William Klein
William Klein (New York, 19 aprile 1926 – Parigi, 10 settembre 2022) è stato un fotografo e regista statunitense.
Era conosciuto per il suo approccio ironico[1][2] sia per quanto riguarda i media che il suo utilizzo estensivo di tecniche fotografiche inusuali nel contesto del fotogiornalismo e della fotografia di moda.[1] È stato inserito al venticinquesimo posto fra i cento fotografi più influenti da parte della rivista Professional Photographer Magazine.[3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da una povera famiglia ebrea,[4] all'età di 14 anni entrò nel City College di New York[4], dove studiò sociologia. Si arruolò nell'esercito e fu mandato prima in Germania poi in Francia, dove si sarebbe definitivamente stabilito una volta congedato. Nel 1948 Klein si iscrisse alla Sorbona, dove si interessò di pittura e scultura. Espose le sue opere in diverse occasioni e fu in una di queste, incentrata sull'arte cinetica, che conobbe Alexander Liberman, il direttore artistico di Vogue.
Dopo aver iniziato come pittore, Klein studiò presso Fernand Léger ed iniziò ad esporre i suoi lavori. Decise comunque di spostare la sua attenzione al mondo della fotografia e divenne un quotato fotografo di moda per la rivista Vogue. Nonostante non avesse alle spalle un percorso di apprendistato nella fotografia, Klein nel 1957 vinse il Premio Nadar per New York, un libro di immagini scattate nel 1954 durante un breve soggiorno nella sua città natale. Il lavoro di Klein era considerato rivoluzionario per il suo "approccio ambivalente ed ironico al mondo della moda",[1] per il suo "rifiuto senza compromessi delle regole prevalentemente accettate della fotografia"[1] e per l'ampio uso della luce naturale e della tecnica dello sfocato. Klein è citato spesso insieme a Robert Frank fra i padri della fotografia di strada.[5] Il mondo della moda fu il soggetto del primo film di Klein, Who Are You, Polly Maggoo?, una satira al pari delle altre sue pellicole.
Klein ha diretto numerosi documentari ed ha prodotto oltre 250 spot televisivi.[6]
Benché nato negli Stati Uniti, Klein ha vissuto e lavorato in Francia fin da giovanissimo. Il suo lavoro è talvolta apertamente critico della società e della politica estera americane: il critico cinematografico Jonathan Rosenbaum scrisse che la satira Evviva la libertà realizzata da Klein nel 1968 era probabilmente il film più antiamericano mai realizzato.[7]
Nel 1999 è stato insignito della Medaglia del Centenario della Royal Photographic Society, di cui divenne anche socio onorario.[8]
Si è spento il 10 settembre 2022, all'età di 96 anni.[9]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Broadway by Light - documentario (1958)
- Cassius le grand - documentario (1964)
- L'anniversaire de Charlotte (1974)
- Contacts - documentario (1983)
- Ralentis - documentario (1984)
Documentari
[modifica | modifica wikitesto]- Les troubles de la circulation (1962)
- Le business et la mode (1962)
- Les français et la politique (1962)
- Gare de Lyon (1963)
- Aux grands magasins' (1964)
- Lontano dal Vietnam (Loin du Viêt Nam) (1967)
- Muhammad Ali, the Greatest (1969)
- Eldridge Cleaver (1970)
- Hollywood, California: A Loser's Opera (1977)
- Grands soirs & petits matins (1978)
- The Little Richard Story (1980)
- The French (1982)
- Mode in France (1984)
- Babilée '91 (1992)
- In and out of fashion (1994)
- Le Messie (1999)
Lungometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Qui êtes-vous, Polly Maggoo? (1966)
- Evviva la libertà (Mr. Freedom) (1969)
- Le couple témoin (1977)
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- New York 1954-1955
- Roma + Klein 1959
Lavori fotografici celebri
[modifica | modifica wikitesto]- La photo "Gun 1, New York" (1955).
- Le photo "Sainte famille à moto" (Rome, 1956).
- I lavori "Cineposter" realizzati a Tokyo nel 1961.
- I lavori per "Vogue" realizzati con le modelle nelle strade di New York nel 1963.
- Il pieghevole dell'album "Love on the Beat" (1964), realizzato per Serge Gainsbourg.
- il lavoro "Club Allegro Fortissimo" (1990).
- "Autoportrait" (1995),.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1990 Hasselblad Award[10]
- 2007 Infinity Award
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d William Klein, in Photography of the 20th Century, Masters of Photography. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ Text by John Heilpern, in William Klein: Photographs, Masters of Photography. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ Professional Photographer Magazine, in Top 100 Most influential photographers Century, Professional Photographer Magazine. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ a b William Klein Biography, su designboom.com, designboom. URL consultato il 3 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2009).
- ^ (EN) Katherine Knorr, William Klein's Street Life, in The New York Times, 26 ottobre 1996. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ Klein, William, in Photography Encyclopedia, Masters of Photography. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ Mr. Freedom, in Chicago Reader, Chicago Reader. URL consultato il 3 agosto 2013.
- ^ Royal Photographic Society's Centenary Award, su rps.org. URL consultato il 3 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2012).
- ^ Addio William Klein, il fotografo della rabbia, su repubblica.it, 12 settembre 2022.
- ^ The Hasselblad Award, in Hasselblad Foundation. URL consultato il 10 gennaio 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su William Klein
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Klein, William, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) William Klein, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di William Klein, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) William Klein, su Discogs, Zink Media.
- (EN) William Klein, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) William Klein, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) William Klein, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) William Klein, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95819682 · ISNI (EN) 0000 0001 1478 0501 · ULAN (EN) 500022474 · LCCN (EN) n81070576 · GND (DE) 118889435 · BNE (ES) XX1006390 (data) · BNF (FR) cb12315271f (data) · J9U (EN, HE) 987007517036705171 · NSK (HR) 000175419 · NDL (EN, JA) 00469640 |
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