Celebre attrice ormai prossima all'età critica, Myrthle Gordon sta provando in provincia, in attesa di portarla a New York, una commedia la cui protagonista è per l'appunto una cinquantenne, su cui pesano gli anni e il rimpianto della giovinezza perduta. Myrthle, però, si sente più giovane del suo personaggio, teme di non poterne condividere le angosce e, quindi, di non poter avere, interpretandolo senza "sentirlo", quel successo cui tiene moltissimo. Ad accrescere il suo tormento sopravviene la morte, in uno stupido incidente stradale, di una sua giovanissima fan, Nancy. La crisi di Myrthle, che nella tragica fine della ragazza identifica quella dei propri anni migliori, si aggrava: l'attrice cerca rifugio nell'alcool e nel fumo, piange, trascura le prove, ha allucinazioni durante le quali le appare Nancy, a renderle anch'essa la vita impossibile. Nessun aiuto le viene dai compagni di lavoro, che pensano ai capricci di una diva, né le giova una seduta spiritica cui si sottopone per compiacere l'autrice della commedia. Finalmente, in casa di un'esorcista, Myrthle riesce a liberarsi del fantasma di Nancy, "uccidendolo". E' la guarigione: benché terribilmente sbronza, Myrthle trova la forza di presentarsi al pubblico la sera della "prima". Il testo che recita non è tuttavia quello del copione, è improvvisato seguendo ciò che il cuore detta. Gli spettatori non se ne accorgono, credono che reciti meravigliosamente, scrosciano gli applausi.
"A differenza di 'Minnie e Moskowitz' e di 'Una moglie' che mantenevano i torni della commedia in un quadro di minuto realismo, la sera della prima corre invece lungo i binari del dramma psicologico tutto imperniato su un lacerante conflitto interiore. Gli intarsi non sono sempre ben intagliati, qua e là mostrano qualche spigolosità e qualche crepa, ma la regia di Cassavetes e l'interpretazione della Rowlands riescono comunque a dar smalto e lucentezza a un film di raffinata eleganza e di morbida sensualità." (Enzo Natta, 'Il Nostro Cinema')
"(...) Per lo spettatore attento sono tanti i pregi del film; l'immagine patetica, anche nelle sue meschinità, della nevrosi della protagonista; la descrizione del mondo del teatro che, durante le prove della commedia, emerge con tutti i suoi calcoli e le sue passioni frustrate; la morale ultima che il successo droga, e il risveglio non ha sapore di speranza. Questo e altro Cassavetes ha saputo amalgamare con uno stile mai forzato, e che nelle scene teatrali sa di improvvisazione, tanto che l'opera ha un che di compatto e di risolto quale non si avvertiva negli altri film de regista. Myrtle, col cuore in gola, supererà con orgoglio di attrice il fatidico appuntamento della 'prima', ma poi? Il labirinto della crisi è lungo, l'uscita lontana. Accanto alla Rowlands, perfetta nella scelta dei registri e nella dosatura degli effetti, sono Ben Gazzarra (il regista) la rediviva e irriconoscibile Joan Blondell (l'autrice della commedia da rappresentare) e lo stesso Cassavetes nella parte di Maurice." (Alfio Cantelli, 'Il Giornale')
- Orso d'Argento a Gena Rowlands al 28mo festival di Berlino (1978).
Attore | Ruolo |
---|---|
Gena Rowlands | Myrtle Gordon |
John Cassavetes | Maurice Aarons |
Ben Gazzara | Manny Victor |
Joan Blondell | Sarah Goode |
Paul Stewart | David Samuels |
Zohra Lampert | Dorothy Victor |
Laura Johnson | Nancy Stein |
John Tuell | Gus Simmons |
Ray Powers | Jimmy |
John Finnegan | Attrezzista |
Louise Fitch | Kelly |
Fred Draper | Leo |
Katherine Cassavetes | Vivian |
Lady Rowlands | Melva Drake |
Carol Warren | Carla |
Peter Bogdanovich | (cammeo, non accreditato) |
Seymour Cassel | (cammeo, non accreditato) |
Peter Falk | (cammeo, non accreditato) |
Sherry Bain | Barista |
Sylvia Davis Shaw | Cameriera |
James Karen | Fattorino |
Jimmy Joyce | Barman |
Peter Lampert | Maitre |
Brianna Carver | Iena |
Jimmy Christie | Edicolante |
Eleonor Zee | Sylvia Stein |
Sharon Van Ivan | Shirley |
Robert Leader | Larry Stein (non accreditato) |
Angelo Grisanti | Charlie Skipes |
Meade Roberts | Eddie Stein |
David Rowlands | Portiere |
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