Vai al contenuto

Abd Allah bin Abd al-Rahman Al Sa'ud

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Abd Allāh bin ʿAbd al-Raḥmān Āl Saʿūd
Principe dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nascita1893
Morte4 dicembre 1976
DinastiaDinastia Saudita
PadreAbd al-Rahman bin Faysal Al Sa'ud
FigliPrincipe Faysal
Principe Sa'ud
Principessa Hussa
Principe Sa'd
Principe Yazid
Principe Abd al-Rahman
Principe Muhammad
Principe Sa'd
Principe Sa'd
Principessa Jawahir
Principessa Jawza
Principessa al-Jawhara
Principessa al-Anud
Principessa Mudhi
Principessa Nura
Principe Hasan
Principe Khalid
Principe Fahd
Principe Misab
Principessa al-Bandari
Principe Sa'ud
Principe Bandar
Principe Turki
Principe Bandar
Principessa Tarfa
Principessa Mishail
Principe Turki
Principessa al-Anud
Principe Musaid
Principessa Latifa
Principessa Saida
Principessa al-Anud
Principessa Sara
Principessa Shaykha
Principe Ahmad
Principe Mansur
Principe Sultan
Principe Badr
Principe Abd al-Aziz
Principessa Sita
Principe Fawwaz
Principe Abd al-Muhsin
Principe Salman
Principessa Munira
Principessa Nuf
Principe Nayef
ReligioneMusulmano sunnita

Abd Allāh bin ʿAbd al-Raḥmān Āl Saʿūd (in arabo عبد الله بن عبد الرحمن بن فيصل آل سعود?; 18934 dicembre 1976) è stato un principe saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd. Era un importante consigliere e membro del consiglio interno del fratello maggiore, re Abd al-Aziz, che governò fino al 1953. Ha continuato ad essere coinvolti in affari di stato fino alla sua morte.[1]

Il principe Abd Allah nacque nel 1893 ed era il settimo figlio dell'emiro del Najd Abd al-Rahman.

Abd al-Rahman partecipò alle campagne militari che il suo fratello maggiore Abd al-Aziz intraprese per gettare le basi del futuro stato dell'Arabia Saudita. Fu responsabile della cattura e della distruzione dell'insediamento Ikhwan di Ghatghat avvenuta nel 1929 durante la rivolta Ikhwan. Dal 1932 partecipò frequentemente alle riunioni nel comitato politico formato dal re a seguito della creazione dell'Arabia Saudita.[2] Fu consigliere chiave del fratello, membro del consiglio privato e uno dei consiglieri ufficiali del re fino alla sua morte nel 1953.[2] Partecipò all'incontro con il primo ministro britannico Winston Churchill nel 1945 [3] che gli donò una Rolls-Royce.[4] Accompagnò re Abd al-Aziz anche allo storico incontro con Franklin Delano Roosevelt il 14 febbraio 1945.[5]

In seguito, sotto i regni dei nipoti Sa'ud, Faysal e Khalid continuò ad essere una figura rispettata.[1] Durante il conflitto tra re Sa'ud e il principe Faysal, Abd Allah appoggiò quest'ultimo.[6][7] Fu uno dei cinque principi di alto livello che subito dopo l'assassinio di re Faysal proclamarono il principe ereditario Khalid nuovo sovrano.[8]

Abd Allah bin Abd al-Rahman morì il 4 dicembre 1976.[1]

Vita personale

[modifica | modifica wikitesto]

Il principe era sposato e aveva quarantasei figli, ventisette maschi e diciannove femmine. Suo figlio Khalid (nato nel 1937), è sposato con al-Jawhara bint Abd al-Aziz Al Sa'ud, sorella germana dei sette Sudairi.[1] Una delle sue figlie, Jawhara, è sposata con Sa'ud bin Faysal bin Abd al-Aziz Al Sa'ud.[9]

  1. ^ a b c d Sharaf Sabri, The House of Saud in commerce: A study of royal entrepreneurship in Saudi Arabia., New Delhi, I.S. Publications, 2001, ISBN 81-901254-0-0.
  2. ^ a b Mohammad Zaid Al Kahtani, The Foreign Policy of King Abdulaziz (PDF), su etheses.whiterose.ac.uk, University of Leeds, December 2004. URL consultato il 21 luglio 2013.
  3. ^ Riyadh. The capital of monotheism (PDF), in Business and Finance Group. URL consultato il 22 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2009).
  4. ^ (EN) Morgan Lighter, Foreign Countries | Sa’udi Arabia: Chapter Two – Riches, su History and Histories, 25 luglio 2008. URL consultato il 19 giugno 2016.
  5. ^ William A. Eddy, FDR meets Ibn Saud (PDF), Vista, Selwa Press, 2005. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
  6. ^ John Galvani, Peter Johnson, Chris Paine, Joe Stork, Rene Theberge e Fred Vallongo, Saudi Arabia: Bullish on America, in MERIP Reports, vol. 26, March 1976, pp. 3–22+27, JSTOR 3012412.
  7. ^ Simon Henderson, After King Fahd (PDF) (Policy Paper), su washingtoninstitute.org, Washington Institute, 1994. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
  8. ^ King Faisal shot to death by 'deranged' nephew [collegamento interrotto], in The Miami News, AP, 25 marzo 1975. URL consultato il 3 agosto 2012.
  9. ^ Briefing (PDF), in The Guardian, 25 settembre 1985. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie