Ermenegilda di Ely
Sant'Ermenegilda | |
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Badessa | |
Nascita | VII secolo |
Morte | 700[1] |
Venerata da | Chiesa cattolica, Comunione anglicana |
Ricorrenza | 13 febbraio |
Ermenegilda di Ely, in inglese Eormenhild o Ermenilda o Ermenildis o Ermengild (VII secolo – 700), fu una principessa inglese del VII secolo che, rimasta vedova, si fece monaca e divenne badessa. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlia del re del Kent Eorcenberht e di santa Sexburga. Non vi è quasi alcuna testimonianza scritta di contemporanei su di lei. Beda il Venerabile, scrivendo a proposito di Wulfhere non parla né di lei, che ne era la consorte, né della figlia santa Werburga. Tuttavia il suo nome è citato come badessa nella copia di un documento ufficiale del re del Kent Wihtred (670 - 725), datato 699, secondo il quale erano presenti con lei altre tre badesse alla firma del documento: "Irminburga, Aeaba et Nerienda".[2]
Alla morte del marito, avvenuta nel 675, Ermenegilda si ritirò in un monastero come monaca ed infine divenne badessa dell'abbazia di Minster-in-Thanet e successivamente di quella di Ely.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Ermenegilda e Wulfhere ebbero due figli:
- Coenred, che regnò sulla Mercia dal 704 al 709;
- Werburga, che divenne badessa dell'abbazia di Ely, come era stato per la nonna santa Sexburga e la madre.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Ermenegilda è venerata come santa sia dalla Chiesa cattolica che dalla Comunione anglicana e la sua memoria liturgica è fissata il 13 febbraio.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]in lingua inglese:
- Charter of King Wihtred, Sawyer no. 20 (AD 699)
- The Kentish Royal Legend, also known as Þá hálgan (Cambridge, CCC, MS 201,), ed. Felix Liebermann, Die Heiligen Englands. Hanover, 1889. 1-10. Edition transcribed by Alaric Hall.
- Kentish Royal Legend / Þá hálgan (London, Lambeth Palace 427, f. 211), transcribed by Alaric Hall
- Anonymous Old English Life of St. Mildrith (Caligula), ed. and tr. Oswald Cockayne, Leechdoms, Wortcunning, and Starcraft of Early England, vol. 3. London, 1866. 422-9 (Caligula), 428-32 (MS Lambeth Palace). Caligula text partially transcribed by Alaric Hall and Cockayne's volume available as PDF from Google Books.
- Charter of King Cnut, Sawyer no. 958 (AD 1022), possibly a forgery.
- Goscelin, Lectiones in natale S. Eormenhilde, ed. and tr. Rosalind C. Love, Goscelin of Saint-Bertin. The Hagiography of the Female Saints of Ely. OMT. Oxford, 2004. 11 ff.
- Liber Eliensis, ed. E.O. Blake, Liber Eliensis. Camden Society 3.92. London, 1962; tr. J. Fairweather. Liber Eliensis. A History of the Isle of Ely from the Seventh Century to the Twelfth. Woodbridge, 2005.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 96
- ^ Sawyer no. 20
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ermenilda at Patron Saints Index, su catholic-forum.com. URL consultato il 6 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2006).
- Ermenilda at Catholic Online, su catholiconline.com.
- Saint ERMENILDA, su godchecker.com.
- 13 February saints at St. Patrick's Church