Robert Kubica e l'incidente del 2011: «Avevo 42 fratture, rimasi con solo un litro e mezzo di sangue»
Kubica, pilota polacco protagonista suo malgrado di tanti gravi incidenti in F1, ebbe il suo più grave scontro nel 2011 durante il Rally delle Ronde di Andorra, mentre guidava una Renault
Nonostante siano passati oltre 13 anni, Robert Kubica, 39 anni, non ha mai dimenticato il terribile incidente (anche se non ricorda tutto nel dettaglio) nel quale ha rischiato di morire, non su una F1 ma su una macchina da rally. Le operazioni chirurgiche, la riabilitazione lunghissima e la gioia poi di tornare a guidare una vettura di F1.
Un’emozione provata grazie alla decisione della Williams nel 2019 che ha consentito a Kubica di tornare nel Circus che lo ha visto purtroppo protagonista di tanti incidenti gravi. La vita del pilota polacco è però veramente cambiata nel febbraio 2011 durante il Rally delle Ronde di Andorra, mentre guidava una Renault. Oggi corre nel FIA World Endurance Championship per il team AF Corse, al volante di una Ferrari 499P. «Ero a Valencia per i test pre campionato quando mi offrirono di correre con la Renault da rally. Inizialmente accettai poi però chiamai per dirgli “lasciamo stare” ma mi risposero che Pirelli stava già portando le gomme, la strada era già stata bloccata per i test», ha detto al podcast «Gurulandia», ricordando il brutto presentimento avuto alla vigilia della gara. E ancora: «Sinceramente mi ricordo poco di quel che è successo perché sono rimasto in coma tanto tempo. Sono arrivato in ospedale con un litro e mezzo di sangue, mentre un corpo umano ne ha sei o sette. La parte destra del mio corpo era tutta spappolata. Ho riportato 42 fratture e dal dito del piede fino al gomito ero tutto rotto».
Un incidente gravissimo, insomma. Per rimettere a posto Kubica servì un'operazione da 12 ore: «Io sono umano. Per sei o sette mesi ho perso tutta la sensibilità e non muovevo niente. Cercavo di muovere il dito, ma ci riuscivo ed è stata una sensazione che solo chi l’ha vissuta può capirla. Il giorno in cui ci sono riuscito ho provato una gioia assurda». Infine, Kubica ha spiegato il perché della sua decisione di correre una gara di rally: «Ero certo che se fossi riuscito ad adattarmi a quello stile di guida ne avrei sicuramente beneficiato. Se inizia a piovere e hai le gomme slick, la sensibilità che ti da il rally è impagabile. Quando inizia a piovere in F1 danno subito la bandiera rossa, mentre al Rally di Monte Carlo se entri in pista con le gomme d’asciutto e inizia a nevicare te la devi cavare da solo e concludere la prova».