Saurophaganax maximus

genere di animali della famiglia Allosauridae

Saurophaganax (il cui nome significa "signore dei divoratori di lucertole") è un genere estinto di dinosauro teropode allosauride vissuto nel Giurassico superiore, circa 157-152 milioni di anni fa (Kimmeridgiano-Titoniano), in quella che oggi è la Formazione Morrison, in Oklahoma, Stati Uniti.[1] Il genere contiene una singola specie, ossia S. maximus, che alcuni paleontologi considerano una specie del genere Allosaurus, A. maximus. Il Saurophaganax rappresenta il secondo allosauride scoperto nella Formazione Morrison, nonché il più grande, caratterizzato da lamine orizzontali alla base delle spine neurali dorsali al di sopra dei processi trasversali e uno chevron da "addentatore di carne".[2] Le dimensioni massime di S. maximus sono state stimate a circa 10,5-11,8 metri (34-39 piedi) di lunghezza,[3][4] per un peso di circa 2,7 tonnellate .[3]

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Saurophaganax
Ricostruzione scheletrica di S. maximus, al Sam Noble Oklahoma Museum of Natural History
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
OrdineSaurischia
SottordineTheropoda
Clade† Allosauria
Famiglia† Allosauridae
GenereSaurophaganax
Chure, 1995
Nomenclatura binomiale
† Saurophaganax maximus
Chure, 1995
Sinonimi

Scoperta e nomenclatura

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Dimensioni a confronto con un uomo, da notare come l'esemplare più piccolo superi di poco il più grosso esemplare noto di Allosaurus fragilis

Tra il 1931 e il 1932, John Willis Stovall scoprì resti di un grosso teropode, vicino a Kenton nella Contea di Cimarron, nell'Oklahoma, all'interno degli strati del tardo Kimmeridgiano. Nel 1941, questi resti furono nominati come Saurophagus maximus da Stovall in un articolo del giornalista Grace Ernestine Ray.[5] Il nome generico deriva dal greco σαυρος/sauros ossia "lucertola", e έραγον/ephagon aoristo di έδω/ edō ossia "mangiare", e per intero significa "mangiatore di lucertole". Il nome specifico, maximus, significa invece "il più grande", in latino. Poiché l'articolo di denominazione non conteneva una descrizione, il nome rimase un nomen nudum. Nel 1987, Spencer George Lucas fece erroneamente dell'esemplare OMNH 4666 (una tibia), il lectotipo, inconsapevole che "Saurophagus" era un nomen nudum.[6]

In seguito si scoprì che il nome di Saurophagus era già stato assegnato a un altro animale: nel 1831 William Swainson aveva già dato il nome al tyrannide Pitango solforato (Pitangus sulphuratus), un uccello che si nutre di lucertole.[7] Nel 1995, Daniel Chure coniò quindi un nuovo genere: Saurophaganax, aggiungendo il suffisso greco -άναξ/anax, che significa "dominatore/tiranno/signore", al nome precedente. Chure ritrovò in seguito anche l'esemplare OMNH 4666, non diagnostico in relazione ad Allosaurus, quindi scelse OMNH 01123, un arco neurale, come olotipo di Saurophaganax.[8][9] Gran parte del materiale chiamato in modo informale "Saurophagus maximus", cioè quegli elementi diagnostici che potevano essere distinti da Allosaurus, furono riferiti da Chure a Saurophaganax maximus. Questi elementi contengono le ossa disarticolate di almeno quattro individui.[9]

Il Saurophaganax è il fossile ufficiale dello Stato dell'Oklahoma,[10] e un grande scheletro di quest'ultimo può essere ammirato nella sala dedicata al Giurassico al Sam Noble Oklahoma Museum of Natural History. Anche se la maggior parte del materiale assegnato a Saurophaganax è stato ritrovato in una striscia di terra dell'Oklahoma, nel nord del Nuovo Messico è stato trovato del possibile materiale di Saurophaganax, NMMNH P-26083, uno scheletro parziale comprendente un femore, diverse vertebre caudali e un osso dell'anca.

Sinonimia con Allosaurus

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L'identificazione di Saurophaganax è una questione controversa. L'animale viene a volte definito come un genere a sé stante,[9] o come una specie del genere Allosaurus: Allosaurus maximus.[11] La revisione più recente dei tetanuri basali ha accettato il Saurophaganax come un genere distinto.[12] Il possibile nuovo materiale di Saurophaganax dal Nuovo Messico potrà forse chiarire lo stato dell'animale.

Paleoecologia

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Ricostruzioni scheletriche di Saurophaganax e Apatosaurus in posizione di predazione, al Sam Noble Oklahoma Museum of Natural History.

Il Saurophaganax era uno dei più grandi carnivori del Giurassico superiore del Nord America. Nella sua prima descrizione, Chure stimò una lunghezza di 12,9 metri (42,3 piedi),[9] sebbene successive stime ridimensionarono l'animale. I fossili conosciuti di Saurophaganax (sia il possibile materiale dal Nuovo Messico sia il materiale dell'Oklahoma) sono noti dal Brushy Basin Member, che rappresenta l'ultima parte della Formazione Morrison, suggerendo che questo genere comparì molto tardi all'interno della formazione e nel Giurassico. Il Saurophaganax era molto grande per un allosauro, e surclassava in dimensioni anche i contemporanei Torvosaurus tanneri e Allosaurus fragilis. Essendo molto più raro dei suoi contemporanei, costituendo 1% o meno della fauna dei teropodi di Morrison, non si sa molto sul suo comportamento o sulla sua distribuzione.

La Formazione Morrison è una sequenza di sedimenti marini e alluvionali poco profondi che, secondo la datazione radiometrica, oscilla tra 156,3 milioni di anni alla sua base,[13] a 146,8 milioni di anni nella parte superiore,[14] che la colloca nel tardo periodo di Oxfordiano, Kimmeridgiano e all'inizio del Titoniano, del Giurassico superiore. Questa formazione è interpretata come un ambiente semiarido con distinte stagioni umide e secche. Il Bacino Morrison dove vivevano i dinosauri, si estendeva dal Nuovo Messico all'Alberta e al Saskatchewan, e si formò quando i precursori del Front Range delle Montagne Rocciose incominciarono a spingersi verso ovest. I depositi dei loro bacini di drenaggio orientati a est erano trasportati da torrenti e fiumi e si depositavano in pianure paludose, laghi, canali fluviali e pianure alluvionali.[15] Questa formazione è simile per età ai Calcari di Solnhofen, in Germania, e alla Formazione Tendaguru, in Tanzania. Nel 1877, questa formazione divenne il fulcro della Guerra delle Ossa, un'aspra rivalità tra i paleontologi Othniel Charles Marsh ed Edward Drinker Cope.

La Formazione Morrison registra un ambiente dominato principalmente da giganteschi dinosauri sauropodi, come Barosaurus, Apatosaurus, Brontosaurus, Camarasaurus, Diplodocus e Brachiosaurus. I dinosauri che vivevano accanto a Saurophaganax e che potevano essere da lui predati includevano anche gli ornitischi Camptosaurus, Dryosaurus, Stegosaurus e Othnielosaurus. I predatori di questo paleoambiente includevano anche i teropodi Torvosaurus, Ceratosaurus, Marshosaurus, Stokesosaurus, Ornitholestes e[16] Allosaurus, che rappresentavano dal 70% al 75% degli esemplari di teropodi, e si trova al livello trofico superiore della catena alimentare della Morrison.[17] Altri vertebrati che condividevano questo ambiente marino includevano pesci actinopterygii, rane come Eobatracus, salamandre, tartarughe, sphenodonti, lucertole, coccodylomorfi terrestri e acquatici, come Goniopholis, e diverse specie di pterosauri, come Kepodactylus. In questa regione vi erano anche alcuni mammiferi, come Fruitafossor, i docodonti, i multitubercolati, i simmetrodoti e i triconodonti. La flora del periodo è stata rivelata dai fossili di alghe verdi, funghi, muschi, equiseti, cicadee, ginkgo e diverse famiglie di conifere. La vegetazione variava da foreste di felci arboree e felci terrestri (foreste di galleria), a savane di felci con alberi occasionali, come la conifera Brachyphyllum simile all'Araucaria.[18] In Oklahoma, Stovall ha portato alla luce un numero considerevole di esemplari di Apatosaurus, che potrebbero essere stati una delle principali prede del Saurophaganax.

  1. ^ Turner, C.E. and Peterson, F., (1999). "Biostratigraphy of dinosaurs in the Upper Jurassic Morrison Formation of the Western Interior, U.S.A." Pp. 77–114 in Gillette, D.D. (ed.), Vertebrate Paleontology in Utah. Utah Geological Survey Miscellaneous Publication 99-1.
  2. ^ Donald F. Glut, Saurophagus, in Dinosaurs: The Encyclopedia, Jefferson, North Carolina, McFarland & Co, 1997, pp. 793–794, ISBN 0-89950-917-7.
  3. ^ a b Paul, G.S., 2010, The Princeton Field Guide to Dinosaurs, Princeton University Press p. 96
  4. ^ Holtz, Thomas R. Jr. (2011) Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia for Dinosaur Lovers of All Ages, Winter 2010 Appendix.
  5. ^ Ray, G.E., 1941, "Big for his day", Natural History 48: 36-39
  6. ^ Lucas, S.G., Mateer, N.J., Hunt, A.P., and O'Neill, F.M., 1987, "Dinosaurs, the age of the Fruitland and Kirtland Formations, and the Cretaceous-Tertiary boundary in the San Juan Basin, New Mexico", p. 35-50. In: Fassett, J.E. and Rigby, J.K., Jr. (eds.), The Cretaceous-Tertiary boundary in the San Juan and Raton Basins, New Mexico and Colorado. GSA Special Paper 209
  7. ^ W. Swainson and J. Richardson, 1831, Fauna boreali-americana, or, The zoology of the northern parts of British America: containing descriptions of the objects of natural history collected on the late northern land expeditions under command of Captain Sir John Franklin, R.N. Part 2, Birds, London, J. Murray
  8. ^ Chure, D., 2000, A new species of Allosaurus from the Morrison Formation of Dinosaur National Monument (Utah-Colorado) and a revision of the theropod family Allosauridae. Ph.D. dissertation, Columbia University, pp. 1-964
  9. ^ a b c d Daniel J. Chure, A reassessment of the gigantic theropod Saurophagus maximus from the Morrison Formation (Upper Jurassic) of Oklahoma, USA, in A. Sun e Y. Wang (a cura di), Sixth Symposium on Mesozoic Terrestrial Ecosystems and Biota, Short Papers, Beijing, China Ocean Press, 1995, pp. 103–106.
  10. ^ OK State Symbols, in OkInsider.com, Oklahoma Publishing Today, 2006. URL consultato il 27 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).
  11. ^ David K. Smith, A morphometric analysis of Allosaurus, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 18, n. 1, 1998, pp. 126–142, DOI:10.1080/02724634.1998.10011039.
  12. ^ Thomas R., Jr. Holtz, Molnar, Ralph E. e Currie, Philip J., The Dinosauria, a cura di Weishampel, David B., Dodson, Peter e Osmólska, Halszka, 2nd, Berkeley, University of California Press, 2004, pp. 71–110, ISBN 0-520-24209-2.
  13. ^ K.C. Trujillo, Chamberlain, K.R. e Strickland, A., Oxfordian U/Pb ages from SHRIMP analysis for the Upper Jurassic Morrison Formation of southeastern Wyoming with implications for biostratigraphic correlations, in Geological Society of America Abstracts with Programs, vol. 38, n. 6, 2006, p. 7.
  14. ^ S.A. Bilbey, Cleveland-Lloyd Dinosaur Quarry - age, stratigraphy and depositional environments, in Carpenter, K.; Chure, D.; and Kirkland, J.I. (eds.) (a cura di), The Morrison Formation: An Interdisciplinary Study, Modern Geology 22, Taylor and Francis Group, 1998, pp. 87–120, ISSN 0026-7775 (WC · ACNP).
  15. ^ Dale A. Russell, An Odyssey in Time: Dinosaurs of North America, Minocqua, Wisconsin, NorthWord Press, 1989, pp. 64–70, ISBN 978-1-55971-038-1.
  16. ^ Foster, J. (2007). "Appendix." Jurassic West: The Dinosaurs of the Morrison Formation and Their World. Indiana University Press. pp. 327-329.
  17. ^ John R. Foster, Paleoecological Analysis of the Vertebrate Fauna of the Morrison Formation (Upper Jurassic), Rocky Mountain Region, U.S.A., New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin, 23, Albuquerque, New Mexico, New Mexico Museum of Natural History and Science, 2003, p. 29.
  18. ^ Kenneth Carpenter, Biggest of the big: a critical re-evaluation of the mega-sauropod Amphicoelias fragillimus, in Foster, John R.; and Lucas, Spencer G. (eds.) (a cura di), Paleontology and Geology of the Upper Jurassic Morrison Formation, New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin, 36, Albuquerque, New Mexico, New Mexico Museum of Natural History and Science, 2006, pp. 131–138.

Bibliografia

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