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il nome dei consoli, al quale si debba assegnare l’anno nel
quale fu scritta l’epigrafe, nell’altro invece con molta proba-
bilità possiamo supporre che sia ricordato il consolato di Ya-
lentiniano e di AvieNO; perchè la nota VC (vir clarissimus)
si riferisce ad un solo di questi personaggi, il secondo, mentre
il primo era noto come imperatore. Ammessa tale ipotesi si può
assegnare l’epigrafe all’anno 450 dell’era volgare».

Scoperte in Gerusalemme.

Dall’altro zelante nostro corrispondente prof. D. Emilio Zac-
caria riceviamo la seguente comunicazione:

«Nel terreno dei tedeschi cattolici presso le porte di Damasco
si trovarono avanzi d’un antico cimitero cristiano indicato dalle
lucerne fìttili che portano la croce, e dalle monete bizantine di
Giustiniano, di Maurizio, di Focas trovate lì presso, nonché da
quelle dei Crociati che si rin-
vennero ad uno strato di terra
più alto delle dette tombe d’un
buon metro. Queste tombe tro-
vansi in buono stato e sono
tutte di persone adulte di non
mediocre lunghezza o gran-
dezza.

Sono rivolte dall’ovest al-
l’est e vedonsi ben chiuse da
lastre di pietra del paese ; so-
pra una di queste lapidi si
trovò una croce reliquiaria
di stile bizantino. Pare che in
seguito questa località venisse
rinchiusa costruendovi una
cripta mortuaria, in cui veni-
vano gettati i cadaveri alla rinfusa. Questo lavoro pare opera
dei Crociati per essersi trovate in questo strato delle monete
del regno latino ed anche perchè qualche pezzo d’arcata che
ancora resta o trovasi ha la forma ogivale.