Schistostephium
Schistostephium Less., 1832 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Southern hemisphere grade) e sottotribù Cotulinae.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Christian Friedrich Lessing (1809-1862) nella pubblicazione " Synopsis Generum Compositarum Earumque Dispositionis Novae Tentamen Monographiis Multarum Capensium Interjectis... Berolini [Berlin]" ( Syn. Gen. Compos. 251 ) del 1832.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento. Le piante di questo genere sono soprattutto arbusti ma anche sub-arbusti. L'indumento è formato da peli basifissi.[5][6][7][8][9][10]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alterno con lamina da intera a tipo pennatosetta.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini raccolti in modo corimboso sia denso che lasso (raramente sono solitari). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme o discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, talvolta obconiche o urceolate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, strette, a consistenza erbacea, con margini scariosi, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie. La forma del ricettacolo può essere da emisferica a conica; normalmente è privo di pagliette a parte la zona esterna.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti;
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); quelli esterni sono femminili e fertili; quelli interni sono ermafroditi e fertili (i più interni sono funzionalmente maschili).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4 lobi (sono presenti fiori anche con 3 – 4 lobi); quelli esterni sono privi di lembo; il colore è giallo.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che mediofissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[12] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti). La parte apicale delle appendici delle antere ha delle forme ovato-ellittiche.
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è filiforme e profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli. In alcune specie lo stilopodio alla fruttificazione si presenta ingrossato e persistente.
Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo; gli acheni sono di tipo obovoide e dorso-ventralmente piatti (la sezione è ellittica) e con due ali laterali; la parte apicale è troncata o arrotondata; il pericarpo è glabro o pubescente, talvolta con cellule miogeniche e senza sacche resinose.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo genere sono distribuite in Africa centrale e meridionale.[3]
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Schistostephium (insieme alla sottotribù Cotulinae) è incluso nel clade Southern hemisphere grade.[10].
I caratteri distintivi del genere sono:[9]
- il portamento delle piante è arbustivo e subarbustivo;
- i capolini sono raccolti in corimbi;
- la corolla dei fiori del disco ha 4 lobi;
- la parte centrale del ricettacolo ha le pagliette;
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere ha 13 specie:[3]
- Schistostephium artemisiifolium Baker
- Schistostephium crataegifolium (DC.) Fenzl ex Harv.
- Schistostephium dactyliferum Hutch.
- Schistostephium flabelliforme Less.
- Schistostephium griseum Hutch.
- Schistostephium heptalobum Oliv. & Hiern
- Schistostephium hippiifolium Hutch.
- Schistostephium mollissimum Hutch.
- Schistostephium oxylobum S.Moore
- Schistostephium radicale Killick & Claassen
- Schistostephium rogersii Hutch.
- Schistostephium rotundifolium Fenzl ex Harv.
- Schistostephium umbellatum (L.f.) K.Bremer & Humphries
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Osmitiphyllum Sch.Bip.
- Peyrousea DC.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ Nesom 2020.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 maggio 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 maggio 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 637.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 356.
- ^ a b Oberprieler et al. 2022.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Schistostephium
- Wikispecies contiene informazioni su Schistostephium
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Schistostephium Royal Botanic Gardens KEW - Database