Jonathan Milan, i segreti del record mondiale: resistenza, velocità e testa. Tutto in meno di 4 minuti

di Marco Bonarrigo

Milan ha demolito da solo un record nell'Inseguimento, infranto l'ultima volta 20 anni fa.  L’allenatore Bragato: «Calcola i tempi al decimo, 105 pedalate al minuto

Il nostro ciclismo sarà anche in crisi (nel settore strada siamo ormai periferia del mondo) ma grazie a un manipolo di formidabili talenti, e a tecnici tanto fuoriclasse quanto schivi, la pista italiana (sia pure con zero velodromi coperti completamente agibili a disposizione) è ancora capace di stupire. Padroni da due anni del Record dell’Ora grazie a Filippo Ganna, venerdì sera ci siamo ripresi anche quello leggendario dell’Inseguimento individuale grazie al gemello diverso di Pippo, Jonathan Milan da Buja, Udine. 

Assente Ganna, a Ballerup, in Danimarca, Jonathan ha ereditato la sua maglia iridata divorando i 4 km in 3’59”153, demolendo tre ferocissimi inglesi che al contrario di lui che macina novemila chilometri di gare a stagione su strada, sono pistard super specializzati. Per capire la portata della prestazione del friulano basti pensare che il «muro» dei 4’ nell’Inseguimento a squadre (con quattro atleti che si danno il cambio a tirare e riposare ) era stato infranto soltanto vent’anni fa, lui l’ha demolito da solo.

Dietro a Milan (e Ganna) c’è un pool di tecnici della Nazionale (coordinati da Marco Villa, uno dei c.t. più medagliati dello sport azzurro) e fisiologi, al comando di Diego Bragato, responsabile delle prestazioni della Federciclismo. «L’Inseguimento individuale è una specialità anomala tra quelle di resistenza e oggi è anche schizofrenica — spiega Bragato — perché si pedala a ritmi disumani. Tutto dura meno di quattro minuti, quanto un miglio nell’atletica leggera o un 400 metri del nuoto ma lo sforzo è completamente diverso perché alterna momenti massimali come quelli in partenza o nel primo giro e che richiedono forza enorme ad altri più di resistenza nelle fasi di tenuta. Ganna e Milan hanno qualità favolose ma opposte: Pippo enorme capacità di venire fuori alla distanza dopo una partenza relativamente lenta, Johnny una potenza così devastante che gli permette di accumulare vantaggio nel primo minuto di gara: nessuno prima di venerdì era riuscito a passare così forte al primo e secondo chilometro senza poi scoppiare».

Il segreto dell’Inseguimento è la scelta del rapporto da spingere che deve essere sufficientemente lungo per produrre velocità ma non troppo da uccidere i muscoli. «Jonathan ha scelto un 60x14 — spiega Bragato — da oltre nove metri a pedalata e quella decisione è totalmente personale, come il taglio di un vestito: solo il corridore può decidere quale gli aggrada e se sbaglia sono guai. In allenamento simuliamo cento volte l’uscita dal blocco per cercare la velocità di avvio perfetta poi è Johnny che trova da solo le 105-108 pedalate al minuto che dopo un giro gli permettono di andare a oltre 60 all’ora».

La gara si gioca sul filo del centesimi e Josh Charlton, il talento inglese che in qualifica aveva stupito, negli ultimi tre giri ha cominciato a recuperare centesimi. «Anche con le gambe imbottite di acido lattico — aggiunge Bragato — Milan riesce a leggere i passaggi sul tablet di Marco Villa e ha una sensibilità di valutare i tempi al decimo di secondo. Quando ha capito che l’inglese si stava facendo sotto, ha aumentato l’andatura per una decina di secondi: tanto è bastato a reprimere nel suo avversario l’idea di poter recuperare. A quei livelli, la testa conta enormemente: vince chi muore un metro più avanti».

Ma qual è il segreto della coppia Milan & Ganna? Come fa gente che per cinque mesi si arrampica sulle salite del Giro d’Italia e disputa cronometro e decine di volate a brillare anche in discipline così specialistiche? «È l’amore per la pista che fa sì che entrambi (ma anche Elia Viviani) appena hanno un momento libero vengono a Montichiari dove eseguono quelli che chiamiamo “richiami”: partenze dai blocchi, lavori di potenza specialistici, simulazione di ritmo gara. In quel modo tengono vivi cuori, polmoni e polpacci da pistard e sono pronti appena la Nazionale ne ha bisogno».

20 ottobre 2024 ( modifica il 20 ottobre 2024 | 11:53)