pesi}, come nell’esempio:
Il simbolo e rappresenta graficamente la corsa
Il simbolo a ……………………………………
Il simbolo ………………………………………
Il simbolo ……………………………………..
Il simbolo ……………………………………..
In entrambi gli esercizi, hai formato coppie ordinate
associando ad un elemento del primo insieme un elemento del secondo insieme mediante il predicato binario
enunciato.
DEFINIZIONE. Si chiama corrispondenza K tra due insiemi A e B, il predicato binario avente come
soggetto un elemento di A e come complemento un elemento di B. Essa definisce un sottoinsieme GK del
prodotto cartesiano AxB, costituito dalle coppie ordinate di elementi corrispondenti:
G k ={a ,b∈ A×B /a K b } .
Osservazione
Nel capitolo precedente abbiamo chiamato relazione un predicato binario che si riferisce a due elementi dello
stesso insieme; la differenza di terminologia sta semplicemente nella sottolineatura del fatto che si
considerano appartenenti allo stesso insieme oppure appartenenti a due insiemi diversi il soggetto e il
complemento del predicato binario enunciato.
A seconda del contesto in cui analizziamo un predicato binario, parleremo di corrispondenza o di relazione.
Nelle pagine che seguono tratteremo di corrispondenze, mettendo in luce le loro caratteristiche.
DEFINIZIONE. Si chiama dominio D di una corrispondenza l’insieme A in cui si trova il soggetto della
proposizione vera costruita con il predicato K; codominio C l’insieme degli elementi che costituiscono il
complemento della stessa proposizione.
INSIEMI 53
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Per indicare in linguaggio matematico che si è stabilita una corrispondenza tra due insiemi A e B scriviamo:
B.
K : predicato
k : A B “predicato” oppure K:
A
Formalizziamo quanto fatto con i primo 2 esercizi di questo capitolo:
A B ; dominio D = A; codominio C = B
K : significare
k : A B “significare”, oppure
S dominio F; codominio S.
K : rappresentare graficamente
k :F S “rappresentare graficamente”, oppure
F
DEFINIZIONE. Definita una corrispondenza k : A B , nella coppia (a,b) di elementi corrispondenti, b
si chiama immagine di a nella corrispondenza K. L’insieme delle immagini degli elementi del dominio è
un sottoinsieme del Codominio chiamato insieme Immagine. Verrà indicato con IM e IM⊆C .
Collegando con una freccia, ciascun elemento di A con la sua forma, possiamo rappresentare con un grafico
sagittale la corrispondenza K: “essere di forma” tra gli insiemi assegnati.
A risulta essere il Dominio e B il Codominio della corrispondenza; IM = C. La freccia che collega ogni
elemento del dominio con la sua immagine rappresenta il predicato K.
INSIEMI 54
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Esempio
Consideriamo gli insiemi R = {regioni d’Italia} e M = {Ligure, Ionio, Tirreno, Adriatico} e la
corrispondenza k : R M “essere bagnata/o da”; R è il Dominio e M il Codominio di questa
corrispondenza.
L’insieme GK delle coppie ordinate aventi come primo elemento una regione e come secondo elemento un
mare è:
GK = {(Liguria, Ligure); (Toscana, Tirreno); (Lazio, Tirreno); (Campania, Tirreno); (Basilicata, Tirreno);
(Calabria, Tirreno); (Calabria, Ionio); (Puglia, Ionio); (Puglia, Adriatico); (Molise, Adriatico); (Abruzzo,
Adriatico); (Emilia-Romagna, Adriatico); (Marche, Adriatico); (Veneto, Adriatico);(Friuli Venezia Giulia,
Adriatico}.
Se rappresentiamo questa corrispondenza con un grafico sagittale notiamo che non tutti gli elementi del
Dominio hanno l’immagine in K. La corrispondenza definita si può generare solo in un sottoinsieme del
Dominio.
DEFINIZIONE. Chiamiamo Insieme di Definizione della corrispondenza, indicato con I.D. il sottoinsieme
del Dominio i cui elementi hanno effettivamente un corrispondente nel Codominio.
Nel grafico è rappresentata una generica situazione formatasi dall’aver definito una corrispondenza tra due
insiemi; sono in grigio l’Insieme di Definizione, sottoinsieme del Dominio e l’insieme IMmagine,
sottoinsieme del Codominio.
Osserviamo che in taluni casi si ha la coincidenza del Dominio con l’Insieme di Definizione e la coincidenza
del Codominio con l’insieme IMmagine: D=I.D. e C=IM
INSIEMI 55
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Esempio
Analizziamo la corrispondenza dell’esempio precedente k : R M “essere bagnata/o da” tra l'insieme
delle regioni d'Italia e l'insieme dei mari; I.D.⊂D poiché alcune regioni non sono bagnate da alcun mare;
molte regioni sono bagnate dallo stesso mare, ma succede che alcune regioni sono bagnate da due mari.
IM = C: un mare bagna almeno una regione. Il grafico sagittale di questa corrispondenza è del tipo:
R I.D. M
•T
L
umbria• liguria•
•
•A
calabria•
puglia• •I
Esempio
Generalizziamo la corrispondenza K: “ essere la capitale di “ tra gli insiemi dominio
D = {città d’Europa} e codominio C = {stati d’Europa}. È evidente che I.D.⊂D non tutte le città sono
capitali, mentre IM = C in quanto ogni stato ha la sua capitale; inoltre due città diverse non possono essere
capitali dello stesso stato. Il grafico sagittale di questa corrispondenza è del tipo:
Esempio
Consideriamo tra l’insieme N0 dei numeri naturali diversi da zero e l’insieme Z0 degli interi relativi diversi
da zero la corrispondenza K: “essere il valore assoluto di”.
Per la definizione di valore assoluto di un intero, possiamo senz’altro dire: N0 =D=I.D. ; Z0 =C=IM
Ma succede che numeri opposti hanno lo stesso valore assoluto, quindi ogni elemento di N0 ha due
immagini, per cui il grafico sagittale di questa corrispondenza è:
INSIEMI 56
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DEFINIZIONE. Le corrispondenze di tipo molti → uno e uno → uno sono dette univoche; in esse ogni
elemento dell’Insieme di Definizione ha una sola IMmagine nel codominio.
Esempio
Consideriamo la corrispondenza K che associa ad ogni persona il suo codice fiscale: ogni persona ha il
proprio codice fiscale, persone diverse hanno codice fiscale diverso. Dominio e I.D. coincidono e sono
l’insieme P={ persone}, Codominio e IM coincidono e sono l’insieme
F={ codici fiscali }. Il grafico sagittale di questa corrispondenza è del tipo:
DEFINIZONE. Una corrispondenza di tipo uno → uno in cui D = I.D. e C = IM è detta corrispondenza
biunivoca.
201 È univoca la corrispondenza K definita tra l’insieme P = { parola del proverbio “rosso di sera, bel
tempo si spera”}e l’insieme A = {lettere dell’alfabeto italiano}che associa ad ogni parola la sua iniziale? Ti
sembra corretto affermare che Dominio e Insieme di Definizione coincidono? Completa con il simbolo
corretto la relazione tra insieme IMmagine e Codominio: IM ….C. Fai il grafico sagittale della
corrispondenza.
202 K è la corrispondenza tra l’insieme N dei naturali e l’insieme degli interi relativi Z espressa dal
predicato “essere il quadrato di”. Ti sembra corretto affermare che Dominio e Insieme di Definizione
coincidono? Perché IM = C? La corrispondenza è univoca?
203 Una corrispondenza K è assegnata con il suo
grafico cartesiano:
Completa e rispondi alle domande:
D = { ……………………………}
C = { ……………………………}
I.D.= { ……………………………}
IM = { ……………………………}
1. La corrispondenza è univoca?
2. 2 è l’immagine di quali elementi
dell’Insieme di Definizione?
3. Quale elemento del codominio è
l’immagine di M?
INSIEMI 57
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204 I tre grafici sagittali rappresentano altrettante corrispondenze, K1, K2, K3. Completa per ciascuna di esse
la descrizione schematizzata nel riquadro sottostante:
205 Il Dominio della corrispondenza K è l’insieme ZxZ e Z ne è il Codomino; l’immagine della coppia
(a,b) è l’intero p = a•b.
• Stabilisci l’Insieme di Definizione e l’insieme Immagine.
• Perché questa corrispondenza non è biunivoca?
• Tutte le coppie aventi almeno un elemento uguale a zero hanno come immagine ……….
• 1 è l’immagine di ……………………
• Te gli elementi della coppia sono numeri concordi allora l’immagine è ………
• Un numero negativo è immagine di …………………………
Fai degli esempi che illustrino le tue affermazioni precedenti.
206 Il Dominio della corrispondenza K è l’insieme ZxZ e Q ne è il Codomino; l’immagine della coppia
a
(a,b) è il numero razionale q= .
b
1) Stabilisci l’Insieme di Definizione e l’insieme IMmagine.
2) Completa:
• lo zero è immagine delle coppie …………………………
• se gli elementi della coppia sono numeri opposti l’immagine è ………………
• se gli elementi della coppia sono numeri concordi allora l’immagine è ………
• un numero negativo è immagine di …………………………
fai degli esempi che illustrino le tue affermazioni precedenti.
207 In un gruppo di 10 persone, due si erano laureate in medicina e tre in legge nell’anno 1961, mentre
quattro anni dopo, una si era laureata in fisica, un’altra in scienze e due in legge.
Considerate i seguenti insiemi:
P = {x / x è una persona del gruppo} ; A = {1960, 1961,1964, 1965}; F = {x / x è una facoltà universitaria}
Fatene la rappresentazione con diagramma di Eulero-Venn e studiate le corrispondenze K1, K2, espresse dai
predicati:
K1:”essersi laureato nell’anno” K2:”essere laureato in”
mettendo in evidenza per ciascuna Dominio, Codominio, Insieme di Definizione, IMmagine, tipo.
Completate:
d) Nel gruppo ci sono … persone laureate in legge, di cui … nell’anno 1961 e le altre … nell’anno…
e) Nel 1961 si sono laureate … di cui … in medicina
f) Negli anni ……….. non si è laureata nessuna persona del gruppo considerato
g) Tra le10 persona … non si è laureata
N.B. ciascuno possiede una sola laurea
Maria si è laureata in fisica nello stesso anno in cui si è laureato suo marito Luca; Andrea è fratello di Luca,
non è medico, ha frequentato una facoltà diversa da quella del fratello e si è laureato in un anno diverso.
Supponendo che Maria, Luca, Andrea siano tra le 10 persone di cui sopra, completate:
• Maria si è laureata nell’anno …… Andrea si è laureato nell’anno ……… in ………... Luca si è
laureato nell’anno ……… in ……….. N.B. ciascuno possiede una sola laurea
INSIEMI 58
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Esempio
Sia S l’insieme dei giorni della settimana e H l’insieme delle note musicali:
Sistemando gli elementi dei due insiemi come visualizzato nella seguente tabella
S lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
H do re mi fa sol la si
ci rendiamo conto che tra di essi si può stabilire una corrispondenza biunivoca, ottenuta semplicemente
associando ad ogni giorno della settimana una e una sola nota musicale.
Possiamo procedere anche scrivendo i giorni della settimana ciascuno su un foglietto da inserire in un’urna
A1 e facendo altrettanto con gli elementi dell’insieme H inseriti in un’urna A2 ; pescando alternativamente un
foglietto da A1 e uno da A2 , ci accorgiamo che, esauriti i foglietti in A1 sono contemporaneamente esauriti
quelli in A2 .
Concludiamo: l’insieme S è equipotente all’insieme H.
208 Mostra che l’insieme M dei mesi dell’anno è equipotente all’insieme O dei segni zodiacali.
Consideriamo ora l’insieme ℕ7={x ∈ℕ/0x7} la cui rappresentazione per elencazione è
N7 = {1, 2, 3, 4, 5, 6,7}; come abbiamo fatto nell’esempio precedente, possiamo visualizzare la
corrispondenza biunivoca che si stabilisce tra S, H e N7 per mezzo della seguente tabella
S lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
H do re mi fa sol la si
N7 1 2 3 4 5 6 7
Si verifica facilmente che il predicato “essere equipotente” è una relazione d’equivalenza: la classe
d’equivalenza di insiemi equipotenti è il numero naturale cardinale che ne indica la numerosità.
Gli insiemi H, S, N7 appartengono alla stessa classe d’equivalenza, la caratteristica comune è il numero di
elementi: #H = #S = # N7 = 7.
DEFINIZIONE. Un insieme A si dice finito se esiste un n, naturale maggiore o uguale ad 1, tale che
sussista una corrispondenza biunivoca tra A e Nn. In tal caso scriviamo cardA = n.
Gli insiemi H e S di cui sopra sono insiemi finiti; gli insiemi M e O dell’esercizio 1 hanno cardinalità 12 e
sono insiemi finiti.
209 Stabilisci la cardinalità dell’insieme V delle vocali della lingua italiana e dell’insieme D delle dita di
una mano.
Completa l’insieme V. Stabilisci una corrispondenza ………..…. tra ….. e …… … Determina Nn …………
Concludo: #V = ……… = ………
INSIEMI 59
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proprio, ad esempio N3 = {1,2,3}; risulta evidente che non è possibile stabilire alcuna corrispondenza
biunivoca tra N7 e N3 .
Questo fatto può essere preso come caratteristica di un insieme finito.
In generale possiamo affermare che l’insieme ℕn={x ∈ℕ/0xn} con n1 non ha sottoinsiemi
propri che possano essere messi in corrispondenza biunivoca con esso: si dice che Nn è un insieme finito e un
qualunque insieme A in corrispondenza biunivoca con Nn è finito e ha cardinalità n.
Esistono insiemi che possono essere messi in corrispondenza biunivoca con un loro sottoinsieme
proprio?
Esempio
Consideriamo l’insieme N dei naturali e il suo sottoinsieme proprio dei numeri pari, che indichiamo con P.
Costruiamo una tabella: qui non possiamo inserire tutti i numeri naturali, quindi metteremo puntini di
sospensione per indicare che l’elenco prosegue:
N 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ….
P 0 2 4 6 8 10 12 14 16 ….
Abbiamo pertanto costruito una corrispondenza tra l’insieme N (Dominio) e l’insieme P (Codominio) di
tipo 1→1: ad ogni numero naturale abbiamo associato il suo doppio (quindi un numero pari) che
evidentemente è unico e viceversa ogni pari è l’immagine di un unico naturale. Inoltre il Dominio e
l’Insieme di Definizione coincidono (ogni numero ha il doppio) e anche Codominio e insieme IMmagine
coincidono (ogni pari è immagine di un solo naturale). La corrispondenza è biunivoca, N e P sono
equipotenti e la tabella va così modificata:
N 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ….
P 0 2 4 6 8 10 12 14 16 ….
Questo fatto paradossale non può verificarsi solo per gli insiemi finiti.
Riportiamo la seguente definizione che risale al matematico Richard Dedekind.
DEFINIZIONE. Un insieme è infinito se e solo se può essere messo in corrispondenza biunivoca con un
suo sottoinsieme proprio.
210 Considera la corrispondenza K che ad ogni numero naturale associa un numero intero relativo secondo
la seguente regola
•
se n ∈N è pari allora il suo corrispondente è 2
n
− n1
• se n ∈N è dispari allora il suo corrispondente è
2
Completa:
N 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ….
K
INSIEMI 60
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211 Nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, Galileo Galilei pone attraverso la domanda di
Salviati e la risposta di Simplicio il problema dell’infinità dei naturali:
Salviati - [...] Se io dirò, i numeri tutti, comprendendo i quadrati e i non quadrati, esser più che i
quadrati soli, dirò proposizione verissima: non è così?
Simplicio - Non si può dire altrimenti.
Considera la corrispondenza K che ad ogni naturale associa il suo quadrato;
Completa:
N 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ….
K
N2
(abbiamo indicato con N2 l’insieme dei quadrati)
Qual è l’immagine di 5? ………..
Di quale naturale è immagine 121? …………………
K è una corrispondenza biunivoca tra N e N2 ? …………..
È vero che N2 è un sottoinsieme proprio di N? ……….
Quale conclusione puoi trarre ? ……………………..
Dagli esempi precedenti e dagli esercizi svolti, possiamo concludere che l’insieme N, l’insieme P dei pari,
l’insieme N2 dei quadrati, l’insieme Z degli interi, sono insiemi numerabili, hanno dunque tutti la stessa
cardinalità.
Ma quale valore possiamo attribuire alla cardinalità degli insiemi sopra elencati se essi sono infiniti?
La cardinalità dell’insieme dei numeri naturali viene indicata da Cantor con il simbolo 0 (si tratta della
prima lettera dell’alfabeto ebraico con l’indice 0 e si legge aleph con 0).
Nel 1874, attraverso un procedimento detto "diagonalizzazione", Cantor dimostra che anche l’insieme Q dei
numeri razionali è numerabile. Vediamo come possiamo ripercorrere la dimostrazione di questo fatto.
Ricordiamo che ogni numero razionale può essere scritto sotto
forma di frazione e che frazioni equivalenti sono lo stesso
numero razionale. Costruiamo la seguente tabella delle
frazioni, infinite righe e infinite colonne: nella prima colonna
tutte la frazioni con numeratore 1, nella seconda quelle con
numeratore 2 e così via. Attribuiamo ai suoi elementi
l’ordinamento indicato dalle frecce; esso ci permette di
costruire una corrispondenza biunivoca tra le frazioni positive
e N; anzi considerando solamente quelle ridotte ai minimi
termini, che rappresentano il numero razionale assoluto, si
ottiene una corrispondenza biunivoca tra QA e N nel modo
seguente:
N 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ....
TEOREMA. Non c’è corrispondenza biunivoca tra l’insieme R dei numeri reali e l’insieme N.
INSIEMI 61
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T F
INSIEMI 62
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Lo stesso fatto avviene se consideriamo l’insieme Z come Dominio e i punti di una retta orientata come
Codominio; nella figura viene rappresentata la corrispondenza generata con la legge costruttiva già enunciata
Ad ogni numero intero possiamo far corrispondere un punto della retta orientata, ma non tutti i punti della
retta sono immagine di un numero intero: l’insieme IMmagine non coincide con il Codominio e la
corrispondenza non è biunivoca.
Abbiamo già visto nel punto precedente che N e Z sono due insiemi infiniti con la stessa cardinalità e la loro
caratteristica comune è che tra due naturali consecutivi o tra due interi consecutivi non possiamo trovarne un
altro. Si dice che N e Z sono due insiemi discreti.
Consideriamo ora l’insieme Q dei numeri razionali; sappiamo che anche questi numeri, rappresentati da
frazioni, possono essere depositati su una retta orientata come mostrato nella figura sottostante
INSIEMI 63
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15 3 3
ottiene q= che è minore di 1 e a maggior ragione minore di , ma maggiore di , come puoi
16 2 8
verificare trasformando la frazione in una equivalente con denominatore 16.
Con lo stesso procedimento possiamo determinare q 1= ⋅
1 3
2 8
15 21
=
16 32
che risulta maggiore di
3
8
e minore
di q. Con questo procedimento, che non ha mai
termine, possiamo determinare infiniti altri numeri 3/8 3/2
3 3 21/32 15/16
razionali compresi tra e .
8 2
Questa possibilità ci fa supporre che tutti i punti della retta orientata possano essere immagine di un numero
razionale, cioè che esista una corrispondenza biunivoca tra l’insieme Q e i punti della retta.
Invece, no! Nel capitolo “Insiemi Numerici-introduzione ai numeri reali” abbiamo visto che benché
l’insieme Q sia infinito e denso, quando pensiamo di aver disposto sull’asse dei numeri tutti i suoi elementi
rimangono sulla retta ancora altri punti liberi. La retta geometrica sembra avere “più punti” di quanti siano i
numeri razionali: gli infiniti punti lasciati scoperti dai razionali sono immagine di numeri irrazionali.
L’insieme che si ottiene dall’unione dell’insieme Q con l’insieme J degli irrazionali è l’insieme R dei
numeri reali, cui Cantor attribuì cardinalità 1 . La retta geometrica orientata è in corrispondenza
biunivoca con R, il che vuol dire che ad ogni numero reale corrisponde un punto sulla retta orientata e un
punto della retta è immagine di un solo numero reale, razionale o irrazionale.
DEFINIZIONE. Si chiama ascissa di un punto sulla retta reale il numero reale α che è la sua immagine
nella corrispondenza biunivoca.
Esempio
Determinare l’immagine del numero reale α=1 2 sulla retta reale.
Soluzione:
Fisso la retta orientata e un suo punto O al quale attribuisco ascissa 0; fisso un segmento arbitrario come
unità di misura e quindi determino il punto A di ascissa 1 riportando il segmento unitario a partire da O, nel
verso indicato dalla freccia.
O A
0 unità
1
Costruisco il segmento rappresentativo del numero irrazionale 2 , che è la diagonale del
quadrato di lato l’unità (vedi C1_p4). Metto questo segmento adiacente al segmento OA,
come in figura:
O A
B
0 1 α
Il punto B è l’immagine del numero α, e scriviamo B(α)
Sulla retta razionale si possono collocare tutti i numeri del tipo n con n∈ℕ0 .
Nella figura è segnato il punto K immagine del C B D
numero 2 ; sulla perpendicolare alla retta r nel
punto K prendiamo il segmento KD = OA e
congiungiamo D con O. Per il teorema di
Pitagora sul triangolo OKD si ha r
OD2=OK 2KD 2=OK 2OA 2 e A K H
2
O
passando alle misure OD = 2 1 =21=3
2 2
INSIEMI 64
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218 Determinate sulla retta reale i punti immagine dei seguenti numeri reali:
3 2 1
α= 2 ; β= ; δ =− 3 2 ; λ= 3−3
2 5 2
219 Verificate che il numero χ = 3 2 non è uguale al numero ω= 5 , usando la rappresentazione sulla
retta orientata.
220 Il segmento qui accanto è la diagonale del quadrato di lato unitario:
Determinate sulla retta reale il punto immagine di +1 e di –1.
221 Stabilite il valore di verità della proposizione: “poiché tra 2 e 3 non vi è nessun altro numero naturale,
anche tra 2 e 3 non vi è nessun numero reale”.
DEFINIZIONE. Una corrispondenza univoca tra due insiemi A e B non vuoti si chiama funzione o
applicazione di A in B se e solo se Dominio = Insieme di Definizione = A .
Esempio
Analizziamo le corrispondenze sotto rappresentate con grafico sagittale:
Le corrispondenze di fig.1 e fig.3 rappresentano una funzione; in fig.2 non è rappresentata una funzione non
essendo una corrispondenza univoca; in fig.4 il Dominio non coincide con l’insieme A, quindi non si ha una
funzione.
I termini funzione o applicazione sono sinonimi, tuttavia si preferisce usare il termine “funzione” quando i
due insiemi A e B sono insiemi numerici. Solitamente una funzione viene indicata con la lettera f e si intende
la legge che associa ad ogni elemento x di A uno e un solo elemento y di B.
Per indicare la legge che fa passare dall’insieme A all’insieme B usiamo la scrittura
f
f : A B oppure A B
INSIEMI 65
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DEFINIZIONI
L’elemento y di B, corrispondente di un elemento x del Dominio, viene detto immagine di x nella
funzione f e si scrive y = f(x) che si legge “y uguale effe di x”.
Il sottoinsieme proprio o improprio di B formato dagli elementi che sono immagini degli elementi del
Dominio si chiama Codominio o insieme IMmagine e si scrive C = IM = f(D). Osserviamo che non
necessariamente ogni elemento di B è immagine di un elemento del dominio per cui C⊆ B .
Esempio
Nella figure sottostanti sono rappresentate funzioni:
A A
A B
• B B
• • • •
• •
•
• • • •
• •
• fig.3
fig.1 •
fig.2
In fig.1 si ha IM⊂B , elementi distinti del Dominio A hanno immagini distinte in B
In fig.2 si ha IM = B , ma elementi distinti di A hanno la stessa immagine in B
In fig.3 si ha IM = B e elementi distinti del Dominio A hanno immagini distinte in B
I tre esempi ci illustrano tre tipi diversi di funzioni:
DEFINIZIONI
Si dice iniettiva una funzione in cui elementi distinti del Dominio hanno immagini distinte in B: per
qualunque x1, x2 di A con x1 ≠ x2 si ha f(x1) ≠ f(x2).
Si dice suriettiva una funzione in cui IM = B.
Si dice biunivoca o biiettiva una funzione che sia contemporaneamente iniettiva e suriettiva.
Pertanto in fig.1 è rappresentata una funzione iniettiva, in fig.2 una funzione suriettiva e in fig.3 una funzione
biunivoca.
225 Tra le funzioni rappresentate nell’esempio precedente ce n’è una iniettiva? Classifica le altre.
226 Si è ammessi alla facoltà U se nel test d’ingresso si è avuto un punteggio compreso tra 60 incluso e 100
incluso. La corrispondenza che associa ad ogni studente che ha superato il test il suo punteggio è una
funzione? Se rispondi affermativamente, sai dire di che tipo è la funzione?
INSIEMI 66
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227 Spiega perché la funzione che associa a ciascuna persona il suo codice fiscale è biunivoca.
Riportiamo un diagramma riepilogativo sui diversi tipi di
corrispondenze:
Legenda:
C insieme delle corrispondenze
F insieme delle funzioni I
S insieme delle funzioni suriettive S
I insieme delle funzioni iniettive
I ∩S insieme delle funzioni biunivoche F
C
Esempio
Consideriamo la corrispondenza K che associa ad ogni numero razionale il suo quadrato. Essa è una
funzione di Dominio Q: di ogni numero razionale si può determinare il quadrato che è unico; poiché numeri
opposti hanno lo stesso quadrato la funzione in esame non è iniettiva, come rappresentato dal grafico
sottostante:
INSIEMI 67
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Esempio
Analizziamo la corrispondenza che associa ad ogni intero il suo valore assoluto.
Sappiamo che il valore assoluto di un intero è un numero naturale, e ogni intero ha un solo valore assoluto.
La corrispondenza è univoca e il dominio coincide con l’insieme Z, pertanto è una funzione:
f: Z → N rappresentata in forma analitica con y =∣x∣ con x∈ℤ e y = f x ∈ℕ .
x∈ℤ 0 +1 -1 -2 +2 +3 -3 .....
y ∈ℕ 0 1 1 2 2 3 3 .....
Nella tabella sono rappresentati alcuni elementi del Dominio con le rispettive immagini: da cui si deduce che
tale funzione non è iniettiva
228 Con riferimento all’esempio precedente, è vero che scelto un qualunque numero naturale è possibile
determinare almeno un numero intero di cui è immagine? Completate: f(…….) = 45
L’osservazione precedente permette di concludere che tale funzione è suriettiva?
Fate la rappresentazione sagittale della funzione.
Esempio
È assegnata la funzione f : x ∈N x−2 ∈Z . In questo caso la funzione associa ad ogni numero naturale il
numero intero ottenuto da quello sottraendo 2. L’ espressione analitica della funzione è f: y = x – 2 e la legge
così espressa si può descrivere anche attraverso una tabella
x∈ℕ 0 1 2 3 4 5 6 .....
x−2∈ℤ -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 .......
Ogni elemento dell’insieme N trova il corrispondente in Z; elementi diversi del dominio hanno immagini
diverse pertanto la funzione è iniettiva; il Codominio o insieme IMmagine è un sottoinsieme proprio di Z e
precisamente C = IM = {y ∈ℤ/ y−2} , pertanto la funzione non è suriettiva.
Esempio
Analizziamo la corrispondenza: f 1 : x∈N x −2∈N costruendo la relativa tabella:
Vediamo che né 0 né 1 hanno
x∈ℕ 0 1 2 3 4 5 6 ..... l’immagine nella corrispondenza
x−2∈ℕ 0 1 2 3 4 ....... assegnata.
INSIEMI 68
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1
230 Stabilite se la funzione f: y = è iniettiva. Nell’insieme IMmagine c’è lo zero?
x
Completate C = IM = .………
Completate la tabella
x∈ℚ0 -2 -7/8 +1 -1
y ∈ℚ0 +1/3 -12/5 -7/8 -1
231 Consideriamo la funzione f che associa ad ogni numero razionale il suo triplo.
f la sua espressione in forma analitica è f: y = ………
Q Q
Dominio = ID = Q; possiamo moltiplicare per 3 qualunque numero razionale.
Codominio = IM = Q; infatti il triplo di un numero razionale è ancora un numero razionale.
Rispondete:
1. Qual è l’immagine di 0? ……………………………….
2. Quale elemento del dominio ha per immagine 5? ………………………………..
3. È vero che ogni numero positivo ha l’immagine positiva? ……………………….
4. È vero che –1 è immagine di –3? ……………………………….
5. La funzione è iniettiva?
6. È biunivoca?
Fai il grafo sagittale della funzione.
INSIEMI 69
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Sappiamo che una retta orientata, fissata una unità di misura arbitraria, è
l’immagine geometrica dell’insieme dei numeri reali: ad ogni numero reale
corrisponde un punto della retta e un qualunque punto della retta è immagine di
un solo numero reale. (vedi il paragrafo “corrispondenza tra insiemi”)
Esempio
5
Al numero reale = corrisponde il punto P; Q è l’immagine del numero reale =− 2
2
Gli assi dividono il piano in quattro zone chiamate quadranti che sono numerati
come in figura.
INSIEMI 70
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Per rappresentare gli elementi di ℝ×ℝ cioè le coppie ordinate di numeri reali (α;β) procediamo nel
seguente modo:
• determiniamo sull’asse x il punto A immagine del numero reale α;
• da A tracciamo la retta parallela all’asse y;
• determiniamo sull’asse y il punto B immagine del numero reale β;
• da B tracciamo la retta parallela all’asse x.
Il punto P, intersezione delle parallele tracciate, è l’immagine della coppia
ordinata (α;β).
Esempio
Determiniamo l’immagine delle coppie ordinate (2;3) e (-1;1)
Nella figura accanto è tracciata la costruzione descritta sopra: P è il punto del
piano immagine della coppia (2;3) e Q è il punto immagine della coppia
(-1;1).
Prima conclusione: ogni coppia di numeri reali è rappresentata da un punto del piano dotato di
riferimento cartesiano ortogonale monometrico.
233 Per ciascuna coppia di punti indica in quale quadrante si trova, se si trova su un asse indica l'asse:
0 ;−1 3
2
;−
5
4
0;
1
3
5
3
;1
1 ;−
5
3
−8 ; 9
−2 ;−
1
4
−1 ; 0
Completa l’osservazione conclusiva:
“Tutte le coppie del tipo (+;+) individuano punti del ………..…...……”
“Tutte le coppie del tipo (..;..) individuano punti del IV° quadrante”
“Tutte le coppie del tipo (-;+) individuano punti del ………......………”
“Tutte le coppie del tipo (-;-) individuano punti del ………...…………”
“Tutte le coppie del tipo (…;0) individuano punti del ………...………”
“Tutte le coppie del tipo (…;…) individuano punti dell’asse y”
Prendiamo ora un punto R del piano sul quale sia stato fissato un riferimento
cartesiano ortogonale monometrico e tracciamo da R la parallela all’asse y che
interseca l’asse x nel punto A. A questo punto è associato un numero reale α.
Analogamente da R tracciamo la parallela all’asse x che interseca l’asse y nel
punto B immagine di un numero reale β. Al punto R associamo la coppia di
numeri reali (α;β).
INSIEMI 71
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Diremo che R è il punto di coordinate (α;β), α si chiama ascissa del punto R, β ordinata del punto R.
Seconda conclusione: ogni punto del piano dotato di riferimento cartesiano ortogonale monometrico
individua una coppia ordinata di numeri reali.
In conclusione, esiste una corrispondenza biunivoca tra l’insieme ℝ×ℝ e l’insieme dei punti del piano
dotato di riferimento cartesiano ortogonale monometrico. Possiamo dunque “confondere” coppia di numeri
reali con punto del piano e anzi diremo, secondo gli esempi precedenti, “P è il punto (2;3), Q il punto (-1;1)”
invece di “P è il punto immagine della coppia (2;3)” o “P è il punto di coordinate (2;3)”.
Un po’ di storia
Nel II° secolo a.C. Ipparco compilò il primo catalogo stellare in cui precisò la posizione di circa 850 stelle
sulla sfera celeste mediante due numeri: latitudine e longitudine.
La posizione di un punto era dunque individuata attraverso una coppia di numeri.
Ancora oggi attraverso latitudine e longitudine viene individuato un punto sulla superficie terrestre.
I romani nel fondare una città segnavano due solchi perpendicolari ai quali riferivano la posizione di case,
monumenti, strade.
Nel XVII secolo con le opere di Pierre de Fermat e di René Descartes il metodo di rappresentare punti con
coppie di numeri divenne un procedimento matematico per descrivere enti geometrici attraverso numeri,
equazioni, disequazioni e tradurre le relazioni tra elementi della geometria in relazioni tra enti algebrici.
La geometria analitica tratta questioni geometriche con metodi di tipo algebrico.
INSIEMI 72
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234 Sono assegnati i punti A(3;-1) , B(3;5) , M(-1;-1) , N(-1;-7). È vero che AB= MN ?
INSIEMI 73
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Vogliamo ora affrontare il seguente problema: conoscendo le coordinate degli estremi A e B di un segmento
determiniamo le coordinate del suo punto medio.
Dati: Obiettivo A
M
A x A ; y A ? M xM ; yM B
B xB ; y B
AM ≡MB
A’ M’ B’
Strategia: essendo AM ≡MB. per il teorema di Talete A ' M ' ≡ M ' B ' . ; si ha inoltre
A ' x A ; 0 , B ' x B ; 0 , M ' x M ; 0 e quindi x M − x A = x B − x M da cui 2 x M = x A x B e dunque
x xB
xM = A .
2
y yB
Con ragionamento analogo tracciando dai punti A, B, M le parallele all’asse x si ricava y M = A .
2
Le coordinate del punto medio M di un segmento AB, con A x A ; x B , B x B ; y B sono
x xB y yB
xM = A e yM = A .
2 2
Esempio
3
Determinare le coordinate del punto medio del segmento di estremi A − ; 1 , B 2 ;−
4
1
2
3
− 2 1 −
1
xM = A
x xB
2
=
4
2
5
= ; yM =
8 2
2
=
1
4
quindi M
5 1
;
8 4
247 Determina le coordinate del punto medio dei segmenti i cui estremi sono le seguenti coppie di punti:
a) A− 2 ; 0 , B 0 ; 2
e)
A 1 2 ;
1
; B − 2 ;−
3
b)
2 3
A ;− , B − ; 3
1
3 3
3 2 6 7 7
f) A ;− , B 1 ;−1
c) A−1 ; 4 , B 1 ;−4 5 5
d)
A 0 ;−
3
2, B −2 ;−1 g)
A −3 ;
1
2
1
, B ;−3
2
2 3 1 4
248 I vertici del triangolo ABC sono i punti A ;− , B − ;1 , C ;0 , determina le coordinate dei
3 2 6 3
punti M, N, P , punti medi rispettivamente dei lati AB, AC, BC.
249 I vertici del triangolo ABC sono i punti A−3 ; 5 , B 3 ;−5 , C 3,5 , i punti M, N, P sono i punti
medi rispettivamente dei lati AB, AC, BC. Determina il perimetro di ABC e di MNP. Quale relazione
sussiste tra i perimetri ottenuti? Secondo te vale la stessa relazione anche tra le aree dei due triangoli?
INSIEMI 74
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[
R. 2p ABC =2 8 34 ; 2p MNP = 8 34 ;
2p ABC
2p MNP
=2 ; S ABC =30 ; S MNP =
15 S ABC
; S MNP
=4
]
250 Verifica che il triangolo di vertici A 2 ; 3 , B 6 ;−1 , C −4 ;−3 è rettangolo. È vero che CB è
l’ipotenusa? Verifica che AM, con M punto medio di BC è metà di BC stesso. Come sono i triangoli AMC e
AMB?
1
2
3
4 7
251 Verifica che i segmenti AB e CD di estremi i A ; 2 , B − ;− 2 , C 3 ; 1 , D − ;−1 punti
2
hanno lo stesso punto medio. È vero che AC ≅ BD ?
Le funzioni numeriche, cioè aventi per Dominio e Codominio insiemi numerici, possono essere espresse:
• Con linguaggio comune, purché in modo preciso e inequivocabile:
esempio: La funzione f “associa ad ogni numero razionale il suo triplo”
• Attraverso un algoritmo, cioè una serie di istruzioni per trasformare il valore della variabile
indipendente (in ingresso) nel valore della variabile dipendente (in uscita) :
Per esempio:
Prendi un numero razionale Moltiplicalo per 3 Scrivi il risultato
f
Variabile indipendente: x Variabile dipendente: y
Valore in ingresso Valore in uscita
• Mediante una tabella:
x -2 0 3 7 10
y -6 0 9 21 30
• Con una formula che indica il calcolo che si effettua sulla variabile indipendente per determinare in
modo univoco il valore della variabile dipendente:
Per esempio: y = 3x
252 Sono assegnate alcune funzioni con una formula; compila le tabelle accanto a ciascuna.
1 x
1) f : ℚ ℚ y= x
2
y
2) f : ℚ ℚ y=−x x
y
3) f : ℚ ℚ y=2−3 x x
y
253 Esprimi con linguaggio comune la funzione 1) dell’esercizio precedente e rispondi alle domande:
a) Qual è l’immagine di 0? y = …………………
b) Quale elemento del Dominio ha per immagine 5? x =………………..
INSIEMI 75
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……………………………………
y
… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … Completa: =
x
DEFINIZIONE. Una funzione in cui risulta costante e diverso da zero il rapporto tra la variabile
dipendente e la variabile indipendente si chiama funzione di proporzionalità diretta.
y
In simboli, y direttamente proporzionale a x ⇔ = k con k ∈ℝ e k ≠0 o anche y = k⋅x
x
Nella figura è rappresentata una retta passante per l’origine del riferimento;
essa forma con l’asse orientato delle x un angolo α; la costante k ci dà
informazioni su tale angolo.
255 Dopo aver determinato per ciascuna delle seguenti funzioni la costante
k, traccia il grafico in un riferimento cartesiano ortogonale:
1 3
a) f 1 : y= x d) f 4 : y= x
2 5
b) f 2 : y= x e) f 5 : y=5 x
4 1
c) f 3 : y= x f) f 6 : y=− x
3 2
INSIEMI 76
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g) f 7 : y=−x 3
h) f 8 : y =− x
4
256 Riporta in uno stesso riferimento cartesiano ortogonale le prime cinque funzioni. Evidenzia con un
tratto più calcato la funzione f2 e compila la tabella:
funzione f1 f2 f3 f4 f5
k: coefficiente
angolare
Cancella i termini errati nella seguente analisi:
“Tutte le funzioni hanno coefficiente angolare positivo/negativo; tutte le rette formano con l’asse orientato
delle x un angolo ottuso/acuto; tutte le rette aventi coefficiente minore di 1 stanno sopra/sotto la f2; tutte le
rette aventi coefficiente maggiore di 1 stanno sopra/sotto la f2.”
257 Ripeti l’esercizio precedente per le seconde cinque funzioni, evidenziando la funzione f7; costruisci
l’analoga tabella e cancella i termini errati nella seguente analisi:
“Tutte le funzioni hanno coefficiente angolare positivo/negativo; tutte le rette formano con l’asse orientato
delle x un angolo ottuso/acuto; tutte le rette aventi coefficiente minore di -1 stanno sopra/sotto la f7; tutte le
rette aventi coefficiente maggiore di -1 stanno sopra/sotto la f7.”
Conclusione
Se la costante di proporzionalità è positiva, l’angolo α è acuto, se la costante è negativa allora l’angolo
α è ottuso.
Problema
Nel quadrato ABCD il cui lato misura x, determinare il perimetro e la diagonale.
D C
A B
Soluzione
2 p =4⋅x , al variare del lato varia il perimetro, che risulta essere dunque funzione del lato.
Indicato con y il perimetro scriviamo y =4x , funzione di
proporzionalità diretta con D ominio= R , coefficiente k =4. La
rappresentazione grafica di questa funzione è una semiretta contenuta nel
primo quadrante, ma privata del suo punto origine.
AC 2 = AB 2 BC 2 = x 2 x 2 = 2 x 2 da cui
AC = 2⋅x 2 = x⋅ 2
Indicando con y la diagonale si ha la funzione di proporzionalità diretta y = 2⋅x con coefficiente
k = 2 , di dominio D = R .
La rappresentazione grafica di questa funzione è una semiretta contenuta nel primo quadrante, ma privata del
suo punto origine.
258 x rappresenta la misura del lato di un triangolo equilatero; determina la misura della altezza al variare
INSIEMI 77
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della misura del lato. Nel riferimento cartesiano ortogonale traccia il grafico della funzione ottenuta.
259 Quale deve essere la misura del lato di un quadrato per avere la diagonale di 2metri?
La funzione costante
Il seguente grafo rappresenta una funzione in cui Dominio = R e l’insieme IMmagine = {2}:
DEFINIZIONE. Si chiama funzione costante la legge che associa ad ogni valore assunto dalla variabile
indipendente lo stesso valore della variabile dipendente; in simboli: ∀ x ∈ℝ è y = k con k ∈ℝ .
Rappresentiamo la funzione del grafo come formula, compiliamo la tabella e infine tracciamo il suo grafico
nel riferimento cartesiano ortogonale:
formula: y =2 x -2 0 -3 1 2 E
y 2 2 2 2 ... ...
INSIEMI 78
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La funzione lineare
Le seguenti istruzioni individuano una funzione:
Raddoppia il valore
f: Prendi un numero reale x
scelto
Sottrai 1 al valore trovato
f
Variabile indipendente: x Variabile dipendente: y
Valore in ingresso Valore in uscita
Completa:
La funzione assegnata si esprime con linguaggio comune: “ la differenza tra ……………………..
La formula che indica il legame algebrico tra la variabile indipendente e la variabile dipendente è y = … …
La tabella che ne rappresenta alcuni valori è:
x -2 0 … … … … …
y 0
Rappresenta i punti del grafico in un riferimento cartesiano ortogonale.
Rispondi:
• i punti trovati sono allineati? SI NO
• la funzione è una proporzionalità diretta? SI NO
DEFINIZIONE. Una funzione espressa dalla formula y = m⋅x q con m ∈ℝ e q ∈ℝ il cui grafico è
una retta si dicono funzioni lineari.
1 3
264 Sono assegnate le funzioni lineari: f 1 : y = x−2 f 2 : y = − x− f 3 : y = 6 x−6
2 4
Rappresentale in un riferimento cartesiano ortogonale dopo aver compilato per ciascuna una tabella di valori.
265 Segna nel riferimento cartesiano ortogonale i punti assegnati tramite la tabella:
x -3 -3/2 0 3 6
y -2 -1 0 2 4
La funzione assegnata è una proporzionalità diretta?
Scrivi la formula y =
Completa ora la tabella avente i medesimi valori della variabile indipendente, ma i valori della variabile
dipendente siano ottenuti dai precedenti diminuiti di 2:
x -3 -3/2 0 3 6
y … … -2 … …
Scrivi la formula della nuova funzione y =
Traccia il suo grafico nello stesso riferimento. È una funzione lineare? ………..
INSIEMI 79
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b
q>
0
α α
x q< x
fig. 0
1 fig.
2
Conclusione
La funzione costante e la funzione di proporzionalità diretta sono funzioni lineari.
266 Riferendoti ai grafici delle figure 1 e 2, completa:
• nella formula della funzione avente r come grafico si ha m …. 0 e q …...0;
• nella formula della funzione avente s come grafico si ha m …. 0 e q …...0;
• nella formula della funzione avente a come grafico si ha m …. 0 e q …...0;
• nella formula della funzione avente b come grafico si ha m …. 0 e q …...0.
È possibile assegnata una tabella di corrispondenza determinare la formula della funzione lineare?
Si può determinare; noi analizzeremo solo un caso particolare.
Esempio
Stabilisci se la tabella assegnata rappresenta una x -2 -1 0 1 2/3
funzione lineare e determina la formula che la y -8 -5 -2 1 0
descrive.
Soluzione
Segno nel riferimento cartesiano i punti corrispondenti alle coppie ordinate x ; y date dalla tabella e
osservo che il grafico è una retta non passante per l’origine. Non si tratta dunque di una proporzionalità
diretta (d’altra parte il rapporto y / x non è costante!). Per determinare la formula devo stabilire il valore di
m (coefficiente angolare) e di q .
Dalla tabella so individuare il valore di q : q=−2 . Potrei ripercorrere all’inverso il procedimento
dell’esercizio 13: sommo 2 a tutte le ordinate trovando
x -2 -1 0 1 2/3 la tabella della proporzionalità diretta y =3x
y -6 -3 0 3 2 Quindi la formula della funzione lineare cercata è
y =3 x – 2.
Osserviamo che questo procedimento è possibile perché nella tabella è già evidente il valore di q .
267 Le tabelle individuano coppie di punti allineati; trova la formula che descrive ciascuna funzione lineare
e traccia il suo grafico.
F1 x 5 -1 0 3 1
y -2 4 -3 0 2
F2 x -4 -4/3 0 -1/3 4/3
y -2 0 1 3/4 2
F3 x -6 -1 0 3 1
y -11/3 -1/3 1/3 7/3 1
INSIEMI 80
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Caso k > 0: quando ci proponiamo di costruire una tabella di valori, le variabili x e y sono senz’altro
k
concordi; al numero positivo x corrisponde il numero positivo y = dunque i punti nel riferimento
x
k
cartesiano si collocano nel primo quadrante; al numero negativo x corrisponde il numero negativo y =
x
dunque i punti nel riferimento cartesiano si collocano nel terzo quadrante.
Esempio
2
rappresentare graficamente la funzione y = .
x
Per far questo assegniamo a x alcuni valori, positivi
e negativi:
x -3 -1 -1/2 1 4 1/2 3
y -2/3 -2 -4 2 1/2 4 2/3
INSIEMI 81
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Caso k < 0: quando ci proponiamo di costruire una tabella di valori, le variabili x e y sono senz’altro
k
discordi; al numero positivo x corrisponde il numero negativo y = dunque i punti nel riferimento
x
k
cartesiano si collocano nel quarto quadrante; al numero negativo x corrisponde il numero positivo y =
x
dunque i punti nel riferimento cartesiano si collocano nel secondo quadrante.
1
269 Traccia nelle stesso riferimento cartesiano ortogonale la curva y =−e le rette r 1 : y=2 e
2x
r 2 : y=−2 . Verifica che l’origine del riferimento è il punto medio del segmento avente per estremi i punti
A1 = r 1∩ e A 2 = r 2 ∩ .
INSIEMI 82
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DEFINIZIONE. Una funzione in cui risulta costante e diverso da zero il rapporto tra la variabile
dipendente e il quadrato della variabile indipendente si chiama funzione di proporzionalità quadratica.
2 y 2
In simboli: y proporzionale a x ⇔ 2 = k con k ∈ℝ e k ≠0 o anche y = k⋅x
x
Il grafico di una funzione di proporzionalità quadratica è una curva passante per l’origine, chiamata
parabola. Il punto O(0;0) si chiama vertice della parabola.
INSIEMI 83
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INSIEMI 84
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Autori
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Claudio Carboncini: integrazioni
Germano Pettarin: esercizi
Angela D'Amato: correzioni
Nicola Chiriano: correzioni
Francesco Daddi: correzioni
Francesco Speciale: teoria, esercizi
Nicoletta Passera: esercizi
Laura Todisco: correzioni
Mauro Paladini: integrazioni, esercizi
Erasmo Modica: correzioni
Giuseppe Pipino: osservazioni
Maria Rosaria Agrello: osservazioni
Vittorio Patriarca: osservazioni
Luciano Sarra: correzioni
Francesca Lorenzoni: correzioni
Gemma Fiorito: correzioni
Nicola De Rosa: soluzioni
Antonio Bernardo: coordinatore
INSIEMI 85
www.matematicamente.it ‐ Matematica C3 – Algebra 1 – 3. Le basi del calcolo letterale
MATEMATICA C3
ALGEBRA 1
3. LE BASI DEL
CALCOLO
LETTERALE
Ernest!
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LETTERE 1
www.matematicamente.it ‐ Matematica C3 – Algebra 1 – 3. Le basi del calcolo letterale
1 Esprimi con una formula l’area della superficie della zona colorata,
indicando con l la misura del lato AB e con b la misura di AC.
Svolgimento: l’area del quadrato è…., l’area di ciascuno dei quadratini bianchi C
è…. Pertanto l’area della superficie in grigio è….
A
Osservazione 1: per scrivere un’espressione letterale ci si deve attenere a regole precise, quelle stesse che
utilizziamo per scrivere espressioni numeriche.
Per esempio, la scrittura 3⋅4 non è corretta, in quanto il simbolo + dell’addizione deve essere seguito da
un altro numero per completare l’operazione. Analogamente non è corretta l’espressione letterale a⋅c
LETTERE 2
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Osservazione 2: come nelle espressioni numeriche le parentesi indicano la priorità di certe operazioni
rispetto ad altre.
La formula a⋅ xy specifica “il prodotto di un numero per la somma di due altri” . Essa è diversa da
che a⋅x y rappresenta “la somma del prodotto di due numeri con un terzo numero”.
5 Collega con una freccia la proprietà dell’operazione con la sua scrittura attraverso lettere:
PROPRIETÀ ESPRESSIONE
Commutativa dell’addizione a⋅ x y =a⋅x a⋅y
Associativa della moltiplicazione a⋅b ⋅c= a⋅b⋅c
Distributiva del prodotto rispetto alla somma ab=ba
6 Esprimere con le lettere la proprietà commutativa della moltiplicazione
Svolgimento: considerati a e b due numeri qualsiasi, la proprietà commutativa si esprime per mezzo
dell’espressione………; cioè ……………………….
DEFINIZIONI
In un’espressione letterale le lettere rappresentano le variabili che assumono un preciso significato quando
vengono sostituite da numeri.
Chiamiamo valore di un’espressione letterale il risultato numerico che si ottiene eseguendo le operazioni
indicate dallo schema di calcolo quando alle lettere sostituiamo un numero. Il valore dell’espressione
letterale dipende dal valore assegnato alle sue variabili.
LETTERE 3
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Risposte:
6
1
3,−3− ; 0,− ; − ,−
7 2
1
4
3 3
2 2
27
28
In conclusione, ad ogni coppia di numeri razionali, corrisponde un numero razionale dell’espressione.
10 Calcolare il valore numerico della seguente espressione: 3 a a−b per a =1, b =1
Svolgimento: 3⋅1⋅1 – 1=3⋅1⋅0=0 .
a b
11 Calcolare il valore numerico dell' espressione: per a = -1, b = 0
a−3 3−b
−1 0
Svolgimento: = ….
−1−3 3−0
x− y
12 Calcola il valore di E= costruita con le variabili x e y che rappresentano numeri razionali.
3⋅x
L’espressione letterale assegnata traduce il seguente schema di calcolo:” la divisione tra la differenza di due
numeri e il triplo del primo numero”. Completa la seguente tabella:
x 3 19 3 -4
4 3 4
y 1 0 0 -2
−
2
E
Ti sarai accorto che in alcune caselle colorate compare lo stesso valore per E: perché secondo te succede
questo fatto?
Vi sono, secondo te, altre coppie che fanno assumere ad E quello stesso valore?
LETTERE 4
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LETTERE 5
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pertanto la loro differenza è 0; il numeratore si annulla e quindi il valore di E è 0. Per la coppia 0,−
1
2
il
c
Scrivi sotto forma di espressioni letterali le seguenti frasi a
23 Sottrai ad a l’inverso di b. [ ]
a−
1
b
24 Somma al triplo di a il doppio quadrato di b.
25 Sottrai il doppio di a al cubo di a. [ a 3 −2 a ]
26 Moltiplica l'inverso di b per il quadrato dell’inverso di a.
27 Somma al cubo di a il quadrato della somma di a e b.
28 Dividi il quadrato di a per il triplo cubo di b.
29 Moltiplica il quadrato di b per l’inverso del cubo di a.
LETTERE 6
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1
32 a⋅
a
2a
33 2 [Dividi il doppio di a per il triplo del quadrato di b]
3b
34 ab 2
3 x y
35 2
2x
2
2 1 2 1 1 1 1 11
36 3 x − x per x = Svolgimento: 3⋅ − ⋅ ==
4 2 2 4 2 16
2
1 3 1 3
37 5a b 2
per a=− , b= Svolgimento: 5⋅ − ⋅ =
2 5 2 5
38 4 aa 3 per a=2 [16]
39 2 a5 a 2 per a =−1 [3]
40 3 x2 y 2 x y per x =1, y=−
1
2 [ ]
11
4
41 a 2 −b−1 a b per a =1, b=
1
2 [ ]
−
1
2
42 3 a 2 b−7 a ba per a =1, b=3 [−11]
43 3 x y −2 x 2 3 y 2 per
1
x= , y=2
2 [ ]
29
2
2
⋅a a −b
2 2
44 per a =−3, b=−1 [−16]
3
xy 3
45 3 x y per x =2, y =−1 [−7]
x
1 ab
[]
2
1 5
46 2 a3b per a = , b=−2
2 a b 2 2
4 8
x
[ ]
2
3 311
47 3 x 3 2 x y 2 y 2 per x =−2, y= −
y 4 8
48
4 a −7 b
2 a 3b
3⋅a b
3 1
per a =− , b=1
2 [ ]
9
16
49
x3
x
y −
2 x y−3 x y
xy
2 per x =3, y=
1
3 [ ]
149
18
4 a−2 b⋅2 a 2 3
51 ⋅ a ba 3 per a =1, b=−1 [4 ]
3 b3 4
4 x 2 −5 x y3 y
52 2 per x=−1, y=2 [−10]
6 x y
3 2 1
53 ⋅a a−1 per a=0 ; a =−1 ; a=1
2 2
54 −a 2⋅b⋅c 3 per a=0 ; b=1 ; c =−1 e per a=−1 ; b=
9
16
; c=
4
3
55
3
2 1
2
2
− a2 b2 11 per a =−20 ; b=− e per a = ; b=0
3
56 2⋅x −8⋅x 3⋅x 2⋅x −7⋅x8 per x=0 ; x=−1 ; x=1
5 4 3 2
2 1 3 1
57 −a −3⋅a per a = ; a =−1 ; a=0 ; a =1
a 3
LETTERE 7
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Sostituendo alle lettere i numeri, affianco indicati, stabilisci se le seguenti espressioni hanno significato:
x3
58 per x=0 SI NO
x
x2 y
59 per x=3, y=0 SI NO
x
ab2 4
60 per a=1, b=1 [non ha significato perché non è un numero]
a−b2 0
5 x 23 y −x y
61 2 3 per x=2, y=−2 SI NO
x y
a 3b6 a 2 4
62 2 2 2 per a =1, b= SI NO
a b 3 a b−3 a 3
LETTERE 8
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2. MONOMI
►1. L’insieme dei monomi
D’ora in poi quando scriveremo un’espressione letterale in cui compare l’operazione di moltiplicazione,
tralasceremo il puntino fin qui usato per evidenziare l’operazione. Così l’espressione verrà scritta in modo
3 3
5⋅a 2 ⋅a⋅b−7⋅b 2 più compatto 5 a 2 a b−7 b 2 .
8 8
DEFINIZIONE. Una espressione letterale in cui numeri e lettere sono legati dalla sola moltiplicazione si
chiama monomio.
Esempi
3
L’espressione nelle due variabili a e b E=5⋅2 a 2 a b 7 b2 è un monomio perché vediamo che
8
numeri e lettere sono legate solo dalla moltiplicazione.
L’espressione E=2 a 2−a b 2 non è un monomio poiché tra le lettere compare anche il segno
di sottrazione.
66 Individua tra le espressioni letterali di seguito elencate, quelle che sono monomi:
4 2 87
E 1=35 x 2 y 2 ; E 2=−4−1 a b 4 c 6 ; E 3=
y ; E 4=− x 2 z
x 2
Per rispondere in modo corretto devo individuare quelle espressioni in cui compare solamente la
……………; pertanto sono monomi ……………….
Osservazioni
Gli elementi di un monomio sono fattori, perché sono termini di una moltiplicazione ma possono comparire
anche potenze, infatti la potenza è una moltiplicazione di fattori uguali. Non possono invece comparire
esponenti negativi o frazionari. In un monomio gli esponenti delle variabili devono essere numeri naturali.
DEFINIZIONE. Un monomio si dice ridotto in forma normale quando è scritto come prodotto di un solo
fattore numerico e di potenze letterali con basi diverse.
Esempio
3
Il monomio E=5⋅2 a 2 a b 7 b2 non è scritto in forma normale: tra i suoi fattori vi sono numeri
8
diversi e le potenze letterali hanno basi ripetute, la a e la b compaiono due volte ciascuna.
105
Moltiplichiamo tra loro i fattori numerici e otteniamo ; eseguiamo il prodotto di potenze
4
105 3 3
con le stesse basi otteniamo a 3 b 3 . Il monomio in forma normale è E= a b
4
Procedura per ridurre in forma normale un monomio
- moltiplicare tra loro i fattori numerici
- moltiplicare le potenze con la stessa base
67 Scrivi in forma normale i seguenti monomi:
4 ⋯ 1 4
a b 18 c 3 2−2 a 3 b = a⋯ b ⋯ c⋯ ; −x 5 y −15 2 y 7 =
9 ⋯ 9
DEFINIZIONE. La parte numerica del monomio ridotto a forma normale si chiama coefficiente.
Esempio
Nella tabella seguente sono segnati alcuni monomi e i rispettivi coefficienti:
1
monomio − a bc 3 x3 y5 a5 b7 −k 2
2
1
coefficiente − 3 1 −1
2
LETTERE 9
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DEFINIZIONI
Se il coefficiente del monomio è zero il monomio si dice nullo.
Il complesso delle lettere che compaiono nel monomio ridotto a forma normale ne costituisce la parte
letterale.
Esempio
3 3 2
L’espressione letterale a bc
5
3
è un monomio dal momento che il numero e le lettere a 3 b c 2 sono legate dall’operazione
5
di moltiplicazione;
3
il suo coefficiente è il numero e la parte letterale è a 3 b c 2 .
5
Controesempi
3 3 2
L’espressione letterale a b c non è un monomio dal momento che numeri e lettere sono legati
5
oltre che dalla moltiplicazione anche dalla addizione.
3 −3 2
L’espressione letterale a b c non è un monomio in quanto la potenza con esponente negativo
5
−3 1
rappresenta una divisione, infatti a = 3 .
a
DEFINIZIONE. Due o più monomi che hanno parte letterale identica si dicono simili.
Esempio
3 3 2 3 2 3
Il monomio a b c è simile a 68a 3 b c 2 e anche a −0,5 a 3 b c 2 , ma non è simile a a b c . L’ultimo
5 5
monomio ha le stesse lettere degli altri ma sono elevate ad esponenti diversi.
Il monomio nullo si considera simile a qualunque altro monomio.
DEFINIZIONE. Due monomi simili che hanno coefficiente opposto si dicono monomi opposti.
Esempio
3 3 2 3 3 2
I monomi a b c e − a b c sono opposti, infatti sono simili e hanno coefficienti opposti.
5 5
3 3 2
Non sono opposti a b c e −7 a 3 b c 2 , ma semplicemente simili. I loro coefficienti hanno segno
5
diverso, ma non sono numeri opposti
34
{ 1 1
68 Nell’insieme M = − a 3 b , 3 2 a 2 b 4 , ab 3 , a 3 b , −a , 7a 2 b 4 , − ab3 , −89a 3 b
5 3 3
dei }
monomi, determina i sottoinsiemi S dei monomi simili e in essi le coppie di monomi opposti facendone una
rappresentazione con diagrammi di Venn.
DEFINIZIONI
Il grado complessivo di un monomio è la somma degli esponenti della parte letterale.
Quando il monomio è ridotto a forma normale, l’esponente di una sua variabile ci indica il grado del
monomio rispetto a quella variabile.
Esempio
3 3 2
Il monomio a b c ha grado complessivo 6 ottenuto sommando gli esponenti della sua parte
5
letterale (3+1+2=6). Rispetto alla variabile a è di terzo grado, rispetto alla variabile b è di primo grado
ed infine è di secondo grado rispetto alla variabile c.
LETTERE 10
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Abbiamo detto che gli esponenti della parte letterale del monomio sono numeri naturali, dunque possiamo
anche avere una o più variabili elevate ad esponente 0. Cosa succede allora nel monomio?
Consideriamo il monomio 56 a 3 b0 c 2 , sappiamo che qualunque numero diverso da zero elevato a zero è
uguale a 1, quindi possiamo sostituire la variabile b che ha esponente 0 con 1 e otteniamo: . Se in un
56 a 3⋅1⋅c 2 =56 a 3 c 2 monomio ogni variabile ha esponente 0, il monomio rimane solamente con il suo
coefficiente numerico: per esempio −3 a 0 x 0 =−3⋅1⋅1=−3 .
Osservazione
Esistono monomi di grado 0; essi presentano solo il coefficiente e pertanto sono equiparabili ai numeri
razionali.
Il valore di un monomio è nullo quando almeno una delle sue variabili assume il valore 0.
1
Molte formule della geometria sono scritte sotto forma di monomi: area del triangolo = b h ; area del
2
quadrato = l 2 ; perimetro del quadrato = 4 l ; area del rettangolo = b h ; volume del cubo = l 3
ecc.
Esse acquistano significato quando al posto delle lettere sostituiamo numeri positivi che rappresentano le
misure della figura considerata.
3
69 Calcola l’area di un triangolo che ha altezza h=2,5 e base b= .
4
Il monomio che permette di calcolare l’area del triangolo è ……, sostituendo i valori numerici alle variabili
ottengo ………
{ }
3
−2 abc 9
; a²bc⋅ 3 ; 4a−3 b²c 5 ; − x ; 8x 4 −4x²; − y⋅ 2x 4 6z ;
7 4
E= 3ab; −2a; − ab²; −
3 3 a 37−2
M ={ }
LETTERE 11
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3 2 4 8 5
74 Completa: Nel monomio m=− a x y z distinguiamo Coefficiente = ……….
2
Parte letterale = ……….. Grado complessivo = …… Il grado della lettera x è ………
1
{
1 1
75 L’insieme dei monomi: M = a b c2 ; a 2 b c ; −3 a b c2 ; − a b c2
3 3 3
contiene }
[A] monomi aventi lo stesso coefficiente
[B] monomi con la stessa parte letterale
[C] monomi nelle stesse variabili
[D] monomi dello stesso grado
[E] monomi di grado dispari
76 Motiva brevemente la verità o falsità delle seguenti proposizioni:
“Se due monomi hanno ugual grado allora sono simili” V F perché … … … … … … … ...
“Se due monomi sono simili allora hanno lo stesso grado” V F perché … … … … … … … ...
77 Quale diagramma di Venn rappresenta in modo corretto la seguente proposizione:
“alcune espressioni letterali non sono monomi”
legenda: L insieme della espressioni letterali, M insieme dei monomi
M L
L M
Fig 2 Fig1
DEFINIZIONE. Il prodotto di due monomi è il monomio avente per coefficiente il prodotto dei
coefficienti, per parte letterale il prodotto delle parti letterali dei monomi fattori.
Esempio
2 3 5
Assegnati i monomi m 1 =−4x yz m 2= x 3 z 6 il monomio prodotto è
6
m 3 = −4⋅
5
6
x 2⋅x 3 ⋅ y⋅ z 3⋅z 6 =− x 5 yz 9
10
3
LETTERE 12
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82 −1−a b 2
1,5 a 2 b⋅ − a 2 b
3 \ 7
10
− x y3 − x y2 z
5 3
83 1,6 x a 1,2 x y2 12 2 3
7
7
m n − mn
4
5
− a x2
4
3 3
10
x y
84 1
12a b − a 3 b 3
2 −
15 2
8
at
6 3
5
t x
12 2 2
4
7
a n − ax
4
85 1
2,5 a b 2⋅ − a 2 b ⋅1,5 a
2 2 1
− x z − z 3 27 x
9 4
−8
1
4
x
4 3 4
5
x a
LETTERE 13
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Esempi
1
Calcoliamo il quadrato e il cubo del monomio m 1=− a 2 b .
2
2 2
1 1 1 1
m1=− a 2 b elevo al quadrato − a 2 b = − ⋅a 2 2⋅b2= a 4 b 2
2 2 2 4
3 3
1 1 1 1
m1=− a 2 b − a 2 b = − ⋅a 2 3⋅b 3=− a 6 b 3
elevo al cubo
2 2 2 8
3 2 2
Calcoliamo il quadrato e il cubo del monomio m 2 =5 a b c
5 a 3 b 2 c2 = 52⋅a 3 2⋅b 2 2⋅c 2 2 =25 a 6 b 4 c 4
2
m 2 =5 a 3 b2 c 2 elevo al quadrato
5 a 3 b 2 c2 =53⋅a 3 3⋅b 2 3⋅c 2 3=125 a 9 b 6 c 6
3
m 2 =5 a 3 b2 c 2 elevo al quadrato
Procedura per eseguire la potenza di un monomio
- Applichiamo la proprietà relativa alla potenza di un prodotto, eseguiamo cioè la potenza di
ogni singolo fattore del monomio.
- Applichiamo la proprietà relativa alla potenza di potenza, moltiplicando l’esponente della
variabile per l’esponente delle potenza.
3
3
−3 x y z =9 x y z − a b x 3 y5 = a 3 x y
3 4 2 6
86
5
a3b2 −a 4 b2 −5 a b 2 c
8 7 3
87
3 3
1 3 4
2a x3 y 2
2
88 − a x y2 x y
2 4
3 4 2
2 2 1 3
89 xy − ab − a5
3 2 2
[ ]
2 3 2
90 [ −r s t ]
2 2 3 1
− x2 y 3
2
3
− a 2 b3
2
Esempio
Calcoliamo 3 x 3 −6 x 3 .
I due addendi sono monomi simili dunque la somma è ancora un monomio ed è simile ai singoli
addendi. Precisamente 3 x 3 −6 x 3 = 3−6 x 3 =−3 x 3
Osserva che la somma di monomi simili si riduce alla somma algebrica di numeri.
2
91 Determina la somma dei monomi simili 8 a 2 b − a 2 b a 2 b
3
1
6
2 1
La somma è un monomio ………… agli addendi; il suo coefficiente è dato da 8− =... .....
3 6
Quindi la somma = ………………
LETTERE 14
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LETTERE 15
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93 5 a 2 b−3 a 2 b a 2 b 2 −3 a 2 b 2
94 −2 x y 2x y 2 −3 a x −5 a x
95 5 a b−2 ab −3 x y 2 3 x y 2
96 1
− − a x 2 −3 a x 2
2 9
− x y −−x y
2
1 1 1 2 3
97 6 x y 2 x y 2 − x y 2−6 x y 2 x y x y2
3 4 2 2
98 5 a b−2 a b−a b−2 a ba b 7 x y 3−2 x y 3
1 1 1 3 2 1 3 2
99 6 a b− a 2 ab4 a 2 a b − a b
3 2 4 2
4 1
100 − a 2 b 3−2 a 2 b 3 a 2 b 3−a 2 b3 −5 x 23 x 2
3 3
2
1 3 1
101 −xy − x y 2 x y 2 − x y
2
2 2 6
102
1
1
1
5 x 3 y 2 − x 3 y 2 − − x 3 y 2 − x 3 y 2 − −
3 3 4
1
3
►6. Divisione di due monomi
Premessa: ricordiamo che assegnati due numeri razionali d 1 e d 2 con d 2≠0 , eseguire la divisione
d 1 : d 2 significa determinare il numero q che moltiplicato per d 2 dà d 1 . Nell’insieme Q basta
la condizione d 2≠0 per affermare che q esiste ed è un numero razionale.
Assegnati due monomi m1 e m2 con m2 diverso dal monomio nullo, se è possibile determinare il monomio
q tale che m1 = q ⋅ m2 , si dice che m1 è divisibile per m2 e q è il monomio quoziente.
Esempio
36 x 5 y 2 : −18 x 3 y
Per quanto detto sopra, vogliamo trovare, se esiste, il monomio q tale che e ripensando alla
36 x5 y2 =q⋅−18 x3 y moltiplicazione di monomi possiamo dire che q=−2 x 2 y . Infatti . Il
−2 x2 y ⋅−18 x3 y = 36 x 5 y 2 monomio q è quindi il quoziente della divisione assegnata.
Procedura per calcolare il quoziente di due monomi
Il quoziente di due monomi è così composto:
il coefficiente è il quoziente dei coefficienti dei monomi dati
la parte letterale ha gli esponenti ottenuti sottraendo gli esponenti delle stesse variabili
se la potenza di alcune delle lettere risulta negativa il risultato della divisione non è un monomio.
Esempio
7 3 4 2
2
21
a x y : − a x2 y
8
Procediamo seguendo i passi sopra descritti:
7 3 4 2
2
21
7
a x y : − a x2 y = ⋅ −
8 2 21
a
8 3−1 4−2 2−1
x
4
y =− a 2 x 2 y
3
Nell’eseguire la divisione non abbiamo tenuto conto della condizione che il divisore deve essere
diverso dal monomio nullo; questa condizione ci obbliga a stabilire per la divisione la Condizioni di
Esistenza (C.E.): C.E.=a≠0 e x≠0 e y≠0
LETTERE 16
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Esempio
9 2 4
20 1
a b : − a5 b2
8
Procediamo seguendo i passi sopra descritti con la C.E. a ≠ 0 et b ≠ 0:
9 2 4
20
1
a b : − a5 b2 =
8
9
20 18
⋅−8 a 2−5 b 4−2 =− a −3 b 2 .
5
Osserva che il quoziente ottenuto non è un monomio perché l’esponente della variabile a è negativo. Il
risultato è un’espressione frazionaria o fratta.
In conclusione, l’operazione di divisione tra due monomi ha come risultato un monomio se ogni variabile
del dividendo ha esponente maggiore o uguale all’esponente con cui compare nel divisore.
103 Esegui le divisioni indicate e poni le C.E.:
15b 8 : − 40 3
3
b =
−
13 2 5 3
72 26
x y z : − xyz =
27
Determina il quoziente dei monomi
104 q 1=−12 a 7 b 5 c 2 :−18a b 4 c
2
q 1 = a ... b c C.E. a ≠ 0 e b ≠ … e c ≠ …
...
105 q2= 1 3
2
a :−4 a 5
1
q 2 =− a
8
C.E. …… … … ...
e) m 2 : m 3m5 f) m 1 : m 2
109 Quando sottraiamo due monomi opposti otteniamo
[A] Il doppio del primo termine [B] Il doppio del secondo termine
[C] il monomio nullo [D] 0
110 Quando dividiamo due monomi opposti otteniamo:
[A] -1 [B] 0 [C]1 [D]il quadrato del primo monomio
111 Attribuisci il valore di verità alle seguenti proposizioni:
a. La somma di due monomi opposti è il monomio nullo V F
b. Il quoziente di due monomi simili è il quoziente dei loro coefficienti V F
c. La somma di due monomi è un monomio V F
d. Il prodotto di due monomi è un monomio V F
e. L’opposto di un monomio ha sempre il coefficiente negativo V F
LETTERE 17
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3
1 1
Consideriamo l’espressione letterale E= − a 2 b : a 5 b−2 a b⋅ bb 5 a b 2
2 2
Vediamo che è in due variabili, le variabili sono infatti a e b . Inoltre, i termini delle operazioni che
compaiono sono monomi
Se volessimo calcolare il valore di E per a = 10 ; b = -2 dobbiamo sostituire nell’espressione tali valori e
risolvere l’espressione numerica che ne risulta. Inoltre se dovessimo calcolare il valore di E per altre coppie
dovremmo ogni volta applicare questo procedimento.
Dal momento che abbiamo studiato come eseguire le operazioni razionali con i monomi, prima di sostituire i
numeri alle lettere, applichiamo le regole del calcolo letterale in modo da ridurre E, se possibile, in una
espressione più semplice.
Prima di procedere, essendovi una divisione poniamo innanzi tutto la C.E. a ≠ 0 e b ≠ 0 ed eseguiamo
rispettando la precedenza delle operazioni come facciamo nelle espressioni numeriche.
3
1 1 1 3
E= − a 2 b : a 5 b−2 a b⋅ bb 5 a b 2= − a 6 b 3 : a 2 b −2 a b⋅ b5 a b 2 =
2 2 8 2
1 2 2 2 15 2
=− a b −3 a b 5 a b sommando i monomi simili otteniamo ab
8 8
E è dunque un monomio e calcolare il suo valore è decisamente più semplice.
2
2 2 1
112 Calcola a b c : −3 ab3 per a= ; b=−1 ; c=−2
3 2
3 10 1
113 Calcola − x 2 y 2 − x z 2 −15 x y −0,6 x4 y z −0, 7 x y 2 z per x=− ; y=−3 ; z=0, 1
5 9 3
Esegui le operazioni tra monomi
114 4
1 2 2 2 2
x − x x − x x
3
1
3
1
2
115 1
5
5
x− xx − 2 x− x x x
2
8
3
1
4
116 { [ 3 1
] }
5 a − a− 2 a − a 3a−a0,5 a −a
4 2
[
2
1
117 −1,2 x 2
3
]
x −0,1 x −5 x 2 −−5x 2 2
118
3 1 2
− x4 a 2 b : x2 a b x2 a
4 2 3
[
119 ]
3
14 2 2 14 1 1
− x y : − xy x y⋅ x2 y 2
16 4 2 4
[ ]
120
2 2 2
1 2 1 2 1 1 1 2
− a2 b ⋅ − b2 − b2 a : x− x x − a b 2 − a b
2 3 3 3 6 2 6 5
[ ] [ ]
2 2 2 2
4 7 1 3 2 1 1 2 1
121 x x : x x x : x − x x − a b x − a b x :a 2 b2 x
5 10 3 4 3 6 2 3 3
122
1 16 2 5 12 7
x y 2 − x 2 y −8 x 2 y 2 −2 xy− x − x 2 3 y 3 x x y 2 − x2 y
4 5 5 3 7 4
R119.
9
64
x y 3
[ 3
] [ ] [
R120.
a 2 b 3 −5b5a 2 b 33x
45x
R121.
2812x
1875
R122.
x 3 y 3 10x61
5 ]
LETTERE 18
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3. POLINOMI
►1. Definizioni fondamentali
Un polinomio è un’espressione algebrica letterale che consiste in una somma algebrica di monomi.
Esempio
Sono polinomi: 6 a 2 b ; 5 a 2 b3 b 2 ; 6 x 2 −5 y 2 x−1 ; 7 a b−2 a 2 b 34 .
Se tra i termini di un polinomio non sono presenti monomi simili, il polinomio si dice in forma normale o
ridotto; se al contrario si presentano dei termini simili, possiamo eseguire la riduzione del polinomio
sommando i termini simili. Tutti i polinomi sono quindi riducibili in forma normale.
Un polinomio in forma normale può presentare tra i suoi termini un monomio di grado 0 che viene
comunemente chiamato termine noto.
Esempio
Il polinomio: 3 a bb2 −2 b a4−6 a b 25 b 2 ; ridotto in forma normale diventa
a b6 b 2−6 a b 24 . Il termine noto è 4
123 Riduci in forma normale il seguente polinomio: 5 a 3−4 a b−12 a 32 ab−a−3 a 3 .
Svolgimento: Evidenziamo i termini simili e sommiamoli tra di loro 5 a 3 −4 a b−12 a 3 2 ab−a−3 a 3 ,
in modo da ottenere………………. Il termine noto è …….
Un polinomio può anche essere costituito da un unico termine, pertanto un monomio è anche un polinomio.
Un polinomio che, ridotto in forma normale, è somma algebrica di due, tre, quattro monomi non nulli si dice
rispettivamente binomio, trinomio, quadrinomio.
Esempi
x y−5 x 3 y 2 è un binomio;
3 ab2 a−4 a 3 è un trinomio;
a−6 ab2 3 ab−5 b è un quadrinomio.
Due polinomi, ridotti in forma normale, formati da termini uguali si dicono uguali, più precisamente vale il
principio di identità dei polinomi: due polinomi p x e q x sono uguali se, e solo se, sono uguali
i coefficienti dei termini simili.
Se due polinomi sono invece formati da termini opposti, allora si dicono polinomi opposti.
Definiamo, inoltre, un polinomio nullo quando i suoi termini sono a coefficienti nulli. Il polinomio nullo
coincide con il monomio nullo e quindi con il numero 0.
Esempi
1 1
I polinomi: xy2 y 3− x ; 2 y 3 −x xy sono uguali.
3 3
I polinomi: 6 ab−3 a 22 b 2 ; 3 a 2 −2 b 3 −6 ab sono opposti.
Il polinomio: 7 ab4 a 2 −abb3 −4 a 2−2 b 3 −6 ab−b 3 è un polinomio nullo, infatti
riducendolo in forma normale otteniamo il monomio nullo 0.
Il grado complessivo (o semplicemente grado) di un polinomio è il massimo dei gradi complessivi dei suoi
termini. Si chiama, invece, grado di un polinomio rispetto ad una data lettera l’esponente maggiore con
cui quella lettera compare nel polinomio.
Esempi
Il polinomio 2 ab3−4 a 2 b 2 ha grado complessivo 4 perché il monomio con grado massimo
è −4 a 2 b 2 , che è un monomio di quarto grado.
Il grado del polinomio a 3 3 b 2 a−4 b a 2 rispetto alla lettera a è 3 perché l’esponente più
alto con cui tale lettera compare è 3.
124 Individua il grado di
a) x 2 y 2 −3 y 35 yx−6 y 2 x 3 rispetto alla lettera y è … …, il grado complessivo è … ...
b) 5 a 2 −b4 ab rispetto alla lettera b è … …, il grado complessivo è … ...
Un polinomio si dice omogeneo se tutti i termini che lo compongono sono dello stesso grado.
LETTERE 19
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Esempio
Il polinomio: a 3 −b3 ab2 è un polinomio omogeneo di grado 3.
125 Stabilire quali dei seguenti polinomi sono omogenei:
a ) x 3 y2 y 2 x 2−4 x 4 ; b ) 2 x3−xy ; c ) 2 x 3 y 3 −y 4 x 2 5 x 6
Un polinomio si dice ordinato secondo le potenze decrescenti (crescenti) di una lettera, quando i suoi
termini sono ordinati in maniera tale che gli esponenti di tale lettera decrescono (crescono), leggendo il
polinomio da sinistra verso destra.
Esempio
1 3 3 2 2 3 3
Il polinomio: 2 x 4 x y−2 xy 8 y è ordinato secondo le potenze decrescenti della
lettera x , e secondo le potenze crescenti della lettera y .
Un polinomio di grado n rispetto ad una data lettera si dice completo se contiene tutte le potenze di tale
lettera di grado inferiore a n , compreso il termine noto.
Esempio
1 3
Il polinomio: x 4−3 x 3 5 x 2 x−
2 5 è completo di grado 4 e inoltre risulta ordinato rispetto
3
alla lettera x . Il termine noto è − .
5
Osservazione
Ogni polinomio può essere scritto sotto forma ordinata e completa: l’ordinamento si può effettuare in virtù
della proprietà commutativa della somma, mentre la completezza si può ottenere mediante l’introduzione dei
termini dei gradi mancanti con coefficiente uguale a 0.
Per esempio, il polinomio x 4 −x14 x 2 può essere scritto sotto forma ordinata e completa come:
x 40 x 34 x 2 −x1 .
126 Individuare quali dei seguenti polinomi sono ordinati rispetto alla lettera x con potenze crescenti
1 2 1 7
a ) 2− x 2x ; b ) −x3 x 25 x 3 ; c ) 3 x 4 − x 32 x 2− x
2 3 2 8
127 Relativamente al polinomio b 2a 4a 3a 2
Il grado massimo è …… Il grado rispetto alla lettera a è …… Rispetto alla lettera b è ……
Il polinomio è ordinato rispetto alla a? SI NO Completo? SI NO Omogeneo? SI NO
128 Scrivere un polinomio di terzo grado nelle variabili a e b che sia omogeneo.
129 Scrivere un polinomio di quarto grado nelle variabili x e y che sia omogeneo e ordinato secondo le
potenze decrescenti della seconda indeterminata.
130 Scrivere un polinomio di quinto grado nelle variabili r e s che sia omogeneo e ordinato secondo le
potenze crescenti della prima indeterminata.
131 Scrivere un polinomio di quarto grado nelle variabili z e w che sia omogeneo e ordinato secondo le
potenze crescenti della prima indeterminata e decrescenti della seconda.
132 Scrivere un polinomio di sesto grado nelle variabili x, y e z che sia completo e ordinato secondo le
potenze decrescenti della seconda variabile.
LETTERE 20
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La differenza di due polinomi si può trasformare in somma del primo polinomio con l’opposto del secondo.
Esempio
1
1 1
1
3 a 2 2 b− ab− 2 a 2ab− b =3 a 22 b− ab−2 a 2 −ab b=a 2
2 2 2 2
−1−2
2
ab
41
2
b=
3 5
=a 2− ab b
2 2
141
3 2
4 1
x y⋅ 2 xy x 3 y 2
3
Svolgimento:
3 2
4
1
3 1
x y⋅ 2 xy x 3 y 2 = x y x y .
3 2 4
142 (a + b)b (a - b)b (a + b)(-b)
143 (a – b + 51)b (-a – b - 51)(-b) (a2 - a)a
144 (a2 - a)(-a) (a2 – a - 1)a2
145 (a2b– ab - 1)(ab) (ab– ab - 1)(ab)
146 (a2b– ab - 1)(a2b2) (a2b– ab - 1)(ab)2
LETTERE 21
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148 a4 a3 a2 2
4 8 2
2a R. [ 1 6 1 5 4
2
a a a
4 ]
149 a 4 a 3a 2 b 4 R. [ a 4 b 4a 3 b 4 a 2 b 4 ]
[ ]
2 2
150 −
1
2 abx2 a 3 b3 ax a 2 a x− 1 ax − 2 bx
4 3 3
151 [
3a 2 a −2 ab3 a 1
2 1
−3b − a 3−5 b
2 ] [
R. 6a 2−
63 2
2
a b
]
►4. Quoziente tra un polinomio e un monomio
Il quoziente tra un polinomio e un monomio si calcola applicando la proprietà distributiva della divisione
rispetto all’addizione.
Si dice che un polinomio è divisibile per un monomio, non nullo, se esiste un polinomio che, moltiplicato
per il monomio, dà come risultato il polinomio dividendo; il monomio si dice divisore del polinomio.
Osservazioni
• Poiché ogni monomio è divisibile per qualsiasi numero diverso da zero, allora anche ogni polinomio
è divisibile per un qualsiasi numero diverso da zero.
• Un polinomio è divisibile per un monomio, non nullo, se ogni fattore del monomio divisore
compare, con grado uguale o maggiore, in ogni monomio del polinomio dividendo.
• La divisione tra un polinomio e un qualsiasi monomio non nullo è sempre possibile, tuttavia il
risultato è un polinomio solo nel caso in cui il monomio sia divisore di tutti i termini del polinomio.
• Il quoziente tra un polinomio e un monomio suo divisore è un polinomio ottenuto dividendo ogni
termine del polinomio per il monomio divisore.
Esempio
Eseguiamo la seguente divisione tra polinomio e monomio:
6 x5 y 9 x3 y 2 : 3x2 y =2 x5−2 y1−1 3 x3−2 y2−1 =2 x3 3 xy
Svolgi le seguenti divisioni tra polinomi e monomi:
152 2 x2 y8 xy 2 : 2 xy Svolgimento: 2 x2 y8 xy 2 : 2 xy = x y4 x y=
153 6 x5 y 43 x 3 y6 : 3 x 2 y 4 Svolgimento: 6 x5 y 43 x 3 y6 : 3 x 2 y 4 =
154 a 2a :a a 2−a :−a
155 1
2
1 1
a− :
4 2 1
2
1
a− : 2
4
156 2 a−2 :
1
2 1
2
a−
a2 a
4 2
:
157 a 2−a :a a 3a 2−a : a
158 8 a 34 a 2−2 a : 2 a a 3 b 2 a 2 b−a b : b
159 a 3 b 2 −a 2 b 3−a b 4 :−ab2 a 3 b 2 a 2 b−a b : a b
160 16 x4 −12 x 324 x2 : 4 x2 −x3 3 x2 −10 x 5 :−5
161
[−3 a 2 b 3−2 a 2 b 26 a 3 b 2 :−3 ab]⋅ 12 b 2 4 2 3 3 3 2
3 4
3
a b − a b : − a 2 b2
2
162 2a
a 2 a3
2 4
− :
a
2 1
2
a2 a3
a− −
4 8
1
: a
2
163 16 a n1 b n2−2 a 2 n b n35 a n2 b n1 : 2 a n b n 6 a 3n1 −6 a 2 n : −6 a n
LETTERE 22
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2 2
a 2 b3 a−4 ab 1 a 2 b 2 −a3 ab2 = 1 a 4 b 3−a 3 b3 a 3 b 3 3 a 3 b 2−3 a 29 a 2 b 2 −2 a 3 b 34 a 2 b−12 a 2 b3
2
1 4 3 3 3
riducendo i termini simili otteniamo a b −a ba 3 b 3 a 3 b 2 −3 a 2 9 a 2 b 24 a 2 b−12 a 2 b3 .
2 2
Esempi
x− y2 −3 xy ⋅−2 x 2 y −3 y
Procediamo moltiplicando ogni termine del primo polinomio per ogni termine del secondo
x− y2 −3 xy −2 x2 y−3 y =−2 x3 y3 xy2 x2 y3−3 y 36 x3 y2 −9 xy 2 .
In questo caso non ci sono termini simili e quindi l’operazione è completata.
1 3
2 3
x −2 x 2 ⋅ x 1
4
1 3
2
x −2 x 2
3
4 3 1 3
x1 = x 4 x 3− x 3−2 x 2 , riduciamo i termini simili, otteniamo
8 2 2
3 4 3 2
x −x −2 x .
8
Esegui i seguenti prodotti di polinomi
164 1
−4 x x 3 2 x 2−3 x
2
1
2 3
Svolgimento: −8 x12 x− xx − x 4 x=
2
1
4
165 x3−x 2x −1 x.−1 3 x 32 x2 x1 1−x
166 a 22 abb 2 ab a −1a−2 a−3
167 a 12 a−13 a −1 a 1 a 2 a a 3−a 2
Esercizi sui prodotti di polinomi con esponenti letterali
168 a n1−a n2a n3 a n1−a n R. [ a 4n4 −2a 2n32a 2n2−a 2n1 ]
169 a n −a n1a n2 a n1 −a n−1 R. [ a 2n3 −a 2n2−a 2n−1a 2n ]
170 a n a n1a n2 a n1 −a n R. [−a 2n a 2n3 ]
171 a n2 a n1 a n1a n2 R. [ a 2n4 2a 2n3a 2n2 ]
172 1a n1 a n1 −2 R. [ a 2n2 −a n1 −2 ]
Esercizi di ripetizione sui polinomi
173 −a – 1−2 – −3 – aa R. [−a ]
174 2 a 2 – 3b – [ 4 b3 a 2 − a 2 – 2 b ] R. [−9 b]
175 2 a 2 – 5 b – [ 2 b4 a 2 − 2 a 2 – 2 b ]−9 b R. [−18b]
176 1
2
1
a−3a 2 − a
2 R. [1 3 1
− a 2 a− a 3
4 2 2 ]
177 1
5 x3 xy y 2 3 x 2 y
2
R. [ 3
15 x 3 y 9 x 3 y 2 x 2 y 3
2 ]
178 2 2 1 3 3
3 2 4
x y x − xy 6 xy R. [ 9
4 x 2 y 3 3 x 4 y− x 2 y 2
2 ]
179 a 3 b 2 −a 4 ba 2 b3 : a 2 b R. [ab−a 2 b 2 ]
180 a 2−a 4 a 3 : a 2 R. [ 1−a 2 a ]
LETTERE 23
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181 1 2
2
3 1
a b−2 ab 2 a 3 b : ab
4 2 R. [ 3
a−4 b a 2
2 ]
182 2 x−13 x1− 6 x 23 x1 2 x x−1 R. [ 2x 2 −9x−3 ]
183 1
2 1
3
a− b a 3 − ab−1 [ 2 a 2 a−b−a a 2−2 ab ] R. [ 1 3 1 4
a − a b− a ba
4
2 3
3
]
184 3 x 26 xy−4 y2 1
2
2
xy− y 2
3 R. [ 3 3
2
8
x y x 2 y 2 −6 xy 3 y 4
3 ]
185
1
2 [ 2
1
10 ]
x x − y 2 x 2 y −5 x − xy 4 y − x x 3 y xy 2
1 1
2
1
2
R. [ ]
1 4 1 2 1 1 1 1
x x y x 3 y 2 − x y 3 − x 4 y − x 2 y 2
2 4 2 4 2 4
186 2 a−3 b 5 2 1
4
1 1
18
1
a ab− b 2 − a 12 a 2 − b 2 −b 3 R.
2 6 6 5 3 [ 1 3 11 2
2
37 1
a − a b− a b 2 b3
4 30 6 ]
187 2
3
a−2 b 3
2
a 2 b 9 2
4
a 4 b 2 −
3 9 2
4 4
a
R. [ 9 4
4
15 20 27
a −5a 2 b 2 − a 3 b− a b 3 −16b 4 − a 2
4 3 16 ]
188 a n1−a n2a n3 : a 1n R. [ 1−aa 2 ]
189 1a n1 1−a n−1
190 a n1−a n a n1a n a 2 n2a 2n R. [ a 4n4−a 4n ]
191 1 n 3 2n
2
x − x
2 3 2 3
x − − x n−1 x n x
1 n 1 1
R. [ 7 2n 3 n 1 3n 1 n1
12
x x − x − x x
4 2 3 ]
Rispondi alle seguenti domande
192 Se si raddoppiano i lati di un rettangolo, come varia il suo perimetro?
193 Se si raddoppiano i lati di un triangolo rettangolo, come varia la sua area?
194 Se si raddoppiano gli spigoli a, b, e c di un parallelepipedo, come varia il suo volume?
195 Come varia l’area di un cerchio se si triplica il suo raggio?
1 3 2
196 Determinare l’area di un rettangolo avente come dimensioni a e a b .
2 4
1 2
197 Determinare la superficie laterale di un cilindro avente raggio di base x2 y e altezza xy .
5
LETTERE 24
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4. PRODOTTI NOTEVOLI
Il prodotto fra due polinomi si calcola moltiplicando ciascun termine del primo polinomio per ciascun
termine dell'altro e sommando poi i monomi simili. Talvolta i polinomi da moltiplicare presentano delle
caratteristiche per le quali dopo aver eseguito la moltiplicazione ed aver ridotto i termini simili, si ottiene
un'espressione algebrica in cui lo schema di calcolo rimane invariato. Tali prodotti vengono chiamati
prodotti notevoli. In questi casi è utile, dopo avere individuato uno specifico prodotto notevole e averne
dimostrato la validità, scrivere direttamente il risultato evitando i passaggi intermedi.
Con l’espressione prodotti notevoli si indicano alcune identità che si ottengono in seguito alla
moltiplicazione di polinomi le quali hanno caratteristiche particolari facili da ricordare.
►1 Quadrato di un binomio
Consideriamo il binomio A+B in cui A e B rappresentano due monomi ed analizziamo che cosa succede
moltiplicando il binomio per se stesso, eseguendo cioè la moltiplicazione AB AB
che sotto forma di potenza si scrive AB 2 .
AB 2 = AB AB =A2 ABBAB 2= A22 ABB2
Pertanto, senza effettuare i passaggi intermedi si ha
(1) AB 2 =A2 2 ABB 2
Espressa nel linguaggio comune: il quadrato di un binomio è uguale alla somma tra il quadrato del
primo termine, il quadrato del secondo termine e il doppio prodotto del primo termine per il secondo.
Analizzando il prodotto ottenuto si può notare che è costituito da tre termini ed in particolare due termini
sono costituiti dal prodotto di ciascun monomio per se stesso, un termine è costituito dal prodotto dei due
monomi moltiplicato a sua volta per 2.
Nella identità precedente, A e B rappresentano due monomi qualsiasi, quindi la scrittura AB deve
intendersi come somma algebrica di due monomi che, rispetto al segno, possono essere concordi o discordi.
Ne consegue che:
9 A2 e B2 sono sempre positivi perché prodotto di fattori uguali e quindi concordi.
9 2AB è positivo se A e B sono concordi, negativo se sono discordi.
198 (3x + y)2 = [(3x) + (y)]2 = (3x)(3x) + 2(3x)(y) + (y)(y) = 9x2 + 6xy +…
199 (-3x + y)2 = [(-3x) + (y)]2 = (-3x)(-3x) + 2(-3x)(y) + (y)(y) =………
200 (-3x - y)2 = [(-3x) + (-y)] 2
= (-3x)(-3x) + ……… = 9x2 + 6xy + y2
201 (3x - y)2 = [(3x) + (- y)]2 = …… ……… …… =………
202 2 x3 y = 2 x 2⋅ 2 x 3 y 3 y =
2 2 2
2
x 2 − y = x 2 2⋅ − − y
1 1
203 =
2 2
a b
LETTERE 25
www.matematicamente.it ‐ Matematica C3 – Algebra 1 – 3. Le basi del calcolo letterale
204 Disegna un quadrato il cui lato è composto da due segmenti lunghi rispettivamente 3cm e 5cm. Esegui
la scomposizione del quadrato in modo analogo a come fatto per la figura 1 e verifica la seguente
uguaglianza: 352 =3 22⋅3⋅55 2 .
2 2 2 2
1 3 7 4 3
209 a b −2 x 2 − y 5 x 3− y 2 −1 a 2 x
2 4 4 3 2
2 2
1 1
a 2a n
2
210 3 a− a 2 −2− x x 1 2
3 2
2 2 2
1 1 1
x 2 n− x n x n1x n −2 2 − x n −2 x 2n − y m
2
211
2 2 4
Riconosci quali dei seguenti polinomi sono quadrati di binomi
212 a 2 4 ab4 b2 SI NO a 2 −2 ab−b 2 SI NO
49 4
213 25 a 24 b 2−20ab 2 SI NO a −21 a 2 b2 9 b 2 SI NO
4
1 5 1 6 1 4 1 3 2
214 −25a 4− b 4 a 2 b 2 SI NO a b a b SI NO
16 2 4 9 6
►2 Quadrato di un polinomio
Si consideri il trinomio ABC , il suo quadrato sarà dato da:
ABC 2= ABC ⋅ ABC =A 2ABAC BAB 2BCCAC 2=
= A2B 2C 22 AB2 AC 2 BC
Pertanto, senza effettuare i passaggi intermedi si può scrivere
(2) ABC 2=A 2B 2C 22 AB2 AC2 BC
In generale, il quadrato di un polinomio è uguale alla somma dei quadrati dei monomi che lo
compongono e dei doppi prodotti di ogni termine per ciascuno dei successivi.
Nel caso di un polinomio composto da quattro monomi si ha:
x y zt 2 =x2 y 2z 2t 22 xy2 xz2 xt 2 yz2 yt 2 zt
Completa i seguenti quadrati
215 x 3 y −1 2 =x2 16 xy−2 x−6 y
2
1 1
216 x 2 − y1 =x 4 y 2 −x 2 y − y
2 4
2
x 1 x2 1 ...
217 2x −
2
= −2 x 2 x − ...
2 2 4 4 ...
Calcola i seguenti quadrati di polinomi
218 a b−c 2 a −bc 2
x2 x1 x−x 21
2 2
219
3 x 22 z−y 2
2
220 −ab−c 2
6 a−3 y3−2 z 2 1−x −x2
2 2
221
LETTERE 26
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2 2
1 3 4 2 1 1 3
222 x− x − x 3 x 3 y 2−
3 5 4 2 4
−2 ba4−6 ab25 b2 2 ab3−4 a 2 b 2−2 b3
2 2
223
2 2
1 1
224 5 a 3− ab−1−a x2 y 2 −3
2 2
2 2
2 2 7 1
225 y −3 x 4 z 2 a ab 2 −3b
3 4 2
2 2
1 1 2 3 2 3
226 2 x 3 y 2 − y 2 x5 x 2 x x x−2 xy y
2 2 4 8
230 1 1
l m l − m
2 2 1
2
uv 1
2
u−v
231
2
3
3
x y
2
2
3
3
x− y
2 2 3 2 3
− x− y − x y
5 7 5 7
232
x−
1
2
x
1
2
3 a−5 y −3 a−5 y
233 1
x2 z
2
1
x 2− z
2 2 2
3
2
x 3 y 2 − x 2 3 y 2
3
LETTERE 27
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234 2 3 1 3
3
2 1
a y − a 3 y 3
2 3 2 7
3 7
−2 a 3− y −2 a 3 y
3
235 6 6
5 x 2 − y 3 5 x 2 y 3
5 5 1
2
1
a 5 y 4 a 5 − y 4
2
236 8 1
− x 4− x 3
3 2 8 4 1 3
3
x − x
2 3
2 3
2 x5 y5 2 x5 − y5
2
►4 Cubo di un Binomio
Si consideri il binomio AB , il suo cubo sarà dato da:
AB 3 = AB 2 AB = A2 2 ABB 2 AB
AB 3 = AB 2 AB = A2 2 ABB2 AB =A3 A2 B2 A2 B2 AB 2 AB2 B 3=
=A33 A2 B3 AB 2B 3
Pertanto, senza eseguire i passaggi intermedi si ha
In generale, il cubo di un binomio è uguale alla somma tra il cubo del primo monomio, il triplo
prodotto del quadrato del primo monomio per il secondo, il triplo prodotto del quadrato del secondo
monomio per il primo e il cubo del secondo monomio.
Essendo A−B 3 =[ A−B ] , il cubo della differenza di due monomi si ottiene facilmente dal cubo
3
3 3 3
1 2 1 2
243 ab a− b a− b
2 3 2 3
3 3
3 1 1
x2− y 2
3
244 −3 x y 2 z x 2 − xy 2 z3
2 2 4
3 3
2 3 2 3 2 1 2 2
2 ab2 c2 −3 a 3 b
3
245 2 x z y 2 z 3 x
2
a b c − a bc
3 4 3
Riconosci quali dei seguenti polinomi sono cubi di binomi
246 −a 3−3 a 2 b3 ab2b 3 SI NO
9 4 2 2 3
247 a −6 a b−12 a b −8 b SI NO
9 3 2 3 6
248 8 a −b −6 b a 12 a b SI NO
1 6 2
249 a −8 b 34 a 2 b 2− a 4 b SI NO
27 3
LETTERE 28
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1
1 1
1 2 1
1 3 3 1
1 4 6 4 1
1 1
1 5 5 1
0 0
… … … … … … …
In questo triangolo i numeri di ciascuna riga (tranne il primo e l’ultimo che sono uguali a 1) sono la somma
dei due soprastanti della riga precedente. Nella figura che segue evidenziamo come costruire il triangolo:
4 4 5 5
1 1 1 1
253 a− a−1 2− a −2 x
2 2 2 3
LETTERE 29
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257 1
2
2 1
a −3 b ab
3 3 1
2
2 1
a− −3 b− ab
3 3 R. [ 1 2 31
4
4 1
a − ab− 9b2 − a 2 b 2
9 9 9 ]
258 2 1
a− b ab
5 5 1
2
2
a− −5ab
5
259 x − y2 x y y −x R. [ 2y 2 −2xy ]
260 a −3 b22 a3 b 2 a−3 b− a2 bb−2 a R. [ 7a 2−3ab−2b 2 ]
2 2
1 1 1 1
261 x− y − 2 x y 2 x y −x y x −y 3
2 2 2 2
[ 1
2
1
R. −4x 2− xy y 2 xy 2− y 4 x 3−3x 2 y− y 3
4 ]
262 a 2 b−3 c a2 b3 c a 2 −b −a 2−b 2 a −b3
[ ]
2
1 3 1 9
[ 3x 2− x2 y x−2 y ] −2 x
2
263 x− y R. 4x 4 16x 2 y 2 16y 4 − x 3 3 x 2 y− xy2
2 2 2 2
2 2
1 7 2 4
264 − x 3− yx x 2 y− y 2 x
2 3 3 5
R. [ 1 6 7 4
4 3
49 2 2 4 4 2 16 2 3
x x y x y x y − x y z
9 9 15
16 4 2
25
y z ]
2 2
2 1 1
265 x 2 yx − 3 b 2 a 4 2 a 3 a 2
3 2 3
2
2 1 3 3
266 3 x 2 −4 xy − y 2 x y 3 2 x 2 y 2 y 2 2 x 2 y 2− y 2
5 2 2 2
3
2 3 2 3 1
267 zx −3 x 2 y zx 3 x 2 y 2 x 2 y 2 z 3 z 2 x 2 y
5 5 2
1−x n − 2 xn −1 − 2 x n1 x 2n −1 x2 n1 R. [−12 x n −3x 2n−4x 2n2 x 4n ]
2 2 2
268
269 Trova una regola generale per calcolare il cubo di un trinomio ABC 3
LETTERE 30
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Non possiamo più ripetere l’algoritmo poiché il resto ottenuto ha grado minore del grado del divisore.
2 4 1 11 2
In conclusione A x : B x ha quoziente Q x=x − x e resto R x = x− .
3 3 3 3
Verifichiamo se abbiamo svolto correttamente i calcoli; dovrebbe risultare, come detto sopra:
A x =Q x ⋅B x R x
3x 2−1 4
1 11
4 1 11
x 2 − x x=3 x 4 −4 x 3− x 2 x− x− =
3 3 3 3 3 3
2
3
15 3
=3 x 4−4 x 3 x− =x 4 −4 x 35 x−1= Ax
3 3
I polinomi Q x e R x soddisfano quindi le nostre richieste. Ma sono unici? E’ sempre possibile
trovarli? A queste domande risponde il
Osservazioni
• Nel caso in cui il grado di A x sia minore del grado di B x il teorema resta valido, in
questo caso Q x=0 e R x = Ax .
• Nel caso di polinomi in più variabili il teorema della divisione euclidea non vale.
DEFINIZIONE. Si dice che un polinomio A (dividendo) è divisibile per un polinomi B o (divisore)
se esiste un polinomio Q (quoziente) per il quale A=Q⋅B .
Esempio
Eseguiamo la divisione tra A x =x 3−2 x 2 x−2 e B x = x 21
I due polinomi sono ordinati secondo potenze decrescenti della variabile, il grado di A è maggiore del grado
di B
LETTERE 33
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Esegui le divisioni
277 6 x5−5 y4 y2 −1 : 2 y2 −3 [ 5 9 13
Q x =3 y 3− y 2 y− ; R x =
2 2 4
27
2
y−
43
4 ]
278 −7 a 43 a 2−4a : a 3−2 [ Q x =−7 a ; R x=a 2 −13a −4 ]
279 x7−4 : x3 −2 x 23 x −7 [ Q x = x4 2 x3 x2 3 x17 ; R x =32 x 2−30 x115 ]
280 2 2
x 3− x 2 −4 x : x 23 x
1 3
[ 7
2
13
Q x =x− ; R x = x
2
3
2 ]
281 1 4 1 3 1 2
2 3 4
3
5
1
x − x x −5 x : x 3
2 [
Q x = x 3−
20 2 81
3
x − x −253 ; R x=
2
3798
5 ]
282 6−7 a3 a 2 −4 a 3a5 : 1−2 a 3 [ 1 7
Q x =2− a 2 ; R x = a 2−7 a4
2 2 ]
►2. Polinomi in più variabili
Per la divisione tra polinomi in più variabili riportiamo soltanto qualche esempio.
Siano Aa , b=3 a 2 b4 a b 23 a 3−2 b 3 e Ba , b=a−3 b rispettivamente dividendo e divisore di
una divisione tra polinomi; essi sono due polinomi omogenei nelle due variabili a e b rispettivamente di
grado 3 e grado 1. Per eseguire la divisione procediamo come nel caso di polinomi in una sola variabile.
283 Dividiamo il polinomio Aa , b=3 a 2 b4 a b 23 a 3 −2 b 3 per il polinomio Ba , b=a−3 b
rispetto alla variabile a. Controlliamo le condizioni:
• A e B sono ordinati rispetto alla variabile a? No.
A non lo è. Quindi ordiniamo A: Aa , b=3 a 33 a 2 b4 a b 2−2 b 3
• Il grado di A è maggiore o uguale al grado di B? Sì
• A e B sono completi rispetto alla variabile a? Sì
Costruiamo lo schema per eseguire l’algoritmo e
procediamo:
Il quoziente è Q = ……………….. ; il resto R = 118b 3
Verifica ……………………….………………………..
LETTERE 34
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Controlliamo le condizioni:
• A e B sono ordinati rispetto alla variabile b? No.
Ordiniamo A, risulta A a , b=−2 b3 4 a b 23 a 2 b3 a 33 a 2 b ; ordiniamo B, risulta .
• Ba , b=−3 ba Il grado di A è maggiore o uguale al grado di B? Sì
• A e B sono completi rispetto alla variabile b? Sì
Costruisci lo schema dell’algoritmo e concludi.
284 Dividi il polinomio A x , y =x3 3 x 2 y2 xy 2 per il polinomio B x , y =x y rispetto alla
variabile x.
Il quoziente è Q(x,y) = … … … … …, il resto è R(x,y) = 0.
Ordina il polinomio A(x,y) in modo decrescente rispetto alla variabile y ed esegui nuovamente la divisione.
Il quoziente è sempre lo stesso? Il resto è sempre zero?
TEOREMA. Il resto della divisione di un polinomio A x per un binomio del tipo x −k è uguale al
valore che A x assume quando al posto della variabile x si sostituisce il valore k, R= Ak .
Dimostrazione
Dalla divisione di A x per x −k otteniamo la seguente uguaglianza:
A x =x −k ⋅Q x R
in cui si è preferito scrivere R anziché R(x), poiché è una costante.
Essendo tale relazione valida per qualsiasi valore che si attribuisce alla variabile x, sostituiamo al suo posto il
valore k e otteniamo:
Ak = k −k ⋅Qk R=R
0
Ciò vuol dire che il valore assunto da A ( x ) quando x = k è proprio uguale al resto della divisione.
Dimostrazione
Prima implicazione: A x divisibile per x −k ⇒ Ak =0 .
Poiché A x è divisibile per x − k , per definizione di divisibilità deve essere R=0 . Ma, per il
teorema del resto, A k =R=0 , quindi, per la proprietà transitiva dell’uguaglianza, Ak =0 .
Seconda implicazione: Ak =0 ⇒ A x divisibile per x−k .
Il resto della divisione del polinomio A x per il binomio x −k , per il teorema del resto risulta
R= A k e per ipotesi Ak =0 , ne segue che R=0 . Per definizione di divisibilità, essendo il resto
della divisione pari a zero, segue che A x è divisibile per x−k .
Procedura per dividere un polinomio con la regola di Ruffini
- calcolo del resto
- applicazione del procedimento di divisione
- verifica
Esempio
a 2−3 a1 :a−1
Dividiamo con la regola di Ruffini il polinomio Aa =a 2−3 a1 per il binomio Ba =a−1 ;
cerchiamo quoziente Qa e resto Ra .
Passo 1 Calcolo del polinomio resto
Si considera il termine numerico del polinomio divisore cambiato di segno (nell’esempio è 1) e si sostituisce
alla lettera del polinomio dividendo Aa : (1)2 – 3(1) + 1 = 1 – 3 + 1 = -1
Il resto della divisione è -1.
LETTERE 35
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Infine si ricostruisce il polinomio quoziente, tenendo presente che i coefficienti numerici sono quelli trovati
da questa divisione, cioè 1 e -2. Il quoziente è resto sono allora
Q x =a−2 R=−1
Passo 3 Verifica
Come nella divisione con i numeri si moltiplica il polinomio risultato per il polinomio divisore e si somma il
polinomio resto. Il risultato deve essere il polinomio dividendo.
(a – 2)(a – 1) + (-1) = a2 – a - 2a + 2 – 1 = a2 – 3a + 1
LETTERE 36
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Esempio
(4x3 - 5x + 6) : (x + 1)
Verifica
Q x⋅B x R=A x
4 x2 −4 x−1 ⋅ x17=4 x34 x2 −4 x −x−17=4 x3 −5 x6
Risolvere le seguenti divisioni utilizzando la regola di Ruffini
285 (x2 – 3x + 1) : (x – 3) =
Calcolo del resto 3 2−331=
Q x=1 x0= x R=
Verifica x −3⋅x =x 2 −3 x1
1 3
La divisione allora diventa x – x – 2 x x : x –
4
2
2 7
2 1
2
LETTERE 37
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4 3 2
1 1 1 1 1 7 1 1 1 7 7
− −2 = − = resto della divisione
2 2 2 2 2 2 16 2 2 2 2
Adesso si pone la lettera per ogni termine del polinomio risultato partendo dal grado del polinomio
7
dividendo diminuito di 1. Il risultato è quindi il polinomio x 3 −2 x , il resto è ⋅2=7 .
2
Verifica
Per la proprietà della divisione si moltiplica il quoziente per il polinomio divisore e si somma il resto
ottenuto. Il risultato deve essere il polinomio dividendo.
x3 −2 x 2 x −17=2 x4 −x3−4 x22 x 7
In generale, se si vuole dividere il polinomio A x per il binomio nx− , utilizzando la proprietà
invariantiva della divisione, basta dividere dividendo e divisore per n. Si ottengono Q x e resto. Per
ottenere il resto della divisione di partenza occorre moltiplicare per il coefficiente n.
Infatti si ha:
A x = nx−Q x R
e, dividendo ambo i membri per n, si ha:
A x
n
= x− Q x
n
R
n
295 x3 −2 x 22 x – 4 : 2 x – 2 [ 1 1 1
Q x = x 2 − x ; R=−3
2 1 2 ]
296 3 x4 −2 x3 x – 1 : 2 x – 3 [ 3 5 15 53
Q x = x 3 x 2 x ; R=
2 4 8 16
143
16 ]
297 3 4
2
1
a −2 a 2 a – :3 a – 1
2 [ 1 1 11 7
Q x = a 3 a 2 − a ; R=−
2 6 18 54
10
27 ]
298 3 a 4 b 4a 2 b 2 2 ab2 :ab – 1 [ Q x =a 3 b3 3a 2 b 2 4 ab6 ; R=8 ]
299 3 a 4 b 2−2 a 2 b : a 2 b – 3 [ Q x =3 a 2 b7 ; R=21 ]
300 Per quale valore di k il polinomio x 3 −2 x 2 kx2 è divisibile per x 2−1 ? k =−1
301 Per quale valore di k il polinomio x −2 x kx è divisibile per x −1 ? [nessuno]
3 2 2
LETTERE 38
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DEFINIZIONE. Il massimo comune divisore tra due o più monomi è il monomio che, tra tutti i divisori
comuni dei monomi dati, ha grado massimo.
Il coefficiente numerico può essere un qualunque numero reale: se i coefficienti sono tutti interi è opportuno
scegliere il loro M.C.D., se non lo sono è opportuno scegliere 1.
Esempio
Dati i monomi 12a 3 b 2 e 16a 2 b sono divisori comuni
1 2 4 a a2 b ab a2 b 2a
2 a2 2b 2 ab 2 a2 b 4a 4 a2 4b 4 ab 4 a2 b
Il monomio di grado massimo è a b , il M.C.D. tra i coefficienti è 4. Pertanto il M.C.D. dei
2
monomi è 4 a 2 b .
DEFINIZIONE. Due monomi si dicono monomi primi tra loro se il loro M.C.D. è 1.
LETTERE 39
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DEFINIZIONE. Il minimo comune multiplo di due o più monomi è il monomio che, tra tutti i monomi
multipli comuni dei monomi dati, ha il grado minore.
Il coefficiente numerico può essere un qualunque numero reale: se i coefficienti sono tutti interi è opportuno
scegliere il loro m.c.m., se non lo sono è opportuno scegliere 1.
Esempio
Per calcolare il minimo comune multiplo tra 5 a 3 b e 10 a2 b 2 dovremmo costruire i loro
multipli finché non incontriamo quello comune che ha coefficiente numerico positivo più piccolo e
grado minore:
5 a3 b alcuni multipli 10 a3 b 10 a3 b 2 10 a4 b 15a 3 b …
10 a b alcuni multipli
2 2
10 a b
2 3
10 a b
3 2
10 a b
4 2
20 a b
2 2
…
Il minimo comune multiplo è 10 a3 b 2 .
In realtà applicando la definizione è poco pratico calcolare il m.c.m., è utile invece la seguente
Procedura per il calcolo del m.c.m. tra due o più monomi
Il m.c.m. di un gruppo di monomi è il monomio che ha:
per coefficiente numerico il m.c.m. dei valori assoluti dei coefficienti dei monomi qualora
questi siano numeri interi, se non sono interi si prende 1;
la parte letterale formata da tutte le lettere comuni e non comuni ai monomi dati, ciascuna
presa una sola volta e con l’esponente maggiore con cui compare.
Esempio
Calcola il minimo comune multiplo tra 5 a 3 bc ; 12 ab2 c ; 10 a 3 bc2 .
Il m.c.m. tra i coefficienti 5, 12, 10 è 60. Per ottenere la parte letterale osservo il grado più alto delle
lettere componenti i monomi, riporto tutte le lettere, comuni e non comuni, una sola volta con il
grado maggiore con cui ciascuna compare: a 3 b 2 c 2 .
In definitiva, m.c.m 5 a 3 bc ; 12 ab 2 c ; 10 a 3 bc 2 = 60 a 3 b 2 c 2 .
Esempio
2 2 1 3 2
Calcola il minimo comune multiplo tra 6 x y ; − 2 xy z ; 3 x yz .
I coefficienti numerici dei monomi non sono interi quindi il m.c.m. avrà come coefficiente 1.
La parte letterale si costruisce mettendo insieme tutte le lettere che compaiono, prese una sola volta,
x, y, z ciascuna presa con l’esponente massimo, quindi x 3 y 2 z .
2 1 2 2 3
In definitiva m.c.m. 6 x y ; − xy z ; x yz = x y z .
2 3 3 2
Osservazione
Assegnati due monomi, per esempio x 2 y e x y 2 z , calcoliamo M.C.D. e il m.c.m.
M.C.D. x 2 y ; x y 2 z = x y m.c.m. x 2 y ; x y 2 z = x 2 y 2 z
Moltiplichiamo ora M.C.D. e m.c.m., abbiamo:
PROPRIETÀ. Dati due monomi, il prodotto tra il loro massimo comun divisore e il loro minimo comune
multiplo è uguale al prodotto tra i monomi stessi.
LETTERE 40
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LETTERE 41
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Autori
Cristina Mocchetti: teoria, esercizi
Erasmo Modica: teoria, integrazioni
Claudio Carboncini: integrazioni
Francesco Daddi: esercizi, correzioni
Angela D’Amato: integrazioni
Germano Pettarin: esercizi
Francesco Speciale: esercizi
Anna Maria Cavallo: teoria
Silvia Monatti: integrazioni
Vittorio Patriarca: osservazioni
Dorotea Jacona: osservazioni
Luciano Sarra: correzioni
Laura Todisco: correzioni
Pierluigi Cunti: esercizi
Alessandro Castelli: revisione
Raffaele Santoro: revisione
Angela Iaciofano: annotazioni
Michela Todeschi: integrazioni
Nicola De Rosa: correzioni esercizi
Antonio Bernardo: coordinamento
LETTERE 42
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MATEMATICA C3
ALGEBRA 1
4. EQUAZIONI
NUMERICHE
INTERE
EQUAZIONI 1
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DEFINIZIONE. Le formule chiuse costruite con il predicato “essere uguale” si chiamano uguaglianze;
stabilito l’ambiente in cui vengono enunciate si può immediatamente stabilire il loro valore di verità.
Esempio
La formula chiusa 1 – 6 = -5 è un’uguaglianza vera se la consideriamo nell’insieme Z degli interi
relativi, è falsa se la vediamo come sottrazione tra numeri naturali.
Le formule c) e d) che contengono variabili si dicono aperte; le variabili che compaiono sono chiamate
incognite. Di tali formule non si può subito stabilire il valore di verità.
Quando alle incognite sostituiamo un numero, queste si trasformano in formule chiuse e allora possiamo
stabilirne il valore di verità relativamente alla sostituzione effettuata.
Esempio
Nella formula 2x = 9 – x sostituiamo alla variabile x il valore zero; otteniamo
2⋅0=9−0 ⇒ 0=9 FALSA ; sostituiamo ora alla variabile x il valore tre; otteniamo
2⋅3=9−3 ⇒ 6=6 VERA
Esempio
Nella formula x + y = 10 sostituiamo alle variabili coppie di numeri interi come x = 2 e y = 5;
otteniamo 2 + 5 = 10 ⇒ 7 = 10 FALSA . Se sostituiamo x = 4 e y = 6 ci rendiamo subito conto
che l’uguaglianza ottenuta è VERA, ma scopriamo anche che molte altre coppie di numeri interi
rendono vera l’uguaglianza.
DEFINIZIONI
Le formule aperte costruite con il predicato essere uguale si chiamano equazioni; le due espressioni che
compaiono a sinistra e a destra del segno di uguaglianza si chiamano rispettivamente primo membro e
secondo membro.
L’insieme dei valori che sostituiti alle incognite trasformano l’equazione in un’uguaglianza vera costituisce
l’insieme delle soluzioni (I.S.) o più semplicemente le soluzione dell’equazione.
Affronteremo per ora equazioni in una sola incognita che, dopo aver svolto eventuali calcoli nei due
membri, comparirà a grado 1 e i cui coefficienti sono numeri razionali.
Cercheremo la sua soluzione nell’insieme Q dei numeri razionali, salvo esplicita indicazione differente.
Esempi
2
x =1 con x∈ N
Risulta vera solo se a x sostituiamo il valore 1; infatti 1 è l’unico numero naturale il cui quadrato è 1.
L’insieme soluzione è {1}.
b) x 2=1 con x∈ Z
Risulta vera se a x sostituiamo il valore 1 oppure il valore -1; infatti sia -1 che 1 elevati al quadrato
danno 1. L’insieme soluzione è {-1, 1}.
2
x 1=0 con x∈ Q
Essendo la formula a sinistra dell’uguale la somma di un quadrato con il numero 1, per ottenere 0
dovrebbe essere x2 = -1 il che risulta impossibile nell'insieme dei numeri reali. L’insieme soluzione è
quindi ∅ .
EQUAZIONI 2
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EQUAZIONI 3
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x = numero
EQUAZIONI 4
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1 1 2 10
13 3 x=6 x= x=
3 3 5 25
Applicando entrambi i principi
Esempio
−2x1=3x−5
sottraggo 1 a entrambi i membri
−2x1−1=3x−5−1
−2x=3x−6
sottraggo 3x a entrambi i membri
−2x−3x=3x−3x−6
−5x=−6
divido entrambi i membri per -5
−5 −6
x=
−5 −5
6
x=
5
Risolvi le seguenti equazioni
14 2x1=7 3−2x=3 6x−12=24
15 3x3=4 5− x=1 7x−2=5
16 2x8=8−x 2x−3=3−2x 6x24=3x12
17 28x=6−2x 6x−6=5−x −3x12=3x18
2 1 6 24
18 3−2x=82x x−3= x1 x= −x
3 3 5 5
2 3 3 1 5 3 25 10
19 3x−2x1=23x−1 x− = x x = − x
5 2 2 10 6 2 3 2
Esempio
Prendiamo l’equazione x 13⋅2x =12x−1 nella sola incognita x di primo grado a coefficienti
numerici interi. Cerchiamo di trasformarla nella forma canonica “x = numero” applicando i principi di
equivalenza.
• I° passo: svolgiamo i calcoli al primo e al secondo membro: x 163x=12x−1
• II° passo: sommiamo in ciascun membro i termini simili (se ce ne sono): 4x7=12x−1
• III° passo: sottraiamo ad ambo i membri il monomio 12x, applicando il primo principio:
4x−12x7=12x−1−12x , sommiamo i monomi simili al primo e al secondo membro e otteniamo
−8x7=−1 .
• IV° passo: sottraiamo ad ambo i membri il numero 7, applicando il primo principio e sommiamo i
termini simili: −8x7−7=−1−7 −8x=−8
−8 −8
• V° passo: dividiamo ambo i membri per -8, applicando il secondo principio: x= x =1
−8 −8
L’equazione assegnata x13⋅2x =12x−1 risulta equivalente all’ultima trovata x=1, pertanto il suo
insieme soluzione è I.S. = {1}.
……………………………………
4° passo: somma i termini del primo membro e somma i termini del secondo membro:
………………………………………
EQUAZIONI 5
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5° passo: applica il secondo principio d’equivalenza dividendo ambo i membri per il coefficiente
dell’incognita:
… … … … … … … … … … … in forma canonica: … … … … … … … …
6° passo: scrivi l’Insieme Soluzione : I.S. = … … …
21 Risolvi, seguendo la traccia, l'equazione x −3x5=4x8 −4⋅ x 1
1° svolgo i calcoli: … … … … … … … … … … … … … … … …
2° sommo i monomi simili: … … … … … … … … … … … … …
3° porto al primo membro i monomi con la x e al secondo membro quelli senza x
… … … … … = … … … … ...
4° sommo i monomi simili al primo membro e al secondo membro … … … = … … …
5° divido ambo i membri per il coefficiente dell'incognita … … = … ….
6° l'insieme soluzione è {… ...}
Osservazione
La trasformazione di un’equazione nella forma canonica prevede che il termine con l’incognita sia collocato
da una parte del segno uguale mentre dall’altra parte sia posto il termine numerico.
Enunciamo alcune regole pratiche che ci possono aiutare nella procedura risolutiva e che scendono
direttamente dal primo principio d’equivalenza:
Regole
• Spostando da un membro all’altro un addendo occorre cambiargli il segno; l'equazione ottenuta è
equivalente a quella data.
• Se in entrambi i membri dell’equazione compare uno stesso addendo con lo stesso segno, esso può
essere cancellato da entrambi i membri: l'equazione che si ottiene è equivalente a quella data.
• Se il coefficiente dell'incognita è -1, ossia l'equazione si presenta nella forma -x=n, si può cambiare
di segno ai termini del primo e del secondo membro, per ottenere la forma x=-n e quindi I.S.={-n}.
Cambiare di segno equivale a moltiplicare per -1 i due membri dell'equazione.
EQUAZIONI 6
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I coefficienti dell’equazione sono ora numeri interi, puoi procedere da solo come abbiamo visto negli
esempi precedenti.
3⋅x−11 3⋅ x1 1
22 Risolvi l'equazione = − .
4 5 10
• I° passo: calcola m.c.m.(4,5,10) = ………
• II° passo: moltiplica ambo i membri per …... e ottieni: … … … … … … … … … … … ...
• III° passo: … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …
Equazioni in cui l'incognita compare con grado maggiore di 1
Esempio
2
2x1⋅x−2 =2⋅ x 1 −5x
Prima di iniziare la procedura risolutiva analizziamo i membri dell’equazione: al primo membro
compare il prodotto di due polinomi di primo grado, nel secondo il quadrato di un binomio di primo
grado, pertanto l’incognita, eseguiti i calcoli comparirà a grado due. Apparentemente l’equazione è di
secondo grado. Iniziamo la procedura risolutiva:
I° passo: svolgiamo i calcoli e otteniamo:
2 2 2 2
2x −4x x−2= 2x 4x 2−5x 2x −3x−2= 2x − x2
II° passo: applichiamo le regole pratiche eliminando i monomi uguali con l’incognita al secondo grado
e otteniamo −3x x=22 .
Abbiamo ottenuto un’equazione di primo grado; puoi procedere da solo e determinare la forma
canonica e I.S.
III° passo … … … … … … … … … … … … … I.S. = { }.
Equazioni in cui l’incognita scompare
Esempio
4 x 2−5x
− =
5 2 10
I° passo: Calcoliamo il m.c.m. tra i denominatori: in questo caso m.c.m.(5, 2, 10) = 10.
EQUAZIONI 7
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Riassumendo:
La forma canonica di un’equazione di primo grado in una incognita a coefficienti numerici è A⋅x =B con
A e B numeri razionali.
Possono presentarsi i casi:
• se A≠0 possiamo applicare il secondo principio d’equivalenza dividendo ambo i membri per A
quindi I.S.= {BA } . L’equazione è determinata.
• se A=0 non possiamo applicare il secondo principio d’equivalenza e dividere ambo i membri per
A e si presentano due casi:
• B=0 allora I.S.=Q . L’equazione è indeterminata.
• B≠0 allora I.S.=∅ . L’equazione è impossibile
Lo schema precedente si può rappresentare anche con un grafo ad albero:
EQUAZIONI 8
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48 Per una sola delle seguenti equazioni, definite in Z, l’insieme soluzione è vuoto. Per quale?
[A] x= x1 [B ] x1=0 [C] x−1 =+ 1 [D] x1=1
49 Una sola delle seguenti equazioni è di primo grado in una sola incognita (x). Quale?
2 7 2
[A] x y=5 [B] x 1= 45 [C] x− =1 [D] x x =1
89
50 Tra le seguenti una sola equazione non è equivalente alle altre. Quale?
1 1
[A] x-1=3x [B ] 6x= x−2 [C ] x−2x=3x [D] 3x= x-2
2 2
1 1
51 Da 8x=2 si ottiene: [A] x =-6 [B ] x=4 [C] x= [D] x=−
4 4
1 1
52 Da −9x=0 si ottiene: [A] x =9 [B] x=− [C ] x=0 [D ] x=
9 9
53 L’insieme soluzione dell’equazione 2⋅ x 1 =5⋅x −1 −11 è:
[A] I .S .= {-6 } [B ] I .S .= { 6 } [C ] I .S .=
{ }
11
3
[D ] I .S .=
{}
1
6
Per ogni equazione, individua quali tra gli elementi dell’insieme indicato a fianco sono soluzioni:
x5 1 27
54 =0 Q={1,−5, 7,− }
2 5 5
3
55 x− x= 4 Q ={1,−1, 0, 16}
4
56 x x14=5−2x x2
{
Q= −9, 3,
1 1
,−
3 3 }
Risolvi le seguenti equazioni
57 x−5 1−x =55x R. [10 ]
58 2 x−5−1−x =3x
59 3 2x =51 x−3 2− x []
R.
7
5
60 4 x−2−3 x2=2 x−1
61
x1000 x1000
3
4
=1 R. [ ]
−6988
7
62
x−4 2x1
5
=
3 [ ]
R. −
17
7
x1 x−1 1
63 =
2 5 10
EQUAZIONI 9
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x 1 x x
64 − = − R. [2]
3 2 4 6
x 537x
65 537 x537 − =0 R. [0]
4 7
66
2x3
5
= x−1 R. []
8
3
x x x
67 − −1 = impossibile
2 6 3
68
4− x 3− 4x
5
2
=3 R. [ ]−
7
22
x3
69 =3x−2
2
70
x0,25
5
=1,75−0, 3 x R. [ ] 51
16
71 3 x −2−45− x=3x 1−
1
3
72 4 2x−15=1−2 −3x−6 R. [6]
3 1
73 x1− 1−x =x2 R.[1]
2 3
1 1
74 x5−x= 3−x impossibile
2 2
75 x −2 x −3=3 x 2−x =3 x 2−x x−1
2
1
76 x3 2 = x−2x 2 x
2
3
2
R. [ ]−
39
17
x1 23x x−1
77 − = R. [-2]
4 2 4
1
78 2 x − x = 3x−2
3
impossibile
79
3
2
x 2 1
x = 5 x − − x
4 3 2 R. [ ]
30
7
1 2 1
80 2x−3 5x 4 = 2 x−1 − 2 R. [ ]
65
44
1
81 x −2x5 = x 2 −
1
4 2
R. [ ]
37
12
82 4 x1−3x 1−x = x 1x−1 4 2x2 R. [-1]
83 x 12 =x −12
1−x 2 x 2−1
84 − =1 R. [0]
2 2
2
85 x1 = 1 x 2−1 R. [-1]
3 3
1−x 2 2
⋅ x1=1−x x −1
2
86 R. [1]
3 3
87 x12=x 2−1 R. [-1]
88 x13= x23−3x x3 impossibile
89
1 1
3 3 5 1
2
x x −1 x 1 x = x x3
3 3 3 R. [0]
90
1
2 1
3x −1−x 2 x−1 =
3
1
3
−3
2
x1
EQUAZIONI 10
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2
1 1 1
91 x− x− = x
2 2 2
92 32x−
1 x 3 3
1 − x= x
2 2
x 3
4 4 2
R. [4]
93 2 [ ]
1 x2
2
1
− x
2
x1 1
2
x=
4
x−2
4
− x
2− x
3 R. [ ]
−
5
2
[ ]
9
2 2
94 2 x− 1 x 1 =x13x−1−5x− 1 R. −
2 2 2 8
2 x−1 x1 3 x−1 7
95 − = x
3 5 5 5 15
96
1
2
x−2− 2
x1 1x
−
2
1 2− x 1 x
= −
2 6
3
impossibile
97 1
2
1
2
5
− x3 − x 4x1= x −1
2
3
4
2
1
2
R. [2]
[ ]
3 2
1 1 −5 3
99 x− − x −x x1 x−1= x x1 R.
2 2 2 20
2
1 1 1 1 2
100 3x− − 1x 1− x3 x−1 = x R. [5]
2 3 3 3 3
EQUAZIONI 11
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Mucchio è l’incognita del problema, indicata con il termine aha il cui segno è .
1
Noi traduciamo la richiesta nell’equazione x x=19
7
Nel 1202 Leonardo Pisano, conosciuto col nome paterno di "filius Bonacci" o Fibonacci, pubblicò il Liber
Abaci in cui, a partire dall’ottavo capitolo, presenta vari metodi algebrici per la risoluzione di problemi di
matematica applicata, legati alla realtà dell'epoca, in particolare all'ambiente commerciale. I nuovi
`algoritmi` presentati da Fibonacci, intendevano facilitare la risoluzione dei problemi di calcolo evitando
l'utilizzo dell'abaco.
Nel 1223 a Pisa, l'imperatore Federico II di Svevia, assistette a un singolare torneo tra
matematici dell’epoca; il problema proposto era il seguente:
"Quante coppie di conigli si ottengono in un anno (salvo i casi di morte) supponendo che ogni
coppia dia alla luce un'altra coppia ogni mese e che le coppie più giovani siano in grado di
riprodursi già al secondo mese di vita?".
Fibonacci vinse la gara dando al quesito una risposta così rapida da far persino sospettare che il torneo fosse
truccato. La soluzione fu trovata tramite l’individuazione di una particolare successione di numeri, nota
come successione di Fibonacci.
Secondo la leggenda, il grande matematico Carl Fiedrich Gauss già all'età di tre anni avrebbe corretto un
errore di suo padre nel calcolo delle sue finanze. All'età di 10 anni fu autorizzato a seguire le lezioni di
aritmetica di un certo Buttner. Un giorno, agli studenti particolarmente turbolenti, Buttner diede come
compito di punizione il calcolo della somma dei primi 100 numeri, da 1 a 100. Poco dopo, sorprendendo
tutti, il giovanissimo Carl diede la risposta esatta, “5050” . Si era accorto che mettendo in riga tutti i numeri
da 1 a 100 e nella riga sottostante i numeri da 100 a 1, ogni colonna dava come somma 101; fece dunque il
prodotto 100x101 e divise per 2, ottenendo facilmente il risultato: Buttner rimase sgomento ... Non abbiamo
notizie certe, ma sembra che le cose siano andate così.
EQUAZIONI 12
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• la traduzione in “forma matematica” delle relazioni che intercorrono tra i dati e l’obiettivo, cioè
l’individuazione dell’equazione risolvente;
• proseguiamo ora con la risoluzione dell’equazione trovata;
• infine effettuiamo un confronto tra la soluzione trovata e le condizioni poste su di essa.
Problema 1
Un mattone pesa un chilo più mezzo mattone. Quanto pesa un mattone?
La situazione può essere materialmente descritta con
una figura. Togliamo da ogni piatto della bilancia
mezzo mattone, la bilancia è ancora in equilibrio come
mostra la figura 2, da ciò possiamo dedurre che
mezzo mattone pesa un chilo. Il mattone intero pesa
dunque due chili.
Risolviamo ora il problema seguendo la procedura
sopra suggerita:
dati obiettivo
peso di un mattone = peso di mezzo mattone + 1kg peso del mattone
Procedura risolutiva:
Come incognita del problema possiamo scegliere il peso del mattone: la indichiamo con p.
Il valore di p dovrà essere un numero positivo.
L’equazione risolvente è la traduzione con formalismo matematico dell’unica relazione contenuta nel
1
testo del problema: p= p1 .
2
1 1
Risolviamo l’equazione: p− p=1 p=1 p=2 Kg
2 2
La soluzione ottenuta è accettabile; il problema è determinato.
Problema 2
Aggiungendo ad un numero naturale i suoi tre quarti, si ottiene il suo doppio aumentato di 10. Qual è
il numero?
L’ambiente del problema è numerico: si cerca un numero naturale. Indichiamo con n l’incognita
cerchiamo quindi n∈ℕ . La lettura attenta del testo mette in luce le operazioni che dobbiamo
eseguire sull’incognita e che traduciamo nei dati:
dati obiettivo
3
n n=2n10
4
n ∈ℕ
Procedura risolutiva
3
L’equazione risolvente è già indicata nei dati n n=2n10 .
4
Per risolverla moltiplichiamo ambo i membri per 4, otteniamo:
4n3n−8n=40 −n=40 n=−40
La soluzione nonè accettabile per le condizioni poste; il problema non ha soluzione.
Problema 3
Il I° gennaio 1990 Chiara aveva il doppio dell’età di Aldo; il 1° gennaio 2000 Chiara aveva
vent’anni più di Aldo. Quale sarà l’età di Chiara il I° gennaio 2010?
Leggendo attentamente il problema notiamo che le incognite sono due: l’età di Chiara e l’età di Aldo.
Indichiamo perciò con a l’età di Chiara al 1990 e con p quella di Aldo.
Nel 2000 la loro età sarà aumentata di 10 anni. Naturalmente la soluzione del problema sarà
nell’insieme dei numeri naturali. Scriviamo dati e obiettivo usando il formalismo matematico:
dati obiettivo
nel 1990: a=2p ? età Chiara nel 2010
nel 2000: a10=p1020
EQUAZIONI 13
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Procedura risolutiva
Osserviamo che una volta determinata l’età di Chiara nel 1990, basterà aggiungere a questa 20 per
ottenere la soluzione, pertanto l'età di Chiara nel 2010 è a+20.
Trasformiamo la seconda relazione riportata nei dati sostituendo l’informazione relativa al 1990,
si ottiene 2p10=p1020 2p – p=20 p =20
L'età di Aldo nel 1990 era 20, quindi a=40.
Infine, l'età di Chiara nel 2010 è 40+20=60.
La soluzione accettabile; il problema è determinato.
Problema 4
1 20
Calcolare l’area di un rettangolo in cui l’altezza supera di 8m della base e il perimetro è
3 7
della base stessa.
Il problema è di tipo geometrico e riguarda un rettangolo. Facendo
riferimento alla figura abbiamo: B A
dati obiettivo
1
AD= AB8 ? Area (ABCD)
3
20 C D
2p= AB
7
Procedura risolutiva:
Area (ABCD)=misura base⋅misura altezza= AB⋅AD
Dobbiamo dunque determinare queste due misure. I dati del problema indicano che la misura
dell’altezza dipende da quella della base; una volta trovata questa misura basta farne un terzo e
aggiungere 8 per avere quella dell’altezza; questo ragionamento ci fa scegliere come incognita
AB=x con x numero reale positivo.
Traduciamo con formalismo matematico la prima e la seconda relazione contenuta nei dati:
1 20
AD= x8 ; 2p= x ; sappiamo che il perimetro di un rettangolo è il doppio della somma della
3 7
base con l’altezza. Riscriviamo con linguaggio matematico anche questa relazione:
1
2⋅ x x 8 =
3 20
7
x che risulta l’equazione risolvente.
EQUAZIONI 14
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Problema 5
3
In un triangolo rettangolo il perimetro è 120cm. e un cateto è dell’ipotenusa. Determinare l’area
5
del triangolo.
Il problema è di tipo geometrico e riguarda un triangolo rettangolo. Rappresentiamo il triangolo:
dati obiettivo
C
C AB=angolo retto
2p=120 ?Area (ABC)
3
AC= CB
5
Procedura risolutiva:
1 A B
Area (ABC) = AB⋅AC
2
Per calcolare l'area, occorre determinare la misura dei cateti del triangolo rettangolo; i dati del
problema ci danno una relazione tra la misura di un cateto e la misura dell’ipotenusa; conosciamo
anche il perimetro del triangolo.
Scegliamo come incognita la misura in cm di CB, cioè CB=x con x∈ℝ .
3 3
Formalizziamo i dati: CB=x ; AC= x; AB x x=120 (*)
5 5
Per poter scrivere una equazione che ci permetta di determinare il valore dell’incognita ci manca la
misura di AB. Sembra che il problema sia privo di una informazione. Tuttavia, il triangolo dato è
rettangolo quindi tra i suoi lati sussiste la relazione del teorema di Pitagora: CB 2= AB2 AC 2 .
2
Pertanto possiamo determinare la misura di AB: AB=CB 2− AC 2= x 2− 3 x = 16 x 2= 4 x
5 25 5
Con questo dato riscriviamo la (*) che risulta essere l’equazione risolvente del problema
4 3
xx x =120 12x=120⋅5 x=50 CB=50
5 5
30⋅40 2
Quindi AC=30cm e AB=40cm , l’area: Area ABC = =600cm .
2
101 In un rettangolo ABCD si sa che AB=91m e BC=27m ; dal punto E del lato AB, traccia la
perpendicolare a DC e indica con F il punto d’intersezione con lo stesso lato. Determina la misura di AE,
3
sapendo che Area AEFD = Area EFCB .
4
Il problema è di tipo geometrico e riguarda un rettangolo. Completa la figura, i dati e l’obiettivo:
EQUAZIONI 15
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102 Luca e Andrea posseggono rispettivamente 200 uguale al numero aumentato di 2. Trova il numero.[1]
euro e 180 euro; Luca spende 10 euro al giorno e 120 La somma tra un numero ed il suo consecutivo
Andrea 8 euro. Dopo quanti giorni avranno la stessa aumentato di 1 è uguale a 18. Qual è il numero? [8]
somma? [10] 121 La somma tra un numero e lo stesso numero
103 Determina due numeri, sapendo che la loro aumentato di 3 è uguale a 17. Qual è il numero?
somma vale 70 e il secondo supera di 16 il doppio del 122 La terza parte di un numero aumentata di 3 è
primo. [18, 52] uguale a 27. Trova il numero. [72]
104 Calcola due numeri, sapendo che il secondo 123 La somma tra due numeri X e Y vale 80. Del
supera di 17 il triplo del primo e che la loro somma è numero X sappiamo che questo stesso numero
101. [21, 80] aumentato della sua metà è uguale a 108. [72, 8]
105 Determinare due numeri dispari consecutivi 124 Sappiamo che la somma fra tre numeri (X,Y,Z)
sapendo che il minore supera di 10 i
3
del è uguale a 180. Il numero X è uguale a se stesso
7 diminuito di 50 e poi moltiplicato per 6. Il numero Y
maggiore. [19, 21] aumentato di 60 è uguale a se stesso diminuito di 40 e
106 Sommando 15 al doppio di un numero si poi moltiplicato per 6, trova X,Y,Z. [60,60,60]
ottengono i
7
del numero stesso. Qual è il 125 La somma tra la terza parte di un numero e la
2 sua quarta parte è uguale alla metà del numero
numero? [10] aumentata di 1. Trova il numero. [12]
107 Determinare due numeri consecutivi sapendo 126 Determina due numeri interi consecutivi tali che
4 2 la differenza dei loro quadrati è uguale a 49. [24; 25]
che i del maggiore superano di 8 i del
9 13 127 Trova tre numeri dispari consecutivi tali che la
minore.
loro somma sia uguale a 87.
108 Se ad un numero sommiamo il suo doppio, il
128 Trova cinque numeri pari consecutivi tali che la
suo triplo, il suo quintuplo e sottraiamo 21 otteniamo
loro somma sia uguale a 1000.
100. Qual è il numero? [11]
129 Trova due numeri dispari consecutivi tali che la
109 Trova il prodotto tra due numeri, sapendo che:
differenza dei loro cubi sia uguale a 218. [5; 7]
se al primo numero sottraiamo 50 otteniamo 50 meno
130 Trova un numero tale che se calcoliamo la
il primo numero; se al doppio del secondo
differenza tra il quadrato del numero stesso e il
aggiungiamo il suo consecutivo, otteniamo 151;
quadrato del precedente otteniamo 111. [56]
[2500]
131 Qual è il numero che sommato alla sua metà è
110 Se a 1/25 sottraiamo un numero, otteniamo la
uguale a 27?
quinta parte del numero stesso. Qual è questo
132 Moltiplicando un numero per 9 e sommando il
numero? [1/30]
111 Carlo ha 152 caramelle e vuole dividerle con le risultato per la quarta parte del numero si ottiene 74.
Qual è il numero? [8]
sue due sorelline. Quante caramelle resteranno a
133 La somma di due numeri pari consecutivi è 46,
Carlo se le ha distribuite in modo che ogni sorellina
ne abbia la metà delle sue? [76] trova i due numeri.
5 134 La somma della metà di un numero con la sua
112 Se a sottraiamo un numero, otteniamo il quarta parte è uguale al numero stesso diminuito della
2
2 sua quarta parte. Qual è il numero? [indeterminato]
numero stesso aumentato di . Di quale numero 135 Di Y sappiamo che il suo triplo è uguale al suo
3
si tratta? [11/12] quadruplo diminuito di due, trova Y. [2]
113 Se ad un numero sottraiamo 34 e sommiamo 75, 136 Il numero Z aumentato di 60 è uguale a se stesso
otteniamo 200. Qual è il numero? [159] diminuito di 30 e moltiplicato per 4.
114 Se alla terza parte di un numero sommiamo 45 e 137 Ad un certo punto del campionato la Fiorentina
poi sottraiamo 15 otteniamo 45. Qual è il numero? ha il doppio dei punti della Juventus e l'Inter ha due
[45] terzi dei punti della Fiorentina. Sapendo che in totale
115Se ad un numero sommiamo il doppio del suo i punti delle tre squadre sono 78, determinare i punti
consecutivo otteniamo 77. Qual è il numero? [25] delle singole squadre. [36, 24, 18]
116 Se alla terza parte di un numero sommiamo la 138 Per organizzare una gita collettiva, vengono
sua metà otteniamo il numero aumentato di 2. Qual è affittati due pulmini dello stesso modello, per i quali
il numero? [-12] ciascun partecipante deve pagare 12 euro. Sui
117 Il doppio di un numero equivale alla metà del pulmini restano, in tutto, quattro posti liberi. Se
suo consecutivo più 1. Qual è il numero? [1] fossero stati occupati anche questi posti, ogni
118 Un numero è uguale al suo consecutivo meno 1. partecipante avrebbe risparmiato 1,50 euro. Quanti
Trova il numero. [ind.] posti vi sono su ogni pulmino? (“La Settimana
119 La somma tra un numero e il suo consecutivo è enigmistica”). [16]
EQUAZIONI 16
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139 Un rubinetto, se aperto, riempie una vasca in 5 Gli vengono prestati 2 euro e gioca ancora una volta
ore; un altro rubinetto riempie la stessa vasca in 7 ore. tutti i suoi soldi; questa volta vince e i suoi averi
Se vengono aperti contemporaneamente, quanto vengono quadruplicati. Torna a casa con 100 euro.
tempo ci vorrà per riempire un sesto della vasca? Con quanti soldi era arrivato al casinò? [46€]
140 Policrate, tiranno di Samos, domanda a Pitagora 150 I sette nani mangiano in tutto 127 bignè;
il numero dei suoi allievi. Pitagora risponde che: ``la sapendo che il secondo ne ha mangiati il doppio del
metà studia le belle scienze matematiche; l'eterna primo, il terzo il doppio del secondo e così via. quanti
Natura è l'oggetto dei lavori di un quarto; un settimo bignè ha mangiato ciascuno di loro? [1, 2, 4, 8, 16...]
si esercita al silenzio e alla meditazione; vi sono 151 Babbo Natale vuole mettere in fila le sue renne
inoltre tre donne.'' Quanti allievi aveva Pitagora? in modo tale che ogni fila abbia lo stesso numero di
(Preso dal libro “Matematica dilettevole e curiosa”) renne. Se le mette in fila per quattro le file sono due
141 Trovare un numero di due cifre sapendo che la di meno rispetto al caso in cui le mette in fila per tre.
cifra delle decine è inferiore di 3 rispetto alla cifra Quante sono le renne? [24]
delle unità e sapendo che invertendo l'ordine delle 152 Cinque fratelli si devono spartire un’eredità di
cifre e si sottrae il numero stesso, si ottiene 27. 180000 euro in modo tale che ciascuno ottenga 8000
(“Algebra ricreativa”) euro in più del fratello immediatamente minore.
142 Al cinema ``Matematico'' hanno deciso di Quanto otterrà il fratello più piccolo? [20.000]
aumentare il biglietto del 10%; il numero degli 153 Giovanni ha tre anni in più di Maria. Sette anni
spettatori è calato, però, del 10%. E' stato un affare? fa la somma delle loro età era 19. Quale età hanno
143 A mezzogiorno le lancette dei minuti e delle ore attualmente? [15, 18]
sono sovrapposte. Quando saranno di nuovo 154 Francesca ha il triplo dell'età di Anna. Fra sette
sovrapposte? anni Francesca avrà il doppio dell'età di Anna. Quali
144 Con due qualità di caffè da 3 euro/kg e 5 sono le loro età attualmente. [7, 21]
euro/kg si vuole ottenere un quintale di miscela da 155 In una fattoria ci sono tra polli e conigli 40
3,25 euro/kg. Quanti kg della prima e quanti della animali con 126 zampe. Quanti sono i conigli?
seconda qualità occorre prendere? [17 polli, 23 conigli]
145 Ubaldo, per recarsi in palestra, passa sui mezzi 156 Due anni fa ho comprato un appartamento. Ho
di trasporto 20 minuti, tuttavia il tempo totale per pagato alla consegna 1/3 del suo prezzo. Dopo un
completare il tragitto è maggiore a causa dei tempi di anno ¾ della rimanenza, oggi ho saldato il debito
attesa. Sappiamo che Ubaldo utilizza 3 mezzi, sborsando 40.500 €. Quale è stato il prezzo
3 dell'appartamento? [243.000 €]
impiega i del tempo totale per l’autobus, i
10 157 Un ciclista pedala in una direzione a 30 km/h,
3 un marciatore parte a piedi dallo stesso punto e alla
del tempo totale per la metropolitana e 10
5 stessa ora e va nella direzione contraria a 6 km/h.
minuti per il treno. Quanti minuti è costretto ad Dopo quanto tempo saranno lontani 150 km? [250']
aspettare i mezzi di trasporto? [Poni x il tempo di 158 Una banca mi offre il 2% di interesse su quanto
attesa, R. 80'] depositato all’inizio dell’anno. Alla fine dell’anno
146 In una partita a dama dopo i primi 10 minuti vado a ritirare i soldi depositati più l’interesse: se
sulla scacchiera restano ancora 18 pedine. Dopo altri ritiro € 20.400 quanto avevo depositato all’inizio?
10 minuti un giocatore perde 4 pedine nere e l'altro 6 Quanto dovrebbe essere la percentuale di interesse
pedine bianche ed entrambi rimangono con lo stesso per ricevere € 21.000 depositando i soldi calcolati al
numero di pedine. Calcolate quante pedine aveva punto precedente? [€ 20.000; 5% ]
ogni giocatore dopo i primi 10 minuti di gioco. 159 Un treno parte da una stazione e viaggia alla
147 Due numeri naturali sono tali che la loro somma velocità costante di 120km/h. Dopo 80 minuti parte
è 16 e il primo, aumentato di 1, è il doppio del un secondo treno dalla stessa stazione e nella stessa
secondo diminuito di 3. Trovare i due numeri. direzione alla velocità di 150km/h. Dopo quanti km il
[Impossibile] secondo raggiungerà il primo? [800 km]
148 Un dvd recorder ha due modalità di 160 In un triangolo rettangolo uno degli angoli acuti
registrazione: SP e LP. Con la seconda modalità è è 3/7 dell'altro angolo acuto. Quanto misurano gli
possibile registrare il doppio rispetto alla modalità angoli del triangolo? [63°, 27°, 90°]
SP. Con un dvd dato per 2 ore in SP, come è possibile 161 In un triangolo un angolo è i 3 / 4 del secondo
registrare un film della durata di 3 ore e un quarto? Se angolo, il terzo angolo supera di 10° la somma degli
voglio registrare il più possibile in SP (di qualità altri due. Quanto misurano gli angoli?
migliore rispetto all'altra) quando devo [36°,43; 48°,57; 95°]
necessariamente passare all'altra modalità LP? 162 Un triangolo isoscele ha il perimetro di 122m, la
149Tizio si reca al casinò e gioca tutti i soldi che ha; base di 24m. Quanto misura ciascuno dei due lati
dopo la prima giocata, perde la metà dei suoi soldi.
EQUAZIONI 17
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obliqui congruenti? [49m] cm.3. Sapendo che la diagonale maggiore è 4/3 della
163 Un triangolo isoscele ha il perimetro di 188cm, minore, calcolare il perimetro del rombo. [30cm]
la somma dei due lati obliqui supera di 25cm i 2/3 172 Determinare le misure delle dimensioni di un
della base. Calcola la lunghezza dei lati. rettangolo, sapendo che la minore è uguale ad 1/3
[97,8cm; 45,1cm; 45,1cm] della maggiore e che la differenza tra il doppio della
164 In un triangolo ABC di perimetro 186cm il lato minore e la metà della maggiore è di cm.10.
AB è 5/7 di BC e BC è 3/7 di AC. Quanto misurano i Calcolare inoltre il lato del quadrato avente la stessa
lati del triangolo? [32,82cm; 45,95cm; 107,22cm] area del rettangolo dato.
165 Un trapezio rettangolo ha la base minore che è [60cm , 20cm , 20 3 cm]
2/5 della base maggiore, l'altezza è 5/4 della base 173 In un trapezio rettangolo il lato obliquo e la base
minore. Sapendo che il perimetro è 294,91m, calcola minore hanno la stessa lunghezza. La base maggiore
l'area del trapezio. [4235cm2] supera di 7 cm i 4/3 della base minore. Calcolare
166 Un trapezio isoscele ha la base minore pari a l’area del trapezio sapendo che la somma delle basi è
7/13 della base maggiore, il lato obliquo è pari ai 5/6 42 cm. [189cm2]
della differenza tra le due basi. Sapendo che il 174 L’area di un trapezio isoscele è 168cm 2, l’altez-
perimetro misura 124cm, calcola l'area del trapezio. za è 8 cm, la base minore è 5/9 della maggiore. Cal-
[683,38cm2] colare le misure delle basi, del perimetro del trapezio
167 Il rettangolo ABCD ha il perimetro di 78cm, e delle sue diagonali. [27cm; 15cm; 62cm; 22,47cm]
inoltre sussiste la seguente relazione tra i lati: 175 Le due dimensioni di un rettangolo differiscono
= 8 AB12cm
AD . Calcola l'area del
di cm 4. Trovare la loro misura sapendo che
5 aumentandole entrambe di cm 3 l’area del rettangolo
rettangolo. [297,16cm2] aumenta di cm2 69. [12cm; 8cm]
168 Un rettangolo ha il perimetro che misura 240cm, 176 In un quadrato ABCD il lato misura 12 cm.
la base è tripla dell'altezza. Calcola l'area del Detto M il punto medio del lato AB, determinare sul
rettangolo. [2700 cm2] lato opposto CD un punto N tale che l’area del
169 In un rettangolo l'altezza supera di 3cm i 3/4 trapezio AMND sia metà di quella del trapezio
della base, inoltre i 3/2 della base hanno la stessa MBCN. [DN=2cm]
misura dei 2/3 dell'altezza. Calcola le misura della 177 Nel rombo ABCD la somma delle diagonali è 20
base e dell'altezza. [2; 9/2] cm. ed il loro rapporto è 2/3. Determinare sulla
170 In un triangolo isoscele la base è gli 8/5 del lato diagonale maggiore AC un punto P tale che l’area del
ed il perimetro misura cm 108. Trovare l’area del triangolo APD sia metà di quella del triangolo ABD.
triangolo e la misura dell’altezza relativa ad uno dei
due lati obliqui. [432cm2; 28,8cm]
171 In un rombo la differenza tra le diagonali è di
[ AP=
AC
2
=6cm ]
EQUAZIONI 18
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Questo comando permette di vedere come, cambiando l’insieme d’appartenenza dell’incognita, l’equazione
può ammettere o no soluzioni. Infatti, l’equazione x 21=0 non ammette soluzioni nell’insieme dei
Inoltre è possibile notare come il comando SOLVE tratta i casi in cui l’equazione si presenta possibile,
impossibile o indeterminata. Infatti, se si chiede di risolvere un’equazione indeterminata, si ottiene in uscita
Se si chiede di risolvere un’equazione impossibile, la risposta del software sarà false e sta ad indicare che
In entrambi i casi è possibile rendersi conto del risultato semplificando le espressioni mediante il comando
E’ inoltre possibile risolvere le equazioni e verificare che quelli ottenuti sono proprio i valori dell’incognita
EQUAZIONI 19
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Scheda da lavoro
Esempi
Risolvi e verifica le soluzioni delle seguenti equazioni:
( x − 2 )( x − 3) − 6 = ( x + 2 )
2
+5
1 1 ⎛ 2x − 9 ⎞
( x − 3)( x − 4 ) − (1 − 3x )( 2 − x ) = x − 5⎜ ⎟
3 3 ⎝ 6 ⎠.
Indicazioni operative
1. Inserisci la prima espressione nel campo in basso
2. Clicca su INVIO
3. Dal menu Semplifica scegli il comando Sviluppa e seleziona la casella Quadrati
4. Clicca su Sviluppa
5. Dal menu Risolvi scegli il comando Espressione, seleziona la variabile x e clicca su Risolvi
6. Clicca sulla riga #1 e, dal menu Semplifica, scegli Sostituzione variabili
7. Inserisci il valore
8. Clicca su Semplifica
9. Otterrai in questo modo la seguente schermata nella quale comparirà l’uguaglianza.
EQUAZIONI 20
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EQUAZIONI 21
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Condividi allo stesso modo — Se alteri o trasformi quest'opera, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera
risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.
Autori
Cristina Mocchetti: teoria
Claudio Carboncini: integrazioni
Germano Pettarin: esercizi
Francesco Daddi: esercizi, correzioni
Luciano Sarra: correzioni
Luca Tedesco: esercizi
Vittorio Patriarca: integrazioni
Erasmo Modica: integrazioni, par. 4 Derive
Gemma Fiorito: integrazioni, esercizi
Nicola De Rosa: risultati
Antonio Bernardo: coordinamento
EQUAZIONI 22
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MATEMATICA C3
ALGEBRA 1
5. SCOMPOSIZIONI
E FRAZIONI
Wicker Composition
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SCOMPOSIZIONI 1
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1 SCOMPOSIZIONE IN FATTORI
►1. Cosa significa scomporre in fattori
Scomporre un polinomio in fattori significa scrivere il polinomio come il prodotto di polinomi e monomi che
moltiplicati tra loro danno come risultato il polinomio stesso.
La scomposizione in fattori è stata già vista con i numeri naturali quando si è studiato come scrivere un
numero come prodotto dei suoi fattori primi.
36 2
18 3 Quindi si può dire che 36 = 2232 ed è quindi scomposto come prodotto dei suoi fattori primi.
6 3
2 2
1
Il polinomio 3 a3 b 2 −3 a b 4 si può scomporre in fattori in questo modo 3 a b 2 a−b ab , infatti
2 2 2 2 2 2 2 3 2 4
eseguendo i prodotti si ottiene 3 a b a−b ab =3ab a ab− ba−b =3ab a −b =3a b −3ab .
La scomposizione termina quando non è possibile scomporre ulteriormente i fattori individuati.
Come per i numeri la scomposizione in fattori dei polinomi identifica il polinomio in maniera univoca (a
meno di multipli).
DEFINIZIONE. Un polinomio si dice riducibile (scomponibile) se può essere scritto come prodotto di due
o più polinomi (detti fattori) di grado maggiore di zero. In caso contrario esso si dirà irriducibile.
SCOMPOSIZIONI 2
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5 3 2 3 3
10 x y z : 5 x y z=2x
3 5 2 3 2
−15 x y z : 5 x y z=−3xy
2 3 2 2 3
−20x y z : 5 x y z=−4z
Il polinomio si può allora scrivere come
2 3 3 2
5 x y z⋅2 x −3x y − 4z
Il fattore da raccogliere a fattore comune può essere scelto con il segno "+" o con il segno "-".
Nell'esempio precedente è valida anche la seguente scomposizione:
5 3 3 5 2 3 2 2 3 3 2
10 x y z−15 x y z− 20 x y z = −5 x y z⋅−2 x 3x y 4z
2 2 5
5a x −10ax
Tra i coefficienti numerici il fattore comune è 5.
Tra la parte letterale sono in comune le lettere a e x, la a con esponente 1, la x con esponente 2.
2
M.C.D. = 5 a x
Passiamo quindi a scrivere 5a2 x 2 −10ax 5=5ax 2 ...... ......
Nella parentesi vanno i monomi che si ottengono dalle divisioni
2 2 2
5a x :5ax =a
5 2 3
−10ax :5ax =−2x
In definitiva
2 2 5 2 3
5a x −10ax =5ax a−2x
Esempi
6a x−17b x−1
Il fattore comune è x−1 , quindi il polinomio si può scrivere come
x−1⋅[... ......]
nella parentesi quadra scriviamo i termini che si ottengono dalle divisioni
SCOMPOSIZIONI 3
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6a x−1 : x−1 = 6a
7b x−1 : x−1 = 7b
In definitiva
6a x−17b x−1 = x−16a7b
16 a x y −b x y 3 2
x y −x y
17 2 3 3
x ab x ab x ab
5 2
R. x 2 abax 3bx 3 xa 22abb 2
18 3 3
5 y x −y −3 y x −y
2
5ax3y −3 x3y
19 2
2x x−1−3 a x−1 2 x −3y−y 3y− x
20 2 3
3 x ab−2 x ab5 x ab
5
R. x 2 ab5x3−2x3
SCOMPOSIZIONI 4
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x − x x −1
3 2
25 −x 3 x 2x−1
x x − x −1 x – 1 −x x
3 2 3 2
26
x − x −1 x x 2 x 1
3 2 3
27 x
28 3
ax yax yaxy ay
2
R. ay x 1 x 2 1
2 1
29 x 3 − x 2 2x−1 2 2
b x b y 2bx2by
3 3
30 b 2 x −b 2 y 2bx−2by 2 2
b x −b y −2bx−2by
2 2 2 2
31 b x b y −2bx−2by b x −2bx−2by b y
32 3 3
ay 2x – 2ax – y xy xay aby b
33 3x6ax2abx2b 2x – 2bx – bax – a
34 2x – 2bx – b−ax a 2x2bx – b−ax a
35 3ax6aa x2a abx 2ab
2 2
2x – b ax – a – 2bx
36 2
bx – bxb x – x 1
2
R. b1 x 2− x1
37 2
3 x y 5x5y a−2a−3 ab−2b
3 2 2
38 a 2a a2 a xa x−a−1
3 2 2 3 2 2 2 2
39 3 x y −6 x y −a y 2a a x a x a x−2 x −2 x−2
40 11 2
2 x 2 x2 x2
12 15 16
R. 211 x 2 x16
Esempio
5ab2 −10abc−25abx50acx
Il fattore comune è 5a, quindi
5ab2 −10abc−25abx50acx=5a b 2−2bc−5bx10cx
Vediamo se è possibile scomporre il polinomio in parentesi con un raccoglimento parziale
2
5a b −2bc−5bx10cx =5a [b b−2c−5x b−2c]=5a b−2cb−5x .
SCOMPOSIZIONI 5
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►1 Quadrato di un binomio
Se abbiamo un trinomio costituito da due termini che sono quadrati di due monomi ed il terzo termine è
uguale al doppio prodotto degli stessi due monomi, allora il trinomio può essere scritto sotto forma di
quadrato di un binomio, secondo la regola che segue.
2 2 2 2 2 2
AB = A 2 AB B A 2 AB B = AB
Analogamente nel caso in cui il monomio che costituisce il doppio prodotto sia negativo:
2 2 2 2 2 2
A−B = A − 2 AB B A − 2 AB B = A−B
Poiché il quadrato di un numero è sempre positivo, valgono anche le seguenti uguaglianze.
2 2 2 2 2 2
AB = −A−B A 2 A B B = AB = −A−B
2 2 2 2 2 2
A−B = −AB A − 2 A B B = A−B = −AB
Esempi
2 2 4
4 a 12a b 9 b
Notiamo che il primo ed il terzo termine sono quadrati, rispettivamente di 2 a e di 3b
2
, ed il
secondo termine è il doppio prodotto degli stessi monomi, pertanto possiamo scrivere:
4 a 12ab 9 b = 2a 2⋅2a⋅3 b 3 b = 2 a3 b .
2 2 4 2 2 2 2 2 2
2
x −6 x 9
Il primo ed il terzo termine sono quadrati, il secondo termine compare con il segno “meno”. Dunque:
x −6 x9 = x −2⋅3⋅x3 = x −3 ma anche = −x 3 .
2 2 2 2 2
Può capitare che i quadrati compaiano con il coefficiente negativo, ma si può rimediare mettendo in evidenza
il segno “meno”.
Esempi
2 2
−9a 12ab−4b
Mettiamo -1 a fattore comune
−9a 212ab−4b 2 = −9a 2−12ab4b 2 = −3a−2b2
1 2
1 1
−x 4 −x 2 − = − x 4 x 2 = − x 2
4 4 2
SCOMPOSIZIONI 6
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Possiamo avere un trinomio che non è il quadrato di un binomio ma lo “diventa” dopo aver messo in
evidenza qualche fattore comune.
Esempi
2a 320a 250a
Mettiamo a fattore comune 2a
3 2 2 2
2a 20a 50a = 2a a 10a25 = 2a a5
2
3 2 3 1 2 3 1
a 3 ab6b2 = a 2 ab4b2 = a2b
8 2 4 2 2
o anche
57 x 2−6 xy 9 y 2 2
−x −6 xy −9 y
2
58 2510 x x 2 2510 x x
2
1 2 1 1 9 4 2
59 x xy a −6 a 25
4 3 9 25
2 4 2 4
60 4 x 2 x 1 4 x − 4 x −1
3 2 7 5 2 3 3
61 −a −2 a −a 3 a b−6 a b 3a b
2 1
62 −9 x − 3 x 13 8 3 2
2 x −8 x y 8 x y
4
8 4 2 4 2 2
63 x 8 x y 16 y −x 6 xy 9 y
2 4 3 6 2
64 4 a b −12a b 9 b a a1
6 3 5 4 7 2 14 6 7 3
65 36a b 27a b 12a b 25 x 9 y 30 x y
7 5 6 2 2
66 −a −25a 10a 25a 49 b 35 a b
67 2
4 x 4 xy − y
2
non è possibile perché … … … … … … … … ...
68 2
x −6 xy 9 y non è possibile perché … … … … … … … … ...
69 25100 xx
2
non è possibile perché … … … … … … … … ...
1 2 2 1
70 x xy non è possibile perché … … … … … … … … ...
4 3 9
SCOMPOSIZIONI 7
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►2 Quadrato di un polinomio
Se siamo in presenza di sei termini, tre dei quali sono quadrati, verifichiamo se il polinomio è il quadrato di
un trinomio:
2 2 2 2
ABC = A B C 2 A B 2 AC 2 B C
2 2 2 2 2
A B C 2 AB 2 A C 2B C = ABC = − A−B−C
Notiamo che i doppi prodotti possono essere tutt’e tre positivi, oppure uno positivo e due negativi: indicano
se i rispettivi monomi sono concordi o discordi.
Esempi
16a 4 b 218a 2 b8a2 2b
I primi tre termini sono quadrati, rispettivamente di 4a 2 b 1 , si può verificare poi che gli altri tre
termini sono i doppi prodotti:
16a 4 b 218a2 b8a 22b = 4a 2b1
2
73 9 x 6 2 y 2 z y 4 −6 x 3 z−6 x 3 y 2 z 2 2 2
a 2abb − 2a1−2 b
1 2 4 6 2 3 2 3
74 a b c a b ac 2b c 2
−x −2 xy −9− y 6 x6 y
2
4
2 1 2
75 a 2 b2 c 2− 2ac− bc2 ab x y 4−xy 4x−2y
4
In alcuni casi anche un polinomio di cinque termini può essere il quadrato di un trinomio. Vediamo un
esempio particolare:
Esempio
4 3 2
x − 2 x 3 x −2x1
Per far venire fuori il quadrato del trinomio si può scindere il termine 3x 2 come somma
3x 2=x 2 2x 2 , in questo modo si ha:
4 3 2 4 3 2 2 2 2
x −2 x 3 x −2x1 = x −2 x x 2 x −2x1 = x −x 1
SCOMPOSIZIONI 8
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►3 Cubo di un binomio
I cubi di binomi sono di solito facilmente riconoscibili. Un quadrinomio è lo sviluppo del cubo di un
binomio se due suoi termini sono i cubi di due monomi e gli altri due termini sono i tripli prodotti tra uno dei
due monomi ed il quadrato dell’altro, secondo le seguenti formule.
3 3 2 2 3 3 2 2 3 3
AB = A 3 A B 3 A B B A 3 A B 3 AB B = AB
3 3 2 2 3 3 2 2 3 3
A−B = A − 3 A B 3 A B − B A − 3 A B 3 AB − B = A−B
Per il cubo non si pone il problema, come per il quadrato, del segno della base, perché un numero, elevato ad
esponente dispari, se è positivo rimane positivo, se è negativo rimane negativo.
Esempi
3 2 2 3
8 a 12a b6 ab b
Notiamo che il primo ed il quarto termine sono cubi, rispettivamente di 2a e di b , il secondo termine è
il triplo prodotto tra il quadrato di 2a e b, mentre il terzo termine è il triplo prodotto tra 2a e il
quadrato di b . Abbiamo dunque:
8 a 12a b6 ab b = 2 a 3⋅ 2a ⋅b 3⋅2 a⋅b = 2 ab .
3 2 2 3 3 2 2 3
3 2
−27x 27 x −9x1
Le basi del cubo sono il primo e il quarto termine, rispettivamente cubi di -3x e di 1. Dunque:
3 2 3 2 2 3
−27x 27 x −9x1 = −3 x 3⋅−3 x ⋅13⋅−3 x⋅1 1 = −3 x1
3
1 1 1
x6 −x 4 x 2 − = x 2−
3 27 3
Esempi
2
4 4 2 2 2 2
a −25 b 2 = a 2 −5b = a 25b ⋅ a 2−5b
9 3 3 3
SCOMPOSIZIONI 9
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1 4 1 4 a2 y2
94 −1a 2 x − y −
4 9 4 9
95 2 a 2−50 a −16ab6
3
−4 x y y 2
2 2
2 2 1 6
96 −4 a 2b 2 25 x y − z −a 2 b 449
4
97 16 y 4−z 4 a −b
8 8
a 4−16
1 2 4
98 16a 2 −9 b 2 8
−4 x y
12
x −0,01 y
4
Per questo tipo di scomposizioni, la cosa più difficile è riuscire a riconoscere un quadrinomio o un polinomio
di sei termini come differenza di quadrati. Riportiamo i casi principali:
• AB 2 −C 2 = A 22 ABB2 −C 2
A − BC = A −B −2 BC−C
• 2 2 2 2 2
Esempi
4a 2−4b2 −c 2 4 bc
Gli ultimi tre termini possono essere raggruppati per formare il quadrati di un binomio.
= 4a2− 4b 2c 2−4 bc
= 2a − 2b−c
2 2
4 x 4−4 x 2−y 2 1
2 2 2
a 12a6 b c−b −9 c
= a 1 2a − b 9 c −6 bc = a1 − b−3c = a1b−3c ⋅a1−b3 c
2 2 2 2 2
SCOMPOSIZIONI 10
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3
x3 3 1
112 −27x6 9x5− x 4 R. x −3x
27 3
2 2 2
113 4 x −9 y −6 yz − z 4
R. 2x3yz 2 2x−3y−z 2
1 4 2 3 3 3 3 2 4 1 2 3
114 a b − a b a b −ab
5
R. ab a−2b
8 4 2 8
115 a 2 4ab4b 2− x 2 2xy− y 2 R. a2bx − y a2b−x y
116 a 4 b−2a 3 b24a 3 bca 2 b 3−4a 2 b 2 c4a 2 b c 2 R. a 2 b a−b2c2
3
1 3
R. 3a a− 1 x
4 3 2 2
117 3a −3a xa x − a x
9 3
118 a 3 x4a 2 x 4ax R. ax a22
2
2 2 6 1 7
R. ab 3 ab− 1 b2
3 5
119 a b − a b a b
3 9 3
2
120 a −ab−9a3b18 R. a−3a−b−6
121 8ab2 −2a 3 R. −2a a2b a−2b
122 a 4 −6a 33a 218a9−1 R. a 2−3a−4a 2−3a −2
123 a 33a 2 ba 23ab 22abb 3b 2 R. ab2 ab1
x7 x 1 2 3
124 x 5x 3 R. x x 1
3 3 3
2
1 1
125 a 2ab−16b4 4b 2 R. a2b−4b2 a2b4b 2
4 2 2
SCOMPOSIZIONI 11
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somma prodotto
2
x − 8x 15
I segni dei coefficienti ci dicono che i due numeri, dovendo avere somma negativa e prodotto positivo,
sono entrambi negativi. Dobbiamo cercare due numeri negativi la cui somma sia -8 e il cui prodotto sia
15. Le coppie di numeri che danno 15 come prodotto sono -15; -1 e -5; -3. Allora i due numeri cercati
sono –5 e –3. Il trinomio si scompone come:
x −8 x15= x−5 ⋅ x−3 .
2
somma prodotto
2
x 4 x− 5
I due numeri sono discordi, il maggiore in valore assoluto è quello positivo. C'è una sola coppia di numeri
che dà -5 come prodotto, precisamente +5 e –1. Il polinomio si scompone:
x 4 x−5 = x5 ⋅
x−1 .
2
S P
2
x −3 x−10
I due numeri sono discordi, in modulo il più grande è quello negativo. Le coppie di numeri che danno -10
come prodotto sono -10; +1, ma anche -5; +2. Quelli che danno -3 come somma sono –5 e + 2.
x −3 x−10 = x−5 ⋅ x2 .
2
SCOMPOSIZIONI 12
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In alcuni casi si può applicare questa regola anche quando il trinomio non è di secondo grado, è necessario
però che il termine di grado intermedio sia esattamente di grado pari alla metà di quello di grado maggiore.
Vediamo qualche esempio.
Esempi
x 5 x 6 = x 3 ⋅ x 2
4 2 2 2
x x −12 = x 4 ⋅ x −3
6 3 3 3
a −10a 9 = a −9 ⋅a −1 = a3 ⋅a−3 ⋅a1 ⋅a−1
4 2 2 2
Nell’ultimo esempio, dopo aver applicato il metodo del trinomio particolare, siamo stati ricondotti a due
differenze di quadrati, ed abbiamo quindi completato la scomposizione.
Esempi
−x −x 20 = − x x −20 = − x 5 ⋅ x −4 = − x 5 ⋅ x2 ⋅ x−2 .
4 2 4 2 2 2 2
2 x −12 x −14x = 2 x⋅ x −6x −7 = 2 x⋅ x −7 ⋅ x 1
5 3 4 2 2 2
−2a 34a −32 a =−2 a a −17a 16 =−2 a a −1 a −16 =−2 a a−1 a1 a−4 a4
7 5 3 3 4 2 3 2 2 3
E' possibile applicare questo metodo anche quando il polinomio è in due variabili, purché però siano
opportunamente disposte.
Esempio
2 2
x 5xy6y
Per capire come applicare la regola precedente, possiamo scrivere il trinomio in questo modo:
somma prodotto
2 2
x 5y x 6y
Bisogna cercare due monomi A e B tali che A B=5y e A⋅B=6y 2 . Partendo dal fatto che i due
numeri che danno 5 come somma e 6 come prodotto sono +3 e +2, i monomi cercati sono +3y e +2y,
infatti 3y3y=5y e 3y⋅2y=6y 2 . Pertanto si può scomporre come segue:
x 5xy6y = x3yx 2y .
2 2
141 a 2−12xa−64x2 2
m 20mn36n
2
La regola, opportunamente modificata, vale anche se il primo coefficiente non è 1. Vediamo un esempio:
Esempio
2
2 x − x−1
Non possiamo applicare la regola del trinomio caratteristico, con somma e prodotto; con un
accorgimento, possiamo riscrivere il polinomio in un altro modo. Cerchiamo due numeri la cui somma sia
-1 e il prodotto sia pari al prodotto tra il primo e l'ultimo coefficiente, o meglio tra il coefficiente del
termine di secondo grado e il termine noto, in questo caso 2⋅−1=−2 . I numeri sono -2 e +1,
spezziamo il monomio centrale in somma di due monomi in questo modo
2 2
2 x − x−1= 2 x −2 x x−1
Ora possiamo applicare il raccoglimento a fattore comune parziale
x −1 = 2x⋅x−11⋅ x−1 = x−1⋅ 2x1 .
2 2
2x −x−1 = 2x −2x
−x
SCOMPOSIZIONI 13
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Procedura generale
Sia da scomporre un trinomio di secondo grado a coefficienti interi ax 2 bx c con a≠1 , cerchiamo due
numeri m ed n tali che mn=b e m⋅n=a⋅c ; se riusciamo a trovarli, li useremo per dissociare il
coefficiente b e riscrivere il polinomio nella forma p=ax 2 mn ⋅x c su cui poi eseguire un
raccoglimento parziale.
Per fattorizzare il polinomio di secondo grado x 22x−8 possiamo ricorrere al metodo del trinomio
notevole. Cerchiamo due numeri la sui somma sia +2 e il cui prodotto sia -8. Questi numeri vanno cercati tra
le coppie che danno per prodotto -8 e precisamente tra le seguenti coppie (+8, -1), (-8, +1), (+4, -2), (-4, +2).
La coppia che dà per somma +2 è (+4, -2). In definitiva si ha:
x x −10 x8=x−1⋅x 2x−8=x −1 x−2x 4 .
3 2 2
Esempio
4 3 2
x −5 x −7 x 29 x30
Le radici intere vanno cercate tra i divisori di 30, precisamente in
{± 1 ;± 2 ;± 3 ; ± 5 ; ± 6 ; ± 10 ;± 15 ;± 30} .
Sostituiamo questi numeri al posto della x, finché non troviamo la radice.
Per x=1 si ha P 1=1−5−72930 senza effettuare il calcolo si nota che i numeri
positivi superano quelli negativi, quindi 1 non è una radice.
Per x=−1 si ha
4 3 2
P −1=−1 −5⋅−1 −7⋅−1 29⋅−130=15−7−2930=0
SCOMPOSIZIONI 14
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Con i numeri che abbiamo ottenuto nell'ultima riga costruiamo il polinomio quoziente
3 2
x −6x −1x30 Possiamo allora scrivere:
4 3 2 3 2
x −5 x −7 x 29 x30= x 1x −6x − x30
Con lo stesso metodo scomponiamo il polinomio x 3−6x 2−1x30
Cerchiamone le radici tra i divisori di 30, precisamente nell'insieme
{± 1 ;± 2 ;± 3 ; ± 5 ; ± 6 ; ± 10 ;± 15 ;± 30} . Bisogna ripartire dall'ultima radice trovata, cioè da -1
Per x=−1 si ha P −1=−13−6⋅−12 −1⋅−130=−1−6130≠0 .
Per x=2 si ha P 2=23−6⋅22−1⋅230=8−24−230≠0 .
Per x=−2 si ha P 2=−23−6⋅−22−1⋅−230=−8−24230 = 0 .
Quindi -2 è una radice del polinomio. Applichiamo la regola di Ruffini, ricordiamo che al primo rigo
dobbiamo mettere i coefficienti del polinomio da scomporre, cioè x 3−6x 2−1x30
Non sempre è possibile scomporre un polinomio utilizzando solo numeri interi. In alcuni casi possiamo
provare con le frazioni, in particolare quando il coefficiente del termine di grado maggiore non è 1. In questi
p
casi possiamo cercare la radice del polinomio tra le frazioni del tipo , dove p un divisore del termine
q
noto e q è un divisore del coefficiente del termine di grado maggiore.
Esempio
2
6 x − x−2
Determiniamo prima di tutto l'insieme nel quale possiamo cercare le radici del polinomio. Costruiamo tutte
p
le frazione del tipo , con p divisore di -2 e q divisore di 6. I divisori di 2 sono {±1 ; ± 2} mentre i
q
divisori di 6 sono {±1 ; ± 2 ; ±3 ; ±6} . Le frazioni tra cui cercare sono {± 11 ; ± 12 ; ± 21 ; ± 32 ; ± 62 } cioè
{±1 ; ± 12 ; ± 2 ; ± 32 ; ± 13 } .
Si ha
1
A1 = −3 ; A−1 = 5 ; A
2 1
= −1 ; A − = 0
2
Sappiamo dal teorema di Ruffini che il polinomio Ax =6 x 2 − x−2 è
divisibile per x
1
2
dobbiamo quindi trovare il polinomio Q x
SCOMPOSIZIONI 15
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3 2
x −8 = x−2 x 2x4
Notiamo che il quoziente assomiglia al quadrato di un binomio, ma non
lo è in quanto il termine intermedio è il prodotto e non il doppio prodotto
dei due termini, si usa anche dire che è un falso quadrato. Un trinomio di
questo tipo non è ulteriormente scomponibile.
Esempio
3
x 27
Il polinomio si annulla per x=-3, cioè
P −3=−3327=−2727=0 . Il polinomio quindi è divisibile per
x3 . Calcoliamo il quoziente attraverso la regola di Ruffini.
Il polinomio quoziente è Q x = x2 −3x9 e la scomposizione risulta
x 27 = x3x −3x9 .
3 2
SCOMPOSIZIONI 16
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SCOMPOSIZIONI 17
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8a10b 1−4a−5b −2
2
Osserviamo che la base del quadrato è l’opposto del polinomio contenuto nel primo termine: poiché
numeri opposti hanno lo stesso quadrato possiamo riscrivere: p=2⋅ 4a5b−1 −1 4a5b 2
8a10b1−4a−5b −2 = 4a5b−1 ⋅ 2−14a5b = 4a5b−1 ⋅ 1 4a5b
2
t 3−z 3t 2 −z 2
Il polinomio ha 4 termini, è di terzo grado in due variabili.
Poiché due monomi sono nella variabile t e gli altri due nella variabile z potremmo subito effettuare un
raccoglimento parziale:
t 3−z 3t 2 −z 2=t 2⋅ t1 − z2⋅ z1 , che non permette un ulteriore passo. Occorre quindi un'altra idea.
Notiamo che i primi due termini costituiscono una differenza di cubi e gli altri due una differenza di
quadrati; applichiamo le regole:
t 3−z 3t 2 −z 2=t −z ⋅ t 2tzz 2 t− z ⋅ tz
Ora effettuiamo il raccoglimento totale del fattore comune t−z
t −z t −z = t− z ⋅ t 2 tzz 2t z
3 3 2 2
P x = x 3−7x−6
Il polinomio ha 3 termini, è di 3° grado in una variabile.
Non possiamo utilizzare la regola del trinomio particolare poiché il grado è 3;
procediamo con la regola di Ruffini: cerchiamo il numero k tale che p(k) sia uguale a zero nell’insieme
dei divisori del termine noto D={±1 ;±2 ;±3 ;±6} ;
per x=1 si ha P 1=13−7⋅1−6=1−7−6≠0 ;
per x=−1 si ha P −1=−13−7⋅−1−6=−17−6=0 ;
quindi p=x 3 −7x−6= x 1 ⋅q x con q(x) polinomio di secondo grado che determiniamo con la regola
di Ruffini:
1 0 -7 -6
-1 -1 +1 +6
1 -1 -6 0
pertanto: P x = x 3−7x−6= x1 ⋅ x 2− x−6
Il polinomio quoziente è un trinomio di secondo grado; proviamo a scomporlo come trinomio notevole;
cerchiamo due numeri a e b tali che ab=−1 e a⋅b=−6 ;
i due numeri vanno cercati tra le coppie che hanno -6 come prodotto, precisamente (-6, +1), (-3, +2),
(+6,-1), (+3,-2). La coppia che fa a caso nostro è -3 +2 quindi si scompone q= x 2− x−6= x−3 ⋅ x2 .
In definitiva x 3−7x−6= x 1 ⋅x −3⋅ x 2
SCOMPOSIZIONI 18
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m 2− 42 −m 2−4m−4
Il polinomio ha 4 termini di cui il primo è un quadrato di binomio; negli altri tre possiamo raccogliere -1;
m 2− 42 −m 2−4m−4=m 2− 42 − m 24m4
Notiamo che anche il secondo termine è un quadrato di binomio, quindi: m 2− 4 2 −m2 2
che si presenta come differenza di quadrati,allora diviene: [ m2 −4 m2 ]⋅[ m 2−4 − m2 ]
eliminando le parentesi tonde m 2m−2 ⋅ m 2−m−6
I due fattori ottenuti si scompongono con la regola del trinomio. In definitiva si ottiene:
m m−2⋅m −m−6 = m2 ⋅ m−1 ⋅ m−3 ⋅ m 2 = m2 ⋅ m−1 ⋅ m−3 .
2 2 2
a 5 + 2a 4b + a 3b 2 + a 2b3 + 2ab 4 + b5
a 3 ( a 2 + 2ab + b 2 ) + b3 ( a 2 + 2ab + b 2 ) = ( a 3 + b3 )( a 2 + 2ab + b 2 ) = ( a + b ) ( a 2 − ab + b 2 ) ( a + b ) =
2
( a + b)
3
(a 2
− ab + b 2 )
a 2 x 2 + 2ax 2 − 3 x 2 − 4a 2 − 8a + 12
x 2 ( a 2 + 2a − 3) − 4 ( a 2 + 2a − 3) = ( x 2 − 4 )( a 2 + 2a − 3) = ( x + 2 )( x − 2 )( a − 1)( a + 3)
Scomporre in fattori
5 5
169 t −z 3x 26x6
170 t 6−2t 31 tx x 2 y 2 ty 2 xy
2 2 2
171 x −7x10 −x 10x−25 R. x−52 x−1 x−3
172 12m 39m 5−3m 7 a 2 b−25 ba 2−25
2 ab−b 3⋅ b−2a
2 2
173 x 6−y 6
4 2 2 2 2 2
174 a −b ab R. ab a−b1
9 3 3 3
175 3k 3−k 2 k5 y 6 y 3−2
176 a 8−1 32a 4b3 − 2b3
177 x 2−6x9− y 2−2y1 R. x−4 y x−2− y
178 x − 8a + 12a x − 6ax x − 3a + ax − 3a x
6 3 2 2 4 2 3 2
179 16a x − 8a b x + b x
4 2 2 2 2 4 2 2 2 2
R. x 2a−b 2ab
180 a + 4a − 32 4 x3 + 7 x 2 − 14 x + 3
4 2
1 2 1
2
a + 4b 4 − ab 2 a−2b2
183 16 R. 4
SCOMPOSIZIONI 19
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184 x + 5 x − 36 −4 x 7 + 16 x 6 + 28 x5 − 88 x 4 − 96 x 3
4 2
3 2
194 16x −72x 108x−54 50a 4b3 − 2b3
195 4a b − 4a b + 6a b − 6a b
4 3 2 3 3 2 4 2 2
R. 2a b 2a3b a−b
196 5 x − 5 x y − 5 x y + 5 xy
4 3 2 2 3
2b 6 c − 8c 3
197 −8a + 12a x − 6ax + x 16a 4 x 2 − 8a 2b 2 x 2 + b 4 x 2
3 2 2 4 6
198 x 214x−32 4 x3 + 7 x 2 − 14 x + 3
204 5 x y + 5 x − 5 xy − 5 xy 4 y 2 − 12 y + 9
4 2 4 4 2
8 3 9 27 4 2 2 4
x − 2 x2 + x − x y − xyz + z 2
205 27 2 8 49 7
4 3 2
206 x −3x −10x 24x R. x x−2 x3 x−4
207 x − 4 x − 45 3x + x − 8 x + 4
4 2 3 2
218 x + 2 x − 24 5 x 3 − 17 x 2 + 16 x − 4
4 2
SCOMPOSIZIONI 20
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223 x + 6 x − 40 x5 − 13 x 3 + 12 x 2
4 2
224 32ab − 2a b
5 5
24x 4 y36x 3 y 3 18x 2 y5 3x y 7
4 4
4 4 4 2 b2 + xy + x 2 y 2
225 9 a a b 25 5
9 9
226 −2a 1012a 7 b−24a 4 b 216ab3 x3 −7x 2 −25x175
227 −4 x + 16 x + 28 x − 88 x − 96 x
7 6 5 4 3
128a 3−200a
228 20x 3−45x R. 5x 2x−32x3
229 27 a − 54a b + 36a b − 8b
6 4 2 2 3
230 18 p q x − 2 pq x + 18 p q y − 2 pq y
3 2 4 3 2 4 2
R. 2pq 3p−q3pq x y
231 x − 6 x − 27 x 4 + 4 x3 + x 2 − 6 x
4 2
1 16 3 8 2
4 x 2 + 2 xy + y 2 x x y4xy 22y 3
239 4 27 3
240 1 − 9 x + 27 x − 27 x
2 3 3 2 2 3
6x y −12x y 6xy
241 x 2 x 4−18x 281−x 6729 R. −9 x3 x−3 2x 29
242 x − 3a + ax − 3a x
2 3 2
x 2−12x133
243 3 x − 27 xy 25 y 4 − 10 y 2 + 1
5 4
247 x − 2 x − x + 2
5 2 2 2
R. x1 x−1 x x 2
248 x − y − 2 x y + 2 x y
8 8 6 2 2 6 3 3 2 2
R. x− y x y x y
249 4ax − 2ax z + 8ax y − 4axy z
5 3 4 3 2 2 4
253 x − 4 x − 45
4 2 2
R. x−3 x3 x 5
254 64a − 48a b + 12a b − b
9 6 2 3 4 6
SCOMPOSIZIONI 21
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255 4a x − 4b x − 9a y + 9b y
2 2 2 2 2 2 2 2
256 x − y − 2 x y + 2 x y
8 8 6 2 2 6 4 2 4
5x −5x y
257 27 a − 54a b + 36a b − 8b
6 4 2 2 3
268 3 x − 27 xy 25 y 4 − 10 y 2 + 1
5 4
SCOMPOSIZIONI 22
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SCOMPOSIZIONI 23
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SCOMPOSIZIONI 24
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6. FRAZIONI ALGEBRICHE
►1. Definizione di frazione algebrica
Diamo la seguente definizione:
A
DEFINIZIONE. Si definisce frazione algebrica una espressione del tipo dove A e B sono polinomi.
B
Osserviamo che un’espressione di questo tipo si ottiene talvolta quando ci si propone di ottenere il quoziente
di due monomi.
Esempi
3 2 5 2 5
Determinare il quoziente tra m 1=5a b c e m 2=−3a b c
Questa operazione si esegue applicando, sulla parte letterale, le proprietà delle potenze e sul
coefficiente la divisione tra numeri razionali:
5
q=5a b c : −3a b c =− ab
3 2 5 2 5
3
Il quoziente è quindi un monomio.
Analogamente, quando vogliamo determinare il quoziente di una divisione tra un monomio e un polinomio si
presentano diversi casi:
Il quoziente è un polinomio
Esempio
3 5 3 2 1 5
D= 2a ba b −3ab e d= a b
2
Dividiamo ciascun termine del polinomio per il monomio assegnato: il quoziente sarà
q= 2a3 ba5 b 3−3 ab2 : 1 5
2 4
a b = 4a−22b2 −6a−4 b= + 2b2−
a 2
6b
a4
SCOMPOSIZIONI 25
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x
x3
Questa frazione perde di significato quando il denominatore si annulla, cioè quando x3=0 , cioè
x=−3 . Quindi C.E. x≠−3 .
3a5b−7
ab
C.E.: ab≠0 . Sappiamo che un prodotto è nullo quando almeno uno dei suoi fattori è nullo, dunque
affinché il denominatore non si annulli non si deve annullare né a né b, quindi a≠0 e b≠0 .
C.E.: a≠0∧b≠0 .
f1: C.E. : x 2≠0 da cui C.E. x≠0 infatti una potenza è nulla se la base è uguale a zero.
f2: C.E. : x−1≠0 da cui C.E. x≠1 , infatti il polinomio x – 1 si annulla per x = 1.
f3: C.E. : 2x5≠0 , per risolvere questa disuguaglianza si procede come per le equazioni normali:
5 5
2x5≠0 2x≠−5 x≠− si può concludere: C .E . x ≠−
2 2
f4: C.E. : x 22≠0 ; questo binomio è sempre maggiore di 0 in quanto somma di due grandezze
positive, in particolare è maggiore di 2 poiché x2 essendo positivo, o al massimo nullo, si aggiunge a 2.
Pertanto la condizione di esistenza x 22≠0 è sempre verificata, in altre parole la frazione esiste
sempre: C.E. Esiste per ogni x.
f5: C.E. : x 2−4≠0 ; per rendere nullo il denominatore si dovrebbe avere x2 = 4 e questo si verifica
se x = +2 oppure se x = -2; possiamo anche osservare che il denominatore è una differenza di quadrati
e che quindi la condizione di esistenza si può scrivere C.E. : x−2 x2≠0 , essendo un
prodotto possiamo scrivere C.E. : x−2≠0∧x 2≠0 e concludere: C.E. : x≠2∧ x≠−2 .
SCOMPOSIZIONI 26
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SCOMPOSIZIONI 27
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- il numeratore: a2 – 6a +9 = (a – 3 )2
- il denominatore: a4 – 81 = (a2 – 9) · (a2 + 9) = (a – 3) · (a + 3) · (a2 + 9)
2° passo: riscriviamo la frazione a−3 2
a−3 ⋅ a3 ⋅ a 29
3° passo: C.E.: a−3 ⋅a3 ⋅ a 29 ≠0 da cui C.E.: a ≠ -3 e a ≠ +3
(il terzo fattore non si annulla mai essendo somma di un numero positivo e un quadrato, a sua volta
sempre positivo)
4° passo: semplifichiamo:
f=
(a − 3)2
=
(a − 3)2
/
=
(a − 3)
( )
(a − 3) ⋅ (a + 3) ⋅ a + 9 (a − 3) ⋅ (a + 3) ⋅ a + 9 (a + 3) ⋅ a 2 + 9
2 2
( ) ( )
x 4 x 2 y 2 −x 3 y −xy 3
Riduciamo ai minimi termini la frazione in due variabili: .
x 4− x 2 y 2 x 3 y −xy 3
Scomponiamo in fattori
- numeratore: x 4x 2 y 2−x 3 y− xy 3 =x 2⋅ x 2 y 2 −xy⋅ x 2 y 2 = x⋅ x 2 y 2⋅ x− y
- denominatore: x 4 −x 2 y 2 x 3 y −xy 3 =x 2⋅ x 2 − y 2 xy⋅ x 2 − y 2 =x⋅ x 2− y 2 ⋅ xy = x⋅ x y 2⋅ x− y
x 4 x 2 y 2 −x 3 y −xy 3 x⋅ x y ⋅ x− y
2 2
La frazione diventa: f = 4 2 2 3 =
x − x y x y −xy 3 x⋅ xy 2⋅ x 2 y 2
C.E.: x⋅ x y ⋅ x y 2 ≠0 cioè C.E.: x≠0∧ x≠−y
2 2
f=
( )
x ⋅ x 2 + y 2 ⋅ (x − y )
=
1
f=
2
x y
2
x ⋅ (x − y ) ⋅ (x ) (x − y )
2/ 2
+ y2 x y 2
Semplificazioni errate
ab
questa semplificazione è errata perché a e b sono addendi, non sono fattori.
a
x 2 x4
2 questa semplificazione è errata perché x2 è un addendo, non un fattore.
x 2
312 Completa i passaggi e determina la frazione ridotta ai minimi termini:
numeratore: 5x + 5y = 5·(…………..)
5x5y
f=
3x3yaxay
denominatore: 3x + 3y + ax + ay = 3·(……) + a·(……) = (......)·(.......)
5⋅..........
quindi f = ; C.E. : ………………….
........ ⋅ ..........
....... ......
semplificando f =
....... ......
313 Completa i passaggi suggeriti e determina la frazione ridotta ai minimi termini:
x 2− 4
x 2 4x4
Scomponi in fattori numeratore e denominatore
x 2− 4 ......⋅...−...
=
2
x 4x4 ......2
Poni le C.E. … … … …
............
Semplifica la frazione
...........
4x 2− 4x 3−x 4⋅...−.... x⋅ ...−.... .............. .......
314 f = = =
2x2 2⋅ ........ ...........
......... ...
C.E. ……………… Semplificando f =
......... ..
SCOMPOSIZIONI 28
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Completa i passaggi
x 2 −4 .. .−. ..⋅ ...... x−2
317 = = R
2
x 4x4 . ..... 2 x2
2
318 x −6x9 = ...−...2 = R
x−3
x 2−9 ...−...⋅ ...... x3
2
319 4x 2−4 =
......−... ......−... ...... 1
= R
8x −8 ......−... ......−... ...... 2
2
320 2x 8x8 =
2 ..... ....
= 2 ......2 R
x2
2
4x −16 ......−... ......−... ...... 2 x−2
2
ax x a a x ...... a ...... x ... ⋅ ...... xa
321 2
= 2 = 2 R
a 2a1 ...... . ..... a1
3
322 x 2 x x1 =
2
x ...............
2
2
= x ... ⋅ ......
2
R x 1
x 2x1 2
...... 2
...... x 1
3
2x ...−... −3 ...−...
2 2
2x 2−3 ...−...
323 2x −2x −3x3 2
2
= = R 2x −3
2x −4x2 2
2 ...−... 2 ...−... 2 2 x−1
2 3
324 4x −4 x −x =
4 ...−... x ...−... 4x ...−... 4x ...−.........
= =
2x2 2 ...... 2 ...... 2 ......
5x5y 5 ...... 5 ...... 5
325 = = =
3x3yax ay 3 ...... a ...... x... ⋅3... 3a
3 2
3a a−... −1 ...−...
2 2
3a −...⋅...−...
326 3a −3a4 −a1 =
a−1
= = 2
9a −1 2
3a −...⋅ ...... 2
3a −...⋅...... 3a 1
2x− 2−ax a 2 ...−... −a ...−... 2−... ⋅ ...−... 2−a
327 2 = 2 = 2 =
x −2x1 x −... x−... x−1
2 −2b
⋅
328 6a −42ab3a−2b =
3a ...... ...1 ...−.. . ...... 3a−2b
= =
4a 4a1 ...1 2 ...1 2 2a1
x 5 −25−25 x 3 x 2 x 2 ......−25 ..... . ...−25 ⋅ ......
329 = = =
x 2 −10 x 25 x 2− x1 x−...2 x 2 −x1 x−...2 x 2− x1
...−5 ⋅ ......⋅...... ...5 ⋅ x 3... x 5 ⋅ x1 .. .−...1 x 5 ⋅ x1
= = = x−5
x−...2 x 2− x1 2
x−5 x −x1 x−5 x 2 −x1
3 4 2 4x⋅ ...−......−... 2
330 4x −4x 8x−8x = = 4x⋅[ x ...−...2 ...−... ] =
2
1− x ...−...1... ...−...1...
2 2
4x⋅ x ......−...
= 4x⋅ x 2
...−...1... 1 x
SCOMPOSIZIONI 29
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3 2 2
335 a a a1 R a 1 2x 2−5x−3 R
2x1
ax x 2a2 x2 ax −3ax −3 a1
2
2x 3− x−1
336 x −2x1
2
R 2x 2x1
x−1
R
x 2−1 x1 ax 2−ax x 2−x x a1
4x4y 4 2x 2−x−1 2x1
337 R R
3x3yax ay a3 3x 2 −x−2 3x2
x 2− 4 x2 x 2xy x
338 2
R R
x − 4x4 x−2 2x 2yaxay a2
2x 2−3x1 2x−1 x 25x6 x2
339 2
R R
2x −5x3 2x−3 x 26x9 x3
x 2−2x1 1 6a2 b 3 −9a3 b 2 2 2
340 R R 3a b
x −3x 23x−1
3 x−1 2ab−3a2−2b3a a−1
x ax 2 x x 27x12 x 4
341 R R
2x2aax a 2 a2 x 2−9 x−3
2
x − x 2 x−1
3
342 2x 23x−2
2
R x 1
2x−1
R
2x x −6 2x−3 2x 2− x−1 2x1
2
x 2x −2
343 x 2 −5x6
x−3 x2
R R
x − 4x4 x−2 x 2 2x−3 x3
2x 2−4 xy 2x 8a5 b 5 −4a3 b5 3 5
344 R R 4a b
ax −2 ay 2x−4y a2 2a3−a−1 2a2 a1
2
2x −x−3 x 3 x 2−2x−2 2
R x 2− 2
2x−3
345 R
3x 2 2x−1 3x−1 x 3 x 22x 2 x 2
2
2x 2−x−1
346 x 2−3x− 4
x−4 2x1
R R
x 2x1 x1 x 2−1 x1
2
−2a−a 2 −a x 3x−28 x7
347 R R
2bab42a b 2 x 2 2x− 24 x6
3 2
348 2x 3−7x 27x−2 a 2a
2x−1 a
R R
2x −5x x 2 2x1 abba1 b1
x 2− x−6 x 3 x 2−2x−2 2
R x −2
x2
349 R
x 2 2x−15 x5 x 2 2x1 x 1
−a−b 3
x −1 2
R x x1
1
350 2 R −
a abab a1 x 2−1 x1
−a −a 2 a 2x 2−x−3 2x−3
351 R − R 2
abba1 b1 x 31 x − x1
x 3−x x 3 −8 2
R x 2x 4
x
352 R
x 3−2x 2 −x2 x−2 x 2− 4x4 x− 2
2
x 4−1 2
353 2x2 −5x2 R x 21
2x−1
R
x −5x 6 x −3 x 4 −2x 21 x −1
4x4y 2 x 3− x 2 x−1 x 2 1
354 R R
6x6y 2ax 2 ay a3 x 3−3x 23x−1 x−1 2
x 2− xy 1 x 3 −8 x− 2
355 2 2
R R 2
a2 x 2 4 −4x 2 x 4−2x
2
2x −2 xy ax −axy
2x 2−x−1 x−1 x 2 2 xy y 2−1 x y 1
356 R R
2x x 2 x x y 2 12 xy −2x−2y
2 x y −1
3 2 2 x 4 −5x2 4
357 a a a1 R a 1 R x2 x1
ax x 2a2 x2 x 2 −3x2
2x 2−5x−3 2x1 2ax 4a2x4 a1
358 R R
ax −3ax −3 a1 4 ax− 4x8a−8 2 a−1
SCOMPOSIZIONI 30
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3 ax 6a3x6 2x 3− x−1 2
R 2x 2x1
1
359 R
6 ax 6x12a12 2 ax −ax x 2−x
2 x a1
3
x −1 x−1 x 6−1 x x 2 1
4
360 R 2 R
x 4 2x 3x 2−1 x x−1 x 4 −1 x 21
2x−2−axa 4x 3− 4x 48x−8x2 2
R 4x x 2
a− 2
361 R
x 2 −2x1 x−1 1− x 2 x1
3
x −x x a 2−b 2−acbc a−b
362 f 3 = R R
x −2x 2−x 2
3 x−2 abacb 2−c 2 bc
y 3− 20y 2−3453 y 1ab 2−a 2−b 2−2 ab
363 R y−17 R 1−a
y 2 −3y 2 1a−b 2−ab2
Esempi
2 2 7
3a 25 a b c
Determinare il prodotto delle frazioni algebriche f 1 =− 3 4
e f 2= .
10b c ab
Poniamo le C.E. per ciascuna frazione assegnata ricordando che tutti i fattori letterali dei denominatori
devono essere diversi da zero, quindi
C.E. : a≠0∧b≠0∧c≠0
2 2 2 3
3a 25a b c7 15a c
Il prodotto è la frazione f =− 3 4
⋅ =− 2 .
10 b c ab 2b
3a 10b
Determinare il prodotto delle frazioni algebriche f 1=− e f 2= .
2b1 a−3
L’espressione è in due variabili, i denominatori sono polinomi di primo grado irriducibili;
1
poniamo le Condizioni di Esistenza: C.E. : 2b1≠0∧a−3≠0 dunque C.E.: b≠− ∧a≠3 .
2
3a 10 b 30 ab
Il prodotto è la frazione algebrica: f=− 2b1 ⋅ a−3 =− in cui non è lecita alcuna
2b1 ⋅ a−3
semplificazione.
3a 10b
ATTENZIONE il passaggio di semplificazione qui a lato contiene un f =− ⋅
errore: la variabile a mentre è un fattore del numeratore, è un addendo nel 2b + 1 a − 3
denominatore e così la variabile b.
SCOMPOSIZIONI 31
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Esempio
Determinare il prodotto delle frazioni algebriche in cui numeratori e denominatori sono polinomi:
2x 2− x 5x−5
f 1= e f 2=
2
x −3x2 x−4x 2 4x 3
• 1° passo: scomponiamo in fattori tutti i denominatori (servirà per la determinazione delle
C.E.) e tutti i numeratori (servirà per le eventuali semplificazioni)
2x 2− x x⋅ 2x−1 5x−5 5⋅ x−1
f 1= = e f 2= =
x −3x2 x−1 ⋅ x−2
2
x− 4x 24x 3 x⋅2x−1 2
• 2° passo: Poniamo le C.E. ricordando che tutti i fattori dei denominatori devono essere diversi
da zero: C.E.: x−1≠0∧x−2≠0∧x≠0∧2x−1≠0 da cui C.E.:
1
x≠1∧x≠2∧ x≠0∧ x≠
2
• 3° passo: determiniamo la frazione prodotto, effettuando le eventuali semplificazioni:
x ⋅ (2 x − 1) 5 ⋅ (x − 1) 5
f= ⋅ =
(x − 1) ⋅ (x − 2) x ⋅ (2x − 1) (x − 2) ⋅ (2x − 1)
2
SCOMPOSIZIONI 32
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x 2 −x−6 x 2 +x− 6 1
375 ⋅ R.
2x −8x8 x 2x 2 −9x−18
2 3 2 x−2
x 4−1 2x 2 −x −1 2x 2 −2x2
376 2 ⋅ ⋅ R. 2
x −2x1 2x 3 x 2 2x1 x 31
A n An
B
=
Bn
.
Esempio
x− 2
Calcoliamo f 3 , dove f = 2 .
x −1
Innanzi tutto, prima di calcolare la potenza, indichiamo le C.E. per la frazione assegnata.
x− 2 x−2
f= = con C.E.: x−1 x1≠0 da cui C.E. x≠1∧x≠−1 dunque si ha
x −1 x−1 ⋅ x+ 1
2
x −2 3
f 3= con le condizioni poste.
x−1 3⋅ x+ 1 3
A 0
B
=1 con A≠0 e B≠0
Esempio
0
3a−2
Quali condizioni devono rispettare le variabili affinché si abbia =1 ?
5a2 10a
Per rispondere alla domanda dobbiamo individuare le C.E. e i valori della variabile per i quali la frazione è
diversa da zero.
3a−2
• Scomponiamo in fattori sia il numeratore che il denominatore della frazione: f =
5a⋅a+ 2
• Determiniamo C.E. Poniamo a≠0∧a2≠0 da cui C.E.: a≠0∧a≠−2 .
• Poniamo la condizione affinché la frazione non sia nulla, ricordando che questo si verifica se il suo
numeratore è diverso da zero; indichiamo con C0 questa condizione dunque
2
C0 : 3a−2≠0 da cui C0 : a≠ .
3
2
• Le condizioni di esistenza sono allora a≠−2∧a≠0∧a≠ .
3
Quindi la variabile a deve rispettare le Condizioni di Esistenza sopra determinate affinché sia vera
l’uguaglianza proposta.
Se n è intero negativo sappiamo che la potenza con base diversa da zero è uguale alla potenza che ha per
base l’inverso della base e per esponente l’opposto dell’esponente; lo stesso può dirsi se la base è una
frazione algebrica diversa da zero:
−n +n
A B
= con A≠0 e B≠0
B A
Esempio
−2 x 25x6
Determinare f con f =
3 .
x +x
• Scomponiamo in fattori sia il numeratore che il denominatore della frazione:
x 25x6 x+ 2 ⋅ x+ 3
f= =
x 3 +x x⋅ x 2 1
SCOMPOSIZIONI 33
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• Determiniamo C.E.:
Poniamo x ≠ 0 e x2 + 1 ≠ 0 da cui C.E.: x ≠ 0 essendo l’altro fattore diverso da zero per qualunque
valore della variabile in quanto somma di numeri positivi
Determiniamo la frazione inversa di f ;
Per poterne fare l’inverso dobbiamo porre le condizioni perché non sia nulla e questo si verifica se il suo
numeratore è diverso da zero, quindi si deve avere C0 = (x +2)·(x+3 ) ≠ 0 da cui C0 = x ≠ -2 e x ≠ -3.
Aggiorniamo le condizioni C.E. : x ≠ 0 e x ≠ -2 e x ≠ -3
Con queste condizioni l’operazione richiesta ha come risultato:
x⋅ x 2 1
x 2⋅ x 21
2 2
x+ 2 ⋅ x+ 3 −2
f= = =
x⋅ x 21 x+ 2 ⋅ x+ 3 x+ 2 2⋅ x+ 3 2
Osservazioni:
Con le dovute condizioni, nell’insieme delle frazioni algebriche valgono le proprietà delle potenze viste
nell’insieme dei razionali.
Con le dovute condizioni, se è possibile, si possono ridurre le frazioni ai minimi termini prima di procedere
nello svolgimento di un calcolo proposto.
Determina, con le dovute condizioni sulle variabili, le seguenti frazioni
2 2 3
377 3x x y
5y
3
x 2− y 2
[ ] [ ]
2 −2 −1 2 2
12ab a−b x 2 x 2x
378 2b 2
⋅ ⋅
a −ab 2a 2 2
x 4x3 x3
−1 3
a 2−b 2 5a2 −5 ab a 2−9 12a 3−6a 2
379 ⋅ ⋅
3 2
a +ab 2a b
2
4ab+ 4b
2
12a 2−12a3 a 2−4a3
4
15 t 2−1 3t3
380 È vero che per t =− la frazione f = ⋅ assume il valore 16 ?
17 12t +t
2 4−4t
Esempio
3a−3b a 2−ab
Determinare il quoziente delle frazioni algebriche: f 1= 2 ; f 2=
2
2a b b
I° passo: scomponiamo in fattori tutti i numeratori e tutti i denominatori:
3a−3b 3⋅a−b a 2 −ab a⋅a−b
f1 = = ; f 2= =
2a2 b 2a 2 b b2 b2
II° passo: poniamo le Condizioni d’Esistenza: 2a 2 b≠0∧b2≠0 da cui C.E. : a≠0∧b≠0 .
III° passo: determiniamo la frazione inversa di f2;
Per poter determinare l’inverso dobbiamo porre le condizioni perché non sia nulla.
SCOMPOSIZIONI 34
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Questo si verifica se il suo numeratore è diverso da zero, quindi si deve avere C0 : a≠0∧a−b≠0
da cui C0 : a≠0∧a≠b .
IV° passo: aggiorniamo le condizioni C.E. : a≠0∧b≠0∧a≠b .
V° passo: cambiamo la divisione in moltiplicazione e semplifichiamo:
3 ⋅ (a − b ) a ⋅ (a − b ) 3 ⋅ (a − b ) b2 3b
f= : = ⋅ = 3
2a b2
b 2
2a b a ⋅ (a − b ) 2a
2
2
381 Determinare il quoziente: f = x +x : x+ 1
5x−10 20 x
Procedi seguendo la procedura da completare:
1° passo: scomponi in fattori x 2 x = ………………; 5x−10 = ………………
2° passo: poni le C.E.: tutti i fattori dei denominatori diversi da zero: C.E.: …………………
3° passo: determina la frazione inversa del divisore, poni la condizione che il numeratore della frazione
divisore sia diverso da zero C0 : …………………………………….
4° passo: aggiorna le C.E.: ……………………..
5° passo: cambia la divisione in moltiplicazione
x 2 +x x+ 1 .............. ..............
f= : = ⋅
5x−10 20 x ........ ..............
6° passo: semplifica
2
7° passo: verificare il risultato f = 4x
x−2
[ ]
3 2 2 2 3 2
a −a a −2 a−3 a −9 12a −6 a a−3
383 ⋅ : ⋅ R.
2a 2 a−1 a 2 −2a1 12a 2−12a3 a 2− 4 a3 2a6
−1
2 2 2 2
384 a −b2 −a−b :
a −a b 5 a5a b−5 a
⋅ 2 R.
3 a −3 b
2 2 2
3a a −2 a bb 5
[ ]
−a 7
2 −2
2
−2 a −a b a
385 ⋅ : R.
b3 4 2 b3 32b7
[ ]
2
x 2−x −6
2
386 x −5x6
2
:
2
R.
x −2
2
x −9 x −4 x −9
[ ]
2 2 2
387 x ax
2
−x −a
:
x 2x1
2
R. x a
x −1 x xaxa x1
2x 2 −3x1
2
4x −1 1
388 : R.
3
x −3x − x3 2 x −2x−3
2
2x1
2 2
y 1
389 xy x2y2 ⋅ x 2−3x2 : x 5x6 R.
xy 2x−y −2 x −5x6 x 2−9 y 2
Osservazione
a questo caso ci si può sempre ricondurre trasformando le frazioni allo stesso denominatore. Si potrebbe
scegliere un qualunque denominatore comune, ad esempio il prodotto di tutti i denominatori, ma, come
abbiamo operato in Q, scegliamo il m.c.m dei denominatori delle frazioni addendi.
Esempio
x+y 2y− x
Si vuole determinare la seguente somma algebrica: 2
− 3
3x y 2 xy
I due addendi hanno monomi al denominatore; dobbiamo trasformare le frazioni in modo che abbiano
lo stesso denominatore:
1° passo: calcoliamo il m.c.m. (3x2y, 2xy3) = 6x2y3
2° passo: poniamo le C.E.: 6x2y3 ≠ 0 da cui C.E.: x ≠ 0 e y ≠ 0
3° passo: trasformiamo gli addendi allo stesso denominatore; l’operazione che dobbiamo eseguire
diventa:
2y 2⋅ x+y 3x⋅2y−x si procede ora come nel primo esempio; la frazione somma ha come
S= −
6x2 y 3 6x 2 y 3
denominatore lo stesso denominatore e come numeratore la somma dei numeratori:
2y 2⋅ x+y −3x⋅ 2y 2−x 2 3 2
2 xy 2y −6 xy 3x
2 3 2
2y −4 xy 3x
2
S= = = in cui non è lecita alcuna
2 3 2 3 2 3
6x y 6x y 6x y
semplificazione.
Esempio
x+ 2 x−2 −4x
Eseguiamo la seguente somma algebrica: S= 2
− 2
2
x −2x 2x +x x −4
Le frazioni addendi hanno polinomi al denominatore: dobbiamo trasformare le frazioni ad avere lo
stesso denominatore, dunque
1° passo: calcoliamo il m.c.m. dei denominatori
scomponiamo in fattori ciascun denominatore
2 2 2
x −2 x=x⋅ x−2 ; x 2 x =x⋅x 2; x − 4= x 2⋅x −2
il m.c.m. è il prodotto dei fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, con l’esponente maggiore:
m.c.m.= x⋅x 2⋅x −2
2° passo: poniamo le C.E.: x·(x + 2)·(x – 2 ) ≠ 0 da cui C.E.: x ≠ 0 e x ≠ 2 e x ≠ -2
3° passo: trasformiamo le frazioni ad avere come denominatore il m.c.m. trovato:
x+ 2 x− 2 −4x x+ 2 2 x−2 2 −4x 2
− = − =
x 2−2x 2x +x 2 x 2− 4 x⋅ x+ 2 ⋅x −2 x⋅ x+ 2 ⋅ x − 2 x⋅ x+ 2 ⋅
x −2
4° passo: scriviamo la frazione risultato avente come denominatore il denominatore comune e come
x+ 2 2− x−2 2− 4x 2
numeratore la somma dei numeratori: = =
x⋅ x+ 2 ⋅
x−2
(questi due passi possono essere eseguiti contemporaneamente)
5° passo: eseguiamo le operazioni al numeratore, riducendo i monomi simili:
x 2 4x4− x 24x− 4− 4x 2 8x−4x 2
= = =
x⋅x+ 2 ⋅ x−2 x⋅ x+ 2 ⋅ x−2
6° passo: semplifichiamo se possibile la frazione ottenuta: S = − 4 x ⋅ (x − 2 ) −4
=
x ⋅ (x + 2 ) ⋅ (x − 2 ) (x + 2 )
SCOMPOSIZIONI 36
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1 1 −y 1
396 = V F
x x −y x− y
1 1 2
397 − = V F
x−1 1−x x−1
1 x1
398 1 = =1 V F
x x1
1 1 11
399 = V F
a−b b−a a−b
1 2 3
400 = V F
x x x
y x 2 xy − y
401 x− = V F
xy x y
Riduci le seguenti somme fra frazioni algebriche
1 1 1 x y−1
402 2
2
− 2 2 R. 2 2
x y xy x y x y
1 1 1 7
403 − R. 6x
x 2x 3x
2 1 1 1
404 2 − R. a
a a −a a−1
a−1
1
−
2 2
405 2 R.
a −a a−2 a a a−2
2 3 a
406 R. 1
a−1 1−a a−1
SCOMPOSIZIONI 37
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1 1
407 x R. x
1− x x−1
x1 x 1
408 − R. − 2
x x−1 x −x
1 1 1 2x1
409 R.
x−2 x 2 x 2−4 x −4
2
1 1 1 2
410 R. x−2
x−2 x−1 x 2 −3x2
1 1 1 ab1
411 R. a−1b1
a−1 b1 aab−b−1
1 1 x
412 R. 2
x−1 x 2−2x1 x−1
2x−3 −2x −3 x3
413 −1 R.
x 2x3 x 2x3
1 1 1 x 2− x1
414 x−1 2 3 2 R.
x −2x1 x −3x 3x−1 x−1 3
1 1 x x1
415 x−1 − 3 R.
x −1 x 3−1
1 1 1 3a1
416 2a1 a−1 2 R. 2
2a −a−1 2a −a−1
3x 3 9 3 5y−3x
417 2 2
− R. 2
x −2 xy y x−y 2y− 2x 2 x− y
24 x x1 18 x −1 7 x1
418 − R.
x 3x− 4 x −3x2 x 22x−8
2 2 x 4 x−1
2 2 4 22
419 − − 2 R.
2
x −9x20 25− x 2
x x −20 x5 x−5 x −4
2
4 ay− 4a 1 y −a a
420 − R. 2 2
y 3 8a3 y2a y 2−2 ay 4a 2 y −2 ay 4a
8x−12 5x 20 x 9
421 2
− 2 − 2 R.
4x −12 x 9 2x 3x 9−4x 2x−3
2
x −2x3 x− 2 1 x 2−2x
422 − R.
x 31 x 2−x 1 x 1 x 31
2
t 2−1 4z−1 24 z−4t 2−2t 2 z
−
3−2t
423 R. 2
4 +t 2 2z1 2t 2 z+t 2 8z4 t 4
1
−
1
−
1 2
424 R.
2
xy+yz− y −xz zx+zy −xy −z
2 2
xy − x −yz+xz x− y y−z
Riscriviamo: f=
x1
5
−
x3
:
3
2⋅ x−1 2⋅ x−1⋅x1 2⋅x1 4⋅ x−1⋅x 1
m.c.m.= 2⋅(x+1)⋅(x-1)
SCOMPOSIZIONI 38
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Poniamo le C.E.: 2·(x+1)·(x-1) ≠ 0, condizioni che rendono definita anche F’, che non si annulla mai avendo
il numeratore indipendente dalla variabile. Per cui:C.E.: x≠−1 e x≠1 .
Procediamo nella soluzione della somma e cambiamo la divisione in moltiplicazione
f=
2⋅ x−1 ⋅ x1
x1 ⋅ x1 5− x3 ⋅ x−1 4⋅ x−1 ⋅ x1
⋅
3
=
.. .... ... .... ... .... ... .... ... .... ... .... ... .... ... .... .... ... 4⋅ x−1 ⋅ x 1
⋅ =
2⋅ x−1 ⋅ x1 3
eseguite i calcoli al numeratore della prima frazione, semplificate e verificate il risultato: f=6.
426 f =
a−3 1 1 1 1
− : −
a3
1
a 3 a 3 3
Dobbiamo innanzi tutto eseguire le somme nelle parentesi; determiniamo il m.c.m. e poniamo le C.E. 3·a ≠
0 da cui C.E.: a ≠0
f=
a−3
a3
3−a
3a
:
3a
3a
−
1
3
per eseguire la divisione poniamo C0: 3 + a ≠ 0 da cui C.E.: a ≠ -3. Aggiornate le C.E. … … … … .
Cambiamo la divisione in moltiplicazione e semplifichiamo:
f=
a−3
a3
3−a
3a
⋅
3a
3a
−
1
3
=
a−3 3−a 1
−
a3 a3 3
1
completate l’operazione e verificate il risultato f = − .
3
3 2
a a a −a a−1 a
427 E = 2
− 2 ⋅ 2
a −1 a 1 2a 1a
Analisi preliminare: E si ottiene dalla somma di due frazioni algebriche f1, f2; f1 è il prodotto della somma s
con la frazione f come dallo schema sottostante
3 2
a a a −a a−1 a
E= 2
− 2 ⋅ 2
a −1 a 1 2a 1a
s f
f1 f2
Risolviamo la somma s e scomponiamo il numeratore di f:
a a a 2⋅ a−1 a−1 a mettiamo le C.E.: a−1≠0 , a1≠0 e
E= − ⋅ = 2
a−1 ⋅ a1 a 21 2a2 1a a 1≠0 ; per il fattore a + 1 non mettiamo
2
a−1 ⋅ a 21
a3 a−a 3 a a alcuna condizione perché è una somma di quadrati,
= ⋅ = quindi sempre diversa da zero.
a−1 ⋅ a1 ⋅ a 21 2a2 1a
Quindi C.E.: ….............................................
sommiamo i monomi simili al numeratore, semplifichiamo i fattori uguali:
2a a−1a 21 a 1 a 1a2
= ⋅ = =
a−1a1a 21 2a2 1a a a1 1a a a1
F=
x⋅ x.....⋅.........
......... ⋅ x5
:
x
2
6 x
2⋅x ..... 3− x x .....⋅ x−......
Mettete le C.E. per il dividendo: ………………………………………..
Calcolate il m.c.m. per eseguire la somma nel divisore: m.c.m. = …………………….. , mettete le C.E. per il
SCOMPOSIZIONI 39
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denominatore: ………………………………………………………………
F=
......... ⋅ x5
:
x⋅ x.....⋅......... ......... ..................................... .....
2⋅x .. ...⋅ x−...... eseguite i calcoli al numeratore,
ponete la condizione per eseguire la divisione: C0 : …………………
Aggiornate le Condizioni di Esistenza: …............................................
Completate il calcolo e verificare il risultato E =2⋅ x – 3
429 E= x 4 −x 2 a 2
2 2
4x a 4 xa a 3 4
:
x 2ax
2x axa 2 2
⋅
2 xa 2 a3
x 2−ax
Analisi preliminare: L’espressione E è nelle due variabili a e x; essa rappresenta il prodotto tra un quoziente
di frazioni algebriche e una frazione algebrica.
1° passo: scomponiamo in fattori tutti i numeratori e tutti i denominatori
x 2⋅ x−a ⋅
xa x⋅ xa a 2⋅2xa
4 2 2 2 2 3
x −x a x ax 2 xa a
E= : ⋅ = : ⋅
4x 2 a 2 4 xa 3a 4 2x 2 axa 2 x 2−ax a 2⋅2xa
2 ax⋅ 2xa x⋅ x−a
E=
a 2⋅2xa
2 x⋅ x −a
=
x 2⋅x−a ⋅x a .. ......... a 2⋅2xa .......................
⋅ ⋅
..................
430 Quale delle seguenti espressioni ha lo stesso significato e dunque lo stesso risultato dell’espressione E
dell’esercizio precedente? E=ax
x 4−x 2 a 2 x 2ax 2 xa 2a 3
E 1= : ⋅
4x 2 a 2 4 xa3 a 4 2x 2 a xa2 x 2−ax
E2=
x 4− x 2 a 2
: ⋅
x 2ax 2 xa 2a 3
4x 2 a 24 xa3 a 4 2x 2 axa 2 x 2−ax
x 4− x 2 a 2 x 2 ax 2 xa2 a 3
E3= : :
2 2 3 4 2 2
4x a 4 xa a 2x a xa x 2 −ax
Semplificate le espressioni ricordando l’analisi preliminare e ponendo sempre le condizioni di esistenza:
431 2a2a
−
a1
a 3−1 a 2a1
⋅ 1
a1 a 25a
a
−
a 2a R.
[ ] a−1
2
a a
[ ] x a x
2
432 xa − x−a : 1− x−a R.
x−a xa xa a x−a
433 4
a2 b2
3 3
a −ab a b−b 4
:
ab
3
a −b 3
−
1
a −b 2
2 R. [ ab ]
[] 1
3 2 5 3
434 1 − 1 z −z z −z R.
: :
z z 1 z −5 2z−10 2
435 2
x xxy y
x y
−
1
x
y1 x1 R. [ ] y
y1
1 1
1
436 a 2 3 ⋅
a a
1
1−a 3
−1
R. [ ] 1
1−a
437 1−
ab 2a−b a−b
⋅ −
a−b ab a R.
[ b2
a b−a ]
SCOMPOSIZIONI 40
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438 1
1 a 2 −1
a−1 a1 2a R. 1
1 1 a 2−1 a 21
439 R.
a−1 a1 2a 2aa−1
440 2 1
1
a − 2a1 a 2−3a 2
:
4a2−6a
1−a −1
R. 2aa−1 a−2
441 x
−
x −a x−1 ax− x 2
x ax 2−ax −a 2 xa 2
R. [ a a−1
a−x ]
[ ]
2
1 1 1 1aa 1
442 − : R.
a a 2−a a−2 1−a 3 a−2
443 x y
−2 : 1−
y x y2
x 2 x− y
x
R.
x− y
x y
2 2 2 2
R. a1
2
444 a 1 −1 : a −3a2 : a a−2
2
a 1
2a 4a a −4 a a
[
445 ]
−1
1 1 −6b
− : R. a3−b 2
a 29−b 26a a 29b 26a− 2ab−6b 3a93b
446
3 1 9x 23x 6x−5 x−2 12 14 x3
− : − R. 3 x−1
6 3 3 5 3 4 x−1 x2 x 2 x−2
x −x 9x −9 3x 3x 3x
447 1
1
2b−2−aab 1−b
3n
:
1
−
1
b1 2a2bab
3n
2b2 −b−1
b 2−2b1 R. [ ]b
b−1
x −y
x 2x n y n y 2n
2n n n
x 2n
448 x −y n − x n y n
1 n
R.
2x 2n−4x n y n 2y 2n 2 2 x y x n y n
2n 2n
x −y
x y x n1 y n1 xy n
n
x3
x n1−x n y− xy n y n1 x 3− y 3 y
449 − R. x −y
n n 2
x y x
n n 2 2
x −y x y xy
1 1
− 2
2 2 2
x −2520 y −4y x −25 4y 4 xy x y 5 1 1
450 ⋅ − : R. x2y
x 2−4y 2 4 2 4 x
−2
y
x 22510 x− 4y 2
x n1xy −x n y −y 2
x 2n−y 2 a x 1
−− − x
451 y a2 x y ax2xay 2y R.
1 x y
x 2y2x
n−1 y
x −
x
452
3
x 3− b3
2 2
x −3 bx 3b x −b 3
−
2
bx
x −2 bxb
x b xb
2 b− x
:
x−b
2
1
2
:
b
R. x−3b
b
x −bx−6b x
x 2 bx−2b 2
SCOMPOSIZIONI 41
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Autori
Cristina Mocchetti: teoria, esercizi
Angela D'Amato: teoria, esercizi
Francesco Daddi: teoria, esercizi
Germano Pettarin: esercizi
Alessandro Paolino: esercizi
Claudio Carboncini: teoria
Gemma Fiorito: correzioni
Luciano Sarra: correzioni
Nicola De Rosa: correzioni, soluzioni
Antonio Bernardo: coordinatore
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MATEMATICA C3 - ALGEBRA 1
6. ALGEBRA DI
PRIMO GRADO
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PRIMO GRADO 1
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1. EQUAZIONI
►1. Equazioni di grado superiore al primo riducibili al primo grado
Le equazioni di grado superiore al primo possono, in certi casi, essere ricondotte ad equazioni di primo
grado, utilizzando la legge di annullamento del prodotto.
Esempio
x 2 −4 =0
Il polinomio a primo membro può essere scomposto in fattori: x −2 x 2=0
Per la legge di annullamento, il prodotto dei due binomi si annulla se x−2=0 oppure se x2=0 .
Di conseguenza si avranno le soluzioni: x=2 e x=−2 .
1 Risolvere l'equazione x 4 − 5 x 2 4 =0 .
Scomponendo in fattori il polinomio a primo membro, utilizzando la regola della scomposizione del
particolare trinomio di secondo grado, si ottiene: x2 −1 x 2 =0
Per la legge di annullamento del prodotto è necessario risolvere le equazioni:
x 2 − 1=0 e ………………………………
Ciascuno dei binomi può essere ulteriormente scomposto ottenendo … … … … … … … … … … … ...
L’insieme delle soluzioni: I.S. ={} .
Risolvere le seguenti equazioni di grado superiore al primo, riconducendole a equazioni di primo grado,
ricercare le soluzioni tra i numeri reali.
2 x 2 2 x=0 I.S.= {0,−2 }
3 x 2 2 x −9 x −18=0 I.S.= {−2,9 }
4 2
2 x −2 x −4=0 I.S. = {2,−1 }
5 2
4 x 16 x 16 =0 I.S. = {−2 }
6 2
x −3 x−10=0 I.S. = {5,−2 }
7 2
x 4 x−12=0 I.S. = {2,−6 }
8 3 x 2 −6 x −9=0 I.S. = {3,−1 }
9 2
x 5 x −14 =0 I.S. = {2,−7 }
10 2
−3 x − 9 x30=0 I.S. = {2,−5 }
11 2
7 x 14 x−168=0 I.S. = {4,−6 }
PRIMO GRADO 2
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3 3
12 − x 2 x 63=0 I.S. = {7,−6 }
2 2
7 2
13 x 7 x−168=0 I.S. = {6,−8 }
2
14 x 4−16 x 2 =0 I.S. = {0,4 ,−4 }
15 3
−4 x 20 x 164 x−180= 0 2
I.S. = {1,9 ,−5 }
16 3 2
2 x 2 x −20 x16=0 I.S. = {1,2 ,−4 }
17 −2 x3 6 x4=0 I.S. = {2,−1 }
18 6
−x 7 x −10 x =0 5 4
I.S. = {0,2 ,5 }
19 3 2
x −3 x −13 x 15=0 I.S. = {1,5 ,−3 }
20 x 2 10 x−24 =0 I.S. = {2,−12 }
6 6 54 54
21 − x 3− x2 x =0 I.S. = {−1,3 ,−3 }
5 5 5 5
22 5 x 3 5 x 2 −80 x −80=0 I.S. = {−1,4 ,−4 }
23 3
−3 x 18 x 3 x−18=0 2
I.S. = {1,−1,6 }
24 4 x3 8 x 2 −16 x −32=0 I.S. = {2,−2 }
25 2 x 3− 2 x 2 −24 x=0 I.S. = {0,−3,4 }
26 x 3 11 x 226 x 16=0 I.S. = {−1,−2,−8 }
27 3 2
2 x 6 x −32 x −96=0 I.S. = {4,−4,−3 }
28 4
x −5 x 4=0 2
I.S. = {1,−1,2 ,−2 }
29 2 x 316 x 2 −2 x−16=0 I.S. = {1,−1,−8 }
30 3
−x −5 x −x−5=0 2
I.S. = {−5 }
31 −2 x 3 14 x 2 −8 x 56=0 I.S. = {7 }
32 3
2 x 12 x 18 x 108=02
I.S. = {−6 }
33 x 4−10 x 3 35 x 2−50 x24=0 I.S. = {1,2 ,3 ,4 }
34 −2 x 3 −12 x 218 x28=0 I.S. = {−1,2 ,−7 }
35 −4 x 4−28 x3 32 x 2 =0 I.S. = {0,1 ,−8 }
36 4
−5 x 125 x 10 x −10 x −120=02 3
I.S. = {1,−1,−4,6 }
3 3 3
37 x − x=0 I.S. = {0,1 ,−1 }
4 4
7 4 161 2 140
38 x− x −21 x =0 I.S. = {1,−2,5 ,−4 }
6 6 3
39 x 2 −6 x8 x5 −3 x 42 x3 =0 I.S. = {0,1 ,2 ,4 }
44 2 x 2 −x−1=0 { 12 }
I.S. = 1,−
I.S. ={−2, }
1
45 3 x 2 5 x −2=0
3
I.S. ={ ,− }
1 2
46 6 x 2 x−2=0
2 3
PRIMO GRADO 3
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47 2 x 3− x 2 −2 x 1=0 { 12 }
I.S. = 1,−1,
I.S. ={−1,2 ,− }
2
48 3 x 3 −x 2 −8 x −4=0
3
I.S. ={−1,− , }
1 3
49 8 x 3 6 x 2 −5 x −3=0
2 4
I.S. ={1, ,− }
1 3
50 6 x 3 x 2−10 x3=0
3 2
I.S. ={3,−1, ,− }
1 1
51 4 x 4 −8 x 3 −13 x2 2 x3=0
2 2
I.S. ={2,−2, , }
3 1
52 8 x 4 −10 x 3 −29 x 2 40 x−12=0
4 2
I.S. ={5, , }
1 1
53 −12 x3 68 x 2−41 x 5=0
2 6
54 x 5 3 x 4 −11 x3−27 x 210 x24=0 I.S. = {1,−1,−2,3 ,−4 }
I.S. ={2,−2,− }
3
56 4 x 53 x 4 −64 x −48=0
4
PRIMO GRADO 4
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PRIMO GRADO 5
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• dividi ambo i membri per ……… , applicando il secondo principio, ottieni: x = .
Confrontando con le C.E. la soluzione non appartiene all’insieme D, dunque non è accettabile e
l’insieme soluzione è: I.S. = …........................ l’equazione è impossibile.
18 x 2 −9 x −45 6 x 1 21 x −1
58 Determina l’insieme soluzione dell’equazione: − =0
4−36 x
2
9 x −3 18 x 6
L’equazione assegnata è frazionaria:
• determina il m.c.m. dei denominatori; per fare questo scomponi in fattori i denominatori:
18x 2 − 9x − 45 6x + 1 21x − 1
• − + =0 quindi m.c.m. = … … … … ...
4 ⋅ (..........) ⋅ (...........) ............... ................
• Poni le Condizioni di Esistenza: ………………………………………….
• Il dominio è D = R – {…………… }
• riduci allo stesso denominatore (m.c.m.) ambo i membri dell’equazione:
3 ⋅ (........................)........(6x + 1) ⋅ (..............) + (...................) ⋅ (..............)
=0
12 ⋅ (..........) ⋅ (3 x + 1)
• applica il secondo principio moltiplicando ambo i membri per il m.c.m., certamente diverso da zero
per le condizioni poste; l’equazione diventa:
• svolgi i calcoli riducendo i monomi simili per portare l’equazione alla forma canonica:
• applica il secondo principio di equivalenza, ottieni: x = …………………..
Confronta con le C.E. : la soluzione appartiene/non appartiene all’insieme D, dunque è
accettabile/non è accettabile e l’insieme soluzione è: I.S. = .......... .
Risolvi le seguenti equazioni frazionarie
59
2
=
1
x1 x 2
I.S.={−3}
1
x−1
=2 I.S.= {32 }
1 2x −4
60 1− =0 I.S. ={0} =0 I.S. =∅
x1 x−2
x 1 1 x
61 − =1 I.S. ={0} = I.S.={−1}
x1 x−1 x−3 3− x
x−1
62 2
x −4
=−
5
x2
I.S. = {116 } 3
=
x1 x1
2
I.S. =∅
1
−
4
=0 x 2 −1
63 I.S. = {∅ } −1 =2 x1 I.S.={−1}
3− x 2 x−6 x−1
x 1 1 3 2−2 x
64 = I.S. =∅ − = I.S. ={2,−1}
2
x −4 x2 x x2 x3
65
x−2 x−1
=
x−1 x−2
I.S.= {32 } x3
x1
=x 3 I.S. ={0,−3}
3x1 6 x x2
66 =1 I.S.={1} = I.S. ={−2}
3x 2 x x−3 x−3
1 2 3
67 = 2 I.S. =∅
x−2 x 1 x − x −2
68
5
−
6 3 x −1
= 2
x−2 x 1 x − x −2
I.S.= {}
9
2
1 x
69 − =0 I.S. ={−1}
1− x x−1
70
x1
−
x−1 1 x
x
2
=0 I.S.= − { 13 }
2x 1 4x 1
71 2 =2 I.S. ={−1}
2x −1 4x −1
PRIMO GRADO 6
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72
1 2
x−1 x x 2 − x
1
=0
2
I.S.= {}
1
3
3x 6x 3x
73 2 = I.S.=ℝ− { 2 }
x−2 x −4x 4 x−22
x−1 2
74 2
= I.S. =∅
x −2x1 2−2x
2
75 1
x−1
=
1
2
x1 x−2 x − x−2
1− x
{ 13 }
I.S.= −
I.S.= { }
3x 5x 1− x 3
76 − =
6−2x 10−5x 4−2x 4
1 1 x3
77 − = I.S. =∅
x3 2− x x 2 x−6
2
78 4− x 2 = x 5 x 6 −1 I.S. ={1}
x2
79
5
2
=
1
5x1 2x−1 1−2x
I.S.= {252 }
1 2 3
80 = I.S. = {∅ }
x−2 x1 x 2 −x−2
2
12x 1−2x 6−8x
81 = I.S. =∅
1−2x 12x 1−4x 2
82 4 x6 4
−
1
x 1 x−1
=0 { }
3 5
I.S. = − ,
2 3
2
I.S.= { }
1 1 1 1 x 5
83 − : 2 =0
x5 5 x−5 5 x −5x 3
12x x 3−6x1 x 2 −2x
I.S.= {− }
1 4
84 2
2
= 2
x 2x x −4 x−2 x −2x 3
ℝ− {− , 2 }
1 3 10x4 2
85 − =
3x2 2− x 3x 2 −4x−4 3
2 x1 1 4 x−9
86 = 2 x =4 soluzione non accettabile I.S. ={1}
x 3 x−4 x −x−12
1 x12
87
2
1
− =
x−1 x 2 x 2 −1
1 I.S.= − { } 2
3
88 x −1 − 1 = x1 − x I.S.={1}
x1 x 2 x2
89
1
−
2
= 2
3 x−6
x3 x2 x 5 x6
I.S. = {12 }
2 x−3 1 2
90 = 2 I.S. ={2,3}
x2 x−4 x −2 x −8
x−1 x2 1
91 = 2 I.S. =∅
x2 x−1 x x−2
3 1 12−x
92 = I.S. ={2}
x−1 x1 x2 −1
93
1
2
1
x
1
⋅ x− −2 1− =
x
x 2−1
x
I.S.={−5,1}
94 40−10 x 2 ⋅
3 3 x −1
−
3x
x 2
=0
x1 { 14 }
I.S. = 2,−
x x1 x−1
95 = 2 I.S.=∅
2x 1 2 x2 2x 5x2
PRIMO GRADO 7
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96
3x1
2
2
2
x −9 3x −9x x3
=
3
{ }
I.S.= −
3
16
32x−3 1 x
97 3
= 2 I.S.=ℝ− {−3 }
x 27 x 3 x −3x9
x−4 x 3
98 x −4 x 3= I.S. ={4,−3,3}
x− 2
2
1 1 2x1 1 x
99 1− x : 1 x = − x I.S.={4}
2 2 6x 3 2 2x4
3 2 2
100
3x−1
x
−
x −8 x 2x4 2−3x x −9 6x7
: = ⋅
1−2x 2x−1 x 2 −4 x 22x1 2x −6 4−9x 2
−
6 { }
I.S.= −
26
25
2x x −1
2 2
2x x 1 1 x 5x −3 12
101 − ⋅ 2 = I.S.={ }
6x−3 4−8x 2x1 2x−1 8x −4x 32x12x−12 5
2 2 2
3x −2x3 x2 x1 x x 3x x −x 2
102 2
= −1 3
: 3 I.S.= {−30 }
x −3x 3− x x x −27 x−3 3x −81 3− x
103 Osservando i due membri dell'equazione, senza svolgere i calcoli, puoi subito affermare che non esiste
6 1
alcun numero reale che rende vera l'uguaglianza? 2 x −4 x 27 =− 4
x −5 x7
2
104 Due amici A e B partono con le loro automobili nello stesso istante da due località diverse; A fa un
viaggio di 100 Km a una certa velocità, B fa un viaggio di 132 Km ad una velocità che supera quella
dell’amico di 20 Km/h. I due amici arrivano nello stesso istante all’appuntamento.
Traccia di soluzione
1. Se A e B partono insieme e arrivano insieme significa che hanno impiegato lo stesso tempo per fare il
proprio viaggio;
2. il tempo è dato dal rapporto tra lo spazio percorso e la velocità;
3. la velocità di A è l’incognita del problema: la indichiamo con x;
110 132
4. l’equazione risolvente è = .
x x 20
Prosegui nella risoluzione.
105 Per percorrere 480Km un treno impiega 3 ore di più di quanto impiegherebbe un aereo a percorrere
1920 Km. L’aereo viaggia ad una velocità media che è 8 volte quella del treno. Qual è la velocità del treno?
PRIMO GRADO 8
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k =2 x2 x =4
1 1
k =− x− x=−1
2 2
Si può quindi dedurre che il parametro diventa una costante, all’interno dell’equazione nell’incognita x, ogni
volta che se ne sceglie il valore.
Si supponga che il parametro k assuma valori all’interno dell’insieme dei numeri reali. Lo scopo è quello di
risolvere l’equazione, facendo attenzione a rispettare le condizioni che permettono l’uso dei principi
d’equivalenza e che permettono di ridurla in forma normale.
Riprendiamo l'equazione xk x = 2 k , raccogliamo a fattore comune la x si ha k 1 x=2 k .
Per determinare la soluzione di questa equazione di primo grado, è necessario utilizzare il secondo principio
d’equivalenza e dividere ambo i membri per il coefficiente k 1 .
Si ricordi però che il secondo principio ci permette di moltiplicare o dividere i due membri dell'equazione
per una stessa espressione, purché questa sia diversa da zero.
Per questa ragione, nella risoluzione dell’equazione k 1 x =2 k è necessario distinguere i due casi:
2k
• se k 1≠0 , cioè se k ≠− 1 , è possibile dividere per k 1 e si ha x= ;
k 1
• se k 1=0 , cioè se k =− 1 , sostituendo tale valore all'equazione si ottiene l’equazione
−11 x=2⋅−1 , cioè 0⋅x =− 2 che risulta impossibile.
Riassumendo si ha:
x k x = 2 k con k ∈ ℝ
Condizioni sul parametro Soluzione Equazione
k =−1 nessuna Impossibile
2k
k ≠−1 x= Determinata
k 1
Ritorniamo ora al problema sul triangolo isoscele, spesso nell’enunciato del problema sono presenti delle
limitazioni implicite che bisogna trovare. Infatti, dovendo essere x un lato del triangolo esso sarà un numero
reale positivo. Di conseguenza, dovendo essere l’altro lato uguale a k volte x, il valore di k deve
necessariamente essere anch'esso positivo, ovvero k 0 . Di conseguenza il parametro k non può mai
assumere il valore −1 e quindi il problema geometrico ammette sempre una soluzione.
Questa analisi effettuata sui valori che può assumere il parametro k, prende il nome di discussione
dell’equazione.
PRIMO GRADO 9
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Esempio
1 xm= x1 2 – x xm
Dopo aver fatto i calcoli si ottiene l’equazione m − 1⋅x =− m e quindi si ha:
• se m − 1≠0 , cioè se m≠1 , è possibile dividere ambo i membri per m−1 e si ottiene l’unica
m
soluzione x=− ;
m−1
• se m − 1=0 , cioè se m=1 , sostituendo nell'equazione il valore 1 si ottiene 0⋅x =−1 ; che
risulta impossibile.
106 k 3 x = k 4 x k 1
Effettuando i prodotti si ottiene l’equazione: 3 k 1 x=− k e quindi si ha:
• se ……… ≠ 0, cioè se k ≠ , è possibile dividere ambo i membri per ……… e si ottiene l’unica
−k
soluzione x =
1
• se ……… = 0, cioè se k = , sostituendo nell’equazione il valore … ... si ottiene 0⋅x= ,
3
che risulta un'equazione impossibile.
107 a 2⋅x=a1 x
Portiamo al primo membro tutti i monomi che contengono l'incognita a 2⋅x− x=a1
Raccogliamo a fattore comune l'incognita ed abbiamo la forma canonica dell'equazione x⋅ a 2 −1 =a1
Il coefficiente dell'incognita è … … …
Il termine noto è … … …
Scomponendo in fattori dove possibile si ha l'equazione x⋅ a−1 a1 =a1
I valori di a che annullano il coefficiente dell'incognita sono a=1 e a=-1
Nell'equazione sostituisco a=1, ottengo l'equazione … … … che è indeterminata/impossibile.
Nell'equazione sostituisco a=-1, ottengo l'equazione … … … che è indeterminata/impossibile.
Escludendo i valori del parametro a che annullano il coefficiente della x posso applicare il secondo principio
di equivalenza delle equazione, posso cioè dividere 1° e 2° membro per a+1, ottengo
a1 1
x= = . Pertanto per a≠1∧a≠−1 l'insieme delle soluzioni è
a1 ⋅ a−1 a−1
I.S.= { }
1
a−1
.
108 Seguendo i passi descritti e lo svolgimento dell'esempio, risolvi e discuti le seguenti equazioni:
7
2 x − =a x −5 b2 x =2 b b x a x x−2 a 2 −2 a x =0
2
109 Date le due equazioni x⋅3 −5 a2⋅ a −1= a −1⋅ a1 e x 2 a⋅ x −2 a1=0 ,
1
• Basta la condizione a≠− et a ≠1 per affermare che sono equivalenti?
2
• Esiste un valore di a per cui l’insieme soluzione della prima equazione sia I.S.={0 } ?
• Se a = 0 è vero che entrambe le equazioni hanno I.S. =∅ ?
1
• Completa: “ per a= la prima equazione ha come insieme soluzione I.S. ={} ; mentre
2
la seconda ha I.S.={} ”
1
110 Nell’equazione 3 a x−2 a = x⋅1 −2 aa⋅ x−1 è sufficiente che sia a≠ perché l’insieme
4
delle soluzioni sia contento in ℚ – {0 } ?
PRIMO GRADO 10
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PRIMO GRADO 11
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{
a=2∧b=−3 eq. ind.
a=2∧b≠−3 eq. imp.
138 ax−3b=2 xb
b3
a≠2∧b≠−3 x=
a−2
a≠0 et a ≠
1
2
et a≠1 I.S. = { }
a 2 1
a−1
Determinata
PRIMO GRADO 12
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a− x 2 ax 2− x
139 Risolvi e discuti la seguente equazione 2 − =0
a −2 a −4 a 2
• Scomponendo i denominatori troviamo il m.c.m. = …………………………
• Pertanto se a = …… vel a = ……… il denominatore si annulla e quindi l’equazione è ……………
• Per poter procedere nella risoluzione poni le C.E. a ……. et a …….
a 2 2 a
• Riduci allo stesso denominatore:
a 2⋅ a −2
• Applica il secondo principio per eliminare il denominatore e svolgi i calcoli
………………………………………………………………………………………….
• La forma canonica è 2⋅⋅x =− 4 . Per le C.E. sul parametro il coefficiente
dell’incognita è …………… pertanto puoi dividere ……………………. e ottenere
I.S. = {................}.
• L’equazione è ………………………… per qualunque valore di a ………………………………….
Riassumendo si ha:
a − x 2 ax 2− x
2 − con a ∈ ℝ
a−2 a − 4 a2
Condizioni sul parametro Insieme Soluzione Equazione
a=∨ a= Priva di significato
PRIMO GRADO 13
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xa 2 x2 a
=a− con a ∈ℝ
3x 6x
Condizioni sul Condizioni
Insieme Soluzione Equazione
parametro sull’incognita
x ≠0
2
a= I.S. =∅ Impossibile
3
a≠
2
3
I.S. = {3 a5−2
a
} Determinata
2 5a
a≠ et a ≠0 x= accettabile
3 3 a−2
3
140 Risolvi e discuti la seguente equazione = 2a−1 con a ∈ℝ
x 1
• Il denominatore contiene l’incognita quindi Soluzione accettabile se x ……..
• Non ci sono invece condizioni sul parametro a.
• Riduci allo stesso denominatore e semplifica l'equazione, ottieni …………………………………
• La forma canonica dell'equazione è x⋅2 a−1=
• Poiché il coefficiente dell’incognita contiene il parametro bisogna fare la discussione:
se a = …………. l’equazione è …………………………… e I.S. = ……..
se a ≠ ………….. l’equazione è …………………………; x = ………………. accettabile se
…………..
C. Il denominatore contiene sia il parametro che l’incognita
2 xb 2 x1 2 x 2 b 2 1
= con b ∈ℝ
x b−1 b x− x
L’equazione è fratta; il suo denominatore contiene sia l’incognita che il parametro.
2 xb 2 x1 2 x 2 b 2 1
Scomponiamo in fattori i denominatori =
x b−1 x⋅ b−1
• determiniamo le condizioni di esistenza che coinvolgono il parametro C.E. b≠1 ;
• determiniamo le condizioni sull’incognita: soluzione accettabile se x≠0 .
Riduciamo allo stesso denominatore ed eliminiamolo in quanto per le condizioni poste è diverso da zero.
L'equazione canonica è x⋅2 b−1=b1 .
Il coefficiente dell’incognita contiene il parametro quindi occorre fare la discussione:
1 b 1
• se 2 b−1≠0 cioè b≠ possiamo dividere ambo i membri per 2b−1 , otteniamo x =
2 2 b −1
L’equazione è determinata, l'insieme delle soluzioni è I.S. = {b1
2 b−1 } ; la soluzione è accettabile se
b1
verifica la condizione di esistenza x≠0 da cui si ha x= ≠0 b≠−1 , cioè se b=-1
2 b−1
l'equazione ha una soluzione che non è accettabile, pertanto è impossibile.
1 3
• se 2 b−1=0 cioè b= l’equazione diventa 0⋅x = . L’equazione è impossibile, l'insieme
2 2
delle soluzioni è vuoto: I.S. =∅ .
La tabella che segue riassume tutti i casi:
PRIMO GRADO 14
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b≠1 x ≠0
1
b = ∨b=−1 I.S.=∅ Impossibile
2
1
b ≠1 ∧b ≠ ∧b≠−1
2
I.S.=
{ }
b1
2 b −1
Determinata
1 b 1
b ≠1 ∧b ≠ ∧ b≠−1 x= accettabile
2 2 b −1
2 x1 2 a−1
141 Risolvi e discuti la seguente equazione = con a ∈ℝ
2 x−1 a1
Svolgimento Il denominatore contiene l’incognita quindi Soluzione accettabile se ………
Ma contiene anche il parametro, quindi C.E. …….
Se a = …….. l’equazione è priva di significato.
Determina il m.c.m. e riduci allo stesso denominatore …………………………………
Semplifica ………………………………………………………………………..
Ottieni la forma canonica x⋅4−2 a =
Il coefficiente dell’incognita contiene il parametro, quindi bisogna fare la discussione:
• se a = …………. l’equazione è ………………………… I.S. =
• se a ≠ ………….. l’equazione è …………………………; x = ………………. accettabile se
1
≠ quindi risolvendo rispetto alla lettera a si ha la condizione …………
2
2 x 1 2 a−1
= con a ∈ℝ
2 x − 1 a1
Condizioni sul Condizioni
Insieme Soluzione Equazione
parametro sull’incognita
a= Priva di significato
a≠ x≠
PRIMO GRADO 15
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2 x 1 2 x 2 −3 b 2 1
142 Risolvi l’equazione 2 = con b ∈ ℝ e completa la tabella:
x b x− x x −b
Condizioni sul Condizioni
Insieme Soluzione Equazione
parametro sull’incognita
x ≠
I.S. =∅
I.S. = {
}
Determinata
x= accettabile
x−1 1− x
143 Assegna il valore di verità alla seguente proposizione: “L’equazione =2 con a ∈ℝ è
xa x−a
determinata per qualunque valore reale del parametro e la sua soluzione è accettabile se a≠0 “.
a 3
144 Risolvi e discuti la seguente equazione = con a ∈ℝ . Basta la condizione a≠3
x1 x−2
perché la sua soluzione sia accettabile?
1
145 Attribuisci il valore di verità alla seguente proposizione: “Bastano le C.E. a ≠0 ∧a ≠ perché
2
x x1 1
l’equazione = sia determinata”.
2 a 1−2 a a
146 Correggi gli eventuali errori contenuti nella tabella riassuntiva della discussione
x x bx a 2 x2
= 2 2 con a ∈ℝ e b ∈ ℝ
x 1 x −1 1− x x −1
Condizioni sul Condizioni
Insieme Soluzione Equazione
parametro sull’incognita
x ≠1 et x ≠−1
{ }
a =0 equaz. priva di significato
x2 x−1 1 a =−3 I.S.=∅
147 2=
6a 2a 3a a ≠0∧a≠−3 I.S.= { }
3
a3
{ }
b=0 equaz. priva di significato
x−1 2x3 x b=6 I.S.=∅
148 =
b 4b 4 b≠0∧b≠6 I.S.= { }
1
6−b
PRIMO GRADO 16
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{ }
a =0 equaz. priva di significato
2x −1 x 2 a =−2 I.S.=∅
149 =
3a 3 a a ≠0∧a≠−2 I.S.=
7
{ }
2a
{ }
a =0∨a=2 equaz. priva di significato
x 2x a− x2 a =−3 I.S.=∅
150 =
a 2−a 2a−a 2 a ≠0∧a≠2∧a≠−3 I.S.=
a 2
a 3{ }
151
x
a−1
8=4a−
x
a−3 { a =1∨a =3 equaz. priva di significato
a ≠1∧a ≠3 I.S.= { a−1a −3 } }
{ }
a =0∨a=1 equaz. priva di signif.
1
x−1 xa a−1 a = I.S.=∅
152 = 2
a−1 a a 1
a ≠0∧a≠ ∧a ≠1 I.S.=
2
1
2a−1{ }
{ }
a =0∨a=−2∨a=2 priva di signif.
x 2 x 1 2
2 = 2
153 2
a −2a a 2a a a −4 a ≠0∧a≠−2∧a≠2 I.S.= −
a
2 { }
{ }
a=2∨a=−1equaz. priva di signif.
154 x1 2x1 2x 1
2 − =0
a 2a1 a −a−2 a1a−2 a−2
2 a≠2∧a≠−1 I.S.
2−a {
a a4
}
{ }
a =5∨a =2 equaz. priva di signif.
x1 2x−1 2 a =4 I.S.=∅
155 = 2
a −5 a−2 a −7a10 a ≠5∧a ≠2∧a ≠4 I.S.=
1
{
3 4−a }
{ }
b=2∨b=1 equaz. priva di significato
156
x2
2
2
1
x
b−2 b −4b4 b−2 b−1
⋅b−1=0 b≠2∧b≠1 I.S.
b
2−b { }
{ }
t=0∨t=−3 equaz. priva di significato
x−2 x−1 x−2 1
157 2
= 2 2
t =3 I.S.=ℝ
t 3t t3 t t3 t≠0∧t≠−3∧t 2 ≠3 I.S.={2 }
{ }
b=0∨b=7 equaz. priva di significato
3b3 x 2b 2b x1 3b2 x1
158
7b 2−b3
bb−7
=
b2
−2x b≠0∧b≠7 I.S.= − 2
1
{ }
2b
{ }
7
a =3∨a = I.S.=∅
2a − x ax2 9
160 − =0
x−3 9−3x 7
a ≠3∧a ≠ I.S.=
9 3−a {
2 3a1
}
{ }
t=0∨t=1 I.S.=∅
t−1
161
x−2
=2t t≠0∧t≠1 I.S.=
2t { }
5t −1
162
k
=
2k
x1 x−1 {k≠0
k=0 I.S.=ℝ−{1,−1}
I.S.={−3} }
{ }
a =1 I.S.=ℝ−{−3,2}
a−1 a axa 2
163 − = 2 a =3∨a =2 I.S.=∅
x3 2− x x x−6 a ≠1∧a ≠3 I.S.={−a }
PRIMO GRADO 17
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{ }
a =1∨a =−3∨a=3 I.S.=∅
a1 2a 3−5a
− = 2
164
x1 x−2 x − x−2 a ≠−3∧a ≠1∧a≠3 I.S.=
5−a
1−a { }
{ }}
a =1∨a =−5∨a=−1∨a=7 I.S.=∅
x−a x3a x5 2x
− = − −1
165 2 2
x −1 2x − x −1 x1 x−1
2 a ≠−5∧a ≠−1∧a≠7 I.S.=
2 a−1
a5 {
{ }
4 5 13
a =− ∨a = ∨a= I.S.=∅
3 a a−5x 3 9 3
166 =
13x 3x−1 1−9x 2 4 5
a ≠− ∧a ≠ ∧a≠
3 9
13
3
I.S.=
3−2a
43a { }
{ }
2
a =−
1
6 {
I.S.=ℝ− −1,2 ,
1
3 }
2a 1 6a −13a−4 7
167 2
2 = 3 2 a = ∨a=4∨a=1 I.S.=∅
x − x−2 3x 2x−1 3x −4x −5x2 3
1 7
a ≠− ∧a≠ ∧a≠ 4∧a ≠1 I.S.={a −2}
6 3
Risolvi e discuti le seguenti equazioni frazionarie con il parametro al denominatore
168
a 1
=
x a {
a =0 equaz. priva di significato
a ≠0 I.S.={a }
2
}
{ }}
a =−1∨a =0 I.S.=∅
a
=1a
{
2
169 a ≠−1∧a ≠0 I.S.= −
a
xa 1a
170
xa x−a
=
x−a xa {a =0 I.S.=ℝ−{0 }
a ≠0 I.S.= { 0 } }
{ }
a =0 I.S.=∅
2 1
171
1−ax 2ax
=0 a ≠0 I.S.= −
5
a{ }
{ }
a =1 equaz. priva di significato
2 a1 a =−1 I.S.=∅
172 =0
x−2 a−1 a ≠1∧a ≠−1 I.S.=
4
{ }
a1
{ }
t=−1 equazione priva di significato
2
1 1 tx t t −1=0 I.S.=∅
173 − =
xt t1 tx xt 2 t t 2 t −1≠0 I.S.=
1
{ }
t1
{ }
t=−1 equaz. priva di significato
t=0 I.S. ℝ−{2 }
2
tx t t 1
174 − =0 t=− ∨t=−3 I.S.=∅
x−2 t1 x−2 2
1
t≠−3,− ,−1,0 I.S.=
2 { }
3t1
2t1
PRIMO GRADO 18
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per t, otteniamo
i=
M
C −1 che possiamo riscrivere come
1 M
i= ⋅
t C
−1 oppure i=
M −C
t⋅C
.
t
Formula del moto rettilineo uniforme s=s0 v⋅t
Un corpo in una posizione s0, viaggiando alla velocità costante v, raggiunge dopo un intervallo di tempo t la
posizione s.
Calcoliamo v supponendo note le altre misure.
Partendo dalla formula s=s 0v⋅t sottraiamo ad ambo i membri s0, otteniamo s−s 0=v⋅t ; dividiamo
s−s 0
primo e secondo membro per t, otteniamo =v .
t
Ricava dalle seguenti formule le formule inverse richieste:
175 I =C⋅i⋅t
Interesse I maturato da un capitale C, al tasso di interesse annuo i, per un numero di anni t.
Ricava C=…… i=…… t=……
176 V a=V n⋅1−i⋅t
Valore attuale Va di una rendita che vale Vn dopo n anni, anticipata di t anni al tasso di interesse i.
Ricava Vn = … … i=…… t=……
M⋅i⋅t
177 S =
1i⋅t
Sconto semplice. Ricava M=…… i=……
1
178 S = ⋅Bb ⋅h
2
Superficie S di un trapezio di base maggiore B, base minore b, altezza h.
Ricava B=…… b=…… h=……
2p2p ' ⋅a
179 S l =
2
PRIMO GRADO 19
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Superficie laterale Sl di un tronco di piramide con perimetro della base maggiore 2p, perimetro della base
minore 2p', apotema a (attenzione 2p e 2p' sono da considerare come un'unica incognita).
Ricava 2p = … … 2p' = … … a = … ...
180 V =⋅h 2⋅ r − h
3
Volume V del segmento sferico a una base di raggio r e altezza h. Ricava r=……
181 S=⋅r⋅r a
Superficie totale S del cono di raggio di base r e apotema a. Ricava a=……
182 v =v 0a⋅t
Velocità nel moto rettilineo uniforme. Ricava v0 = … … a=…… t=……
183 s=s v ⋅t 1⋅a⋅t 2
0 0
2
Spazio percorso nel moto rettilineo uniformemente accelerato. Ricava v0 = … … a = … ...
1
184 p⋅g⋅h ⋅v 2=k
2
Formula di Bernoulli relativa al moto di un fluido. Ricava h=…… ρ=……
185 V =V 0⋅1⋅t
Legge di Gay-Lussac per i gas. Ricava V0 = … … t=……
186 pV =nRT
Equazione di stato dei gas perfetti. Ricava V=…… T=……
T
187 =1− 1
T2
Rendimento del ciclo di Carnot. Ricava T1 = … … T2 = … ...
188 P B =P A ⋅g⋅ z A− z B
Legge di Stevino. Ricava ρ=…… zA = … … zB = … …
Risolvi le seguenti equazioni rispetto alla lettera richiesta:
189 m−1 x=m−3 m=……
2 a−1
190 =0 a=……
x2 a1
191 a1b−1 x=0 b=……
192
x
x−b
ab a−b a −b
b
[
= 2 2 risolvi nell'incognita a e poi in x R. a= bb1 ; x= b a b1
2x −b 2a ]
2x bx 1
193 − =0 risolvi rispetto ad a e poi rispetto a b
ab a 2−b 2 a−b
[
R. a=
b x1
2x−1
; b=
a 2x−1
x1 ]
PRIMO GRADO 20
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2. DISEQUAZIONI
►1. Intervalli sulla retta reale
DEFINIZIONE.
Dati due numeri reali a e b, con a < b, si chiamano intervalli, i seguenti sottoinsiemi di ℝ
( a,b )={ x ∈ℝ | a xb } intervallo limitato aperto, a e b sono esclusi;
[ a,b ]= { x ∈ℝ |a≤ x≤b } intervallo limitato chiuso, a e b sono inclusi;
[ a,b )={ x ∈ℝ | a≤ xb } intervallo limitato chiuso a sinistra e aperto a destra, a è incluso, b è escluso;
( a,b ]={ x ∈ℝ | a x≤b } intervallo limitato aperto a sinistra e chiuso a destra, a è escluso, b è incluso;
( a ,∞)= { x ∈ℝ | xa } intervallo superiormente illimitato aperto, a è escluso;
[ a ,∞ )= { x ∈ℝ | x≥a } intervallo superiormente illimitato chiuso, a è incluso;
(−∞ , a )= { x ∈ℝ | xa } intervallo inferiormente illimitato aperto, a è escluso;
(−∞ , a ]= { x∈ℝ | x≤a } intervallo inferiormente illimitato chiuso, a è escluso.
I numeri a e b si chiamano estremi dell’intervallo.
I numeri reali possono essere messi in corrispondenza biunivoca con i punti di una retta: ogni numero reale
ha per immagine un punto della retta e viceversa ogni punto della retta è immagine di un numero reale. Di
conseguenza ognuno degli intervalli sopra definiti ha per immagine una semiretta o un segmento,
precisamente gli intervalli limitati corrispondono a segmenti e quelli illimitati a semirette. Vediamo con degli
esempi come si rappresentano i diversi tipi di intervalli.
Esempi
H ={x ∈ℝ | x3 } intervallo illimitato inferiormente H =−∞ , 3
L’insieme H è rappresentato da tutti i punti della semiretta che precedono il punto immagine del numero 3,
esclusa l’origine della semiretta. Nella figura, la semiretta dei punti che appartengono ad H è stata disegnata
con una linea più spessa; per mettere in evidenza che il punto immagine di 3 non appartiene alla semiretta
abbiamo messo una crocetta sul punto.
PRIMO GRADO 21
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ℝ − ={ x∈ ℝ |
Il punto 0 non appartiene a nessuna delle due semirette; il numero zero non appartiene né a ℝ né a ℝ −
ℝ=ℝ ∪ ℝ − ∪ {0 } .
ℝ0 ={x ∈ℝ | x≥0}
−
ℝ0 ={x∈ℝ | x≤0}
3 [D] x≤−3
3≤ x5 [D] 3 x ≤5
198
[A] ℝ− −{−1} [B] −1≥ x≥0 [C] −1≤ x≤0 [D] 0 x−1
199
x≤0 [D] 0 x≤0
200
[A] x≥1 ; x2 [B] 1≤ x2 [C] x≤1 e x2 [D] 2≥1
PRIMO GRADO 22
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DEFINIZIONE. Chiamiamo disuguaglianza una formula chiusa costruita con uno dei predicati < (essere
minore) ; > (essere maggiore) ; ≤ (essere minore o uguale) ; ≥ (essere maggiore o uguale).
Di essa sappiamo subito stabilire il valore di verità, quando è stabilito l’ambiente in cui vengono enunciate.
DEFINIZIONE. Chiamiamo disequazione una formula aperta, definita in R e costruita con uno dei
seguenti predicati: < (essere minore) ; > (essere maggiore) ; ≤ (essere minore o uguale) ; ≥ (essere
maggiore o uguale).
Analogamente a quanto detto per le equazioni, chiamiamo incognite le variabili che compaiono nella
disequazione, primo membro e secondo membro le due espressioni che compaiono a sinistra e a destra del
segno di disuguaglianza.
Esempi
In N, la formula 50 è una disuguaglianza VERA
In Z, la formula −6−4 è una disuguaglianza FALSA
La formula 5 x 0 è una disequazione; quando all’incognita sostituiamo un numero essa si
trasforma in una disuguaglianza e solo allora possiamo stabilirne il valore di verità. Nel caso
proposto è VERA se sostituiamo alla variabile un qualunque numero positivo, FALSA se
sostituiamo zero o un numero negativo.
201 Completa la seguente tabella indicando con una crocetta il tipo di disuguaglianza o disequazione:
Disuguaglianza Disequazione
Proposizione
VERA FALSA
Il doppio di un numero reale è minore del suo triplo
aumentato di 1
La somma del quadrato di 4 con 3 è maggiore della
somma del quadrato di 3 con 4
Il quadrato della somma di 4 con 3 è minore o uguale a 49
In ℤ : 58 – 2 4 0
−x 2 0
DEFINIZIONE. L’insieme dei valori che sostituiti all’incognita trasformano la disequazione in una
disuguaglianza vera, è l’insieme soluzione (I.S.) della disequazione.
PRIMO GRADO 23
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In questo paragrafo affronteremo disequazioni in una sola incognita, che, dopo aver svolto eventuali calcoli
nei due membri, avrà l'incognita al primo grado e i cui coefficienti sono numeri reali.
La forma più semplice o forma canonica di una disequazione di primo grado in una sola incognita a
coefficienti reali è una delle seguenti axb ; axb ; ax≥b ; ax≤b con a e b numeri reali.
Per condurre una disequazione alla forma canonica e quindi per determinare il suo I.S. si procede applicando
dei principi analoghi a quelli delle equazioni.
Premettiamo la seguente
DEFINIZIONE. Due disequazioni si dicono equivalenti se hanno lo stesso insieme delle soluzioni.
PRIMO PRINCIPIO. Addizionando o sottraendo a ciascuno dei due membri di una disequazione uno
stesso numero o una stessa espressione (definita per qualunque valore attribuito all’incognita), si ottiene
una disequazione equivalente alla data.
Regola pratica: questo principio ci permette di “spostare” un addendo da un membro all’altro cambiandogli
segno o di “eliminare” da entrambi i membri gli addendi uguali.
SECONDO PRINCIPIO. Moltiplicando o dividendo ciascuno dei due membri di una disequazione per uno
stesso numero positivo o per una stessa espressione (definita e positiva per qualunque valore attribuito alla
variabile), si ottiene una disequazione equivalente alla data.
TERZO PRINCIPIO. Moltiplicando o dividendo ciascuno dei due membri di una disequazione per uno
stesso numero negativo o per una stessa espressione (definita e negativa per qualunque valore attribuito
alla variabile), si ottiene una disequazione equivalente alla data ma con il verso cambiato.
Esempi
4⋅2 x− 151−2⋅−3 x − 6
1° passo: eseguiamo i prodotti 8 x −45 16 x 12
2° passo: spostiamo tutti termini con l’incognita nel primo membro e i termini noti nel secondo membro,
cambiamo i segni quando passiamo da un membro all'altro: 8 x −6 x 112 4−5
3° passo: sommando i termini simili si ottiene la forma canonica 2 x12
4° passo: applichiamo il secondo principio dividendo ambo i membri per il coefficiente della x. E'
Fondamentale a questo punto osservare che il coefficiente è 2, che è un numero positivo, pertanto non
PRIMO GRADO 24
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2 12
cambia il verso della disequazione x x 6 . Se viceversa il coefficiente dell'incognita fosse
2 2
stato un numero negativo si sarebbe dovuto cambiare il verso della disequazione.
5° passo: scriviamo l'insieme delle soluzioni I.S.={ x ∈ℝ | x6 }=6 ,∞ e rappresentiamo
graficamente l'intervallo
×6 r
3 1
⋅ x 1− ⋅1− x x 2
2 3
3 3 1 1
1° passo: eseguiamo i prodotti x − x x 2
2 2 3 3
2° passo: il m.c.m.(2,3) = 6, per il secondo principio moltiplichiamo ambo i membri per 6 (numero positivo):
3
2
3 1 1
6⋅ x − x 6⋅ x 2 9 x 9−22 x 6 x 12
2 3 3
3° passo: sommiamo i termini simili, portiamo i monomi con l’incognita al primo membro, i termini noti al
secondo membro: 11 x −6 x 12 −7 5 x 5
4° passo: per il secondo principio dividiamo ambo i membri per il coefficiente positivo 5:
5 5
5 x 5 x x 1
5 5
5° passo: I.S. ={ x ∈ℝ | x1 }=−∞ ,1 la rappresentazione grafica è:
1
×. r
202 Determina e rappresenta l’I.S. della seguente disequazione: 1−2 x −4 2 −x⋅4 x12
1° passo: esegui i prodotti … … … … … … … … … … … … … … … …
2° passo: la forma canonica è ... ...17
3° passo: dividendo per … … si ottiene x ...
4° passo: I.S. = {… … … … ….} la cui rappresentazione è ...........................................................................................................................>
Esempio
x 12 23 x x −12
–
4 2 4
Il m.c.m. è 4 numero positivo, moltiplichiamo per 4
4⋅ { x12 23 x
4
−
2
4⋅ x−12
4 }
x12− 2⋅ 23 x x−12
Eseguiamo i prodotti
x 2 2 x 1 −4−6 x x 2 −2 x 1
Eliminiamo dai due membri i termini uguali x2 e 1, trasportiamo a sinistra i monomi con l’incognita e a
destra i termini noti; infine sommiamo i monomi simili:
x 2 2 x 1−4−6 x x 2 − 2 x 1 2 x 2 x− 6 x 4 −2 x 4
Il coefficiente dell’incognita è negativo, applicando il terzo principio dividiamo ambo i membri per -2 e
cambiamo il verso della disuguaglianza:
−2 4
x x −2
−2 −2
-2
I.S.={ x ∈ℝ | x−2 }=−∞ ,−2 ×. r
Osservazione: giunti alla forma −2 x 4 potevano trasportare a destra del segno di disuguaglianza il
monomio con l’incognita e a sinistra mettere il termine noto; ovviamente per il primo principio spostando
questi termini cambiano segno e otteniamo −4 2 x . Il coefficiente dell’incognita è positivo dunque
−4 2
applichiamo il secondo principio dividendo per 2, abbiamo x − 2 x , che letta da destra a
2 2
PRIMO GRADO 25
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sinistra dice che i valori da attribuire ad x per soddisfare la disequazione assegnata sono tutti i numeri reali
minori di -2.
1
2 1
2⋅ x 5− x 2⋅ 3− x x 5−2 x 3−x − x 53 −x
2
La forma canonica è 0⋅x−2 che si riduce alla disuguaglianza 0 −2 vera per qualunque x reale:
I.S. =ℝ
1 1
⋅ x5−x ⋅3− x
2 2
Svolgiamo i calcoli ed eliminiamo i monomi simili: x 2 4 x4 −4 x−4 x 2 −1 0⋅x−1
che è la disuguaglianza 0 −1 falsa per qualunque x reale: I.S. =∅
PRIMO GRADO 26
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2 2
220 1 − x −5 ≤ x−3 I.S.=ℝ
2 2 4
x 5 x−1
221 32 ≤ x4 I.S.=ℝ
3 3
222 x
1 x3
2 3
−1 { 34 }
I.S.= x−
I.S.= {x≥− }
13
223 x32 ≥ x−2 x 2
6
224
3
2
1
x 5 x−
4
2
3 1
2 I.S.= {x }
3
2
225 2
x1 ≥ x−1
2
I.S.= { x≥0 }
226
x0,25
2
1,750,25 x
2
{
I.S.= x
13
2 }
227 1
2
1 1
3 3
1
3x− − 1 x 1− x 3 x−1 ≥0
3 I.S.=ℝ
228 3
x1 x1 1
2
−
3
− −5x
9
1
2 {
I.S.= x−
10
111 }
229
x
2
x
−1 1 x − x
2
1
2
x −1 5x −6
4
4
I.S.=∅
1 1
x− x−
230 1
2 1 1
x− x
2 3
1
3 3
2
2
3 I.S.=ℝ
PRIMO GRADO 27
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PRIMO GRADO 28
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{
x0
Il problema può essere formalizzato con un sistema di disequazioni: 1 .
2 x−1 ≤ x2
2
Risolvere un sistema di disequazioni significa trovare l’insieme dei numeri reali che sono soluzioni comuni
alle due disequazioni, cioè che le verificano entrambe.
Se indichiamo con I.S.1 e I.S.2 rispettivamente gli insiemi soluzione della prima e della seconda
disequazione, l’insieme soluzione del sistema è dato dall'intersezione I.S.= I.S. 1∩ I.S. 2 .
Risolviamo separatamente le due disequazioni per determinare i due insiemi delle soluzioni.
D1: x 0 I.S.1 ={ x ∈ ℝ | x 0 }
D2: 4 x −2≤ x 4 3 x ≤6 I.S.2 ={ x ∈ ℝ | x≤ 2 }
Dobbiamo ora determinare I.S.= I.S. 1∩ I.S. 2 . Questa ricerca può essere facilitata rappresentando
graficamente i due intervalli in uno stesso schema.
Disegniamo l’asse dei numeri reali r e su esso
indichiamo i numeri che entrano in gioco, lo 0 e il 2.
Disegniamo una prima linea dove rappresentiamo con
una linea spessa I.S.1, disegniamo una seconda linea
dove rappresentiamo con una linea più spessa I.S.2.
Su una terza linea rappresentiamo l’insieme degli
elementi comuni a I.S.1 e I.S.2 , che è appunto l'
insieme delle soluzioni del sistema di disequazioni.
Non ci rimane che descrivere l'intervallo delle soluzioni in forma insiemistica
I.S.={ x ∈ℝ | 0 x≤2 }= 0,2 ] .
Problema
In un triangolo il lato maggiore misura 13m, gli altri due lati differiscono tra di loro di 2m. Come si deve
scegliere il lato minore affinché il perimetro non superi 100m?
{
x0
{
x0 85
x≤
x x 213≤100 risolvendo ciascuna disequazione si ottiene 2 ;
13 x x 2 11
x
2
determiniamo l'insieme soluzione aiutandoci con una rappresentazione grafica.
PRIMO GRADO 29
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{
numero dell’insieme I.S.= x ∈ℝ | x≤
11
2
85
2 }
Risolviamo delle disequazioni più articolate nel calcolo algebrico.
Esempi
{
2 x−11 19−2 x
x
8 4
1 x 152 x
x1 −
5 3 9
Risolviamo separatamente le due disequazioni:
d 1 : 8 x2 x−1138−4 x 10 x27 x
27
10
I.S. 1 = x ∈ℝ | x
27
10 { }
d 2 : 9 x915 x−75−10 x 4 x−84 x−21 I.S. 2 = {x ∈ℝ | x−21 }
{
I.S. = x∈ ℝ | x
27
10 }
{
2⋅ x 1−22⋅x 3⋅2 x −3
x −32 2x−12 35
−
4 16 16
Risolviamo separatamente le due disequazioni:
D 1 : 2 x 24 x6 x−9 0 x−11 I.S.1 =ℝ
D 2 : 4 x 2 36− 24 x −4 x 2−1 4 x−350 −20 x0 x0 I.S. 2= { x∈ℝ | x0 }
I.S.= {x ∈ℝ | x0 }
{
x−2⋅ x3≥ x x−1⋅ x1
1
x−13 ≤ x 2⋅x−32 − x1
2
Risolviamo separatamente le disequazioni: D 1 : x 2 −2 x3 x−6 x x 2 −1 0 x≥5 I.S. 1=∅
Poiché la prima equazione non ha soluzioni non avrà soluzioni nemmeno il sistema. E' superfluo quindi
risolvere la seconda disequazione. La risolviamo per esercizio.
PRIMO GRADO 30
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{
1 1 1 1 1
⋅ x− − ⋅ x− ≤
3 2 2 3 6
2 x−1 1−2 x
x1≤
3 4
Risolviamo separatamente le due disequazioni:
1 1 1
D 1 : x− x≤ 2 x −3 x ≤1 x≥−1 I.S.1 ={ x ∈ℝ | x≥−1 }
3 2 6
D 2 : 12 x12≤8 x−43−6 x 10 x≤−13 x ≤−
13
10
I.S. 2 = x∈ℝ | x≤−{13
10 }
Rappresentiamo le soluzioni e determiniamo I.S.= I.S.1 ∩ I.S. 2 .
1 1 2
248 Sulla retta reale rappresenta l’insieme soluzione S 1 dell’equazione: ⋅5 x 3=2 ⋅ x 1
6 4 3
e l’insieme soluzione S 2
1
della disequazione: −2⋅
2 4
1− x
≥3−
6−2 x x
3
− . È vero che S 1 ⊂S 2 ?
2
{
x33 − x3⋅9 x−2 x 3 27
250 L’insieme soluzione del sistema: x5 2⋅ x−1 è:
3 x1
3 3
A) {x ∈ℝ | x3 } B) {x ∈ℝ | x−3 } C) {x ∈ℝ | x−3 } D) I.S. =∅ E) {x ∈ℝ | x3 }
251 Attribuire il valore di verità alle seguenti proposizioni
a) Il quadrato di un numero reale è sempre positivo V F
b) L’insieme complementare di A={ x∈ ℝ | x−8 } è B ={ x∈ ℝ | x−8 } V F
3 2
c) Il monomio −6 x y assume valore positivo per tutte le coppie dell’insieme ℝ ×ℝ V F
{
12 x0
e) L’intervallo [−1, −
1
2 rappresenta l’I.S. del sistema x3
2
≤x1
V F
252 {2x3
3− x x
∅ {3x≤4
5x≥−4
4
− ≤ x≤
5
4
3
253 {2x3
3x≤4
∅ {3x−52
x7−2x
x−
7
3
254 {−3−x3≥0
x≥ x−3
x≤3 {−32x≥3x2
x−3≤3
−6≤ x≤1
255 {2x−12x
3x3≤3
∅ {2x22x 3
2 x32x5
ℝ
PRIMO GRADO 31
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{ {
−3x0 32x3x2
256 −3x5≥0 x0 5x−4≤6x−4 0≤ x1
−3x≥−2x −3x2≥−x −8
{
4 2
{
− x≥ 4
3 3 4x4≥3⋅ x
257 ∅ 3 x≥0
2 1
− x≤ 4x4≥2⋅2x2
3 9
{ {
3 x−12 x1 1 1
x x3−1 13 3
258 1 x1 0 x5 2 3 − ≤ x−
x− 0 6 4
2 2 x32≥ x−2 x2
{ {
1 2 x−32 2x3
− x5 ≤ x−1
2 4 3 17
259 ℝ − x6
x5 x−1 x−4 2x1 7
32⋅ ≤ x4
3 3 5 3
{
1
2 x− x3x−2
3
260 x≥2
x 1 x x
− ≥ −
3 2 4 6
{
3 1 2 1
x 5⋅ x−
2 4 3 2 3
261 2 x
1 1 1 1 2
⋅ 3x− − 1 x1− x 3 x−1 ≥0
2 3 3 3
{[ ]
4 2− x x−1
3 x− x− 0
3 3 3 9
262 2 x
1 1 1 10
1− 2x1 x− x12 12x
6 2 3
{ }
2
263
x−
1
2
x
1
2
x−
1
2
2 2 x
1
1 1 1 1 2
2 x− x x − x
2 2 2 2
PRIMO GRADO 32
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{ {
3 x−70 ∨ 3 x−70
2− x0 2− x0
Risolvendo i due sistemi e unendo le loro soluzioni otteniamo l'insieme delle soluzioni della disequazione
originaria: I.S.= I.S. 1∪ I.S.2
{ {
7 7
IS 1 :
{
3 x−70
2− x0
x
3 IS 1=∅ IS 2 :
x 2
{3 x−70 x
2 − x 0
x2
{
3 IS 2 = x∈ℝ | 2 x 3
7
}
{
quindi I.S.= I.S.1 ∪ I.S. 2 = x ∈ℝ | 2 x
7
3}
Mediante il metodo appena esposto risolvi le seguenti disequazioni
264 x3⋅ x 0
1
5
3
2 6
− 2 x ⋅ −x
11
9
2
3
265 x ⋅ 5 x 0
2
1
5 1
− x2 ⋅−3x9 ≥0
10
Il metodo illustrato nel caso precedente si complica se il prodotto ha più di due fattori. Prova infatti ad
applicarlo alla seguente disequazione
266 x −3⋅ 2 x −9⋅ 4 −5 x 0
Metodo 2: Torniamo alla disequazione iniziale 3 x −7 2 −x 0 e applichiamo un altro metodo.
Osserviamo che quando risolviamo la disequazione 3x – 70 determiniamo l’insieme dei valori che
7
attribuiti alla variabile rendono il polinomio p =3x −7 positivo, precisamente sono i valori x r
3
In realtà, nel grafico sono contenute tutte le informazioni sul segno del polinomio:
• la semiretta in grassetto rappresenta i valori che rendono il polinomio positivo;
• il valore x = 2 è quello che annulla il polinomio;
•
PRIMO GRADO 33
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Esempio
3 x−7⋅ 2− x 0
La disequazione equivale a determinare i valori che attribuiti alla variabile x rendono positivo il polinomio
p=3 x−7⋅ 2− x .
Studiamo separatamente il segno dei due fattori:
7
F 1 : 3 x−70 x
3
F 2 : 2− x0 x2
Ricordiamo che la disequazione che stiamo risolvendo 3 x −7⋅2− x 0 è verificata quando il
polinomio p=3 x−7⋅ 2− x è positivo, cioè nell'intervallo in cui abbiamo ottenuto il segno “+”.
{
Possiamo concludere I.S.= x∈ ℝ | 2 x
7
3 }
.
Esempio
x −3⋅ 2 x − 9⋅ 4 −5 x 0
Determiniamo il segno di ciascuno dei suoi tre fattori:
F 1 : x−30 x3
9
F 2 : 2 x−9 0 x
2
4
F 3 : 4−5 x 0 x
5
{ 4
I.S.= x ∈ℝ | x ∨3 x
5
9
2 } .
PRIMO GRADO 34
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Esempio
4 x 3 4 x 2 ≤1 x
La disequazione è di terzo grado; trasportiamo al primo membro tutti i monomi:
4 x 3 4 x 2 −1− x ≤0
Possiamo risolverla se riusciamo a scomporre in fattori di primo grado il polinomio al primo membro: ù
4 x 3 4 x 2 −1− x ≤0 4 x 2 x 1− x 1≤0 x 1 2 x −12 x 1≤0
Studiamo ora il segno di ciascun fattore, tenendo conto che sono richiesti anche i valori che annullano ogni
singolo fattore (legge di annullamento del prodotto):
F 1 : x1≥0 x≥−1
1
F 2 : 2 x−1≥0 x≥
2
1
F 3 : 2 x1≥0 x≥−
2
{ 1
I.S.= x∈ ℝ | x ≤−1 oppure − ≤ x≤
2
1
2 }
Procedura per determinare I.S. Di una disequazione polinomiale di grado superiore al primo
- scrivere la disequazione nella forma p≤0, p≥0, p<0, p>0;
- scomporre in fattori irriducibili il polinomio;
- determinare il segno di ciascun fattore, ponendolo sempre maggiore di zero, o maggiore uguale
a zero a seconda della richiesta del problema;
- si costruisce la tabella dei segni, segnando con un punto ingrossato gli zeri del polinomio;
- si determinano gli intervalli in cui il polinomio assume il segno richiesto
PRIMO GRADO 35
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294
{ x 2 −9≥0
2
x −7x100 } 3≤ x 5
295 {x 2 3 x−12≥0
12 x 2 12 x30
x ≤−6∨ x ≥3
{
49 a 2 −1≥0 1 1 1 1
296 9 a 2 1 − a≤− ∨ ≤a
3 7 7 3
1 −a0
297
{ 16x 4−10
3 2
16x 8x ≥0 } 1
− x
2
1
2
{
2 x 2−13 x60
1
298 2 x 2 −5 x−31−3 x0 −6 x−
2
x 2 71
PRIMO GRADO 36
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7
N ≥0 3 x−7≥0 x≥
3
D0 2− x 0 x2
{
Analogamente a quanto fatto per il prodotto, dalla tabella dei segni otteniamo I.S.= x ∈ℝ | 2 x≤
7
3 } in
cui vediamo già compresa la C.E. che inizialmente avevamo posto.
Esempio
x−1 2 x1 4 x 2 2 x1 1
3
2 x2 4 x−2 8 x 8 x 2 −2 x−2
Trasportiamo tutti i termini al primo membro
x−1 2 x1 4 x 2 2 x11
− 3 0
2 x2 4 x−2 8 x 8 x 2 −2 x−2
Scomponiamo in fattori i denominatori, determiniamo il minimo comune multiplo e sommiamo le frazioni
N x
per arrivare alla forma 0 :
D x
x−1 2 x1 4 x 2 2 x11
− 0
2 x1 22 x−1 2 x12 x−1 2 x1
x−1 2x−1 2x12 x1 2x1 x1−4 x 2 2 x11
0
2 x1 2 x−1 2 x1
4 x1
0 (*)
2 x1 2 x−12 x1
PRIMO GRADO 37
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Studiamo separatamente il segno di tutti i fattori che compaiono nella frazione, sia quelli al numeratore sia
Non abbiamo posto le C.E. in quanto già rispettate dalle disequazioni del denominatore.
Prendiamo gli intervalli in cui il segno della frazione è positivo come richiesto dalla disequazione (*):
{ 1
I.S.= x ∈ℝ | x−1∨− x− ∨ x
2
1
4 }
1
2
Esempio
x 2 2 x −3 10 x −3 3 x2 2
− ⋅ ≤ ⋅
2 3 x −1 6 x−6 2 3 x−2
Trasportiamo tutti i termini al primo membro :
x 2 2 x − 3 10 x −3 3 x 2 2
− ⋅ − ⋅ ≤0
2 3 x −1 6 x −6 2 3 x −2
N x
Eseguiamo le operazioni per semplificare la frazione e ridurla alla forma ≤0 :
D x
x 4 x−6 10 x−3 3 x 2 6 1
− − − ≤0
2 3 x −1 6 x−1 2 3 x−2 3 x−1 3x−2
2
3x x−13x−2−2 4x−63x−210x−33x−2−3 3x 6 x−1−2
≤0
6 x−13x−2
11 x− 2
≤0 (*)
6 x−1 3 x−2
Non abbiamo posto le C.E. in quanto già rispettate dalle disequazioni del denominatore.
Prendiamo gli intervalli in cui il segno della frazione è positivo o nullo come dalla disequazione (*):
{ 2 2
I.S.= x ∈ℝ | x≤ ∨ x1
11 3 }
x 3 11 x 2 35 x 25
299 Studia il segno della frazione f = 2 .
x − 25
Traccia di svolgimento
Scomponi in fattori numeratore e denominatore, otterrai
x52 x1
f=
x5 x−5
Poniamo le C.E. e semplifica la frazione: … … … …
PRIMO GRADO 38
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Studia separatamente il segno di tutti i fattori che vi compaiono. Verifica che la tabella dei segni sia:
-5 -1 5 r
segno n1: _ × + + +
N:
segno n2: _ _ • +
_ _ +_
segno D: × +
segno f:
_ + _ +
Risposta
La frazione assegnata, con la C.E. x≠−5 e x≠5 , si annulla se x=−1 ; è positiva nell’insieme
I = { x ∈ℝ |−5 x −1 ∨ x 5 } , è negativa in I − = { x ∈ℝ | x −5 ∨−1 x 5 } .
PRIMO GRADO 39
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2
x −4 x3
319 0 I.S. = {x ∈ℝ | x−2 }
x 2 5 x 6
x 1 2
320 2 − I.S. = {x ∈ℝ | x−1 }
1− x 2 x 2 4 x −4
3− x x−1 2 5
321 2 x−3∨−1 x2∨x
x−2 x3 x x −6 2
2 1 3
322 − ≥ I.S.= { x∈ℝ | x≤−6 ∨ −2 x−1 }
x2 x1 2 x2
323
3
≤ 2
2 x−1 2 x − x
2 x2
−
x 1
x {
I.S.= x ∈ℝ | x0 ∨
1
4 }
≤ x
1
2
I.S.= {x ∈ℝ | x con x≠0 }
2
2x 1
324 2 1
2 x −x 2
I.S.= {x ∈ℝ |− x ∨ x }
2x x2 3 1 1 1
325
2 x−1 2 x1 2 2 10 2
x 2 −5 x 6
326 2 ≤1 x4∧ x≠3
x −7 x 12
2
327 x1 x−1∨−1 x1
2
0
x −1
x 4−x 2 x1 5
328 − ≥ 2 x−2∨x≥
x1 x2 x 3 x2 2
3 x−2 x−1
329 2
− x−1∨0 x2∨x3
2 x −4 x−6 3 x3 2 x−6
330
1
2−2 x
⋅
x x −2
x−1
−
3
3−3 x
−1 x1∨x1
2 x1 3−2 x 3 x−3
331 − − − 2 4 x−3∨ x3
27−3 x 2 x−6 6 x −18
2
x −9 18−2 x 2
2 x x−1 1 2−x 12
332 2
− − 2
x0∨1 x ∨x2
x −3 x2 x−2 x−1 3 x −x −2 4 x−4 7
2
x−2 x4 x 5 x6
333 0 x−4∨−2x2∨2 x3∨ x4
x −9−4−7 x 2 x 2−6 x8 x 2 4
2
3 x 4 −2 x3 3 x2 −2 x
334 Dopo aver ridotto ai minimi termini la frazione f = 2 , completa
6 x − x −7
f 0 per x −1 oppure …………………………………..
f =0 per ………………………………………………….
f 0 per ………………………………………………….
335 Determinate il segno delle frazioni, dopo averle ridotte ai minimi termini:
1 −a 2 a3 −5 a 2 − 37 a 11 m − m2 26 a
f 1= ; f 2= 2 f 3= 2
23 a 9−6 a a 39 − 3 m m 4 m4
{
1 2 13
1− 3 1
336 x
7 x 2 −x
x 2
{
I.S.= x ∈ℝ | 0 x
7
17
1
∨ x2
2 }
2x 1−2 x
{
x 2 −2 x −3
≥0
{ }
2
2 x − x −1 I.S.= x ∈ℝ | x−2 ∨
1
≤ x1 ∨ x≥3
337 2
4 x −1−3 x 3
≤0
x2− 4
PRIMO GRADO 40
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{
x2 −3 x 2≤0
338 6 x 2 x2 I.S.= {x ∈ℝ | 1≤ x2 }
−
2 x x− 2 4− x2
{
x1 ≤−2 x 2
339
3 x−12 x− 1
2
I.S.=∅
{
2− x
≥0
3 x 2 x
340 I.S. = {x ∈ℝ | x=−2 }
x2 − x−6≥0
x 2 −4 ≤0
{
x 2 −4 x4
0
341 9− x
2
I.S.= {x ∈ℝ | 0≤ x3 con x≠2 }
2
x −3 x≤0
{
1 3
0
x−2 x2
342 x−2
2− x 5x−1
≤
5x−15 2x−6
{
4 6
− 0
8−4x 2x−4
343 x2
x 2
3 1
x−2 x −8
{
2 2 x−4
1 1−
x−2 x−2 2− x
344 1 x3∧ x≠2
2− x
x 2−6x 9 x 2−9
⋅
2x
2 x x 3−27
0
345 Motivare la verità o la falsità delle seguenti proposizioni riferite alle frazioni:
a 3 −81 a 7 a 2 7 20 a −50 a 2 −2
f 1= 2 f 2 = 4 2 f 3 = 2
81−a 33 a 6 a 4 a −20 a
4 2 2 3
a 1−4 a 2 a a a
f 4= 4 2 f 5= 2 f 6= 2 3
2 a a 2−8 a8 a 2 a −a −a
a) f1 per qualunque valore positivo della variabile è negativa V F
b) f2 è definita per qualunque valore attribuito alla variabile V F
c) {
f3 è positiva nell’insieme I.S.= a ∈ℝ | a0 ∨ a
1
5} V F
d) f4 è positiva per qualunque valore reale attribuito alla variabile V F
1 1
e) [
nell’intervallo − ,
2 2
[ f5 non si annulla V F
a) f6 è negativa per qualunque valore dell’insieme K =ℝ – {−1, 0, 1} V F
PRIMO GRADO 41
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3. SISTEMI DI EQUAZIONI
►1. Definizione di equazione lineare in due incognite
Problema
Determinare due numeri naturali la cui somma sia 18.
L’ambiente del problema è l’insieme ℕ dei numeri naturali. Indicati con x e y i due numeri richiesti dal
quesito, il problema si formalizza con l’equazione x y =18 , equazione in due incognite, di primo grado.
DEFINIZIONI. Una equazione di primo grado in due incognite si chiama equazione lineare.
E ancora, se formuliamo il problema nell’insieme dei numeri reali ℝ , troveremo tutte le infinite coppie
soluzione del problema: basta assegnare all’incognita x valori reali arbitrari e determinare di conseguenza il
corrispondente valore di y =18− x .
Se x= 2 y=18− 2 e la coppia 2 ; 18− 2 è soluzione dell’equazione
Completa tu:
• se x=−2 31 allora y = … … … ... … … … … … …
3 5
• se x =18 allora y = … … … … … … … … … …
2
DEFINIZIONE. Si chiama Insieme Soluzione (I.S.) di un'equazione di primo grado in due incognite,
l’insieme delle coppie ordinate di numeri reali che sostituiti rispettivamente a x e a y rendono vera
l’uguaglianza.
PRIMO GRADO 42
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1 1
La formula y = x− rappresenta una
3 3
funzione lineare; riportiamo le coppie trovate
in un riferimento cartesiano ortogonale e
tracciamo la retta che rappresenta la
funzione.
PRIMO GRADO 43
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Una qualunque equazione lineare a x b y c =0 ammette infinite soluzioni, costituite da coppie ordinate
a c
di numeri reali; esse sono le coordinate cartesiane dei punti della retta grafico della funzione y=− x −
b b
a c
La formula y=− x− si chiama equazione esplicita della retta.
b b
Esempio
2
Risolvi graficamente l’equazione y x −2 =0 con x ∈ℝ e y ∈ℝ
3
L’equazione assegnata è in due incognite, di primo grado, è cioè una equazione lineare. Nel riferimento
cartesiano ortogonale essa rappresenta una retta.
2 2
Troviamo l’equazione esplicita della retta: y x−2=0 y=− x2
3 3
Individuiamo l’ordinata del punto di intersezione della retta con l’asse y: q=2 quindi P 0 ; 2 è un
punto della retta.
Troviamo un altro punto appartenente alla retta: se x=3 allora y=0, quindi A3 ; 0 è un punto della retta.
Disegniamo la retta nel piano cartesiano: le coppie (x;y), coordinate dei punti della retta tracciata, sono le
PRIMO GRADO 44
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DEFINIZIONE. Si definisce sistema di equazioni l’insieme di più equazioni, in due o più incognite, che
devono essere verificate contemporaneamente. La scrittura formale si ottiene associando le equazioni
mediante una parentesi graffa.
{
1
2 x y=98
Il problema proposto si formalizza dunque con il sistema: 2 composto da due
2 x3 y2 =180
equazioni in due incognite di primo grado e pertanto il suo grado è 1 ed è un sistema lineare. La sua forma
{
1
2 x y=98
canonica si ottiene sviluppando i calcoli nella seconda equazione, si ottiene 2
2x2y=170
Esempi
{
4 x 2 − y 2 x 2 = x 1− y 4 x y −1
Scrivere in forma canonica il sistema: x − 2 y 3
=0
2 3
Eseguiamo i calcoli nella prima equazione e riduciamo allo stesso denominatore la seconda equazione:
{4 x 2 − y 2 −4 x 2− 4 xy = x 1−4 xy− y 2 y
3 x −62 y 6=0
Per mezzo del primo principio di equivalenza delle equazioni portiamo le incognite al primo membro e
sommiamo i termini simili:
PRIMO GRADO 45
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{3xx2y=−1
y=0
che è la forma canonica cercata.
{
1 x 1
=2 −
y y 2
Determinare la forma canonica del sistema:
5 x4 y19
=−2
x
Il sistema è fratto poiché in ciascuna equazione compare l’incognita al denominatore; per poter applicare il
secondo principio di equivalenza delle equazioni eliminando i denominatori, dobbiamo porre la Condizioni
di Esistenza e individuare il Dominio del sistema assegnato, cioè l’insieme in cui si troverà
C.E. y≠0 e x≠0 per cui D=ℝ0 ×ℝ0
Portiamo a forma canonica applicando i principi di equivalenza delle equazioni:
{
1 x 1
{
=2 − 1 2x
y y 2
5 x4 y19
=−2
y
=
y
−1
5 x 4 y19=−2 x
{
2 x− y=1
7 x4 y=−19
Il sistema è lineare.
{ {
3 13 x 3
3 x− 2 y−1= x 1 y− =0
4 4 3 4
356
x1 y 1 y 1 2 x1 2 y
− = − =−1
4 2 2 4 1− x y−1
{ a xb y=c
a 1 xb1 y=c 1 con a, b, c, a1, b1, c1 numeri reali. Risolvere il sistema significa determinare tutte le coppie
di numeri reali che soddisfano contemporaneamente le due equazioni.
Analizziamo i diversi metodi che permettono di ottenere l’Insieme Soluzione, cominciamo dal metodo di
sostituzione.
Esempio
{−3 x y =2
5 x−2 y=7
.
Il sistema si presenta già in forma canonica. Il metodo di sostituzione si svolge nei seguenti passi:
• 1° passo: scegliamo una delle due equazioni e una delle due incognite da cui partire. Applicando i
principi d’equivalenza delle equazioni, ricaviamo questa incognita.
Nel nostro esempio, partiamo dalla prima equazione e ricaviamo l'incognita y
− 3x + y = 2
5 x − 2 y = 7 {
da cui y=23 x
5 x−2 y=7
• 2° passo: sostituiamo nella seconda equazione, al posto dell'incognita trovata, l’espressione a cui è
uguale.
Nel nostro esempio abbiamo y = 2 + 3x
5x − 2 y = 7
{
da cui y=2 3 x
5 x −2 2 3 x=7
• 3° passo: svolgiamo i calcoli nella seconda equazione.
Nel nostro esempio abbiamo {
y=23 x
5 x−4 −6 x=7
• 4° passo: risolviamo la seconda equazione, che ora è un'equazione di primo grado in una sola
variabile.
Nel nostro esempio, ricaviamo x dalla seconda equazione {
y=23 x
5 x−4 −6 x=7 {
y=2 3 x
−x =7 4 x=−11
• 5° passo: sostituiamo nella prima equazione il valore numerico dell'incognita trovata, avremo
un'equazione di primo grado nell'altra incognita. Risolviamo quest'ultima equazione.
PRIMO GRADO 46
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{
1 1 1
x−13 y =
2 3 6
2
y 1 −2 = −
5
4 x−1
5 5
Il sistema non si presenta nella forma canonica.
Svolgiamo i calcoli e portiamo il sistema in forma canonica: {3x7
x18 y=−2
y=15
Ricaviamo x dalla seconda equazione {3x=15−7
x18 y=−2
y
Abbiamo fatto questa scelta perché possiamo ottenere il valore di x con facilità e senza frazioni:
Sostituiamo nella prima equazione al posto di x l’espressione trovata: 3 ⋅ (15 − 7 y ) + 18y = −2
x = 15 − 7 y
47
Risolviamo la prima equazione che è di primo grado nella sola incognita y: 3y = −47 ⇒ y = −
3
x = 15 − 7 y
{
344
x=
3
Sostituiamo il valore di y nella seconda equazione:
47
y=−
3
{
357 2 x y=1
2 x− y=−1 {
R. x =0
y=1 {x
2 y=2
y=1
R. {x=0
y=1
{
x4 y−1=3
358 {x2
3 x y =2
y=−1
R. 1,−1 x y
2 3
1=− −1
x
6
R. {x=−4
y=2
{
1
2 x y=98
359 Risolvere il sistema che formalizza il problema del paragrafo 3: 2 , concludere il
2 x3 y=170
problema determinando l’area del rettangolo.
360 Determinare due numeri reali x e y tali che il triplo della loro somma sia uguale al doppio del primo
aumentato di 10 e il doppio del primo sia uguale al prodotto del secondo con 5.
PRIMO GRADO 47
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{
y=23 x
Nel nostro esempio ricaviamo la y contemporaneamente da entrambe le equazioni: y= 5 x−7
2
• 2° passo: poiché il primo membro di entrambe le equazioni è lo stesso, possiamo uguagliare anche i
secondi membri, ottenendo un’equazione in una solo incognita.
5 x −7
Nel nostro esempio 2 3 x =
2
• 3° passo: si risolve l’equazione trovata e si determina il valore di una delle due incognite
Nel nostro esempio 46 x=5 x−7 x=−11
• 4° passo: si sostituisce il valore trovato dell'incognita in una delle due equazioni e ricaviamo l'altra
incognita.
Nel nostro esempio x = −11 x = −11
⇒
y = 2 + 3x y = −31
• 5° passo: possiamo ora scrivere l’insieme soluzione.
Nel nostro esempio: I.S. ={−11 ;−31 } .
In conclusione, il sistema è determinato, la coppia ordinata (-11;-31) verifica contemporaneamente le due
equazioni del sistema.
{
361 x y= x
2 x y=2
R. {x=1
y=0
{
362 3 x y=5
x2 y=0
R. {y=−1
x=2
{
3 x− 4 y
y− =1−
363 2
2 y −2 x =−
4
4
R.
2
3
;0
3
{
1 1 6 x10
y− x=5−
364
2 6 8
R.
{x=3
8 x−23 x=40−6 y−
1
6 y=4
365 In un triangolo isoscele la somma della base con il doppio del lato è 168m e la differenza tra la metà
della base e 1/13 del lato è 28m. Indicata con x la misura della base e con y quella del lato, risolvete con il
metodo del confronto il sistema lineare che formalizza il problema. Determinate l'area del triangolo.
PRIMO GRADO 48
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{ A=B AC = B D
C =D
L'equazione ottenuta potrebbe presentarsi in una sola incognita e quindi potrebbe essere facile trovare il
valore di quella incognita.
Esempi
{23 x−5 y =1
x5 y =−4
Sommando membro a membro le due equazioni otteniamo 3x−5y2x5y=1−4
3
I termini in y si eliminano perché opposti, sommando i monomi simili si ha 5x=−3 x=− .
5
{53 xx −5 y =1
−4 y =−4
Sommando membro a membro le due equazioni otterremmo 8 x −9 y =−3 che non è in una sola
incognita.
Questo metodo, applicato semplicemente sommando membro a membro le equazioni, funziona solo se i
coefficienti di una delle due incognite sono opposti. Solo in questo caso sommando le equazioni una delle
due incognite 'sparisce'.
Tuttavia con qualche accorgimento è possibile applicare questo metodo in ogni caso. Sfruttiamo il secondo
principio di equivalenza delle equazioni che ci permette di moltiplicare ambo i membri di un’equazione per
uno stesso numero diverso da zero. In questo modo possiamo trasformare opportunamente le due equazioni
affinché l’incognita x appaia con coefficienti opposti nella prima e nella seconda equazione.
Nel nostro esempio possiamo moltiplicare la prima equazione per 5 e la seconda per –3, otteniamo:
{
5 3 x−5 y =1
−3 5 x−4 y=−4
da cui{ 15 x−25 y=5
−15 x12 y=12
; sommiamo le due equazioni
17
15 x−25 y−15 x12 y=512 −13 y=17 y=− .
13
Dopo aver determinato il valore di una incognita possiamo sostituirlo in una equazione del sistema e
determinare il valore dell'altra incognita. Oppure possiamo moltiplicare le equazioni per opportuni
coefficienti numerici in modo che si elimini l'altra incognita.
Nel nostro esempio moltiplichiamo come segue:
{
4 3 x−5 y =1
−5 5 x−4 y=−4
da cui { 12 x−20 y=4
−25 x20 y=20
24
Sommando le due equazioni otteniamo −13 x= 24 x =−
13
Abbiamo così determinato la coppia soluzione del sistema − ;−
24
13 17
13
.
{
−3 x y =2
5 x−2 y=7
Osserviamo che l’incognita y ha coefficienti di segno opposto nelle due equazioni: moltiplichiamo la prima
equazione per 2 e lasciamo in variata la seconda:
PRIMO GRADO 49
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{
ab1 xbb1 y=cb1
−a1 b x−bb1 y=−bc1
• 2° passo: sommiamo le due equazioni: ab 1 x −a 1 bx=cb1 −bc 1 ab 1 −a 1 b x =cb1 −bc1 in cui
compare solo l’incognita x
c b 1 −b c1
• 3° passo: ricaviamo l’incognita x: x= con a b1 −a 1 b≠0 (*)
a b 1 −a 1 b
• 4° passo: per eliminare x moltiplichiamo la prima per -a1 e la seconda per a:
{
−a a1 xb a 1 y =−a 1 c
a a1 xa b 1 y =a c 1
• 5° passo: sommiamo le due equazioni:
−a 1 b y a b 1 y =−a 1 c a c1 a b1 −a 1 b y =a c1 −a 1 c in cui compare solo l’incognita y
a c1 −a1 c
• 6° passo: ricaviamo l’incognita y: y= con a b 1 −a1 b ≠0 (**)
a b1 −a1 b
La soluzione è c b1 −b c 1 a c 1 −a1 c
;
a b1 −a 1 b a b1 −a1 b con a b 1 −a 1 b ≠0 .
{
366 x y=0
−x y=0 {
R. x=0
y=0 { 2 x y=1
2 x− y=−1
R. {xy =0
=1
{
367 2 x y=1 y
4 x y=2
R. 1
2
; y =0 { x y=0
x− y=−1
1 1
R. − ;
2 2
{
368 x− y=0
−2 x 3 y=1 {
R. x=1
y=1 { 2 x=3− x
2 x y=3
R. x=1
y=1 {
{
4 4 y−x 35 x y
x− − =0
369
3 2
3 x y 1
12 4
1
− 5 x− y= 11−4 x y
R.
{x=1
y=2
2 2 3
370 Il segmento AB misura 80cm; il punto P lo divide in due parti tali che il
quadruplo della parte minore uguagli il triplo della differenza fra la maggiore e A P B
il triplo della minore. Determinare AP e PB , formalizzando il problema con
un sistema lineare che risolverete con il metodo di riduzione.
PRIMO GRADO 50
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DEFINIZIONE. Si chiama matrice del sistema lineare di due equazioni in due incognite la tabella
[ ]
a b
a1 b 1
in cui sono sistemati i coefficienti delle incognite del sistema posto in forma canonica; si
c b1 −b c1 a c 1 −a1 c
;
a b1 −a 1 b a b1 −a1 b
con a b 1 −a 1 b ≠0
{
3 7
x− y=105
372 Verificare che il determinante della matrice del sistema 2 4 è nullo.
10
6 x−7 y=5
La regola di Cramer, dal nome del matematico svizzero Gabriel Cramer (1704-1752), ci permette di stabilire
la coppia soluzione di un sistema lineare di due equazioni in due incognite, costruendo e calcolando tre
determinanti:
• D il determinante della matrice del sistema: D = ∣ ∣
a b =a⋅b −b⋅a
a 1 b1
1 1
• D x il determinante D x = ∣ ∣
c b =c⋅b −b⋅c
c1 b1
1 1 della matrice ottenuta sostituendo in D agli
elementi della prima colonna i termini noti. Osserviamo che questo numero è il numeratore della
frazione (*)
• D y il determinante D y = ∣ ∣
a c =a⋅c −c⋅a
a1 c 1
1 1 della matrice ottenuta sostituendo in D agli
elementi della seconda colonna i termini noti. Osserviamo che questo numero è il numeratore della
frazione (**)
Con la condizione D≠0 il sistema è determinato e la coppia soluzione è
D D
x= x ; y = y
D D
Esempio
{4x−3y=2
2x3y=4
Calcoliamo i determinanti
∣ ∣ ∣ ∣
D= a b =a⋅b 1 −b⋅a 1 D= 2 3 =2⋅−3−3⋅4=−6 −12=−18
a 1 b1 4 −3
Poiché D ≠0 il sistema è determinato
∣ ∣ ∣ ∣
D x = c b =c⋅b1 −b⋅c 1 D x = 4 3 =4⋅−3−3⋅2=−12−6 =−18
c1 b1 2 −3
∣ ∣ ∣ ∣
D y = a c =a⋅c1 −c⋅a 1 D y = 2 4 = 2⋅2 −4⋅4 =4−16=−12
a1 c1 4 2
Dx −18
x= = =1
D −18
D −12 2
y= y = = .
D −18 3
PRIMO GRADO 51
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{
373 x−3 y=2
x−2 y=2
R. x=2 {
y=0 {3x−3y=2
2x2y=3 R. 13 5
;
12 12
{
374 5y2x=1
3x2y2=0
R. − ; 12 7
11 11 {3x−2y=1
5x2y=−1 R. 0 ;−
1
2
{ {
1 2 y x
y− y=2 − =10
375 2
1
3
1
x y=1
R. 21,−12
5 2
x y
=5
R.
−
240 350
;
19 19
3 2 3 2
376 {2x−2
x−2y3x−2 y1=0
x−3y −5y=6 x−1
R. 34 16
;
37 37
{
3
4−2 x= y−1
377 2
2 x3 y 72 x
=
R.
1;
7
3
2 2
{
25 x−3 y=18
378 Risolvi col metodo di Cramer il sistema 3 y6 . Cosa osservi?
=5 x
5
{
a x b y=c
Dato un sistema in forma canonica a xb y=c ricordando che:
1 1 1
∣ ∣ ∣ ∣ ∣ ∣
D = a b =a⋅b1 −b⋅a 1 D x = c b =c⋅b 1 −b⋅c 1 D y = a c =a⋅c 1 −c⋅a1
a 1 b1 c1 b 1 a1 c 1
D D
• Se D≠0 il sistema è determinato, esiste una sola coppia soluzione x= x ; y = y
D D
• Se D=0 si possono verificare due casi:
• 1° caso: se Dx=0 e Dy=0 il sistema è indeterminato, tutte le coppie di numeri reali verificano
entrambe le equazioni, I.S. =ℝ×ℝ ;
• 2° caso: se Dx≠0 e Dy≠0 il sistema è impossibile, non esiste alcuna coppia che soddisfa
entrambi le equazioni e I.S. =∅
Esempi
{4x−3y=2
2x−3y=1
∣ ∣
D= 2 −3 =2⋅−3−3⋅−3=−6 −9 =−15≠0 il sistema è determinato.
4 −3
{4x−3y=1
8x−6y=2
∣ ∣
D= 8 −6 =8⋅−3−4⋅−6=−2424=0 il sistema è indeterminato o impossibile.
4 −3
∣ ∣ ∣ ∣
D x = 2 −6 =2⋅−3−−6⋅1=−6 6 =0 D y = 8 2 =8⋅1−2⋅4=8−8=0
1 −3 41
Il sistema è indeterminato.
{4x−3y=2
8x−6y=1
∣ ∣
D= 8 −6 =8⋅−3−4⋅−6=−2424=0 il sistema è indeterminato o impossibile.
4 −3
x
∣2 −3∣
D = 1 −6 =1⋅−3−−6⋅2=−3 12=9
∣ ∣
D y = 8 1 =8⋅2−1⋅4=16−4=12
4 2
Il sistema è impossibile.
PRIMO GRADO 52
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a b
Osserviamo che se D=0 si ha a⋅b 1 −b⋅a 1 =0 a⋅b 1 =b⋅a 1 = . Ciò significa che, se i
a1 b1
coefficienti delle incognite della prima equazione sono proporzionali ai coefficienti delle incognite della
seconda equazione allora il sistema è indeterminato o impossibile.
c b
In particolare, se poi Dx=0 si ha c⋅b 1 −b⋅c 1 =0 c⋅b1 =b⋅c 1 = . Quindi se anche i termini
c 1 b1
a b c
noti delle due equazioni sono nella stessa proporzione, cioè se = = il sistema è indeterminato.
a 1 b1 c 1
c b
Se invece Dx≠0, cioè ≠ il sistema è impossibile.
c1 b1
379 Distingui tra i seguenti sistemi quello determinato da quello impossibile o indeterminato:
A {
x−2y=3
4x−8y=12
B {x−2y=3
2x−4y=5
C {
x−2y=3
2x−6y=12
{
1 4
x− y=0
380
5
7 5
x−7 y=
19 { 2 x=4−2 y
x y=2
4 2
{
381 −40 x12 y =−3
17 x−2 y=100 { x− y=3
−x y=1
{
8
{
−x3 y=− x y
382 15 =− 1
2 2
23
5 x−15 y= x y=2
3
383 La somma di due numeri reali è 16 e il doppio del primo aumentato di 4 uguaglia la differenza tra 5 e il
doppio del secondo. Stabilisci, dopo aver formalizzato il problema con un sistema lineare, se è possibile
determinare i due numeri.
384 Stabilisci per quale valore di a il sistema { a x y=−2
−3 x2 y=0
è determinato. Se a=−
3
2
il sistema è
indeterminato o impossibile?
1
3 {
385 Perché se a= il sistema xa y =2 a è indeterminato?
3 x y=2
PRIMO GRADO 53
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1
x y=6 e 2 x y =6
2
Dobbiamo individuare una coppia di numeri reali che sia soluzione dell’una e dell’altra equazione.
{
x y=60
La coppia di numeri reali x e y che risolve il problema è quella che risolve il sistema 1 .
2 x y=6
2
Applicando uno qualunque dei metodi algebrici esposti si ottiene x=2 e y=4.
PRIMO GRADO 54
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{2xx−3y6=5
y=7
x− y1 {x y6 =5x−5y5 {−4x6y=−1
2 x−3 y=7 2 x−3 y=7
a 2 1
= =− ;
Si può notare che il sistema ha i coefficienti delle incognite in proporzione:
a 1 −4 2
b −3 1 c 7
= =− , mentre i termini noti non sono nella stessa proporzione = quindi il sistema è
b1 6 2 c1 −1
impossibile: I.S. =∅ .
{
2 7
y= x−
3 3
le due rette hanno lo stesso coefficiente angolare, il coefficiente della x e quindi hanno la
2
y= x−1
3
stessa inclinazione, pertanto sono parallele.
{
2 x3 y 1=0
1
y =− x
2
3 3
Il punto di vista algebrico:
Scriviamo in forma canonica il sistema {22 x3 y=−1
x3 y=−1
. Osserviamo che sono due equazioni identiche,
pertanto il rapporto tra i coefficienti delle incognite e il rapporto tra i termini noti è sempre 1. Il sistema è
indeterminato. D'altra parte, se le due equazioni sono identiche significa che tutte le infinite coppie (x, y) che
rendono vera la prima equazione, verificano anche la seconda: I.S. =ℝ×ℝ .
PRIMO GRADO 55
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Risolvi graficamente i sistemi, in base al disegno verifica se le rette sono incidenti, parallele o coincidenti e
quindi se il sistema è determinato, impossibile o indeterminato:
386 {y=2x−1
y=2x1
I.S. = …….
387 {y=2x−2
y=3x1
I.S. = …….
388 {2y=2x−2
y=x −1
I.S. = …….
{
x y
=− 1
390 3 3 I.S. = …….
x y =2
{
3−2 x x− y
y− = 1
3 3
391 I.S. = …….
x1 5 2−3 x
= y
2 4 4
{
4y
3 x−4=−
5
392 I.S. = …….
7 x y8 x − 3y
8
−2 =0
{
2 y− x 2
y− x−1= −
393 5 3 5 I.S. = …….
x− y2 − x x−2 y= x y y−1
{
2 x−3 x− y=−13 y
394 1 1 1 I.S. = …….
x y=−
2 3 6
PRIMO GRADO 56
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395 Rispondi:
Risolvere graficamente un sistema lineare significa trovare il punto di intersezione di due rette V F
Un sistema lineare, determinato ha una sola coppia soluzione V F
Un sistema lineare è impossibile quando le due rette coincidono V F
396 Completa:
se r1 ∩ r 2 =r1 =r 2 allora il sistema è ………………………………
se r1 ∩r 2 = P allora il sistema è ………………………………
se r1 ∩r 2 =∅ allora il sistema è ………………………………
Risolvi i seguenti sistemi con più metodi ed eventualmente controlla la soluzione graficamente
{
397 2 x y=1
2 x− y=−1
R. x=0 {
y=1 {
2 x=13 y
−y−2 x =3
R. x=−1
y=−1{
{
398 −x2 y=1
3x− y=3
R. ;
7 6
5 5 {
5 x− y =2
2x3y=−1
R.
5
17
;−
9
17
{
399 x2y=3
3x− y=2
R. 1 ; 1 {
2x− y=1
x2y=2
R.
4 3
5 5
;
{
400 5x3y =2
3x−2y=1
R. 7 1
;
19 19 {
7x−2y=4
8x−6y =9
R.
3
13
;−
31
26
{
401 3x−2y=4
2x3y=5
R. 22 7
;
13 13 {
3x− y=7
x−2y=5
9
R. ;−
5 8
5
{ { {
3 x−2 y=2 2 5 x−2x=7
402
2 y−2 x=−
4
3
R. x=
y=0
3 −x−2y =−
1
2
7
R. ;−
3 11
12
{
2 1
{
x−2y=− 1 3
403 3
2
−y− y=
3
6
R. − 59
20
;−
9
10 3
x− y1 =0
2
9y−2x−6=0
indeterminato
3 2
{ { {
1 3 123 2
− x y−1=0 x=− − y3x= y
404 3
1
2
3
3x − y =0
R.
y=
266
75
3
1
x− y3=0
R.
{x=−30
y=−54
5 2 133 2
{ {
3 1 1
405
5y
2
x=−2
3x10y −3=0
impossibile 2
x−3y=
2
3 y−2 x=0
R. 13 5
;
3 9
{ {
1 3 50
x−3 − y= y−1 x=−
2 2 47
406 R.
3
2
y−2 x=6 x
1
3
y=−
10
47
{
x x y
− y5 −
2 2 3
{
= x− 92
4 5 2 x=−
− R. 27
407 3 6 38
y y=
−x 9
3
−x− =1
2
{ {
2
y 2 x1 y 1
x2 −3 x= − R. x=
408 4 4 2 8
y −12 =−8 x y 2 y=1
PRIMO GRADO 57
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{
x 4 y
−3=0
409
6
x y
− =0
R. {x=2
y=4
2 4
{
x1
{
−y 1
2 x =−
= y−20 x R. 21
410 2
10
y x− y y =−
x− = 21
4 6
{
5 3
{
4 y− x 27
2 2 x=
=x −2 y R. 26
411 5
9
6 y=
26
x=3 y
{
2 3 2 x −5 y 4
− =
Nel seguente sistema x1 y −2 xy y −2−2 x di due equazioni in due incognite, la prima
3 y 2 x − y −1=5 x −8 −x − 2 y 1
equazione presenta le incognite anche al denominatore.
DEFINIZIONE. Si chiama sistema fratto o frazionario il sistema in cui almeno in una delle equazioni
che lo compongono compare l’incognita al denominatore.
Poiché risolvere un sistema significa determinare tutte le coppie ordinate che verificano entrambe le
equazioni, nel sistema fratto dovremo innanzi tutto definire il Dominio o Insieme di Definizione nel quale
individuare le coppie soluzioni.
DEFINIZIONE. Si chiama Dominio (D) o Insieme di Definizione (I.D.) del sistema fratto, l’insieme delle
coppie ordinate che rendono diverso da zero i denominatori che compaiono nelle equazioni.
Esempi
{
2 3 2 x −5 y 4
− =
x1 y −2 xy y −2−2 x
3 y 2 x − y −1=5 x −8 −x − 2 y 1
1° passo: scomponiamo i denominatori nella prima equazione per determinare il m.c.m.
{
2 3 2 x−5 y 4
− = m.c.m.= x1 y−2
x1 y −2 x1 y −2
3 y2 x− y−1=5 x−8 −x−2 y1
2° passo: poniamo le Condizioni di Esistenza da cui determineremo il Dominio del sistema:
C.E. x≠−1 e y≠2 D=I.S.={ x ; y ∈ ℝ×ℝ | x≠−1 e y≠2 } .
3° passo: riduciamo allo stesso denominatore la prima equazione, svolgiamo i calcoli nella seconda per
ottenere la forma canonica: {
−5 x7 y=11
11 x15 y=6
4° passo: risolviamo il sistema e otteniamo la coppia soluzione − 123 151
;
152 152 che è accettabile.
{
3 x y−1
=3
x
2 x3 y
=7
y −1
1°passo: per la prima equazione si ha m.c.m.= x ; per la seconda m.c.m.= y −1
PRIMO GRADO 58
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{
4 y x
=1
5x
412
x y
=2
2 x− y
Completa la traccia di soluzione
1° passo: per la prima equazione si ha m.c.m.= ; per la seconda m.c.m.=
2° passo: poniamo le Condizioni di Esistenza da cui determineremo il Dominio:
C.E. x e y≠2x D={ x ; y ∈ℝ×ℝ | x e y≠2x }
3° passo: riduciamo allo stesso denominatore le equazioni: … … … … … … … … …
4° passo: otteniamo la forma canonica: {
4 y−4 x =0
3 x−3 y=0
Risolvendo con qualunque metodo otteniamo che il sistema è indeterminato: ci sono infinite coppie che
verificano il sistema.
Quali delle seguenti coppie risolvono il sistema?
[A] 0 ; 0 [B] 1,−1 [C]
1 1
;
2 2
[D] 3 ;4 [E] 1 ; 1 [F] 3
4
;−
4
5
{
4 x−9
y=
12
413 La coppia soluzione del sistema è accettabile?
y2 1 2 x
1=0
y−1 1− x
{
x − y1
=2
x y−1
414 Verifica che la somma dei quadrati degli elementi della coppia soluzione del sistema
x y1
=−2
x− y−1
è uguale a 1.
{
2 3
=
x−2 y−3
415 Spiega perché gli elementi della coppia soluzione del sistema non possono
1 −1
=
y3 2− x
rappresentare la misura dei lati di un rettangolo.
416 Scarta, tra quelle proposte, la coppia che non appartiene all’Insieme Soluzione di alcuno dei seguenti
sistemi:
{ {
x 1 y2 2 −3
{
2 x− y−11=0 = =
a y1 3− y 2 ; b x y−2 ; c 5 x− y 5 y− x
− =0 3 x−1 1 y 1 2 x y−1
x−1 5 x−5 3 = =
3 x−2 y −2 4 x−3 y 3 y−4x
6 34
;
5 5
; 14 ;−26 ; −3 ; 14 ; 7 ; 3
{
3 2 2 =0
x− 2 y− 3
417 È vero che gli elementi della coppia soluzione del sistema sono opposti?
1
− 6 =0
x− 3 2 y2 2
PRIMO GRADO 59
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{ {
3y 1 5
2 = x=−
x x R. 11
418
3x −2 7
−1= y=
11
y y
{
y
=−1
2x−1
419 impossibile
2x
=1
y −1
{ {
3x 7 9
− =1 x=
y y R. 5
420
2y 5 8
=1 y=−
5
x x
{
2x 1
− =1
421
3y 3y
3
=−1
R.
{x=−1
y=−1
y 2x
{
x 1 1
=−
422 9y 2 3y indeterminato
9y 3
−1− =0
2x x
{
x
=1
{
y 1
2 − −2 x=−
2 R. 5
423
x− y 2
=1 y=
3 5
x y−1
2
{
x 2y 1
−
424 2 3
x y −2
6
=6 R. {y=−38
x=39
x y =1
{
x− y
2 x
{
x−2 y 2 3
= x=
4 4 R. 4
425
x 3
=1 y=−
y 4
1
3
PRIMO GRADO 60
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DEFINIZIONE. Si chiama sistema letterale il sistema in cui oltre alle incognite, solitamente indicate con
x e y, compaiono altre lettere dette parametri.
{ }
2
1 a⋅ a −1 2 a
a≠− I.S = ; determinato
2 4 a 2 4 a 2
1
a=− I.S. =∅ impossibile
2
{
ya a− x
− =a
3 a −1
x2 a y
−3= −a
a 2
Il sistema non è fratto pur presentando termini frazionari nelle sue equazioni; la presenza del parametro al
denominatore ci obbliga ad escludere dall’insieme R quei valori che annullano il denominatore.
Se a=1 oppure a=0 ciascuna equazione del sistema è priva di significato, pertanto lo è anche il
sistema.
Con le condizioni di esistenza C.E. a ≠1 e a ≠0 possiamo ridurre allo stesso denominatore ciascuna
equazione e condurre il sistema alla forma canonica: {3 xa −1 y=2 a 2 a
2 x−a y =2 a −2 a
2
PRIMO GRADO 61
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2
• 2° passo: determiniamo il valore del parametro che rende D diverso da zero: 2−5 a ≠ 0 a≠
5
2
Se a≠ il sistema è determinato.
5
• 3° passo: calcoliamo i determinanti Dx e Dy per trovare la coppia soluzione
∣ ∣ ∣ ∣
2 2
D x = 2 a a 2 − a −1 =a⋅2 a −5 , D y = 3 2 a a 2 =2 a⋅2−5 a
2 a−2 a 3 2 2 a −2 a
a⋅ 2−5 a 2 a⋅ 2−5 a
x= ; y= e semplificando a ; 2 a
2−5 a 2−5 a
2
• 4° passo: Il determinante è nullo se a= ; poiché anche i determinanti Dx e Dy si annullano si ha
5
2
Se a= il sistema è indeterminato.
5
Riassumendo si ha:
Condizioni sul parametro Insieme Soluzione Sistema
a=0 ∨a=1 privo di significato
2
a≠ e a≠1 e a≠0 I.S = {a ; 2 a } determinato
5
2
a= I.S. =ℝ ×ℝ indeterminato
5
C. Il sistema è frazionario
Esempio
{
y −a 2
=
x a
x y=1
Il sistema letterale è fratto e nel denominatore oltre al parametro compare l’incognita x:
Se a=0 la prima equazione, e di conseguenza tutto il sistema, è privo di significato; per poter procedere
alla ricerca dell’Insieme Soluzione poniamo sul parametro la condizione di esistenza C.E. a ≠0 . (*)
Essendo fratto dobbiamo anche stabilire il Dominio del sistema D={ x ; y ∈ℝ×ℝ | x≠0 } (**)
• 1° passo: portiamo nella forma canonica: { −2 x a y=a 2 con a ≠0 e x≠0
x y=1
• 2° passo: calcoliamo il determinante del sistema: D= ∣ ∣−2 a =−2−a =− 2a
1 1
• 3° passo: determiniamo il valore del parametro che rende D diverso da zero: −2−a ≠0 a≠−2
Se a ≠ −2 il sistema è determinato.
• 4° passo: calcoliamo i determinanti Dx e Dy per trovare la coppia soluzione
a 2 2
∣ ∣ ∣ ∣ a⋅a−1
2 2
D x = a a =a⋅ a −1 D y = −2 a =−2−a =−2a x=−
2 2
; y=
1 1 1 1 2a 2a
a⋅a −1
è la coppia soluzione accettabile se x=− ≠0 per quanto stabilito in (**); essendo
2 a
a≠0 per la (*) la coppia soluzione è accettabile se a≠1 .
• 5° passo: il determinante D è nullo se a=−2 ; essendo i determinanti Dx e Dy diversi da zero si ha:
se a=−2 il sistema è impossibile.
Riassumendo si ha:
Condizioni sul parametro Condizioni sulle incognite Insieme Soluzione Sistema
x≠0
a=0 privo di significato
{ }
2
a⋅ a−1 a 2
a≠−2 e a ≠0 I.S = − ; determinato
2 a 2 a
a≠−2 e a ≠0 e a ≠1 accettabile
a=−2 impossibile
PRIMO GRADO 62
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{
xa y =2 a
426 Risolvere e discutere il sistema: x 3 ; per quali valori di a la coppia soluzione è formata da
y=
2a 2
numeri reali positivi? [R. a>0]
{
3 x−2 y=0
427 Perché se il sistema 2 x− y 1 è determinato la coppia soluzione è accettabile?
=
x1 a
{
a − x y−2 a
=−1
428 Nel sistema a 2 a a1 è vero che la coppia soluzione è formata da numeri reali positivi
2 y= x
se a2 ?
429 Spiegate perché non esiste alcun valore di a per cui la coppia (0;2) appartenga a I.S. del sistema:
{
3 x−2 y=0
2 x− y 1
=
x1 a
{
y y−a 1− y
− =
430 Nel sistema x 3 3 determinate i valori da attribuire al parametro a affinché la coppia
a x2 y=1
{
2 x=−y
sistema di primo grado x−3 z =0 di tre equazioni in tre incognite.
yz = x4
Osserviamo dalla prima equazione si può ricavare facilmente la y che possiamo sostituire nelle altre due
{
y=−2 x
equazioni: x−3 z=0
−2 x z =x 4
{
y=−2 x
ottenendo due equazioni nelle sole due incognite x e z: x−3 z=0
−3 x z=4
{
y=−2 x
Dalla seconda equazione ricaviamo x in funzione di z x=3 z
−3 x z=4
{
y=−2 x
Sostituiamo il valore di x nell'ultima equazione x=3 z
−3 3z z=4
{
y=−2 x
x=3 z
Risolviamo l'ultima equazione che è di primo grado in una sola incognita 4 1
z=− =−
8 2
PRIMO GRADO 63
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{
y =−2 x
{
y =3
1
z=−
Infine sostituiamo il valore ottenuto di x nella prima equazione 2
3
x=−
2
Esempio
{
3 x y− z=7
x3 y z=5
x y−3 z=3
Procediamo con il metodo di riduzione con l’obiettivo di eliminare l’incognita z.
Sommiamo le prime due equazioni: 4 x 4 y =12
Moltiplichiamo la seconda equazione per 3 e sommiamo con la terza:
3 x3y z x y=3⋅53=4x10y=18
Costruiamo il sistema di queste due equazioni nelle sole due incognite x e y: {
4 x4 y=12
4 x10 y=18
Moltiplichiamo la seconda equazione per –1 e sommiamo le due equazioni:
{ 4 x4 y=12
−4 x−10 y=−18 {
4 x4 y=12
−4 x−10 y4x4y=−1812 {
4 x4 y =12
−6 y=−6 y=1
x=2
{
y=1
{
x=2
Sostituendo nella prima equazione del sistema ricaviamo la terza incognita: y=1 ;
z =0
la terna soluzione del sistema assegnato è 2 ; 1 ; 0 .
Esempio
{
x2 y −3 z=6−3 y
2 x− y4 z = x
3 x− z= y2
{ {
x2 y3 y−3 z=6 x5 y−3 z=6
Riscriviamo il sistema in forma normale 2 x− x− y4 z =0 da cui x− y4 z =0
3 x− y−z =2 3 x− y− z=2
Ricaviamo una delle variabili da una equazione e sostituiamo la sua espressione nelle altre due equazioni;
conviene ricavare una variabile che ha coefficiente 1 o -1, proviamo ricavando x dalla prima equazione:
{ { {
x=−5 y3 z6 x=−5 y3 z 6 x=−5 y3 z6
x− y4 z =0 da cui −5 y3 z6− y4 z=0 quindi −6 y7 z=−6
3 x− y− z=2 3 −5 y3 z6− y−z =2 −16 y8 z =−16
Risolviamo il sistema formato dalla due ultime equazioni nelle incognite y, z:
{ {
x=−5 y3 z6 x=−5 y3 z6
y=1 sostituiamo i valori trovati nella prima equazione e ricaviamo x: y=1 .
z=0 z=0
La soluzione del sistema è la terna: x=1, y=1, z=0 .
Determinare la terna di soluzione dei seguenti sistemi
{ { {
x−2 y z=1 x=0 x yz=4
431 x− y=2
x3 y−2 z=0
y=−2
z=−3
x−3 y6 z=1
x− y−z=2
8 1
R. 3 ; ;
9 9
PRIMO GRADO 64
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{ { {
x2 y− z=1 x−3 y6 z=1 x=−5
432 y−4 z=0
x−2 y z=2
R. 3
2
2
;− ;−
7 14
1
x yz=5
x2 z=3
R. y=6
z=4
{ { { {
x−4 y6 z=2 x=2 4 x− y−2 z=1 x=1
433 x4 y−z=2 R. y=0 3 x2 y−z=4 R. y=1
x3 y−2 z=2 z=0 x y2 z=4 z=1
{ { {
x−3 y=3 x=0 2 x− y3 z=1
434 x yz=−1
2 x−z=0
R. y=−1
z=0
x−6 y8 z=2
3 x−4 y8 z=2
R. 2
3
2 1
;− ;−
3 3
{ {
4 x−6 y−7 z=−1 4 x−3 y z=4
435 x y−z=1
3 x2 y6 z=1
9 17
; ;−
31 31
5
31
x4 y−3 z=2
y−7 z=0
R. 7 7 1
; ;
6 30 30
436
{
3 x−6 y2 z=1
x−4 y6 z=5 R.
{ {
x=5
y=3
4 x− y−7 z=−12
x3 yz=−4 −
60
43
53 47
;− ;
43 43
x− y4 z=10 z=2 2 x− y6 z=5
{ { {
2 x y−5 z=2 3 x− yz=−1 x=6
437 x y−7 z=−2
x y2 z=1
10
3
;−3 ;
1
3
x− y−z=3
x y2 z=1
R. y=11
z=−8
{ {
x−4 y2 z=7 −2 x−2 y3 z=4
438 −3 x−2 y3 z=0
x−2 y z=1
−5 ;−
33
4
;−
21
2
2 x− y3 z=0
2 x y=1
5
− ;6 ;
2
11
3
{
a 2 1
x yz=
a
439 Quale condizione deve soddisfare il parametro a affinché il sistema non sia
a y−z=a 2
ya x=a1a 2 z
privo di significato? Determina la terna soluzione assegnando ad a il valore 2.
440 Determina il dominio del sistema e stabilisci se la terna soluzione è accettabile:
{
5 3 2x
=
1−x y2 x y−22 x− y
x1−3 y−1 1 2 3
= − −
xyz xy yz xz
x2 yz=0
{
x y=1
441 Verifica se il sistema è indeterminato y− z=5
xz2=0
442 Determina il volume del parallelepipedo retto avente per base un rettangolo, sapendo che le dimensioni
della base e l’altezza hanno come misura (rispetto al cm) i valori di x, y, z ottenuti risolvendo il sistema
{
3 x 1= 2 y 3 z
6 x y2 z=7
9 x −13 y 4 z=0
PRIMO GRADO 65
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{
1 2
=3
x y
2 4
− =−1
x y
{
1
u=
x
Applichiamo la seguente sostituzione di varibili (*)
1
v=
y
{ {
5 1 4
= x=
4 x 5
.
7 1 8
= y=
8 y 7
{
1 1
=−4
443
2x y
2 2
=1
1
sostituire u= ; v=
x
1
y
R.
−
1 2
;
27 19
3x y
{
5 2
− =2
444
2x y
1 2
=1
R.
7
6
; 14
x y
{
1 2
=3
x y
445 R. 1 ;1
1 3
=4
x y
PRIMO GRADO 66
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{
2 4
=−3
x y
446 R. 2 ;−1
2 3
− =4
x y
{ }
1 2
− =2
447
x1 y−1
2
−
1
=3
R.
1
− ;−2
4
x1 y−1
{
1 3 2
− =3
x y z
448
2 3 2
− =4
x y z
R.
5 5
1 ;− ;−
8 7
2 4 1
− =−3
x y z
449
{
x 2 y 2=13 sostituire
x 2− y 2=5
u=x 2 ; v= y 2 R. 3 ; 2 , −3 ; 2 ,3 ;−2 ,−3 ;−2
450
{
x 3 y 3=9
2 x 3− y 3=−6
R. 1 ; 2
{
2 2
451 x y =−1 Nessuna soluzione reale
x 2−3y 2=12
{
4 2 2
− − =0
x2 y2 z2
1 ; 1 ; 1 ,−1 ; 1 ;1 ,1 ;−1 ; 1 ,1 ; 1 ;−1 ,
1 1
452 =2 R. −1 ;−1 ; 1; −1 ; 1 ;−1 ,
x2 z2 1 ;−1 ;−1 ,−1 ;−1 ;−1
2 2
− =0
y2 z 2
{
1 2
=1
453
x y x− y
3
−
5
=2
sostituire u=
1
x y
; v=... R.
55
9
;−
44
9
x y x− y
PRIMO GRADO 67
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PRIMO GRADO 68
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ruote sono 264. Il numero delle ruote delle auto è 480 Calcola l'area di un rombo le cui diagonali sono
uguale al numero delle ruote dei camion. Determina nel rapporto 3/2. Si sa che la differenza tra le due
quante auto, quanti camion e quante moto ci sono nel diagonali è 16cm. [ 1536 cm 2 ]
parcheggio. [30; 20; 12] 481 In un triangolo rettangolo i 3/4 dell'angolo
478 Un rettangolo di perimetro 80cm ha la base che acuto maggiore sono pari ai 24/13 dell'angolo acuto
è i 2/3 dell'altezza. Calcolare l'area del rettangolo. minore. Determinare l'ampiezza degli angoli.
479 Un trapezio isoscele ha il perimetro di 72cm. [26°; 64°]
La base minore è i 3/4 della base maggiore; il lato 482 Al bar degli studenti, caffè e cornetto costano
obliquo è pari alla somma dei 2/3 della base minore €1,50; cornetto e succo di frutta costano €1,80, caffè
con i 3/2 della base maggiore. Determina le misure e succo di frutta costano €1,70. Quanto costano in
delle basi del trapezio. [ 288
23
cm ;
216
23 ]
cm tutto 7 caffè, 5 cornetti e 3 succhi di frutta? [€11,90]
483 In un triangolo, un angolo supera di 16° un
secondo angolo; il terzo angolo è pari ai 29/16 della
somma dei primi due. Determina le misure degli
angoli del triangolo. [24°; 40°; 116°]
PRIMO GRADO 69
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Condividi allo stesso modo — Se alteri o trasformi quest'opera, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera
risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.
Autori
Cristina Mocchetti: teoria, esercizi
Claudio Carboncini: integrazioni, editing
Francesco Daddi: esercizi
Germano Pettarin: esercizi
Erasmo Modica: integrazioni, esercizi
Gemma Fiorito: correzioni
Nicola De Rosa: correzioni esercizi
Antonio Bernardo: coordinatore
PRIMO GRADO 70
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MATEMATICA C3 - ALGEBRA 1
7. INTRODUZIONE
ALLA STATISTICA
Lego People
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License: creative commons attribution
STATISTICA 1
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Sono esempi di popolazioni gli abitanti di una città in un certo anno, i prezzi di un determinato bene, le
temperature massime registrate in una giornata in un particolare luogo, i ciclomotori circolanti in Italia, gli
alunni di una scuola.
DEFINIZIONE. Per ogni unità statistica si possono studiare una o più caratteristiche ed ognuna di tali
caratteristiche costituisce un carattere della popolazione. I caratteri oggetto dell'indagine possono essere
di tipo qualitativo o quantitativo.
Sono esempi di caratteri qualitativi il colore degli occhi, il colore dei capelli, il tipo di scuola frequentato, il
gradimento di un certo programma televisivo. Sono invece caratteri quantitativi l'età, l'altezza, il numero di
auto prodotte da una fabbrica.
I caratteri qualitativi sono a loro volta suddivisi in ordinabili (il tipo di scuola frequentato è ordinabile a
partire dalla scuola dell'infanzia fino alla laurea, il gradimento di un programma televisivo è ordinabile a
partire dalla completa mancanza di gradimento fino al gradimento massimo) e non ordinabili o sconnessi
(colore degli occhi, colore dei capelli).
I caratteri quantitativi possono invece essere di tipo discreto, quando assumono solo valori puntuali, oppure
di tipo continuo, quando possono assumere tutti gli infiniti valori compresi (o meno) in un determinato
intervallo. Sono esempi di caratteri quantitativi discreti il numero di figli in una famiglia, i pezzi prodotti in
una catena di montaggio; sono esempi di caratteri continui l'altezza di una persona, il peso di una persona, la
lunghezza di un fiume.
1 In una indagine su alcune famiglie si sono rilevati i seguenti caratteri; indicane il tipo ponendo una
crocetta nella casella opportuna, per i caratteri quantitativi indica se sono discreti o continui, per i caratteri
qualitativi indica se sono ordinabili o sconnessi:
quantitativo qualitativo
carattere discreto continuo ordinabile sconnesso
Reddito mensile del capofamiglia
Titolo di studio del capofamiglia
Familiari a carico
Settore lavorativo
Luogo di nascita del capofamiglia
Tempo impiegato per raggiungere il luogo di lavoro
L'indagine statistica può riguardare l'intera popolazione (in tal caso si parla di censimento) oppure solo una
sua parte (in tal caso si parla di indagine a campione).
Supponiamo di voler effettuare un'indagine sulle persone che fumano in Italia.
Il fenomeno collettivo in esame è il fumo, la popolazione di riferimento è costituita dalla popolazione
italiana in età adulta, l'unità statistica è rappresentata da ogni cittadino oggetto dell'indagine, i caratteri
oggetto dell'indagine possono essere “fumatore / non fumatore”, “numero di sigarette fumate”, che cosa si
fuma: pipa, sigaro, sigaretta. Data l'elevata numerosità della popolazione di riferimento la tipologia di
STATISTICA 2
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STATISTICA 3
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Esempio
La tabella seguente fornisce la distribuzione di frequenze assolute degli alunni di una classe rispetto al
carattere sesso.
Sesso Numero di alunni
Femmine 15
Maschi 12
Totale 27
Per costruirla, si è operata la classificazione della popolazione degli alunni della classe rispetto ad un
determinato carattere (il sesso), sono state individuate le modalità con cui questo si è manifestato (femmina,
maschio) ed è stato effettuato il conteggio delle unità in corrispondenza di ciascuna modalità (frequenza
assoluta).
Dalle frequenze assolute si ricavano le frequenze relative: 15 alunni su 27 sono femmine: la frazione è
15
di femmine sul totale degli alunni. Dall'operazione 15 diviso 27 otteniamo 0,56 (approssimando a due
27
cifre decimali) che è la frequenza relativa.
La frazione può essere espressa in forma percentuale: 0,56 equivale a dire 56 su 100 ed è consuetudine
scriverlo in forma percentuale 56% , esso indica la frequenza percentuale. Ripetendo lo stesso
procedimento per i maschi si ottiene la seguente tabella delle frequenze:
Sesso Frequenza assoluta Frequenza relativa Frequenza percentuale
Femmine 15 0,56 56%
Maschi 12 0,44 44%
Si può concludere che la classe è formata per il 56% da femmine e per il restante 44% da maschi.
Esempio
Supponiamo che i voti elencati di seguito siano quelli riportati in matematica a fine trimestre nella tua classe:
5 4 6 8 8 7 7 6 5 5 6 7
Per poter effettuare una lettura più agevole si costruisce una tabella in cui vengono riportati sulla prima
colonna i singoli valori rilevati in ordine crescente (modalità del carattere), nella seconda la frequenza
assoluta, cioè quante volte compare quel determinato voto e nella terza quella relativa:
Voto Frequenza Frequenza Frequenza
riportato assoluta relativa percentuale
4 1 1 8,30%
=0,083
12
5 3 3 25,00%
=0,25
12
6 3 3 25,00%
=0,25
12
7 3 3 25,00%
=0,25
12
8 2 2 16,70%
=0,167
12
Totale 12 1 100,00%
Per determinare la frequenza percentuale è sufficiente moltiplicare per 100 la frequenza relativa.
2 Compila una tabella relativa alla distribuzione degli studenti della tua classe in relazione a:
a) colore dei capelli (nero, castano, biondi, rosso);
b) anno di nascita;
c) città di residenza.
STATISTICA 4
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3 In una certa nazione in un dato anno si sono vendute 10540 biciclette, 7560 scooter, 2300 moto e 6532
automobili. Completa la tabella
Mezzi di trasporto venduti Frequenza assoluta Frequenza relativa Frequenza percentuale
Biciclette
Scooter
Moto
Automobili
Totale
Esempio
Misurando l'altezza di un gruppo di cani di razza Pastore italiano si sono ottenute le seguenti misure in cm
57,1 60,8 60,7 56,2 59,5 62,4 56,1 61,2 54,5 64,5 57,5 58,3 55,2
58,7 57,2 56,1 58,9 57,7 53,2 59,2 58,9 54,5 55,3 62,1 59,0 58,3
61,3 60,1 56,4 60,2 61,7 57,3 58,3 59,5 62,6 59,4 58,3 59,4 59,4
59,3 57,6 60,0 60,7 56,7 61,1 59,8 55,3 63,9 58,0 55,2 54,9 53,8
Il carattere indagato nella popolazione cani Pastore italiano è di tipo quantitativo continuo; con questo tipo di
dati è praticamente impossibile calcolare le frequenze se le altezze non si raggruppano in classi.
Vediamo come procedere: osservando i dati ottenuti si nota che il valore minore è 53,8 mentre il valore
maggiore è 64,7. Possiamo allora suddividere i dati in gruppi partendo da 53,0cm fino a 65,0 centimetri. Si
potrebbero allora formare classi di ampiezza 1cm.
Si ottiene la seguente tabella:
Classe cm Frequenza Frequenza
assoluta percentuale
53,0 – 53,9 2 3,85%
54,0 – 54,9 3 5,77%
55,0 – 55,9 4 7,69%
56,0 – 56,9 5 9,61%
57,0 – 57,9 6 11,54%
58,0 – 58,9 8 15,38%
59,0 – 59,9 9 17,31%
60,0 – 60,9 6 11,54%
61,0 – 61,9 4 7,69%
62,0 – 62,9 3 5,77%
63,0 – 63,9 1 1,92%
64,0 – 64,9 1 1,92%
totale 52
STATISTICA 5
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STATISTICA 6
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9 La tabella allegata mostra dati relativi ad una popolazione di 20 famiglie italiane; le informazioni in
essa contenute stabiliscono alcuni aspetti o caratteri dei membri della popolazione: numero di componenti,
reddito annuo, titolo di studio del capofamiglia, residenza per area geografica. Osserva la tabella e rispondi
alle domande che seguono.
Numero di Reddito annuo
Famiglia componenti in migliaia di euro titolo di studio residenza
1 2 28 Elementare Nord
2 1 35 Media inferiore Centro
3 3 50 Media inferiore Nord
4 1 45 Media superiore Nord
5 1 40 Laurea Sud
6 2 30 Media inferiore Sud
7 3 55 Media inferiore Centro
8 4 80 Media superiore Centro
9 5 60 Laurea Sud
10 6 85 Laurea Nord
11 7 90 Laurea Nord
12 1 52 Media superiore Centro
13 2 62 Media superiore Sud
14 3 75 Media superiore Sud
15 5 60 Elementare Nord
16 4 45 Media inferiore Nord
17 3 42 Media inferiore Centro
18 2 28 Elementare Nord
19 8 70 Media superiore Sud
20 2 38 Laurea Sud
STATISTICA 7
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STATISTICA 8
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Dal grafico si può notare immediatamente che la maggior parte dei ragazzi trascorrono dalle 2 alle 3 ore al
computer dato che il picco più alto si ha proprio nei punti C e D.
Si può notare che, ad esempio, il punto X di coordinate (3.5; 12), appartenente al segmento di congiunzione
tra i punti D ed E, non ha significato reale, dato che le sue coordinate non sono riportate nella tabella
statistica del fenomeno da studiare.
10 Rappresenta con un diagramma cartesiano la seguente serie storica relativa alla produzione di olio di
oliva in Puglia, scegliendo una opportuna unità di misura (Fonte Wikipedia):
Anno 2006 2005 2004 2003
Produzione olio
1.914.535 2.458.396 2.678.201 2.508.084
(in quintali)
11 Rappresenta con un diagramma cartesiano la seguente serie storica, relativa al numero di società
quotate in borsa, dal 1975 al 1984 ( Fonte ISTAT):
Anno 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984
Società 154 156 156 148 145 141 141 148 150 155
STATISTICA 9
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Ore Temperatura in
°C 10,5
10
0 5 9,5
2 5,5 9
8,5
4 5,5 8
6 6 7,5
7
8 7,5 6,5
10 10 6
5,5
12 16 5
14 18 4,5
4
16 16,5 3,5
18 12 3
2,5
20 8 2
22 6,5 1,5
1
0,5
0
Ideogramma
Nella rappresentazione grafica attraverso ideogramma si rappresenta un certo numero di dati con un
simbolo che si assume come unità grafica; il simbolo richiama l'oggetto dell'indagine e dà quindi una
visione immediata del fenomeno.
Ad esempio si può considerare un uomo stilizzato per rappresentare un dato riguardante il numero di persone
che vivono in un determinato territorio, una macchina per la produzione annua di automobili in una fabbrica,
e così via.
Tale tipo di rappresentazione è spesso usata in campo pubblicitario perché di largo impatto visivo.
Esempio
Un istituto scolastico ha visto aumentare i suoi iscritti, dall'anno scolastico 2003-2004 all'anno 2008-2009
secondo questa tabella:
Anno scolastico 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009
Iscritti 150 200 200 325 375 450
Possiamo rappresentare mediante ideogramma i dati contenuti nella
tabella statistica.
Consideriamo una faccina stilizzata come unità grafica assegnandole il
valore di 50 ragazzi iscritti. = 50 iscritti
Il numero degli iscritti di ogni anno scolastico sarà rappresentato da
tante unità grafiche quanti sono i gruppi di 50 iscritti.
Per avere il grafico relativo all'anno 2003-2004 si devono usare
tre faccine, in quanto 150 : 50 = 3. a.s. 2003-2004 =
Se la divisione del numero degli iscritti per 50 dà resto, esso si
dovrà rappresentare disegnando solo una parte dell'unità grafica,
corrispondente alla frazione tra resto e 50. Ad esempio nell'a.s. 2006-2007 ci sono stati 325 iscritti; 325:50 =
25 1
6 col resto di 25, quindi 325 sarà uguale a 6 unità grafiche e = unità grafica, cioè mezza faccina.
50 2
STATISTICA 10
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2003-2004 = 3
2004-2005 = 4
2005-2006 = 4
2006-2007 = 6 e 1/2
2007-2008 = 7 e 1/2
2008-2009 = 9
13 Rappresenta attraverso un ideogramma la seguente tabella statistica, che indica le ore di studio
giornaliere di uno studente, usando 2 ore come unità di misura, scegli un simbolo opportuno.
Giorno Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica
Ore di studio 2 6 5 2 3 4 0
STATISTICA 11
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Educazione Fisica
Scienze
Matematica
Maschi
Geografia Femmine
Storia
Italiano
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Diagramma a barre
4 Maschi
Femmine
3
0
Italiano Storia Geografia Matematica Scienze Educazione Fisica
Diagramma a colonne
15 La seguente tabella rappresenta i risultati di un'indagine sulla capitale europea preferita da un gruppo di
studenti universitari. Rappresenta i dati utilizzando un diagramma a nastro.
Capitale preferita Frequenza
Parigi 25
Roma 42
Londra 30
Vienna 10
Amsterdam 28
STATISTICA 12
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16 Rappresenta con un diagramma a colonne i dati riportati nella seguente tabella relativi alla vendita di
automobili da un concessionario nell'anno 2009.
Marca automobile Auto vendute
Renault 50
Fiat 270
Ford 120
Toyota 40
Alfa Romeo 30
Areogramma
Questo tipo di rappresentazione viene utilizzato quando si vuole evidenziare le parti che compongono un
fenomeno, per esempio per indicare come si dividono gli alunni di una classe in maschi e e femmine, o per
rappresentare in che modo le varie voci di spesa incidono sul bilancio familiare.
Il grafico si ottiene dividendo un cerchio in settori circolari con aree direttamente proporzionali alle
frequenze che rappresentano. Per disegnare l'areogramma, si disegna una circonferenza di diametro
arbitrario e si fa corrispondere l'angolo al centro di 360°, con il 100% di frequenza percentuale; per ottenere
gli angoli corrispondenti a frequenze percentuali minori, si risolve la proporzione 360 ° : X ° =100 : X
Si suddivide così la circonferenza negli angoli ottenuti, mediante un goniometro e si colorano o retinano
diversamente i settori circolari ottenuti.
Esempio
Consideriamo la seguente tabella statistica che Classe Studenti
indica gli studenti, divisi per classe, della sezione
A di un dato istituto scolastico, in un dato anno. 1° 320
Nella tabella sono indicate le frequenze assolute; 2° 230
calcoliamo ora le frequenze percentuali degli
studenti. 3° 212
320 4° 152
Per la 1° classe si ha: = 0,32 arrotondato
1010 5° 96
alla seconda cifra decimale, che equivale al 32% e
così via per le classi successive. Totale 1010
STATISTICA 13
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Dal grafico si può notare immediatamente che l'area più grande è quella degli studenti della 1° classe, quindi
la classe frequentata di più è la prima.
17 Consideriamo la seguente tabella statistica che indica le frequenze percentuali di forza lavoro per
settore economico rilevata nel 2006 in Italia:
Forza lavoro per settore economico Frequenza percentuale
Istogramma
La rappresentazione grafica attraverso istogramma si utilizza quando il carattere analizzato è di tipo
quantitativo ed i dati sono raggruppati in classi.
Prima di tutto si distribuiscono i dati in classi o gruppi e si determina il numero di individui appartenenti a
ciascuna classe, questo numero è detto frequenza della classe. Riportando tali dati in una tabella si ottiene la
distribuzione delle frequenze. Poiché le classi potrebbero avere ampiezze diverse si calcola la densità d
frequenza, definita come rapporto fra la frequenza della classe e la relativa ampiezza.
Per disegnare un istogramma si tracciano due assi; sull'asse verticale, orientato verso l'alto, si fissa un
segmento unitario e si riportano le frequenze. L'asse orizzontale, orientato verso destra, è invece suddiviso in
tanti segmenti la cui ampiezza è pari a quella delle singole classi. Il grafico consiste in un insieme di
rettangoli aventi per base ogni classe e altezza la densità di frequenza corrispondente. In tal modo l'area di
ogni rettangolo rappresenta la frequenza corrispondente a ciascuna classe.
STATISTICA 14
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Esempio
Costruiamo un istogramma a partire dalla distribuzione di frequenza riportata nella seguente tabella:
Diametro crateri lunari (km) Numero di crateri
0-50 1088
50-100 745
100-150 20
Innanzitutto dobbiamo determinare per ogni classe la densità di frequenza che si ottiene dividendo la
frequenza assoluta per l'ampiezza della classe:
Diametro crateri lunari (km) Densità
0-50 1088/20=54,4
50-100 745/50=14,9
100-150 20/50=0,4
Esempio
Consideriamo la seguente tabella statistica che riporta i giorni di pioggia di ogni mese, in un dato anno e in
una data città.
Dividiamo i mesi dell'anno in classi, e precisamente raggruppandoli in stagioni. Luglio, Agosto e Settembre
appartengono alla classe dell'estate e la frequenza di questa classe è data dalla somma delle frequenze di ogni
mese. Cioè 1 + 3 + 3 = 7.
STATISTICA 15
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12
10
19 Rappresentare attraverso un istogramma la seguente tabella statistica, che indica le altezze di 100
studenti maschi di una data scuola:
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0
1,50 - 1,55 1,60 - 1,65 1,70 - 1,75 1,80 - 1,85 1,90 - 1,95
STATISTICA 16
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In una successione di n dati x1, x2, ...., xn con le relative frequenze f1, f2, ...., fn , la moda è il dato che ha la
frequenza maggiore.
Questo valore può essere calcolato per qualunque tipo di carattere, sia qualitativo che quantitativo.
Se il carattere è quantitativo continuo con dati raggruppati in classi non è possibile determinare con esattezza
la moda, ci si limita ad individuare la classe modale definita come la classe cui è associata la massima
densità di frequenza.
Esempi
Nella seguente tabella sono riportati i numeri degli studenti,
divisi per classe, della sezione A di un dato Istituto, in un dato Classe Studenti
anno. Si può osservare che la 1° classe presenta la frequenza
1° 320
massima di 320 studenti, quindi la moda è la prima classe.
2° 230
3° 212
4° 152
5° 96
Totale 1010
La tabella che segue raccoglie i dati relativi alla
domanda “quante ore la settimana pratichi sport?”, Numero di ore Numero di ragazzi
posta ad un campione di 50 ragazzi dai 18 ai 25 anni.
Si può osservare che le 12 e le 18 ore presentano la 0 4
frequenza massima 14, quindi si hanno due mode 12 è 4 1
18.
8 3
12 14
16 8
18 14
22 6
Totale 50
STATISTICA 17
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21 Un concessionario di moto vende delle moto di diversa cilindrata come descritto nella tabella:
Determinare la moda.
Modello moto Numero moto vendute
250 34
350 30
500 45
750 100
1000 42
Mediana
DEFINIZIONE. La mediana di una successione di dati disposti in ordine crescente è il dato che occupa la
posizione centrale se il numero dei dati è dispari; se il numero dei dati è pari è la media aritmetica dei dati
della coppia centrale.
Poiché per calcolare la mediana i dati devono essere ordinati è bene sottolineare che tale valore medio non
può essere calcolato se il carattere in esame è di tipo qualitativo non ordinabile.
Esempio
Supponiamo di avere 7 dati disposti in ordine crescente: 5, 8, 10, 14, 18, 20, 25
Allora la mediana è il valore centrale, quello che occupa la quarta posizione, il 14.
Supponiamo di avere 8 dati disposti in ordine crescente: 1, 5, 8, 10, 14, 18, 20, 25.
1014
La mediana è la media aritmetica dei dati che occupano la 4° e 5° posizione, cioè =12 .
2
STATISTICA 18
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Media aritmetica
DEFINIZIONE. La media aritmetica semplice o media aritmetica, è il valore ottenuto sommando tutti i
dati e dividendo tale somma per il numero dei dati.
Per calcolare la media aritmetica semplice degli studenti, sommiamo tutti gli studenti delle cinque classi e
dividiamo tale somma per il numero delle classi: M = 32023021215296 = 1010 = 202
5 5
Si può notare che il numero effettivo degli studenti di ogni classe non si discosta di molto dal valore della
media. Perciò possiamo dire che in media si hanno 202 studenti per ogni classe.
DEFINIZIONE. La media aritmetica ponderata è il valore ottenuto moltiplicando ciascun dato con la
propria frequenza, sommando tutti i prodotti fra loro e dividendo tale somma per il numero totale dei dati.
STATISTICA 19
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Essa si usa nel caso in cui i dati sono molti ed è già stata fatta la tabella delle frequenze.
In questo caso, avendo n dati x1, x2,.., xn con le relative frequenze f1, f2, …, fn , la media aritmetica ponderata
M è:
x 1⋅ f 1 x 2⋅ f 2 .....x n⋅f n 1
M= = x i⋅f i
n n
Esempio
Riprendiamo la tabella dell'esempio precedente relativa alla domanda “quante ore al giorno passi al
computer?”, posta ad un campione di 50 ragazzi dai 16 ai 24 anni. Calcoliamo la media aritmetica ponderata.
Numero di ore 0 1 2 3 4 5 6 totale
Numero di ragazzi 4 6 12 16 8 4 2 50
Per calcolare la media aritmetica ponderata eseguiamo:
0⋅41⋅62⋅123⋅164⋅85⋅46⋅2 142
M= = = 2,84
50 50
Possiamo dire che 'in media' i 50 ragazzi passano 2,84 ore al computer.
28 Trovare la media aritmetica semplice delle seguenti serie di osservazioni:
3, 4, 6, 7, 10 [R.6]
6,7,8,12,15,22 [R.11,7]
34,53,45,67,87,90,100,123 [R.75]
29 In una classe di 15 ragazzi sono stati rilevati i seguenti pesi in kg:
50, 43, 62, 41, 70, 55, 76, 43, 46, 50, 78, 62, 49, 55, 48.
a)Calcola la media aritmetica semplice del peso dei ragazzi. [R.55,2]
b)Costruisci la tabella delle frequenze.
c)Calcola la media aritmetica ponderata del peso dei ragazzi. Che cosa osservi?
30 In un insieme di numeri compaiono quattro volte il 3, cinque volte il 5, tre volte il 6, due volte il 10,
due volte il 15. Calcolare la media aritmetica. [R.21]
31 Calcola la media aritmetica della seguente distribuzione di frequenza:
(Ipotizza che le frequenze siano concentrate sul valore centrale di ciascuna classe). [R.28]
Classe 21-25 26-30 31-35
Frequenza
4 6 4
assoluta
32 Calcola la media della seguente distribuzione di frequenza [R.7,1]
Classe 2 4 6 7 12 14
Frequenza
2 4 5 4 3 2
assoluta
33 Una rivista di auto fornisce i seguenti punteggi per tre diversi modelli di automobili.
STATISTICA 20
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DEFINIZIONE. Il campo di variazione è la differenza fra il valore massimo ed il valore minimo assunti
dalla variabile. CVAR=x max−x min
Tale indice dà un'informazione molto grossolana perché tiene conto solo del primo e dell'ultimo termine
della distribuzione e non tiene conto di tutti i valori intermedi. Si considerino ad esempio le seguenti
distribuzioni di stature:
Gruppo A (statura in cm) 150 155 155 160 165 180 175
Gruppo B (statura in cm) 150 160 175 170 170 170 180
Entrambe le distribuzioni hanno lo stesso valore massimo e lo stesso valore minimo e quindi lo stesso campo
di variazione, ma mentre nella prima i valori sono concentrati verso il valore minimo nella seconda si
concentrano intorno al valore massimo.
L'indice non dà quindi alcuna indicazione su quest'ultima informazione. Né può essere utilizzato come indice
di variabilità la media degli scarti fra le singole osservazioni e la loro media aritmetica perché tale valore è
sempre uguale a zero.
L'indice più utilizzato è la varianza.
DEFINIZIONE. La varianza è la media dei quadrati degli scarti fra le singole osservazioni e la loro media
x −M 2 x 2−M 2 ........x n −M 2 1 2
aritmetica. VAR= 1 = x i −M
n n
Se i dati si presentano sotto forma di distribuzione di frequenza la media deve essere ponderata con le
singole frequenze, cioè:
x 1 −M 2⋅ f 1 x 2− M 2⋅f 2 ........ x n −M 2⋅ f n 1 2
VAR= = x i −M ⋅ f i
n n
La varianza assume valore zero quando tutti i valori coincidono con la media ed è tanto più grande quanto
più i singoli valori si discostano dalla media. Poiché tale indice è influenzato sia dal valore della media che
dall'unità di misura utilizzato spesso si utilizza un indice detto coefficiente di variazione.
DEFINIZIONE. Il coefficiente di variazione è uguale al rapporto fra scarto quadratico medio (radice
VAR
quadrata della varianza) e media aritmetica. CV =
M
Esempio
E’ dato l’elenco delle stature, in cm, dei ragazzi di una classe:
165, 182, 159, 173, 160, 175, 185, 190, 175, 180, 159, 185, 176, 170, 175, 160, 175, 182, 159, 185.
a) Ordina i dati in una tabella delle frequenze.
b) Rappresenta i dati graficamente dopo averli raggruppati in classi.
c) Calcola la media, la mediana e la moda.
d) Calcola la varianza e il coefficiente di variazione
a) Tabella delle frequenze
STATISTICA 21
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b) Grafici
STATISTICA 22
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STATISTICA 23
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e) La mediana:
□ E’ il valore che si ottiene dividendo la somma dei valori delle singole osservazioni per il loro
numero
□ E’ il valore equidistante dagli estremi di un insieme di dati ordinati
□ E’ il valore che si presenta con la massima frequenza in un insieme di dati
□ È il valore che indica la percentuale di dati al di sopra o al di sotto della media
f) La media aritmetica:
□ E’ il valore che si ottiene dividendo la somma dei valori delle singole osservazioni per il loro
numero
□ E’ il valore equidistante dagli estremi di un insieme di dati ordinati
□ E’ il valore che si presenta con la massima frequenza in un insieme di dati
□ È il valore che indica la percentuale di dati al di sopra o al di sotto della media
g) La moda:
□ E’ il valore che si ottiene dividendo la somma la somma dei valori delle singole osservazioni per il
loro numero
□ E’ il valore equidistante dagli estremi di un insieme di dati ordinati
□ E’ il valore che si presenta con la massima frequenza in un insieme di dati
□ È il valore che indica la percentuale di dati al di sopra o al di sotto della media
h) Nella seguente distribuzione di dati 2, 4, 4, 4, 4, 6, 6, 6, 7, 7:
□ La media aritmetica è 5, la moda è 4, la mediana è 6
□ La media aritmetica è 4, la moda è 6, la mediana è 5
□ La media aritmetica è 5, la moda è 6, la mediana è 4
□ La media aritmetica è 5, la moda è 4, la mediana è 5
i) Nella tua classe la mediana dell’altezza è 152 cm. Questo significa che:
□ Non ci sono studenti più bassi di 152 cm
□ 152 cm è l’altezza più comune
□ la metà degli studenti ha un’altezza inferiore a 152 cm, mentre l’altra metà ha un'altezza superiore
□ in media gli studenti sono alti 152 cm
l) Nella tua classe la moda dell’altezza è 152 cm. Questo significa che:
□ Non ci sono studenti più bassi di 152 cm
□ 152 cm è l’altezza più comune
□ la metà degli studenti ha un’altezza inferiore a 152 cm, mentre l’altra metà l’ha superiore
□ in media gli studenti sono alti 152 cm
m) Nella tua classe la media aritmetica dell’altezza è 152 cm. Questo significa che:
□ Non ci sono studenti più bassi di 152 cm
□ 152 cm è l’altezza più comune
□ la metà degli studenti ha un’altezza inferiore a 152 cm, mentre l’altra metà l’ha superiore
□ se tutti gli alunni avessero la stessa altezza questa sarebbe di 152 cm
41 Ad un gruppo di studenti è stato chiesta la valutazione dell’esame di biologia, che è risultato così
distribuito: 27 – 25 – 26 – 24 – 24 – 21 – 24 – 20 – 29 – 28 – 28 – 24 –22- 25 – 24 – 22 – 24 – 21 – 23 – 28
a) Organizza i dati in una tabella, indicando anche la frequenza assoluta, quella relativa in frazione e
quella percentuale;
b) Rappresenta i dati in un grafico a piacere;
c) Calcola moda, media e mediana dandone una breve interpretazione.
d) Calcola la varianza
42 Una ditta paga 5 persone 165 euro alla settimana, 4 persone 199 euro a settimana e 2 persone a 218
euro a settimana. Trova media aritmetica, moda e mediana. Che percentuale di persone ha la retribuzione che
si discosta, sia in positivo che in negativo, di 20 euro dalla media?
STATISTICA 24
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43 E’ stata effettuata un’indagine statistica fra le persone presenti in una libreria riguardo al numero di
libri letti nella scorsa estate. I dati sono raccolti nella seguente tabella:
N° libri letti 0 1 2 3 4 5 6 7
N° persone 20 35 9 6 3 0 1 1
a) Organizza i dati in una tabella e calcola la frequenza assoluta, quella relativa e quella percentuale;
b) Rappresenta i dati in un grafico scelto a piacere;
c) Calcola moda, media e mediana dandone una semplice interpretazione.
d) Varianza e coefficiente di variazione
44 In un test attitudinale il gruppo dei candidati alla prova di velocità di lettura ha ottenuto i seguenti
risultati:
STATISTICA 25
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48 I dati riportati in tabella si riferiscono ai giorni di assenza degli alunni di una classe in un determinato
periodo.
Alunno N° giorni Alunno N° giorni Alunno N° giorni Alunno N° giorni
Mauro 5 Romeo 2 Bruna 7 Silvia 2
Antonio 7 Anna 4 Pietro 2 Alessio 2
Paola 5 Luca 4 Nicola 7 Patrizia 9
Luisa 5 Amedeo 5 Aldo 2 Franca 1
Carla 1 Marco 7 Luigi 2 Chiara 7
a) Organizza i dati in una tabella comprensiva di percentuale di frequenze.
b) Rappresenta i dati con un istogramma.
c) Calcola moda, media e mediana.
d) Quanti alunni, in percentuale, hanno fatto meno assenze rispetto alla media.
STATISTICA 26
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Autori
Alessandra Marrata: teoria, esercizi
Cristina Mocchetti: integrazioni, esercizi
Andrea Celia: teoria
Mauro Paladini: teoria, esercizi
Nicoletta Passera: esercizi
Claudio Carboncini: integrazioni
Antonio Bernardo: coordinatore
STATISTICA 27