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Diocesi di Adria-Rovigo

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Diocesi di Adria-Rovigo
Dioecesis Adriensis-Rhodigiensis
Chiesa latina
Suffraganea delpatriarcato di Venezia
Regione ecclesiasticaTriveneto
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoPierantonio Pavanello
Vicario generaleDamiano Furini
Presbiteri137, di cui 110 secolari e 27 regolari
1.420 battezzati per presbitero
Religiosi46 uomini, 139 donne
Diaconi6 permanenti
 
Abitanti200.292
Battezzati194.653 (97,2% del totale)
StatoItalia
Superficie1.193 km²
Parrocchie109 (13 vicariati)
 
ErezioneVII secolo
Ritoromano
CattedraleSanti Pietro e Paolo
ConcattedraleSanto Stefano papa e martire
Santi patroniBellino di Padova
IndirizzoVia Giacomo Sichirollo 18, 45100 Rovigo, Italia
Sito webwww.diocesiadriarovigo.it
Dati dall'Annuario pontificio 2019 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Adria-Rovigo (in latino: Dioecesis Adriensis-Rhodigiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2018 contava 194.653 battezzati su 200.292 abitanti. È retta dal vescovo Pierantonio Pavanello.

Territorio

La diocesi comprende i territori di tutti i 44 comuni dell'alto e medio Polesine, ad eccezione dei territori di Ca' Emo, Fasana Polesine, Mazzorno Sinistro e Cavanella Po, frazioni di Adria, e di Villa d'Adige, frazione di Badia Polesine; include la frazione Lusia del comune di Barbona, in provincia di Padova.[1]

Il palazzo vescovile di Adria.
Il palazzo vescovile di Rovigo.

Sede vescovile è la città di Rovigo, dove si trova la concattedrale di Santo Stefano papa. Ad Adria sorgono la a|cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e l'adiacente cattedrale vecchia di San Giovanni, inglobata nella struttura più recente.

Il territorio è suddiviso in 13 vicariati e 109 parrocchie.

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Adria-Rovigo.

Storia

Non è possibile determinare la data di fondazione della diocesi di Adria. La tradizione pone come fondatore sant'Apollinare, vescovo di Ravenna alla fine del II secolo, ma anche se l'influenza dell'esarcato di Ravenna sulla diocesi di Adria è certa nessun documento conferma questa tradizione. Per lungo tempo si è considerato autentico il privilegio di Valentiniano III (419-455) che dichiarava Giovanni Angeloptes metropolita di Ravenna concedendogli la giurisdizione di 14 chiese suffraganee tra le quali Adria. Cesare Baronio nel suo Annales ad annum 432 dimostrò che il documento era falso ed era stato composto tra il VII e l'VIII secolo.

Gli atti del concilio lateranense svoltosi nel 649 indetto da papa Martino I, sono il primo documento certo in cui si parla della diocesi di Adria; infatti nell'elenco dei vescovi partecipanti è nominato Gallinostius Hadrianensis episcopus.

Nell'iscrizione posta sulla fonte battesimale di Santa Maria della Tomba ad Adria, risalente al VII o VIII secolo, c'è il nome del secondo vescovo, Bono, mentre nel battistero di San Giovanni c'era una iscrizione, posta ora sull'architrave della porta di sinistra della facciata di Santa Maria della Tomba, nella quale è nominato il terzo vescovo, Giovanni I. Da questo momento le notizie sui vescovi e sulla diocesi di Adria si basano su documenti sicuri.

Il 14 marzo 863 papa Niccolò III, affidando un diploma al vescovo Leone, in pratica aggiunse il potere temporale alla giurisdizione spirituale sulla diocesi, dando inizio a quello che alcuni storici chiamano il Feudo vescovile. Inizialmente furono concessi dei poteri sulla contea di Gavello, a cui seguirono altri beni ed altre terre.

Nel 920 il vescovo Paolo lasciò Adria a causa delle pressioni delle popolazioni barbariche da nord e delle continue alluvioni per trasferirsi a Rovigo; papa Giovanni X con il breve Et per te[2] gli concesse in feudo la Curtem Bonevigo quae vocatur Rodige.

Attorno al 1200 con l'avvento degli Estensi la diocesi perse gli ultimi possedimenti temporali. Dopo gli estensi seguiranno via via i Carraresi, i Veneziani, i francesi e gli austriaci prima dell'annessione all'Italia.

Nel 1776 il vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti diede inizio alla costruzione della nuova cattedrale, che verrà consacrata da Carlo Pio Ravasi l'11 dicembre 1826, e fece erigere il nuovo seminario diocesano a Rovigo nel 1779.

A livello territoriale nel corso dei secoli la diocesi ha subito notevoli variazioni dei suoi confini. Il 7 settembre 1792, dopo la soppressione dell'abbazia della Vangadizza, il senato veneto aggregò alla diocesi 12 parrocchie corrispondenti alle località di Badia (San Giovanni), Baruchella, Salvaterra, Crocetta, Villafora, Rasa, Barbuglio, Saguedo, Cavazzana, San Martino di Venezze, Borsea e Fratta.

Papa Pio VII con due bolle, De salute dominici gregis del 1º maggio 1818 e Cum non gravibus del 9 marzo 1819, modificò di nuovo il territorio diocesano. Le parrocchie di Crespino e Sant'Apollinare passarono dalla giurisdizione di Ravenna a quella di Adria, mentre quelle di Cornacervina, Rero con Finale, Guarda Ferrarese, Ro, Ruina, Zocca, Serravalle e Mesola, passarono all'arcidiocesi di Ferrara, in cambio da questa passarono alla diocesi di Adria Melara, Bergantino, Bariano con San Pietro (oggi Castelnovo Bariano e San Pietro Polesine), Massa Superiore (oggi Castelmassa), Ceneselli, Calto, Ficarolo, Gaiba, Stienta, Gurzone, Santa Maria Maddalena, Canaro, Fiesso, Trecenta, Pissatola, Sariano, Salara, Bagnolo, Zelo, Occhiobello e Barbona fu associata alla diocesi di Padova. Dopo queste modifiche la diocesi contava 150.000 abitanti e 78 parrocchie.

Adria fu da sempre suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna; nel 1803, per volere del governo napoleonico, entrò a far parte della nuova sede metropolitana di Ferrara, fino al 1818, quando divenne suffraganea del patriarcato di Venezia.

Il 7 luglio 1909 con il decreto Ea semper fuit della Sacra Congregazione Concistoriale la curia vescovile fu traslata da Adria a Rovigo. A seguito di questo trasferimento il popolo di Adria aggredì il vescovo Tommaso Pio Boggiani e contro la città di Adria fu scagliato un interdetto di quindici giorni[3].

Il 30 settembre 1986 la diocesi ha assunto il nome attuale in forza del decreto Cum procedere oporteret della Congregazione per i Vescovi e il duomo di Rovigo è stato elevato alla dignità di concattedrale.

Cronotassi dei vescovi

Adria, cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, interno cattedrale vecchia, blasonature di alcuni vescovi che si sono succeduti a capo della diocesi di Adria.
Adria, cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, interno cattedrale vecchia, altre blasonature.

Statistiche

La diocesi nel 2018 su una popolazione di 200.292 persone contava 194.653 battezzati, corrispondenti al 97,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 269.000 270.000 99,6 231 195 36 1.164 50 578 98
1959 251.540 251.569 100,0 212 181 31 1.186 40 785 106
1969 205.968 206.142 99,9 232 210 22 887 46 763 99
1980 207.400 207.600 99,9 240 206 34 864 1 58 484 112
1990 200.151 200.975 99,6 203 173 30 985 1 38 417 109
1999 199.983 201.745 99,1 183 156 27 1.092 40 316 109
2000 199.983 201.745 99,1 186 158 28 1.075 42 296 109
2001 199.990 202.172 98,9 182 154 28 1.098 42 258 109
2002 199.990 202.172 98,9 177 149 28 1.129 42 253 109
2003 200.128 202.864 98,7 175 147 28 1.143 44 195 109
2004 200.128 202.878 98,6 176 145 31 1.137 48 190 109
2006 202.069 204.179 99,0 169 138 31 1.195 48 185 109
2012 198.000 204.464 96,8 159 129 30 1.245 2 56 160 109
2015 197.975 204.525 96,8 146 120 26 1.355 6 49 137 109
2018 194.653 200.292 97,2 137 110 27 1.420 6 46 139 109

Note

  1. ^ Gabrielli
  2. ^ Testo del breve in Cappelletti, op. cit., pp. 15-16.
  3. ^ La città di Adria, colpita dall'Interdetto, è privata dei Sacramenti e del suono delle campane, in La Stampa, 3 ottobre 1909.
  4. ^ È incerto se fosse frate minore o appartenesse agli Umiliati
  5. ^ Secondo Gams e Cappelletti Antonio Contarini sarebbe deceduto nel 1387, ma ciò non concorda con la bolla di nomina di Ugo Roberti, riportata da Eubel, datata 1º settembre 1386; Rolandino, menzionato da Gams e Cappelletti ma ignoto a Eubel, non trova spazio nell'attuale cronologia, a meno che non si tratti di un antivescovo.
  6. ^ Così Gams e Cappelletti. Eubel menziona un solo vescovo Degli Obizzi, Giacomo, ed ignora sia Giovanni che Mainardino.
  7. ^ Così Gams; Eubel dice 10 ottobre 1553.
  8. ^ Così Gams; Eubel dice 23 novembre 1553.
  9. ^ Presente nella cronotassi di Gams, è assente in Eubel, il quale commenta: De eo tamen nihil invenitur in actis (Sanctae Sedis) ante promotionem ad Vicentina.
  10. ^ Nominato contestualmente arcivescovo titolare di Edessa di Osroene; GigaCatholic e Catholic Hierarchy riportano erroneamente il 31 ottobre 1908 e il 9 gennaio 1912 come date di inizio e fine.

Bibliografia

Voci correlate

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