Dattilo (isola)
Dattilo | |
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Dattilo | |
Geografia fisica | |
Localizzazione | Mar Mediterraneo |
Coordinate | 38°38′20″N 15°05′52.01″E |
Arcipelago | Isole Eolie |
Superficie | 0,0287 km² |
Altitudine massima | 103 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Messina |
Comune | Lipari |
Demografia | |
Abitanti | 0 |
Cartografia | |
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Dattilo è un'isolotto italiano appartenente all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia.
Disabitato, è posto circa 1,5 km ad est di Panarea. È caratterizzata da ripidi pendii sul versante orientale e prevalentemente scogliere su quello occidentale. La cima è a 103 metri di altezza.
Caratteristiche geologiche
[modifica | modifica wikitesto]L'isola, insieme ai numerosi scogli vicini (Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera e altri), è ciò che resta di antiche bocche vulcaniche appartenenti all'apparato di Panarea, formatesi circa 130.000 anni fa. Molto probabilmente in passato tali scogli erano uniti fra loro a formare un'isola più grande, forse collegata alla stessa Panarea, ma in seguito all'erosione degli agenti atmosferici ed a fenomeni di bradisismo, essa si separò in più terre emerse, processo completatosi circa 10.000 anni fa.[1]
Dattilo è interamente rocciosa, ricca di allume, zolfo e gesso, ed è totalmente inaccessibile, eccezion fatta per una piccola spiaggia di ciottoli sul versante orientale.[2][3]
Flora e fauna
[modifica | modifica wikitesto]Le piante principali presenti sull'isola sono radi cespugli di lentisco (Pistacia lentiscus), enula marina (Limbarda crithmoides) e Suaeda vera. Tra gli animali più comuni si annoverano il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), la lucertola campestre (Podarcis sicula), il geco comune (Tarentola mauritanica) ed il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus). Sull'isola nidifica inoltre il gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis).[3][4]
Nel 1991, insieme agli altri isolotti minori di Panarea, Dattilo è stata dichiarata Riserva naturale integrale, con divieto di sbarco se non per scopi scientifici.[5]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome dell'isola ricalca il greco antico dáctylos (δάκτυλος), ossia “dito”. Si tratta però, probabilmente, di una paretimologia, poiché il nome parrebbe in realtà legato al dattero, a causa del colore dello scoglio che richiama quello del frutto.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lo Cascio-Navarra 2003, p. 23.
- ^ Racheli, ediz. 1986, p. 134.
- ^ a b Lo Cascio-Navarra 2003, p. 191.
- ^ Lo Cascio-Navarra 2003, pp. 116-134.
- ^ Lo Cascio-Navarra 2003, p. 208.
- ^ Giuseppe Iacolino, Gente delle Eolie, Aldo Natoli Editore, 1994, p. 70.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Lo Cascio, Enrico Navarra, Guida naturalistica alle Isole Eolie, Palermo, L'Epos, 2003, ISBN 978-88-8302-213-5.
- Gin Racheli, Eolie di vento e di fuoco. Natura, storia, arte, turismo, Mursia, 1999. ISBN 978-88-4252-328-4
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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