Cellai
Cellai è una frazione del comune italiano di Rignano sull'Arno, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Cellai frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Città metropolitana | Firenze |
Comune | Rignano sull'Arno |
Territorio | |
Coordinate | 43°43′00″N 11°27′00″E |
Altitudine | 280 m s.l.m. |
Abitanti | 255 (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 50067 |
Prefisso | 055 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Il borgo è situato a circa 7 km dal capoluogo comunale, lungo l'antica strada che da Troghi raggiunge la val d'Arno. La Cassia Nova ha favorito da sempre il transito delle merci e delle derrate destinate al consumo ed al commercio con il capoluogo toscano, per una questione di alleanze politiche il territorio ha beneficiato anche dell'attività bancaria praticata dalle famiglie potenti spesso vicine al casato de' Bardi.
Documenti ufficiali sulla storia dell'abitato sono custoditi negli archivi del Comune di Rignano sull'Arno e nella biblioteca della curia a Fiesole essendo l'abitato compreso da sempre nella Diocesi di Fiesole (FI).
Origini del nome
modificaIl nome dell'abitato di Cellai ha origine dalla famiglia Cellai che risiedeva con il suo nucleo originario nella località ancora oggi denominata del Ponte alla Luna dove è ancora possibile trovare vicino la Villa Cellai. Il nome del Casato ha probabilmente origine dai luoghi freschi e ventilati, dove veniva custodito il vino e i generi alimentari (le celle appunto) ubicati sovente al piano terra delle case rurali. Nel Lazio è presente la variante del cognome Cella ancora oggi presente nelle antiche famiglie partecipanti al Carnevale Veliterno a Velletri.
Storia
modificaI Cellai, vetusto casato di Parte Guelfa con origini immemorabili originari del Valdarno Fiorentino poi diffusosi nel XV secolo nelle campagne Aretine e Pisane diedero appunto origine al nome dell’abitato originario ma il cognome si diffonde nei secoli anche nel Lazio con forme aferetiche e varianti quali Cella o Cellari. La famiglia Cellai annovera fra i suoi appartenenti personaggi illustri quali priori, gonfalonieri, commercianti, capitani di corazza, condottieri, militari, parroci, rettori, monsignori, medici, commissari ripartitori e lanaioli. Quest’ultimi iscritti tardivamente all’Arte della Lana, la più potente corporazione presente all’epoca. Molti membri del casato vestirono l’abito dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e furono ammessi alla corte sabauda durante l’epoca di Firenze Capitale. I Cellai furono protagonisti della vita amministrativa ed economica del comprensorio fiorentino sin dal XVII secolo sviluppando alleanze strategiche e contraendo matrimonio con altre numerose famiglie nobili quali i Casini, i Betti, i Fa(n)ucci, i Bianchini. Nel periodo della Toscana Napoleonica due rami della famiglia salirono al patriziato.
Cultura
modificaOgni anno nel mese di giugno nella sede del locale Circolo e nell'abitato di Cellai si svolge la tradizionale Sagra del Tartufo che raccoglie la presenza di numerosi turisti e partecipanti appassionati di tartufo. Nella circostanza vengono effettuati abbinamenti fra vini locali e pietanze aromatizzate.
Geografia antropica
modificaIl territorio si divide in Cellai di Sopra e Cellai di Sotto ed è prevalentemente caratterizzato dalla presenza di coltivazioni e allevamenti. L'abitato ospita un complesso di residenze che si estende secondo la concezione di borgo medievale dove, attorniato da una ancor visibile doppia schiera di case che cinge l'altura centrale, su quest'ultima si concentra il gruppo abitativo centrale manifestazione di un ancestrale istinto difensivo. Il territorio a prevalente vocazione agricola ospita ville e case rurali che fino al XIX secolo erano rispettivamente abitazioni nobiliari e luoghi di aggregazione per le maestranze. Il territorio eterogeneo nella morfologia ben si è prestato nel corso dei secoli alla coltivazione di cereali antichi per uso quotidiano e all'allevamento di bestiame con duplice funzione nell'impiego dell'aratro prima e successivamente con scopi di sostentamento.
Bibliografia
modifica- F. Martelli, La comunità di Pontassieve e i suoi lanaioli, Firenze, Sansoni, 1983.
- Eusebio Cirri, Necrologio Fiorentino', Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Sala dei manoscritti. Tomo V