Gimigliano
Gimigliano (Ghimiglianu in calabrese) è un comune italiano di 2 993 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.
Gimigliano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Provincia | Catanzaro |
Amministrazione | |
Sindaco | Laura Moschella (lista civica L'alternativa per Gimigliano) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 38°58′N 16°32′E |
Altitudine | 600 m s.l.m. |
Superficie | 33,55 km² |
Abitanti | 2 993[1] (31-12-2022) |
Densità | 89,21 ab./km² |
Frazioni | Cavorà, Colla, Corbino, Madonna di Porto, Tre Arie, Umbri |
Comuni confinanti | Carlopoli, Catanzaro, Cicala, Decollatura, Fossato Serralta, Pentone, San Pietro Apostolo, Sorbo San Basile, Soveria Mannelli, Tiriolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 88045 |
Prefisso | 0961 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 079058 |
Cod. catastale | E031 |
Targa | CZ |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | gimiglianesi |
Patrono | san Giuseppe |
Giorno festivo | 19 marzo |
Cartografia | |
Posizione del comune di Gimigliano all'interno della provincia di Catanzaro | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaGimigliano è posto sul versante meridionale della Sila Piccola, su un monte ("Monte San Salvatore") che si affaccia sulla valle del Corace. Esistono due distinte località, ciascuna delle quali può essere considerata nucleo urbano di Gimigliano: Gimigliano superiore (in dialetto "Susu") e Gimigliano inferiore (in dialetto "Jiusu").
Geologia
modificaLa zona di Gimigliano è alquanto complessa dal punto di vista geologico, ed è stata oggetto di numerosi studi, per la coesistenza di rocce di differente origine, natura ed età. Ne sono espressione la presenza di due pietre che sono state utilizzate fino a un recente passato in edilizia: il "marmo rosa" (marmo persichino) e la "pietra verde", una roccia metamorfica (ofiolite) molto comune nel massiccio del Reventino[3]. Walter Álvarez ha ipotizzato che queste ultime formazioni si siano originate durante le fasi di chiusura dell'Oceano Tetide, per la collisione della Placca africana con quella euroasiatica che ha dato origine alle catene montuose delle Alpi, si siano staccate dalle Alpi e siano state trasportate nella posizione attuale[4].
Storia
modificaIl monte San Salvatore cominciò a essere popolato alla fine del IX secolo verosimilmente da immigrati delle coste ioniche che cercavano rifugio dalle incursioni dei Saraceni. I due nuclei urbani si formarono in seguito all'invito del generale bizantino Niceforo Foca il vecchio, durante la vittoriosa campagna nel biennio 885-886, a stabilirsi in kastellion, borghi posti sulle alture più facilmente difendibili grazie alla configurazione naturale del terreno,[5]. Nei secoli seguenti le vicende politiche di Gimigliano furono le stesse di quelle di Tiriolo: nel 1481 fu acquistata dai Carafa di Soriano, che nel 1630 la vendettero alla famiglia dei Cicala, la quale resse il paese fino al 1806, anno in cui, per la legge 24 del 2 agosto 1806, fu abolita la feudalità. Nel 1807, l'anno in cui Gimigliano ottenne l'autonomia amministrativa, l'abitato venne dato alle fiamme dai francesi di Giuseppe Bonaparte.
Simboli
modificaLo stemma, riconosciuto con DPCM del 23 gennaio 1951[6], è «d'azzurro (campo di cielo), al San Giuseppe uscente a mezzo busto da tre monti di verde, posti in punta.[7]» Il gonfalone è un drappo di bianco.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[8]
Tradizioni e folclore
modificaLa festa della Madonna di Porto ha una durata di tre giorni. Il rituale civile-religioso inizia la domenica di Pentecoste e si conclude la sera del martedì. Si celebra la Madonna di Porto, che è stata proclamata patrona della provincia di Catanzaro, il cui quadro acheropita è custodito nella Chiesa Madre "SS. Salvatore" di Gimigliano.
Infrastrutture e trasporti
modificaIl comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Economia
modificaArtigianato
modificaTra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla realizzazione di arazzi e di coperte.[9][10]
Amministrazione
modificaNote
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2022
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Punturo R. et al, "Le cave storiche della 'Pietra Verde' di Gimigliano e Monte Reventino (Calabria): studio petrografico e geochimica." Acc. Gioen. Sci. Nat., Catania, 37(364): 35-57, 2004.
- ^ Walter Alvarez, Structure of the monte Reventino greenschist folds: a contribution to untangling the tectonic-transport history of Calabria, a key element in Italian tectonics, in J. Struct. Geol., vol. 27, n. 8, agosto 2005, pp. 1355-1378, DOI:10.1016/j.jsg.2005.05.012.
- ^ Ulderico Nisticò, Ascendant ad montes. La difesa passiva ed attiva della costa ionica in età bizantina, in Vivarium Scyllacense. Bollettino dell'Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria., vol. 10, n. 2, dicembre 1999, pp. 41-118.
- ^ Gimigliano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 novembre 2023.
- ^ Comune di Gimigliano, Statuto (PDF), Art. 4 Stemma e gonfalone.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
- ^ La tessitura in Calabria, su tessituralongobucco.it. URL consultato il 26 maggio 2016.
Bibliografia
modifica- Mario Arcuri, Gimigliano. Religiosità popolare e identità, Catanzaro (CZ), Casa Editrice l'Ulivo, 1992.
- Mario Arcuri, Storia e Culto del Santuario Mariano di Porto tra Oriente e Occidente, Catanzaro (CZ), Edizioni la rondine, 2006.
- Alessandro Calogero, Riflessioni su Gimigliano - Dizionario toponomastico geografico-storico, lingua costume e ipotesi sulle origini, Soveria Mannelli (CZ), Calabria Letteraria Editrice, 2000.
- Alessandro Calogero, Briganti e insorgenze. Gimigliano 1799-1874, Bari (BA), Artebaria Edizioni Srl, 2012.
- Alessandro Calogero, Storie di uomini. Biografie gimiglianesi dal tardo antico al '900, Manduria (TA), Tiemme Industria Grafica, 2013.
- Cooperativa Musicale Calabrese, Gimigliano, storia e immagini di un cammino musicale, Catanzaro (CZ), Casa Editrice l'Ulivo, 1986.
- Domenico Lamannis, Miscellanea Patria, Napoli 1828. Ristampa, Catanzaro (CZ), Vincenzo Ursini Editore, 2000.
- Domenico Lamannis, Gran Madre di Dio. Venerata in Gimigliano, Catanzaro (CZ), Tipografia dell'Orfanotrofio, 1875.
- Pasquale Laureani, Notizie storiche di Gimiliano, Milano (MI), Tipografia Ditta Wilmant, 1871.
- Cesare Mulè, Gimigliano, storia e fede, Catanzaro (CZ), Tipografia Silipo & Lucia, 1976.
- Giuseppe Pullano, La Madre dei Miracoli. Origine e sviluppo della devozione alla Madonna di Porto che si venera in Gimigliano, Catanzaro (CZ), Grafiche Abramo s.r.l., 1993.
- Daniele Rosselli, Guglielmo Rosselli, Alessandro Rosselli, Rosaria Trapasso, Rosselli di Gimigliano. Dalle origini a noi, Ascoli Piceno (AP), Sigismundus Editrice, 2014.
- Daniele Rosselli, Rosaria Trapasso, Guglielmo Rosselli, Alessandro Rosselli, Trapasso e Benincasa. Due famiglie gimiglianesi, Ascoli Piceno (AP), Sigismundus Editrice, 2015.
- Luigi Antonio Rotella, Il ritorno (storie di vita), Soveria Mannelli (CZ), Calabria Letteraria Editrice (Rubbettino Editore S.r.l.), 2016.
- Luigi Antonio Rotella, I sentieri delle immagini smarrite. Le cento "Cone" di Gimigliano, fra spiritualità, leggenda e folclore, BookSprint Edizioni, 2018.
- Mark Rotella, I fichi rubati e altre avventure in Calabria, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino Editore, 2013.
- Raffaele Rotella, Poesie. Cenni Storici su Gimigliano, Marzi (CS), Tipografia Artigiana - Il Punto -, 1991.
- Antonio Scalzo, Raffaele Benincasa, Luigi Paonessa, Gimigliano Ieri Oggi, Catanzaro (CZ), Arti Grafiche Antonio Abramo, s.d.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gimigliano
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.gimigliano.cz.it.
- Sito ufficiale della Comunità Montana dei Monti Reventino Tiriolo Mancuso, su comontreventino.cz.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 139521028 · LCCN (EN) n00146212 · GND (DE) 4625661-1 · J9U (EN, HE) 987007482583105171 |
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