Ma mi...

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ma mi
ArtistaOrnella Vanoni
Autore/itesto:

musica:

GenereFolk
Pubblicazione originale
IncisioneDischi Ricordi SRL 10073
Data1959

Ma mi, nell'originale scritta senza puntini di sospensione e senza accento sulla "i", è una canzone scritta in dialetto milanese da Giorgio Strehler e musicata da Fiorenzo Carpi, portata al successo da Ornella Vanoni che la incise su 45 giri nel dicembre 1959[1].

Insieme ad autori come Fiorenzo Carpi, Dario Fo e Gino Negri, Giorgio Strehler trasse spunto da alcune antiche ballate dialettali narranti vicende di cronaca nera, per procedere alla stesura di nuovi testi incentrati sul tema della malavita, aventi per protagonisti poliziotti, malfattori, carcerati, minatori, e inventando pertanto la definizione di canzoni della mala. Per alimentare la curiosità del pubblico, venne lasciato credere che si trattasse di autentici canti popolari ricavati da vecchi manoscritti, e venne dunque allestita per Ornella Vanoni la sua prima tournée teatrale, terminata con uno spettacolo a Spoleto, al Festival dei Due Mondi nel '59.

Altra celebre canzone di questo repertorio è Le mantellate, scritta ancora da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi ed ambientata questa volta nel carcere femminile delle Mantellate. Altre canzoni della "Mala" tratte dello stesso spettacolo e musicate da Fiorenzo Carpi con testi di Dario Fo sono: "Sentii come la vusa la sirena" e "Hanno ammazzato il Mario".

Ma mi venne pubblicata anche null'EP intitolato Le canzoni della malavita vol. 2 nello stesso anno[2] nel 1960 nel 45 giri Ballata di Chessman/Ma mi,[3] due anni dopo nel 33 giri Ornella Vanoni[4] e nel 1972 nel 33 giri antologico Vanoni Hits[5].

Dal vivo la cantante ha riproposto il brano nel 1971 nel 33 giri ..Ah! l'amore l'amore quante cose fa fare l'amore..[6].

La canzone è stata successivamente incisa da Enzo Jannacci nel 1964 nel 33 giri La Milano di Enzo Jannacci[7] e nel 45 giri Ma mi/M'hann ciamàa[8], senza puntini di sospensione.

Altre interpretazioni da ricordare sono quelle di Dario Fo, Milva, Giorgio Gaber, I Gufi

Sembra che il testo sia autobiografico. Il regista ha vissuto questa esperienza durante la seconda guerra mondiale, prima nell'esercito e poi rifugiato in Svizzera. Nel 1944 fu catturato dai nazifascisti e incarcerato per sette giorni[senza fonte]. Questa esperienza ha ispirato la canzone, che racconta di un partigiano arrestato e internato al carcere di San Vittore che non tradisce i suoi compagni.[chi lo dice?]

Giorgio Strehler ha più volte dichiarato che Ma mi non è una canzone sulla Resistenza[9].

Note

Voci correlate