Vai al contenuto

Daniele Masala

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Daniele Masala
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza176 cm
Peso66 kg
Pentathlon moderno
SocietàFiamme Oro
Termine carriera1988
Carriera
Squadre di club
1975-1989Fiamme Oro
Nazionale
Italia (bandiera) Italia
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 2 1 0
Mondiali 2 2 4

Vedi maggiori dettagli

 

Daniele Masala (Roma, 12 febbraio 1955) è un ex pentatleta italiano.

La carriera agonistica

[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio si dedica soprattutto al nuoto dove, tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta conquista diversi risultati di rilievo a livello nazionale (2° ai campionati italiani assoluti di Napoli del 1969, piscina Oltremare, nei 400 misti).

Successivamente si concentra sul pentathlon moderno dove nel 1973 conquista il primo dei suoi 14 titoli assoluti a squadre (dal 1973 al 1983 e dal 1985 al 1987). Nel 1976 arriva invece il primo dei 10 titoli italiani a livello individuale (dal 1976 al 1982 e dal 1985 al 1987).

La prima medaglia ai Campionati mondiali arriva a Budapest nel 1979 con il bronzo nella prova individuale dopo che in precedenza si era classificato quarto nelle edizioni del 1977 e del 1978 e ai Giochi olimpici di Montreal del 1976. Nell'edizione mondiale di due anni dopo (1981, a Zielona Gora, Polonia) vince l'argento nell'individuale e il bronzo nella prova a squadre insieme a con Roberto Petroni e Carlo Massullo.

L'anno successivo si laurea invece campione mondiale individuale e vince il bronzo con la prova a squadre insieme a Pierpaolo Cristofori e Petroni. Nel 1984, dopo che nel 1980 non aveva potuto partecipare a causa del boicottaggio politico in cui il governo italiano decise di non schierare atleti provenienti da corpi militari, partecipa di nuovo ai Giochi olimpici e a Los Angeles fa suo l'oro sia nell'individuale sia, con Cristofori e Massullo, nella prova a squadre.

L'anno dopo vince il bronzo a squadre ai mondiali, arrivando sesto nella prova individuale, mentre nell'edizione del 1986 conquista nella stessa specialità l'oro (con Massullo e Cesare Toraldo), nonché l'argento nell'individuale. Nel 1988 ai Giochi olimpici di Seul si aggiudica ancora l'argento nella gara a squadre.

Da segnalare anche le due affermazioni nella Coppa Latina e nel Champion of Champions nel 1979 a Londra e nel 1985 a Sydney.

Dopo il ritiro

[modifica | modifica wikitesto]

Conclusa la carriera agonistica, dal 1989 al 1992 ha ricoperto la carica di C.T. della nazionale italiana con la quale ha conquistato diversi risultati di rilievo tra cui il bronzo a squadre ai Giochi olimpici di Barcellona 92, medaglie d'oro e d'argento in diversi Campionati del Mondo e in gare di Coppa del Mondo.

Dal 1994 è giornalista pubblicista, e ha ideato e realizzato la rivista Il Pentathlon moderno della relativa federazione italiana; dallo stesso anno è presidente dell'Associazione Nazionale "I Campioni dello Sport".

Nel 1999 si candida alle elezioni europee[1] con i Democratici di Sinistra, nella circoscrizione Italia Centrale ottenendo oltre 9.000 preferenze, senza risultare eletto.

Commenta per Rai Radio 1 le Olimpiadi da Barcellona 1992 a Tokyo 2020 e Parigi 2024. Ha pubblicato diversi libri: "Il Pentathlon moderno" del 1989; “Il libro degli sport” e “Gli sport individuali” (2007/2009); "Lo sport tra cultura e agonismo" (dic. 2016 - Società Editrice Universo); nel 2018 "Appunti di Pedagogia Speciale - la sindrome di Down e lo sport ..." (Aracne editore) e l'ultimo "Il gioco virtuale è realtà" (luglio 2018 - SEU); "Il gioco virtuale è realtà" (luglio 2018 - SEU) e “Genesi e regolamenti dello sport” (SEU). “Vincitori e vinti – storia e psicopedagogia delle Olimpiadi moderne" (2021 - TABEdizioni), per la collana “Ricerche Educative e Scienze Motorie”.

È stato più volte mossiere del Palio di Siena.

Sposato con Francesca Molinari ha tre figli: Luna, Simone e Matteo.

Los Angeles 1984: oro nell'individuale e a squadre.
Seul 1988: argento a squadre.
Budapest 1979: bronzo nell'individuale.
Zielona Góra 1981: argento nell'individuale, bronzo a squadre.
Roma 1982: oro nell'individuale e bronzo a squadre.
Melbourne 1985:: bronzo a squadre.
Montecatini Terme 1986: oro a squadre, argento nell'individuale.

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 dicembre 2015[4]
  1. ^ Giuliano Zincone, Questa è la politica, bellezza, in Corriere della Sera, 1º maggio 1999, p. 13 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
  2. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  3. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  4. ^ Collari d'oro 2015, su coni.it. URL consultato il 27 dicembre 2018.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]