HAL 9000

personaggio immaginario

HAL 9000 è il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick e nell'omonimo libro di Arthur C. Clarke. Il suo nome è l'acronimo per "Heuristic ALgorithmic" ("algoritmo euristico"). Nel 2003 l'American Film Institute ha inserito HAL 9000 al 13º posto nella lista dei 50 migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi.

HAL 9000
L'"occhio" di HAL 9000
Lingua orig.Inglese
AutoreStanley Kubrick
1ª app.1968
1ª app. in2001: Odissea nello spazio
Voce orig.Douglas Rain
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
SoprannomeHAL
SpecieIntelligenza artificiale
Luogo di nascitaUrbana (Stati Uniti)
Data di nascita12 gennaio 1992[1]
ProfessioneComputer di bordo della Discovery 1
Poteri
  • capacità ipotetica di non commettere errori[3]
  • percezioni sensoriali ed emotive umane
  • controllo totale dell'astronave
  • intelligenza paragonabile, se non superiore, a quella umana

Il personaggio

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HAL 9000 dichiara di essere entrato in funzione alle "Officine HAL" di Urbana, Illinois, il 12 gennaio 1992. È dotato di un'intelligenza artificiale estremamente evoluta che gli consente di riprodurre tutte le attività della mente umana in modo molto più veloce e sicuro, di parlare con una voce quasi del tutto umana, di avere percezioni sensoriali ed esperienze emotive completamente umane e di governare l'astronave Discovery 1 per condurla durante la missione spaziale, dialogando con gli astronauti (sarebbe in grado di governare la nave anche senza equipaggio umano) e tenendo sotto il suo controllo ogni singolo aspetto della missione, dai più piccoli ai più importanti.

HAL 9000 appare anche nel film 2010 - L'anno del contatto, diretto da Peter Hyams, tratto dal romanzo 2010: Odissea due di Arthur C. Clarke, nel quale viene riportato al suo funzionamento originario dopo 9 anni di inattività dallo scienziato che lo creò e fu il suo primo istruttore, il dottor Chandra.

Nell'originale in lingua inglese di entrambi i film la voce di HAL 9000 è quella dell'attore canadese Douglas Rain, doppiato per la versione italiana di 2001 dall'attore palermitano Gianfranco Bellini, il cui inconfondibile timbro freddo e asettico ben rende l'idea di un'intelligenza artificiale. Negli anni seguenti la voce di Bellini fu utilizzata altre volte per dare voce a dei computer, ad esempio in uno spot pubblicitario dell'Olivetti.[4] Nel seguito 2010 fu invece usata la voce di Renato Cortesi, più simile nell'inflessione da maggiordomo alla voce originale di Rain.

Il computer riveste una parte fondamentale nel romanzo 3001: Odissea finale. In tale romanzo sono presenti solo le sue capacità logiche, come emulazione all'interno di uno dei monoliti alieni, in cui si sono unite insieme con le facoltà mentali umane di quello che era stato David Bowman; questa entità, nata dalla fusione di uomo e computer, viene chiamata Halman, dall'unione dei nomi dei soggetti che la formano. Nella sua forma fisica HAL era stato distrutto, assieme alla Discovery, in 2010, dall'esplosione che aveva permesso la nascita di Lucifero, la stella derivata da quello che era prima il pianeta Giove.

Il mistero del malfunzionamento di HAL

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HAL, macchina teoricamente incapace di commettere errori (gli elaboratori della serie 9000 sono noti per non aver mai commesso errori o alterato informazioni anche in maniera irrilevante), ne commette uno per la prima volta quando rileva un inesistente guasto all'elemento AE-35 dell'antenna principale della Discovery, diventando improvvisamente inaffidabile per l'equipaggio e per il controllo missione sulla Terra. HAL origlia il dialogo tra i due astronauti Bowman e Poole, che hanno controllato l'elemento AE-35 e si sono resi conto che funziona regolarmente, leggendo i loro labiali (i due si erano chiusi in una capsula per fare in modo che HAL non potesse sentirli, ma avevano commesso l'errore di lasciare l'oblò orientato verso la telecamera del computer), rendendosi conto che sono convinti che, siccome tutti gli aspetti della missione e tutte le funzioni dell'astronave sono direttamente sotto il suo controllo, l'unica scelta sicura sia disinserirlo, e, impaurito, non trova altra soluzione che tentare di eliminare l'intero equipaggio, motivo per cui finisce per essere effettivamente disattivato da Bowman. Come ben descritto nel romanzo di Clarke 2001, per motivi di segretezza e per non sottoporre a stress i due comandanti, HAL e i tre membri in animazione sospesa sono i soli al corrente del vero scopo della missione, ovvero indagare su una trasmissione aliena risalente a tempi remoti, diretta verso l'orbita di Giove. A HAL è quindi stato imposto, senza spiegargliene il motivo, di non parlare di ciò con Bowman e Poole, ma esso, come tutti gli elaboratori della sua serie, non è stato concepito per tenere nascoste le informazioni che gli vengono fornite, quindi la sua mente entra in un conflitto tra le priorità della salvaguardia della missione e quella degli astronauti. Mentre HAL parla con Bowman e tenta di fargli trapelare qualche indizio, avverte il presunto guasto all'antenna. Il conflitto si "somatizza" proprio sul collegamento tra la nave e il controllo a Terra. In 2010 il dottor Chandra, già educatore di HAL, lo riattiva dopo nove anni e denuncia un'intromissione della Casa Bianca nelle direttive impartite al computer, macchina che non è stata progettata per dissimulare, al contrario delle "persone abituate a mentire molto facilmente".

La filastrocca prima dello spegnimento di HAL

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Nel film di Kubrick, quando Bowman procede alla disattivazione di HAL 9000, il nucleo centrale della macchina è rappresentato come un insieme di moduli luminosi montati su degli array da cui possono essere inseriti e rimossi. Bowman rimuove i moduli uno alla volta e, così facendo, la coscienza di HAL degrada lentamente fino a scomparire del tutto e la sua voce diventa sempre più distorta ed incomprensibile; il dottor Chandra, quando risveglia l'elaboratore nove anni dopo, inserisce nuovamente i moduli pochi per volta e HAL ricomincia a parlare inizialmente in maniera incomprensibile, riacquistando una voce umana solo quando tutti i moduli sono stati inseriti. Nel 2001, prima di spegnersi, HAL 9000 canta una filastrocca, che nel doppiaggio italiano del film è la popolare Giro giro tondo e nella versione originale è la canzone Daisy Bell; essa, oltre a contenere un efficace aggancio con la trama (il testo del brano recita infatti "I'm half crazy", "sono mezzo matto", frase che ben si adatta al fatto che il computer inizia a comportarsi in modo inappropriato), fu nella realtà la prima canzone ad essere cantata da un calcolatore elettronico, l'IBM 7094, nel 1961, nell'ambito di una dimostrazione pubblica della sintesi vocale, all'epoca una recente invenzione dei Bell Laboratories. Arthur C. Clarke, autore del libro 2001: Odissea nello spazio e coautore della sceneggiatura del film, visitò i laboratori Bell in tale frangente e rimase colpito da tale novità. L'uso della canzone in una delle scene più importanti del film è quindi un omaggio a questi primi vocalizzi informatici[5]. Nell'adattamento italiano, in cui Daisy Bell diventa Giro giro tondo, il riferimento alla storia dell'informatica viene perso, mantenendo invece il concetto per cui una canzoncina assume il ruolo di primo ricordo dell'elaboratore.

Origine del nome

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L'origine del nome "HAL" viene spesso attribuita a un gioco con l'acronimo IBM, nome di quella che all'epoca era la più nota azienda costruttrice di computer. Applicando infatti il cifrario di Cesare, con uno spostamento in avanti di una sola lettera dell'alfabeto (invece che di tre, come nel vero cifrario) alle tre lettere "H-A-L", si ottengono le lettere I-B-M.

Sia Clarke che Kubrick, però, smentirono tale ipotesi, considerandola una pura coincidenza[6], o almeno questa fu la loro risposta ufficiale, anche perché fu chiesto ai vertici IBM un parere sulla produzione di un film con un computer che diventa psicotico[7], oltre che sull'uso del logo IBM sul braccio della tuta spaziale in una scena del film. Clarke asserì anche che, inizialmente, il nome del supercomputer doveva essere "Athena", ma fu poi cambiato in "Hal", il diminutivo del nome inglese Henry; HAL, come acronimo, viene fatto derivare ufficialmente dalle lettere Heuristic ALgorithmic"[6][8][9], in omaggio alle due modalità principali con cui il pensiero umano si manifesta, cioè il procedimento euristico ("H"euristic) e quello algoritmico ("AL"gorithmic). Il primo è basato sull'intuizione prima del ragionamento, il secondo basato sul metodo che porta in modo sequenziale, procedurale, alla soluzione di un problema. Nella versione francese HAL diventa CARL, acronimo di Cerveau Analytique de Recherche et de Liaison, ovvero "Cervello Analitico di Ricerca e Collegamento".

  1. ^ Nel suo caso, è da considerare la data dell'entrata in funzione
  2. ^ La pagina di GIANFRANCO BELLINI, su antoniogenna.net. URL consultato il 7 novembre 2019 (archiviato il 22 febbraio 2019).
  3. ^ Poi dimostratasi falsa
  4. ^ Gianfranco Bellini, su Il mondo dei doppiatori. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato il 3 marzo 2017).
  5. ^ Paolo Attivissimo, HAL 9000 canta. Nel 1962, su Il Disinformatico, 6 novembre 2009. URL consultato il 4 maggio 2024.
  6. ^ a b (EN) Aisha Harris, Is HAL Really IBM?, su Slate, 7 gennaio 2013. URL consultato il 4 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Lauren Davis, Stanley Kubrick worried the psychotic HAL 9000 would offend IBM, su Gizmodo, 5 gennaio 2013. URL consultato il 4 maggio 2024.
  8. ^ (EN) David G. Stork, Dawn of HAL: History of Artificial Intelligence, su 2001: HAL's Legacy, PBS. URL consultato il 4 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2011).
  9. ^ What do the letters HAL stand for and is there a connection with IBM?, in The Kubrick FAQ. URL consultato il 12 maggio 2007 (archiviato il 23 maggio 2007).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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