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Cure primarie: ora o mai più: Dossier di La Salute Umana
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E-book229 pagine2 ore

Cure primarie: ora o mai più: Dossier di La Salute Umana

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Con questo Dossier intendiamo contribuire al dibattito sul rinnovamento delle cure primarie e dell’assistenza territoriale, rinnovamento la cui necessità e urgenza è apparsa drammaticamente evidente nel periodo di pandemia. Ripensare, riprogettare, sviluppare alleanze per la riforma delle cure primarie in Italia! Il SSN deve essere sorretto da risorse pubbliche adeguate, sostenute da una fiscalità generale a carattere progressivo. Il rinnovamento di tutta l’Assistenza Primaria italiana rappresenta un obiettivo strategico e non più rinviabile. La riforma delle Cure Primarie in Italia deve essere sostenuta da una visione e da un lavoro con un’ampia partecipazione di una “massa critica” di organizzazioni, enti, movimenti che condividano le linee di rinnovamento fondamentali e siano alleate.
LinguaItaliano
Data di uscita12 set 2024
ISBN9791223052334
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    Anteprima del libro

    Cure primarie - Cultura e Salute Editore Perugia

    notiziario

    University of Chester, England

    from 18th to 30th of June 2023

    University of Chester, England from 18th to 30th of June 2023

    Il Consorzio Europeo di Formazione in Sanità Pubblica Promozione della Salute ETC-PHHP è una rete europea che coinvolge 15 istituzioni. Da più di 30 anni ospita un corso estivo fornendo opportunità per i partecipanti provenienti da diversi contesti sociali, culturali e politici e per quanti hanno interesse o rivestono un ruolo in promozione della salute, per stare insieme.

    L’obiettivo principale è quello di espandere le prospettive dei partecipanti a nuovi orizzonti delle problematiche contemporanee nella promozione della salute e affrontare le prove sempre più impegnative nella politica e nella pratica di promozione della salute. Approcci interattivi di apprendimento degli adulti consentono ai partecipanti di condividere e co-creare nuove idee ed esplorare possibili soluzioni per le sfide complesse della promozione della salute. L’esperienza del gruppo è più grande della somma delle parti.

    Rafforzare la salute e il benessere della comunità: ricollocare l’Arte nella Sanità Pubblica

    La Sanità Pubblica è definita come L’arte e la scienza della promozione della salute e della prevenzione delle malattie. Durante la recente pandemia globale è stato necessario per gli sforzi della salute pubblica e promozione della salute concentrarsi fortemente sulla scienza della prevenzione delle malattie.

    Le comunità sono il fondamento della società e molti hanno avviato il processo di ricostruzione e rafforzamento, con l’opportunità di ritrovare un maggiore senso di controllo sulla propria salute. Le comunità stanno valutando ciò che esse potrebbero fare per aiutare a ricostruire una società migliore, promuovere la loro migliore salute e ridurre così le nette disuguaglianze nella salute. proprio a partire dalle vite, dalle parole e dalle storie di chi direttamente è parte di queste comunità è fondamentale che si avvii il processo.

    L’arte, nel suo senso più ampio, può essere usata per esplorare e scoprire le potenti storie di rivitalizzazione e nuova speranza ora si verificano nelle nostre comunità. Il potere dell’Arte nella costruzione e rafforzamento della salute e del benessere della comunità è spesso sottovalutato.

    In questo corso esploriamo come le comunità possono essere rafforzate attraverso ilcoinvolgimento delle Arti e in particolare come le Arti - in particolare teatro di comunità, narrazione, canto ecc., - possano dare un contributo prezioso per rafforzare la salute e benessere a livello locale.

    Stile di apprendimento

    L’approccio ETC si è sviluppato in oltre 30 anni di successo in un efficace modello interdisciplinare problem-based per la formazione di capacity building in sanità pubblica promozione della salute.

    I partecipanti hanno accesso alla formazione a distanza, come studio autonomo (4 settimane) prima di frequentare il corso residenziale di 10 giorni. Il corso consiste in un mix di sessioni teoriche tenute da maggiori esperti internazionali, sessioni interattive, coinvolgimento dei partecipanti e opportunità di apprendimento da altri contesti sociali e culturali. Il partecipante lavorerà anche su un progetto di collaborazione, con partecipanti ed esperti di altri paesi, perrafforzare i rapporti di lavoro. Il corso residenziale includerà: input dalla comunità locale , associazioni (gruppi artistici e arti comunitarie;panel di discussione; olaboratori; lavoro di gruppo; progetti internazionali e apprendimento basato sui problemi; visite sul campo; sessioni di breakout; agenda sociale (facoltativo) con attività: ginnastica, musica, danza. Il Corso 2023 si terrà presso l’Università di Chester, Regno Unito. L’Università di Chester è uno dei le istituzioni del campus originale, ed è riconosciuta come una delle università più antiche oltre Cambridge e l’Università di Oxford, fondata in Inghilterra 1839. Il corso si terrà nel campus principale.

    Il corso garantisce la certificazione CPD del valore di 8 ECTS.

    Diamo il benvenuto a persone provenienti da diversi settori della promozione salute , sanità pubblica, governo locale, ONG e background di assistenza sanitaria, comprese le persone provenienti da settori come l’urbanistica, il mondo accademico (artistico), il sociale, il lavoro, la ricerca, gestione, pratica e politica.

    Istituzioni

    -Andrija Štampar School of Public Health, Zagreb, Croatia

    -College of Natural and Health Sciences, ZayedUniversity, UAE

    -Department of Health Promotion and Development, University of Bergen, Norway

    -Department of Medical Sciences and Public Health, University of Cagliari, Italy

    -Department of Psychosocial Rehabilitation, Rehabilitation,Medical, University of Lodz, Poland

    -Experimental Centre for Health Promotion and Education, University of Perugia, Italy

    -Faculty of Nursing, University of Girona, Spain

    -Health & Society (HSO), Wageningen University, The Netherlands

    -Lebanese International University, Beirut,

    -Observatory of Public Policies & Health, Lebanon

    -Lucerne University of Applied Sciences and Arts, Switzerland Medical, University of Lodz, Poland

    -Nexus Institut for cooperation management and interdisciplinary research & Brunel University London

    -Professor of Salutogenesis (ret), NTNU, Norway

    -School of Sports & Exercise, HAN University of Applied Sciences, The Netherlands

    -The Public Health Research Group, University of Alicante, Spain

    -Valencian Office of Community Action for Action for Health, Spain

    https://etcsummerschool.wordpress.com

    editoriale

    C’è bisogno di un pensiero forte dietro la ricostruzione della sanità pubblica italiana, dopo lo sfracello del Covid, e in particolare dell’assistenza territoriale. Un pensiero che dia una direzione significativa alla quantità di investimenti - strutturali, normativi - che già si sono messi in moto. Quindi un pensiero che dica qualcosa sull’umano che è l’essenza di quel concetto di care che qualifica l’approccio di primary health.

    Diversi autori hanno già colto questa esigenza di senso della nuova assistenza territoriale. Con questo contributo anche noi come rivista La Salute Umana vogliamo partecipare a questo sforzo e lo facciamo qui richiamando l’attenzione su una dimensione che certamente qualifica quanto di umano è al centro della sanità pubblica: l’impatto della dimensione spirituale sulla salute.

    Innumerevoli sono i testi che nei decenni hanno richiamato l’attenzione sullo stigma della malattia; quando una persona diventa un paziente, il suo senso di umanità innata ha modo di essere negato ... Egli è la sua malattia.

    Allora, introdurre la dimensione spirituale nell’assistenza sanitaria è un modo per rendere umana un’esperienza di cura e di assistenza altrimenti sterile ed estranea nel contesto dei valori e delle convinzioni di una persona.

    Soprattutto negli ultimi anni abbiamo visto come tutto ciò trovi sempre più spazio nella ricerca sanitaria; così concludono Seyed Ziaeddin Tabei e le sue colleghe della Shiraz University (Iran) dopo un’amplissima revisione bibliografica: ad oggi, la maggior parte degli studi condotti sull’argomento hanno confermato l’impatto positivo di credenze religiose e altro approcci spirituali sulla salute e il corso del recupero da malattie acute e croniche.

    Al contrario, altri studi mostrano come i pazienti con maggiori bisogni spirituali insoddisfatti dichiaravano un basso livello di qualità di vita.

    Tuttavia la dimensione spirituale nella cura e nella promozione della salute è un tema che non circola molto nella nostra sanità pubblica e alcune eccezioni - essenzialmente di ambito ospedaliero - confermano questa regola. Dunque dov’è l’ostacolo, quali sono le barriere che fanno sentire le persone spiritualmente insoddisfatte nel contesto dell’assistenza sanitaria e delle cure?

    In primo luogo, i rilevanti differenziali di potere tra istituzioni, medici e malati: l’autonomia del paziente e le convinzioni personali possono causare attriti all’interno dei sistemi della medicina occidentale che sono strutturati per garantire la sopravvivenza piuttosto che il benessere.

    Legato a questo, vari studi mettono in evidenza che quando la spiritualità è un fattore incluso nel processo decisionale le decisioni terapeutiche sono migliori. Tracy Balboni e collaboratori del Center for Psychosocial Epidemiology and Outcomes Research, Dana-Farber Cancer Institute, Boston, Massachusetts, hanno mostrato che il supporto spirituale operato dal team medico si è tradotto in un maggiore utilizzo dell’hospice, interventi meno aggressivi e meno decessi in terapia intensiva.

    Studi più qualitativi chiariscono che lo stesso termine spiritualità non deve essere limitato ad un significato esclusivamente religioso; spirituale trova spazio nel contesto della salute in quanto lascia spazio a sfumature poiché le pratiche individuali e i sistemi di credenze sono un ambiente unico per ogni persona, costituito da valori e principi morali non egemonici.

    Dunque, se pure è vero che gli studi che hanno chiarito il contributo della dimensione spirituale alla salute sono stati condotti in ambito clinico e che è nei luoghi della cura che ad essa è stato dato rilievo, anche organizzativo, tuttavia la forza del legame tra spiritualità e salute è tale che è legittimo chiedersi se anche quella parte di sanità pubblica orientata alla prevenzione e alla promozione della salute di una comunità non debba interrogarsi su come farla propria e valorizzarla nella sua missione specifica.

    Mettere la spiritualità nella sanità pubblica

    Giancarlo Pocetta

    INTERNAZIONALE

    La Pandemia e l’Istruzione Superiore

    Valerio Ferro Allodola

    Foto: Aaron Burden

    La diffusione della pandemia ha cambiato radicalmente il panorama globale dell’Istruzione Superiore. La chiusura delle università in tutto il mondo ha portato all’ampia adozione della didattica online con enormi sfide per studenti e docenti.

    Dal 18 al 20 maggio 2022 si è svolta a Barcellona la Conferenza mondiale UNESCO sull’Alta Formazione (Higher Education[1]) (WHEC2022), con l’obiettivo di rimodellare le idee e le pratiche sull’Istruzione Superiore (d’ora in poi IS) e garantire uno sviluppo sostenibile per il pianeta e l’umanità. L’UNESCO considera il processo di costruzione collettiva come la più grande ricchezza di questa Conferenza, che mira a diventare una conversazione globale, alimentata da diverse narrazioni sull’IS. Tra le numerose e cruciali problematiche indagate nella Conferenza, un focus specifico è stato dedicato all’impatto della crisi pandemica nell’IS, che ha portato alla redazione di un dettagliato rapporto (1), con la finalità di offrire ai decisori politici delle linee di indirizzo per la progettazione e l’adozione di misure specifiche, volte alla progressiva risoluzione dei problemi che investono il mondo dell’educazione e della formazione a livello globale e glocale.

    Il COVID-19 ha sconvolto, infatti, le normali pratiche di insegnamento e apprendimento negli istituti di IS. In risposta alla pandemia, quasi tutte le Nazioni hanno chiuso tali strutture nell’aprile 2020, lasciando circa 220 milioni di studenti dell’IS senza accesso fisico, indipendentemente dal luogo e dall’origine nazionale. Queste chiusure sembra che abbiano avuto effetti più duraturi sui Paesi a basso e medio reddito. Quando nelle università e in altri istituti di IS nei Paesi ad alto reddito e a reddito medio-alto si è gradualmente ripreso a studiare in presenza, oltre l’84% degli studenti dell’IS nei Paesi a reddito medio-basso erano ancora fuori dagli istituti di IS nell’aprile 2021.

    Come si evince dalla Tabella 1, l’Asia meridionale, il Medio Oriente e il Nord Africa sono le regioni in cui la maggior parte delle università erano ancora chiuse in questo periodo, mentre circa il 46% degli studenti in Europa e in Asia centrale si trovava in Paesi in cui le università sono rimaste completamente chiuse.

    Tabella 1 - Stima degli studenti interessati dalla chiusura delle scuole (ad aprile 2021) per diverse aree del Mondo.

    Fonte UNESCO (2022). Impact of COVID-19 on higher education, p. 9.

    In tale scenario, la promozione dell’insegnamento e dell’apprendimento online si trova ad affrontare alcune sfide comuni, tra cui la richiesta di migliorare le infrastrutture per supportare le forme di didattica online, il sostegno limitato per gli studenti e il personale nell’insegnamento e nella ricerca, la pressione per la garanzia della qualità e dell’equità della valutazione, la diminuzione del sostegno finanziario per lo sviluppo dell’università e la richiesta di migliorare l’IS locale, a causa della diminuzione dei finanziamenti e della mobilità internazionale in uscita.

    Segue un elenco di sfide fondamentali da affrontare a lungo termine:

    -aumento delle disuguaglianze nell’accesso all’IS e nel mantenimento degli studi, perché gli studenti a rischio hanno maggiori probabilità di rimanere indietro durante la pandemia;

    -riduzione dei finanziamenti pubblici per l’IS;

    -riduzione dei finanziamenti alle famiglie per l’IS;

    -chiusura permanente dei programmi, con conseguente perdita permanente di capitale umano nelle posizioni accademiche e amministrative;

    -problemi di garanzia della qualità, per i curricola che si svolgono online;

    -impatto negativo sul benessere degli studenti e sullo sviluppo delle competenze interpersonali.

    L’istruzione online limita anche l’esperienza educativa degli studenti in molti aspetti. Sebbene alcuni studenti abbiano espresso un certo interesse nel perseguire la loro laurea online, la qualità dell’istruzione online è in discussione. In un un’indagine condotta in un’università pubblica di Hong Kong, ad esempio, solo il 26% degli studenti si è dichiarato soddisfatto delle proprie esperienze di apprendimento online. Quest’ultimo risulta essere meno efficace in termini di acquisizione di competenze e conoscenze da parte degli studenti, rispetto alle lezioni tradizionali pre-pandemia (2). Un’indagine condotta tra gli studenti universitari del Regno Unito mostra che, sebbene oltre la metà di loro fosse molto o abbastanza soddisfatta dell’apprendimento online, solo il 21% si aspetta che tutte le esperienze di apprendimento siano online (3). Il Mozambico, come molti altri Paesi della regione, si trova ad affrontare un dilemma simile, ovvero la necessità di garantire le condizioni minime di apprendimento per gli studenti durante la crisi. Un’altra indagine condotta su 1.787 studenti mostra che la difficoltà maggiore incontrata dagli studenti non è legata all’uso delle piattaforme elettroniche, ma ai costi per l’acquisto di pacchetti di dati internet (4). Gli studenti in altri Paesi del mondo in via di sviluppo soffrono anche di problemi di connettività, a causa della scarsa infrastruttura a supporto dell’insegnamento/apprendimento attraverso le piattaforme online come il Libano, mentre molti altri Paesi in via di sviluppo hanno difficoltà finanziarie a sostenere gli studenti nello studio online (5). Oltre alla capacità d’uso del PC, una buona esperienza di apprendimento online potrebbe essere influenzata da altri ostacoli[2] .

    Gli studenti senza il supporto infrastrutturale necessario e sufficiente incontrano grandi difficoltà

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