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Le tradizioni di Natale a Terracina
Le tradizioni di Natale a Terracina
Le tradizioni di Natale a Terracina
E-book73 pagine36 minuti

Le tradizioni di Natale a Terracina

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Info su questo ebook

Anna Maria Masci, che è stata dirigente scolastico di un istituto alberghiero della provincia di Latina, dopo essersi dedicata alla didattica e alla poesia, si è rivolta da qualche anno alla scrittura sulla nutrizione e sul costume enogastronomico. Tra i titoli al suo attivo in questo settore si ricordano “Taverne, locande, trattorie e ristoranti terracinesi” e ”Le vecchie e nuove tavole di Terracina”. Questo breve e interessante testo, piacevole nella lettura come tutte le sue opere di argomento gastronomico, si inserisce a pieno nel filone da lei stessa inaugurato di una trattazione a metà strada tra la curiosità storica e la spiegazione di una ricetta, raccontandoci con semplicità ed immediatezza di un patrimonio così peculiare ed importante come quello del nostro costume enogastronomico con cui si partecipa e si comprende meglio la nostra storia.
LinguaItaliano
Data di uscita18 dic 2023
ISBN9791222486932
Le tradizioni di Natale a Terracina

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    Anteprima del libro

    Le tradizioni di Natale a Terracina - Anna Maria Masci

    Premessa

    Quando si va a raccogliere le tradizioni di Natale di un luogo, specie in mancanza di testimonianze scritte, si interrogano innanzitutto gli anziani perché sono i depositari del ricordo più vivo e sicuro della tradizione e si completa la ricerca interrogando anche gli esperti delle tradizioni locali.

    Anche io ho fatto la stessa cosa poiché non ci sono, appunto, testimonianze scritte delle tradizioni natalizie nella zona di Terracina ed allora sono stati gli anziani i primi che sono stati coinvolti in questo progetto, gli amici, i nonni e zii di una certa età, e la depositaria di tanta tradizione locale cioè la vulcanica Teresa Palmacci e i ricordi di molti di noi inerenti le chiacchierate avute con Emilio Selvaggi, con Luciano Feragnoli, con Romano D’Auria, tutti personaggi di Terracina che non ci sono purtroppo più, ma che ci hanno lasciato testimonianze molteplici degli usi e delle nostre tradizioni, apprese nelle intense chiacchierate dei nostri incontri, molti avvenuti in occasione dell’allestimento delle recenti edizioni della festa dell’uva moscato di Terracina, festa che volli fortemente - con loro e col professor Perfili e molti altri docenti - ripristinare negli anni in cui sono stata dirigente del locale istituto alberghiero.

    Una delle cose che subito è venuta fuori evidente e con forza è stata la considerazione che le tradizioni del Natale sono quasi tutte, a Terracina, legate al mondo contadino e questo è anche spiegabile. Infatti soltanto alla fine del Settecento arrivarono dalla Campania dei pescatori di acqua di mare che si innestarono anche con difficoltà su un tessuto di tradizioni e di abitudini molto consolidato, come era quello della cittadina di Terracina, e che si era formato come erede del mondo volsco, poi romano ed aveva attraversato le vicende medievali dei liberi comuni, della signoria dei Gaetani (tale, infatti, sembrerebbe la giusta scrittura del cognome, ma ne parleremo in un altro libro di futura pubblicazione), fino ad essere elemento della cultura dello Stato pontificio; fu soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale che i due mondi della terra e del mare si fusero, forse per l’esperienza dolorosa della guerra che aveva fatto sentire tutti fratelli, ma le tradizioni rimasero spesso molto distinte.

    Per quanto riguarda la cucina, si è ereditata una cultura per lo più legata al lavoro nella terra e con la terra; quindi le tradizioni che abbiamo trovato sono state essenzialmente mutuate dal mondo contadino e legate alla figura del coltivatore della terra, che al massimo ogni tanto diventava anche un pescatore di acqua dolce, e questo di sicuro fino alla prima metà del Novecento.

    I pescatori che arrivarono alla fine del Settecento e che si adattarono ad un territorio già così fortemente caratterizzato da tradizioni e modi di vivere, non espressero tradizioni e abitudini natalizie se non alcune mutuate dalla Campania; assunsero su di loro le tradizioni già delineate ed espresse in loco ed insieme ai contadini portarono avanti quelle che c’erano.

    Tuttavia la cucina marinara, poiché si doveva mangiar di magro alla Vigilia, si affermò in particolare per quella giornata dove si cucinava solo come alla marina.

    Per questi motivi ogni volta che si racconta come si viveva il Natale a Terracina, si parla più del centro storico alto, proprio perché le

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