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Esercizi di stile traduttivo: Una visita malriuscita, racconto di Čechov - 40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene
Esercizi di stile traduttivo: Una visita malriuscita, racconto di Čechov - 40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene
Esercizi di stile traduttivo: Una visita malriuscita, racconto di Čechov - 40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene
E-book76 pagine35 minuti

Esercizi di stile traduttivo: Una visita malriuscita, racconto di Čechov - 40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene

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Gli Esercizi di stile di Queneau e l'entusiasmo e la fantasia con cui Umberto Eco li ha tradotti in italiano mi hanno sempre fatto venire voglia di tentare un esperimento analogo con la traduzione. Per questo, dopo vent'anni di tentennamenti, ho scelto uno dei più brevi racconti di Čehov e – dopo averne dato una versione di base più possibile neutra – l'ho ritradotto una cinquantina di volte imponendomi ogni volta un diverso bias. 
La distorsione cognitiva, o bias, non è una malattia. È il normalissimo filtro che tutti noi usiamo – consapevoli o, più spesso, no – quando percepiamo ed elaboriamo la realtà. Anche il traduttore è umano e di conseguenza applica i propri bias, oltre che nella sua vita privata, anche al prodotto della sua interpretazione e ricreazione. 
La cosa, in genere, passa abbastanza sotto silenzio, sia perché siamo uno dei popoli più impermeabili alle radicali differenze esistenti tra mediare e comunicare – e spesso pensiamo che i traduttori siano matti sul modello di De André/Masters che hanno imparato il Treccani a memoria – sia perché forse si teme che se i lettori venissero a sapere che la traduzione che stanno leggendo è DIVERSA dall'originale, e che se fosse stata fatta da un'altra persone sarebbe DIVERSA in modo DIVERSO, lo shock sarebbe troppo forte per il loro debole cuore.
Del resto, per lo stesso motivo dobbiamo ancora sorbirci al cinema i film doppiati, arte nella quale noi italiani eccelliamo. Il fatto che vi eccelliamo non penso però sia una ragione sufficiente per continuare a praticarla, e si potrebbero fare svariati esempi analoghi per convincersene.
I cinquanta bias artificiali proposti qui non coincidono, verosimilmente, con nessuno degli autentici bias naturali davvero messi in atto da noi traduttori. Sono probabilmente delle esagerazioni – e c'è da augurarselo. Ma in ognuno c'è un pizzico di plausibilità riguardo a come le cose vanno veramente nella nostra testa mentre lavoriamo.
Quando ho proposto all'amico Federico Bario una collaborazione per accompagnare ognuna delle versioni con immagini artistiche liberamente ispirate al testo, Federico ha accettato con entusiasmo. I suoi prodotti che come vedrete intercalano le mie versioni sono realizzati con tecniche miste, dalla fotografia alla pittura, dall'acquerello all'uso di materiali di cancelleria, dai sassi ai fiori ai frutti. Anche nella serie delle immagini di Federico ci sono temi e motivi ricorrenti. Il pentagramma, per dirne uno, il frutto della passiflora caerulea, i sassi e il greto del lago di Lecco. Tutte le foto sono di Federico. Che a volte ha scritto sui sassi prima di fotografarli. Ci sono anche impietose riproduzioni tridimensionali degli autori.
Buona lettura.
LinguaItaliano
Data di uscita13 mar 2018
ISBN9788898467327
Esercizi di stile traduttivo: Una visita malriuscita, racconto di Čechov - 40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene

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    Anteprima del libro

    Esercizi di stile traduttivo - Bruno Osimo

    Antón Pàvlovič Čechov - Bruno Osimo

    Esercizi di stile traduttivo

    Una visita malriuscita, racconto di Čechov

    40 versioni di Osimo, malriuscite a fin di bene

    Copyright © Bruno Osimo 2020

    Bruno Osimo è un autore/traduttore che si autopubblica

    ISBN 9788898467327 per l’edizione elettronica

    ISBN 9791281358539 per l’edizione cartacea

    Contatti dell’autore-editore-traduttore: [email protected]

    Sommario

    Prefazione ​5

    Versione di base: Una visita malriuscita ​7

    Anglicismi ​8

    Anna Karenina ​9

    Autoreferenziale ​11

    Beneducato ​14

    Biomedicale ​15

    Brassens ​18

    Buñuel ​20

    Burocratico ​21

    Calchi ​24

    Carducci ​24

    Edizione critica ​26

    Eros ​29

    Fashion ​30

    Femminista ​32

    Fiaba ​34

    Forbito ​37

    Giornalistico ​38

    Giovanilese ​40

    Jane Austen ​45

    Lolita ​46

    Macello ​49

    Marketing ​50

    Marxista ​53

    Mrs. Robinson ​55

    Mùsorgskij ​57

    Ossessivo ​59

    Paranoico ​61

    Parolacce ​63

    Playboy ​64

    Politically correct ​66

    Prévert ​68

    Psicoanalisi ​70

    Ridondante ​72

    Scientifico ​76

    Scorrevole ​78

    Semplificato ​79

    Sociologico ​80

    Stream of consciousness ​84

    Dello stesso editore ​86

    Poesia ​87

    Semiotica ​87

    Opere di Gógol’ ​88

    Opere di Solženìcyn ​89

    Opere di Čechov ​89

    Opere di Tolstoj ​89

    Opere di Dostoevskij ​90

    Opere di Leskov ​90

    Opere di Bulgàkov ​90

    Fiabe popolari ​90

    Fuori collana ​90

    Sulla traduzione ​91

    Prefazione

    Gli Esercizi di stile di Queneau e l’entusiasmo e la fantasia con cui Umberto Eco li ha tradotti in italiano mi hanno sempre fatto venire voglia di tentare un esperimento analogo con la traduzione. Per questo, dopo vent'anni di tentennamenti, ho scelto uno dei più brevi racconti di Čechov, «Una visita malriuscita», e – dopo averne dato una versione di base più possibile neutra – l’ho ritradotto una quarantina di volte imponendomi ogni volta una diversa distorsione.

    La distorsione cognitiva non è una malattia. È il normalissimo filtro che tutti noi usiamo – consapevoli o no – quando percepiamo ed elaboriamo la realtà. Il traduttore è umano e applica i propri bias anche al prodotto della sua interpretazione e ricreazione.

    La cosa, in genere, passa abbastanza sotto silenzio, sia perché sottovalutiamo la differenza tra sapere le lingue e saper tradurre – e spesso pensiamo che i traduttori siano dei matti che (sul modello di De André/Lee Masters) hanno imparato il Treccani a memoria – sia perché forse si teme che se i lettori venissero a sapere che la traduzione che stanno leggendo è DIVERSA dall’originale, e che se fosse stata fatta da un’altra persona sarebbe DIVERSA in modo DIVERSO, lo shock sarebbe troppo forte per il loro debole cuore.

    I quaranta bias artificiali proposti qui verosimilmente non coincidono con nessuna delle autentiche distorsioni naturali davvero messe in atto da noi traduttori. Sono probabilmente delle esagerazioni – e c’è da augurarselo. Ma in ognuna c’è un pizzico di plausibilità riguardo a come le cose vanno veramente nella nostra testa mentre lavoriamo.

    Buona lettura!

    Bruno Osimo

    Versione di base: Una visita malriuscita

    Un tipo elegante entra di fretta in una casa in cui non è mai stato. È venuto in visita... In anticamera gli va incontro una ragazza sui sedic’anni con un vestitino di cotone e un grembiule bianco.

    «Sono in casa i signori?» chiede disinvolto alla ragazza.

    «Sì».

    «Mmh… che pèsca! Anche la signora è in casa?»

    «Sì» dice la ragazza, e chissà perché arrossisce.

    «Mmh. Ottimo! Birichina! Dove poso il cappello?»

    «Dove preferite. Mi congedo. Strano...»

    «Perché diventi

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