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Adnkronos

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Adnkronos
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Sede centrale, Piazza Mastai, Roma
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione24 luglio 1963 a Roma
Fondata daFusione di Kronos e Agenzia di Notizie (AdN)
Sede principaleRoma
GruppoGMC S.a.p.A. di Giuseppe Marra
Persone chiave
SettoreEditoria
ProdottiAgenzia di stampa
Sito webwww.adnkronos.com e www.adnkronos.com/internazionale/akieng/

Adnkronos, è un'agenzia di stampa italiana con sede a Roma. Nata nel 1963, fa parte del gruppo editoriale «Giuseppe Marra Communications» (GMC).

L'agenzia giornalistica è nata dalla fusione nel 1963 di due agenzie di stampa: Kronos (fondata nel 1951 da Adolfo Annesi, già redattore capo del quotidiano economico Il Globo) e AdN ("Agenzia di Notizie", nata nel 1959 per iniziativa di Felice Fulchignoni, editore di periodici)[2].

La prima sede è allestita in via Flaminia. Dopo un trasferimento, nel 1967 si stabilisce in via di Ripetta, storica sede dell'agenzia. Nel 1968 viene aperta la sede di Milano[3].

Nel 1970 l'Adnkronos viene acquisita dall'industriale farmaceutico Fulvio Bracco, che nomina Giuseppe Marra amministratore unico. Nel 1978 Marra rileva l'agenzia attraverso la Piemme Editoriale Finanziaria, società per azioni di cui è comproprietario con Vittorio Parrini.[4] Nel 1980 l'agenzia ottiene l'esclusiva per l'Italia di «Washington Post» e «Los Angeles Times». Negli anni seguenti vengono siglati accordi di collaborazione con agenzie operanti in Cina, Spagna, Germania e Giappone. Il 13 maggio 1981 è la prima agenzia al mondo a diffondere le immagini dell'Attentato a Giovanni Paolo II[3].

Nel 1982 si è aggiunta l'attività editoriale con l'Adnkronos Libri che, dal 1991, pubblica il Libro dei fatti, una versione italiana del best seller americano "The World Almanac". Nel 1984 nasce Adnkronos Servizi dal 1996 Adnkronos Comunicazione. Dal 1996 al 2000 la divisione libri ha pubblicato le collane Prima scelta. Cibo per giovani menti, rivolta al pubblico giovanile, e Le Guide a Occhi aperti dedicata alla divulgazione scientifica[5][6]. Nel 1987 nasce la divisione audiovisivi. Il 9 novembre 1989 è la prima agenzia italiana a dare la notizia della Caduta del muro di Berlino[3].

Dal 1990 la Adnkronos S.p.A. è controllata dalla Piemme Editoriale, proprietaria del 98% del capitale (dal 1999 Giuseppe Marra Communications S.a.p.a.). Nel 1992 Adnkronos è la prima agenzia a dare la notizia della morte del giudice Giovanni Falcone[3].

Nel 1999 nasce Adnkronos Salute con il compito specifico di fornire notizie dal mondo della medicina. Nel 2002 la sede viene trasferita in piazza Mastai. Nello stesso anno Adnkronos è la prima agenzia di stampa a dare la notizia dell'uccisione del giuslavorista e accademico Marco Biagi[3]. Nel 2003, nasce Adnkronos International (AKI), con il compito specifico di fornire notizie d'attualità internazionale, in particolare dal mondo arabo, in lingua italiana, araba e inglese. In Italia l'agenzia ha sedi a Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bologna e Firenze. Nel 2004 tutte le produzioni testuali ed audiovisive vengono digitalizzate, in maniera da potere essere riprodotte su tutte le piattaforme. Nel 2010 l'agenzia dà la notizia della morte di Francesco Cossiga, ex Presidente della Repubblica[3].

Nel maggio 2011 viene sequestrato ed ucciso Syed Saleem Shahzad, cronista dell'agenzia impegnato in una delicata inchiesta sulle collusioni fra terroristi di Al Qaeda ed elementi delle forze armate regolari pakistane.[7]

In occasione dell'EXPO 2015, Adnkronos ha creato un altro rotocalco periodico ("Adnkronos speciale EXPO 2015") dedicato agli eventi dell'esposizione universale sita nella città di Milano.

Dal 2022 gli articoli pubblicati sul sito web dell'agenzia sono fruibili anche come audionotizie[8].

Premi e riconoscimenti

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  • 2002: Premio Ischia, nella sezione Agenzie di stampa.
  • 2006 e 2009: Premio Ischia per l'Informazione scientifica a Adnkronos Salute.
  • 2022: Marchio storico d'interesse nazionale[9].

Direttori responsabili

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  1. ^ Pietro Giovanni Zoroddu nominato direttore generale gruppo Adnkronos, su primaonline.it. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 7 aprile 2022).
  2. ^ Sergio Lepri, Le macchine dell'informazione. Ieri, oggi, domani delle agenzie di stampa, ETAS Libri, 1982, pag. 92.
  3. ^ a b c d e f Chi siamo / Cronologia (PDF), su www1.adnkronos.com. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 7 aprile 2022).
  4. ^ Pippo Marra, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 7 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2016).
    «Vittorio Parrini è figlio di quel Primo Parrini che nel 1945 fu tra i fondatori dell'ANSA
  5. ^ Stefania Chinzari, Ridley ed esordienti, cibo per giovani menti, in L’Unità, 19 settembre 1998.
  6. ^ Cesari: Adnkronos, quegli anni al nostro fianco fra tradizione e innovazione, in AdnKronos, 27 ottobre 2017. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 7 aprile 2022).
  7. ^ Chi era Syed Saleem Shahzad, su adnkronos.com. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 10 giugno 2022).
  8. ^ Gli articoli online di Adnkronos diventano audionotizie, su primaonline.it. URL consultato l'8 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2022).
  9. ^ All’agenzia Adnkronos il riconoscimento di «marchio storico di interesse nazionale», su primaonline.it. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  10. ^ Roberto Borghi, Flavia Perina è il nuovo condirettore di AdnKronos, su Primaonline, 12 aprile 2014. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 24 ottobre 2020).
  11. ^ Davide Desario alla direzione di Adnkronos, su primaonline.it. URL consultato il 26 luglio 2023.
  12. ^ Desario nuovo direttore di Adnkronos. Marra: pronti per le sfide del web, su primaonline.it. URL consultato il 26 luglio 2023.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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