About this ebook
Contiene:
La cascata del drago
La ragazza della costa
Il libro bastardo
Genovesi sulla Luna
Delitto al castello
I fiori del tempo
Una vita precaria - Viaggio semiserio all'interno di una coscienza lavorativa ferita
Ad Monilia
Le mura del cuore
Paolo Bozzo è un giovane autore genovese che cerca di mettere l'anima in ogni suo testo. Di solito risulta molto facile identificarsi nei suoi personaggi. Ma attenti a non ritrovarci troppo di voi stessi.
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La cascata del drago Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCercarti nel vento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna vita precaria: Viaggio semiserio all'interno di una coscienza lavorativa ferita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGenovesi sulla Luna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAd Monilia Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
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Book preview
Bozzeide - Paolo Bozzo
Paolo Bozzo
Bozzeide
The sky is the limit
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Indice dei contenuti
La cascata del Drago
Capitolo 1
Capitolo 2
La ragazza della costa
Il libro bastardo
Prefazione
Donne
Guerre e Politica
Conclusioni
Genovesi sulla luna
Scena 1
Scena 2
Scena 3 Parte Prima
Scena 3 Seconda Parte
Delitto al castello
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
I fiori del tempo
Scena 1
Scena 2
Scena 3 Parte Prima
Scena 3 Parte Seconda
Scena 4 Parte Prima
Scena 4 Parte Seconda
Scena 5 Parte Prima
Scena Quinta Parte Seconda
Scena Sesta Parte Prima
Scena Sesta Parte Seconda
Scena 7 Parte Prima
Scena 7 Parte Seconda
Scena 8
Scena 9
Scena 10
Eternità
Una vita precaria
Introduzione
Un lavoro da cani con un cane al tuo fianco
La megalomania avanza
Inizia una nuova vita
Tempi difficili – Paolo vs la burocrazia
Conclusioni
Ad Monilia
Le mura del cuore
Prologo
Introduzione
Scena prima
Scena seconda
Scena terza
Scena quarta
Scena quinta
Scena sesta
Scena settima
Scena ottava
Scena nona
Scena decima
Scena undicesima
Scena dodicesima
Scena tredicesima
Epilogo
La cascata del Drago
Capitolo 1
La scuola imperiale viveva quel giorno una di quelle giornate
particolari in cui la solita tranquillità veniva turbata dall'arrivo
dei nuovi bambini che dovevano iniziare il loro percorso di
addestramento. Oramai i veterani si erano abituati ad assistere a quel trambusto
che avveniva ogni anno all'inizio della primavera e ben ricorda
vano quando era toccato a loro.
La dinastia Ming regnava oramai da una ventina d'anni e una
delle sue prime scelte era stata quella di ripristinare l'antica
tradizione del Mai – Tong.
Il Mai - Tong era una filosofia antichissima improntata al
sacrificio del singolo per il bene dello stato ed in particolare
per il bene dell'Imperatore vero Dio in terra che regnava e
doveva proteggere tutto il popolo.
In base ad essa si preparavano i bambini più dotati fin dalla
più tenera età per entrare al servizio dello stato.
C'erano le scuole per diventare amministratore provinciale,
quelle da cui proveniva il corpo diplomatico, quelle che crea
vano i funzionari commerciali e appunto, forse le più importan ti, quelle atte a formare il corpo delle guardie scelte del
Palazzo Celeste.
Questi bambini e queste bambine dovevano superare una
durissima selezione e anni di addestramento per essere pronti
un giorno a morire per proteggere l'Imperatore.
La nostra scuola, appunto, apparteneva a ques'ultimo tipo e
quella mattina appena dopo l'alba si aprirono le porte e
subito ne varcò la soglia uno degli insegnanti anziani seguito
in una rigida e marziale fila da una ventina di bambini spauriti
e timorosi. Quanto dovevano apparire alte le mura della scuola per
bambini di quell'età strappati alle loro famiglie per un
destino incerto, non era raro infatti che qualcuno di loro
morisse durante l'addestramento, o ne uscisse storpio o
mentalmente distrutto.
Il Gran Maestro osservava quei piccoli volti sui quali si
poteva anche scorgere qualche lacrima a stento trattenuta.
Quante volte aveva osservato volti simili e quante volte
aveva subito compreso chi ce l'avrebbe fatta e chi no.
Dopo un primo sguardo alla prima fila il suo sguardo iniziò
a soffermarsi sulla seconda rimanendo incuriosito più del
solito da due bambini che gli sembrarono subito anomali
La prima era una bambina, una delle poche ma non così rare,
che non mostrava alcun segno di paura e anzi sosteneva il
suo sguardo indagatore, il secondo un maschietto che non
riusciva bene a percepire.
Il suo sguardo sembrava attratto da tutt'altro come se la sua
mente fosse slegata dal corpo.
"Una bambina estremanente fiera e forte ed un sognatore...
ma chi ci hanno mandato quest'anno Maestro Uei?" disse
il Gran Maestro rivolgendosi al suo vice.
"Come lei ben sa Eccellenza non tutto è come appare... solo
il tempo ci dirà chi saranno i campioni del domani" rispose
con calma l'anziano assistente.
Ciò che comunque era importante era quanta energia spiri tuale ogni bambino possedesse, certo l'allenamento e la
costanza erano sempre stati fondamentali, ma senza un buon
ki, o come dicevano allora senza una buona energia del drago
poco avrebbero potuto fare.
Vi erano stati in passato ragazzi con molta energia del drago
ma poca perseveranza negli allenamenti, che poi alla fine
erano risultati altalenanti come ad esempio Nao Chi detto
appunto due facce, e vi erano stati altri estremanente devoti
al lavoro ed all'allenamento ma con un'energia molto limitata
come ad esempio Lao Tze il costante, che però poco aveva
potuto giovare alla causa ma che comunque era sempre stato
rispettato da tutti.
In fin dei conti all'ordine erano sempre stati più utili figure
intermedie e se poi capitavano bambini dotati e volitivi allo
stesso tempo, ecco, allora si erano trovati i campioni del
domani.
Il Grande Maestro quella mattina scese dal palco interno e
si avvicinò lentamente alle nuove reclute per poi dire con
fare al contempo serio e solenne.
"So che per voi qui è tutto così nuovo, so che quasi nessuno
è venuto volontariamente, ma sappiate che siete stati scelti
per un compito importantissimo che porterà grande onore a
voi ed alle vostre famiglie di origine! Da ora in poi non
contate più nulla come singoli... guardatevi attorno e osser
vate i vostri nuovi fratelli e sorelle e ripetete dopo di me
il nostro motto. Il gruppo prima dell'uno! Lunga Vita alla
Dinastai Ming!"
Il gruppo prima dell'uno! Lunga Vita alla Dinastia Ming!
ripeterono i bambini in coro con voce stentorea.
Intervenne allora Maestro Uei che disse: " Bambini ripetetelo
con tutta la vostra voce!"
Il gruppo prima dell'uno! Lunga vita alla dinastia Ming!
ripeterono le reclute con maggiore convinzione.
Il Gran Maestro si tolse dal collo un pendente e aggiunse:
"Questo è l'anello di Giada, la lacrima degli dei, da sempre
appartiene ai grandi maestri e da sempre scorge nelle nostre
anime"
I visi dei ragazzini si illuminarono tra il curioso e lo spaven tato, sebbene la spiegazione del Gran Maestro fosse inutile
perchè tutti già conoscevano il famoso anello di giada e quali
poteri avesse, ma il maestro così ligio alle tradizioni ci teneva
lo stesso a presentarlo ai novizi.
La sua particolarità, tra il magico ed il mistico, era sempre
stata quella di illuminarsi via via più intensamente al contatto
con le persone a seconda di quanta energia del Drago
possedessero.
In fondo era semplicemente una prima verifica che la scuola
effettuava sulle nuove reclute per iniziare a valutarne il poten
ziale.
L'atmosfera era carica di tensione mentre il maestro passava
tra i bambini e li toccava con l'anello, perchè questo era un
primo momento fondamentale per il loro futuro, e c'erano
allievi di seconda terza generazione che speravano ardente
mente che l'anello si illuminasse intensamente almeno quanto
aveva fatto con i loro genitori.
Lo sguardo del Grande Maestro parve rasserenarsi quando
l'anello brillo intensamente con tre dei bambini della prima
fila, in certe annate infatti non si era illuminato mai, ed
invece ques'anno vi erano già tre bambini promettenti.
Passò infine alla seconda fila e senza grande sorpresa vide
l'anello illuminarsi intensamente anche al tocco con la
bambina dallo sguardo di ghiaccio.
Lo sapevo
le disse a bassa voce "abbiamo già avuto anche
diverse grandi guerriere sai?" riuscendo a strapparle un sorriso.
Toccava ora al sognatore ed ebbe l'istinto di non toccarlo
per evitargli l'umiliazione di un anello completamente spento,
ma appena lo toccò la giada si illuminò di una luce rossa
intensissima ed abbagliante tra lo stupore generale.
Il Gran Maestro riprovò più volte ottenendo lo stesso risultato
e dopo aver finito con tutti i bambini si allontanò pensieroso.
cercando con lo sguardo il maestro Uei che annuì sorridendo.
Una volta che i due maestri furono soli dopo aver congedato
i nuovi arrivati il Gran Maestro eruppe: "E' possibile? i
nostri occhi non ci hanno ingannati? Chiese al suo vice
in cerca di risposte.
No Eccellenza abbiamo visto bene
rispose l'anziano
assistente "A noi è toccato ciò che non accade oramai da 600
anni.. è una benedizione!"
O una maledizione se non è un ragazzo adatto...
rispose
il Gran Maestro preoccupato " Quando lo feci io il gioiello
non si illuminò neanche la metà di quanto ha fatto oggi con
quel bambino... e guarda cosa sono diventato, come si chiama
quel prodigio? " chiese ansioso.
Mi sembra si chaimi Shao Long eccellenza
rispose Uei
prontamente " e quella piccola tigre al suo fianco è Li Mei
figlia del grande Toci Mei" aggiunse.
E' la figlia di Toci? allora capisco molte cose
rispose il
Gran Maestro con ritrovata serenità " ha la stessa forza e
fierezza del padre....e tu Shao Long sarai la nostra croce o
la nostra delizia?"
Capitolo 2
Erano passati quasi sette anni dal loro ingresso nella scuola
e oramai questo gruppo di bambini si era trasformato in un
gruppo di adolescenti.
Dei venti bambini ne erano rimasti sedici perchè tre erano
stati mandati via per gravi incidenti che li avevano menomati
e uno era addirittura morto in uno scontro.
Le loro giornate passavano in ogni tipo di prova fisica e
psicologica e molto spesso i ragazzi dovevano anche misu rarsi tra di loro per saggiare le rispettive capacità.
I tre ragazzi della prima fila che avevano fatto illuminare il
gioiello di giada stavano puntualmente rispettando le aspetta
tive dei maestri: Lao Tang, Jin Sung, e Mao Tze erano infatti
cresciuti molto in potenza e capacità e si era iniziato a
chiamarli le tre tigri della Corte.
Nessuno poteva rivaleggiare con loro in uno scontro tranne
Li Mei che era diventata una ragazza abilissima e fortissima
di cui tutti erano più o meno segretamente innamorati.
Certo neanche lei poteva battere una delle tre tigri, ma
puntualmente batteva tutti gli altri ragazzi della scuola eccetto
Shao Long con cui regolarmente perdeva.
La cosa risultava assai strana perchè il nostro era di
gran lunga l'allievo più debole e distratto della scuola
perdendo sempre da chiunque....eppure quando affrontava
Li Mei in un modo o nell'altro vinceva sempre lo scontro.
Il Grande Maestro voleva vederci chiaro e decise di assistere
di persona al loro scontro successivo che puntualmente si
concluse dopo pochi minuti con Li mei al tappeto che non
riuscendo a rialzarsi si complimentò con Shao Long.
Li Mei sei stata convocata dal Grande Maestro
le annunciò
poco dopo l'ormai vecchio maestro Shu.
Subito Maestro
rispose la ragazza con un pò di imbarazzo
e si diresse verso la sala dove per milioni di volte lo stesso
Grande Maestro aveva loro concesso l'onore di allenarli.
Li Mei hai superato ogni mia più rosea aspettativa
le disse
il capo della scuola " è sempre stato molto difficile per una
ragazza farsi accettare e competere con un gruppo quasi
totalmente composto da ragazzi e uscirne spesso vincitrice."
"Grazie Maestro! io mi considero una di loro. il sesso non
conta! " gli rispose lei con la solita fierezza che con il suo
sviluppo fisico la rendeva sempre più desiderata ed amma
liante.
"Eppure Li Mei non capisco perchè tu puntualmente non
riesci a superare Shao Long, lo studente più debole del grup po, certo aveva dimostrato una grandissima energia del drago
ma come ben sai non serve a nulla se non sviluppata
adeguatamente....mi devi dire qualcosa? " aggiunse col tono
ironico di chi già intuiva la risposta.
"No Sensei... è che Shao Long è un grande guerriero e mi
sorprende ogni volta" rispose lei ora si arrossendo come
una donna.
"Li Mei non mentire, ti ho visto battere facilmente ragazzi
molto più forti di lui....secondo me tu vuoi perdere apposta"
" Assolutamente no Sensei! ripeto lui ha delle capacità
che forse ancora non vedete...io dò sempre il massimo!
anzi la prossima volta lo batterò!" aggiunse la ragazza
mentendo al maestro
"Li Mei tu non ti senti donna con i tuoi compagni, ma
ti senti donna con lui....e credimi non stai facendo il suo
bene ricordatelo! ora vai a riposare e pensa a ciò che ti
ho detto."
Quella sera mille pensieri affollarono la mente della ragazza,
fino ad un anno prima per lei essere maschio o femmina
non aveva contato nulla, vi erano solo compagni con cui
lottare, ma dopo la pubertà il suo corpo e la sua anima
semplicemente si rifiutavano di affrontare Shao Long.
Bisognava perdere, bisognava fargli fare bella figura!
E poi che genere di uomo avrebbe voluto una donna più
forte di lui??? No no mai! bisognava essere sconfitte!
solo che alle volte era diventato difficile farlo apparire
realistico... il suo Shao Long era proprio negato e le era
stato difficile trattenersi ... ma poi pensando a lui e
potendosi sfogare sugli altri ci era riuscita....ma ora il
Grande Maestro l'aveva scoperta e peggio le aveva fatto
capire che stava sbagliando...ma cosa avrebbe dovuto fare?
umiliarlo? sconfiggerlo facilmente? Mentre la guerriera lo
capiva la donna innamorata lo rifiutava ferocemente.
Shao Long non l'avrebbe più voluta! se solo quello stupido
si fosse un pò applicato sarebbe stato più facile mettere in
scena la loro pantomima! addirittura certe notti aveva
sognato che lui la battesse veramente! ma, si diceva da sola,
ti rendi conto in cosa speri Li mei? sei la quarta guerriera
della scuola e speri di essere sconfitta da un tuo compagno...
ma non lo è un mio compagno...è il mio Shao Long!|
Dal canto suo Shao Long non era uno stupido e aveva
subito capito che Li Mei lo lasciava vincere... ma lei lo
aveva sempre negato e anzi lo incoraggiava ed esaltava
davanti agli altri.
La lotta non era cosa per lui, nel suo animo c'erano molte
altre cose...la natura, la pittura e naturalmente la sua Li Mei
di cui più di tutti capiva l'animo e la natura.
Dietro la fredda ed altera guerriera si nascondeva una tre dicenne dolce ed innamorata.
No non era questo il modo per dimostrargli il suo amore!
Per lui non contava nulla che lei fosse più forte ed abile nella
lotta ma maledizione per quella maledetta cocciuta era molto
importante!
Decise dunque di applicarsi maggiormente per poterla
rendere felice: per amore di Li Mei sarebbe diventato più
forte anche delle tre tigri!
Nello stesso momento lei capì che bisognava dargli una
lezione per farlo smuovere; il giorno dopo all'allenamento
della Cascata del drago l'avrebbe sconfitto senza pietà
perchè amare è anche saper rinunciare a se stessi per il
bene della persona amata...
Li Mei passò tutta la notte a piangere, a pensare a come
si sarebbe sentito il suo amore, a chiedersi se poi fosse
davvero la cosa giusta da fare.
Non mi rivolgerà più la parola pensava terrorizzata... o
peggio avrà paura di me... ma perchè non sono una donna
normale? Desidero baci e carezze non lotta e sangue...
eppure per amore suo lo dovrò fare!
E