La Liguria non è solo terra di sole sulle coste, mare e red carpet. Ultimamente è terra di conquista per le politiche liberiste soprattutto per quanto riguarda la Sanità. Una di quelle regioni in cui il centro sinistra ha sempre dato per scontata la vittoria, spesso tralasciando tematiche importanti e dando il via anni fa ai primi "risparmi" sui più deboli facendo tagli del 5% sui fondi destinati ai disabili.
Oggi la situazione è drammatica, il presidente Toti, centro destra, nel silenzio totale anche grazie alla sua indubbia bravura di comunicatore da una parte millanta successi e tappeti rossi che attirano turisti dall'altra sta dando vita ad uno stravolgimento del sistema sanitario ligure.
Tagli indiscriminati sui servizi agli anziani, disabili e persone seguite dalla salute mentale. Una carneficina sociale che porterà all'abbassamento della qualità dei servizi, a costi aggiuntivi per le famiglie e licenziamenti.
Solo alcuni esempi. La Regione ha deciso che in caso di un numero di assenze elevato da parte di una persona pluridisabile (quindi in alcuni casi più soggetto a malattie) non pagherà più la retta per frequentare il centro, facendo ricadere il costo per la frequenza sulla famiglia. Parliamo di 100 euro al giorno.
Altro caso. Dopo il 65 anni una persona psichiatrica ricoverata in una residenza non verrà più considerata psichiatrica, con un colpo di teatro diventerà solamente un paziente geriatrico. Quindi con una retta minore e differente assistenza.
Sono notizie che non conquistano i titoli dei giornali, che passano inosservati ma dovrebbero interessare tutti anche se in questo momento non sono cose che direttamente ci riguardano.
Ci sono elementi che connotano il livello di civiltà di una società, questo lo è.
Oggi saremo in piazza davanti al Consiglio regionale per manifestare il nostro dissenso.
E' una lotta continua.