Lindy Hemming

costumista britannica

Lindy Hemming (Carmarthen, 21 agosto 1948) è una costumista britannica.

Biografia

modifica

Di origini gallesi, dopo gli studi alla Royal Academy of Dramatic Art Lindy Hemming ha cominciato a disegnare costumi per il teatro del West End, la Royal Shakespeare Company e il National Theatre. Si affermata sul grande schermo durante gli anni con film di successo come Quattro matrimoni e un funerale e GoldenEye; undici anni più tardi avrebbe curato i costumi anche per un altro film del franchise di 007, Casino Royale.

Tra i numerosi altri film per cui Hemming ha curato i costumi si annoverano Lara Croft: Tomb Raider, Tomb Raider - La culla della vita, Harry Potter e la camera dei segreti, Il cavaliere oscuro, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, Paddington, Paddington 2, Wonder Woman 1984 e Topsy-Turvy - Sotto-sopra, per cui ha vinto l'Oscar ai migliori costumi nel 2000.[1][2]

Tra i suoi numerosi costumi per il teatro britannico si ricordano quelli creati per The Elephant Man (Hampstead Theatre, 1977), Il ritorno a casa (Garrick Theatre, 1978), Morte di un commesso viaggiatore (National Theatre, 1979), Zio Vanja (Hampsted Theatre, 1979), Misura per misura (National Theatre, 1981), Translations (National Theatre, 1981), Chi ha paura di Virginia Woolf? (National Theatre, 1981), Madre Coraggio e i suoi figli (Barbican, 1984), Sei personaggi in cerca d'autore (National Theatre, 1987), Aspettando Godot (National Theatre, 1987) e Fiori d'acciaio (Lyric Theatre, 1989). Per i suoi costumi per la commedia shakespeariana Tutto è bene quel che finisce bene a Broadway ha ricevuto una candidatura al Tony Award ai migliori costumi nel 1983.

Filmografia

modifica

Televisione

modifica

Riconoscimenti

modifica
  1. ^ (EN) Facebook, Twitter, Show more sharing options, Facebook, Twitter, LinkedIn, Go ahead and laugh at the 1980s. 'Wonder Woman 1984’ embraces that bold color palette, su Los Angeles Times, 16 febbraio 2021. URL consultato il 25 maggio 2021.
  2. ^ Il premio Oscar Lindy Hemming rapita dal fascino della Lunigiana, su La Nazione, 1617775838807. URL consultato il 25 maggio 2021.

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN13392639 · ISNI (EN0000 0000 4548 5460 · LCCN (ENno2001081123 · GND (DE129593664 · CONOR.SI (SL194852963